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ValerioBncnr

Parliamo della Svezia: che cosa è successo a questo paese?

Post in rilievo

Distinguiamo due piani diversi.

 

I problemi con il mondo islamico sono una cosa, problemi legati all'immigrazione di musulmani sono altra cosa e rientrano nelle problematiche generali dell'immigrazione e quindi dell'incontro tra diversi.

 

 

siamo OT quindi non posso scrivere molto.

sono però in disaccordo sulla parte che ho quotato, impossibile scindere le due cose.

e non intendo mondo islamico in senso politico, ma in senso socio culturale, religioso

sono opinioni . tutte rispettabili...

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Ma lo capite che anche nei paesi arabi c'è una frangia di "destra" che nei forum parla di "problema occidentale" e di "come risolverlo" e usa ESATTAMENTE le stesse argomentazioni che leggo qui (non vogliono risolverlo per ragioni socio-politiche, la massoneria e i poteri forti decidono per noi, continuiamo a far finta di non vedere cosa fanno ai nostri paesi, ecc)? Non si risolve nessun problema perché fortunatamente per la maggioranza delle persone, sia su una sponda che sull'altra, essere diversi non equivale ad essere nemici o ad avere un problema. Il problema non è nella donna araba che gira con il velo a Londra o nella donna occidentale che gira in jeans a Dubai, il problema è in chi percepisce una "minaccia" o un "problema" in quel velo/jeans, ovvero nella diversità, che di suo non è un problema, diventa un problema quando tu decidi di percepirla come tale.

Con la grossa differenza che nessun europeo/americano invade i paesi arabi per viverci ed in moltissimi casi in modo parassitario oppure in nero

Comunque siamo molto off-topic.

Mi pare ci sia il topic sugli immigrati potreste continuare li.

Qui si parla della Svezia un paese una volta democratico ma che ora ha venduto la sua libertà di parola e l'essere democratici sull'altare della censura totale

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Qui si parla della Svezia un paese una volta democratico ma che ora ha venduto la sua libertà di parola e l'essere democratici sull'altare della censura totale

 

si pure la civile svezia quando si tratta di musulmani diventa xenofoba.

ora io non voglio pensare che siano diventati improvvisamente tutti cattivi da quelle parti.. quindi evidentemente hanno paura.

paura, la chave di lettura è questa secondo me, giusto o sbagliato che sia.. che è poi quello che abbiamo tutti, voglio dire, se mi dicessero in tv che a causa di non so cosa, mezza Polonia stesse per migrare in Italia, non mi preoccuperei più di tanto, se non dal punto di vista dello sforzo economico.

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siamo OT quindi non posso scrivere molto.

sono però in disaccordo sulla parte che ho quotato, impossibile scindere le due cose.

e non intendo mondo islamico in senso politico, ma in senso socio culturale, religioso

sono opinioni . tutte rispettabili...

 

 

ecco direi che basta

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Ma lo capite che anche nei paesi arabi c'è una frangia di "destra" che nei forum parla di "problema occidentale" e di "come risolverlo" e usa ESATTAMENTE le stesse argomentazioni che leggo qui (non vogliono risolverlo per ragioni socio-politiche, la massoneria e i poteri forti decidono per noi, continuiamo a far finta di non vedere cosa fanno ai nostri paesi, ecc)? Non si risolve nessun problema perché fortunatamente per la maggioranza delle persone, sia su una sponda che sull'altra, essere diversi non equivale ad essere nemici o ad avere un problema. Il problema non è nella donna araba che gira con il velo a Londra o nella donna occidentale che gira in jeans a Dubai, il problema è in chi percepisce una "minaccia" o un "problema" in quel velo/jeans, ovvero nella diversità, che di suo non è un problema, diventa un problema quando tu decidi di percepirla come tale.

 

Chi ha detto che in Svezia il problema sia il velo?

 

Avrei altre domande. Per esempio:

 

Quante centinatia di migliaia di persone, che nei lori Paesi di origine hanno perso tutto, arrivano in Svezia, e più in generale in Occidente, ogni anno?

 

Il loro numero è destinato ad aumentare o a diminuire?

 

Cosa li spinge a cercare disperatamente di entrare nei nostri confini? Da cosa scappano?

 

È interesse di qualcuno che ciò accada in forma così massiccia e incontrollata?

 

Il processo di integrazione di coloro che sono arrivati si sta realizzando? Esiste un piano convincente in tal senso?

