Bella idea, quella del recap annuale. Lo faccio anch'io 🤭
W.T. VOLLMANN - La camicia di ghiaccio, Venga il tuo regno, I fucili. I tre volumi dei "sette sogni" vollmanniani tradotti in Italia. Scrittore clamoroso.
M. ÉNARD - Il banchetto annuale della confraternita dei becchini. Il mio libro dell'anno. Eccezionale per stile, struttura e tematiche.
J.P. RONCONE - Fratello cervo. Scrittore cileno; brevi racconti. Niente da segnalare.
E. GIORGIANA MIRABELLI - Configurazione tundra. Denso libriccino: l'autrice proviene dagli studi filosofici. I riferimenti a Gehlen e l'impianto narrativo si fondono discretamente. Può valerne la pena.
F. PECORARO - Lo stradone. Non straordinario nello stile, ma le tematiche sono forti e il cinismo apprezzabile.
P.P. PASOLINI - Scritti corsari, L'odore dell'India, Lettere luterane, Le ceneri di Gramsci. Nell'ordine: buono, superfluo, ottimo, consiglio "L'umile Italia".
V. MAINI - La mischia. Grande romanzo. Protagonista femminile potentissimo.
A. GENTILE - I vivi e i morti. Pretenzioso e sfiancante.
L. KRASZNAHORKAI - Herscht 07769. Riuscitissimo affresco della provincia contemporanea, che si dipana attraverso una scrittura magistrale, anche se la svolta di trama convince solo a metà.
M. TREVISANI - Libro del sangue. Narrazione gustosa, attorno all'affascinante tematica della genealogia.
K.O KNÅUSGARD - La stella del mattino. Scialba la prima parte; notevole la seconda; per me estremamente accattivante l'epilogo, benché il livello letterario scemi.
Prima del 31, dovrei finire anche Il pianeta irritabile di P. VOLPONI e Lisbona, ultima frontiera di A. VOLODINE.