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ValerioBncnr

Tasse al 17%, Pil e investimenti in crescita. La Gran Bretagna post Brexit vola: è presto per fare bilanci, ma gli indicatori sono tutti positivi

Post in rilievo

"Si rimpiangeranno l'uscita, vedrete"

"Ne risentiranno"

 

Sto ancora aspettando .the

 

Come? Non accadrà mai? Che strano.

 

Già il fatto che non siano usciti subito ma abbiano deciso di aspettare indica che se sono pentiti .ghgh . i bilanci catastrofici erano riferiti al fatto che dovessero andarsene subito, pensa che invece deve ancora cominciare visto che il governo non ha innescato il processo di uscita. Inoltre ci sono anche correnti di pensiero che affermano che l'UK non uscirà effettivamente mai dall'UE.

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Già il fatto che non siano usciti subito ma abbiano deciso di aspettare indica che se sono pentiti .ghgh . i bilanci catastrofici erano riferiti al fatto che dovessero andarsene subito, pensa che invece deve ancora cominciare visto che il governo non ha innescato il processo di uscita. Inoltre ci sono anche correnti di pensiero che affermano che l'UK non uscirà effettivamente mai dall'UE.

 

Non sono usciti subito perchè ci sono degli step. Poi il beota di Cameron si è dimesso - perchè ha fatto il fenomeno pensando di vincere e l'ha presa in quel posto - e quindi i tempi si sono allungati maggiormente. Ma già prima del verdetto i parlava di 2018

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Non sono usciti subito perchè ci sono degli step. Poi il beota di Cameron si è dimesso - perchè ha fatto il fenomeno pensando di vincere e l'ha presa in quel posto - e quindi i tempi si sono allungati maggiormente. Ma già prima del verdetto i parlava di 2018

 

Sì, ci vuole tempo, ma perché il governo non ha neanche iniziato la procedura, al contrario di quello che chiedevano i maggiori stati europei e di quello che si aspettavano tutti, cioè che iniziassero subito. I tempi si allungheranno perché ci sono trattati non solo tra UK e UE ma perché si uniscono anche trattati con altre superpotenze, ad esempio il Giappone ha già chiesto all'UK di rimanere nel mercato unico europeo e probabilmente la Cina farà lo stesso.

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Sì, ci vuole tempo, ma perché il governo non ha neanche iniziato la procedura, al contrario di quello che chiedevano i maggiori stati europei e di quello che si aspettavano tutti, cioè che iniziassero subito. I tempi si allungheranno perché ci sono trattati non solo tra UK e UE ma perché si uniscono anche trattati con altre superpotenze, ad esempio il Giappone ha già chiesto all'UK di rimanere nel mercato unico europeo e probabilmente la Cina farà lo stesso.

 

Te l'ho già detto, perchè il * di Cameron non ha voluto prendersi la responsabilità e si è dimesso.

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e l'euro invece che in questi anni ha perso oltre il 30%???

Parliamo di Brexit se non erro.Vero cmq che l'euro ha perso il 30% nei confronti del dollaro.E non solo quello.

 

Sì, ci vuole tempo, ma perché il governo non ha neanche iniziato la procedura, al contrario di quello che chiedevano i maggiori stati europei e di quello che si aspettavano tutti, cioè che iniziassero subito. I tempi si allungheranno perché ci sono trattati non solo tra UK e UE ma perché si uniscono anche trattati con altre superpotenze, ad esempio il Giappone ha già chiesto all'UK di rimanere nel mercato unico europeo e probabilmente la Cina farà lo stesso.

A sostegno del tuo discorso,l'uscita era stata programmata x fine 2017,poi spostata ad inizio 2019,poi ancora a fine 2019.Non lo dico io,ma i giornali di settore.

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Parliamo di Brexit se non erro.Vero cmq che l'euro ha perso il 30% nei confronti del dollaro.E non solo quello.A sostegno del tuo discorso,l'uscita era stata programmata x fine 2017,poi spostata ad inizio 2019,poi ancora a fine 2019.Non lo dico io,ma i giornali di settore.

