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Darktidus

Se poteste chiedere la soluzione di un grande mistero...

Post in rilievo

questa teoria dell'universo in loop mi ricorda il funzionamento di matrix spiegato nel terzo film...

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"La repubblica delle stragi impunite" di Ferdinando Imposimato, si potrebbe partire da lì per fare una lista di stragi ancora oggi circondate da mistero, menzogne e insabbiamenti vari.

 

Ma non si esce più da queste questioni, già ai tempi era difficile figuriamoci ora dopo tutti questi anni.

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Come uscire dalla friendzone :patpat:

 

A parte gli scherzi, mi ha sempre affascinato la possibilità di trovare una soluzione alla teoria sui viaggi nel tempo

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Sarebbe bello sapere tutto.Pero',visto che di tanti avvenimenti mi sono fatto un idea,dico Vangeli,Gesu',Bibbia ecc.....e Santo Graal.Mi piacerebbe tornare indietro nel tempo e scoprire la verita' su tutto cio'.

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Sarebbe bello sapere tutto.Pero',visto che di tanti avvenimenti mi sono fatto un idea,dico Vangeli,Gesu',Bibbia ecc.....e Santo Graal.Mi piacerebbe tornare indietro nel tempo e scoprire la verita' su tutto cio'.

 

Infatti ,realisticamente, vorrei poter avere accesso agli archivi del Vaticano...

l'universo, la morte....troppo astratto

 

I segreti della chiesa bastano e avanzano per sovvertire ,potenzialmente,il mondo come lo conosciamo

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Ai misteri elencati aggiungo:

  • Conte sapeva della combine per cui è stato condannato (patteggiando) per omessa denuncia?
  • Cosa accadde esattamente il 15 luglio 2014?
  • Cosa successe a Ronaldo prima della finale dei Mondiali 1998?
  • Chi taroccò il telebeam del non-goal di Turone?
  • Cosa combinò Ziegler appena arrivato alla Juve per esser messo fuori rosa?
  • Wesk è juventino?

 

 

crisi epilettica

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crisi epilettica

 

.nono

 

La Finale di Francia 98 è ricordata anche per il misterioso malore che assalì Ronaldo poche ore prima

del match. Chi diede l'ok per farlo giocare? Quanto pesarono gli sponsor nella decisione?

 

 

Ai Mondiali del 1998 il Brasile arrivò in finale.

Ronaldo soffriva di una tendinopatia bilaterale al

ginocchio sinistro: poche ore prima dell'epilogo

contro la Francia, il Fenomeno accusò un malore,

ma dopo un ricovero lampo giocò lo stesso in

condizioni pietose.

Perchè gli fu permesso l'ingresso in campo?

 

 

Mario Zagallo dormiva. Pochi metri più in là, nel bell'albergo che ospitava il Brasile, decine di

persone - medici, giocatori, agenti della sicurezza - affollavano la stanza di Ronaldo, accalcandosi nel

corridoio. «Dalla finestra vedevo tanta gente nella camera di Ronaldo», raccontò più tardi

Paul Chevalier, il direttore dell'hotel, «ho sentito gridare più volte la parola: morto, morto,

morto. C'è stato un parapiglia pazzesco: Ronaldo aveva avuto un malore». E Zagallo

dormiva...

 

Sono le due e mezzo del 12 luglio 1998, il giorno della finale del sedicesimo campionato del

mondo. Mentre Ronaldo, la stella del Mondiale, viene caricato in tutta fretta su una macchina e

trasportato alla clinica Les Lilas, nessuno sente la necessità di bussare alla porta di Zagallo, il

commissario tecnico. Che racconterà: «A un certo punto, verso le due e mezzo, sento delle

grida, penso che siano i ragazzi che stanno scherzando e non ci faccio troppo caso.

Alle 17, vale a dire due ore e mezzo dopo, sento bussare alla porta. Il dottore, Lidio

Toledo, mi racconta tutto, mi dice che il ragazzo si è sentito male, mi dice che

difficilmente sarà disponibile per la finale. Un momento assurdo. Guardo Toledo e gli

chiedo perché non mi abbiano avvisato prima. Pensavamo che stessi riposando, è stata

la risposta».

 

Secondo mistero di un pomeriggio ai confini della realtà. Il primo - il più importante - è il malore

di Ronaldo. Cosa è successo al Fenomeno? Lui, il giorno dopo, non nasconde la paura: «Ho temuto

di morire. Per trenta secondi sono stato malissimo, ho avuto le convulsioni. La lingua si

è rovesciata, è arrivata fino in gola, mi mancava il respiro, avevo la bava alla bocca:

così mi hanno raccontato i compagni. Ero sul letto, stavo parlando con Roberto Carlos.

