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Una riflessione sulla Juve futura (2). Come penso che vinceremo: Instant team o future team?

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Così come nel primo topic di questa serie (https://shorturl.at/bCKLP), parto dal principio: Non sono un guru, non millanto conoscenze in società, né info riservate. Sono solo uno con troppo tempo a disposizione, e che si diverte a usare la logica. E mi chiedo quale siano gli obbiettivi nel medio/lungo periodo, e quale sia la filosofia più razionale per raggiungerli.

Per “obbiettivo”, mi riferisco a qualcosa di più che il semplice e scontato “vincere è l’unica cosa che conta”. Tutti vogliamo vincere, sia fra i tifosi che in società. Ma vincere non è facile né scontato, e quindi dobbiamo porci due problemi: le modalità e la timeline, ovvero il COME si vince e il QUANDO si vince.

Prima di cominciare, un piccolo avvertimento: Qui non parlerò di nomi di calciatori, perché il genere di ragionamento prescinde dal singolo giocatore e dal singolo allenatore.

 

1)       Basi concettuali

Immaginiamo una linea continua, uno spettro di possibilità in cui possiamo piazzare una squadra di calcio con velleità di crescita e ambizioni di vittoria:

 

  • All’estremo sinistro stanno gli instant team: spendere molti soldi in stipendi e cartellini, prendere solo giocatori sui 27-32 anni, e avviare un ciclo breve (uno o due anni) per vincere subito. L’idea è quella di creare rapidamente delle fondamenta economiche che consentano alla squadra di produrre profitti. Solitamente si sceglie un allenatore esperto, in grado di integrare un insieme di giocatori già al loro top fisico/tecnico.  È quel che hanno fatto tutti i club inglesi quando comprati da russi o arabi, ma anche il PSG, la Juve con Ronaldo, l’Inter di Moratti.Il vantaggio di questo sistema è che si assiste a una crescita rapida (ma effimera e incerta) degli introiti e delle chance di vincere qualcosa. Il problema è che però richiede molte risorse per il calciomercato, risorse che che sono solo soppiantabili da ricavi “altri” (stadio, merchandise, advertisement, competizioni europee). Nel calcio, però, questi ricavi non sono mai sicuri: la squadra è noiosa? La gente smette di venire allo stadio; Il tuo fenomeno dell’anno under performa? Il merchandise ne soffre; Il tuo fenomeno è coinvolto in uno scandalo? L’advertisement ne soffre; Una serie di infortuni, o problemi di integrazione della rosa eliminano i valori aggiunti dati dal tuo instant team? Addio competizioni europee. In questi casi, puoi reggere il gioco solo fintanto che le tue risorse economiche esterne (un patron che ci mette i soldi, un impero commerciale che sostiene il gruppo, o dei diritti tv ben venduti) sono superiori a quelle che bruci nel calciomercato.

 

  • All’estremo destro stanno i “future team”, la costruzione lenta, sostenibile, e sostenuta: squadre giovani, con pochi acquisti mirati di giocatori esperti per tenere medio/alto il livello competitivo. Il grosso dei giocatori della prima squadra arriva dalle giovanili, ma il livello della rosa si alza di anno in anno. L’idea è quella di avviare un ciclo in cui si spera di vincere qualcosa nel medio/lungo periodo. L’ossatura della squadra è composta dai giocatori “prodotti in casa”, e il mercato supplisce alle carenze dell’organico delle giovanili, comprando giocatori “pronti” per coprire i ruoli lasciati scoperti, o per fornire titolari all’altezza delle ambizioni.  Solitamente si sceglie un Allenatore capace di sviluppare i giovani (spesso uscito dalle giovanili, o alle prime esperienze), con una filosofia di gioco ben marcata e inserita nel calcio contemporaneo. È quel che han fatto – per esempio – il Liverpool di Klopp (che ha vinto qualcosa solo al terzo anno), il Barcellona di Cruijff prima e di Guardiola poi, l’Ajax degli anni 90. Il vantaggio di questo sistema è che non richiede molte risorse, che massimizza i guadagni da calciomercato – di solito compri giocatori giovani e poco costosi e rivendi giocatori pronti ed esperti – e che rende una squadra sostenibile nel lungo periodo, a prescindere da ricavi “altri” che sono secondari rispetto a quelli di calciomercato. Il problema di questo sistema è che richiede molto tempo per portare la squadra alla vittoria: i giovani possono fallire, o possono passare periodi di appannamento, o possono richiedere più tempo del preventivato per sbocciare. In più il calciomercato rischia di essere un’arma a doppio taglio, perché il confine fra “vendo per reinvestire il ricavato e crescere” e “continuando a vendere non raggiungo mai l’obbiettivo sportivo” è molto sottile. Soprattutto, la crescita non è mai scontata.

