Classifica Utenti
Contenuti Popolari
Visualizzazione di contenuti con la più alta reputazione da 10/11/2025 in tutte le aree
-
40 punti
-
35 puntiAllegri ha avuto altri 3 anni ed è stato a dir poco imbarazzante
-
31 punti
-
20 punti
-
20 punti
-
15 puntiVoi pensate se avessimo avuto Conte e non Allegri quando : - Ci hanno dato la penalizzazione per plusvalenze - Nel 2015-2016 quando facemmo 12 punti nelle prime 10 giornate. Conte sarebbe scappato come un coniglio, avrebbe creato un clima da bomba a orologeria. Ringrazio Dio per avermi dato Allegri, per avermi fatto vivere ciò che ho vissuto grazie a lui. Tra Allegri e Conte non c’è paragone, da qualsiasi punto di vista.
-
14 puntiQui era criticato.....mamma mia quante * di massa ho visto qua sopra
-
14 puntise Spalletti mette a posto un po' la squadra tatticamente e riesce ad arrivare quarto non c'è assolutamente bisogno di Conte . La squadra va alzata di qualità in campo dai giocatori, non dall allenatore e per di più da uno assolutamente sopravvalutato come Conte. Non ci sarebbe bisogno a prescindere in realtà, ma io ci penserei un milione di volte prima di mettermi in casa un personaggio del genere. Dico personaggio in senso letterale: ha dei lati psichiatrici dal punto di vista professionale. Si è costruito questa maschera da " vincente" - risolutore di problemi e quando le cose vanno male (per limiti suoi come tutti) deve trovare il colpevole esterno Il modus operandi di Conte è quello da anni: mi stupisce che non si sia ancora capito. Sceglie un club che viene da disastri sportivi,in modo da avere le spalle coperte e cadere in piedi se le cose dovessero andare male (il famoso ricordatevi da dove veniamo) , utilizza il clima negativo per imporsi più facilmente e instaurare il suo "regime" gestionale. Ma bisogna stare attenti perché la leva motivazionale "al negativo" non dà sempre effetti positivi. Quando le cose si stabilizzano in una situazione normale, vanno trovati altre maniere per stimolare l'ambiente e lo spogliatoio . e Conte non ne è assolutamente capace. Infatti quando le cose vanno meglio, dopo aver vinto all inizio, quando c'è da riconfermarsi , Conte non ci riesce proprio perché non può più cavalcare l'onda di una situazione disperata/disastrata, ed ecco che se il clima difficile non c'è, prova a "inventarselo" lui. Si costruisce nemici, costruisce polemiche, inventa situazioni di presunta difficoltà, tutto per cercare di ricreare un ambiente difficile che in realtà non esiste e si inventa solo lui..... allenatore ma ormai da anni vittima del suo personaggio Io non lo riprenderei mai
-
13 puntiPersonaggio viscido,mai piaciuto,non ha preso nulla dai suoi illustri parenti Giovanni e Umberto,che hanno portato la FC Juventus ad essere temuta da mezzo mondo. Ora sembriamo una provinciale e neanche le squadrette hanno paura ad affrontarci.
-
12 puntiQuella corsia deve trovare un padrone. Speriamo sia la volta buona. Personalmente ero abbastanza soddisfatto di Alberto Costa, ma non ho compreso il motivo per cui è stato ceduto per prendere uno che non gioca mai.
-
12 punti
-
11 puntiIn effetti una mummia in una squadra di cadaveri ci sta benissimo
-
11 punti
-
10 punti"Oggi è importante che la Juventus vinca e un allenatore come Spalletti, con la sua esperienza, deve portarla a vincere. Che è quello che tutti i tifosi si aspettano". Così John Elkann, presidente di Stellantis e di Exor, a margine della presentazione della partnerhip del gruppo auto con Milano Cortina, parla della Juventus e del suo rapporto familiare con la società bianconera: "Il rapporto della mia famiglia con la Juve è il più duraturo che esiste nel mondo. Nasce dal mio bisnonno, è stato un rapporto forte. La mia generazione con Andrea Agnelli ha dato tanto, gli sono riconoscente e anche le nuove generazioni sono molto coinvolte." SkySport
-
10 puntiSosta nazionali = non sanno cosa scrivere
-
10 punti
-
9 puntiEra finito 5 anni fa, anche basta con questi giocatori effetto-nostalgia..
-
9 puntichiudete i cancelli e non fatelo uscire, anche in pantofole vale 1 milione di Locatelli
-
9 puntiBeppe Marotta lo conosce? No. Gabriele Gravina lo conosce? Non lo conosco. Aleksander Čeferin lo conosce? No. Lorenzo Casini lo conosce? Non lo conosco. Aurelio De Laurentiis lo conosce? No. Giuseppe Pecoraro lo conosce? Non lo conosco. Giuseppe Chinè lo conosce? No. Giovanni Narducci lo conosce? Non lo conosco.
