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Visualizzazione di contenuti con la più alta reputazione da 28/04/2025 in tutte le aree

  1. 72 punti
    Juventus, le ultime sul futuro di Arek Milik Il centravanti polacco classe 1994 oggi ai box per infortunio, e fermo dallo scorso giugno prima degli europei, ha infatti rinnovato il suo contratto con la Vecchia Signora di un anno. Spalmando così l'ingaggio che avrebbe dovuto percepire fino al 30 giugno 2026 per un altro anno. Nel frattempo Arek prosegue la sua riabilitazione tra JMedical e Continassa sperando di tornare in campo il prima possibile. Nel frattempo però continua a legarsi alla Juventus. La Gazzetta dello Sport.
  2. 61 punti
    Un pianto in mondovisione perché gli hanno tolto un rigore totalmente inesistente (e manca l'ammonizione per simulazione) Questi sono mesi che ricevono favori, ogni partita gialli e rossi risparmiati, e continueranno alla grande. Senza alcuna vergogna. Ma lo ammiro. Mentre noi anche derubati nel modo più eclatante, abbiamo paura di dire qualsiasi cosa. O siamo sotto ricatto, o siamo tutti masochisti e tafazzisti. Come i dipendenti che timbrano il cartellino rigorosamente alle 17.30 e a cui non frega nulla dell'azienda in cui lavorano. Sarà molto dura venirne fuori, qui manca in primis il rispetto per se stessi.
  3. 60 punti
  4. 59 punti
    Questa stagione ci ricorda di quanto il mondo sia ingiusto, dove a prevalere è l'antisportivo, il furbo, il criminale Rammarico maggiore è che provano a farci fuori in tutti i modi e noi glielo lasciamo fare con questa società di rammolliti COMPLICI Basta.
  5. 53 punti
    Siamo 14 milioni ma a quanti veramente interessa salvare la dignità della Juventus continuamente svenduta ed esposta ai nostri nemici da questa società sempre silente e accondiscendente? Dovremmo continuamente fare pressioni per avere giustizia ed equità in un campionato balordo dove vince chi accerchia l'arbitro e si lamenta, lo stile sabaudo sempre professato risulta solamente deleterio e controproducente, continuiamo ad assistere a disparità di trattamento fuori e dentro al campo mai denunciate pubblicamente da società e proprietà La nostra deve diventare una denuncia pubblica di una situazione ormai invivibile e insostenibile per tutta la tifoseria juventina.
  6. 52 punti
    Avrò poca fantasia, ma lo ritengo l’unico in grado di ridestare l’ambiente per come stiamo messi. Non lo avrei mai più voluto da noi, ma ora per il bene della Juve, sarei anche disposto a mettere da parte tutto ciò che è successo. Serve un bell’elettroshock a questa banda di rammolliti. Chiaramente servono anche innesti di spessore. Unica condizione: no Oriali.
  7. 50 punti
    Mancano due partite alla fine di quella che doveva essere la stagione della rinascita. Juventus-Udinese e Venezia-Juventus chiuderanno il sipario su un'annata che ha il sapore amaro della resa. E neanche una resa dignitosa, combattuta fino all'ultimo respiro, ma la resa di chi si arrende senza combattere.. Una stagione indecorosa, umiliante, costruita su promesse mai mantenute e narrazioni tossiche per tenere buoni i tifosi mentre tutto crollava inesorabilmente. Doveva essere l'anno zero. Un progetto nuovo, una rifondazione seria. Ci è stato venduto come l'inizio di una rivoluzione tecnica e gestionale. Giuntoli prende le redini dell'area sportiva e affida la panchina a Thiago Motta, allenatore che l'anno scorso ha portato il Bologna in Champions. Un "uomo di Giuntoli", un allenatore moderno, finalmente direttore sportivo e allenatore lavoreranno in simbiosi. La tifoseria si galvanizza: finalmente si volta pagina. Il mercato estivo sembra confermare le promesse: arrivano Douglas Luiz, Di Gregorio, Thuram, Kalulu, Adzic, Cabal, Nico Gonzalez, Conceicao e Koopmeiners. Una lista che sulla carta sembra ottima. Partono Rabiot, Kean, Chiesa, Kostić, Iling-Junior, Soulé, Huijsen, Szczesny, Rugani (in prestito) e Nicolussi Caviglia. Alcuni addii che dispiace accettare, altri comprensibili. Ma il messaggio è chiaro: si ricostruisce. I primi segnali sul campo sono incoraggianti. Qualche vittoria convincente in campionato, un buon avvio in Champions. Poi, lentamente, iniziano i segnali del crollo. L'infortunio di Bremer a Lipsia è il primo sasso che fa franare la montagna. Nonostante la vittoria eroica in 10 contro 11 in Germania e il pareggio spettacolare con l'Inter a Milano, qualcosa si spezza. Da lì in poi, è un lento e inesorabile tracollo irreversibile. Partite gestite con superficialità, pareggi raccapriccianti contro squadre modeste, errori da principianti, giocatori che vagano in campo senza una minima idea, una reazione, un briciolo di dignità. Il 2-2 in casa col Parma è la perfetta fotografia di quella parte di stagione: una squadra molle, incapace di gestire le situazioni più elementari. Il rinvio di Suzuki e il coast-to-coast indisturbato di Bernabé che arriva al tiro in porta resteranno nella memoria come emblemi dell'incapacità collettiva. In Champions si alternano imprese a prestazioni indegne. Si batte il Manchester City ma si perde in casa con lo Stoccarda, si pareggia con Lilla e Aston Villa. Squadre ostiche? A parole. Nei fatti, quasi tutte verranno eliminate malamente lungo andare. La Juventus chiude ventesima nel girone unico. Tre vittorie, tre pareggi, due sconfitte. Nove gol segnati in otto partite. Una miseria. A gennaio, con la difesa a pezzi, ci si aspetta rinforzi immediati. Arrivano solo a fine mese: Renato Veiga il 27 gennaio, Lloyd Kelly il 3 febbraio. Troppo tardi. Danilo viene messo fuori per motivi disciplinari a fine dicembre, Fagioli lo segue a fine gennaio. Il caos sembra regnare. Nel dunque, in Supercoppa Italiana usciamo in semifinale contro il Milan, in modo grottesco. In Coppa Italia, l’Empoli ci elimina ai rigori a Torino, con le riserve in campo. In Champions, il PSV Eindhoven ci annienta nel ritorno dei playoff. Subiamo 30 tiri. Un'umiliazione. Thiago Motta sbrocca in conferenza e da la colpa ai giocatori. Il gruppo, già fragile, si sgretola completamente. Marzo è il mese della vergogna definitiva: 0-4 in casa contro l'Atalanta, 3-0 a Firenze. Partite senza reazione, senza cuore, senza spina dorsale. Thiago viene esonerato, arriva Tudor. Ma cambia poco. Il finale è lo specchio di tutto: sconfitta a Parma senza neanche provarci, espulsioni per reazioni scomposte, pareggi che non servono a nulla. E un quarto posto che rimane in bilico solo perché le altre arrancano. Questa non è stata una stagione di transizione. È stata una farsa. Una commedia che offende l'intelligenza di ogni tifoso. La dirigenza ha raccontato la favola dell’anno zero, del progetto triennale, della pazienza necessaria. Una narrazione tossica, utile solo a coprire le responsabilità di chi comanda. Il problema non è solo tecnico: è sistemico. Una società assente, muta, apatica, incapace di dare una direzione, di farsi sentire, di mettere la faccia. I giocatori sembrano un'accozzaglia senza identità, senza personalità, senza senso di appartenenza. Una squadra scollegata dalla realtà, incapace di capire cosa significhi indossare la maglia della Juventus. Una maglia che in questa stagione è stata infangata come raramente si era visto. Quindi, con l'estate alle porte, dico una cosa: basta proclami. Basta slogan, rivoluzioni di cartone, progetti che sembrano messi su con PowerPoint. Non ci crede più nessuno. Non si costruisce nulla dando in mano tutto a un allenatore inesperto, scaricandogli responsabilità che spettano alla dirigenza. Non si rifonda con giocatori che spariscono alla prima difficoltà. Non si va avanti con una proprietà che si limita a sopravvivere. La Juventus 2024/25 è la negazione stessa della Juventus. È l'esatto opposto della storia, della mentalità, del DNA