 

Questo è un modello molto semplicistico, ovviamente. Nessuna squadra reale si può considerare davvero un instant team, o un future team in questi termini (gli esempi fatti erano solo un modo per rendere l’idea). Ma tutte le squadre possono essere localizzate da qualche parte su questa linea, dato che ogni squadra cerca la sua ricetta per il successo. Questo modello, però, ha due pregi: rende possibile inquadrare le squadre reali all’interno di questo spettro di possibilità, e instradare la discussione sulla domanda che interessa a noi:

 

2)       “Quando e come la Juventus di Giuntoli intende vincere?”.

Sul “quando”, credo che l’unica risposta accettabile – in società, prima ancora che per i tifosi – sia “il prima possibile”. Il problema è che “il prima possibile” dipende da fattori al di fuori del controllo della Juventus. Come ho detto all’inizio, vincere non è facile e non è scontato, e se un crollo dell’Inter la prossima stagione (tipo il Napoli di quest’anno) aprirebbe la via alle altre squadre, un suo rafforzamento (o uno delle competitrici) rallenterebbe – o quanto meno renderebbe difficoltosa – la vittoria immediata della Juventus.

Sul “come”, c’è di che discutere. La Juventus in questo momento ha, finanziariamente, l’acqua alla gola: le ricapitalizzazioni dal Covid in poi ballano attorno al miliardo, i costi sono molto alti (anche se in diminuzione), e pare che l’azionista di maggioranza – Exxor – si sia rotto le scatole di ripianare il bilancio. Questo non significa che la Juve stia fallendo, o che non si possa permettere di investire – nemmeno lontanamente – ma che l’ottica generale debba essere la riduzione dei costi e di aumento degli introiti. Il problema è che gli introiti “extracalcistici” non possono aumentare né facilmente né considerevolmente nei prossimi anni: gli introiti da stadio possono crescere solo marginalmente (lo stadio è già semipieno, e i biglietti sono tanto costosi che un ulteriore aumento dei prezzi potrebbe deprimere la domanda), quelli dei diritti TV sono funzionalmente bloccati per 4 o 5 anni, e quelli commerciali o da pubblicità dipendono tantissimo dall’andamento della rosa.

 

Gli unici elementi da cui la Juventus possa aumentare i ricavi – sia considerevolmente, che rapidamente - sono quelli sportivi. Da un lato, l’accesso continuo alle coppe europee – siano esse quelle UEFA o quelle A22 – è un flusso considerevole di denaro che rende necessario il piazzamento europeo ogni anno. D’altro lato, il player trading è l’unica fonte di denaro che possa essere sia rapida che, in un certo senso, programmabile (nel senso che puoi strutturare la società e la rosa per massimizzare la tua capacità di valorizzare e rivendere il talento).  

L’ipotesi “Instant team” tout-court non sembra quindi praticabile, in quanto presenta alti costi e rischi che non credo che la società voglia correre: basta una stagione fuori dalle coppe – lo stiamo vedendo – per dare enormi problemi alla tenuta finanziaria.

 

Negli ultimi anni, la Juventus ha investito fortemente nelle sue giovanili e nella next gen, ha una rosa dall’età media bassa, e una serie di giovani sparsi in serie A e B che potrebbero rientrare alla base. Allo stadio attuale, l’ipotesi “Future team” sembra quindi praticabile, se non desiderata, e una conseguenza logica degli investimenti passati.

