Boxe, Di Rocco conquista l'Europeo superleggeri. "È il sogno di una vita"
Successo per il pugile di origini rom. Pari e ricovero all'ospedale per Ndiaye. "Vulcano" Spada torrenziale. "Ruspa" Della Rosa vince per ko tecnico, Manco per squalifica
La notte europea in una Brindisi festivaliera per il Negramaro wine, regala sul ring del Palapentassuglia un trionfo ed un pari, nonché un sottoclou di valore con due aspiranti al titolo continentale come Della Rosa e Spada: è la Saturdany boxing night organizzata dalla Opi2000 dei Cherchi che ha riportato in Puglia la grande boxe. La corona vacante dei superleggeri è conquistata da Michele Di Rocco, che sabato sera ha realizzato un sogno e portato il prime pugile italiano di origine rom, sul tetto d’Europa: si è trattato di un dominio per tutti e 12 i round contro un battagliero inglese come Lenny Daws. Per il pugile di stanza in Umbria ma ormai romano d’adozione l’impresa è notevole, non solo per il risvolto gitano ma per una prestazione sempre tambureggiante, intraprendente, efficacissima nella varietà dei colpi: Di Rocco s’è confermato pugile valoroso, tecnico, preciso, attento e veloce, capace di combattere a viso aperto, e di resistere anche al ritmo incessante dal primo all’ultimo round. "Sono felice per aver coronato il sogno di una vita", ha detto il trentenne superleggero che ora si vede spalancate le porte di una carriera prestigiosa.
all'ospedale — Non è stata una serata facile, invece, per Ali NDiaye, il senegalese d’Italia, che una volta faceva il vu’ cumpra, e adesso è un professionista del ring di vaglia anche se, sabato sera, ha sofferto l’importanza della prima chance europea nei supermedi contro un francese solido e sempre avanti nel punteggio. Christopher Rebrasse pensava di aver il match in pugno, ma la reazione dell’italiano e un po’ di generosità nelle valutazioni da parte dei giudici, hanno sancito un pari che in un titolo vacante significa automaticamente rivincita. Per Ali, un nome nel destino per un incontro avvenuto davvero a Dakar con il più grande Muhammad, un match sempre in salita, difficile da interpretare e con una stanchezza nelle gambe e una fiacchezza nella potenza dei suoi colpi che lo hanno portato ad un passo dalla sconfitta. Ma il finale coraggioso, senza più nulla appunto da perdere, hanno portato NDiaye a strappare un pari che significa ripensare al match con gli stessi argomenti della vigilia. Una lezione che gli servirà per un pericolo davvero scampato. Ali dopo il match finisce in ospedale spossato e con un polso malmesso, ma nella notte si riprenderà e potrà tornare a casa.
vulcanico — Domenico "Vulcano" Spada è torrenziale fuori dal ring e soprattutto dentro: un’ira. Nei medi vanta il titolo silver Wbc nonché numero 2 (e 7 Ibf), è sfidante ufficiale europeo dell’ucraino Bursak per luglio o settembre, e ha tanta voglia di vetrina. Qui parte davvero intraprendente alternando continuamente sinistro e destro, colpi che l’ungherese Norbert Szekeres fatica ad assorbire senza mai reagire. Anche nel secondo, il romano è tempestoso e dominante nel terzo e nel quarto. Un monologo. L’ungherese è infine contato e poi fermato al quinto: l’arbitro Contino gli evita un inutile massacro crudele. "Sono un vulcano e non mi ferma nessuno" urla Spada togliendosi i guantoni. "Mi spetta prima la sfida iridata". Sarebbe il match ad interim Wbc contro Marco Antonio Rubio, l’anti Martinez (campione infortunato).
pugni e pane — Emanuele Della Rosa, il fornaio romano che era grande amico del giovane Cucchi, comincia in sordina nel test dei superwelter contro il lettone Kostantinos Sakara. Nel secondo comincia a trovare il tempo per caricare il destro. Il romano, soprannominato "Ruspa", è campione internazionale Wbc, sfidante ufficiale del campione europeo Rabchenko e numero 4 Wbc in attesa di una possibile semifinale mondiale la cui asta si terrà il 18 giugno, che meriterebbe dopo 32 vittorie ed un altro incontro bel controllato con sprazzi di ottima scherma pugilista. Un richiamo per il lettone nel terzo round, mentre nel quarto "Ruspa" prova a farlo vacillare, tanto da infliggergli un knock down alla fine della ripresa. Con un bis quasi identico nel round successivo con un montante al fegato dell’avversario che segna la fine del match per kot.
squalifica — Il medio salentino Andrea Manco vince per squalifica: dopo il terzo richiamo (2 nel secondo round) inflitto dall’arbitro al lituano Artiom Karasev: troppe testate ed il match viene interrotto automaticamente al terzo, col pugliese sanguinante e arrabbiato ma ben disposto ad ingaggiare la battaglia per allungare l’imbattibilità a 5 match.
Risultati — Medi: Manco (5-0-1, kg 73) b. Karasev (Lit, 2-5, kg 73,0) squal. 3 (1’15”); Spada (37-4, kg 74,0) b. Szekeres (Ung, 13-25, kg 73,0) kot5 (1’51”); superwelter: Della Rosa (32-1, kg 70,7) b. Sakara (Let, 13-29, kg 69,1) kot 5 (1’44”)
Supermedi (camp. Europeo vacante, 12 t.): Mouhamed Ali Ndiaye (23-1, kg. 75.3) c. Christhoper Rebrasse (Fra, 20-2-2, kg 75,6) pari; arbitro: Langos (Ger); giudici: Palomo (Spa) 114-114, Vazquez Marcos (Spa) 115-114, Perajoki (Fin) 111-118.
Superleggeri (camp. Europeo, vacante, 12 t.): Michele Di Rocco (34-1-1, kg 63.5) b. Lenny Daws (Gb, 25-2-2, kg 63,1) p.12; arbitro: Palomo (Spa); giudici: Vazquez Marcos (Spa) 116-112, Langos (Ger) 115-113, Perajoki (Fin) 115-113.