vincente che per decenni ci ha contraddistinti. E per questo, a due giornate dalla fine, possiamo dirlo chiaramente: questa non è più la Juventus. E ora quindi eccoci qui: Juventus-Udinese e Venezia-Juventus. Due miseri appigli. Ma nemmeno vincerle potrebbe bastare. Ora stiamo qui, ad attendere il risultato di Atalanta-Roma stasera, sperando che la Roma non ci sorpassi. Siamo ridotti a fare il tifo contro gli altri, a sperare nei passi falsi altrui perché noi, in campo, non siamo più in grado di determinare nulla. Ed ecco la cosa che più mi dà fastidio: abbiamo perso la capacità di decidere il nostro destino. E questo no, non lo riesco ad accettare. Perché potrei perdonare tutto: l'errore tecnico, la sconfitta, persino una stagione storta. Errare è umano. Ma arrendersi senza neanche provarci, e riuscire ogni settimana nell’impresa di non migliorare nemmeno il nulla, è disgustoso. Vivere aggrappati da anni ai risultati degli altri, sperando che qualcuno vada peggio di noi, è il ritratto esatto del fallimento. Vi chiedo quindi qualche domanda: cosa ci aspetta nel futuro? Un'altra rivoluzione annunciata che finirà in un altro fallimento? Un mercato che prometterà rinforzi ma si tradurrà in scelte mediocri? C'è ancora una possibilità di rinascita, partendo dai fondamentali, cambiando radicalmente rotta? E soprattutto, è ancora possibile avere fiducia in una società che ha completamente smarrito la sua identità? Dobbiamo davvero accettare questa "nuova" Juventus o c'è ancora speranza di tornare ai vertici? Cosa bisogna cambiare, secondo voi? La dirigenza? I giocatori? E come vedete la Juventus nel prossimo futuro: il progetto può funzionare o siamo davvero alla fine? Siamo davvero disposti a continuare a tollerare tutto questo, o è arrivato il momento di pretendere un cambiamento radicale che parta dalla società?
  8. 44 punti
  9. 43 punti
    Se il Napoli ci prova per KDB, perchè non possiamo provarci noi? AC ha chiamato Pintus.
  10. 42 punti
    Io ti bannerei solo perché pensi che i cartonati abbiano fatto le stesse cose nel 2006. Noi non abbiamo fatto regali al capo degli arbitri, noi non abbiamo chiamato gli arbitri, non non abbiamo espressamente richiesto un arbitro piuttosto che un altro.
  11. 42 punti
    In quest’epoca buia in cui i nostri cuori piangono, il ricordo di uno dei giorni più esaltanti della nostra storia contribuisca a risvegliare in noi Fratelli Juventini l’orgoglio sopito.
  12. 41 punti
    Tutto giusto ti quoto anche le virgole ma dopo l’ultima maialata,e la conseguente campagna per la disdetta…no…non ci credo più… qui 3/4 del forum è ancora abbonato a questo e quello l’unica protesta che funziona è toccargli il portafoglio….ma niente…tutti abbonati affanculo tutti
  13. 36 punti
    Inutile nascondersi, oggi è il giorno della reale percezione di ciò che accadrà il 31 maggio. Quel dolore del coltello che gira in una ferita aperta da anni ci accompagna in un presente di mediocrità mentre altri conquistano il mondo. Succederà, per meriti certo, mano invisibili ed anche perché questi personaggi sono nati, non c'è niente da fare, sotto la stella giusta. Quando una squadra in svantaggio 2-3, dopo un secondo tempo in cui non passa metà campo, con i suoi giocagori migliori quasi tutti sostituiti, aggrappata ai miracoli del suo portiere, al 93' vede gli avversari prendere un palo e riesce a fare gol su azione successiva non regge più nessun discorso tecnico, tattico ancorché assolutamente pertinente. Vuol dire solo che deve andare così. Vuol dire solo che quella stella buona sta brillando verso di loro. Ecco perché a volte, anche quando si parla di Juve, si dovrebbe analizzare pure questo aspetto. Alla Juventus non capita mai di affrontare squadre dimezzate da infortuni come il bayern e nonostante tutto soffrire ma poi passare. Non capita mai di vincere una champions league con 7-8 aiuti arbitrali specie