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sergio

Tensione altissima tra la Catalogna e il governo centrale spagnolo

Post in rilievo

La Catalogna accusa, "La polizia spagnola vuole disordini"

 

 

 

Il ministro dell'interno di Barcellona: "Serve a giustificare l'invio di migliaia di rinforzi in vista del voto di domenica'

 

 

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Il ministro dell'Interno catalano Joaquim Forn ha accusato il governo spagnolo di cercare di provocare disordini in Catalogna domenica durante il referendum per giustificare l'invio di migliaia di rinforzi di polizia. "Vogliono che ci siano tumulti, non manifestazioni pacifiche. Lo cercano. La polizia che hanno mandato viene con questa volontà evidente", ha detto. Le manifestazioni di protesta degli ultimi giorni in Catalogna sono state pacifiche.

 

ansa

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Oggi ho sentito al tg che l'80% dei catalani vorrebbe poter votare, ma soltanto uno su quattro sarebbe favorevole all'indipendenza.

Adesso, non so quanto veritieri siano questi numeri, tuttavia se dovessero aver un minimo di fondatezza, dunque sarebbero noti anche in Catalogna, mi chiedo per quale ragione chi ha promosso il referendum sia arrivato a questo livello di scontro contro lo stato spagnolo, pur sapendo di andar a sbattere a 300km/h contro un muro?

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Non mi piacciono le spinte indipendentiste, mi sembra un passo indietro.

Ma trovo odiosa la repressione.

Temo si sia arrivati ad un punto di non ritorno, per anni si è assistito al muro contro muro, la responsabilità è di entrambe le parti

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Oggi ho sentito al tg che l'80% dei catalani vorrebbe poter votare, ma soltanto uno su quattro sarebbe favorevole all'indipendenza.

Adesso, non so quanto veritieri siano questi numeri, tuttavia se dovessero aver un minimo di fondatezza, dunque sarebbero noti anche in Catalogna, mi chiedo per quale ragione chi ha promosso il referendum sia arrivato a questo livello di scontro contro lo stato spagnolo, pur sapendo di andar a sbattere a 300km/h contro un muro?

 

Non ho seguito con particolare attenzione la questione catalana (pur rimanendo in linea di principio contrario alla secessione) e quindi non ho idea se i numeri che citi siano fondati o meno. Mi limito quindi ad una sola considerazione: i meccanismi in base ai quali si succedono gli eventi rispondono molto spesso a leggi proprie, ed a volte accade che sfuggano di mano: nel senso che, una volta messi in moto è difficile arrestarli o farli deviare rispetto all'abbrivio iniziale e costringono a continui rilanci che a loro volta portano ad un ulteriore innalzamento del livello dello scontro, ad una inesorabile riduzione delle opzioni alternative ed nuovi rilanci, in una spirale perversa il cui termine finale è il punto di non-ritorno.

Un esempio-scuola di questo meccanismo che si autoalimenta è la crisi che ha portato allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, ed un rischio molto simile (anche se evitato in extremis) è stato corso durante la crisi dei missili di Cuba.

Tutto questo per dire che se è vero che da un lato la politica è l'arte del (im)possibile, è anche vero che dall'altro lato, a furia di bruciarsi i ponti alle spalle, si rischia prima o poi di trovarsi in un vicolo cieco, con l'unica opzione di dover affrontare le conseguenze delle proprie scelte.

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Referendum Catalogna, spari contro contro seggio occupato. Ieri sera la grande manifestazione per il voto

 

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L'incidente a Manlleu, l'autore non è stato ancora identificato. Ancora chiuso lo spazio aereo sopra la capitale. Offline il sito per il voto elettronico

 

MENTRE migliaia di persone assistevano all'ultimo comizio organizzato dalle forze secessioniste nel centro di Barcellona, nell'entroterra catalano, a Manlleu, si è verificato il primo attacco violento collegato alla votazione: in uno dei seggi occupati dagli elettori, quattro persone sono rimaste lievemente ferite dopo che un uomo ha sparato con una carabina ad aria compressa. L'autore non è stato ancora identificato, ma tre dei feriti sono membri del Comitato locale di Difesa del referendum.