 

Qual è il ruolo dell'UE, di istituzioni internazionali come la Banca Mondiale e il FMI, e di "generose" NGOs?

 

E infine:

 

A dover fronteggiare i PROBLEMI derivanti da una situazione da anni allarmante, sono le élite o le persone comuni, in Svezia come in altri Paesi Occidentali? Chi, invece, ne risulta avvantaggiato?

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Fonte: La Gaceta.es :::

 

 

Femministe-svedesi.png?resize=459%2C404

............. Manifestazione di femministe svedesi

 

(( .uhm Almeno da Noi abbiamo la scusa che sono i politici a sponsorizzare l'immigrazione ...))

 

Gli Svedesi ( & le svedesi ... ) ,

avevano fatto campagna e manifestazioni pacifiche per accogliere l’immigrazione da tutti paesi, per " abolire le frontiere ed abbattere i muri " , parlavano della necessità dell’integrazione delle altre culture, ecc. , ecc.

 

Alcune femministe storiche della Svezia,

come Nalin Pekgul, Zelida Dagli, ecc. , che comparivano di frequente in TV e parlavano per esaltare i vantaggi della " società multicuturale " ,

adesso sono costrette a riconoscere che Loro stesse devono abbandonare il quartiere di Tensta o di Husbym, dove risiedevano ;

in quanto l’invasione islamica di questi quartieri di Stoccolma ha creato molti problemi ai cittadini svedesi e anche loro, come le altre donne svedesi, non si sentono sicure,

sono state minacciate di morte e temono di essere molestate per strada come accade frequentemente a molte donne svedesi.

 

Le femministe svedesi .... :patpat: hanno ricevuto una dose di realtà per mano dell’Islam,

religione verso cui erano solite essere timidamente combattive , anzi piuttosto remissive .

 

Poco a poco stanno abbandonando le aree di Stoccolma

controllate dagli " immigrati–Husby y Tensta " -e riferiscono che i fondamentalisti sono quelli che dettano legge all’interno di questi quartieri.

 

225px-NALIN_PEKGUL_2.jpgNalin Pekgul, è una femminista ed ex membro del Parlamento

dove era fra gli esponenti del Partito Socialdemocratico.

Per 30 anni ha vissuto nel quartiere di Tensta ed adesso assicura di non sentirsi più sicura in quella zona della città.

Lei stessa ha denunciato al network TV, STV, che i mussumani radicali hanno preso il controllo del quartiere e che le risulta impossibile visitare il centro del distretto senza essere molestata.

 

Secondo la sua testimonianza, la situazione per la donna nella vita pubblica si è deteriorata negli ultimi anni.

Nota che si è registrato un aumento del fondamentalismo religioso nella mentalità degli uomini della zona, ( molti dei quali sono immigrati o figli di stranieri ) , in proporzione all'aumento del numero di immigrati .

Pegkul ha riferito anche che lei stessa ha cercato di combattere la situazione organizzando incontri e conversazioni in luoghi pubblici , cafè del quartiere, teatri ma ha dovuto presto smettere.

 

“Sono un volto conosciuto a Tensta e non voglio creare problemi quando vengo molestata”, si difende, spiegando inoltre che questo è uno dei motivi per cui non si reca da tempo al centro del quartiere.

Alla domanda se sarebbe rimasta a vivere nella zona, risponde: “ spero che questo finisca. Uno non deve dimenticare che quì la grande maggioranza delle persone non sono fondamentalisti “. Nonostante i desideri, sembra che i mussulmani hanno di fatto imposto la loro legge .

Islamicos-en-suecia.jpg?resize=300%2C199

Manifestazione di mussulmani che incendiano la bandiera svedese

 

Zelida Dagli, una ex politica del Partito della Sinistra, ha finito per traslocare da Husby.

La femminista descrive la nascita di una specie di " polizia morale " nel quartiere che pretende di controllare il comportamento delle donne.

Le aggressioni contro le femministe si sono trasformate in un grande problema, sottolinea.

" Si sono diffuse voci che noi vogliamo far approvare una legge contro il velo islamico. Mi hanno minacciato , detto di fare attenzione, e da quel momento non mi sono più sentita sicura " , ha denunciato.

Da allora vive in una zona centrale di Stoccolma .

La femminista riconsidererebbe di tornare a vivere ad Husby, sempre e quando l’area possa tornare ad essere sicura come lo era prima dell’arrivo della massiccia inmigrazione di islamici.

