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sergio

Tensione altissima tra la Catalogna e il governo centrale spagnolo

Post in rilievo

 

 

Puoi anche avere ragione ma bisogna nascere e avere le stesse paleontologiche illusioni per cullarsi nel sogno indipendente. Quelle richieste mettono a nudo il fallimento dei regimi democratici che si rivelano essere quello che non sono. E tu stesso quando parli di tutela dei popoli metti in evidenza il fallimento del termine democrazia: soffocano il desiderio dei catalani con la forza. (E comunque non dimenticarti che con 7,5 milioni di abitanti la Catalogna sarebbe più grande di Danimarca, Finlandia, Norvegia, Irlanda, etc..)

 

In piccolo e al contrario: a Ottobre la Regione Lombardia vota per un Referendum totalmente inutile che serve solo a dare l'illusione per una indipendenza (in questo caso fiscale) che non ci sarà mai.

 

Sarebbe meglio essere precisi nella presentazione delle notizie e soprattutto esserlo nei titoli degli articoli:

Le proteste non sono contro la Spagna, sono contro gli interventi della polizia e del governo spagnolo nei ministeri autonomi Catalani.

La polizia è intervenuta per ordini ministeriali alle forze di sicurezza e non per ordini giudiziali indipendenti. Per farlo, secondo la costituzione spagnola, sarebbe necessaria la soppressione del art. 155 con voto del parlamento e del senato spagnoli.

Altro esempio, la sede di un partito politico, la CUP, è stata perquisita e materiale politico requisito, senza la presentazione di un mandato di perquisizione giudiziario. Quindi il governo spagnolo è il primo a non rispettare la costituzione.

I problemi politici si risolvono attraverso la politica e non attraverso il potere

giudiziario o l’intervento delle forze dell’ordine. Se più del 60% dei catalani

vuole un referendum per ridiscutere la relazione tra regione autonoma e governo

centrale, bisogna sedersi a un tavolo e parlare. Ma Rajoy si è sempre negato a

farlo, e il problema si aggrava giorno dopo giorno.

Temo che finirà male...

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É già successo in Scozia e in Quebec. I governi nazionali hanno permesso il referendum, i separatisti erano sicuri del fatto loro, invece hanno vinto gli unionisti.

Ho la sensazione che con questa mossa di bloccare tutto con tanto di arresti, Rajoy è appena riuscito a trasformare tanti indecisi che magari avrebbero votato per restare con la Spagna in catalani arrabbiati che ora voterebbero per la scissione.

 

se fanno il referendum qui vince la separazione, hanno una lingua propria, quando intervistano il barca prima in catalano e poi in spagnolo, mentre nelle altre zone stare uniti aveva anche una convenienza economica, qui se non ricordo male la catalogna è una zona cmq ricca, quindi non avrebbe tantissimi problemi a camminare da sola

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Quel che non ho capito è perché i giudici e il governo di Madrid non abbiano lasciato fare come nel 2014 per poi far finta di nulla...

Anche perché nel 2014 l'affluenza fu del 30 per cento, non credo che fosse un argomento così sensibile come invece lo sta diventando ora

 

 

 

Puoi anche avere ragione ma bisogna nascere e avere le stesse paleontologiche illusioni per cullarsi nel sogno indipendente. Quelle richieste mettono a nudo il fallimento dei regimi democratici che si rivelano essere quello che non sono. E tu stesso quando parli di tutela dei popoli metti in evidenza il fallimento del termine democrazia: soffocano il desiderio dei catalani con la forza. (E comunque non dimenticarti che con 7,5 milioni di abitanti la Catalogna sarebbe più grande di Danimarca, Finlandia, Norvegia, Irlanda, etc..)

 

In piccolo e al contrario: a Ottobre la Regione Lombardia vota per un Referendum totalmente inutile che serve solo a dare l'illusione per una indipendenza (in questo caso fiscale) che non ci sarà mai.

 

Sarebbe meglio essere precisi nella presentazione delle notizie e soprattutto esserlo nei titoli degli articoli:

Le proteste non sono contro la Spagna, sono contro gli interventi della polizia e del governo spagnolo nei ministeri autonomi Catalani.

La polizia è intervenuta per ordini ministeriali alle forze di sicurezza e non per ordini giudiziali indipendenti. Per farlo, secondo la costituzione spagnola, sarebbe necessaria la soppressione del art. 155 con voto del parlamento e del senato spagnoli.

Altro esempio, la sede di un partito politico, la CUP, è stata perquisita e materiale politico requisito, senza la presentazione di un mandato di perquisizione giudiziario. Quindi il governo spagnolo è il primo a non rispettare la costituzione.

I problemi politici si risolvono attraverso la politica e non attraverso il potere

giudiziario o l’intervento delle forze dell’ordine. Se più del 60% dei catalani

vuole un referendum per ridiscutere la relazione tra regione autonoma e governo

centrale, bisogna sedersi a un tavolo e parlare. Ma Rajoy si è sempre negato a

farlo, e il problema si aggrava giorno dopo giorno.

