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ValerioBncnr

Tasse al 17%, Pil e investimenti in crescita. La Gran Bretagna post Brexit vola: è presto per fare bilanci, ma gli indicatori sono tutti positivi

Post in rilievo

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L'OECD riduce la crescita del PIL del regno unito per il 2017 di 1 punto percentuale, la più grande revisione al ribasso delle maggiori economie mondiali

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L'OECD riduce la crescita del PIL del regno unito per il 2017 di 1 punto percentuale, la più grande revisione al ribasso delle maggiori economie mondiali

 

Fosse per le previsioni noi saremmo dovuti crescere molto di piu' in questi anni. Quasi mai si sono avverate.

 

Io non ero a favore della Brexit. Ma se veramente la differenza fosse poi minima, beh, la liberta' di controllare i propri confini, di gestire la mobilita' delle persone e tutto il resto vale molto di piu' di un punto di pil. Dovranno pero' essere abili nei negoziati.

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Fosse per le previsioni noi saremmo dovuti crescere molto di piu' in questi anni. Quasi mai si sono avverate.

 

Io non ero a favore della Brexit. Ma se veramente la differenza fosse poi minima, beh, la liberta' di controllare i propri confini, di gestire la mobilita' delle persone e tutto il resto vale molto di piu' di un punto di pil. Dovranno pero' essere abili nei negoziati.

 

beh qua si parla dell'OECD non delle previsioni dubbie che passano al telegiornale :p

 

a chi interessa qua c'è tutto il report completo:

http://www.oecd.org/eco/outlook/economic-outlook/

 

cmq ovviamente non vuol dire che le previsioni siano rispettate al 100%, ma anche che era una boiata pensare che uscire dall'euro porti immediatamente ed automaticamente ad un miglioramento. In questo momento è ancora tutto un punto di domanda, visto che non si sa nemmeno quando usciranno effettivamente dall'UE

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sono sicuro che gli inglesi ne escano piu forte di prima. Loro sono un popolo capace, ovunque sono stati al mondo hanno costruito un paese funzionante (USA, Canada, Australia)

secondo me l'UE cosi non puo andare avanti

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Un articolo su repubblica di oggi ha fatto una bella metafora. In sostanza il senso era dire "beh dai se la sta passando bene la gran Bretagna post Brexit" è come congratularsi della salute di qualcuno perché non fa starnuti, prima di avere il raffreddore.

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sono sicuro che gli inglesi ne escano piu forte di prima. Loro sono un popolo capace, ovunque sono stati al mondo hanno costruito un paese funzionante (USA, Canada, Australia)

secondo me l'UE cosi non puo andare avanti

 

beh c'è stata la rivoluzione americana, quindi non penso che gli USA rientrino sotto la categoria di paese funzionante sotto la Gran Bretagna .ehm

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.giornale Ogni mondo è un paese .... comandato dal potere Bankario ,

Figuriamoci se poteva far eccezione l'Inghilterra della City dove c'è l'élite finanziaria Mondiale bah

Dopo aver fatto eleggere prima ministro la T.May theresa-may-2-818050_tn.jpg.una che ha votato : remain !!

Adesso hanno sponsorizzato e fatto eleggere leader dei Laburisti , il più accanito difensore

dei remain contro la Brexit : Jeremy Corbyn . corbyn_965896w.png detto : il finto barbone !! .doh !!

 

Adesso : suma a post !! il cerchio si è chiuso , ... ed i .trespolo festeggiano .uffa !!

 

.uhm comunque non è detta l'ultima parola : ride bene chi ride per ultimo (anche se la vedo dura) bah

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Se si leggesse di più dell'operato di Van Rompuy nell'UE si capirebbe tutta la politica monetaria e di immigrazione dell'UE.... e si capirebbe perchè bisogna uscire da questo schifo prima di subito

 

ah, altra cosa, guardate quanto ci costa la nostra cara Europa...

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purtroppo la libertà decisionale dei popoli è solo un'illusione. i popoli decidono fino a quando la loro volontà collima con quella dei potenti. in caso contrario troveranno sempre un modo per rovesciare la volontà popolare.

( vedi roma che si è opposta alle olimpiadi )

 

noi non usciremo mai dall'europa fino a quando non verrà stabilito che è conveniente per chi comanda.

purtroppo dobbiamo vivere ognuno per se e Dio per tutti.