 

Attualmente, Husby, come la zona proibita di Rinkeby, è fortemente popolata da migranti, la gran maggioranza provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente.

Lo scorso maggio, i lavoratori di una catena TV norvegese sono stati aggrediti da un gruppo di locali mentre tentavano di intervistare l’ economista Tino Sanandaji.

.............. ............ ............. bah

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Fonte: La Gaceta.es :::

 

 

Femministe-svedesi.png?resize=459%2C404

............. Manifestazione di femministe svedesi

 

(( .uhm Almeno da Noi abbiamo la scusa che sono i politici a sponsorizzare l'immigrazione ...))

 

Gli Svedesi ( & le svedesi ... ) ,

avevano fatto campagna e manifestazioni pacifiche per accogliere l’immigrazione da tutti paesi, per " abolire le frontiere ed abbattere i muri " , parlavano della necessità dell’integrazione delle altre culture, ecc. , ecc.

 

Alcune femministe storiche della Svezia,

come Nalin Pekgul, Zelida Dagli, ecc. , che comparivano di frequente in TV e parlavano per esaltare i vantaggi della " società multicuturale " ,

adesso sono costrette a riconoscere che Loro stesse devono abbandonare il quartiere di Tensta o di Husbym, dove risiedevano ;

in quanto l’invasione islamica di questi quartieri di Stoccolma ha creato molti problemi ai cittadini svedesi e anche loro, come le altre donne svedesi, non si sentono sicure,

sono state minacciate di morte e temono di essere molestate per strada come accade frequentemente a molte donne svedesi.

 

Le femministe svedesi .... :patpat: hanno ricevuto una dose di realtà per mano dell’Islam,

religione verso cui erano solite essere timidamente combattive , anzi piuttosto remissive .

 

Poco a poco stanno abbandonando le aree di Stoccolma

controllate dagli " immigrati–Husby y Tensta " -e riferiscono che i fondamentalisti sono quelli che dettano legge all’interno di questi quartieri.

 

225px-NALIN_PEKGUL_2.jpgNalin Pekgul, è una femminista ed ex membro del Parlamento

dove era fra gli esponenti del Partito Socialdemocratico.

Per 30 anni ha vissuto nel quartiere di Tensta ed adesso assicura di non sentirsi più sicura in quella zona della città.

Lei stessa ha denunciato al network TV, STV, che i mussumani radicali hanno preso il controllo del quartiere e che le risulta impossibile visitare il centro del distretto senza essere molestata.

 

Secondo la sua testimonianza, la situazione per la donna nella vita pubblica si è deteriorata negli ultimi anni.

Nota che si è registrato un aumento del fondamentalismo religioso nella mentalità degli uomini della zona, ( molti dei quali sono immigrati o figli di stranieri ) , in proporzione all'aumento del numero di immigrati .

Pegkul ha riferito anche che lei stessa ha cercato di combattere la situazione organizzando incontri e conversazioni in luoghi pubblici , cafè del quartiere, teatri ma ha dovuto presto smettere.

 

“Sono un volto conosciuto a Tensta e non voglio creare problemi quando vengo molestata”, si difende, spiegando inoltre che questo è uno dei motivi per cui non si reca da tempo al centro del quartiere.

Alla domanda se sarebbe rimasta a vivere nella zona, risponde: “ spero che questo finisca. Uno non deve dimenticare che quì la grande maggioranza delle persone non sono fondamentalisti “. Nonostante i desideri, sembra che i mussulmani hanno di fatto imposto la loro legge .

Islamicos-en-suecia.jpg?resize=300%2C199

Manifestazione di mussulmani in Svezia

 

Zelida Dagli, una ex politica del Partito della Sinistra, ha finito per traslocare da Husby.

La femminista descrive la nascita di una specie di " polizia morale " nel quartiere che pretende di controllare il comportamento delle donne.

Le aggressioni contro le femministe si sono trasformate in un grande problema, sottolinea.

" Si sono diffuse voci che noi vogliamo far approvare una legge contro il velo islamico. Mi hanno minacciato , detto di fare attenzione, e da quel momento non mi sono più sentita sicura " , ha denunciato.

Da allora vive in una zona centrale di Stoccolma .

La femminista riconsidererebbe di tornare a vivere ad Husby, sempre e quando l’area possa tornare ad essere sicura come lo era prima dell’arrivo della massiccia inmigrazione di islamici.