Già ieri la giornata non era stata delle più semplici, continui i botta e rispostatra Madrid e la Generalitat catalana. Alla minaccia dello Stato spagnolo di impedire la votazione, la Catalogna aveva risposto lanciando una sfida: "Se bloccate i seggi, troveremo alternative per votare". Per questo i manifestanti pro referendum, per difendere i luoghi del voto, si sono organizzati per occupare scuole e uffici, come l'istituto Collaso i Gil di Barcellona, nella Ciutat Vella, tra i primi ad essere conquistati. Qui, al grido di "Votarem" (voteremo), genitori, professori e attivisti erano entrati nella struttura scavalcando il cancello con una scala, mentre una catena umana portava sino all'interno della scuola viveri e beni di prima necessità per passare le notti.

La sfida è stata lanciata, ma la battaglia Madrid la sta giocando soprattutto online con la chiusura delle app utili alla consultazione. Offline l'applicazione per individuare i seggi all'ultimo minuto e quella per il voto elettronico. Eliminate così, dal mazzo delle alternative possibili, la più concreta delle carte che la Catalogna poteva giocarsi. Una situazione che il fondatore di WIkileaks Julian Assange in un tweet ha definito "la prima guerra mondiale su Internet".

Ancora chiuso anche lo spazio aereo sopra la capitale e così sarà sino a lunedì. Intato, via terra, sono arrivati a Barcellona circa 4mila agricoltori con i loro trattori che domani si occuperanno di impedire l'intervento delle forze di polizia creando una barriera intorno a luoghi del voto.

 

Repubblica

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Speriamo che non accada nulla di irreparabile in termini di ordine pubblico. La Spagna ovviamente non è la Cina, però io ancora mi ricordo quanto erano stati entusiasti, per alcuni giorni, gli studenti accampati a piazza Tien An Men... prima che arrivassero i carri armati.

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Io voto per il Principato di Seborga! Contro l'oppressione del Regno di Sardegna!!!

 

SEBORGA O MORTE!!!!!

 

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Almeno Seborga batte conio, i catalani manco a quello hanno pensato

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Non ho seguito con particolare attenzione la questione catalana (pur rimanendo in linea di principio contrario alla secessione) e quindi non ho idea se i numeri che citi siano fondati o meno. Mi limito quindi ad una sola considerazione: i meccanismi in base ai quali si succedono gli eventi rispondono molto spesso a leggi proprie, ed a volte accade che sfuggano di mano: nel senso che, una volta messi in moto è difficile arrestarli o farli deviare rispetto all'abbrivio iniziale e costringono a continui rilanci che a loro volta portano ad un ulteriore innalzamento del livello dello scontro, ad una inesorabile riduzione delle opzioni alternative ed nuovi rilanci, in una spirale perversa il cui termine finale è il punto di non-ritorno.

Un esempio-scuola di questo meccanismo che si autoalimenta è la crisi che ha portato allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, ed un rischio molto simile (anche se evitato in extremis) è stato corso durante la crisi dei missili di Cuba.

Tutto questo per dire che se è vero che da un lato la politica è l'arte del (im)possibile, è anche vero che dall'altro lato, a furia di bruciarsi i ponti alle spalle, si rischia prima o poi di trovarsi in un vicolo cieco, con l'unica opzione di dover affrontare le conseguenze delle proprie scelte.

Capisco cosa vuoi dire ed ho ben presente la situazione da te descritta, anzi ti ringrazio per l'esauriente risposta. Per rispondere alla tua perplessità sui numeri citati da me, ti posso solo dire di averli riportati a seguito di quanto sentito ieri nel corso del tg5 delle 20, specificando allo stesso tempo di non esser certo della veridicità di tali numeri di quei sondaggi. Dei giornalisti di oggi ho imparato a non fidarmi più di tanto ed, in questo, le vicende riguardanti la Juve, costantemente, dal 2006 in poi, mi hanno dato l'impulso decisivo ad agire sempre in questa direzione. :d

 

Speriamo che non accada nulla di irreparabile in termini di ordine pubblico. La Spagna ovviamente non è la Cina, però io ancora mi ricordo quanto erano stati entusiasti, per alcuni giorni, gli studenti accampati a piazza Tien An Men... prima che arrivassero i carri armati.

