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giusardegna

VIDEO Conferenza Stampa Agnelli, Marotta e Nedved e le parole del Presidente Andrea Agnelli in occasione dell'Assemblea degli Azionisti

Post in rilievo

È una tua interpretazione. "Esiste solo la parte sportiva" significa che il gap con le inglesi già era parecchio avanzato.

 

Inoltre Giraudo lavorava per la Juventus da oltre dieci anni, se non era sua la responsabilità di chi era?

 

beh no non è una mia interpretazione, lo dice nell'intervista.

 

Cosa chiede l'amministratore delegato agli azionisti?

"Chiedo di investire risorse importanti per creare una società più forte, strutturalmente solida a livello patrimoniale ed economico".

 

Dopo l'ultimo Consiglio d'amministrazione, il dottor Gabetti che è presidente dell'Ifil, cioè la finanziaria della famiglia Agnelli che controlla la Juventus, ha annunciato che il piano industriale sarà ambizioso ma non faraonico. Non le pare già una risposta parzialmente negativa alle sue richieste?

"Penso che la portata del piano e degli investimenti sia conseguente al risultato che si vuole ottenere. Non chiediamo soldi per coprire perdite o per acquistare qualche altro giocatore, ma per creare un modello formidabile che nel calcio non esiste, e che ci permetterebbe di colmare il gap attuale tra una società come la nostra e altre grandi realtà europee, come ad esempio il Chelsea e il Real Madrid".

 

Quali le ricadute dal punto di vista sportivo?

"Vogliamo creare risorse permanenti che permettano alla Juventus non solo di finanziarsi al suo interno nel tempo, grazie al formidabile marchio commerciale che rappresenta, ma di avere una squadra sempre più forte e di livello mondiale".

 

 

che poi è quello che ho sempre chiesto pure io alla proprietà e che viene spesso interpretato qui dentro, in maniera anche faziosa, come richiesta di buttare soldi per il mercato in stile Moratti.

Giraudo fu molto chiaro e queste parole valgono pure oggi: "Penso che la portata del piano e degli investimenti sia conseguente al risultato che si vuole ottenere."

Insomma a distanza di 10 anni, gli investimenti da parte della proprietà non ci sono stati e difatti siamo il decimo fatturato europeo con il treno dell'elite ormai perso, penso, definitivamente. La società intesa come Agnelli, Marotta, Paratici hanno oggettivamente lavorato bene, ma senza investimenti da parte di chi ha le risorse di più non si può fare, di certo con le risorse limitate della Juventus non puoi pensare di colmare il gap con Madrid Barça Inglesi e Bayern.

E' un concetto tanto ovvio che a me sembra pure superfluo doverlo sottolineare, ma senza investimenti non puoi crescere.

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beh no non è una mia interpretazione, lo dice nell'intervista.

 

Cosa chiede l'amministratore delegato agli azionisti?

"Chiedo di investire risorse importanti per creare una società più forte, strutturalmente solida a livello patrimoniale ed economico".

 

Dopo l'ultimo Consiglio d'amministrazione, il dottor Gabetti che è presidente dell'Ifil, cioè la finanziaria della famiglia Agnelli che controlla la Juventus, ha annunciato che il piano industriale sarà ambizioso ma non faraonico. Non le pare già una risposta parzialmente negativa alle sue richieste?

"Penso che la portata del piano e degli investimenti sia conseguente al risultato che si vuole ottenere. Non chiediamo soldi per coprire perdite o per acquistare qualche altro giocatore, ma per creare un modello formidabile che nel calcio non esiste, e che ci permetterebbe di colmare il gap attuale tra una società come la nostra e altre grandi realtà europee, come ad esempio il Chelsea e il Real Madrid".

 

Quali le ricadute dal punto di vista sportivo?

"Vogliamo creare risorse permanenti che permettano alla Juventus non solo di finanziarsi al suo interno nel tempo, grazie al formidabile marchio commerciale che rappresenta, ma di avere una squadra sempre più forte e di livello mondiale".

 

 

che poi è quello che ho sempre chiesto pure io alla proprietà e che viene spesso interpretato qui dentro, in maniera anche faziosa, come richiesta di buttare soldi per il mercato in stile Moratti.

Giraudo fu molto chiaro e queste parole valgono pure oggi: "Penso che la portata del piano e degli investimenti sia conseguente al risultato che si vuole ottenere."

Insomma a distanza di 10 anni, gli investimenti da parte della proprietà non ci sono stati e difatti siamo il decimo fatturato europeo con il treno dell'elite ormai perso, penso, definitivamente. La società intesa come Agnelli, Marotta, Paratici hanno oggettivamente lavorato bene, ma senza investimenti da parte di chi ha le risorse di più non si può fare, di certo con le risorse limitate della Juventus non puoi pensare di colmare il gap con Madrid Barça Inglesi e Bayern.

E' un concetto tanto ovvio che a me sembra pure superfluo doverlo sottolineare, ma senza investimenti non puoi crescere.