 

Attualmente, Husby, come la zona proibita di Rinkeby, è fortemente popolata da migranti, la gran maggioranza provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente.

Lo scorso maggio, i lavoratori di una catena TV norvegese sono stati aggrediti da un gruppo di locali mentre tentavano di intervistare l’ economista Tino Sanandaji.

.............. ............ bah

 

Francamente ho sempre visto una dose non indifferente di malafede nell'equazione Islam = molestie che circola su certa stampa, quando in Medio Oriente in genere funziona esattamente al contrario per quanto riguarda il problema "molestie", nei paesi tipicamente conservatori dal punto di vista religioso (Emirati, Qatar, Oman, ecc) una donna può girare per strada e non la disturba nessuno proprio perché nell'Islam ci sono una serie di insegnamenti in tal senso (castità, non guardare, sesso solo nel matrimonio, ecc) e certi popoli conservatori crescono con determinati valori di cui è intrisa la società, mentre nei paesi arabi "laici", dal Marocco all'Egitto, ecc, il problema "molestie" purtroppo è più presente. E qualsiasi "vecchio" ti direbbe che è colpa della "lontananza dalla fede", dell'influenza di "modelli culturali diversi", di "ciò che guardano in TV e su internet" e via dicendo, sottolineando che ai suoi tempi "certe cose non accadevano". Il punto è che così come c'è il marocchino che beve e si droga (cose vietate dall'Islam) c'è quello che molesta le donne (sempre vietato nell'Islam), quindi non capisco come si possa fare questo legame tra molestie e religione se non essendo in malafede.

 

P.S: la foto scelta (della bandiera svedese bruciata) è spettacolare nella sua malafede. Come se un giornale inglese mettesse una foto dei black block che spaccano Napoli con la scritta "immigrati italiani a Londra". Quella foto non è in Svezia, è una foto in Bangladesh nel 2010 e la bandiera svedese veniva bruciata da questo gruppo di integralisti perché un sito svedese aveva indetto un concorso di vignette su Maometto. Almeno quando scegli i siti di "contro-informazione" che ti piacciono tanto verifica l'autenticità delle foto, perché parli tanto di "menzogne" dei mainstream media ma non ti rendi conto che nei media alternativi ne girano 10 volte di più di menzogne e bufale. Eccoti il link con la foto originale. http://www.washingto.../bangladeshjpg/

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Francamente ho sempre visto una dose non indifferente di malafede nell'equazione Islam = molestie che circola su certa stampa, quando in Medio Oriente in genere funziona esattamente al contrario per quanto riguarda il problema "molestie", nei paesi tipicamente conservatori dal punto di vista religioso (Emirati, Qatar, Oman, ecc) una donna può girare per strada e non la disturba nessuno proprio perché nell'Islam ci sono una serie di insegnamenti in tal senso (castità, non guardare, sesso solo nel matrimonio, ecc) e certi popoli conservatori crescono con determinati valori di cui è intrisa la società, mentre nei paesi arabi "laici", dal Marocco all'Egitto, ecc, il problema "molestie" purtroppo è più presente. E qualsiasi "vecchio" ti direbbe che è colpa della "lontananza dalla fede", dell'influenza di "modelli culturali diversi", di "ciò che guardano in TV e su internet" e via dicendo, sottolineando che ai suoi tempi "certe cose non accadevano". Il punto è che così come c'è il marocchino che beve e si droga (cose vietate dall'Islam) c'è quello che molesta le donne (sempre vietato nell'Islam), quindi non capisco come si possa fare questo legame tra molestie e religione se non essendo in malafede.

 

P.S: la foto scelta (della bandiera svedese bruciata) è spettacolare nella sua malafede. Come se un giornale inglese mettesse una foto dei black block che spaccano Napoli con la scritta "immigrati italiani a Londra". Quella foto non è in Svezia, è una foto in Bangladesh nel 2010 e la bandiera svedese veniva bruciata da questo gruppo di integralisti perché un sito svedese aveva indetto un concorso di vignette su Maometto. Almeno quando scegli i siti di "contro-informazione" che ti piacciono tanto verifica l'autenticità delle foto, perché parli tanto di "menzogne" dei mainstream media ma non ti rendi conto che nei media alternativi ne girano 10 volte di più di menzogne e bufale. Eccoti il link con la foto originale. http://www.washingto.../bangladeshjpg/

 

In questo caso "molestata" starebbe a significare "contestata con durezza" se non addirittura "insultata o minacciata".

