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Mormegil

Guerra di Siria e situazione mediorientale: news e commenti

Post in rilievo

Dal mio pdv la cosa assurda è parlare dei Saud come se fossero un blocco monolitico, una famiglia con un patriarca e qualche figlio e nipote che lo venerano e obbediscono.

Cosa che non è, perché si tratta invece di un clan familiare formato da centinaia di principi ed eredi riconosciuti (circa 5.000) e migliaia di altri familiari più o meno diretti che formano una famiglia allargata di almeno 15.000 persone, tutte quante enormemente ricche ma solo una parte delle quali, quelle attorno al re, ha in mano le effettive redini del regno o comunque occupa posizioni apicali.

Il fatto è che tutta questa gente è divisa in correnti rivali tra di loro, tutte impegnate ad accumulare potere e denaro a scapito delle altre, tutte invariabilmente pronte a farsi le scarpe a vicenda, tutte intente a tessere strategie autonome all'insaputa delle altre e tutte dotate di propri precisi referenti.

Ed ovviamente le strategie di una corrente possono anche entrare in contrasto con quelle delle altre correnti, anzi talune possono essere appositamente confliggenti, nello scontro intra-clanico.

L'unica cosa che le accomuna è la ricchezza spropositata derivante da Aramco di cui tutte hanno una fetta più o meno grande, che possono gestire a proprio piacimento. E questo solo per parlare della cassaforte ufficiale Aramco e lasciando perdere le centinaia di milioni di USD mosse da donazioni private, tangenti e simili, del tutto fuori controllo e collegate personalmente (via le fondazioni) ai vari principi e famili.

 

È quindi del tutto plausibile che quei settori della "famiglia" esclusi dalle leve di potere cerchino di effettuare scalate, anche ricorrendo ad intrighi e relazioni pericolose, per mettere in difficoltà quei settori che invece il potere lo detengono.

 

Ritengo quindi del tutto normale, in una situazione del genere, che vi sia una linea politica "ufficiale" da parte dei rami dominanti dei Saud che indirizzano le strategie del Regno ed una serie numerosa di politiche "di corrente" da parte dei rami non-dominanti dei Saud che puntano invece al gioco autonomo, anche "a costo di" cozzare con i primi. Anzi, forse anche "proprio allo scopo di" cozzare con i primi.

 

Quindi una cosa è la linea politica del Regno tracciata dai principi regnanti ed altra cosa sono le linee politiche correntizie gestite in proprio dalle centinaia e migliaia di principi non-regnanti ma ambiziosi, rivali dei primi e probabilmente pronti a giocare sporco per scalare la piramide. Una cosa sono i Saud di governo ed altra cosa sono i Saud di "opposizione" (e sui quali adesso MBS sta picchiano duro).

Non ci troverei nulla di strano che ci sia ad esempio qualche principe più vicino ai Waahabiti che finanzia a titolo personale gruppi estremisti jihadisti andando in contrasto con la linea di governo: ma il fatto che anche costui sia un Saud non significa ovviamente che la linea del Regno sia quella di finanziare i tagliagole, così come il fatto che la linea politica del Regno saudita consideri Al Quaida una minaccia, non esclude che possa esserci qualche principe Saud che le sia favorevole e che quindi la finanzi, magari anche solo per mettere in difficoltà i suoi cugini di governo.

 

Quindi, ripeto, trovo assurdo cercare di tagliare con l'accetta una realtà così complessa.

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Lol, sono io quello che mi baso sulle **** da conferenza stampa e poi mi metti i link di articoli spazzatura di BBC e varie in cui l'elemento fondante di ogni articolo è "forse", "si ipotizza" e "potrebbe" andando a fare ragionamenti di una banalità sconcertante, ovvero l'Arabia è la culla del wahhabismo, l'Isis è wahhabita, quindi l'Arabia finanzia l'Isis? Queste sono le PROVE? :risata3:

Che poi ti ho detto in tutte le lingue che l'Isis altro non è che un wahhabismo "clandestino" di OPPOSIZIONE al wahhabismo "istituzionale" (e quindi corrotto dalla politica) dei Saud, mica ho negato che è sempre wahhabismo e che la radice del male è lì, quello lo sanno tutti.

 

Se vogliamo parlare di finanziamenti al terrorismo...tieni, divertiti! Mica sei l'unico a saper fare copia/incolla... :patpat:

 

https://www.nbcnews....da-link-n816681

http://www.newsweek....in-laden-699370

https://www.theatlan...ran-cia/545576/

https://www.cbsnews....-cia-documents/

https://www.bloomber...st-of-frenemies

 

P.S: il punto di base è molto semplice, non puoi fingere di disprezzare i complottisti e poi presentare tesi da complottista.

Al Qaeda degli anni 80, finanziata da americani e sauditi in chiave anti-russa e quella post guerra del golfo che dichiara guerra a USA e Saud (rei di aver "profanato" la terra sacra dell'Islam concedendo basi agli "infedeli") sono due cose molto diverse, ma a quanto pare non riesci a capirlo. E l'Isis rientra nel SECONDO filone, quello anti-regimi arabi "corrotti e servi dei crociati". Se invece dici il contrario e ritieni i Saud finanziatori dell'Isis stai automaticamente dicendo che CIA e servizi segreti occidentali, da alleati dei sauditi, di fatto supportano il terrorismo, ovvero sei immerso fino al collo nel complottismo più becero. Oppure stai dicendo che sono tutti dei polli che non riescono a provare una cosa tanto evidente come sostieni tu!

L'unica tesi di finanziamento "statale" all'Isis che può avere un minimo di credibilità casomai riguarda il Qatar e la Turchia, ovvero quelli che attualmente stanno su posizioni "islamiste" nella regione.

 

P.P.S: spiegami in base a quale logica UN attentato dell'Isis in Iran dimostra in modo inconfutabile che non possono essere loro i finanziatori dell'Isis (so bene che non è così, è solo per vedere come ragioni) ma DECINE di attentati di Alqaeda/Isis in Arabia (soprattutto contro polizia ed esercito) negli ultimi 15 anni non possono dimostrare la stessa cosa? Qui non è più un discorso di opinioni, è chiaramente malafede.

 

 

ma ancora ne hai? ma hai letto gli articoli (miei e tuoi) ? cominciamo coi miei : jeremy corbyn e theresa may , entrambi i leader dei partiti maggioritari britannici, e i migliori analisti delle questioni mediorientali scrivono quello che dico io e tu ancora parli di complottismo? potrebbero mentire (tutti) , potrebbero sbagliare (tutti) , ma le stronzate da speaker's corner sono altre. le tue, per la precisione. ad esempio, di che prove blateri? vuoi le ricevute? ti pare credibile la storiella che racconti sulle "ville hollywoodiane" non meglio specificati "funzionari" e "fedelissimi di saddam"? tirati insieme, che sembra di parlare con un quattordicenne alla prima sbronza.

 

ora passiamo ai tuoi articoli :

hai postato un po' di link che si riferiscono allo strsso fatto, la desecretazione di un documento di 19 pagine in mano alla cia. i passi salienti degli articoli di associated press, di cbs e nbc sono questi. "Anyone who wants to strike America, Iran is ready to support him and help him with their frank and clear rhetoric" , " the latest information shows two wary rivals, willing to cooperate against America", bloomberg chiosa "What's already emerging though is a more complex relationship than ideologues on either side of this issue would care to admit. Al-Qaeda and Iran were not exactly allies. They were not enemies either". lo scenario è identico per tutti , e ben dettagliato nel pezzo dell'atlantic. : "negotiations between al-Qaeda and the Revolutionary Guards in Tehran touched on funding and arming the Sunni terror outfit so it could strike at American targets". in sostanza, l'obiettivo comune è l'america, al qaida ha bisogno di armi e addestramento militare, l'iran in cambio di queste dotazioni ritiene di liberarsi di un avversario instabile. ad al qaida non solo non interessava chi comadasse in iraq, ma nel contesto del patto era perfino disposto a cedere il passo a tehran, in campo politico. dato che l'atalntic è un giornale serio , mette subito in guardia: "In the days since, several commentators, including in these pages, have dismissed these purported connections as exaggerated, pushed by the White House and its allies to justify the administration's hostile posture toward Iran". la relazione fra le parti , iran e al qaida, si sviluppa così: "There is no evidence that this 1995 pact came to anything. But a door was opened, and on December 20, 2001 when Mahfouz reached the Taftan border crossing and made a dash into Iran, he was greeted on the Iranian side by agents from the Ansar ul-Mahdi Corps, an elite cell within the Quds Force; he eventually won an audience in Tehran with its commander, General Qassem Soleimani. However, Iran was not yet fully committed to cooperating.According to senior U.S officials then working on South Asia and Afghanistan for the State Department and the White House, Iran's Foreign Ministry, fearful that the U.S. would turn its military attentions to Iran after it finished the invasion of Iraq for which it was then building international support, reached out to the Americans.At international conferences in Germany, Geneva, and Tokyo between December 2001 and April 2003, convened to tackle reconstruction in post-Taliban Afghanistan, Iranian officials proposed to their U.S. counterparts certain incentives in exchange for normalizing relations. Early on, the Quds force was gambling that other al-Qaeda leaders would follow Mahfouz and seek shelter in Iran, and on that basis Iranian officials proposed potentially offering them to the Americans as their end of the deal. U.S. officials involved in these talks recalled that the Bush administration flat-out declined, the president lumping Iran in with the so-called "axis of evil" powers in his State of the Union address in January 2002."