Beh ha perso quel che aveva guadagnato in anni precedenti, tutto normale visto le manovre anticrisi iniziarono molto prima in america..

 

Inviato dal mio HUAWEI VNS-L31 utilizzando Tapatalk

 

 

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Beh ha perso quel che aveva guadagnato in anni precedenti, tutto normale visto le manovre anticrisi iniziarono molto prima in america..

 

Inviato dal mio HUAWEI VNS-L31 utilizzando Tapatalk

Si si.Volevo solo dire che parlavo del cambio e delle borse dopo la Brexit.

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Mi sembra abbia vinto il SI', ma posso sbagliarmi

 

ma se non hanno nemmeno attivato ancora l'art. 50 del trattato di Lisbona e non si sa nemmeno quando lo faranno, altro che usciti .ehm

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ma se non hanno nemmeno attivato ancora l'art. 50 del trattato di Lisbona e non si sa nemmeno quando lo faranno, altro che usciti .ehm

 

Alla vittoria del referendum sono usciti. Sono solo pratiche che dureranno un paio di anni

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Alla vittoria del referendum sono usciti. Sono solo pratiche che dureranno un paio di anni

 

Ad oggi fanno ancora parte dell'Unione Europea, e appunto la situazione rimarrà così per anni (visto che non attivando l'articolo non sono nemmeno partite le trattative, e ad oggi non si sa nemmeno ancora quando lo attiveranno).

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tutti numeri che si riferiscono a un anno solare in cui il Regno Unito è stato nell'Ue (e ci è ancora adesso), che secondo me al contrario dimostrano che ci stava bene.

I ragionamenti sui bonus e malus della Brexit si fanno quando la Brexit avviene.

 

allora erano errati pure le previsioni di cataclismi alla semplice vittoria del referendum, cioè il tuo ragionamento non è errato ma le previsioni dicevano che al semplice SI L economia sarebbe collassata

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allora erano errati pure le previsioni di cataclismi alla semplice vittoria del referendum, cioè il tuo ragionamento non è errato ma le previsioni dicevano che al semplice SI L economia sarebbe collassata

 

Di nuovo, le previsioni erano riferite al fatto che l'uscita fosse immediata, in realtà in Regno Unito non ha ancora avviato le procedure e non si sa quando le farà.

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Alla vittoria del referendum sono usciti. Sono solo pratiche che dureranno un paio di anni

Nessuno sa quando succederà, come succederà, se succederà.

Nulla esclude che questi inizino le trattative, entrambe le delegazioni convengano sia una follia è che negozino una partecipazione blanda. Nulla esclude che il Regno Unito "intaschi", rubo il termine dal lessico politico americano del veto, per non usarlo mai.

Alla vittoria del referendum non sono usciti, infatti sono ancora soggetti agli obblighi (e ai diritti, ovvio) dei paesi membri. Tant'è che stanno ancora al Parlamento i deputati inglesi.

Per dire io ero al Parlamento il giorno dopo la Brexit e Farage esordì "oggi è l'ultimo discorso che terrò al Parlamento". E martedì stava a Strasburgo.

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All'ultimo vertice non mi risulta abbiano partecipato.

 

La premier ha confermato che usciranno, ma intanto si dice sia contrattando sottobanco condizioni favorevoli con gli stati membri. Di certo l'immigrazione subira' un rigido giro di vite, ed era questo che preoccupava maggiormente gli inglesi.

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All'ultimo vertice non mi risulta abbiano partecipato.

 

La premier ha confermato che usciranno, ma intanto si dice sia contrattando sottobanco condizioni favorevoli con gli stati membri. Di certo l'immigrazione subira' un rigido giro di vite, ed era questo che preoccupava maggiormente gli inglesi.

ma questo è ovvio! non è che dicono ok usciamo ed il giorno dopo stracciano tutti gli accordi.