Se è stato scelto un termine che ha anche un'allusione sessuale chi ha scritto l'articolo avrà avuto le sue ragioni, come avrà avuto le sue ragioni per tacere il fatto che le due femministe in questione sono di origine turca.

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Francamente ho sempre visto una dose non indifferente di malafede nell'equazione Islam = molestie che circola su certa stampa, quando in Medio Oriente in genere funziona esattamente al contrario per quanto riguarda il problema "molestie", nei paesi tipicamente conservatori dal punto di vista religioso (Emirati, Qatar, Oman, ecc) una donna può girare per strada e non la disturba nessuno proprio perché nell'Islam ci sono una serie di insegnamenti in tal senso (castità, non guardare, sesso solo nel matrimonio, ecc) e certi popoli conservatori crescono con determinati valori di cui è intrisa la società, mentre nei paesi arabi "laici", dal Marocco all'Egitto, ecc, il problema "molestie" purtroppo è più presente. E qualsiasi "vecchio" ti direbbe che è colpa della "lontananza dalla fede", dell'influenza di "modelli culturali diversi", di "ciò che guardano in TV e su internet" e via dicendo, sottolineando che ai suoi tempi "certe cose non accadevano". Il punto è che così come c'è il marocchino che beve e si droga (cose vietate dall'Islam) c'è quello che molesta le donne (sempre vietato nell'Islam), quindi non capisco come si possa fare questo legame tra molestie e religione se non essendo in malafede.

 

.................... ecc. , ecc...............

 

.uhm Le Tue arrampicate sugli specchi ormai le conosco ( le conosciamo ) .ghgh .

Sai benissimo che fare un paragone tra le leggi europee e le leggi teocratiche del medio oriente

che guidano l'educazione civica è assolutamente forviante , la "legge Transitiva " in questi casi non funziona e non si può applicare !! ;)

 

 

p.s. :: Per quanto riguarda la didascalia della foto , ( l'ho scritta io per dare un'idea del problema di integrazione in genere ; comunque la posso cancellare senza problemi , il fatto in se però rimane .... ) , ma non c'entra niente con la sostanza della notizia che ho scritto ;

ripeto : La Legge Transitiva , che vuoi far passare Tu non funziona in questi casi !! .mandrillaccio

( non funzione nel Calcio , figuriamoci nella politica )

 

p.s. : Tu sei molto furbo nel cercare di spostare il problema , ma in questo modo ,

puoi confondere solo Chi si affaccia per la prima volta alla Disc. non certo me ( che sono pure più "vecchio " di Te ) .

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.uhm Le Tue arrampicate sugli specchi ormai le conosco ( le conosciamo ) .ghgh .

Sai benissimo che fare un paragone tra le leggi europee e le leggi teocratiche del medio oriente

che guidano l'educazione civica è assolutamente forviante , la "legge Transitiva " in questi casi non funziona e non si può applicare !! ;)

 

 

p.s. :: Per quanto riguarda la didascalia della foto , ( l'ho scritta io per dare un'idea del problema di integrazione in genere ; comunque la posso cancellare senza problemi , il fatto in se però rimane .... ) , ma non c'entra niente con la sostanza della notizia che ho scritto ;

ripeto : La Legge Transitiva , che vuoi far passare Tu non funziona in questi casi !! .mandrillaccio

( non funzione nel Calcio , figuriamoci nella politica )

 

p.s. : Tu sei molto furbo nel cercare di spostare il problema , ma in questo modo ,

puoi confondere solo Chi si affaccia per la prima volta alla Disc. non certo me ( che sono pure più "vecchio " di Te ) .

Ma il solo fatto che parli di "leggi teocratiche" del Medio Oriente quando quasi tutti i paesi arabi hanno leggi simili alla Siria di Assad che definisci "laica" fa capire quanto sei confusa sul tema. Poi non ho capito che c'entrano le leggi del Medio Oriente con i problemi che denunci in Svezia!

 

 

In questo caso "molestata" starebbe a significare "contestata con durezza" se non addirittura "insultata o minacciata".

Se è stato scelto un termine che ha anche un'allusione sessuale chi ha scritto l'articolo avrà avuto le sue ragioni, come avrà avuto le sue ragioni per tacere il fatto che le due femministe in questione sono di origine turca.

Beh non saprei, in parte intende molestate anche nell'altro senso, in un passaggio dice "temono di essere molestate per strada come accade a molte donne svedesi".