chiaro? il patto era così sentito che gli iraniani, i rivoluzionari, gli idealisti, si sarebbero venduti i capi di al qaida agli usa senza pensarci due volte . l'inchiesta riporta che tutto l'establishment , tranne zarqawi (sottolineato), era in iran nel 2002 , famiglia di bin laden compresa, e che " The Quds Force continued offering to hand over all of them to the U.S at discreet meetings in Switzerland that took place up until April 2003. The White House continued to decline."

dopo l'11 settembre 2001 l'ospitalità diventa sequestro , finché "in 2010, the Quds Force, which had come under pressure from al-Qaeda to allow all of bin Laden's family to leave Tehran, permitted Hamza and his mother to quit the base in Tehran. It had not been a straightforward negotiation—al-Qaeda in Pakistan resorted to kidnapping an Iranian diplomat there to force Tehran to make up its mind in the outfit's favor." l'iran ha avuto ostaggi di al qaida fino a tre anni fa , quando li ha liberati per combattere il nuovo nemico comune: "A contingent of al-Qaeda's clerical and military leaders remained in Iran until April 2012, when Mahfouz also slipped away from his Quds Force guard, and eventually flew home to Mauritania. Most of the outfit's military council, a core group of five led by the Egyptian Saif al Adel, remained in Iran until 2015. Then the Quds Force transported some to Syria to join the fight against the Islamic State. "

la conclusione dell'atlantic è che non vanno sottovalutati gli elementi di al qaida addestrati da hezbollah a periodi alterni. altra cosa che possiamo ricavare dall'articolo è che è almeno dal 2001 che gli iraniani ritnegono più vantaggioso fare patti con gli usa che combatterli (via terrorismo) , e ciò ha esitato nella idea politica di obama, che tra parentesi era anche la mia (politica complottista, ca va sans dire).

 

 

ora basta. sei fondamentalmente un mediocre, e gli ultimi messaggi sono scritti più per dovere di replica , che per piacere (anche perché è deprimente dover specificare 'ste cose). ti lascio come sempre l'ultima parola , che in botta e rispsota alla pari non ti spetterebbe.

 

 

Dal mio pdv la cosa assurda è parlare dei Saud come se fossero un blocco monolitico, una famiglia con un patriarca e qualche figlio e nipote che lo venerano e obbediscono.

Cosa che non è, perché si tratta invece di un clan familiare formato da centinaia di principi ed eredi riconosciuti (circa 5.000) e migliaia di altri familiari più o meno diretti che formano una famiglia allargata di almeno 15.000 persone, tutte quante enormemente ricche ma solo una parte delle quali, quelle attorno al re, ha in mano le effettive redini del regno o comunque occupa posizioni apicali.

Il fatto è che tutta questa gente è divisa in correnti rivali tra di loro, tutte impegnate ad accumulare potere e denaro a scapito delle altre, tutte invariabilmente pronte a farsi le scarpe a vicenda, tutte intente a tessere strategie autonome all'insaputa delle altre e tutte dotate di propri precisi referenti.

Ed ovviamente le strategie di una corrente possono anche entrare in contrasto con quelle delle altre correnti, anzi talune possono essere appositamente confliggenti, nello scontro intra-clanico.

L'unica cosa che le accomuna è la ricchezza spropositata derivante da Aramco di cui tutte hanno una fetta più o meno grande, che possono gestire a proprio piacimento. E questo solo per parlare della cassaforte ufficiale Aramco e lasciando perdere le centinaia di milioni di USD mosse da donazioni private, tangenti e simili, del tutto fuori controllo e collegate personalmente (via le fondazioni) ai vari principi e famili.

 

È quindi del tutto plausibile che quei settori della "famiglia" esclusi dalle leve di potere cerchino di effettuare scalate, anche ricorrendo ad intrighi e relazioni pericolose, per mettere in difficoltà quei settori che invece il potere lo detengono.

 

Ritengo quindi del tutto normale, in una situazione del genere, che vi sia una linea politica "ufficiale" da parte dei rami dominanti dei Saud che indirizzano le strategie del Regno ed una serie numerosa di politiche "di corrente" da parte dei rami non-dominanti dei Saud che puntano invece al gioco autonomo, anche "a costo di" cozzare con i primi. Anzi, forse anche "proprio allo scopo di" cozzare con i primi.

 

Quindi una cosa è la linea politica del Regno tracciata dai principi regnanti ed altra cosa sono le linee politiche correntizie gestite in proprio dalle centinaia e migliaia di principi non-regnanti ma ambiziosi, rivali dei primi e probabilmente pronti a giocare sporco per scalare la piramide. Una cosa sono i Saud di governo ed altra cosa sono i Saud di "opposizione" (e sui quali adesso MBS sta picchiano duro).

Non ci troverei nulla di strano che ci sia ad esempio qualche principe più vicino ai Waahabiti che finanzia a titolo personale gruppi estremisti jihadisti andando in contrasto con la linea di governo: ma il fatto che anche costui sia un Saud non significa ovviamente che la linea del Regno sia quella di finanziare i tagliagole, così come il fatto che la linea politica del Regno saudita consideri Al Quaida una minaccia, non esclude che possa esserci qualche principe Saud che le sia favorevole e che quindi la finanzi, magari anche solo per mettere in difficoltà i suoi cugini di governo.

 

Quindi, ripeto, trovo assurdo cercare di tagliare con l'accetta una realtà così complessa.

 

questa è una tua interpretazione (anche quella dell'ultimo dei meiei link) , e dovresti spiegare in che modo finanziare l'isis permetta ai saud di opposizione di sclare posizioni. l'unica cosa nota è che ci sono soldi che dall'arabia saudita vanno all'isis. io dubito che non si tratti di una strategia più o meno condivisa, dato che ha implicazioni internazionali.

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ora passiamo ai tuoi articoli :

