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Il Vostro striscione per Juventus inter

Post in rilievo

complimenti ai vincitori! .ok

peccato perchè anche io ci sono andato vicino, col 5° posto, a pochi voti dai quarti classificati.

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ok calciopoli e passaporti, ma cos'è sta storia dei caffè corretti? .uhm

Ma come?Sei interista e non ti ricordi la """grandissima""" inter di herrera?Quella denunciata da Mazzola?

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ok calciopoli e passaporti, ma cos'è sta storia dei caffè corretti? .uhm

 

Ti faccio una domanda...come ti trovi nel nostro forum?! vedo che ti diverti e quando

sei stato attaccato dagli utenti, sei stato difeso da qualche Mod. diciamo che sei in una

botte di ferro! complimenti però non sbagliare mai mi raccomando... .ghgh

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GRAZIE A TUTTI RAGAZZI!!!! .allah

 

:hands74: E' stata dura, ma dopo vari contest sono riuscito a vincere! :hands74:

 

Spero che sta sera qualcuno riesca a fare il mio striscione e a portarlo allo stadio, ne sarei orgoglioso!!! @@

 

Complimenti a tutti gli altri, erano tutti bellissimi .ok

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no beh non ero vivo a quei tempi

 

Una dedica agli onesti: Il caffè di Herrera

 

Il "caffè" di Herrera

 

Come tutti sanno l'inter di Herrera è stata una delle squadre più vincenti della storia italiana, tutti sanno che l'allenatore era definito "il mago", quello che pochi sanno è che il mago per i suoi incantesimi faceva anche uso di polverine e farmaci non propriamente leciti.

In pratica Herrera era solito dopare i propri giocatori, lui dava le pillole, in primis, alle riserve, per sperimentarle e poi, se funzionavano, le davano anche ai giocatori titolari. Molti si rifiutavano di prendere queste sostanze così il mago cominciò a discioglierle nel caffè dando vita al famoso "caffè di Herrera". A dimostrazione di questi fatti non ci sono allenatori che vedono "cosce grosse" fra i nerazzurri, ma denunce dirette degli stessi nerazzurri primo fra tutti un certo Ferruccio Mazzola, fratello del grande Sandro e che era riserva in quell'inter e che gli fruttò una querela per diffamazione dall'allora presidente Giacinto Facchetti (to', un nome nuovo).

Ma lasciamo la parola al buon Ferruccio:

Pillole nel caffè. Che Herrera dava ai giocatori. Molti dei quali sono morti. Un ex racconta il doping della Grande Inter. E chiama in aula tutti i campioni di allora colloquio con Ferruccio Mazzola

 

Sono campioni che hanno fatto la storia del calcio italiano quelli che passeranno, uno dopo l'altro, in un'aula del tribunale di Roma a parlare di doping. Come Giacinto Facchetti, splendido terzino sinistro e oggi presidente dell'Inter; o come Sandro Mazzola, Mariolino Corso, Luis Suarez. E ancora: Tarcisio Burnich, Gianfranco Bedin, Angelo Domenghini, Aristide Guarneri. Tutti chiamati a testimoniare da un loro compagno di squadra di allora, Ferruccio Mazzola, fratello minore di Sandro, che vuole sentire dalla loro voce - e sotto giuramento - la verità su quella Grande Inter che negli anni '60 vinse in Italia e nel mondo. "Non l'ho cercato io, questo processo: mi ci hanno tirato dentro. Ma adesso deve venire fuori tutto", dice Ferruccio.

 

A che cosa si riferisce, Mazzola?

 

"Sono stato in quell'Inter anch'io, anche se ho giocato poco come titolare. Ho vissuto in prima persona le pratiche a cui erano sottoposti i calciatori. Ho visto l'allenatore, Helenio Herrera, che dava le pasticche da mettere sotto la lingua. Le sperimentava sulle riserve (io ero spesso tra quelle) e poi le dava anche ai titolari. Qualcuno le prendeva, qualcuno le sputava di nascosto. Fu mio fratello Sandro a dirmi: se non vuoi mandarla giù, vai in bagno e buttala via. Così facevano in molti. Poi però un giorno Herrera si accorse che le sputavamo, allora si mise a scioglierle nel caffè. Da quel giorno 'il caffè' di Herrera divenne una prassi all'Inter".

 

Cosa c'era in quelle pasticche?

 

"Con certezza non lo so, ma credo fossero anfetamine. Una volta dopo quel caffè, era un Como-Inter del 1967, sono stato tre giorni e tre notti in uno stato di allucinazione totale, come un epilettico. Oggi tutti negano, incredibilmente. Perfino Sandro...".

 

Suo fratello?