Attendiamo gli sviluppi sulla Continassa e il modello che si vuole creare. Se il J-Village darà i risultati sperati in temirni di efficienza, redditività e quant'altro, a nessuno vieta che la Juve non ne costruisca altri in Oceania o in Cina, o in California. Mazzia ne parlò qualche tempo fa. Ci vorranno investimenti da centinaia di milioni, però le spalle coperte ce l'abbiamo in questo senso. e di fatto ieri proprio Mazzia ha parlato di adeguamento delle linee di credito, aspetto che a molti è passato inosservato .ok Ma bisogna aspettare, tutto e subito non si può avere visto che siamo partiti da una situazione scabrosa nel 2010 e ora siamo tra le prime 5 d'europa nel ranking , con una struttura patrimoniale che molti club europei si sognano, ma ancora inferiore alle prime 4 o 5.

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Attendiamo gli sviluppi sulla Continassa e il modello che si vuole creare. Se il J-Village darà i risultati sperati in temirni di efficienza, redditività e quant'altro, a nessuno vieta che la Juve non ne costruisca altri in Oceania o in Cina, o in California. Mazzia ne parlò qualche tempo fa. Ci vorranno investimenti da centinaia di milioni, però le spalle coperte ce l'abbiamo in questo senso. e di fatto ieri proprio Mazzia ha parlato di adeguamento delle linee di credito, aspetto che a molti è passato di vista .ok Ma bisogna aspettare, tutto e subito non si può avere visto che siamo partiti da una situazione scabrosa nel 2010 e ora siamo tra le prime 5 d'europa nel ranking , con una struttura patrimoniale che molti club europei si sognano, ma ancora inferiore alle prime 4 o 5.

 

in un altro passaggio dell'intervista si parlò anche di catena di hotel, idea che, guarda caso, nell'ultimo anno è tornata in auge

 

Se abbiamo capito bene, una Juventus che agisce e produce anche fuori dal calcio?

"Una Juventus che possa operare in settori come l'intrattenimento, oppure l'alberghiero mediante l'acquisto di una catena di hotel. O magari nel campo immobiliare, o in quello dei media attraverso un gruppo editoriale. Qualcosa di simile al gruppo "L'Espresso", visto che ne sto parlando con "la Repubblica". Perché no?".

 

La Continassa, come detto da Mazzia qualche tempo fa, non porterà veri e propri ricavi, ma potrebbe essere un laboratorio interessante da replicare, nel caso, su scala globale. Però torniamo al punto: la Juventus le risorse per acquistare una catena di hotel non potrà mai averle, perché fuori portata e giustamente tutto quello che la società guadagna viene reinvestito totalmente per mantenere la squadra al più alto livello possibile. Un investimento del genere, che potrebbe essere nell'ordine anche di qualche miliardo di euro, sarebbe alla portata solo dell'azionista.

Io temo che purtroppo sta cosa non si farà mai perché la Juventus non è centrale per Exor e quindi secondo me rimarrà tutto nei sogni. Alternativamente, si potrebbero reperire risorse ingenti aprendo l'azionariato a un altro gruppo importante che possa acquistare una buona parte del club e quindi entrerebbe una bella cifra da investire. Ma Exor è interessata a farlo? anche qui temo di no, secondo me a loro va benissimo tutto così come è.

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Attendiamo gli sviluppi sulla Continassa e il modello che si vuole creare. Se il J-Village darà i risultati sperati in temirni di efficienza, redditività e quant'altro, a nessuno vieta che la Juve non ne costruisca altri in Oceania o in Cina, o in California. Mazzia ne parlò qualche tempo fa. Ci vorranno investimenti da centinaia di milioni, però le spalle coperte ce l'abbiamo in questo senso. e di fatto ieri proprio Mazzia ha parlato di adeguamento delle linee di credito, aspetto che a molti è passato inosservato .ok Ma bisogna aspettare, tutto e subito non si può avere visto che siamo partiti da una situazione scabrosa nel 2010 e ora siamo tra le prime 5 d'europa nel ranking , con una struttura patrimoniale che molti club europei si sognano, ma ancora inferiore alle prime 4 o 5.

Diciamo che tutto si può dire tranne che alla dirigenza della Juve manchino le idee.

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in un altro passaggio dell'intervista guarda caso si parlò anche di catena di hotel, idea che, guarda caso, nell'ultimo anno è tornata in auge

 

Se abbiamo capito bene, una Juventus che agisce e produce anche fuori dal calcio?

"Una Juventus che possa operare in settori come l'intrattenimento, oppure l'alberghiero mediante l'acquisto di una catena di hotel. O magari nel campo immobiliare, o in quello dei media attraverso un gruppo editoriale. Qualcosa di simile al gruppo "L'Espresso", visto che ne sto parlando con "la Repubblica". Perché no?".

 

La Continassa, come detto da Mazzia qualche tempo fa, non porterà veri e propri ricavi, ma potrebbe essere un laboratorio interessante da replicare, nel caso, su scala globale. Però torniamo al punto: la Juventus le risorse per acquistare una catena di hotel non potrà mai averle, perché fuori portata e giustamente tutto quello che la società guadagna viene reinvestito totalmente per mantenere la squadra al più alto livello possibile. Un investimento del genere, che potrebbe essere nell'ordine anche di qualche miliardo di euro, sarebbe alla portata solo dell'azionista.

Io temo che purtroppo sta cosa non si farà mai perché la Juventus non è centrale per Exor e quindi secondo me rimarrà tutto nei sogni. Alternativamente, si potrebbero reperire risorse ingenti aprendo l'azionariato a un altro gruppo importante che possa acquistare una buona parte del club e quindi entrerebbe una bella cifra da investire. Ma Exor è interessata a farlo? anche qui temo di no, secondo me a loro va benissimo tutto così come è.