hai postato un po' di link che si riferiscono allo strsso fatto, la desecretazione di un documento di 19 pagine in mano alla cia. i passi salienti degli articoli di associated press, di cbs e nbc sono questi. "Anyone who wants to strike America, Iran is ready to support him and help him with their frank and clear rhetoric" , " the latest information shows two wary rivals, willing to cooperate against America", bloomberg chiosa "What's already emerging though is a more complex relationship than ideologues on either side of this issue would care to admit. Al-Qaeda and Iran were not exactly allies. They were not enemies either". lo scenario è identico per tutti , e ben dettagliato nel pezzo dell'atlantic. : "negotiations between al-Qaeda and the Revolutionary Guards in Tehran touched on funding and arming the Sunni terror outfit so it could strike at American targets". in sostanza, l'obiettivo comune è l'america, al qaida ha bisogno di armi e addestramento militare, l'iran in cambio di queste dotazioni ritiene di liberarsi di un avversario instabile. ad al qaida non solo non interessava chi comadasse in iraq, ma nel contesto del patto era perfino disposto a cedere il passo a tehran, in campo politico. dato che l'atalntic è un giornale serio , mette subito in guardia: "In the days since, several commentators, including in these pages, have dismissed these purported connections as exaggerated, pushed by the White House and its allies to justify the administrations hostile posture toward Iran". la relazione fra le parti , iran e al qaida, si sviluppa così: "There is no evidence that this 1995 pact came to anything. But a door was opened, and on December 20, 2001 when Mahfouz reached the Taftan border crossing and made a dash into Iran, he was greeted on the Iranian side by agents from the Ansar ul-Mahdi Corps, an elite cell within the Quds Force; he eventually won an audience in Tehran with its commander, General Qassem Soleimani. However, Iran was not yet fully committed to cooperating.According to senior U.S officials then working on South Asia and Afghanistan for the State Department and the White House, Irans Foreign Ministry, fearful that the U.S. would turn its military attentions to Iran after it finished the invasion of Iraq for which it was then building international support, reached out to the Americans.At international conferences in Germany, Geneva, and Tokyo between December 2001 and April 2003, convened to tackle reconstruction in post-Taliban Afghanistan, Iranian officials proposed to their U.S. counterparts certain incentives in exchange for normalizing relations. Early on, the Quds force was gambling that other al-Qaeda leaders would follow Mahfouz and seek shelter in Iran, and on that basis Iranian officials proposed potentially offering them to the Americans as their end of the deal. U.S. officials involved in these talks recalled that the Bush administration flat-out declined, the president lumping Iran in with the so-called axis of evil powers in his State of the Union address in January 2002."

chiaro? il patto era così sentito che gli iraniani, i rivoluzionari, gli idealisti, si sarebbero venduti i capi di al qaida agli usa senza pensarci due volte . l'inchiesta riporta che tutto l'establishment , tranne zarqawi (sottolineato), era in iran nel 2002 , famiglia di bin laden compresa, e che " The Quds Force continued offering to hand over all of them to the U.S at discreet meetings in Switzerland that took place up until April 2003. The White House continued to decline."

dopo l'11 settembre 2001 l'ospitalità diventa sequestro , finché "in 2010, the Quds Force, which had come under pressure from al-Qaeda to allow all of bin Ladens family to leave Tehran, permitted Hamza and his mother to quit the base in Tehran. It had not been a straightforward negotiational-Qaeda in Pakistan resorted to kidnapping an Iranian diplomat there to force Tehran to make up its mind in the outfits favor." l'iran ha avuto ostaggi di al qaida fino a tre anni fa , quando li ha liberati per combattere il nuovo nemico comune: "A contingent of al-Qaedas clerical and military leaders remained in Iran until April 2012, when Mahfouz also slipped away from his Quds Force guard, and eventually flew home to Mauritania. Most of the outfits military council, a core group of five led by the Egyptian Saif al Adel, remained in Iran until 2015. Then the Quds Force transported some to Syria to join the fight against the Islamic State. "

la conclusione dell'atlantic è che non vanno sottovalutati gli elementi di al qaida addestrati da hezbollah a periodi alterni. altra cosa che possiamo ricavare dall'articolo è che è almeno dal 2001 che gli iraniani ritnegono più vantaggioso fare patti con gli usa che combatterli (via terrorismo) , e ciò ha esitato nella idea politica di obama, che tra parentesi era anche la mia (politica complottista, ca va sans dire).

 

 

ora basta. sei fondamentalmente un mediocre, e gli ultimi messaggi sono scritti più per dovere di replica , che per piacere (anche perché è deprimente dover specificare 'ste cose). ti lascio come sempre l'ultima parola , che in botta e rispsota alla pari non ti spetterebbe.

Cioè hai scritto un papiro in cui, senza nemmeno rendertene conto, hai sostanzialmente dato ragione a me e hai ammesso (almeno per una volta non neghi dei FATTI) che i capi di Al Qaeda erano TUTTI in Iran nel 2002, ovvero dopo l'11 Settembre. Come mai non erano in Arabia? Sarà mica perché dagli anni novanta in poi Al Qaeda era diventata un NEMICO dei Saud (a Bin Laden venne tolta la cittadinanza nel 94) e i vari leader si erano dovuti appoggiare a Iran, Sudan, talebani, ecc per portare avanti la loro guerra agli USA?

 

Vai, ora puoi ripartire con un'altra delle tue meravigliose arrampicate sugli specchi...

 

 

 

 

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Cioè hai scritto un papiro in cui, senza nemmeno rendertene conto, hai sostanzialmente dato ragione a me e hai ammesso (almeno per una volta non neghi dei FATTI) che i capi di Al Qaeda erano TUTTI in Iran nel 2002, ovvero dopo l'11 Settembre. Come mai non erano in Arabia? Sarà mica perché dagli anni novanta in poi Al Qaeda era diventata un NEMICO dei Saud (a Bin Laden venne tolta la cittadinanza nel 94) e i vari leader si erano dovuti appoggiare a Iran, Sudan, talebani, ecc per portare avanti la loro guerra agli USA?

 

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rileggi, per dio. erano tutti in iran tranne zarqawi (sottolineato). e i saud hanno interrotto i finanziamenti ad al qaida , così come li hanno interrotti adesso all'isis (per altri motivi) , perché l'interesse principale di al qaida era diventato le torri gemelle, ecc. mentre l'interesse principale dei saud è sempre stato il MO.

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rileggi, per dio. erano tutti in iran tranne zarqawi (sottolineato). e i saud hanno interrotto i finanziamenti ad al qaida , così come li hanno interrotti adesso all'isis (per altri motivi) , perché l'interesse principale di al qaida era diventato le torri gemelle, ecc. mentre l'interesse principale dei saud è sempre stato il MO.

Stai solo sbagliando decade. I Saud (e gli americani) mollano Al Qaeda a inizio anni 90, perché non gli serviva più e anzi era diventata una minaccia per loro. E sull'Isis stai sbagliando tutto, l'Isis è roba irachena doc, nata dalla guerra e composta da ex del regime che si "convertono" al jihadismo, tutto il resto è una semplice evoluzione. Tra l'altro non mi hai spiegato neanche una volta per quale assurdo motivo i Saud avrebbero dovuto appoggiare Zarqawi quando erano a favore (e parteciparono) all'invasione americana in Iraq! I sauditi casomai, anni dopo, hanno avuto un ruolo fondamentale nella creazione della cosiddetta "sahwa" (risveglio) delle tribù sunnite (vedi i Dulaimi su tutti), sahwa che doveva avere il compito di rimettere i sunniti sulla scena politica, contrastare il dominio sciita sul paese e allo stesso tempo fronteggiare (con le armi) i jihadisti nelle zone sunnite. E infatti l'Isis che fa poi con questi amici dei sauditi appena ottenuto il controllo delle loro zone? Una mattanza, ne ha sgozzati a decine di migliaia in piazza! Tieni, se non sai cos'è stata la sahwa fatti una cultura...

http://www.mepc.org/iraqs-tribal-sahwa-its-rise-and-fall

 

Sulla Siria ti ho già spiegato che praticamente tutti i paesi sunniti hanno appoggiato la rivolta, da lì a dire che sono dietro all'Isis ce ne passa, anzi, a volerla dire tutta l'Isis di fatto ha rovinato i piani di sauditi, giordani, kuwaitiani, emiratini, ecc, perché il tutto doveva semplicemente finire con il togliere un fantoccio filo-iraniano per mettere un fantoccio filo-arabo (vedi per esempio Riyad Hijab, lui si appoggiato dai sauditi), invece l'ascesa dell'Isis ha mandato all'aria tutto e di fatto ha obbligato i paesi arabi ad abbandonare le loro ambizioni in Siria per non essere accusati dalla comunità internazionale di fare il gioco dei terroristi!