 

"Sì. Sandro e io, da quando ho deciso di tirare fuori questa storia, non ci parliamo più. Lui dice che i panni sporchi si lavano in famiglia. Io invece credo che sia giusto dirle queste cose, anche per i miei compagni di allora che si sono ammalati e magari ci hanno lasciato la pelle. Tanti, troppi...".

 

A chi si riferisce?

 

"Il primo è stato Armando Picchi, il capitano di quella squadra, morto a 36 anni di tumore alla colonna vertebrale. Poi è stato il turno di Marcello Giusti, che giocava nelle riserve, ucciso da un cancro al cervello alla fine degli anni '90. Carlo Tagnin, uno che le pasticche non le rifiutava mai perché non era un fuoriclasse e voleva allungarsi la carriera correndo come un ragazzino, è morto di osteosarcoma nel 2000. Mauro Bicicli se n'è andato nel 2001 per un tumore al fegato. Ferdinando Miniussi, il portiere di riserva, è morto nel 2002 per una cirrosi epatica evoluta da epatite C. Enea Masiero, all'Inter tra il '55 e il '64, sta facendo la chemioterapia. Pino Longoni, che è passato per le giovanili dell'Inter prima di andare alla Fiorentina, ha una vasculopatia ed è su una sedia a rotelle, senza speranze di guarigione...".

 

A parte Picchi e forse Tagnin, gli altri sono nomi meno noti rispetto ai grandi campioni.

 

"Perché le riserve ne prendevano di più, di quelle pasticchette bianche. Gliel'ho detto, noi panchinari facevamo da cavie. Ne ho parlato per la prima volta qualche mese fa nella mia autobiografia ('Il terzo incomodo', scritto con Fabrizio Càlzia, Bradipolibri 2004, ndr), che ha portato al processo di Roma".

 

Perché?

 

"Perché dopo la pubblicazione di quel libro mi è arrivata la querela per diffamazione firmata da Facchetti, nella sua qualità di presidente dell'Inter. Vogliono andare davanti al giudice? Benissimo: il 19 novembre ci sarà la seconda udienza e chiederemo che tutti i giocatori della squadra di allora, intendo dire quelli che sono ancora vivi, vengano in tribunale a testimoniare. Voglio vedere se sotto giuramento avranno il coraggio di non dire la verità".

 

forum.adunanza.net

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GRAZIE A TUTTI RAGAZZI!!!! .allah

 

:hands74: E' stata dura, ma dopo vari contest sono riuscito a vincere! :hands74:

 

Spero che sta sera qualcuno riesca a fare il mio striscione e a portarlo allo stadio, ne sarei orgoglioso!!! @@

 

Complimenti a tutti gli altri, erano tutti bellissimi .ok

 

Bravo Gobbetto87! .cartel1.bravo

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Una dedica agli onesti: Il caffè di Herrera

 

Il "caffè" di Herrera

 

Come tutti sanno l'inter di Herrera è stata una delle squadre più vincenti della storia italiana, tutti sanno che l'allenatore era definito "il mago", quello che pochi sanno è che il mago per i suoi incantesimi faceva anche uso di polverine e farmaci non propriamente leciti.

In pratica Herrera era solito dopare i propri giocatori, lui dava le pillole, in primis, alle riserve, per sperimentarle e poi, se funzionavano, le davano anche ai giocatori titolari. Molti si rifiutavano di prendere queste sostanze così il mago cominciò a discioglierle nel caffè dando vita al famoso "caffè di Herrera". A dimostrazione di questi fatti non ci sono allenatori che vedono "cosce grosse" fra i nerazzurri, ma denunce dirette degli stessi nerazzurri primo fra tutti un certo Ferruccio Mazzola, fratello del grande Sandro e che era riserva in quell'inter e che gli fruttò una querela per diffamazione dall'allora presidente Giacinto Facchetti (to', un nome nuovo).

Ma lasciamo la parola al buon Ferruccio:

Pillole nel caffè. Che Herrera dava ai giocatori. Molti dei quali sono morti. Un ex racconta il doping della Grande Inter. E chiama in aula tutti i campioni di allora colloquio con Ferruccio Mazzola

 

Sono campioni che hanno fatto la storia del calcio italiano quelli che passeranno, uno dopo l'altro, in un'aula del tribunale di Roma a parlare di doping. Come Giacinto Facchetti, splendido terzino sinistro e oggi presidente dell'Inter; o come Sandro Mazzola, Mariolino Corso, Luis Suarez. E ancora: Tarcisio Burnich, Gianfranco Bedin, Angelo Domenghini, Aristide Guarneri. Tutti chiamati a testimoniare da un loro compagno di squadra di allora, Ferruccio Mazzola, fratello minore di Sandro, che vuole sentire dalla loro voce - e sotto giuramento - la verità su quella Grande Inter che negli anni '60 vinse in Italia e nel mondo. "Non l'ho cercato io, questo processo: mi ci hanno tirato dentro. Ma adesso deve venire fuori tutto", dice Ferruccio.