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Beh non saprei, in parte intende molestate anche nell'altro senso, in un passaggio dice "temono di essere molestate per strada come accade a molte donne svedesi".

 

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Intanto in centro a Stoccolma un camion ha cercato di travolgere una folla di persone. Ma l'Islam non c'entrerà niente. E' solo una nostra brutta impressione.

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Intanto in centro a Stoccolma un camion ha cercato di travolgere una folla di persone. Ma l'Islam non c'entrerà niente. E' solo una nostra brutta impressione.

 

La distinzione che si fa è tra estremismo/terrorismo jihadista e Islam, non ci vuole molto a capirlo. E' come la differenza tra l'essere uno che vota per un partito di destra e l'essere uno che stima Hitler, che parla di razza ariana e che disprezza gli ebrei, non è che se due cose tendono a destra coincidono, idem per qualsiasi altra corrente politica, religiosa, ecc. Il terrorismo islamico jihadista-salafita è qualcosa di preciso, figlio di una lettura ben nota (wahhabismo), i cui libri di riferimento sono noti, gli autori pure, gli obiettivi anche. Basta approfondire certe tematiche per capire che l'Islam è una religione che riguarda circa un quarto della popolazione del pianeta dall'Indonesia al Senegal, il terrorismo di matrice jihadista-salafita è un movimento transnazionale, fatto di alcune decine di migliaia di elementi (che chiaramente possono anche avere alle spalle un numero maggiore di "complici" non attivi), che non riconosce confini e nazionalità, che divide il mondo in etichette "antiche" (fedeli e infedeli) e che agisce con finalità politiche rivoluzionarie (abbattimento degli stati nazionali e ritorno al califfato), per raggiungere le quali ritiene lecito ogni mezzo contro il "nemico" che a loro modo di vedere impedisce la realizzazione del loro piano (instaurazione del califfato), quindi colpisce allo stesso modo in Svezia come in Francia come in Giordania come in Turchia, perché ai loro occhi sono tutti la stessa cosa, ostacoli alla realizzazione del loro "sogno". Già per dire un marocchino che è fiero di essere marocchino e canta l'inno marocchino è, agli occhi di un estremista di quel tipo, un "nemico", perché riconosce lo stato nazionale che è qualcosa di antitetico rispetto al califfato!

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...razzista :(

 

Non si tratta di essere razzisti, ma di non sapere di cosa si parla. Anche nel mondo arabo c'è gente convinta che le azioni di Putin, Bush, Blair, ecc in Medio Oriente, siano dovute al loro essere "cristiani". E ti fanno esattamente le stesse battute che si fanno qui sui "buonisti", su quelli che "devono giustificare sempre i loro amici crociati" e via dicendo. Diciamo che l'umanità si sta più che altro dividendo in persone ragionevoli che si informano e cercano di capire i problemi complessi che ci sono dietro a questo mondo folle e in altre che hanno un approccio calcistico da "curva" anche su tematiche molto serie come guerre e terrorismo, dove anziché impegnarsi ad approfondire preferiscono fare il "tifo" con cori e slogan precompilati! Un problema complesso ha cause e meccanismi complessi, non va banalizzato se si vuole realmente affrontare e cercare di risolvere.

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Non si tratta di essere razzisti, ma di non sapere di cosa si parla. Anche nel mondo arabo c'è gente convinta che le azioni di Putin, Bush, Blair, ecc in Medio Oriente, siano dovute al loro essere "cristiani". E ti fanno esattamente le stesse battute che si fanno qui sui "buonisti", su quelli che "devono giustificare sempre i loro amici crociati" e via dicendo. Diciamo che l'umanità si sta più che altro dividendo in persone ragionevoli che si informano e cercano di capire i problemi complessi che ci sono dietro a questo mondo folle e in altre che hanno un approccio calcistico da "curva" anche su tematiche molto serie come guerre e terrorismo, dove anziché impegnarsi ad approfondire preferiscono fare il "tifo" con cori e slogan precompilati! Un problema complesso ha cause e meccanismi complessi, non va banalizzato se si vuole realmente affrontare e cercare di risolvere.

A cosa vuoi andare a parare? Arriva al punto, non girarci attorno.

Visto che a quanto pare ne sai più di me, sarei lieto di conoscere il tuo pensiero.

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Come è possibile che la notizia sia trapelata, nonostante la potente censura mondialista e terzomondista che si sta applicando in Svezia?!