nelle fasi finali come accadde a loro nel 2010. È evidente che oltre ai discorsi di progetti, idee e tutto quello che volete, ci sono virtù non commercialibili. Che non si vendono e non si comprano. La famosa buona stella, che in questa competizione non è mai brillata su di noi, sarebbe l'acquisto più importante. Oltre a tutto il resto. E questa buona stella si trova sulla testa di pochi. Uno di questi è certamente Simone inzaghi. Attenzione, non sto dicendo che l'allenatore deve essere lui, ma magari qualcuno che ha la stessa buona sorte dentro di sé. Quella che aveva Fabio Capello o che ha Carlo Ancelotti. Chiaramente insieme alle capacita indiscusse. Noi abbiamo soprattutto bisogno di quella. Perché anche quando c'era tutto il resto, squadra monstre allenatori top, dinastie, 9 scudetti di fila più anno Pirlo con vari trofei, non si è vinto tutto... Spesso è arrivato il palo o l'arbitro di turno a dire di no. Tante volte anche gli avversari hanno avuto un peso, in quegli anni esisteva il Barcellona più forte di sempre e un Real spaziale di ronaldesca memoria. Squadre molto più forti di quelle presenti oggi, Barcellona di ieri compreso. Anche quello è un discorso di buona stella. Essere fortissimi in un periodo in cui avversari sono marziani serve a poco. Perché c'è qualcosa che ti dice di no. È incredibile ma è così.
  14. 36 punti
    Palese ci sia qualcosa di strano attorno a questo giocatore che, per distacco, è il più tecnico di tutta la rosa. Inspiegabile come lui non abbia avuto le decine di occasioni che per esempio ha avuto Koopmeiners
  15. 35 punti
    Oltre alla barzelletta delle sanzioni, vogliamo parlare delle tempistiche sia della squalifica che della notizia? Giornata da scontare contro il Verona dove il turco avrebbe riposato già di suo in vista del ritorno col Barcellona e notizia uscita il 1°Maggio, giornata di festa, dove la gente è fuori e domani non escono i giornali così questa "stangata", può comunque passare sotto silenzio o quasi Ingiocabili ovunque.
  16. 35 punti
  17. 32 punti
    Questo è l'ennesimo esempio del trattamento utilizzato dalla giustizia sportiva: un metodo utilizzato contro la Juve e poi il metodo utilizzato con tutte le altre. Poi i prescritti ovviamente hanno sempre una posizione privilegiata. Questo è l'ennesima prova che non ho fatto bene ma benissimo a mollare con il calcio. Da quel 2023 seguo esclusivamente la Juventus ed esclusivamente qui nel forum. Non ho più sky sport e calcio, dazn, non entro in nessun sito sportivo, cambio canale non appena accennano al calcio. Chiuso. Ho chiuso con questo schifo, un bello sport diventato * nel 2006. Mollatelo e vivrete meglio senza rovinarvi il sangue.
  18. 31 punti
    Spero non sia vero. Basta "minestre riscaldate" e "salvatori della patria". Evolviamoci, anziché tornare indietro.
  19. 31 punti
    Altra chicca. Lo United vuole DL. Ha proposto in cambio uno tra Zirkzee e l'ex Atalanta dal cognome complicato. La Juve ci pensa. AC ha già dato il suo ok.
  20. 30 punti
  21. 29 punti
  22. 29 punti
  23. 28 punti
    Kalulu prende 2 giornate di squalifica per una manata alla schiena a un giocatore che gli aveva appena fatto fallo. Gesto sbagliato, ma istintivo e in campo. Nel frattempo, Çalhanoğlu ha ricevuto 1 giornata di squalifica dalla Procura Federale per rapporti con esponenti della curva dell’Inter, cosa vietata dal codice di giustizia sportiva (articolo 25). Tutto risolto con un accordo. Domanda semplice: possiamo ancora chiamarla "giustizia sportiva"? Due pesi, due misure. E come al solito, dipende da chi sei e da che maglia indossi.
  24. 28 punti
    AC è innamorato di Leoni del Parma.
  25. 27 punti
    Questa discussione sarà riportata dai forum Intertristi come esempio di juventini col fegato scoppiato 🤦🏻‍♂️
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
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