Detto questo, non vedo la Juventus del futuro diventare un “future team” tout-court, perché comunque i rischi associati a un gruppo composto esclusivamente da giovani sono enormi, e -come detto – non possiamo rischiare di non andare in Europa ogni anno.

 

3)  Come si declinerebbe un “future team” nella Juventus?

Se – come sembra – la sostenibilità finanziaria sarà la stella polare da perseguire nel prossimo futuro, immagino che la Juve sarà incardinata su due elementi – base: la costruzione di uno stile di gioco incardinato nel calcio contemporaneo, e la vendita delle seconde linee.

  • A)       Uno stile di gioco compatibile al calcio contemporaneo
    Quando uno vuol vendere un prodotto ricavando il massimo, il prodotto deve essere di alto livello, ma anche altamente richiesto. I migliori flip-phone del mondo, in questo momento, sono meno richiesti – e quindi valgono meno – dei peggiori smartphone. Per poter vendere i tuoi giocatori è quindi necessario che il tuo stile di gioco sia compatibile con quello del calcio giocato in Europa in questo momento: è inutile produrre seconde punte piccoline se tutte le squadre giocano con due ali e un centravanti, o liberi se tutti giocano con la difesa a zona. Per questo motivo penso che gli allenatori che verranno nell’era Giuntoli saranno in grado di sviluppare i giovani a disposizione all’interno di un sistema di calcio all’avanguardia.
  • B)       La vendita delle seconde linee
    Per quanto la Juventus non sia più una delle primissime squadre del continente, in questo momento, siamo comunque molto più un punto di arrivo che un punto di partenza per le grandi carriere, per cui l’idea che la squadra dovrà vendere i propri “gioielli di famiglia” ogni stagione non mi sembra corrispondere alla realtà. L’unico modo per crescere nei risultati, quindi, mi sembra essere quello di vendere le seconde linee: ogni anno prendere dei giovani che possano crescere e farsi le ossa dietro il titolare – pensate a Yldiz con Chiesa – e alla fine dell’anno vendere il titolare se il giovane è pronto a essere titolare, o la riserva se si sta perdendo/è arrivato a un punto morto del suo sviluppo,

 

4) Conclusione

 

Ho scritto troppo, e quindi mi limiterò qui a sintentizzare tutto il discorso: 
Io penso che il futuro della Juventus – per come mi pare che lo stia construendo Giuntoli – sia quello di un “future team” moderato.

Penso che si cercherà di sviluppare giovani e rivenderli, quasi a ciclo continuo. 

Penso che la guida tecnica dovrà essere anch'essa "giovane", e comunque inserita nelle mode tattiche del momento. 

Penso che i colpi di mercato saranno pochi nei prossimi anni, e quasi sempre legati a giovani giocatori su cui si crede molto (Alcaraz mi pare, da questo punto di vista, un proof of concept).
Penso che i parametri 0 saranno pochi, esperti, e con uno stipendio medio/alto (soprattutto per poterli rivendere facilmente se necessario), e soprattutto legati all’idea di dare una spina dorsale esperta a una squadra che sarà in gran parte formata da U25, se non U23. Non credo che andremo a caccia di parametri 0 30enni, stile Ramsey o Dzeko. 

 

Un saluto!

 

 

 

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Io penso che la juventus per non vincere il campionato in italia o lo fanno vincere ad altri con l'inganno (arbitri var federcalcio magistratura deviata ecc.)  o la juventus sbaglia tutto (allenatore dirigenti strategia di mercato ecc.) Purtroppo negli ultimi 4 anni sono successe entrambe le cose. Basta poco per cambiare le cose.

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Penso anche io future team moderato. Di giovani ne abbiamo tanti, ne controlliamo tanti e sicuramente il lavoro non è finito. 

Se si aggiungesse un paio di profili più esperti sarebbe il mix giusto 

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3 minuti fa, krom ha scritto:

Analisi non proprio sintetica ma sicuramente interessante

Dici? sefz Complimenti all'autore, anche io credo a un future team moderato con un allenatore giovane più inserito nelle tattiche degli ultimi anni.