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Theresa May annuncerà l’avvio del processo per la Brexit

 

Domenica a Birmingham l’annuncio alla conferenza annuale dei conservatori

 

 

 

 

 

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REUTERS

Theresa May

 

Il primo ministro inglese Theresa May annuncerà l’abrogazione dell’European Communities Act del 1972, un atto che darà il via formale alla riappropriazione da parte del Parlamento britannico dei poteri ceduti all’Unione Europea. Lo scrive il Telegraph, anticipando che la May, nella sua nuova veste di leader, intervenendo al Congresso del Partito conservatore che si aprirà domani a Birmingham, dichiarerà che il suo governo avvierà l’iter per abrogare la legge in base alla quale le leggi della Ue vengono incorporate nella legislazione britannica.

 

Un nuovo provvedimento verrà presentato in Parlamento all’inizio del prossimo anno per ristabilire la supremazia della Camera dei Comuni e della Camera dei Lord rispetto alla Ue.

 

L’annuncio della premier, sottolinea il quotidiano britannico, sarà il atto concreto della Brexit e un passaggio decisivo lungo la strada che metterà fine all’appartenenza del regno Unito all’Unione europea.

 

 

La Stampa

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Il discorso della May di oggi è stato più o meno come ci si aspettava, ha settato alcune scadenze. Il triggering dell'art. 50 dovrebbe arrivare per fine marzo, mentre il Great repair Bill, l'atto che cancella il recepimento della legislazione europea dovrebbe arrivare ad aprile.

Pare che alcuni diritti dei lavoratori non britannici resteranno, quindi vuol dire che altri se ne andranno. Il tasso di disoccupazione nel Regno Unito a luglio è del 4,9%.

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Brexit, proposta shock: "Le aziende facciano liste dei lavoratori stranieri"

 

La ministra degli interni Amber Rudd: "Troppi dipendenti non britannici, dobbiamo invertire la tendenza"

 

 

LONDRA - Liste di proscrizione per lavoratori stranieri nella Gran Bretagna cosmopolita, multietnica e globalizzata del ventunesimo secolo. Potrebbe sembrare uno scenario di fantapolitica, invece è una proposta della ministra degli Interni Amber Rudd: così clamorosa che ha scatenato un'ondata di polemiche, finendo per oscurare o almeno far passare in secondo piano quello che doveva essere il principale argomento politico della giornata, il discorso della premier Theresa May a conclusione dell'annuale congresso del partito conservatore.

 

Le parole della ministra Rudd sono state anticipate questa mattina dal Times di Londra, che ha aperto la prima pagina con un titolo allarmante: "Firms must list foreign workers", le aziende dovranno fare liste dei lavoratori stranieri. Un'idea che Rudd ha precisato al congresso dei Tories: "Ci sono troppi lavoratori stranieri in Gran Bretagna", ha detto, aggiungendo subito dopo che sono troppi anche gli studenti stranieri. Gli uni e gli altri tolgono posti, spazio e risorse ai cittadini britannici, sostiene la ministra. Per invertire la tendenza non basta, evidentemente, porre limiti all'immigrazione, come il Regno Unito si appresta a fare con Brexit, ovvero uscendo dall'Unione Europea e mettendo fine alla libertà di movimento dei lavoratori, anche pagando il prezzo dell'uscita dal mercato comne. Occore qualcosa di più: "Svergognare" le aziende che, perlomeno nella visione del governo, privilegiano le assunzioni di stranieri. Per questo, l'obbligo di pubblicare "liste" per nazionalità, in modo che l'opinione pubblica sappia quanti britannici e quanti non britannici vi lavorano: una pressione che, nelle intenzioni di Amber Rudd, spingerebbe le imprese ad assumere più britannici.

 

"Xenofobia pericolosa", accusa il partito laburista. "Non sono razzista", si difende la ministra - che forse, avendo preso il posto occupato per sei anni da Theresa May prima di conquistare Downing street, pensa di dover farsi notare per favorire il resto della sua carriera. Ma la Confindustria britannica e la City segnalano scontento, commentando che, senza gli stranieri, l'economia nazionale andrebbe in tilt. E sui social network esplode lo sdegno, anche da parte di molti italiani di Londra, increduli all'idea di poter finire in una "lista", identificati come diversi: un'iniziativa che risveglia i peggiori fantasmi del passato europeo. Del resto Liam Fox, uno dei tre "ministri per Brexit" nominati da Theresa May, afferma tranquillamente che gli europei residenti in Gran Bretagna, 3 milioni di persone, potrebbero essere usati "tatticamente" come merce di scambio al tavolo della trattativa fra governo britannico e Ue sui termini del divorzio. Anche questa una proposta che suscita proteste e indignazione, peraltro smentita dalla premier May secondo cui i diritti degli europei residenti nel Regno Unito saranno protetti finché lei è a

capo del governo, seppure aggiunga subito "a patto che i britannici ricevano protezione analoga in Europa". Insomma, per quanto appaia incredibile, il grido che si insinua nella capitale multietnica, cosmopolita e globalizzata d'Inghilterra è "non passa lo straniero".