 

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Stai solo sbagliando decade. I Saud (e gli americani) mollano Al Qaeda a inizio anni 90, perché non gli serviva più e anzi era diventata una minaccia per loro. E sull'Isis stai sbagliando tutto, l'Isis è roba irachena doc, nata dalla guerra e composta da ex del regime che si "convertono" al jihadismo, tutto il resto è una semplice evoluzione. Tra l'altro non mi hai spiegato neanche una volta per quale assurdo motivo i Saud avrebbero dovuto appoggiare Zarqawi quando erano a favore (e parteciparono) all'invasione americana in Iraq! I sauditi casomai, anni dopo, hanno avuto un ruolo fondamentale nella creazione della cosiddetta "sahwa" (risveglio) delle tribù sunnite (vedi i Dulaimi su tutti), sahwa che doveva avere il compito di rimettere i sunniti sulla scena politica, contrastare il dominio sciita sul paese e allo stesso tempo fronteggiare (con le armi) i jihadisti nelle zone sunnite. E infatti l'Isis che fa poi con questi amici dei sauditi appena ottenuto il controllo delle loro zone? Una mattanza, ne ha sgozzati a decine di migliaia in piazza! Tieni, se non sai cos'è stata la sahwa fatti una cultura...

http://www.mepc.org/iraqs-tribal-sahwa-its-rise-and-fall

 

Sulla Siria ti ho già spiegato che praticamente tutti i paesi sunniti hanno appoggiato la rivolta, da lì a dire che sono dietro all'Isis ce ne passa, anzi, a volerla dire tutta l'Isis di fatto ha rovinato i piani di sauditi, giordani, kuwaitiani, emiratini, ecc, perché il tutto doveva semplicemente finire con il togliere un fantoccio filo-iraniano per mettere un fantoccio filo-arabo (vedi per esempio Riyad Hijab, lui si appoggiato dai sauditi), invece l'ascesa dell'Isis ha mandato all'aria tutto e di fatto ha obbligato i paesi arabi ad abbandonare le loro ambizioni in Siria per non essere accusati dalla comunità internazionale di fare il gioco dei terroristi!

 

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sei tu a sbagliare decade. al qaida si rivolge all'iran nel '95, quandl perde l'appoggio saudita. zarqawi fonda il proto-isis nel '99, nel 2003 è già lontano anni luce dall'iran.

i saud erano a favore della guerra in iraq perché interessati a rimuovere saddam, per motivi politici ed economici. zarqawi stesso si è guardato bene dall'ostacolare le truppe americane in iraq prima della morte del dittatore.

quanto alla sahwa, l'arabia saudita sostine tutte le organizzazioni che portino acqua al suo mulino, siano esse pacifiche o terroristiche. se ci sono scazzi fra queste correnti, è un fatto marginale. il dato fondamentale è che i saud siano interessati a qualcosa come la sahwa, movimento che non conoscevo e che dimostra ancora una volta la correttezza di certe analisi da me condivise (tra parentesi, questa roba non è "cultura". conoscere queste minuzie di popoli tribali, irrilevanti per il corso della storia se non per la loro follia assassina, è putroppo una necessità oggi, si spera ancora per pochi decenni, con l'avvento del nucleare).

infine,tu a me non devi spiegare niente, chiedi udienza a 10 downing street e spiega che i sauditi con l'isis non hanno nulla a che fare, spiega loro che hanno preso un granchio, che è tutto un complotto. però forse prima conviene chiarirti che isis e rivolta siriana sono due cose diverse, con diversi "eserciti", ecc ecc. in bocca al lupo.

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sei tu a sbagliare decade. al qaida si rivolge all'iran nel '95, quandl perde l'appoggio saudita. zarqawi fonda il proto-isis nel '99, nel 2003 è già lontano anni luce dall'iran.

i saud erano a favore della guerra in iraq perché interessati a rimuovere saddam, per motivi politici ed economici. zarqawi stesso si è guardato bene dall'ostacolare le truppe americane in iraq prima della morte del dittatore.

quanto alla sahwa, l'arabia saudita sostine tutte le organizzazioni che portino acqua al suo mulino, siano esse pacifiche o terroristiche. se ci sono scazzi fra queste correnti, è un fatto marginale. il dato fondamentale è che i saud siano interessati a qualcosa come la sahwa, movimento che non conoscevo e che dimostra ancora una volta la correttezza di certe analisi da me condivise (tra parentesi, questa roba non è "cultura". conoscere queste minuzie di popoli tribali, irrilevanti per il corso della storia se per la loro follia assassina, è putroppo una necessità oggi, si spera ancora per pochi decenni, con l'avvento del nucleare).

infine,tu a me non devi spiegare niente, chiedi udienza a 10 downing street e spiega che i sauditi con l'isis non hanno nulla a che fare, spiega loro che hanno preso un granchio, che è tutto un complotto. però forse prima conviene chiarirti che isis e rivolta siriana sono due cose diverse, con diversi "eserciti", ecc ecc. in bocca al lupo.

Il punto è che Al Qaeda si rivolge all'Iran ANNI prima dell'inizio degli attacchi contro USA ed Europa.

Ovviamente per te non conta nulla tutto ciò, quando in realtà dovrebbe bastare per chiarirti le idee sulla differenza tra quello che era lo scopo del sostegno saudita (colpire i russi in Afghanistan, nemici dell'alleato americano) e quello che invece è stato lo scopo del sostegno iraniano (colpire il "Grande Satana" americano). E quello che ci interessa è il secondo, sbaglio?

 

E no caro, è cultura anche sapere cos'è la sahwa irachena, può anche non interessarti cosa fanno quei popoli "tribali assetati di sangue", ci mancherebbe, ma a quel punto allora potresti anche risparmiarci la lettura delle tue eresie sul Medio Oriente contemporaneo, perché parlare per giorni di Iraq e Isis per poi ammettere, come se nulla fosse, di non aver mai sentito parlare della sahwa, equivale un po' a parlare per giorni degli ultimi 40 anni di politica italiana per poi uscirsene con un "non ho mai sentito parlare di Tangentopoli", direi che c'è un limite al ridicolo!

 

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Il punto è che Al Qaeda si rivolge all'Iran ANNI prima dell'inizio degli attacchi contro USA ed Europa.

Ovviamente per te non conta nulla tutto ciò, quando in realtà dovrebbe bastare per chiarirti le idee sulla differenza tra quello che era lo scopo del sostegno saudita (colpire i russi in Afghanistan, nemici dell'alleato americano) e quello che invece è stato lo scopo del sostegno iraniano (colpire il "Grande Satana" americano). E quello che ci interessa è il secondo, sbaglio?

 

E no caro, è cultura anche sapere cos'è la sahwa irachena, può anche non interessarti cosa fanno quei popoli "tribali assetati di sangue", ci mancherebbe, ma a quel punto allora potresti anche risparmiarci la lettura delle tue eresie sul Medio Oriente contemporaneo, perché parlare per giorni di Iraq e Isis per poi ammettere, come se nulla fosse, di non aver mai sentito parlare della sahwa, equivale un po' a parlare per giorni degli ultimi 40 anni di politica italiana per poi uscirsene con un "non ho mai sentito parlare di Tangentopoli", direi che c'è un limite al ridicolo!

 

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infatti. ha cominciato la strategia degli attacchi contro obiettivi sensibili (stile hezbollah) all'inizio della collaborazione con l'iran, nel 95, fino al 2001, quando sono stati scaricati anche dai khomeinisti (anche se, come abbiam visto, loro furono fin da subito interessati a vendere al qaida agli usa così da "normalizzare i rapporti" , cito testuale dall'atlantic. e questo è stato l'errore , un errore "interessato" se vogliamo , di bush , che obama ha cercato di riparare). questo perché all'arabia saudita l'america non interessa, come non interessa all'isis. a loro interessa , oltreché il petrolio (come a tutti), stabilire un'egemonia politica su ciò che verrà dopo la dissoluzione degli stati artificiali di giordania, siria, iraq, ecc (ma anche egitto e tutto il maghreb, chi lo sa).

cioè, ci sono due fronti, con scopi diversi, se non ti è chiaro:

1. iran+hezbollah(+al qaida tra il 95 e il 2001): attacchi a obiettivi politici-militari di usa e israele e guerriglia, nello stile "classico" di ira, tigri tamil, curdi e armeni, nichilisti russi e nazionalisti jugoslavi di inizio novecento, ecc.

2. arabia saudita+isis(+al qaida pre-95) : ambizioni politiche sul MO , guerriglia, e terrorismo "di propaganda" contro "l' Occidente" in sé per sé (cose come charlie hebdo, bataclan...) , non militarmente organizzata, e giocata sull'attuale vuoto d'identità del mondo arabo.

per i primi il terrorismo è una strategia bellica, per i secondi non c'è differenza fra "un vecchio in coda per comprare il panino" (citazione testuale da «Rumiyah») e un convoglio militare.