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Io sono per la neanche troppo vecchia scuola, quella dove con gente esperta e ponderata formi un mix con giovani talentuosi.

 

Ad esempio, un Toni Kroos a 0 non me lo farei scappare a patto ci sia un contesto giovane e forte intorno , ma soprattutto dietro (già pronto il potenziale, futuro titolare)

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A mia memoria sempre, un grande club in crisi, quando è tornato a primeggiare lo ha fatto con gradualità, partendo da una base inizialmente senza grandi nomi che poi si sono rinsaldati tra loro e cresciuti anche individualmente.

 

Insomma, un nocciolo duro, resistente ed identitario.

 

Gli istant team hanno fiato corto, con investitori che mettono dentro parecchie centinaia di milioni freschi, molti dei quali se ne vanno in fumo. Scenario per noi oggi comunque non realistico.

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14 minuti fa, zebrone92 ha scritto:

Io sono per la neanche troppo vecchia scuola, quella dove con gente esperta e ponderata formi un mix con giovani talentuosi.

 

Ad esempio, un Toni Kroos a 0 non me lo farei scappare a patto ci sia un contesto giovane e forte intorno , ma soprattutto dietro (già pronto il potenziale, futuro titolare)

io Invece non sono sicuro che un Toni Kroos sia una buona idea. E non perchè lui abbia qualche problema - è integro, è fortissimo, e mi sembra uno con la testa sulle spalle, che nello spogliatoio sarebbe molto utile - ma perchè la presenza del Toni Kroos di turno ti può creare due problemi:
1) essendo Toni Kroos dovrebbe giocare quasi sempre, ma i minuti di gioco sono un capitale limitato che dando a lui stai "sprecando" (nel senso che li potresti dare a un fagioli e farlo crescere e magari accrescerne il valore)

2) essendo Toni Kroos, è razionale nel breve periodo modificare il modo di giocare per farlo funzionare bene. Ma mentre il gioco non si infortuna (e quindi i giocatori sono intercambiabili) Toni Kroos si. e se tutto il gioco era incardinato su di lui, la sua assenza diventa un problema irrisolvibile. 

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4 minuti fa, demo ha scritto:

io Invece non sono sicuro che un Toni Kroos sia una buona idea. E non perchè lui ha qualche problema - è integro, è fortissimo, e mi sembra uno con la testa sulle spalle, che nello spogliatoio sarebbe molto utile - ma perchè la presenza del Toni Kroos di turno ti può creare due problemi:
1) essendo Toni Kroos dovrebbe giocare quasi sempre, ma i minuti di gioco sono un capitale limitato che dando a lui stai "sprecando" (nel senso che li potresti dare a un fagioli e farlo crescere e magari accrescerne il valore)

2) essendo Toni Kroos, è razionale nel breve periodo modificare il modo di giocare per farlo funzionare bene. Ma mentre il gioco non si infortuna (e quindi i giocatori sono intercambiabili) Toni Kroos si. e se tutto il gioco era incardinato su di lui, la sua assenza diventa un problema irrisolvibile. 

Capisco perfettamente il senso del tuo pensiero, e lo condivido parzialmente; di fatti, bisognerebbe cercare un equilibrio tra la competitività di un club come la Juventus che deve primeggiare, ma allo stesso tempo la bellezza (e necessità) di creare un gruppo giovane,  forte e duraturo. 

 

Nella Juventus un giovane cresce bene in un contesto vincente il più possibile.. la presenza di alcuni leader tecnici e mentali può solo giovare su tanti aspetti

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Io punterei su un gruppo fatto in prevalenza di giovani, tenendo però conto che non perché siano "nostri" siano i migliori,o lo saranno( a dire il vero ,dei nostri  mi piacciono 2 o 3).

 

I mix mi convincono poco;nel fare gruppo si rischia di avere già una spaccatura tra vecchi e giovani e tra chi guadagna tanto e chi poco.