Esiste l'apertura ai soci, è ovvio che la Juve da sola non può tuffarsi nel patrimoniale. Ma se creassi una società ad hoc, una parte della quale appartenesse a Juventus, e un'altra parte a soci esterni ad Exor, ma anche no,vedi banche, aziende, privati ecc ecc allora tutto può esser rimesso in discussione. Del resto il J|Village è un fondo istituito da Juventus insieme ad altri gruppi di investimento tra cui Unicredit, Ubi Banca e altri che non ricordo. Le idee ci sono in società, e lo stanno dimostrando, tra l'altro in un contesto economico pressoché immobile come quello italiano.Anzi che dico immobile, in recessione. Il Bayern agisce in un contesto invece che è l'esatto opposto, ed è tutto più facile, ovviamente.

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Infatti è inconprensibile. Gli avrà promesso qualcosa, magari le squadre B

 

Voglio sperare sia così. Perché di fatto è l'unica "vera" notizia che è uscita da questa conferenza stampa.

Oltre ai 27 milioni incassati da Raiola... che mi sembrano davvero uno sproposito, ma evidentemente funziona così.

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Esiste l'apertura ai soci, è ovvio che la Juve da sola non può tuffarsi nel patrimoniale. Ma se creassi una società ad hoc, una parte della quale appartenesse a Juventus, e un'altra parte a soci esterni ad Exor, ma anche no,vedi banche, aziende, privati ecc ecc allora tutto può esser rimesso in discussione. Del resto il J|Village è un fondo istituito da Juventus insieme ad altri gruppi di investimento tra cui Unicredit, Ubi Banca e altri che non ricordo. Le idee ci sono in società, e lo stanno dimostrando, tra l'altro in un contesto economico pressoché immobile come quello italiano.Anzi che dico immobile, in recessione. Il Bayern agisce in un contesto invece che è l'esatto opposto, ed è tutto più facile, ovviamente.

 

fare, si può fare tutto. Servono volontà e risorse. Come detto, l'esperienza passata mi fa pensare che per la Juve, da parte della proprietà, queste condizioni non ci siano. Spero ovviamente di sbagliare, nel frattempo gli anni passano e il gap aumenta.

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beh no non è una mia interpretazione, lo dice nell'intervista.

 

Cosa chiede l'amministratore delegato agli azionisti?

"Chiedo di investire risorse importanti per creare una società più forte, strutturalmente solida a livello patrimoniale ed economico".

 

Dopo l'ultimo Consiglio d'amministrazione, il dottor Gabetti che è presidente dell'Ifil, cioè la finanziaria della famiglia Agnelli che controlla la Juventus, ha annunciato che il piano industriale sarà ambizioso ma non faraonico. Non le pare già una risposta parzialmente negativa alle sue richieste?

"Penso che la portata del piano e degli investimenti sia conseguente al risultato che si vuole ottenere. Non chiediamo soldi per coprire perdite o per acquistare qualche altro giocatore, ma per creare un modello formidabile che nel calcio non esiste, e che ci permetterebbe di colmare il gap attuale tra una società come la nostra e altre grandi realtà europee, come ad esempio il Chelsea e il Real Madrid".

 

Quali le ricadute dal punto di vista sportivo?

"Vogliamo creare risorse permanenti che permettano alla Juventus non solo di finanziarsi al suo interno nel tempo, grazie al formidabile marchio commerciale che rappresenta, ma di avere una squadra sempre più forte e di livello mondiale".

 

 

che poi è quello che ho sempre chiesto pure io alla proprietà e che viene spesso interpretato qui dentro, in maniera anche faziosa, come richiesta di buttare soldi per il mercato in stile Moratti.

Giraudo fu molto chiaro e queste parole valgono pure oggi: "Penso che la portata del piano e degli investimenti sia conseguente al risultato che si vuole ottenere."

Insomma a distanza di 10 anni, gli investimenti da parte della proprietà non ci sono stati e difatti siamo il decimo fatturato europeo con il treno dell'elite ormai perso, penso, definitivamente. La società intesa come Agnelli, Marotta, Paratici hanno oggettivamente lavorato bene, ma senza investimenti da parte di chi ha le risorse di più non si può fare, di certo con le risorse limitate della Juventus non puoi pensare di colmare il gap con Madrid Barça Inglesi e Bayern.

E' un concetto tanto ovvio che a me sembra pure superfluo doverlo sottolineare, ma senza investimenti non puoi crescere.

 

Bhé non é che i soldi per costruire lo stadio, adesso la Continassa + J Village e le altre strutture li ha messi zio Paperone eh....

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Non sapevo che Juve Bayern e Bayern Juve siano state le partite più viste in Cina insieme alla finale..

Considerando che era un ottavo di finale direi che è un dato importantissimo...

Il ritorno è stata la più bella partita di tutta la scorsa stagione, a mio avviso.

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Bhé non é che i soldi per costruire lo stadio, adesso la Continassa + J Village e le altre strutture li ha messi zio Paperone eh....

 

né zio paperone, né Exor sefz questa è un'altra leggenda da sfatare, investimenti della proprietà non ce ne sono stati.

risorse per lo stadio totalmente reperite da Juventus, (e infatti con risorse limitate, anche lo stadio non è propriamente lo stadio dei sogni) con il mutuo presso il credito sportivo, con la cessione dei naming rights a sportfive e la cessione dell'area commerciale a Nordiconad.