 

il mi piace è d'obbligo vista la tua preparazione.

La mia ricetta comunque credo sia diversa dalla tua... Tornare a Stati Nazionali forti e con mani libere, non schiave delle politiche di Bruxelles.

Per questo la democrazia fallisce, perché tu voti, eleggi e poi ti comanda un qualche tecnico da Bruxelles stipendiato da banche e da Soros...

Qui da noi come in Spagna

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Ah. Perché invece Madrid non è in Europa?

Andarci in Europa autonomamente. E comunque, a dirla tutta, gli spagnoli se ne sono sempre un po' fregati dei diktat di Bruxelles...

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Quel che non ho capito è perché i giudici e il governo di Madrid non abbiano lasciato fare come nel 2014 per poi far finta di nulla...

Anche perché nel 2014 l'affluenza fu del 30 per cento, non credo che fosse un argomento così sensibile come invece lo sta diventando ora

 

il mi piace è d'obbligo vista la tua preparazione.

La mia ricetta comunque credo sia diversa dalla tua... Tornare a Stati Nazionali forti e con mani libere, non schiave delle politiche di Bruxelles.

Per questo la democrazia fallisce, perché tu voti, eleggi e poi ti comanda un qualche tecnico da Bruxelles stipendiato da banche e da Soros...

Qui da noi come in Spagna

 

Grazie mille ma non ho fatto nulla. :) ... ricambio. ;)

 

Io credo che questo ostracismo governativo alimenti inevitabilmente una tensione che è sempre stata latente, e motivazioni a noi sconosciute (ma proprio perchè non abitando non abbiamo la "storia" del loro sapere) contribuiscono ad avvelenare il clima.

Per la cronaca anche il referendum del 2014 è stato bloccato da un tribunale costituzionale.

 

A "pelle" mettendo da parte i ricorsi storici penso che attualmente non ci siano margini poichè la Catalogna è una delle zone più ricche della Spagna, e perderla vorrebbe dire sul fronte economico (quindi di entrata tributi) mettere lo Stato in una condizione piuttosto antipatica. E poi c'è il problema della polizia catalana (i famosi Mossos) che non rispondono al Governo spagnolo ma direttamente al Ministro degli Interni Catalano. Ad oggi piuttosto defilati. (Brutte storie)

E' una questione che va comunque risolta politicamente. Di fatto, costituzionalmente il referendum è oggi illegale.

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Ma c'è rischio di rivolta civile e scontri? Il 1 ottobre sono a barcellona :|

 

Il 1 ottobre sarebbe proprio il giorno in cui dovrebbe svolgersi il referendum, che però è stato dichiarato fuorilegge dal governo centrale di Madrid che infatti ha fatto sequestrare le schede elettorali, mentre il presidente della Catalogna ha dichiarato che intende procedere ugualmente... Diciamo che forse non è il giorno più indicato per andare a Barcellona...

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Il 1 ottobre sarebbe proprio il giorno in cui dovrebbe svolgersi il referendum, che però è stato dichiarato fuorilegge dal governo centrale di Madrid che infatti ha fatto sequestrare le schede elettorali, mentre il presidente della Catalogna ha dichiarato che intende procedere ugualmente... Diciamo che forse non è il giorno più indicato per andare a Barcellona...

eh purtroppo mi fermo con la nave da crociera.. o rischio o sto sulla nave

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E a 'sto punto perché non Stato Pontificio, Granducato di Toscana, Regno di Sardegna e delle due Sicilie.....sefz

 

Io voto per il Principato di Seborga! Contro l'oppressione del Regno di Sardegna!!!

 

SEBORGA O MORTE!!!!!

 

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Io voto per il Principato di Seborga! Contro l'oppressione del Regno di Sardegna!!!

 

SEBORGA O MORTE!!!!!

 

 

 

W il Luigino.....sefz

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Sua Altezza Eccellentissima (ahimè defunta) Giorgio I, raffigurato in effigie .allah .allah

 

Non mi dire che possiedi questi pezzi da collezione.....

Altro che i 2 euro finlandesi......sefz

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Sfortunatamente no... :( Ma aspetto che escano quelli di Marcello I... sefz

 

Prima che i mod ci ammoniscano per il cazzeggio, seriamente, che ne pensi della situazione catalana ?

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eh purtroppo mi fermo con la nave da crociera.. o rischio o sto sulla nave

Ma no, soprattutto se non sei mai stato a Barcellona non restare sulla nave. Non ci saranno certo scontri in stile black bloc al G8. Al massimo, se dovessero esserci delle manifestazioni di protesta, ti tieni lontano. Ma, soprattutto se l'1 ottobre, in un modo o nell'altro, i catalani voteranno, i giorni caldi saranno quelli successivi, quando verranno fuori i risultati e le eventuali ulteriori reazioni del governo spagnolo.

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Prima che i mod ci ammoniscano per il cazzeggio, seriamente, che ne pensi della situazione catalana ?