Usciranno alle loro condizioni mica sono scemi. Solo i catastrofisti dicevano " se vince il si moriranno tutti!!!!"

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All'ultimo vertice non mi risulta abbiano partecipato.

 

La premier ha confermato che usciranno, ma intanto si dice sia contrattando sottobanco condizioni favorevoli con gli stati membri. Di certo l'immigrazione subira' un rigido giro di vite, ed era questo che preoccupava maggiormente gli inglesi.

Infatti non era un consiglio europeo ma un "vertice informale". Proprio perché non si può convocare il consiglio finché non attivano formalmente l'art 50, in quanto sono ancora dentro.

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Brexit già a gennaio

e Boris Johnson si gioca la rivincita

 

Il governo britannico sarebbe pronto a lanciare i negoziati formali per il distacco dall’Unione europea nella prima parte dell’anno prossimo

 

di Luigi Ippolito

 

 

 

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Prima piuttosto che dopo. E senza escludere un «atterraggio duro». E’ lo scenario che si va delineando per i negoziati sulla Brexit fra Londra e l’Unione europea. O perlomeno è quanto cominciano a prefigurare all’interno del governo britannico.

 

Quello che sembra avere più fretta di tutti è Boris Johnson, il ministro degli Esteri che è stato l’alfiere della campagna per il Leave, ossia l’uscita dalla Ue: fosse per lui, il governo di Sua Maestà dovrebbe lanciare l’articolo 50, ossia la procedura formale di distacco, già dal prossimo gennaio. La posizione della premier Theresa May è più sfumata, ma fonti di Downing Street confermano che il colpo d’avvio sarà dato non più tardi dei primi mesi del 2017. Sembrano quindi essere stati accantonati gli inviti alla cautela arrivati da più parti: il think tank Open Europe aveva argomentato di recente che il governo di Londra avrebbe prima dovuto fare chiarezza sul tipo di Brexit perseguita, rimandando l’avvio della procedura a dopo le elezioni francesi della primavera 2017 o addirittura dopo quelle tedesche di settembre.

 

 

 

Dalla sorpresa Boris Johnson alla ex rivale Leadsom all’Ambiente, la squadra del nuovo governo inglese di Theresa May

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Theresa May, primo ministro

 

 

 

 

Ma evidentemente Theresa May non può permettersi di subire pressioni interne dal suo partito, mentre sul versante economico i managing directordella City fanno notare che il mini-boom post Brexit dei consumi e delle esportazioni è solo un effetto a breve termine: il prolungarsi dell’incertezza politica non farebbe che nuocere alle prospettive di crescita, resuscitando lo spettro della recessione. Ma quale forma prenderà alla fine la relazione fra la Gran Bretagna e l’Unione? L’idea nella testa di Boris Johnson sembra essere una specie di «opzione zero», una nuova partnership europea basata sui principi base del libero commercio: zero dazi e tariffe e spazio alla cooperazione intergovernativa. Una soluzione verosimilmente affidata alle regole del Wto, l’Organizzazione del commercio mondiale, piuttosto che a uno specifico trattato. Lo scenario del ministro degli Esteri è di stampo churchilliano (non per nulla Boris è un biografo di Sir Winston): un’Europa forte ma rispetto alla quale Londra collabora dall’esterno, in una posizione di indipendenza e apertura al resto del mondo.

 

E’ lo scenario della «hard Brexit». Rispetto al quale, però, la posizione europea è altrettanto ferma. Il Financial Times ha riferito che Bruxelles ha respinto con decisione i tentativi britannici di sondare preliminarmente i termini possibili di un accordo, in particolare sulla questione chiave che vede Londra puntare a riprendere il controllo delle frontiere e dell’immigrazione dall’Europa pur mantenendo l’accesso al mercato unico. Il mantra europeo è che sulla libertà di movimento non si può transigere e anche il governo italiano, ai suoi massimi livelli, sulla questione è fermissimo: i britannici si illudono se pensano di poter mantenere la libertà di commercio e al tempo stesso bloccare le persone ai confini.