 

 

Repubblica

 

 

Accidenti che proposta shockante, sono completamente shockato. Un governo che pensa di salvaguardare l'occupazione dei cittadini del proprio Paese? In effetti e' da un po' che non si vedeva. La City e la Confindustria non sono d'accordo? Strano. Scommetto sia perche' loro sono aperti, multietnici e cosmopoliti. Mica come i cittadini britannici fannulloni, razzisti, che non vogliono lavorare e sanno solo lamentarsi degli stranieri che rubano il lavoro!! 11!! 11!!!!

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Regno Unito: May apre la stagione del “conservatorismo sociale”

 

La premier alla conferenza dei Tory: “Lo Stato esiste per procurare agli individui, alle comunità e al mercato ciò che questi non possono raggiungere da soli”

 

 

 

 

 

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ALBERTO SIMONI

INVIATO A BIRMINGHAM

 

Theresa May chiude la sua prima conferenza annuale dei Tory da Primo Ministro fra le ovazioni. Se domenica, aprendo i lavori, la May aveva parlato a Bruxelles e indicato la strada e la data per arrivare entro fine marzo 2017 ad invocare l’Art. 50 per avviare le pratiche di divorzio dall’Unione Europa, oggi il Primo Ministro ha guardato dritto negli occhi i sudditi di Sua Maestà e facendo proprie le proposte dei ministri che si sono alternati in una sfilata - a tratti alquanto noiosa - sul palco.

 

May ha un disegno ben chiaro in testa. Lo dice ai composti delegati della platea Tory che non si spellano mai le mani e che al massimo si lasciano andare in qualche timido Ooh. I Tory - spiega - devono occupare sempre di più «il centro della scena politica». «Voglio stabilire - ecco il passaggio chiave - il cammino del nostro partito e del nostro Paese verso una nuova centralità politica, costruita sui valori della trasparenza e delle opportunità dove ognuno giochi con le stesse regole e dove a ogni singola persona, non importa il suo background o quello dei suoi genitori, sia data la chance di diventare tutto quello che vuole».

 

Spariti i liberal-democratici compagni di governo di Cameron dal 2010 al 2015 e ridotto il Partito laburista in un gruppo litigioso che fa di tutto per evitare la vittoria, la May vede un futuro roseo per i conservatori. Un partito forte per un governo ancora più solido. Ed è qui che la May illustra la sua visione. Prende le distanze da Cameron, che però ringrazia. Parole come Great Society sono bandite, vessilli come «comunità» sussidiarietà spariscono. E sui laburisti scandisce con forza: : «Basta lasciar dire ai laburisti che sono il partito della compassione».

 

 

Il conservatorismo di Lady May è sociale. Il governo serve, dice schiacciando le velleità di libertari e iper liberisti che come i cugini americani scorgono nell’intervento governativo un limite alle libertà. La tesi della May è opposta. Il governo forte serve per controbilanciare le ingiustizie, per fare il «bene di tutti, di quegli ordinary people» che sono la «working class» ormai abbandonata, è la tesi, dai laburisti e che trova riparo nella retorica strampalata e semplicista dello Ukip. Tocca ai conservatori prendersi cura degli inglesi e degli scozzesi e dei gallesi, di quei 13 milioni di persone che tirano avanti a stento, lontani magari dalle luci londinesi. Parla a loro Theresa May e punta ad allargare il suo elettorato. «Serve - sostiene - una politica economia più sociale» e promette «uno Stato più interventista».

 

Ecco il passaggio: «Lo Stato esiste per procurare agli individui, alle comunità e al mercato ciò che questi non possono raggiungere da soli. Noi dobbiamo semplicemente usare la forza del governo per il bene delle persone». Siamo ben lontani dalla Thatcher, nel 1987 disse: non ci sono cose che la società e il governo possano fare senza le persone e le persone devono curarsi in prima persona anzi tutto.