Poi lui si è girato e ha cercato di dormire. All'improvviso non ho capito più niente.

Sudavo, non riuscivo a controllare i miei movimenti. Roberto Carlos ha sentito i miei

lamenti e si è precipitato dal dottore. L'attacco è durato trenta secondi, al massimo

quaranta. Non è stata, comunque, una crisi epilettica».

 

Non erano stati giorni facili, quelli. Ronaldo si era allenato poco per un malanno alla caviglia

sinistra. Aveva fatto infiltrazioni, aveva preso medicinali. Forse troppi. E poi lo stress: chi avrebbe

perdonato al Fenomeno una stecca nel giorno più importante? A distanza di tanti anni la causa del

malore resta un mistero: nell'aprile del '99 il Giornale allungò l'elenco delle ipotesi, avanzando quella

di una fibrillazione atriale, una malattia al cuore subito smentita dal professor Carù, cardiologo

dell'Istituto di Medicina dello Sport di Milano.

 

Non è questo l'unico giallo: chi si assunse la responsabilità di mandare in campo un giocatore

dimesso dall'ospedale un'ora e mezzo prima della finale? Zagallo, tenuto quasi completamente

all'oscuro delle reali condizioni del Fenomeno, la Federazione o addiritura l'onnipotente sponsor (la

Nike)? Ronaldo risponderà nell'unico modo possibile: «Mi assumo ogni responsabilità. Sono

sceso in campo perché mi sentivo bene: sono stato io a dire a Zagallo che sarebbe

stato ingiusto tenermi fuori. Lui mi ha ascoltato, non mi ha negato questa possibilità. In

ospedale mi hanno sottoposto a una serie dì esami. Mi hanno fatto una Tac. un

elettrocardiogramma, un elettroencefalogramma. Tutte le analisi hanno dato esito

negativo».

 

Alle 20 di quel 12 luglio, allo Stade de France vengono distrubuite le copie delle formazioni in

tribuna stampa: Ronaldo non c'è. Alle 21 Francia e Brasile scendono in campo: il ragazzo che poche

ore prima si sentiva morire è pronto a giocare.

Giocare per modo di dire: non c'è nulla di divertente nel suo penoso trascinarsi sul prato.

Un'impressione ancora peggiore susciterà il giorno dopo, all'arrivo a Rio: sulla scaletta dell'aereo

Ronaldo barcolla, si appoggia alla balaustra, sembra quasi tremare. Lo sconcerto dell'opinione

pubblica mondiale evaporerà senza aver trovato risposte. Come l'inchiesta parlamentare istituita da

alcuni deputati brasiliani per chiarire i rapporti tra la Federcalcio e la Nike. «Voglio solo

dimenticare», dirà Ronaldo. Sicuro che sia la scelta giusta?

 

Il mistero del Fenomeno raccontato dai giornali dell'epoca:

 

 

Ronaldo: accuse allo staff del Brasile

Il Corriere della Sera - 16 luglio 1998 di Fernanda Campanelli e Gaia Piccardi

 

"Un' iniezione ha provocato il malore" . Il Fenomeno: "Lasciatemi stare, cosi' non vivo più". Il

padre: "Non dorme, e' sconvolto". Toledo: "Presto nuovi esami".

Il medico francese smentisce "Niente farmaci, solo stress"

 

Una scelta folle e sconsiderata, l'ennesima stilettata al cuore del presidente dell'Inter Massimo Moratti, che

martedi' non aveva usato perifrasi: "Zagallo non doveva far giocare Ronaldo: ha pensato al campione e non

all'uomo".

L'ultima e inquietante ipotesi sulla causa scatenante del malore che ha colpito il Fenomeno a poche ore dalla

finale con la Francia arriva dal Brasile: il quotidiano "O Globo", riportando le dichiarazioni di un'anonima fonte

all'interno della commissione medica della Selecao, parla di una reazione a un'iniezione somministrata al

giocatore a poche ore da Francia - Brasile. Ronaldo si sarebbe sentito male pochi minuti dopo che il medico

della nazionale Livio Toledo gli aveva iniettato nel ginocchio infiammato una dose di cortisone e xilocaina, che

gli avrebbe provocato una violenta reazione allergica.