Brexit, cosa cambia per l’Europa (e il mondo)su immigrazione, finanza, economia, politica, università, ricerca, scuola cibo e sport

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Immigrazione

 

 

Ma chi deciderà a Londra la strategia da perseguire? Theresa May ha spacchettato in tre il portafoglio della Brexit, affiancando al ministero degli Esteri di Boris Johnson quello per il Commercio internazionale, affidato a Liam Fox, e quello specifico per l’uscita dalla Ue, nelle mani di David Davis. I Tre Brexitieri, come sono stati soprannominati, hanno subito cominciato a beccarsi fra di loro, dando la sensazione che le decisioni vere siano nelle mani della premier e del Cancelliere dello Scacchiere, Philip Hammond. In parte è così, ma sarebbe sbagliato sottovalutare il ruolo di Boris Johnson. Lui è più che il cheerleader della Brexit, che va in giro a fare discorsi e stringere mani. «BoJo» è un politico che sta giocando la sua partita e sa che se conduce in porto la sfida della Brexit molte strade possono riaprirsi. Anche gli uomini di Downing Street ammettono che il ministro degli Esteri non ha probabilmente rinunciato a sognare la premiership, anche se ritengono che la sua occasione sia alle spalle. Altri, fuori dalla cerchia governativa, pensano invece che Boris abbia ancora delle carte da giocare per succedere un giorno a Theresa May.

 

La quale, secondo gli osservatori più attenti di cose britanniche, potrebbe essere meno solida di quel che sembra. Al momento gode di una luna di miele col suo partito, ma il suo sostegno nei ranghi conservatori non sarebbe così granitico. Anche la sua mossa principale sul fronte interno, quella di riaprire il dossier delle grammar schools, le scuole statali selettive bloccate da decenni, andrebbe letta come un tentativo di consolidarsi ingraziandosi la base tory. Alla fine le fattezze che assumerà la Brexit potrebbero dipendere dalle oscillazioni di politica interna a Londra: d’altra parte, la stessa decisione di indire il referendum da parte di David Cameron aveva obbedito principalmente a considerazioni domestiche. Come che sia, la surplace estiva sta per finire. Prepariamoci.

 

 

Corriere della Sera

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A parte che Brexit "già" a gennaio è un po' una presa per il *, visto che parliamo di quasi 7 mesi dopo il referendum. Comunque la data di gennaio gira da inizio settimana in realtà, così come a luglio girava quella di settembre. Le cose sono molto semplici: quando si attiva l'art. 50 iniziano le trattative e fino ad allora è male per tutti restare nell'incertezza. Tanto prima dell'art. 50 da Bruxelles non trattano.

Nel frattempo il Regno Unito vuole comunque votare l'opposizione in sede di Consiglio al progetto di difesa comune (parolone, è più cooperazione militare), alla faccia di chi non vuole saperne più niente.

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Brexit già a gennaio

e Boris Johnson si gioca la rivincita

 

Il governo britannico sarebbe pronto a lanciare i negoziati formali per il distacco dall’Unione europea nella prima parte dell’anno prossimo

 

Il conservatore Boris Johnson mentre esce dal numero 10 di Downing Street (547088486.jpg


 

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Theresa May, primo ministro

 