-
9 punti
-
8 puntiNon c'è per ora allarmismo ma per il rinnovo di Yilidiz la fumata finora è stata grigia, tra richiesta e offerta balla infatti 1 milione di euro: poco sulla carta ma abbastanza per far drizzare le orecchie all'estero. L'impressione è che ci voglia un intervento di Elkann per sbloccare la situazione del turco il cui rapporto con i bianconeri non è comunque minimamente inclinato, anzi nell'ultimo periodo a livello di leadership è cresciuto.
-
8 puntiLA NUOVA JUVE E L'IPOTESI DI 4-3-3: IL RUOLO CHIAVE DELLA MEZZALA Non so se esista un modo qui su VS per pubblicare interi documenti, ma presso la Biblioteca del Settore Tecnico Federale di Coverciano c'è la splendida tesi di mister Maurizio Viscidi che è diventata un po' la bibbia italica moderna del 4-3-3. Ora.. oltre ad andare fino a Coverciano per sbirciarla di persona, l'altro modo più banale sarebbe appunto caricare la suddetta tesina in formato pdf, dove non solo è spiegato il discorso delle mezzali, ma anche l'intero funzionamento del 4-3-3 moderno. Tipo: il ruolo dei terzini, le preventive, il rientro al centro dell'attaccante esterno con mezzala che si apre, i dai e vai che la mezzala deve poter fare con tutti i compagni del proprio raggio d'azione, in quanto polo centrale di tutti i triangoli offensivi di parte del 4-3-3, ecc.. Tale documento consta di 15 pagine e, sebbene io (da ben poco..) abbia preso i galloni di mod, non so come funzioni una cosa simile e se sia possibile postarla qui in qualche modo. Eventualmente chiedo a @Dale_Cooper lumi in merito. Ciò detto, e per farla più semplice possibile, la mezzala è un ruolo tatticamente delicato e decisivo (soprattutto nel 4-3-3) perchè dietro serve agli equilibri di squadra, sia per schermare le imbucate nei mezzi spazi, che per occupare difensivamente in maniera posizionale i suddetti spazi o, in caso di uomo su uomo, per prendere il proprio riferimento, o anche, in caso di inferiorità esterna della propria squadra (esempio, versus un 4-4-2 classico), per allargarsi a riportare la corsia in parità numerica. In fase di possesso, a seconda dei momenti, serve o in aiuto alla prima uscita o anche per attaccare il mezzo spazio (vedi la tripla slide di McK che ho messo nell'analsi del derby), così da "allungare" la metacampo avversaria attaccandola alle spalle. Infine, in fase di possesso offensivo vero e proprio, se l'esterno d'attacco resta largo, la mezzala deve buttarsi nel mezzo spazio venendo da dietro per riempire l'area (pensiamo a ennemila gol/inserimenti di questo tipo visti negli anni ad opera dei vari Khedira, Marchisio o Vidal), oppure aprirsi per consentire all'attaccante esterno di dentro andare a calciare col piede dominante, rimanendo loro (le mezzali di parte) in ampiezza per lo scarico o la sovrapposizione. Ultimo ma non ultimo, in fase di costruzione e sviluppo nella metacampo opposta, la mezzala si pone come il vertice di qualunque triangolo possibile di parte. Diventa infatti lo scarico naturale e più vicino sia per l'ala che per il terzino in salita, ma anche lo scarico più semplice per il play, nonchè per l'attaccante centrale (tipo Vlahovic con McKennie a Cremona), oltre che per l'attacco "a fari spenti" dell'area avversaria venendo a rimorchio o in inserimento profondo. Già da queste poche righe (non ho fatto le splendide 15 pagine di mister Viscidi), si capisce sia l'importanza e la delicatezza del ruolo della mezzala, sia perchè io lo trovi il ruolo probabilmente più affascinante del calcio, finanche più intrigante del regista o del trequartista. Questo è un brevissimo e tutt'altro che esaustivo excursus sul ruolo di base della mezzala nel 4-3-3 ma, se foste interessati, fatemelo sapere, così magari ampliamo il discorso, approfittando della sosta, per mettere anche slide di campo con situazioni di gioco reali e lavagne tattiche al riguardo
-
8 punti
-
8 puntiDello scudetto del Napoli siamo stati (quasi) tutti contenti, soprattutto perché non hanno vinto quelli lì. Ragionando a mente fredda, se Arnautovic non si scaga quel gol a un metro dalla porta contro la Lazio, Conte perde un campionato praticamente vinto, diciamocelo. E vi dico di più: se all'ultima giornata avesse affrontato un avversario con ancora qualche obiettivo, non avrebbe vinto mai nella vita. Conte l'anno scorso non è stato in grado di dominare con un solo impegno a settimana. Ormai non incide più nemmeno a livello mentale, e prova ne è parte della stagione scorsa e quella in corso. Da noi, eventualmente, non rilancerebbe niente e nessuno. A parte le remore di natura morale, chiamiamole così, derivanti dal fatto che questa estate ci ha rifiutati, e tralasciando tutto il pregresso (cioè l'abbandono in pieno ritiro), è proprio a livello tecnico e caratteriale che non mi convince più (non ne parliamo a livello tattico, il doppio centravanti che nemmeno la Pistoiese nel 1981 e la mentalità da guerra contro tutti...) Come disse un illustre politico a proposito di tutt'altro, Conte ha perso la sua spinta propulsiva.