Stessa cosa per la Continassa, di cui la Juventus non è l'unica proprietaria, ma l'ha ceduta al fondo immobiliare J village composto da vari investitori, fra cui la stessa Juventus, Accademia SGR, Unicredit, Ubibanca e altri.

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né zio paperone, né Exor sefz questa è un'altra leggenda da sfatare, investimenti della proprietà non ce ne sono stati.

risorse per lo stadio totalmente reperite da Juventus, (e infatti con risorse limitate, anche lo stadio non è propriamente lo stadio dei sogni) con il mutuo presso il credito sportivo, con la cessione dei naming rights a sportfive e la cessione dell'area commerciale a Nordiconad.

Stessa cosa per la Continassa, di cui la Juventus non è l'unica proprietaria, ma l'ha ceduta al fondo immobiliare J village composto da vari investitori, fra cui la stessa Juventus, Accademia SGR, Unicredit, Ubibanca e altri.

 

Bhé gli aumenti di capitale ci sono stati (2009 e 2011 se non sbaglio).

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Bhé gli aumenti di capitale ci sono stati (2009 e 2011 se non sbaglio).

 

2007 e 2011. Finalizzati a risollevare la situazione disastrosa del club dopo la B e la gestione Cobollo. Se hai una squadra da rifondare e passivi di bilancio o ricapitalizzi e provi a risalire o porti i libi in tribunale. Sono stati "investimenti" tra virgolette (e briciole per exor visto che ha dovuto mettere la sua quota del 63%), per sopravvivere in una situazione disastrosa, non certo per diventare una potenza economica come chiedeva Giraudo 10 anni fa o chiediamo oggi.

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Io ti ho chiesto perché

beh,innanzitutto perchè uno stadio di proprietà(al contrario nostro),non se lo sono costruiti. Ma in generale non è mai stato nelle loro idee creare una diversificazione dei ricavi come invece era per Giraudo. Poi di fatto,anche loro hanno buttato via 5 anni da quando nell'estate 2011 Berlusconi ha deciso di chiudere i rubinetti.

 

Poi cmq la nostra retrocessione ha di fatto contribuito anticipatamente a rendere meno interessante il nostro campionato,visto che ha tolto una big permettendo la monopolizzazione del torneo da parte dell'Inda

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beh no non è una mia interpretazione, lo dice nell'intervista.

 

Cosa chiede l'amministratore delegato agli azionisti?

"Chiedo di investire risorse importanti per creare una società più forte, strutturalmente solida a livello patrimoniale ed economico".

 

Dopo l'ultimo Consiglio d'amministrazione, il dottor Gabetti che è presidente dell'Ifil, cioè la finanziaria della famiglia Agnelli che controlla la Juventus, ha annunciato che il piano industriale sarà ambizioso ma non faraonico. Non le pare già una risposta parzialmente negativa alle sue richieste?

"Penso che la portata del piano e degli investimenti sia conseguente al risultato che si vuole ottenere. Non chiediamo soldi per coprire perdite o per acquistare qualche altro giocatore, ma per creare un modello formidabile che nel calcio non esiste, e che ci permetterebbe di colmare il gap attuale tra una società come la nostra e altre grandi realtà europee, come ad esempio il Chelsea e il Real Madrid".

 

Quali le ricadute dal punto di vista sportivo?

"Vogliamo creare risorse permanenti che permettano alla Juventus non solo di finanziarsi al suo interno nel tempo, grazie al formidabile marchio commerciale che rappresenta, ma di avere una squadra sempre più forte e di livello mondiale".

 

 

che poi è quello che ho sempre chiesto pure io alla proprietà e che viene spesso interpretato qui dentro, in maniera anche faziosa, come richiesta di buttare soldi per il mercato in stile Moratti.

Giraudo fu molto chiaro e queste parole valgono pure oggi: "Penso che la portata del piano e degli investimenti sia conseguente al risultato che si vuole ottenere."

Insomma a distanza di 10 anni, gli investimenti da parte della proprietà non ci sono stati e difatti siamo il decimo fatturato europeo con il treno dell'elite ormai perso, penso, definitivamente. La società intesa come Agnelli, Marotta, Paratici hanno oggettivamente lavorato bene, ma senza investimenti da parte di chi ha le risorse di più non si può fare, di certo con le risorse limitate della Juventus non puoi pensare di colmare il gap con Madrid Barça Inglesi e Bayern.

E' un concetto tanto ovvio che a me sembra pure superfluo doverlo sottolineare, ma senza investimenti non puoi crescere.

 

Ribadisco che Giraudo stava lì da oltre dieci anni. Allora che faceva? Della parte sportiva di occupava Moggi...

 

Sembra come De Laurentiis che si lamenta del fatturato, che poi altro non è che il risultato del suo lavoro.

 

Sinceramente non vedo come si possa attribuire la responsabilità di una società all'azionista di maggioranza, quando semplicemente l'azionista ti affida l'amministrazione di quella società. La responsabilità è dell'amministratore non dell'azionista.

 

Da quell'intervista mi sembra di capire che c'era una trattativa per il rinnovo del contratto di Giraudo. Normali dialettiche in cui l'AD dice "farò questo, farò quello, prometto il piano Ferrari"...

 

Ma alla fine c'è stato 12 anni, perché non lo ha fatto prima?