Va be' non penso si arriverà mai a tanto, certo che però la situazione non va sottovalutata, poichè non si tratta di semplici manifestazioni pretestuose e di breve durata, di alcuni viziatelli incontentabili ma di forti segni di un malessere ben radicato da tempo e molto diffuso in quelle zone.

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Da El Pais del 28/9

https://elpais.com/e...970_026442.html

 

 

Russian “hackers” help keep banned Catalan referendum census site online

 

Pro-independence forces are using all means necessary to keep electoral roll available on web

 

For the government of Catalonia, it is crucial that it appears to have a valid electoral roll in the lead-up to the illegal referendum on the issue of independence from Spain planned for this Sunday, October 1.

However, now that judicial authorities have blocked logistical preparations for the vote, pro-independence forces have only been left with the support of hackers to maintain websites containing the electoral roll and and information on where to vote.

 

Civil Guard investigators are always a step behind the hackers as they must wait until they see sites before they can request they be shut down

In fact, according to Spain’s Civil Guard, a group of hackers based in Russia and satellite countries is permanently creating new links in order to have so many copies of the census site that it will be impossible for the Spanish judiciary and police to shut them down.

In terms of digital technology, pro-independence forces face two serious obstacles: any website based in the European Union is liable to be shut down by authorities relatively quickly, and any hacker that operates within EU territory could be accused of a crime. This is why those in favor of independence for Catalonia are using computer programmers based in Russia, which has no legal agreements with the EU when it comes to digital legislation.

After the official referendum website (referendum.cat) was shut down, The regional premier of Catalonia, Carles Puigdemont, tweeted two new addresses for the site: ref1oct.cat and ref1oct.eu, based in the UK and Luxembourg. Both were immediately shut down by judicial order. They were then cloned with new addresses activated across Europe. As a result, sites including referendum.ninja were subsequently shut down. Now supporters of the independence process have moved their focus to Russia and Central Asia.

Many of the sites closed thus far remain accessible from abroad and can be accessed from Spain if a virtual private network (VPN) or a proxy server is used. Puigdemont and other members of the Catalan executive have spread information on how to make use of these tricks, which give users the appearance of accessing a site from another country.

 

Hackers based in Russia and satellite countries are permanently creating new links to the census site, according to the Civil Guard

On Monday, 15 alleged Spanish hackers were called to appear in court, accused of cloning the referendum website. Given the ease of locating Spanish hackers, independence activists have moved their attention abroad.

A team of IT investigators with the Civil Guard is now working to identify cloned versions of the independence website, with 144 closed to date, including the home page of the pro-independence civic association Catalan National Assembly (ANC).

“The structure is simple,” said one investigator with the Guardia Civil of the cloning process. “Once a website is created, with the appropriate domain and fees, it is hosted in Russia or another Asian country in the former Soviet Union, with whom it is almost impossible to create an order to shut down the site because there are no collaboration agreements, and because our letters rogatory are not worth the paper they are written on. From that moment on, it’s all about creating redirection links to these pages: it is not even necessary to recreate the website,” the investigator adds.

 

Civil Guard investigators are always a step behind the hackers. Required to wait until they see links before requesting sites be shut down, they often find those requests ignored in countries like Russia. Russia has traditionally been a source of cyberattacks like those the FBI is investigating in relation to the US election last year. Russian authorities have blocked all attempts to investigate those attacks.

The choice of Russia as a host for the Catalan referendum site is no coincidence. In recent weeks, various social media profiles associated with the country’s political system have turned the Catalan crisis into a trending topic in a bid to create division not just within Spain but in the EU as a whole.

One of the domains hosting the census site is backed by Peter Sunde, a co-founder of Pirate Bay, one of the largest piracy portals in the world. Sunde offered to help publish more copies of the Catalan site. The Catalan government took him up on the offer and used the services of a Caribbean-based company called Njalla that boasts of “acting as a privacy shield.”

WikiLeaks founder Julian Assange has also aided the Catalan government, including making unfounded claims that the Spanish government is considering blocking access to the internet in the region. The WikiLeaks portal houses a copy of the supposed Catalan census page which is simply a guide on where to vote and very similar to the 2016 census.

