@ytoong @Godai
Scusatemi entrambi per il ritardo, ma non sono giorni facili.
Dico la mia al volo: penso che Sinner sia il più forte fra i tre big italiani e che attualmente sia a tanto così da vincere un major. E' un Lendl più che un Becker, con tutti i risvolti tecnici e fisici del caso; non ha la sensibilità di tocco dei giocatori super talentuosi, ma si muove benissimo e possiede due fondamentali, il dritto e il rovescio, che fanno i buchi per terra, per giunta conditi da una rapidità di esecuzione impressionante. Di testa c'è eccome, gli manca solo di mettere in campo un pizzico di cattiveria in più e di acquisire quella fiducia che ti viene quando riesci a superare un ostacolo apparentemente insormontabile, o a tagliare un traguardo agognato; ma per me è solo questione di tempo. Tra le nuove leve, è il giocatore che tecnicamente e come stile di gioco più assomiglia a Djokovic, con le dovute proporzioni.
Musetti io lo adoro, perché personifica il mio ideale romantico di tennis; non lo riesco, però, ancora a decifrare del tutto, in prospettiva futura; ha fatto miglioramenti col dritto, che ora riesce a portare con pesantezza di palla; era l'ostacolo tecnico apparentemente più arduo, e invece pare aver risolto la questione; di rovescio è semplicemente celestiale; il repertorio tecnico è illimitato, la sensibilità di braccio e di polso unica nel panorama mondiale; il servizio sta acquisendo consistenza; è stato sempre molto abile nel ricavarne tagli ed effetti (slice e kick), ora sta implementando la potenza, di pari passo al potenziamento e completamento fisico.
Rimane l'incognita della testa; a me dicono che abbia un atteggiamento non sempre irreprensibile; non è che non si impegni, o che non sia ambizioso; anzi...però mi dà ancora troppo spesso la sensazione di pigrizia mentale; lo stare, per esempio, troppo lontano dal fondo anche quando fuori dai campi in terra battuta, oppure la poca voglia di soffrire, di mettersi a remare quando c'è tempesta, o il cercare soluzioni alternative quando il piano A non funziona o vi sono condizioni avverse, quasi che tutto gli fosse dovuto in virtù di una elezione divina (e quando ciò non si verifica mette il broncio all'indirizzo degli dei). Non conosco fuoriclasse che, al di là degli atteggiamenti più o meno gentili, più o meno corretti, più o meno esuberanti - che fanno parte dei tratti caratteriali - non sia stato anche umile nel senso di disposto a soffrire veramente e fino in fondo. E per ora Musetti si sta dimostrando più sicuro di sè all'apparenza che nei fatti.
Quanto alla questione coach, io ci andrei molto cauto a valutarla in riferimento all'episodio accaduto in Australia; non ne sappiamo praticamente nulla e sono questioni estremamente delicate su cui credo sia scorretto speculare. In linea generale io sono contrario agli allenatori dell'infanzia e adolescenza che seguono il loro prodotto migliore anche nel main tour - per esempio, penso che il padre di Tsitsipas sia dannoso per l'apollineo greco - ma esistono anche evidenze oggettive che sconfessano la mia tesi.
Riassumendo: se dovessi puntare su un vincitore slam italiano nei prossimi tre anni, dico Sinner senza nemmeno pensarci un attimo. Dove possa arrivare, invece, Musetti, io non l'ho ancora capito; potrebbe essere il prossimo numero uno, come rimanere fuori dalla top ten. Veramente non ne ho idea. Spero che esploda, perché ha un tennis che mi entusiasma, e forse è proprio per questo che sono abbastanza severo con lui, come mi "rimprovera" bonariamente il nostro Giuàn Clerici Godai.
PS Su Nole Djokovic c'è poco da dire: da dieci anni, non da ieri, chi segue per davvero il tennis, sa che il più forte è lui; non avrà i picchi di classe di Federer o i picchi di strapotenza di Nadal, ma nel complesso, all-round, il numero uno è il serbo.
Comunque, sarà che ho seguito davvero poco, ma questa edizione dell'AO è stata a mio avviso una delle meno accattivanti che ricordi. Piuttosto soporifera.