 

La responsabilità della Juventus di oggi è di Agnelli, Mazzia e Marotta, ovvero degli amministratori, non certo dell'azionista di maggioranza perché non ha un ruolo operativo.

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beh,innanzitutto perchè uno stadio di proprietà(al contrario nostro),non se lo sono costruiti. Ma in generale non è mai stato nelle loro idee creare una diversificazione dei ricavi come invece era per Giraudo. Poi di fatto,anche loro hanno buttato via 5 anni da quando nell'estate 2011 Berlusconi ha deciso di chiudere i rubinetti.

 

Poi cmq la nostra retrocessione ha di fatto contribuito anticipatamente a rendere meno interessante il nostro campionato,visto che ha tolto una big permettendo la monopolizzazione del torneo da parte dell'Inda

 

Il Milan era sicuramente meglio attrezzato della Juventus di Giraudo. Oh alla fine nonostante facciano schifo da anni, hanno sempre Emirates come sponsor...

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Ribadisco che Giraudo stava lì da oltre dieci anni. Allora che faceva? Della parte sportiva di occupava Moggi...

 

Sembra come De Laurentiis che si lamenta del fatturato, che poi altro non è che il risultato del suo lavoro.

 

Sinceramente non vedo come si possa attribuire la responsabilità di una società all'azionista di maggioranza, quando semplicemente l'azionista ti affida l'amministrazione di quella società. La responsabilità è dell'amministratore non dell'azionista.

 

Da quell'intervista mi sembra di capire che c'era una trattativa per il rinnovo del contratto di Giraudo. Normali dialettiche in cui l'AD dice "farò questo, farò quello, prometto il piano Ferrari"...

 

Ma alla fine c'è stato 12 anni, perché non lo ha fatto prima?

 

La responsabilità della Juventus di oggi è di Agnelli, Mazzia e Marotta, ovvero degli amministratori, non certo dell'azionista di maggioranza perché non ha un ruolo operativo.

 

cosa doveva fare senza soldi?

La Juventus della triade era, grazie alla loro bravura, nella top3 per fatturato e nonostante ciò aveva capito che una gestione come quella non sarebbe bastata nel calcio del futuro per rimanere ai vertici. Quindi chiese all'azionista investimenti per rendere la società più solida grazie alla capacità di generare profitti con attività extracalcistiche, e da lì continuare ad autofinanziarsi e generare profitti, rimanendo al vertice e all'altura dei grandi club europei. Ma per farlo servivano investimenti che solo la proprietà avrebbe avuto la forza economica di sostenere, e lui questo chiese (invano).

Giraudo era avanti, come dimostra questa intervista, e i fatti gli hanno dato ragione.

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Il Milan era sicuramente meglio attrezzato della Juventus di Giraudo. Oh alla fine nonostante facciano schifo da anni, hanno sempre Emirates come sponsor...

così attrezzato meglio che fatturavano meno di noi sefz

 

ah,l'accordo che firmammo con Tamoil nel 2005 era il più remunerativo a livello mondiale,superiore a quanto prende il Milan attualmente da Emirates e noi da Jeep

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2007 e 2011. Finalizzati a risollevare la situazione disastrosa del club dopo la B e la gestione Cobollo. Se hai una squadra da rifondare e passivi di bilancio o ricapitalizzi e provi a risalire o porti i libi in tribunale. Sono stati "investimenti" tra virgolette (e briciole per exor visto che ha dovuto mettere la sua quota del 63%), per sopravvivere in una situazione disastrosa, non certo per diventare una potenza economica come chiedeva Giraudo 10 anni fa o chiediamo oggi.

 

Si tratta di investimenti. Exor (e la proprietà della Juve degli Agnelli da sempre) di certo non dà soldi a fondo perduto come un Moratti o un Berlusconi. Non lo faceva l'Avvocato, figuriamoci John Elkann.

Se effetivamente ci saranno le potenzialità di divenire una "potenza economica monsiale" cioé creare davvero profitto, non penso proprio non investiranno nella Juve.

Se invece per potenza economica pensi a modelli come PSG o City in cui si immettono fiumi di denaro per allestire squadroni con pressoché nulle possibilità di ritorno, ma solo costi crescenti, di sicuro loro non lo faranno mai. Non lo hanno MAI fatto, non cominceranno adesso. Non stò dicendo che sia giusto o bello o rispondente alle speranze dei tifosi né che debba piacere, é così e basta.

Non é comunque escluso che il calcio diventi veramente nei prossimi anni anche in Italia un asset profittevole e non solo un giocattolo in mano a imprenditori più o meno ricchi interessati alla mediaticità e che quindi si possa parlare di investimenti veri e propri, non solo di "spese" e coperture di perdite.

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cosa doveva fare senza soldi?

La Juventus della triade era, grazie alla loro bravura, nella top3 per fatturato e nonostante ciò aveva capito che una gestione come quella non sarebbe bastata nel calcio del futuro per rimanere ai vertici. Quindi chiese all'azionista investimenti per rendere la società più solida grazie alla capacità di generare profitti con attività extracalcistiche, e da lì continuare ad autofinanziarsi e generare profitti, rimanendo al vertice e all'altura dei grandi club europei. Ma per farlo servivano investimenti che solo la proprietà avrebbe avuto la forza economica di sostenere, e lui questo chiese (invano).

Giraudo era avanti, come dimostra questa intervista, e i fatti gli hanno dato ragione.