 

la sahwa è stato un movimento studentesco di importanza marginale, se non per il fatto che abbia ricevuto il supporto dei saud. ne parlavano i giornali una decina di anni fa, non si trova alcuno studio di accademici internazionali a tal proposito, nulla di paragonabile a tangentopoli.

 

 

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questa è una tua interpretazione (anche quella dell'ultimo dei meiei link) , e dovresti spiegare in che modo finanziare l'isis permetta ai saud di opposizione di sclare posizioni. l'unica cosa nota è che ci sono soldi che dall'arabia saudita vanno all'isis. io dubito che non si tratti di una strategia più o meno condivisa, dato che ha implicazioni internazionali.

 

L'interpretazione è uno degli strumenti dell'analisi politica, soprattutto quando non si è interni all'oggetto da interpretare. Ed anche in quel caso bisogna stare bene attenti a distinguere le scaglie di cioccolato nascoste dentro il mucchio di *.

Durante la guerra fredda esisteva una pseudoscienza chiamata cremlinologia, che cercava di ricostruire le dinamiche interne all'Urss basandosi, tra l'altro, sulla interpretazione delle foto, delle parole usate o meno, del linguaggio corporeo ecc ecc, il tutto che si andava ad integrare nelle informazioni di intelligence che erano più spesso che no, inquinate di disinformacija.

 

Credo che siano pochissimi al mondo quelli al corrente delle dinamiche interne alla "famiglia" Saud, forse solo i Saud stessi: ma pensare che tutte queste 15.000 persone imparentate tra loro (che equivalgono ad una piccola città come Fiesole o Orbetello) tutte dotate di imponenti mezzi finanziari ma di diversi gradi di accesso al potere possano essere un blocco monolitico marciante all'unisono tipo i martelli di The Wall, lo trovo semplicemente assurdo.

Più plausibile invece, che ci siano forze non di governo, all'interno del Regno che lavorino in contrasto con quella di governo creando così un corto circuito: e se questa è una ipotesi, lo è anche puntare il dito sui Saud tout-court, visto che l'unico modo serio per farlo sarebbe quello di dimostrarlo concretamente seguendo il flusso del denaro.

Cosa che è ovviamente impossibile ai comuni mortali: ergo sia in un caso che nell'altro si tratta di speculazioni di eguale valore.

Quindi, se è vero che ci sono (stati?) denari in uscita da qualche parte dell'Arabia Saudita, è anche vero che il punto fermo della politica governativa saudita è stato il contrasto all'Iran: e sia Al Quaida in Iraq (Zarkawi), sia l'Isis in Siria sono stati due fattori che hanno invece danneggiato il governo dell'Arabia Saudita avvantaggiando drammaticamente l'Iran.

E dovrebbero essere veramente masochisti, o pazzi, o del tutto incapaci, i leaders sauditi ad ostinarsi nello sponsorizzare elementi che continuano a danneggiarli. Altrimenti, ribaltiamo pure ogni logica, ma a quel punto diventa valido tutto, compresa la Spectre, gli Uomini in nero e i Protocolli dei savi di Sion .ghgh .ghgh (°)

 

Ed a proposito dell'Iran.

Finora, gli unici paesi nel quadrante mediorientale che abbiano dislocato proprie truppe in territori altrui con strategia di proiezione di potenza sono la Turchia nel nord della Siria e l'Iran che ha migliaia di pasdaran sparsi tra Iraq e Siria (e probabilmente Libano) e che adesso controlla completamente i governi di Baghdad e Damasco nonché indirettamente, tramite i suoi sottocoda Hezbollah, anche quello di Beirut.

 

Non mi risultano invece truppe saudite fuori dai propri confini, se non nello Yemen in una situazione locale il cui peso è ben diverso da quello che invece rappresenta una mezzaluna sciita estesa dal Baluchistan al Mediterraneo.

Ergo, finora chi ha agito aggressivamente con tutto il suo peso è stato in primo luogo l'Iran.

E questa non è interpretazione, questi sono fatti.

 

 

(°) btw il complotto mondiale sionista è uno dei piatti forti dei convegni negazionisti a cui partecipano fenomeni intellettuali come Blondet o Faurisson e che periodicamente si tengono non a Ryadh o Kabul, ma a Teheran (Iran), il primo dei quali sponsorizzato direttamente da Ahmadinejad.

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infatti. ha cominciato la strategia degli attacchi contro obiettivi sensibili (stile hezbollah) all'inizio della collaborazione con l'iran, nel 95, fino al 2001, quando sono stati scaricati anche dai khomeinisti (anche se, come abbiam visto, loro furono fin da subito interessati a vendere al qaida agli usa così da "normalizzare i rapporti" , cito testuale dall'atlantic. e questo è stato l'errore , un errore "interessato" se vogliamo , di bush , che obama ha cercato di riparare). questo perché all'arabia saudita l'america non interessa, come non interessa all'isis. a loro interessa , oltreché il petrolio (come a tutti), stabilire un'egemonia politica su ciò che verrà dopo la dissoluzione degli stati artificiali di giordania, siria, iraq, ecc (ma anche egitto e tutto il maghreb, chi lo sa).

cioè, ci sono due fronti, con scopi diversi, se non ti è chiaro:

1. iran+hezbollah(+al qaida tra il 95 e il 2001): attacchi a obiettivi politici-militari di usa e israele e guerriglia, nello stile "classico" di ira, tigri tamil, curdi e armeni, nichilisti russi e nazionalisti jugoslavi di inizio novecento, ecc.

2. arabia saudita+isis(+al qaida pre-95) : ambizioni politiche sul MO , guerriglia, e terrorismo "di propaganda" contro "l' Occidente" in sé per sé (cose come charlie hebdo, bataclan...) , non militarmente organizzata, e giocata sull'attuale vuoto d'identità del mondo arabo.

per i primi il terrorismo è una strategia bellica, per i secondi non c'è differenza fra "un vecchio in coda per comprare il panino" (citazione testuale da «Rumiyah») e un convoglio militare.

 

la sahwa è stato un movimento studentesco di importanza marginale, se non per il fatto che abbia ricevuto il supporto dei saud. ne parlavano i giornali una decina di anni fa, non si trova alcuno studio di accademici internazionali a tal proposito, nulla di paragonabile a tangentopoli.

 

 

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Queste sono tutte fantasie tue, probabilmente giochi un po' troppo a Risiko...

I FATTI invece sono piuttosto chiari, l'Iran odierno nasce da una rivoluzione popolare, con un'ideologia ESPANSIONISTA, l'Arabia nasce con una tribù che vuole semplicemente dominare le altre tribù della penisola arabica e USA un imam per legittimare tale dominio, sono due cose completamente diverse.

Ah dimenticavo, la dissoluzione dei vari stati artificiali, quando avverrà, spazzerà via anche (e forse tra i primi) proprio i Saud. Più che dominare altri direi che finiranno molto male loro. E lì capirai, da filo-israeliano, quanto ti conveniva averli al potere, perché chi arriverà al loro posto sarà molto più simile all'establishment iraniano odierno, non si venderà facilmente al primo offerente per qualche grattacielo in più. :patpat:

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L'interpretazione è uno degli strumenti dell'analisi politica, soprattutto quando non si è interni all'oggetto da interpretare. Ed anche in quel caso bisogna stare bene attenti a distinguere le scaglie di cioccolato nascoste dentro il mucchio di *.

Durante la guerra fredda esisteva una pseudoscienza chiamata cremlinologia, che cercava di ricostruire le dinamiche interne all'Urss basandosi, tra l'altro, sulla interpretazione delle foto, delle parole usate o meno, del linguaggio corporeo ecc ecc, il tutto che si andava ad integrare nelle informazioni di intelligence che erano più spesso che no, inquinate di disinformacija.

 

Credo che siano pochissimi al mondo quelli al corrente delle dinamiche interne alla "famiglia" Saud, forse solo i Saud stessi: ma pensare che tutte queste 15.000 persone imparentate tra loro (che equivalgono ad una piccola città come Fiesole o Orbetello) tutte dotate di imponenti mezzi finanziari ma di diversi gradi di accesso al potere possano essere un blocco monolitico marciante all'unisono tipo i martelli di The Wall, lo trovo semplicemente assurdo.