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Oggi ho sentito al tg che l'80% dei catalani vorrebbe poter votare, ma soltanto uno su quattro sarebbe favorevole all'indipendenza.

Adesso, non so quanto veritieri siano questi numeri, tuttavia se dovessero aver un minimo di fondatezza, dunque sarebbero noti anche in Catalogna, mi chiedo per quale ragione chi ha promosso il referendum sia arrivato a questo livello di scontro contro lo stato spagnolo, pur sapendo di andar a sbattere a 300km/h contro un muro?

 

metti anche che 3 su 4 siano favorevoli alla secessione. del quarto spagnlo che si fa? lo si costringe a rinunciare alla vecchia cittadinanza in cambio di quella nuova? oppure si passa direttamente alle proscrizioni?

questo "referendum" non è indetto per stabilire una qualche legge, ma per abolirle tutte. che senso ha dunque parlare di "maggioranza" o "minoranza"? la legittimità della secessione è data dalla guerra civile, non dalle formule democratiche.

 

comunque gli spagnoli non hanno mai avuto una cultura della politica, così come da noi il sud italia. oggi alcuni catalani credono che la crisi economica spagnola stia pesando soprattutto sulle loro finanze. un rappresente pragmatico avrebbe lavorato a una riforma della pressione fiscale. invece il parlamento regionale ha trovato più opportuno tuffarsi in questo aquelarre goyesco, che farà la fine di ogni altra farsa popolare.

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Andarci in Europa autonomamente. E comunque, a dirla tutta, gli spagnoli se ne sono sempre un po' fregati dei diktat di Bruxelles...
Gli spagnoli per molti aspetti sono ancora nel medioevo.

Ti dico solo una cosa: su TV anche pubbliche ci sono pubblicità che invitano a chiamare numeri a pagamento per vincere migliaia di euro se indovini qual è il personaggio nascosto (lo indovina anche un bambino).

Tralasciamo senso civico sicurezza sulle strade ed alcolismo (sono ai livelli delle stragi del fine settimana italiane anni 90. Solo che i loro fine settimana vanno da mercoledì a domenica)

Altra cosa sconcertante: se metti un euro in una cabina pubblica (le hanno ancora) per chiamare un numero che però è staccato, paghi comunque 20 centesimi. E se non fai una nuova chiamata entro 30 secondi perdi il resto di 80.

Per non parlare di tradizioni barbare e disumane, oltre la corrida, come quelle di lanciare animali vivi dai campanili per 'tradizione'.

La Spagna ha molte cose belle ma altrettante inspiegabili. Per esempio pensi sarebbe possibile in Italia che due o tre club di calcio pagassero meno tasse di tutti gli altri?

 

 

 

La catalogna l'ho sempre vista più civile ed europea, però non ci ho mai vissuto.

Ad ogni modo non mi dispiacerebbe se diventassero indipendenti, anche solo per fare uno sgarbo a Madrid

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Gli spagnoli per molti aspetti sono ancora nel medioevo.

Ti dico solo una cosa: su TV anche pubbliche ci sono pubblicità che invitano a chiamare numeri a pagamento per vincere migliaia di euro se indovini qual è il personaggio nascosto (lo indovina anche un bambino).

Tralasciamo senso civico sicurezza sulle strade ed alcolismo (sono ai livelli delle stragi del fine settimana italiane anni 90. Solo che i loro fine settimana vanno da mercoledì a domenica)

Altra cosa sconcertante: se metti un euro in una cabina pubblica (le hanno ancora) per chiamare un numero che però è staccato, paghi comunque 20 centesimi. E se non fai una nuova chiamata entro 30 secondi perdi il resto di 80.

Per non parlare di tradizioni barbare e disumane, oltre la corrida, come quelle di lanciare animali vivi dai campanili per 'tradizione'.

La Spagna ha molte cose belle ma altrettante inspiegabili. Per esempio pensi sarebbe possibile in Italia che due o tre club do calcio pagassero meno tasse di tutti gli altri?

 

 

 

La catalogna l'ho sempre vista più civile ed europea, però non ci ho mai vissuto.