-
8 puntiLavagne, Raddoppi e Rosari: il derby lo vince Paleari (e un po' il sonno) Oggi, ve lo dico, sono in versione "extended mix" perché c'è la pausa nazionali, quindi preparatevi un the caldo. Finisce 0-0 il derby all'Allianz. Juve e Torino si dividono la posta, ma non in parti proprio uguali: la lavagna ci parla di una Juve numericamente dominante (oltre il 70% di possesso, 20 tiri a 8, xG circa 1.9 vs 0.4 a favore dei bianconeri), il tabellone dice zero goal di nuovo e la classifica si muove di un solo punticino. Se qualche giorno fa era Rui Silva a parare tutto, stavolta il casting per "portiere in giornata da supereroe contro la municipale" (cit. Meganoidi) l'ha vinto Paleari, MVP un po' ovunque. La lavagna: 3-4-2-1 vs 3-5-2 La Juventus si piazza con un 3-4-2-1 di Tudoriana memoria: Di Gregorio Kalulu - Rugani - Koopmeiners McKennie - Locatelli - Thuram - Cambiaso Conceicao - Yildiz Vlahovic A differenza di Tudor, però, vediamo i braccetti molto più coinvolti (Koop quasi un regista aggiunto, Kalulu più aggressivo), quinti larghi ma molto più attivi nel gioco e doppie mezzapunte alle spalle del nove molto meno "isolati". Torino invece che si schiera con un 3-5-2: Paleari Ismajli - Maripan - Coco Pedersen - Ilic - Casadei - Vlasic - Lazaro Ngonge - Simeone Piano partita in tre righe: Juve: recuperare subito la palla, schiacciare il Toro, vincere il derby e vincere anche la timidezza in zona goal. Toro: bloccone generalmente basso, difesa direi quasi a cinque e più larga della tangenziale di Bologna, linee però strette, transizioni e sperare che davanti uno tra Simeone e poi Adams/Zapata la mettano dentro. Spoiler: davanti non la mette dentro nessuno, ne dei nostri, ne dei loro. Dietro, invece, il Toro costruisce un condominio e ci mette Paleari come amministratore speciale. Primo tempo: la Juve spinge, il Toro prega, Paleari para La Juve parte forte. finalmente non andiamo sotto al primo tiro, e già questo per la rubrica rosari è un piccolo miracolo. Il pallone vive stabilmente nella metà campo granata: possesso Juve oltre il 70%, PPDA (indice di pressing) bassissimo per noi, altissimo per loro. Traduzione: noi pressiamo come forsennati, loro guardano e respingono. Tatticamente, Koopmeiners spesso sale fino alla metà campo avversaria, trasformando la linea in una specie di 2+1 con Kalulu più alto e aggressivo; Thuram strappa, accompagna, si propone tra le linee; Yildiz viene dentro al campo, prova qualche tiro a giro ma non è proprio la sua giornata; Conceicao, per non far fare brutta figura solo al turco, alterna fiammate a momenti di "oggi non è proprio la mia partita". Par condicio. Il Toro a parte qualche ripartenza timida, non vede praticamente palla, ma il copione è chiaro: 5-3-2 in non possesso, tutti dentro l'area, e se proprio si alza la testa è per cercare la profondità su Simeone o Ngonge. Secondo tempo: Simeone fuorigioco, Adams e Di Gregorio, David e Zhegrova Ripresa, generalmente stesso tema, un pelo meno aggressivo, inizio (come spesso ci capita) da incubo e con qualche colpo di scena degno della rubrica. -Toro quasi versione "colpo gobbo". Prima Simeone scappa dietro la linea, si presenta davanti a Di Gregorio e segna. Solo che è in fuorigioco largo quanto via Cristoforo Colombo, quindi si riparte sereni (più o meno). Poi entra Adams, e su un errore di Gatti il Toro rischia il colpaccio vero e proprio. Difesa bianconera un po' tanto leggera, Adams viene lanciato e DiGre si fa perdonare un po' di cose finalmente. -Spalletti mette tutto: David, Zhegrova, poi Openda. Spalletti capisce che il derby rischia di scivolare nel classico "0-0 like it's 1999" ma anche "lo perdo like it's 1995" e comincia a cambiare le pedine offensive: Dentro David e Zhegrova, poi