 

A che cosa si riferisce, Mazzola?

 

"Sono stato in quell'Inter anch'io, anche se ho giocato poco come titolare. Ho vissuto in prima persona le pratiche a cui erano sottoposti i calciatori. Ho visto l'allenatore, Helenio Herrera, che dava le pasticche da mettere sotto la lingua. Le sperimentava sulle riserve (io ero spesso tra quelle) e poi le dava anche ai titolari. Qualcuno le prendeva, qualcuno le sputava di nascosto. Fu mio fratello Sandro a dirmi: se non vuoi mandarla giù, vai in bagno e buttala via. Così facevano in molti. Poi però un giorno Herrera si accorse che le sputavamo, allora si mise a scioglierle nel caffè. Da quel giorno 'il caffè' di Herrera divenne una prassi all'Inter".

 

Cosa c'era in quelle pasticche?

 

"Con certezza non lo so, ma credo fossero anfetamine. Una volta dopo quel caffè, era un Como-Inter del 1967, sono stato tre giorni e tre notti in uno stato di allucinazione totale, come un epilettico. Oggi tutti negano, incredibilmente. Perfino Sandro...".

 

Suo fratello?

 

"Sì. Sandro e io, da quando ho deciso di tirare fuori questa storia, non ci parliamo più. Lui dice che i panni sporchi si lavano in famiglia. Io invece credo che sia giusto dirle queste cose, anche per i miei compagni di allora che si sono ammalati e magari ci hanno lasciato la pelle. Tanti, troppi...".

 

A chi si riferisce?

 

"Il primo è stato Armando Picchi, il capitano di quella squadra, morto a 36 anni di tumore alla colonna vertebrale. Poi è stato il turno di Marcello Giusti, che giocava nelle riserve, ucciso da un cancro al cervello alla fine degli anni '90. Carlo Tagnin, uno che le pasticche non le rifiutava mai perché non era un fuoriclasse e voleva allungarsi la carriera correndo come un ragazzino, è morto di osteosarcoma nel 2000. Mauro Bicicli se n'è andato nel 2001 per un tumore al fegato. Ferdinando Miniussi, il portiere di riserva, è morto nel 2002 per una cirrosi epatica evoluta da epatite C. Enea Masiero, all'Inter tra il '55 e il '64, sta facendo la chemioterapia. Pino Longoni, che è passato per le giovanili dell'Inter prima di andare alla Fiorentina, ha una vasculopatia ed è su una sedia a rotelle, senza speranze di guarigione...".

 

A parte Picchi e forse Tagnin, gli altri sono nomi meno noti rispetto ai grandi campioni.

 

"Perché le riserve ne prendevano di più, di quelle pasticchette bianche. Gliel'ho detto, noi panchinari facevamo da cavie. Ne ho parlato per la prima volta qualche mese fa nella mia autobiografia ('Il terzo incomodo', scritto con Fabrizio Càlzia, Bradipolibri 2004, ndr), che ha portato al processo di Roma".

 

Perché?

 

"Perché dopo la pubblicazione di quel libro mi è arrivata la querela per diffamazione firmata da Facchetti, nella sua qualità di presidente dell'Inter. Vogliono andare davanti al giudice? Benissimo: il 19 novembre ci sarà la seconda udienza e chiederemo che tutti i giocatori della squadra di allora, intendo dire quelli che sono ancora vivi, vengano in tribunale a testimoniare. Voglio vedere se sotto giuramento avranno il coraggio di non dire la verità".

 

forum.adunanza.net

 

ok ma io ci andrei cauto comunque visto che non si sa cosa ci fosse esattamente in quelle famose pasticchette.

 

Ti faccio una domanda...come ti trovi nel nostro forum?! vedo che ti diverti e quando

sei stato attaccato dagli utenti, sei stato difeso da qualche Mod. diciamo che sei in una

botte di ferro! complimenti però non sbagliare mai mi raccomando... .ghgh

 

hmmm sono passato per caso, ho trovato una buona accoglienza e mi sono tratteneuto :d

non ricordo di essere stato attaccato direttamente, nè tantomeno difeso platealmente.

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ok ma io ci andrei cauto comunque visto che non si sa cosa ci fosse esattamente in quelle famose pasticchette.

 

 

 

hmmm sono passato per caso, ho trovato una buona accoglienza e mi sono tratteneuto :d

non ricordo di essere stato attaccato direttamente, nè tantomeno difeso platealmente.

 

Vero, attaccato direttamente forse poco...ma tramite MP gli utenti ti citano! :d

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