 

Come dimostra un'intervista? Mah, io non faccio il tifo per i dirigenti, mi sembra una visione molto di parte la tua. Gli azionisti i soldi li mettono e pure tanti, altrimenti che azionisti sono? Gli amministratori devono essere capaci di programmare e investire, i debiti servono per crescere, se si pensa solo alla parte sportiva... Ma insomma è più o meno quello che fa De Laurentiis, che margini di crescita ha il Napoli? Vive di diritti televisivi e plusvalenza.

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Come dimostra un'intervista? Mah, io non faccio il tifo per i dirigenti, mi sembra una visione molto di parte la tua. Gli azionisti i soldi li mettono e pure tanti, altrimenti che azionisti sono? Gli amministratori devono essere capaci di programmare e investire, i debiti servono per crescere, se si pensa solo alla parte sportiva... Ma insomma è più o meno quello che fa De Laurentiis, che margini di crescita ha il Napoli? Vive di diritti televisivi e plusvalenza.

 

secondo me non hai capito perché hai dato una risposta che non c'entra nulla con l'argomento., magari rileggi le ultime pagine. .ok

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Si tratta di investimenti. Exor (e la proprietà della Juve degli Agnelli da sempre) di certo non dà soldi a fondo perduto come un Moratti o un Berlusconi. Non lo faceva l'Avvocato, figuriamoci John Elkann.

Se effetivamente ci saranno le potenzialità di divenire una "potenza economica monsiale" cioé creare davvero profitto, non penso proprio non investiranno nella Juve.

Se invece per potenza economica pensi a modelli come PSG o City in cui si immettono fiumi di denaro per allestire squadroni con pressoché nulle possibilità di ritorno, ma solo costi crescenti, di sicuro loro non lo faranno mai. Non lo hanno MAI fatto, non cominceranno adesso. Non stò dicendo che sia giusto o bello o rispondente alle speranze dei tifosi né che debba piacere, é così e basta.

Non é comunque escluso che il calcio diventi veramente nei prossimi anni anche in Italia un asset profittevole e non solo un giocattolo in mano a imprenditori più o meno ricchi interessati alla mediaticità e che quindi si possa parlare di investimenti veri e propri, non solo di "spese" e coperture di perdite.

 

son d'accordo, infatti ho scritto anche precedentemente che non si tratta di buttare soldi per comprare Messi o Ronaldo, come Moratti dei tempi d'oro.

Quello che chiedeva Giraudo, (e umilmente chiedo io) erano investimenti che permettevano di avere aumenti cospicui di fatturato, quindi dei ricavi ricorrenti... insomma c'è l'intervista. Poi questa idea è stata ripresa recentemente visto che si è parlato di catena di jhotel ecc. Il problema è che un investimento del genere è molto oneroso, (di Messi ce ne compri una decina sefz), quindi visti i precedenti ho i miei dubbi sul fatto che a Exor interessi. Chi vivrà vedrà.

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secondo me non hai capito perché hai dato una risposta che non c'entra nulla con l'argomento., magari rileggi le ultime pagine. .ok

 

Una società funziona se è amministrata bene. È chiaro che l'azionista può mettere in atto interventi strutturali strategici che possono aiutare gli amministratori, ma di certo un AD non guadagna 2-3 milioni di euro l'anno per scaldare una poltrona.

 

Se Giraudo alla fine del suo mandato ammette che nella Juventus esiste solo la parte sportiva, forse la coscienza pulita non ce l'ha quando chiede all'azionista il rinnovo del mandato e propone un piano industriale.

 

Quello che penso io è che dirigenti come Giraudo, Moggi e Galliani appartengono a un calcio che non esiste più, obsoleto e superato, e per quanto siano stati quanto di meglio ha offerto il calcio italiano, non sono più adeguati ai tempi odierni. I manager inglesi hanno aperto una via e hanno inventato il business nel calcio. Andrea Agnelli ha sposato questa filosofia ed è l'unico in grado di assicurare un avvenire a questa società.

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Per la cronaca la Juve di Moggi nel 2006 aveva registrato una perdita di 45 milioni, con un fatturato di 226. Segno che già in quegli anni qualcosa stava cominciando a scricchiolare.

LA B ci ha penalizzati, ovviamente, ma le sorti del calcio italiano erano segnate ugualmente visto che nel frattempo non si è fatto nulla per migliorarlo. Vedete stadi costruiti in quel periodo? Club impegnati nell'esportazione del brand? L'economia interna italiana era già entrata nella fase discendente e quindi i soldi, quelli veri, non sarebbero comunque arrivati dalle aziende nostrane.

 

Togliamoci dalla testa il fatto che Calciopoli abbia,da solo,annientato il calcio italiano. Semmai gli ha dato il colpo di grazia, ma il cancro era già molto avanzato. Farsopoli al massimo ci ha messi in fase terminale.

 

Quel bilancio fu redatto dalla coppia Cobolli-Blanc ricorrendo al maquillage, facendo confluire cioè le minusvalenze nel bilancio di quell’anno e le plusvalenze in quello successivo, operazione mai avvenuta prima fino a quel momento! Senza contare l’accordo Giraudo-Mediaset per il versamento anticipato dei 30 milioni del nuovo accordo sui diritti tv, segato da quel bilancio (alleggerendolo) e spalmato nei successivi. Per quanto concerne la Juve non era iniziato a “scricchiolare” niente, erano le altre italiane (e il sistema calcio italiano) che avevano da lì a breve una data di scadenza.