 

 

In quest’ottica di interventismo statale la May prevede un aumento delle spese per l’edilizia, una stretta sugli stipendi dei super manager e piani per la classe operaia. Il voto sulla Brexit - ha detto - non è stato solo su Europa, migranti o patriottismo. Ma anche - l’opinione del Primo Ministro - riflette l’allontanamento fra la classe dirigente e i cittadini. Per questo, bisogna riavvicinare la gente, riportarla a sentirsi parte di un grande Regno Unito senza sputare sentenze o fare ironie, sbagliate.

 

«I politici e molti commentatori, ha concluso la May, trovano il patriottismo della gente sgradevole, le loro preoccupazioni per le migrazioni provinciali e le loro idee sulla criminalità illiberali e persino sconveniente l’attaccamento (la difesa) al posto di lavoro». «Molti politici e commentatori, trovano sconcertante che 17 milioni di persone abbiano votato per la Brexit». Ed è (anche) a queste persone, classe media e operaia, gente spaventata dal futuro, lontana dalle elite dominanti che la May rivolge il suo conservatorismo sociale.

 

La Stampa

 

 

Un discorso bellissimo, pienamente condivisibile. Mi auguro sia da modello per molti politici occidentali. E' ancora presto per giudicare ma i britannici sembrano aver trovato una grande leader, inserita nel suo tempo e con ben chiari i problemi da affrontare e risolvere, senza mai mettere da parte la propria anima nazionale. Ci sono tutte le premesse per un lungo governo di Teresa. Fino a pochi anni fa non avrei mai creduto sarebbe stato possibile ascoltare parole come queste nel Regno Unito, e' un ulteriore passo in avanti.

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Un discorso bellissimo, pienamente condivisibile. Mi auguro sia da modello per molti politici occidentali. E' ancora presto per giudicare ma i britannici sembrano aver trovato una grande leader, inserita nel suo tempo e con ben chiari i problemi da affrontare e risolvere, senza mai mettere da parte la propria anima nazionale. Ci sono tutte le premesse per un lungo governo di Teresa. Fino a pochi anni fa non avrei mai creduto sarebbe stato possibile ascoltare parole come queste nel Regno Unito, e' un ulteriore passo in avanti.[/font]

 

 

A parte le opinioni su ciò che ha detto, le idee della May in realtà non sono un passo avanti, sono un ritorno, meglio ancora una conferma.

 

Nel senso che il partito conservatore inglese ha spesso cambiato il suo modo di porsi, quindi lontano da una ideologia fondante, riguardo alle sfide che si presentano nella storia per merito di un pragmatismo che invece si potrebbe ritenere fondante, questo sì, del partito.

 

Brevi esempi: nell'800 fu un partito "paternalista" e affezionato all'impero; nei primi del '900 s'avvicina al liberalismo; dopo la seconda guerra mondiale i tories votarono a favore di misure d'allargamento del welfare state; con l'epoca Thatcher abbiamo invece l'attuazione di idee diverse ancora, ma che riprendono alcuni spunti già presenti. Ultimo esempio è Cameron che non solo per ragioni di alleanza politica ha modificato altre idee conservatrici.

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A parte le opinioni su ciò che ha detto, le idee della May in realtà non sono un passo avanti, sono un ritorno, meglio ancora una conferma.

 

Nel senso che il partito conservatore inglese ha spesso cambiato il suo modo di porsi, quindi lontano da una ideologia fondante, riguardo alle sfide che si presentano nella storia per merito di un pragmatismo che invece si potrebbe ritenere fondante, questo sì, del partito.

 

Brevi esempi: nell'800 fu un partito "paternalista" e affezionato all'impero; nei primi del '900 s'avvicino al liberalismo; dopo la seconda guerra mondiale i tories votarono a favore di misure d'allargamento del welfare state; con l'epoca Thatcher abbiamo invece l'attuazione di idee diverse ancora, ma che riprendono alcuni spunti già presenti. Ultimo esempio è Cameron che non solo per ragioni di alleanza politica ha modificato altre idee conservatrici.

 

Giusto, io intendevo passo in avanti nel senso che e' un altro governo che persegue determinate idee, che si vanno diffondendo sempre di piu' nell'occidente flagellato da anni di errate scelte politiche ed economiche.

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l'inizio della rinascità per gli inglesi.

Alla faccia degli europeisti e di chi ci perde ma inglese non è.

Parliamoci chiaro qui ci si lagna perchè si avranno meno possibilità di andare a lavorare a Londra non per altro.