Più plausibile invece, che ci siano forze non di governo, all'interno del Regno che lavorino in contrasto con quella di governo creando così un corto circuito: e se questa è una ipotesi, lo è anche puntare il dito sui Saud tout-court, visto che l'unico modo serio per farlo sarebbe quello di dimostrarlo concretamente seguendo il flusso del denaro.

Cosa che è ovviamente impossibile ai comuni mortali: ergo sia in un caso che nell'altro si tratta di speculazioni di eguale valore.

Quindi, se è vero che ci sono (stati?) denari in uscita da qualche parte dell'Arabia Saudita, è anche vero che il punto fermo della politica governativa saudita è stato il contrasto all'Iran: e sia Al Quaida in Iraq (Zarkawi), sia l'Isis in Siria sono stati due fattori che hanno invece danneggiato il governo dell'Arabia Saudita avvantaggiando drammaticamente l'Iran.

E dovrebbero essere veramente masochisti, o pazzi, o del tutto incapaci, i leaders sauditi ad ostinarsi nello sponsorizzare elementi che continuano a danneggiarli. Altrimenti, ribaltiamo pure ogni logica, ma a quel punto diventa valido tutto, compresa la Spectre, gli Uomini in nero e i Protocolli dei savi di Sion .ghgh .ghgh (°)

 

Ed a proposito dell'Iran.

Finora, gli unici paesi nel quadrante mediorientale che abbiano dislocato proprie truppe in territori altrui con strategia di proiezione di potenza sono la Turchia nel nord della Siria e l'Iran che ha migliaia di pasdaran sparsi tra Iraq e Siria (e probabilmente Libano) e che adesso controlla completamente i governi di Baghdad e Damasco nonché indirettamente, tramite i suoi sottocoda Hezbollah, anche quello di Beirut.

 

Non mi risultano invece truppe saudite fuori dai propri confini, se non nello Yemen in una situazione locale il cui peso è ben diverso da quello che invece rappresenta una mezzaluna sciita estesa dal Baluchistan al Mediterraneo.

Ergo, finora chi ha agito aggressivamente con tutto il suo peso è stato in primo luogo l'Iran.

E questa non è interpretazione, questi sono fatti.

 

 

(°) btw il complotto mondiale sionista è uno dei piatti forti dei convegni negazionisti a cui partecipano fenomeni intellettuali come Blondet o Faurisson e che periodicamente si tengono non a Ryadh o Kabul, ma a Teheran (Iran), il primo dei quali sponsorizzato direttamente da Ahmadinejad.

 

 

ma infatti io non nego che in questo frangente l'iran sia la minaccia peggiore per israele (questo per rispondere alla parte sul complottismo a tehran). tutto il mio discorso verte sulle cause storiche della crisi fra iran e israele.

e non rigetto nessuna interpretazione, purché chiara e plausibile: il vantaggio concreto dei saud "d'opposizione" quale sarebbe, nel finanziare l'isis? poi anche l'esistenza dei contrasti interni ai saud andrebbe dettagliata. a cosa ti rifersci , a quali figure specifiche?

l'isis ha danneggiato l'iran , non l'arabia saudita, sia con attentati, sia nella guerra in siria. i danni ai saud provenienti dall'isis quali sono stati? nessuno, anzi, casomai il contrario, dato che fino a due annj fa jihadisti e sauditi combattevano fianco a fianco contro gli huthi (ricordo ad es questo famoso video : https://www.google.it/amp/www.ilmessaggero.it/AMP/isis_yemen_ribelli_houthi_uccisi_jihadisti-1397382.html).

iran-russia e saudi-usa in siria stanno facendo quasi la stessa cosa. gli uni supportano la dittatura di assad e l'esercito regolare , gli altri appoggiano i ribelli. entrambe le parti approfittano di una crisi interna per acquisire il controllo delle riserve e dell'ipotetico corridoio per gli oleodotti. le truppe saudite in siria non ci sono perché non servono , anche se erano pronti a mandarle (https://www.google.it/amp/www.independent.co.uk/news/world/middle-east/saudi-arabia-confirms-plans-to-send-troops-to-syria-a6867636.html%3famp) . il loro supporto militare in siria è legato al rifornimento di armi e capitali ( la pagina wiki per una volta è fatta bene, con fonti ecc https://en.m.wikipedia.org/wiki/Saudi_Arabian_involvement_in_the_Syrian_Civil_War). la differenza fra sauditi e iraniani è nei progetti politici , non strettamemte economici : i primi molto interessati a cosa succede nei territori arabi, i se condi per niente (perché arabi non sono, e non potranno mai aspirare a un controllo territoriale stabile del levante).

 

 

ps: se leggi il messaggio appena sopra il mio ti fai un'idea molto chiara della mentalità araba diffusa oggi: fare un'imitazione del califfato e tentare di spazzare via israele ("vedrai quanto ti conveniva"). è naturale che la maggior potenza araba assecondi l'idea. nella loro ingenuità, stracolma di retorica socialista e antistituzionalista, gli arabi della strada credono che il nuovo stato passerà all'esproprio delle ricchezze saudite, in realtà avverrà esattamente il contrario.

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ps: se leggi il messaggio appena sopra il mio ti fai un'idea molto chiara della mentalità araba diffusa oggi: fare un'imitazione del califfato e tentare di spazzare via israele ("vedrai quanto ti conveniva"). è naturale che la maggior potenza araba assecondi l'idea. nella loro ingenuità, stracolma di retorica socialista e antistituzionalista, gli arabi della strada credono che il nuovo stato passerà all'esproprio delle ricchezze saudite, in realtà avverrà esattamente il contrario.

 

Nella sua superficialità l'italiano medio ancora non ha capito che fare il tuttologo sempre e comunque, pur ignorando le BASI del tema di cui si sta discutendo, gli fa fare solo figure di m***a in tutto il globo ed è uno dei motivi per cui, pure in mezzo al Sahara, si ironizza sugli italiani "pizza e mandolino". E tu sei un esempio perfetto di quel tipo di italiani, vuoi fare l'esperto ma in realtà ignori completamente le dinamiche sociali e politiche del Medio Oriente contemporaneo.

 

P.S: la famiglia che governa la maggior potenza araba è salda sul trono perché (anche con metodi poco ortodossi) non permette alcuna forma di opposizione (e nessuno in Occidente ne parla) e questo gli è permesso proprio perché gode della benedizione dei padroni del mondo e sappiamo entrambi chi sono. E se non riesci a capire che tra un Mohammad bin Salman che offre milioni alla Kardashian per trombarsela e un Khamenei che vive di Corano e libri rivoluzionari è sicuramente più pericoloso per Israele il secondo allora, oltre che profondamente ignorante sul tema, sei anche di un'ingenuità bambinesca.

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posto questo articolo di repubbloca perché c'è un passaggio , quello sul "greater middle east" , che completa quanto scrivevo nei giorni scorsi.

 

L'iran lancia una minaccia nucleare al'Europa: "Siamo pronti a incrementare la gittata dei nostri missili fino a oltre duemila chilometri", afferma il generale Hossein Salami, vice capo delle Guardie delal rivoluzione. Una distanza che metterebbe a rischio la Grecia e persino la Puglia. In una dichiarazione riportata dall'agenzia Fars, l'alto ufficiale dichiara che a Teheran "la tecnologia non manca" e aggiunge: "Se finora non ci siamo spinti fino a tanto è per una scelta strategica, ma se dovessimo percepire che l'Europa può diventare una minaccia ci attrezzeremo di conseguenza".

 

Il riferimento è al sostegno espresso da diverse nazioni alla linea di Washington rispetto al programma nucleare iraniano. La Francia, ad esempio, ha chiesto che il dialogo sia "intransigente" e che ci sia una negoziazione separata rispetto all'accordo di Teheran del 2015. Ma l'Iran ha più volte dichiarato che il proprio programma missilistico è difensivo e non negoziabile. E le Guardie della rivoluzione avevano già inviato messaggi nelle settimane scorse: "L'Europa dovrebbe decidere se può seguire una politica indipendente dagli Stati Uniti, che stanno cercando di indebolire le nostre risorse di difesa per promuovere la loro trama del grande Medio Oriente, insieme agli interessi di Israele. È un fatto spiacevole che negli ultimi anni abbiamo visto gli europei incapaci di rompere l'incantesimo americano su di loro. Se l'Europa seguirà lo stesso percorso degli Stati Uniti riguardo ai nostri programmi missilistici e di difesa, li tratteremmo ovviamente come facciamo noi negli Stati Uniti".