Ad ogni modo non mi dispiacerebbe se diventassero indipendenti, anche solo per fare uno sgarbo a Madrid

Si, più o meno erano cose che sapevo. Lanciare animali vivi dai campanili è un qualcosa di inspiegabile...

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Referendum incostituzionale, anche la Ue, seppur in tono molto distaccato lo ha fatto intendere; inoltre molti stati pare non riconosceranno la Catalunya come Stato, tranne Bulgaria e Andorra che si sono dichiarate a favore.

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Purtroppo la guardia civil ha deciso di usare le maniere forti, su twitter ci sono video e fotografie abbastanza esplicite...

 

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l'uso della violenza non farà che rendere la situazione ancora più ingestibile, tra l'altro non so a cosa serve vietare o non dare valenza a questo voto..

la spagna se ne faccia una ragione .ok

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Questi indipendentismi si voglio staccare dalla "Stato padrone", principalmente per motivi economici,

poi dal giorno dopo pensano di continuare la vita di prima, solo tenendosi i soldi.

 

Il governo spagnolo avrebbe dovuto acconsentire al referendum e con l'appoggio della UE rendere chiaro

che il libero scambio di persone e merci se lo sarebbero scordato e che il Barcellona avrebbe disputato il

fantastico campionato catalano.

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Anche fosse incostituzionale il referendum, l'uso della forza è sempre e comunque sbagliato.

Ho visto foto e immagini agghiaccianti.

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Sono vicino ai catalani, referendum incostituzionale x quale costituzione quella di Franco e dei borboni?

 

Alla Spagna dell'unità nazionale non fotte nulla gli frega solo di non perdere gettito fiscale da una regione in forte sviluppo e turistica come la Catalogna!

 

Spero possa accadere presto anche in Italia visto che non siamo stati in grado di applicare un federalismo serio sul modello svizzero dove ogni regione può decidere e legiferare su materie primarie, gestire le proprie risorse, concorsi, lavoro ecc..... senza essere condizionato e ostacolato da una politica centralista romanocentrica del "se deve magnare tutti"!

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l'uso della violenza non farà che rendere la situazione ancora più ingestibile, tra l'altro non so a cosa serve vietare o non dare valenza a questo voto..

la spagna se ne faccia una ragione .ok

Infatti. Li facevi votare quel che volevano e semplicemente gli dicevi che non aveva alcuna valenza tutto ciò

Ma a cosa serve questo intervento della polizia per impedire alla gente di votare?

Cioè tu puoi anche votare che preferisci il cielo azzurro e senza nuvole oppure quello grigio e nuvoloso ma a cosa serve?

L'indipendenza non la conquisti con un voto ma con le armi.

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Totalmente solidale con la Catalogna! Il referendum legale o meno deve essere fatto e se vince il SI hanno diritto a staccarsi dalla spagna.Il governo spagnolo come tutti i governi ovviamente perderebbero soldi e potere se delle regioni si staccassero. Quando capiranno che accomunare diverse culture e tradizioni FORZATAMENTE sarà un mondo migliore.

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Infatti. Li facevi votare quel che volevano e semplicemente gli dicevi che non aveva alcuna valenza tutto ciò

Ma a cosa serve questo intervento della polizia per impedire alla gente di votare?

Cioè tu puoi anche votare che preferisci il cielo azzurro e senza nuvole oppure quello grigio e nuvoloso ma a cosa serve?

L'indipendenza non la conquisti con un voto ma con le armi.

 

in una nazione che si dice democratica, il voto del popolo deve essere sacro o no? si decidano, perchè prima dicono una cosa e poi ne fanno un'altra :d

 

Cmq la spagna doveva pensarci prima, adesso non possono reprimere la volontà dei cittadini catalani con la violenza, così la situazione peggiora. Il silenzio dell'UE è imbarazzante, soprattutto dopo quello che è successo in ucraina.

 

Ps Si parla di 3 spagnoli in gravi condizioni.