Per calmare la crisi e permettere al brasiliano di scendere in campo comunque, gli sarebbe poi stata

somministrata un'altra iniezione di miorilassanti e ansiolitici. Troppo, anche per un Fenomeno. Ora ne e'

convinto pure il medico della Selenao Toledo, che ha dichiarato: "La sola tensione non giustifica le

convulsioni, Ronaldo fara' ulteriori accertamenti clinici".

 

Da Rio de Janeiro, dove si e' rifugiato per dimenticare la triste vicenda, Ronaldo ha chiesto ancora una volta

tregua: "Lasciatemi in pace, cosi' non vivo piu". Sono state le sue ultime parole nel lasciare l'aeroporto

di nascosto, diretto a casa della madre Sonia, nella zona di Barra da Tijuca. Il padre di Ronaldo, Nelio Luiz

Nazario de Lima, si e' lamentato: "Non ho tempo di parlare con mio figlio. Ronaldo e' preoccupato,

non riesce a dormire: teme di avere un'altra crisi di convulsioni mentre e' a letto".

Dopo la sconfitta con la Francia, Ronaldo aveva dormito qualche ora nella villa di Lesigny abbracciato al padre:

"Quando ha cominciato a prendermi a calci, sono andato a dormire sul divano".

 

Dalla Francia, nel frattempo, filtrano particolari sul pomeriggio di paura vissuto dal Fenomeno prima della

finale mondiale. Paul Chevalier, direttore dell'hotel "Grande Romaine" a Lesigny, ritiro dei brasiliani, e' stato

testimone delle ore di angoscia che hanno preceduto Francia - Brasile.

"Ero nel mio ufficio - ha raccontato Chevalier -, a un certo punto ho visto correre le guardie

verso la camera di Ronaldo. Io sono rimasto al mio posto, ma dalla finestra vedevo tanta

gente nella stanza ed ho sentito gridare piu' volte "e' morto, e' morto, e' morto". C'e' stato

un parapiglia pazzesco, le urla hanno svegliato tutti i giocatori che stavano facendo la

siesta: Ronaldo aveva avuto un malore, una crisi di epilessia. Quanto accaduto ha certo

creato un'atmosfera di tensione intorno alla squadra e cio' si e' avvertito piu' tardi sul

campo".

 

Stando alla testimonianza di Chevalier, dunque, non c'e' piu' alcun dubbio che i giocatori brasiliani siano scesi

in campo allo "Stade de France" sotto shock per quanto accaduto poche ore prima al compagno, del quale

non avevano avuto notizie fino a mezz'ora prima della partita.

"Ogni volta che partivano dal ritiro, i brasiliani erano accompagnati da allegria, tamburi e

feste. Ma quando quella maledetta domenica la Selenao ha lasciato l'hotel, in pullman c'era

un silenzio incredibile e irreale. Io e tutto il personale abbiamo capito subito che il Brasile

aveva gia' perso la coppa".

 

LA REPLICA Il medico francese smentisce "Niente farmaci, solo stress"

PARIGI - "Escludo l'epilessia, escludo l'avvelenamento da cibi o da medicine. Ronaldo ha avuto soltanto un

breve malessere dovuto all'enorme stress: in termini clinici una contrazione del nervo vagale". Il dottor

Bernard Roger, responsabile del servizio radiografia, doppler ed ecografia dell'ospedale "Les Lilas", che si

trova in un sobborgo ad est di Parigi, e' il medico che ha fatto i primi accertamenti su Ronaldo domenica

scorsa, dopo il malore che ha colpito il Fenomeno poche ore prima di scendere in campo per Brasile -

Francia.

Il dottor Roger e' categorico nell'escludere qualsiasi complicazione per il Fenomeno. "Comprendo

perfettamente - afferma - che i compagni di squadra di Ronaldo e lo stesso giocatore abbiano

potuto spaventarsi moltissimo vedendolo cadere a terra privo di sensi. Ma questo, in

assenza di qualsiasi segnale di lesione, di malattia, di intossicazione, e' qualcosa di molto

comune fra gli atleti sottoposti a superattivita' ed a grande stress fisico e mentale".

Il dottor Roger, che ha visitato diverse volte anche Christian Vieri ed e' stato il primo a prestare i soccorsi ad

Alessandro Nesta dopo l'infortunio contro l'Austria, spiega cosa puo' succedere ad un giocatore sottoposto

allo stress di Ronaldo. "Ho visto tanti atleti cadere svenuti prima di correre i 400 metri o prima

di una gara. Escludo che Ronaldo sia epilettico, perche' da tutti gli esami cerebrali non e'

stato evidenziato nulla".

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