 

La nuova sfida missilistica alza il livello di tensione anche nei confronti di Washington, che ha già ha imposto sanzioni unilaterali all'Iran contestando la violazione di una risoluzione Onu che invita Teheran a non intraprendere attività legate a missili in grado di supportare testate nucleari. Il capo delle Guardie Mohammad Ali Jafari ha dichiarato nel mese scorso che a dettare i limiti della gittata missilistica è il leader supremo del Paese, l'yatollah Ali Khameini

 

 

io penso che siamo a un punto di non ritorno. purtroppo gli iraniani hanno ragione su un punto, l'europa non è più capace di fare i propri interessi. è debole, e non per motivi strettamente economici. detto questo, purtroppo non si può più fare altro che assecondare la politica statunitense.

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posto questo articolo di repubbloca perché c'è un passaggio , quello sul "greater middle east" , che completa quanto scrivevo nei giorni scorsi.

 

 

 

 

io penso che siamo a un punto di non ritorno. purtroppo gli iraniani hanno ragione su un punto, l'europa non è più capace di fare i propri interessi. è debole, e non per motivi strettamente economici. detto questo, purtroppo non si può più fare altro che assecondare la politica statunitense.

 

ste potenze arabe, stanno diventando arroganti come gli Stati Uniti! non hanno cibo per piangere, ma mettono le poche risorse che hanno in armi e il resto della popolazione muore di fame.....

di sta america, medio oriente e corea del nord mi sono veramente strarotto! si distruggessero tra di loro..... parlo da ignorante in materia, ma mi son rotto veramente di questi...

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ste potenze arabe, stanno diventando arroganti come gli Stati Uniti! non hanno cibo per piangere, ma mettono le poche risorse che hanno in armi e il resto della popolazione muore di fame.....

di sta america, medio oriente e corea del nord mi sono veramente strarotto! si distruggessero tra di loro..... parlo da ignorante in materia, ma mi son rotto veramente di questi...

 

Fanno la fame? Nei paesi del golfo? Ma se hanno il record mondiale di sprechi alimentari! Casomai hanno troppo e dovrebbero sprecare di meno e dare di più ai loro vicini yemeniti, somali, ecc che non se la passano proprio benissimo...

 

"Tra i paesi dove si spreca più cibo, maglia nera all’Arabia Saudita (427 kg per persona l’anno), seguita dall’Indonesia (300 kg) e dagli Emirati Arabi (169 kg). Male, in questo senso, anche gli Stati Uniti che, pur posizionandosi al sesto posto della graduatoria grazie a politiche molto apprezzate nella lotta agli sprechi legati alla produzione e distribuzione di cibo e a quelli domestici, devono comunque registrare risultati pessimi per quanto riguarda proprio lo spreco casalingo. Ogni americano, infatti, si stima che sprechi circa 277 kg anno di cibo, peggio cioè degli Emirati Arabi che si posizionano però al terzultimo posto della classifica".

 

L'articolo completo: http://www.lastampa.it/2017/02/06/scienza/ambiente/focus/spreco-alimentare-francia-australia-e-sudafrica-i-paesi-pi-virtuosi-FKIRLJH0OU9aaEMqskuIBK/pagina.html

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Fanno la fame? Nei paesi del golfo? Ma se hanno il record mondiale di sprechi alimentari! Casomai hanno troppo e dovrebbero sprecare di meno e dare di più ai loro vicini yemeniti, somali, ecc che non se la passano proprio benissimo...

 

"Tra i paesi dove si spreca più cibo, maglia nera all’Arabia Saudita (427 kg per persona l’anno), seguita dall’Indonesia (300 kg) e dagli Emirati Arabi (169 kg). Male, in questo senso, anche gli Stati Uniti che, pur posizionandosi al sesto posto della graduatoria grazie a politiche molto apprezzate nella lotta agli sprechi legati alla produzione e distribuzione di cibo e a quelli domestici, devono comunque registrare risultati pessimi per quanto riguarda proprio lo spreco casalingo. Ogni americano, infatti, si stima che sprechi circa 277 kg anno di cibo, peggio cioè degli Emirati Arabi che si posizionano però al terzultimo posto della classifica".

 

L'articolo completo: http://www.lastampa....IBK/pagina.html

 

l'Iran non so se se la passa bene! cmq ok mettiamo da parte Arabia Saudita e Emirati Arabi(ci metto pure il Qatar e Bahrein) ma il resto è un continuo insulto verso di loro da parte di quegli stati arabi ricchi! mi chiedo davvero del perchè invece di andare contro sti paesi che vivono alle loro spalle, il resto della popolazione del medio oriente stia sempre contro America e Israele, che avranno le loro colpe, ma di certo non sono loro a comandare li, dove ci sono quegli sceicchi che vivono nel lusso e loro nella melma veramente...

 

non sono anti nessuno, semplicemente mi hanno stancato! paesi che non insegnano nulla se non solo religione e violenza e stop! poi vengono da noi è fanno i capperi loro senza rispettare leggi(che già mancano) e pensano di passarla liscia perchè in italia vige la regola: prima lo straniero e poi l'italiano

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l'Iran non so se se la passa bene! cmq ok mettiamo da parte Arabia Saudita e Emirati Arabi(ci metto pure il Qatar e Bahrein) ma il resto è un continuo insulto verso di loro da parte di quegli stati arabi ricchi! mi chiedo davvero del perchè invece di andare contro sti paesi che vivono alle loro spalle, il resto della popolazione del medio oriente stia sempre contro America e Israele, che avranno le loro colpe, ma di certo non sono loro a comandare li, dove ci sono quegli sceicchi che vivono nel lusso e loro nella melma veramente...

 

Non ho capito esattamente il punto a cui vuoi arrivare.

Io sono giordano (ma ovviamente vale lo stesso per un siriano, egiziano, ecc), cosa c'entro con il fatto che i sauditi hanno avuto la fortuna di trovare il petrolio sotto i loro piedi e quindi sguazzano nel lusso? Posso criticare i loro sprechi, le loro spese militari, ecc, ma alla fine non è una cosa che mi riguarda direttamente, non è il mio paese. Se proprio devo prendermela con qualcuno e cercare di cambiare delle cose devo guardare dentro al mio paese, dove in 20 minuti di macchina puoi passare da ville che valgono 5-10 milioni di dollari l'una a case fatiscenti dove dormono in 6 in una stanza, ecco, quello mi riguarda eccome!

La differenza basilare con USA e Israele è che se i sauditi a casa loro fanno cose che non mi piacciono è un discorso, mentre USA e Israele le cose che non mi piacciono non le fanno a casa loro, ma nel mondo arabo, di certo il mio problema con gli americani non è la loro obesità o le loro sparatorie nelle scuole, quelli sono fatti loro.

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Non ho capito esattamente il punto a cui vuoi arrivare.

Io sono giordano (ma ovviamente vale lo stesso per un siriano, egiziano, ecc), cosa c'entro con il fatto che i sauditi hanno avuto la fortuna di trovare il petrolio sotto i loro piedi e quindi sguazzano nel lusso? Posso criticare i loro sprechi, le loro spese militari, ecc, ma alla fine non è una cosa che mi riguarda direttamente, non è il mio paese. Se proprio devo prendermela con qualcuno e cercare di cambiare delle cose devo guardare dentro al mio paese, dove in 20 minuti di macchina puoi passare da ville che valgono 5-10 milioni di dollari l'una a case fatiscenti dove dormono in 6 in una stanza, ecco, quello mi riguarda eccome!

La differenza basilare con USA e Israele è che se i sauditi a casa loro fanno cose che non mi piacciono è un discorso, mentre USA e Israele le cose che non mi piacciono non le fanno a casa loro, ma nel mondo arabo, di certo il mio problema con gli americani non è la loro obesità o le loro sparatorie nelle scuole, quelli sono fatti loro.