Ma chi deciderà a Londra la strategia da perseguire? Theresa May ha spacchettato in tre il portafoglio della Brexit, affiancando al ministero degli Esteri di Boris Johnson quello per il Commercio internazionale, affidato a Liam Fox, e quello specifico per l’uscita dalla Ue, nelle mani di David Davis. I Tre Brexitieri, come sono stati soprannominati, hanno subito cominciato a beccarsi fra di loro, dando la sensazione che le decisioni vere siano nelle mani della premier e del Cancelliere dello Scacchiere, Philip Hammond. In parte è così, ma sarebbe sbagliato sottovalutare il ruolo di Boris Johnson. Lui è più che il cheerleader della Brexit, che va in giro a fare discorsi e stringere mani. «BoJo» è un politico che sta giocando la sua partita e sa che se conduce in porto la sfida della Brexit molte strade possono riaprirsi. Anche gli uomini di Downing Street ammettono che il ministro degli Esteri non ha probabilmente rinunciato a sognare la premiership, anche se ritengono che la sua occasione sia alle spalle. Altri, fuori dalla cerchia governativa, pensano invece che Boris abbia ancora delle carte da giocare per succedere un giorno a Theresa May.

 

La quale, secondo gli osservatori più attenti di cose britanniche, potrebbe essere meno solida di quel che sembra. Al momento gode di una luna di miele col suo partito, ma il suo sostegno nei ranghi conservatori non sarebbe così granitico. Anche la sua mossa principale sul fronte interno, quella di riaprire il dossier delle grammar schools, le scuole statali selettive bloccate da decenni, andrebbe letta come un tentativo di consolidarsi ingraziandosi la base tory. Alla fine le fattezze che assumerà la Brexit potrebbero dipendere dalle oscillazioni di politica interna a Londra: d’altra parte, la stessa decisione di indire il referendum da parte di David Cameron aveva obbedito principalmente a considerazioni domestiche. Come che sia, la surplace estiva sta per finire. Prepariamoci.

 

 

Corriere della Sera

 

 

.uhm Theresa May .....theresa-may-2-818050_tn.jpg

Non seguo la politica Inglese , mi sono un pò documentato ( non ci vuole molto per capire certe cose ... per Chi le vuol capire ) .

A parte sono prevenuto sui politici di professione ,

figuriamoci poi con quelle donne che rinunciano alla famiglia ( ai figli ) per ambizione politica , è proprio questo tipo di politico a cui fa affidamento il "Poteri Forti " perchè il più facile da "sponsorizzare " e poi da "manovrare " .

 

Il suo "curriculum " parla chiaro (fonte Wikipedia ) :

Theresa May studiò geografia al St Hugh's College di Oxford.

Dal 1977 al 1983 lavorò presso la Banca d'Inghilterra e dal 1985 al 1997 all'Agenzia delle Entrate britannica ( ... sembra di stare in italia .ghgh ).

 

il Daily Mail le appiccica l’etichetta di “nuova Thatcher”, e non solo per l’abbigliamento. Sarà la seconda donna primo ministro nella storia della Gran Bretagna, per cui è naturale evocare la “lady di ferro”.

 

Ma più della Thatcher, secondo me , la donna che domani diventa premier britannico ricorda un’altra formidabile leader europea: Angela Merkel.

Come la Merkel, è figlia di un pastore protestante.

Come la Merkel, non ha avuto figli. Come la Merkel, ama le vacanze in montagna. E come la Merkel è più pragmatica che idealista, più concreta che carismatica. «Noiosa e ambiziosa», la definisce un veterano dei Tories.

Però ha una certa coscienza sociale. Seria, diligente, poco appariscente, va d’accordo con tutti i leader affrontati e battuti da Blair (( " Franza o Spagna ... purchè se magna (cit. ))

 

Dopo tredici anni all’opposizione, quando finalmente i conservatori riconquistano il governo, Cameron le affida un ministero importante: gli Interni.

La May lo tiene sei anni, più a lungo di chiunque nel dopoguerra ( e ci credo con tutti gli sponsor che si porta dietro !!).

 

Vuole limitare l’immigrazione, ma solo perché un’immigrazione senza controlli «diffonde il populismo e lacera il tessuto sociale » ( .uhm se è contro il Populismo allora già non va d'accordo con quelli che la pensano come me e che sono contro i partiti anti-popolari ( dico meglio : ... o i politici anti-popolari )) .

