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andreasv

Andrea Fortunato per sempre nei nostri cuori

Post in rilievo

L'eterno riposo dona a loro o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua.

Veglia e proteggi i tuoi cari.

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Dolore immenso ricordo il rientro da quel 25 aprile… e poi letto sul televideo… notizia che mi ha “ghiacciato”

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Parzialmente tratto da : " Il Pisa siamo noi - Chi ha il Pisa nel cuore " - del 06/01/2011 - 

Esaustivo ed assai " toccante resoconto " di come, troppo spesso, l'incedere del nostro cammino sul pianeta " Terra ", 

per molti esseri umani, in maniera perfida e sibillina, possa assumere toni e connotati di una vera e propria " Via Crucis ".

Per certi aspetti, questa tristissima ed iniqua vicenda, mi rimanda alla memoria il " Calvario " di Armando Picchi, l'assurda

tragedia di Alessio Ferramosca  & Riccardo Neri .. per non parlare dei " 39 dell'Heysel " .. Erika Pioletti venuta a mancare

in Piazza San Carlo a Torino ove si era recata per, seppur virtualmente, stare vicina alla sua " Juve " .. e .. ca va sans dire .. 

Gianluca Vialli , troppo presto rapito agli affetti dei suoi cari e di tutti coloro che lo hanno apprezzato sia come " calciatore ",

ma soprattutto, come " Uomo " con la " U " maiuscola.

 

Fortunato nasce a Salerno il 26 Luglio 1971.Andrea giocava come difensore nel ruolo di terzino; dopo i primi calci al pallone all’età di 13 anni lascia Salerno dopo aver giocato nelle squadre di periferia e nella Giovane Salerno,una squadra locale dilettante, per partire verso il Nord entrando a far parte del Como, a patto con i genitori di proseguire sempre gli studi prendendo il diploma di ragioniere perché non si sa mai come può andare nel calcio.
Invece nel calcio ci entra da professionista giocando appunto con il Como nell’ottobre 1989 esordendo in Serie B nella partita contro il Cosenza vinta per 1 a 0. In quella stagione colleziona 16 presenze,la squadra subisce continui cambi di allenatore che di fatto la fa retrocedere. In Serie C1 viene chiamato alla guida della panchina comasca Eugenio Bersellini (allenatore del Pisa nella stagione 1993-94) che fa ritrovare serenità alla squadra e alla società facendola arrivare terza in classifica perdendo però poi lo spareggio play-off; Fortunato diventa una colonna portante della squadra giocando ben 27 partite.
Nell’estate del 1991 viene ingaggiato dal Genoa di Aldo Spinelli per 4 miliardi di Lire,una vetrina importante perché in Serie A, ma allo stesso tempo difficile perché titolare gioca il Brasiliano Branco,oltretutto un litigio con Maddè,vice allenatore di Bagnoli in quell’anno,lo fa allontanare dal Genoa che lo “parcheggia” in prestito al Pisa in Serie B.

Nella stagione 1991-92 colleziona 25 presenze nella squadra nerazzurra allenata da Ilario Castagner giocando con  calciatori del calibro di Chamot,Cristallini,Rotella,Simeone,Ferrante per citarne alcuni.
Un solo anno dove tutti hanno potuto ammirare la bravura e la classe di questo Calciatore.

L’anno successivo ritorna alla “casa base” del Genoa dove gioca per 33 partite e riesce a segnare anche tre reti,proprio nell’ultima giornata siglò la rete in Genoa-Milan terminata 2 a 2 che valse la salvezza per la squadra ligure. Il presidente Spinelli aveva richieste durante l’anno per Fortunato ma anche per Christian Panucci,e proprio Spinelli disse a Fortunato prima della fine del campionato che lo aiutasse a far salvare la squadra e poi lo avrebbe lasciato partire per le squadre che lo richiedevano, e così fu,il Genoa si salvò e Andrea Fortunato viene ingaggiato dalla Juventus dove gioca titolare e registra 27 presenze segnando un gol. Arrigo Sacchi,C.T. della Nazionale lo convoca qualche volta e il suo esordio in azzurro avviene il 22 settembre 1993 contro l’Estonia; per il successivo Mondiale negli USA, Sacchi non lo convocò a causa del rallentamento fisico, all’inizio inspiegabile, che causò anche dei diverbi con i tifosi accusandolo di scarso impegno.
Il dottor Riccardo Agricola (responsabile sanitario della Juve) lo fa sottoporre ad alcune visite e analisi,perché appunto Andrea sembrava affaticato,non giocava più come prima quando metteva l’anima (disse che ‘in campo darei l’anima anche per mille lire’),un concentrato di energia ed esplosività che all’improvviso sembrava spenta. Il 20 Maggio 1994 inizia la storia drammatica di Andrea Fortunato: gli viene diagnosticata all’ospedale Molinette di Torino una forma di leucemia linfoide acuta. Gli ultras bianconeri si strinsero attorno al giovane difensore chiedendo pubblicamente scusa per il trattamento che gli avevano riservato in precedenza. Dichiara di ‘voler vincere questa battaglia’. Fu trasferito all’ospedale di Perugia per sottoporsi ai trattamenti di chemioterapia e parziali trapianti cellulari da parte della sorella e dal padre , non potendo ricevere totale trapianto del midollo osseo. Il fisico di Andrea migliora e si parla di una totale guarigione  dalla malattia,viene convocato in occasione della partita contro la Sampdoria il 26 Febbraio 1995, ma comunque non scenderà in campo. Il padre gli dona cellule del suo midollo osseo e si vede qualche miglioramento,inizia anche un lavoro di riabilitazione in palestra,viene continuamente incitato e tempestato di telefonate dai suoi compagni di squadra,Vialli,Baggio e Ravanelli su tutti.
Si vede nuovamente ottimismo perché Andrea migliora; però è solo un illusione perché il 25 Aprile 1995 una banale influenza riesce a stroncare il fisico di Andrea ancora non del tutto guarito.
Il funerale si svolse a Salerno davanti a cinquemila persone,Gianluca Vialli e altri giocatori tennero discorsi d’addio davvero toccanti.
Andrea è stato un campione,avrebbe vinto e meritato tanto altro,era uno che dava l’anima in campo,dava tutto,lottava su tutti i palloni,poi purtroppo ha dovuto combattere la sfida più difficile. La malattia,l’ha affrontata come sempre con tenacia e con la voglia di potercela fare alternando alti e bassi di umore,  ha lottato con tutto se stesso,non ce l’ha fatta,ma per noi è sempre lì in mezzo al campo a rincorrere gli avversari,a saltare di testa e a correre sulla fascia fino all’ultimo secondo.

 

Caro Andrea, sempre e comunque nei nostri image.png.b66b086fe5aa112ad9426bfa3e3a810f.png cuori ! 

 

.salve Stefano !

 

 

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Io ricordo una intervista di Vialli di tanti anni fa in cui aveva un pensiero per Fortunato. Non ricordo il pensiero ma ricordo che finiva "che ora ci guarda da lassù". Ora anche Vialli è assieme a lui nel regno dei cieli. Come passa il tempo.

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