 

 

Inoltre Giraudo lavorava per la Juventus da oltre dieci anni, se non era sua la responsabilità di chi era?

 

Casomai il MERITO (non la colpa) di Giraudo fu quello di capire che la Juve doveva strutturarsi ancora meglio, e questo dopo averla strutturata benissimo nei 12 anni precedenti (ecco “cosa c’è stato a fare”!), con tanto di apprezzamenti di Gianni e Umberto, dato che grazie al lavoro di Giraudo e Moggi l’azionista di maggioranza incassò 150 milioni di euro senza mai cacciare una lira! Il MERITO fu quello di non adagiarsi sugli allori, ma di cercare di andare sempre oltre.

Te l’ho già detto in un’altra occasione: cambiare un verbo, o il senso di una frase cambia il modo in cui queste vengono comprese! Se un gestore di una qualsiasi attività nota che il suo sistema ha delle mancanze e nonostante questo attua miglioramenti per il suo asset, quello è un MERITO, altro che “cosa ci stava a fare”! La Triade portò la Juve da una gestione oramai datata per il “nuovo” calcio ad una gestione moderna, innalzandola a modello di sviluppo europeo, non solo italiano (con il progetto di sviluppare ulteriormente l’asset in modo fortemente industriale). Basti pensare allo stadio: si capì sin dai primi anni di gestione che ne occorreva uno nuovo e di proprietà, l’iter fu lunghissimo (questo per colpa della macchina burocratica italiana, non di Giraudo), e molti non ne sono nemmeno a conoscenza. In quanto agli accordi commerciali… in quel momento la Juve era PRIMA IN EUROPA per incassi commerciali con contratti pluriennali con partner prestigiosi, roba che a leggerla oggi fa mordere le dita, altro che Milan! Venne realizzato uno dei più moderni centri sportivi totalmente auto-finanziato. Fu acquistato il Delle Alpi con la possibilità di sviluppare tutta l’area commerciale adiacente. E tutto questo, come detto, elargendo utili milionari alla proprietà, ponendo la Juve stabilmente sul podio dei fatturati europei e conseguendo trofei italiani e internazionali.

Ecco cosa c’è stato a fare Giraudo in quei 12 anni!

E da astuto dirigente aveva capito che gli altri competitor europei avrebbero goduto di ulteriori introiti versati ora dai nuovi magnati (allora Abramovich in primis) ora da quanto le situazioni fiscali e protettive dei vari Paesi europei consentivano. Ecco perché si chiese un aiuto che non era finalizzato a ripianare perdite, ma a permettere alla Juve di sopravanzare qualunque competitor nel mondo. Ovviamente chi non capisce di calcio non poteva cogliere la portata di quanto stava per avvenire, la gestione degli anni successivi è lì a dimostrarlo.

 

Le parole di Agnelli, che con Giraudo è cresciuto, sono chiarissime: all’epoca eravamo sempre tra i vagoni di testa della prima classe, poi siamo scesi dal treno e ora dobbiamo recuperare il ritardo.

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Casomai il MERITO (non la colpa) di Giraudo fu quello di capire che la Juve doveva strutturarsi ancora meglio, e questo dopo averla strutturata benissimo nei 12 anni precedenti (ecco “cosa c’è stato a fare”!), con tanto di apprezzamenti di Gianni e Umberto, dato che grazie al lavoro di Giraudo e Moggi l’azionista di maggioranza incassò 150 milioni di euro senza mai cacciare una lira! Il MERITO fu quello di non adagiarsi sugli allori, ma di cercare di andare sempre oltre.

Te l’ho già detto in un’altra occasione: cambiare un verbo, o il senso di una frase cambia il modo in cui queste vengono comprese! Se un gestore di una qualsiasi attività nota che il suo sistema ha delle mancanze e nonostante questo attua miglioramenti per il suo asset, quello è un MERITO, altro che “cosa ci stava a fare”! La Triade portò la Juve da una gestione oramai datata per il “nuovo” calcio ad una gestione moderna, innalzandola a modello di sviluppo europeo, non solo italiano (con il progetto di sviluppare ulteriormente l’asset in modo fortemente industriale). Basti pensare allo stadio: si capì sin dai primi anni di gestione che ne occorreva uno nuovo e di proprietà, l’iter fu lunghissimo (questo per colpa della macchina burocratica italiana, non di Giraudo), e molti non ne sono nemmeno a conoscenza. In quanto agli accordi commerciali… in quel momento la Juve era PRIMA IN EUROPA per incassi commerciali con contratti pluriennali con partner prestigiosi, roba che a leggerla oggi fa mordere le dita, altro che Milan! Venne realizzato uno dei più moderni centri sportivi totalmente auto-finanziato. Fu acquistato il Delle Alpi con la possibilità di sviluppare tutta l’area commerciale adiacente. E tutto questo, come detto, elargendo utili milionari alla proprietà, ponendo la Juve stabilmente sul podio dei fatturati europei e conseguendo trofei italiani e internazionali.

Ecco cosa c’è stato a fare Giraudo in quei 12 anni!