 

Poi , quando viene il momento di schierarsi sul referendum sull’Unione Europea, sta con Cameron.......... .pokerista , per rimanere nella UE,

ma tiene un basso profilo ... bah ( sembra il classico politico italiano , tipo Scilipoti ... per dire )

 

Senonché Cameron perde, il candidato più forte (Boris Johnson) si ritira e lei batte facilmente gli altri, promettendo che «Brexit significa Brexit»: realizzerà la volontà degli elettori, assicura ( senza specificare come....... ) .

 

Il Guardian analizza il suo discorso programmatico di ieri

(«Possiamo fare della Gran Bretagna un paese che funziona per tutti ») come se fosse il manifesto di Theresa May,

sostenendo che la promessa di dare «un ruolo ai lavoratori nei cda delle aziende»

è un’idea di Tony Blair,

quella di lanciare una «nuova strategia industriale» viene da Gordon Brown e quella di togliere le scappatoie fiscali alle grandi corporation da Ed Miliband : ( vediamo se alle promesse seguiranno i fatti ... ) .

 

Più verosimilmente, è una seguace del concetto di “One Nation”, il partito-nazione sbandierato ma lasciato lettera morta da Cameron.

La “nuova Thatcher”, la “Merkel inglese”, l’oxfordiana noiosa figlia di un pastore protestante, potrebbe avere l’ambizione di lasciare il segno. Come le due donne a cui viene paragonata.

 

Morale :

A me che sono anti-UE fino al midollo , non è che mi dia molta fiducia , mi sembra più il classico politico italiano in vendita al miglior offerente che una eroina della Patria pronta a sacrificarsi per il bene del suo popolo , ..... ma meglio di niente ci è ( "Questo passa il Convento "(cit. )) .ok .

 

.... e voglio dedicarGli una canzone " ad hoc " , con la speranza che porti fortuna a Lei e soprattutto agli Inglesi : Dancing Queen !!...... :beg: :beg:

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A parte che Brexit "già" a gennaio è un po' una presa per il *,

 

ah ma quindi non c'è stata nessuna brexit ancora?

 

a vedere il titolo pensavo di essermi perso qualcosa, dato che non seguo sempre costantemente.

 

 

Magari un edit delle pinzillacchere su in cima sarebbe furbo: almeno i titoli vanno rigorosamente NPOV, imho.

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Magari un edit delle pinzillacchere su in cima sarebbe furbo: almeno i titoli vanno rigorosamente NPOV, imho.

Guarda che è stato già modificato .ghgh

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vertice-bratislava-ue-orig_main.jpg

 

Fonte : nel web ... ( la mia "lettura " / interpretazione ;) )

.uhm La Brexit è un problema più per gli Stati UE/Euro che per l'Inghilterra .

 

I "padroni " presi dal panico a causa dei "sondaggi " poco rassicuranti hanno organizzato un vertice tra i Loro fedelissimi : " serrare i ranghi " e trovare un accordo che possa ostacolare/danneggiare/penalizzare/svantaggiare/intralciare la politica economica inglese che può fare da esempio di un precedente "pericoloso ".

 

I 27 Stati che desiderano (o sono costretti ) restare nell'Unione europea hanno tenuto a Bratislava (Slovacchia), un vertice separato (cioè senza il Regno Unito).

Dovevano riflettere sul loro ""progetto comune "" , ma si sono accontentati di ripetere sempre la stessa solfa. Il mondo cambia. Il Regno Unito si adatta. L'Unione europea stagna.

 

Si sperava in una riflessione su ciò che aveva portato al Brexit e su ciò che conveniva fare dell'Unione. Non è andata così.

I 27 si sono accontentati di dire i Loro problemi interni ( sempre il solito giochino si lamentano nelle commissioni ma enfatizzano ipocritamente l'UE in "pubblico " ... per dire )

 

Alcuni di Loro hanno perfino assicurato che gli inglesi non lascerebbero l'UE se si riuscisse " a tener loro testa ... " nella fase dei negoziati del Brexit. ( tradotto dal politichese : se si riuscisse a corrompere qualcuno tra quelli che conta nel Governo Inglese ) .