 

su questo sono d'accordo! non credere però che Russia e Cina(quest'ultima poi zitta zitta fa degli affari in medio oriente e africa che l'America può solo guardare) ne siano immuni eh, anche loro nel medio oriente hanno i loro interessi! è una cosa che proprio fa parte delle 3 superpotenze e dei loro alleati in generale!

ho un amico di famiglia, che è egiziano che per diverse ragioni, fu costretto ad abbandonare l'Egitto per venire in italia(all'inizio andò in Giordania ma era la stessa cosa mi disse), solo qui ha trovato la sua pace interiore ed ora se lo senti dire delle questioni del suo paese, non gli frega nulla, tanto da augurare la distruzione dell'Egitto e pure della Giordania per il modo in cui lo trattarono(ovviamente sono motivi di cui non ha voluto parlare nella maniera più assoluta).... se lo si sente da un europeo uno direbbe vabbè non fai parte di quei paesi, ma sentire un egiziano dire le peggio cose di quei paesi, c'è da pensare eh

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su questo sono d'accordo! non credere però che Russia e Cina(quest'ultima poi zitta zitta fa degli affari in medio oriente e africa che l'America può solo guardare) ne siano immuni eh, anche loro nel medio oriente hanno i loro interessi! è una cosa che proprio fa parte delle 3 superpotenze e dei loro alleati in generale!

ho un amico di famiglia, che è egiziano che per diverse ragioni, fu costretto ad abbandonare l'Egitto per venire in italia(all'inizio andò in Giordania ma era la stessa cosa mi disse), solo qui ha trovato la sua pace interiore ed ora se lo senti dire delle questioni del suo paese, non gli frega nulla, tanto da augurare la distruzione dell'Egitto e pure della Giordania per il modo in cui lo trattarono(ovviamente sono motivi di cui non ha voluto parlare nella maniera più assoluta).... se lo si sente da un europeo uno direbbe vabbè non fai parte di quei paesi, ma sentire un egiziano dire le peggio cose di quei paesi, c'è da pensare eh

 

Non ho capito se per il tuo amico egiziano ti riferisci a problemi economici o di altro tipo (persecuzioni politiche, ecc).

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Non ho capito se per il tuo amico egiziano ti riferisci a problemi economici o di altro tipo (persecuzioni politiche, ecc).

 

in generale tutto...

però meno nei problemi economici, i suoi erano problemi più seri ho capito, anche se giustamente se uno non ne ha mai voluto parlare, è giusto che continui a non farlo se non vuole, a me mi ha sempre detto di evitare come la peste di andare in quei paesi senza però specificare per quale motivo! banale sarebbe solo per motivi di sicurezza...

 

dato che sei giordano, non so te se in giordania e in egitto ci siano altri problemi.... so sempre stato curioso del perchè di questo suo odio viscerale verso il suo paese....

di religione non credo dato che è musulmano

 

ps. aggiungo però che parliamo di problemi avuti più di 30 anni fa, era molto giovane all'epoca, adesso ha superato i 60 anni

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in generale tutto...

però meno nei problemi economici, i suoi erano problemi più seri ho capito, anche se giustamente se uno non ne ha mai voluto parlare, è giusto che continui a non farlo se non vuole, a me mi ha sempre detto di evitare come la peste di andare in quei paesi senza però specificare per quale motivo! banale sarebbe solo per motivi di sicurezza...

 

Beh come sicurezza dipende, in Giordania per fortuna non c'è nessun problema (ora come ora mi sento più insicuro quando sono in Italia, devo essere sincero, intendo per il rischio terrorismo), in Egitto invece dal 2011 in poi è un bel casino perché il paese è spaccato a metà tra chi sta con Sisi e chi con Morsi (l'ex presidente) e in mezzo a questa spaccatura il terrorismo ci sguazza alla grande, quindi è chiaro che se lui è tipo un oppositore politico ti dirà le peggio cose sull'Egitto attuale, ma da come ne parli tendo a pensare più a problemi di natura lavorativa/carriera/ecc, quasi tutti quelli che "odiano" i propri paesi sono persone che magari, pur avendo una buonissima preparazione, non hanno ottenuto nulla nel loro paese perché la corruzione e il nepotismo premiano i soliti figli di tizio e caio, quello è il vero grande problema di paesi come l'Egitto!

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Beh come sicurezza dipende, in Giordania per fortuna non c'è nessun problema (ora come ora mi sento più insicuro quando sono in Italia, devo essere sincero, intendo per il rischio terrorismo), in Egitto invece dal 2011 in poi è un bel casino perché il paese è spaccato a metà tra chi sta con Sisi e chi con Morsi (l'ex presidente) e in mezzo a questa spaccatura il terrorismo ci sguazza alla grande, quindi è chiaro che se lui è tipo un oppositore politico ti dirà le peggio cose sull'Egitto attuale, ma da come ne parli tendo a pensare più a problemi di natura lavorativa/carriera/ecc, quasi tutti quelli che "odiano" i propri paesi sono persone che magari, pur avendo una buonissima preparazione, non hanno ottenuto nulla nel loro paese perché la corruzione e il nepotismo premiano i soliti figli di tizio e caio, quello è il vero grande problema di paesi come l'Egitto!

 

Può darsi .sisi

 

Per i problemi di sicurezza ti dirò, in questo momento siamo il paese più sicuro al mondo, il servizio di intelligence credo sia il migliore in questo momento anche se ad altri dirlo non piace! Poi che facciamo entrare cani e porci è un altro paio di maniche

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Può darsi .sisi

 

Per i problemi di sicurezza ti dirò, in questo momento siamo il paese più sicuro al mondo, il servizio di intelligence credo sia il migliore in questo momento anche se ad altri dirlo non piace! Poi che facciamo entrare cani e porci è un altro paio di maniche

 

Con il terrorismo "fai da te" non c'è intelligence che tenga, c'è poco da fare.

Uno che piglia un furgone e va a tutta velocità addosso alla gente in una piazza affollata che intelligence può prevenirlo?

Come scrissi già tempo fa per me le spiegazioni del mancato attentato sono due, la dea bendata o perché l'Italia serve come "base" per certi traffici (documenti falsi ecc).

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Con il terrorismo "fai da te" non c'è intelligence che tenga, c'è poco da fare.

Uno che piglia un furgone e va a tutta velocità addosso alla gente in una piazza affollata che intelligence può prevenirlo?

Come scrissi già tempo fa per me le spiegazioni del mancato attentato sono due, la dea bendata o perché l'Italia serve come "base" per certi traffici (documenti falsi ecc).

 

Come detto poco tempo, penso che l'Italia sia estranea ad atti terroristici per motivi prettamente logistici e di interesse economico/sociale..

 

Qualora dovesse succedere qualche atto terroristico in Italia, le forze "politiche" si schierano per le chiusure delle frontiere e del maggior controllo dei nostri mari, chiudendo le più importanti porte aperte dei migliaia di migranti; economici perché molti paesi che vivono in quella situazione fanno affari con la nostre malavite...

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Come detto poco tempo, penso che l'Italia sia estranea ad atti terroristici per motivi prettamente logistici e di interesse economico/sociale..

 

Qualora dovesse succedere qualche atto terroristico in Italia, le forze "politiche" si schierano per le chiusure delle frontiere e del maggior controllo dei nostri mari, chiudendo le più importanti porte aperte dei migliaia di migranti; economici perché molti paesi che vivono in quella situazione fanno affari con la nostre malavite...

Si ma non è che all'Isis interessi più di tanto il destino dei migranti eh, anzi, teoricamente l'Isis dice che i musulmani dovrebbero lasciare l'Europa "corrotta e immorale" e vivere nel "fantastico" califfato di Al Baghdadi! Tra l'altro non servono gli immigrati attuali per gli attentati, l'Isis fa più presa su certe realtà (periferie francesi ecc) dove ormai si rivolge a gente nata e cresciuta in Europa e che non sa nemmeno la lingua dei genitori. Oppure ai convertiti europei che non di rado abbracciano la visione salafita radicale dell'Islam e quindi possono essere più facilmente attratti da discorsi relativi a Jihad ecc. Non è che per prevenire il terrorismo serve chiudere i confini, casomai serve buttare in galera le CENTINAIA di ex Isis (con cittadinanza europea) rientrati in Europa dalla Siria e che girano LIBERI perché formalmente non sono accusati di nulla, chiaramente erano andati in Siria solo per turismo!

 

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