E da astuto dirigente aveva capito che gli altri competitor europei avrebbero goduto di ulteriori introiti versati ora dai nuovi magnati (allora Abramovich in primis) ora da quanto le situazioni fiscali e protettive dei vari Paesi europei consentivano. Ecco perché si chiese un aiuto che non era finalizzato a ripianare perdite, ma a permettere alla Juve di sopravanzare qualunque competitor nel mondo. Ovviamente chi non capisce di calcio non poteva cogliere la portata di quanto stava per avvenire, la gestione degli anni successivi è lì a dimostrarlo.

 

Le parole di Agnelli, che con Giraudo è cresciuto, sono chiarissime: all’epoca eravamo sempre tra i vagoni di testa della prima classe, poi siamo scesi dal treno e ora dobbiamo recuperare il ritardo.

hai qualche fonte di quelli che erano i nostri sponsor di allora?( e magari confrontati ai top club)

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Quel bilancio fu redatto dalla coppia Cobolli-Blanc ricorrendo al maquillage, facendo confluire cioè le minusvalenze nel bilancio di quell’anno e le plusvalenze in quello successivo, operazione mai avvenuta prima fino a quel momento! Senza contare l’accordo Giraudo-Mediaset per il versamento anticipato dei 30 milioni del nuovo accordo sui diritti tv, segato da quel bilancio (alleggerendolo) e spalmato nei successivi. Per quanto concerne la Juve non era iniziato a “scricchiolare” niente, erano le altre italiane (e il sistema calcio italiano) che avevano da lì a breve una data di scadenza.

 

 

 

 

Casomai il MERITO (non la colpa) di Giraudo fu quello di capire che la Juve doveva strutturarsi ancora meglio, e questo dopo averla strutturata benissimo nei 12 anni precedenti (ecco “cosa c’è stato a fare”!), con tanto di apprezzamenti di Gianni e Umberto, dato che grazie al lavoro di Giraudo e Moggi l’azionista di maggioranza incassò 150 milioni di euro senza mai cacciare una lira! Il MERITO fu quello di non adagiarsi sugli allori, ma di cercare di andare sempre oltre.

Te l’ho già detto in un’altra occasione: cambiare un verbo, o il senso di una frase cambia il modo in cui queste vengono comprese! Se un gestore di una qualsiasi attività nota che il suo sistema ha delle mancanze e nonostante questo attua miglioramenti per il suo asset, quello è un MERITO, altro che “cosa ci stava a fare”! La Triade portò la Juve da una gestione oramai datata per il “nuovo” calcio ad una gestione moderna, innalzandola a modello di sviluppo europeo, non solo italiano (con il progetto di sviluppare ulteriormente l’asset in modo fortemente industriale). Basti pensare allo stadio: si capì sin dai primi anni di gestione che ne occorreva uno nuovo e di proprietà, l’iter fu lunghissimo (questo per colpa della macchina burocratica italiana, non di Giraudo), e molti non ne sono nemmeno a conoscenza. In quanto agli accordi commerciali… in quel momento la Juve era PRIMA IN EUROPA per incassi commerciali con contratti pluriennali con partner prestigiosi, roba che a leggerla oggi fa mordere le dita, altro che Milan! Venne realizzato uno dei più moderni centri sportivi totalmente auto-finanziato. Fu acquistato il Delle Alpi con la possibilità di sviluppare tutta l’area commerciale adiacente. E tutto questo, come detto, elargendo utili milionari alla proprietà, ponendo la Juve stabilmente sul podio dei fatturati europei e conseguendo trofei italiani e internazionali.

Ecco cosa c’è stato a fare Giraudo in quei 12 anni!

E da astuto dirigente aveva capito che gli altri competitor europei avrebbero goduto di ulteriori introiti versati ora dai nuovi magnati (allora Abramovich in primis) ora da quanto le situazioni fiscali e protettive dei vari Paesi europei consentivano. Ecco perché si chiese un aiuto che non era finalizzato a ripianare perdite, ma a permettere alla Juve di sopravanzare qualunque competitor nel mondo. Ovviamente chi non capisce di calcio non poteva cogliere la portata di quanto stava per avvenire, la gestione degli anni successivi è lì a dimostrarlo.

 

Le parole di Agnelli, che con Giraudo è cresciuto, sono chiarissime: all’epoca eravamo sempre tra i vagoni di testa della prima classe, poi siamo scesi dal treno e ora dobbiamo recuperare il ritardo.

 

Ho ascoltato attentamente il discorso di Agnelli quando parlava di cicli, sia per quanto riguarda la negoziazione dei diritti televisivi, sia per quanto riguarda i contratti con gli sponsor. Visto che parliamo di accordi pluriennali ci sono periodi in cui si avverte lo step e nel 2006 le società inglesi hanno iniziato a prendere il volo dimostrando una capacità imprenditoriale difficilmente imitabile.

 

E in questo i cosiddetti magnati c'entrano davvero poco, perché i magnati nel calcio italiano non sono certo mancati, da Tanzi a Cragnotti, da Berlusconi a Moratti. Non è che l'iniezione di capitali produce automaticamente investimenti e utile, anzi. Purtroppo tanti capitali messi in mano ad un cattivo amministratore portano più facilmente al fallimento, quindi un azionista deve necessariamente essere vigile e valutare attentamente il lavoro degli amministratori.

 

Io credo che il lavoro della Triade, per quanto probabilmente era il miglior esempio di amministrazione in Italia, non potesse competere a lungo con l'espansione inglese, delle due spagnole e il motivo non è da ricercare nell'intervento di sceicchi o magnati russi.

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