Guardate che a lavare i piatti potete andare ovunque mica c'è solo Londra

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Giusto, io intendevo passo in avanti nel senso che e' un altro governo che persegue determinate idee, che si vanno diffondendo sempre di piu' nell'occidente flagellato da anni di errate scelte politiche ed economiche.

 

L'avevo capito il senso che davi al passo in avanti, era più che altro un modo per inserirmi e precisare la seconda parte del tuo messaggio: non è che la May arrivi dalla Luna, ma è qualcosa che capita normalmente dalle parti dei tory e non solo.

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l'inizio della rinascità per gli inglesi.

Alla faccia degli europeisti e di chi ci perde ma inglese non è.

Parliamoci chiaro qui ci si lagna perchè si avranno meno possibilità di andare a lavorare a Londra non per altro.

Guardate che a lavare i piatti potete andare ovunque mica c'è solo Londra

 

Bhe pero' molti vanno li' a lavare i piatti perche' imparano la lingua, sono pagati meglio che in Italia e con il lavoro possono ambire a salire di posizione. In Italia rischiano di entrare come lavapiatti e come lavapiatti morire, in Inghilterra dicono (io non lo so perche' non vi ho vissuto) che se ti impegni ti promuovono, c'e' una meritocrazia sconosciuta in Italia che e' da elogiare.

 

Tuttavia l'immigrazione fuori controllo, unita a scelte politiche sbagliate, porta problemi e tensioni ed e' quello che e' accaduto.

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Bhe pero' molti vanno li' a lavare i piatti perche' imparano la lingua, sono pagati meglio che in Italia e con il lavoro possono ambire a salire di posizione. In Italia rischiano di entrare come lavapiatti e come lavapiatti morire, in Inghilterra dicono (io non lo so perche' non vi ho vissuto) che se ti impegni ti promuovono, c'e' una meritocrazia sconosciuta in Italia che e' da elogiare.

 

Tuttavia l'immigrazione fuori controllo, unita a scelte politiche sbagliate, porta problemi e tensioni ed e' quello che e' accaduto.

si ma quello che mi sfugge è : che titolo hanno i giovani italiani per criticare una scelta democratica del popolo inglese?

NESSUNO ma ci perdono qualcosa e allora frignano.

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Comunque oh, non c'entra niente ma se la sterlina si mantiene così bassa e ne avete le disponibilità, iniziate a pensare a una capatina in Inghilterra per un corso (di lingua o di altro) tanto fino al 2019 almeno sono ancora in Ue

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Non sono un'economista proprio per nulla pero' sul lungo termine la Sterlina debole per un Paese che importa piu' che esportare (almeno cosi mi pare non mi pare in GB ci sia questa produzione di materie prime o anche generi alimentari, frutta e verdura per dire...forse solo l'allevamento si salva) non credo sia una buona cosa...

 

Magari la borsa sale ma la popolazione s'impoverisce per l'aumento inevitabile dei prezzi dei generi di prima necessita'

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Non sono un'economista proprio per nulla pero' sul lungo termine la Sterlina debole per un Paese che importa piu' che esportare (almeno cosi mi pare non mi pare in GB ci sia questa produzione di materie prime o anche generi alimentari, frutta e verdura per dire...forse solo l'allevamento si salva) non credo sia una buona cosa...

 

Magari la borsa sale ma la popolazione s'impoverisce per l'aumento inevitabile dei prezzi dei generi di prima necessita'

Era proprio il punto di un giornalista economico molto bravo, Francesco Guerrera, oggi su La Stampa

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Era proprio il punto di un giornalista economico molto bravo, Francesco Guerrera, oggi su La Stampa

non considerando il fatto che dopo una scossa, dopo brainwashing mediatico, la sterlina si riassesterà sui livelli precedenti.

La sterlina è un pò come il marco prima dell'Euro.

I mercati hanno fatto una speculazione enorma collusa da una stampa ignobile che ha tentato di manovrare il voto inglese ed hanno fallito.

 

Ripeto:

 

si ma quello che mi sfugge è : che titolo hanno i giovani italiani per criticare una scelta democratica del popolo inglese?

NESSUNO ma ci perdono qualcosa e allora frignano.

 

nessuno ha ancora risposto.

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si ma quello che mi sfugge è : che titolo hanno i giovani italiani per criticare una scelta democratica del popolo inglese?

NESSUNO ma ci perdono qualcosa e allora frignano.

Art. 19 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo: Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere

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