 

Tutti hanno messo Angela Merkel in guardia contro l'organizzazione di una seconda ondata di migranti e hanno ripetuto la loro volontà di mettere in opera le misure già prese per impedirla.

 

A dire il vero,

le minacce dei 26 contro la Germania non avranno alcun effetto nel caso essa decida di reiterare l'operazione.

La Germania è ... la Germania , comanda e non si fa comandare .

 

Il Primo ministro del Lussemburgo - cioè il successore di Jean-Claude Junker in quella carica - ha proposto l'espulsione dall'Unione dell'Ungheria,

che rifiuta la sua parte di profughi. Certamente un modo per prevenire lo scioglimento dell'Unione.

Tanto l'Ungheria è come il " Molise " per l'Italia , se diventa indipendente non se ne accorge nessuno !!!

 

Per quanto riguarda la lotta al terrorismo sono state prese sostanzialmente le solite misure :

badare a non far entrare chiunque in Europa e migliorare l'intelligence interna .

 

Si è stabilito , poi , su quella che " sta più a cuore ai tecnocrati che comandano " ... in UE ::

il progetto di Esercito Comune Europeo sarà discusso in occasione del vertice di dicembre.

( tradotto : bisognerà vedere prima come vanno a finire le varie Elezione & Referendum vari da quì a Dicembre ).

Durante la discussione si è capito ::

Nel contesto attuale,

specie quello delle guerre di Siria e del Donbass, l'Unione finge di credere a una minaccia d'invasione da parte della Russia.

Un anno e mezzo fa :

si è dotata di un " East StratCom Task", ossia di un discreto ufficio dedicato alla propaganda anti-Russa che abbevera migliaia di giornalisti con le sue " notizie ".

E' evidente che questo progetto è una trovata statunitense per " arruolare " gli europei nelle prossime guerre.

E non è così sorprendente ( per come sono andate le cose ) che, in questo caso , il Regno Unito si era opposto .

 

Ma , secondo me , l'Esercito Europeo formato con la scusa di "difenderCi dall'invasione Russa " ( che non ci sarà mai , caso mai avverrà in contrario ... ) servirà , in pratica , a difendere i N/S. padroni .... da Noi !! ;)

Un esercito Europeo è molto più affidabile e spietato di un esercito indigeno del luogo ( Ucraina insegna ) che potrebbe non spararCi ( cosa molto "pericolosa " per Loro ) e consegnare tutto ai " ribelli " .

.

Poi , si è parlato di altri problemi ma non attinenti al problema Brexit ; più che altro problemi bancari in genere .

Vi dico solo una cosa in breve ( perchè non c'entra con la discussione ma è buono a sapersi ,

la RAI non ve lo dirà mai !! ... e neanche il Sole24 ore ) .

..... le peggiori banche in Europa, oltre la salma già tumulata di Monte Paschi,

sono le italiane in maggioranza, con

Unicredit,

Intesa,

Credito Emiliano,

Mediobanca,

Banco Popolare, e… e… la Deutsche!!!! :patpat: (la Deutsche , la krande banka tetesca del Paesen serien .schiaf . Sono davvero caz... (finisce per peni) amari, questi davvero. Ma "ovviamente " delle magagne teteske non parla mai nessuno !!! ) .

 

In definitiva, il vertice di Bratislava ha mostrato la volontà dei 27 di non cambiare niente nell'Unione.

Secondo loro, tutto può continuare come prima, purché la Germania non faccia più entrare migranti.

-Possiamo continuare dunque a " lottare contro il terrorismo " e a guardarlo svilupparsi,

a prepararCi ad unirCi con gli Stati Uniti nella loro prossima guerra ,

e a lasciare che i nostri banchieri decidano dei nostri investimenti.... e della nostra vita .uffa !!

 

 

 

 

 

 

 

,

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