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Referendum Catalogna: lunghe file nonostante gli scontri, feriti votanti e agenti

 

 

 

La Guardia Civil ha fatto irruzione anche nel seggio elettorale dove era previsto votasse il presidente Carles Puigdemont a Girona sfondando le porte. La protesta non violenta dei catalani, regalano fiori agli agenti

 

 

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Ci sono "code chilometriche" davanti a molti seggi in Catalogna nonostante i blitz delle forze antisommossa spagnoledi questa mattina in diversi centri elettorali. La polizia spagnola ha sparato usato proiettili di gomma e caricato la folla in attesa davanti ai seggi per il referendum in Catalogna causando 38 feriti tra i votanti. Nove sono state ricoverate, una è stata sottoposta ad un intervento a un occhio perché colpita da un proiettile di gomma. Le autorità spagnole hanno indicato che anche 11 agenti, tra cui nove poliziotti e due membri della Guardia Civil, sono stati feritileggermente in Catalogna.

 

"Dovranno passare sui nostri corpi per prendersi le urne con le schede", promettono alla scuola Collaso i Gil nel quartiere del Raval di Barcellona, una delle tante dove ancora si sta in fila per votare e ci si aspetta da un momento all'altro l'intervento della Guardia Civil e della Polizia nazionale. Il 'colegio' è un punto di riferimento di un quartiere multietnico - tantissimi i musulmani - e con una forte componente di sinistra antagonista e indipendentista, non lontano dai luoghi dell'attentato dell'Isis sulla Rambla.

Un gruppo di anziani del quartiere ha votato tra applausi, commozione e cori "El pueblo unido jamas sera' vencido". Un uomo ha preparato un mazzo di fiori rossi per la Guardia Civil, tra l'ironia e il gesto di pacificazione.

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Tafferugli e spintoni con la polizia si sono verificati davanti alcuni seggi, in particolare quando gli elettori si sono rifiutati di far entrare gli uomini della Guardia Civil. Alcune persone, a Girona e a Barcellona, si sono messe davanti agli ingressi oppure si sono sdraiati a terra opponendo resistenza passiva, ma sono stati spostati con la forza. Si registrano anche i primi feriti, almeno tre, tra cui una signora anziana nel quartiere di Roquetes a Barcellona.

La polizia spagnola in tenuta antisommossa ha sequestrato le urne dopo avere fatto irruzione nel seggio di Ramon Llul a Barcellona, dove erano già iniziate le operazioni di voto. Gli agenti spagnoli, alcuni dei quali imbracciavano fucili lancia granate, sono usciti al centro portando le urne in mezzo a una folla di elettori che gridavano "votarem!".

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Agenti della Guardia Civil spagnola in tenuta anti-sommossa sono intervenuti nel seggio dove era previsto votasse il presidente catalano Carles Puigdemont, a Girnoa. Gli agenti spagnoli hanno allontanato la stampa e usano la forza per spostare la folla di cittadini concentrati a protezione del seggio. Il presidente catalano però ha già votato in un altro seggio a Girona dopo che la polizia spagnola ha fatto irruzione in quello di Sant Julia de Ramis.

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Le operazioni di voto sono iniziate in diversi collegi elettorali in Catalogna che hanno potuto aprire alle 9. In alcuni seggi sta intervenendo la polizia spagnola. Migliaia di persone si sono concentrate in tutto il paese davanti ai seggi, che in molti casi sono difesi dai trattori del sindacato dei Contadini catalani (Up).

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Nonostante la pioggia e il dispiegamento di forze di polizia disposto da Madrid, sono centinaia le persone che fin dalle prime ore del mattino si sono messe in fila fuori dai seggi elettorali a Barcellona, pronti ad esprimere il proprio voto sul referendum. Secondo quanto riporta la stampa locale, attivisti indipendentisti hanno passato la notte a sorvegliare i seggi che hanno aperto alle 9, anche se la Guardia Civil ha sbarrato gli ingressi.

In alcune zone della città sono stati allestiti banchetti all'aperto per consentire il voto. Le urne e le schede per il referendum sull'indipendenza in Catalogna sono arrivate in alcuni seggi elettorali presidiati dagli indipendentisti. L'arrivo del materiale elettorale viene accolto da applausi e grida: "Voteremo! Voteremo!". "Se il materiale elettorale è arrivato al tuo seggio, non diffondere la notizia. Non diamo piste", consiglia un tweet dell'account degli organizzatori.

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ansa

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