Openda e nel finale anche Adzic. L'idea è anche abbastanza chiara: -David che attacca l'area in modo più istintivo, -Zhegrova che porta uno contro uno e cross sul secondo palo, -Openda per aggiungere strappi e tiri. Ci scappano anche un paio di corner "misteriosamente" trasformati in rinvii dal fondo dall'arbitro Zufferli: dettaglio perfetto per alimentare il rosario post-partita... Cose buone per la Juve -Struttura e dominio del campo: Possesso alto, PPDA da squadra che pressa seriamente, linea difensiva alta, Toro raramente in grado di uscire palla a terra. GlixG e tiri dipingono una Juve nettamente superiore come pericolosità complessiva. -Koopmeiners ibrido e la difesa a tre Da braccetto a regista aggiunto, Koop porta qualità nell'uscita e consente a Kalulu di spingere. Rugani fa un lavoro pulito, Gatti meno. -Continuità di Thuram e Yildiz nel creare vantaggio Magari vado controcorrente ma Thuram per me aumenta sempre il "volume" dell'azione quando entra in possesso.. Molto più di Koop in un centrocampo "a due" (anche se effettivamente è quasi sempre a tre). Yildiz oggi non segna ma si prende la responsabilità di calciare e di provare la giocata, anche nei momenti di nervosismo. Cose meno buone (qui scatta il rosario) -Malattia cronica: "creiamo ma non sfondiamo" Di nuovo: tanti tiri, xG discreti, dominio territoriale... eh ok, ma alla fine niente goal. Spalletti stesso parla di "mancanza di qualità e creatività nell'ultimo terzo di campo". Tradotto: arriviamo bene, rifiniamo male, come dicevo spesso anche ai tempi che furono... -Poco, pochissimo peso dentro l'area finché Vlahovic è l'unico riferimento Finché c'è il solo Dusan a occupare l’area, spesso manca l'inserimento centrale deciso.. McKennie ci prova, Thuram ogni tanto, ma non c'è mai la sensazione di 3-4 corpi che assaltano il cuore dell'area contemporaneamente. -Dipendenza dai portieri avversari in versione Avengers Rui Silva in Champions, Paleari nel derby... diventa quasi un rischio psicologico.. quando gli avversari iniziano a credere che "basta che pareggio con la Juve, tanto il loro karma offensivo farà il resto", la partita di chi ci viene addosso diventa paradossalmente più facile. Il Toro visto dalla lavagna bianconera Da prospettiva juventina, il Toro fa la partita perfetta di chi viene allo Stadium con poche pretese.. 3-5-2 generalmente ultra-compatto, baricentro basso, tutti dietro la linea della palla, marcature attente sui nostri trequartisti. Grandissima gara di mestiere di tutta la difesa devo dire. Davanti, solo fiammate: il goal annullato a Simeone, la chance Adams, qualche imbucata nel finale.. Niente di sistematico, tutto legato al nostro singolo errore o a qualche seconda palla. Bravi comunque a capire che soffriamo da cani (di Pavlov) l'inizio della ripresa per qualche motivo che mi sfugge. In sintesi: Lavagne: la Juve ha un'idea più chiara, pressa forte, controlla il match, costringe il Toro a difendersi per 90 minuti. Raddoppi: non arrivano ne quelli in campo ne quelli in classifica, perché per raddoppiare prima dovresti segnare una volta almeno. Rosari: tra Sporting e derby, i portieri avversari stanno testando seriamente la fede del tifoso bianconero. La buona notizia è che la squadra gioca da grande per volume, aggressività e controllo. La cattiva è che, senza un po' più di cattiveria (e precisione) negli ultimi 20 metri, rischiamo di trasformare ogni partita in un concorso per il portiere della stagione. Nel frattempo, Paleari ringrazia e si porta a casa il suo santino personale.
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
Informazione Importante
Utilizziamo i cookie per migliorare questo sito web. Puoi regolare le tue impostazioni cookie o proseguire per confermare il tuo consenso.