 

A dire la verità non ho seguito la situazione, quindi non mi sono fatto un'idea precisa su come stiano davvero le cose. In linea di principio tuttavia non sono favorevole a questo genere di secessioni dagli stati nazionali, perché si sa da dove si comincia ma non si sa dove si finisce e si rischia di creare un precedente pericoloso (anzi, leva pure il "si rischia").

Insomma, l'idea delle "piccole patrie" non mi piace, la trovo antistorica, regressiva, medioevalistica e senza prospettive. A questo punto perché non tornare direttamente ai Comuni?

 

C'è da dire comunque una cosa: questo fiorire di particolarismi -la Catalogna, la Scozia, le Fiandre, magari domani la Bretagna o la Baviera - fa sorgere domande sull'inadeguatezza (anche se non ancora sul superamento) dello Stato tradizionale nei confronti dei suoi stessi territori costitutivi, sullo scollamento tra il centro e la periferia: forse provocato dal cortocircuito tra la grande ubriacatura europeista avvenuta tra il dopoguerra e l'avvento della moneta unica e la disillusione successiva alla crisi dei subprime, dalla cui reazione maligna sono emersi populismi e particolarismi che si credevano dimenticati e superati.

 

Insomma, una specie di regressione nel modo di pensare collettivo dovuta essenzialmente alla paura del domani ed alla convinzione che l'autoreferenzialità ed il distacco definitivo (prima ideologico, poi politico e adesso anche formale) da autorità statuali considerate lontane e inadeguate, possano essere una soluzione alla crisi.

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Detto questo, sono completamente d'accordo con quanto scritto poco sopra da sol invictus, per cui ti invito a leggere il suo post.

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La Spagna minaccia di arrestare il presidente catalano

 

 

 

Puigdemont non esclude dichiarazione unilaterale di indipendenza. Chiesa catalana si schiera col referendum

 

 

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E' iniziato il conto alla rovescia nella crisi catalana a 5 giorni dal referendum del primo ottobre, che Madrid vuole impedire "ad ogni costo". In un clima incandescente, la prossima mossa potrebbe essere l'arresto di Carles Puigdemont. "Non sarebbe una buona idea", ha avvertito il presidente catalano, commentando l'ipotesi minacciata dal procuratore dello Stato spagnolo, José Manuel Maza. La Chiesa catalana intanto si schiera con il referendum. Oltre 420 ecclesiastici hanno chiesto al Papa di avviare una mediazione con Madrid che permetta lo svolgimento del voto e "fermi la repressione". "Dobbiamo dire 'no' alla repressione e 'sì' alla libertà", ha tuonato durante l'omelia nel Monastero di Montserrat, culla del cattolicesimo catalano, padre Sergi D'Assis Gelpi. Molti catalani paragonano il pugno duro di Madrid con la repressione subita durante il franchismo. Puigdemont ha detto che il premier Mariano Rajoy è "il guardiano della tomba di Franco". Per la presidente del parlamento Carme Forcadell, Madrid agisce "come sotto la dittatura". In Catalogna continuano ad arrivare i rinforzi della polizia spagnola, 6mila agenti. Oggi la Guardia Civil è entrata in 31 municipi catalani per requisire i manifesti di appoggio al referendum di indipendenza firmati dai sindaci, mentre proseguono gli interrogatori dei 712 sindaci catalani su 948 indagati perché pro-referendum.

 

La procura ha avvertito che chi non risponderà alle convocazioni sarà arrestato. Ma nonostante pressioni e intimidazioni, il 'Govern' continua a dire che domenica si voterà, in qualche modo. Prima Puigdemont garantiva che si sarebbe votato "come sempre". Ora "como sea, sea", ossia "come si potrà". La Guardia Civil ha già arrestato 14 dirigenti catalani, sequestrato 10 milioni di schede, le convocazioni ai seggi, quintali di materiale elettorale. E ora è a caccia delle urne. L'ex presidente Artur Mas - la Corte dei Conti oggi gli ha ordinato di pagare 5 milioni per la spese del referendum consultivo del 2014 - non a caso a un comizio ha fatto vedere che si poteva votare in un sacchetto di carta bianco. Il voto sarà per forza di cose artigianale. E Puigdemont ha chiarito che se non ci saranno presidenti ai seggi, "i primi arrivati li sostituiranno". Il pugno duro di Madrid sembra comunque aver mobilitato i catalani incerti. Il 61% ora assicura che andrà a votare, mentre l'82% si dice favorevole al referendum, vietato da Madrid in nome della costituzione post-franchista del 1978. Non sarà facile. Migliaia di agenti spagnoli - non è chiaro se con quelli catalani dei Mossos - cercheranno di impedire il voto. Puigdemont vuole "centinaia di migliaia" di catalani in coda davanti ai seggi. Come andrà a finire? Impossibile prevederlo. Inoltre Madrid teme una fuga in avanti di Puigdemont: che il 2 ottobre firmi una Dichiarazione unilaterale di indipendenza. Il 'president' non lo esclude più: se si farà deragliare il voto, ha avvertito, "qualcuno" potrebbe proporlo.

 

ansa

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