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A cosa vuoi andare a parare? Arriva al punto, non girarci attorno.

Visto che a quanto pare ne sai più di me, sarei lieto di conoscere il tuo pensiero.

Basta che leggi gli altri miei messaggi qui e sul topic della Siria, troverai tutte le risposte che vuoi.

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LA SVEZIA NEL MIRINO

 

 

Attentato di Stoccolma: è la fine

del sogno multietnico?

 

L’assalto nella via simbolo della città, specchio anche della diversità del Paese

Specchio ultimamente in crisi, tra gruppi razzisti e sparatorie tra bande

 

«Qui è la polizia. Restate nelle vostre abitazioni, non uscite all’aperto». È stato il monito lanciato dalle radio a dire –anzi a confermare, a ribadire, e dopo 7 anni- che il paradiso è finito. È finito anche lì, nella città che domina –almeno nelle statistiche teoriche- le classifiche europee dell’integrazione etnica, religiosa, ideologica. Perché, proprio come 7 anni fa quando un cittadino svedese di origine irachena si fece saltare in aria per strada, giovedì altoparlanti e radio diffondevano quelle parole a Drottninggatan, nella “via della regina Cristina”, Drottninggatan, la via più famosa di Stoccolma, il cuore pedonale fra i negozi lucenti e i marciapiedi puliti, le fioriere e l’asfalto dove le auto non passano mai (ma oggi qualcuno l’ha fatto ancora, uccidendo). Lì si va e si passeggia per stare in pace, e se c’è un simbolo del Nord che parla di un’”altra” Europa è o è stato proprio quello: commercio, benessere, libertà di circolazione delle merci e delle persone, cioé proprio i pilastri del sogno Ue, almeno quelli che stavano in piedi fino a pochissimi anni fa.

 

Indiani di terza generazione

 

Ai limiti di quella zona pedonale, o intorno alla stazione evacuata nel terrore, è difficile trovare un tassista che non sia un immigrato curdo, o somalo, eritreo, indiano di prima, seconda o anche terza generazione. Nei grandi centri commerciali come Ahlens, pare anch’esso bersaglio dell’odio di oggi, è quasi impossibile trovare tre banchi o tre vetrine di file dove un piatto di “smorrebrod”, gli antipasti scandinavi, non si affianchi agli spiedini di kebab o alle padelle di riso alla cantonese. O dove un tavolo di cristallo di ultima generazione non stia accanto a un abito modello “sari” indiano. La Svezia, e Stoccolma, sono da almeno vent’anni un modello di quello che l’Unione Europea avrebbe voluto e vorrebbe ancora essere. Ma non tutto era come appariva.

 


A Malmo si spara

 

A Malmo, la metropoli con la più alta percentuale di immigrati musulmani, quasi ogni settimane bande giovanili si scontrano per le strade a fucilate e anche raffiche di mitra. Nella stessa Stoccolma, due giorni fa, un gruppo razzista chiamato “Soldati di Odino” è andato ad affiggere manifesti minacciosi in alcune scuole dove i ragazzi e le ragazze musulmane si recano a lezione in autobus separati, per volere delle loro famiglie e nonostante le proteste delle autorità. Anche questo, cioé gli autobus separati per sesso, non è certo un bel segno. Come non lo sono certe scritte in arabo, che invocano vendetta per la Siria, comparse e poi cancellate in certe vie di periferia. Nella “via della regina” si compra, si mangia, si brinda, ma poi arriva il fantasma ubriaco di ferocia che semina la morte. E la Svezia ricorda, di colpo, che anche le bellissime statistiche sull’integrazione possono trarre in inganno.

Corriere della sera

 

 

Come temevo le * dei globalisti senza regole hanno le gambe corte. Peccato che hanno distrutto molti paesi, voglio vedere i prossimi anni come sara'

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LA SVEZIA NEL MIRINO

 

 

Attentato di Stoccolma: è la fine

del sogno multietnico?

 

L’assalto nella via simbolo della città, specchio anche della diversità del Paese

Specchio ultimamente in crisi, tra gruppi razzisti e sparatorie tra bande

 

«Qui è la polizia. Restate nelle vostre abitazioni, non uscite all’aperto». È stato il monito lanciato dalle radio a dire –anzi a confermare, a ribadire, e dopo 7 anni- che il paradiso è finito. È finito anche lì, nella città che domina –almeno nelle statistiche teoriche- le classifiche europee dell’integrazione etnica, religiosa, ideologica. Perché, proprio come 7 anni fa quando un cittadino svedese di origine irachena si fece saltare in aria per strada, giovedì altoparlanti e radio diffondevano quelle parole a Drottninggatan, nella “via della regina Cristina”, Drottninggatan, la via più famosa di Stoccolma, il cuore pedonale fra i negozi lucenti e i marciapiedi puliti, le fioriere e l’asfalto dove le auto non passano mai (ma oggi qualcuno l’ha fatto ancora, uccidendo). Lì si va e si passeggia per stare in pace, e se c’è un simbolo del Nord che parla di un’”altra” Europa è o è stato proprio quello: commercio, benessere, libertà di circolazione delle merci e delle persone, cioé proprio i pilastri del sogno Ue, almeno quelli che stavano in piedi fino a pochissimi anni fa.

 

Indiani di terza generazione

 

Ai limiti di quella zona pedonale, o intorno alla stazione evacuata nel terrore, è difficile trovare un tassista che non sia un immigrato curdo, o somalo, eritreo, indiano di prima, seconda o anche terza generazione. Nei grandi centri commerciali come Ahlens, pare anch’esso bersaglio dell’odio di oggi, è quasi impossibile trovare tre banchi o tre vetrine di file dove un piatto di “smorrebrod”, gli antipasti scandinavi, non si affianchi agli spiedini di kebab o alle padelle di riso alla cantonese. O dove un tavolo di cristallo di ultima generazione non stia accanto a un abito modello “sari” indiano. La Svezia, e Stoccolma, sono da almeno vent’anni un modello di quello che l’Unione Europea avrebbe voluto e vorrebbe ancora essere. Ma non tutto era come appariva.

 


A Malmo si spara

 

A Malmo, la metropoli con la più alta percentuale di immigrati musulmani, quasi ogni settimane bande giovanili si scontrano per le strade a fucilate e anche raffiche di mitra. Nella stessa Stoccolma, due giorni fa, un gruppo razzista chiamato “Soldati di Odino” è andato ad affiggere manifesti minacciosi in alcune scuole dove i ragazzi e le ragazze musulmane si recano a lezione in autobus separati, per volere delle loro famiglie e nonostante le proteste delle autorità. Anche questo, cioé gli autobus separati per sesso, non è certo un bel segno. Come non lo sono certe scritte in arabo, che invocano vendetta per la Siria, comparse e poi cancellate in certe vie di periferia. Nella “via della regina” si compra, si mangia, si brinda, ma poi arriva il fantasma ubriaco di ferocia che semina la morte. E la Svezia ricorda, di colpo, che anche le bellissime statistiche sull’integrazione possono trarre in inganno.

Corriere della sera

 

 

Come temevo le * dei globalisti senza regole hanno le gambe corte. Peccato che hanno distrutto molti paesi, voglio vedere i prossimi anni come sara'

 

 

Vedi, proprio dopo un articolo catastrofista simile, di un giornale del cosiddetto "establishment", tradotto e pubblicato da qualche sito arabo, il complottista arabo ti direbbe subito "cui prodest?". Come a dire che tutti questi in realtà sarebbero auto-attentati (a iniziare dall'11-9 ovviamente) finalizzati proprio ad aizzare l'opinione pubblica occidentale contro l'Islam e i paesi islamici, perché il mondo islamico è quello da invadere e dominare per volontà della "massoneria occidentale" per vari motivi! Stai sicuro che un baudolino arabo ne sarebbe convinto al 100% e ne conosco tanti come lui in "salsa araba". :patpat:

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Ho visto il video di Fanpage mi pare, ci sono delle persone che riescono per un pelo a salvarsi entrando in un negozio. Spaventoso, davvero spaventoso. Facciamo attività fisica perché non si può mai sapere che correre ci potrà salvare la vita.

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Ho visto il video di Fanpage mi pare, ci sono delle persone che riescono per un pelo a salvarsi entrando in un negozio. Spaventoso, davvero spaventoso. Facciamo attività fisica perché non si può mai sapere che correre ci potrà salvare la vita.

 

E un corso per il porto d'armi .ok

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E un corso per il porto d'armi .ok

Eh però se usiamo le armi contro certe persone mandano in galera noi...[ tra l'altro non avrei nemmeno il coraggio di compiere certe azioni, ma al limite sì.]

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