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1 minuto fa, SSS71 ha scritto:

No future 

No futureeeee 

No future for me

 

with the Elkann regime 

Concordo con te, con questa proprietà diventeremo l'Udinese d'Europa 

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11 minuti fa, zebrone92 ha scritto:

Capisco perfettamente il senso del tuo pensiero, e lo condivido parzialmente; di fatti, bisognerebbe cercare un equilibrio tra la competitività di un club come la Juventus che deve primeggiare, ma allo stesso tempo la bellezza (e necessità) di creare un gruppo giovane,  forte e duraturo. 

 

Nella Juventus un giovane cresce bene in un contesto vincente il più possibile.. la presenza di alcuni leader tecnici e mentali può solo giovare su tanti aspetti

penso che i grandi vecchi nel calcio siano un'arma a doppio taglio: se da un lato ti aiutano a guidare i giovani e ti tirano fuori le castagne dal fuoco in brutte partite, dall'altro hanno un nome e un ruolo che trascende il loro contributo in campo, e spesso limita la rosa. Pensa agli ultimi anni di Totti, per esempio. 

Per quanto mi riguarda, i grandi nomi sono utili SOLO se la squadra giocherebbe nello stesso modo con e senza di loro. Se devi modificare il gioco per adattarti alle loro caratteristiche, non ne vale la pena. 

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56 minuti fa, krom ha scritto:

Analisi non proprio sintetica ma sicuramente interessante

 

48 minuti fa, Small Anchovy ha scritto:

Dici? sefz Complimenti all'autore, anche io credo a un future team moderato con un allenatore giovane più inserito nelle tattiche degli ultimi anni.

ahahah purtroppo fra "concettualmente accurato" e "troppo lungo" preferisco sempre la prima 

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19 minuti fa, SSS71 ha scritto:

No future 

No futureeeee 

No future for me

 

with the Elkann regime 

 

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4 minuti fa, demo ha scritto:

ahahah purtroppo fra "concettualmente accurato" e "troppo lungo" preferisco sempre la prima 

Fai bene, io non faccio testo sono uno di quelli che si preparavano per gli esami sulle Edizioni Bignami .ghgh 

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Il prossimo obiettivo della Juve non ce lo deve dire Giuntoli o nessun altro. Ce lo dirà il mercato fatto in estate. Se la Juve prenderà elementi di un certo spessore vuol dire che si vuole tornare a vincere subito altrimenti se si prenderanno altri giovani per quanto bravi vuol dire che si sta cercando di ricostruire una squadra vincente. Obiettivo che paradossalmente potrebbe anche essere più importante che vincere uno scudetto. Ragazzi il calcio è fatto di cicli e il nostro è finito da anni ma non si è fatto nulla per ricostruirlo o si è fatto male. Per me abbiamo un’ottima base di giovani ma ovviamente gli va data fiducia e fatti crescere al fianco di gente più esperta che possa garantire l’obiettivo minimo del quarto posto. Stessa cosa vale per l’allenatore (per me Allegri saluta a giugno). Se si fa la scelta sensata di prendere un emergente va sostenuto alle prime critiche che riceverà e gli andrà data fiducia. Poi altra cosa se si inizia a vendere Chiesa o Bremer, o si cede Huijsen di fronte ad una buona offerta per sistemare i bilanci allora non si vincerà un bel niente per tanti anni

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6 minuti fa, bianconero1885 ha scritto:

Il prossimo obiettivo della Juve non ce lo deve dire Giuntoli o nessun altro. Ce lo dirà il mercato fatto in estate. Se la Juve prenderà elementi di un certo spessore vuol dire che si vuole tornare a vincere subito altrimenti se si prenderanno altri giovani per quanto bravi vuol dire che si sta cercando di ricostruire una squadra vincente. Obiettivo che paradossalmente potrebbe anche essere più importante che vincere uno scudetto. Ragazzi il calcio è fatto di cicli e il nostro è finito da anni ma non si è fatto nulla per ricostruirlo o si è fatto male. Per me abbiamo un’ottima base di giovani ma ovviamente gli va data fiducia e fatti crescere al fianco di gente più esperta che possa garantire l’obiettivo minimo del quarto posto. Stessa cosa vale per l’allenatore (per me Allegri saluta a giugno). Se si fa la scelta sensata di prendere un emergente va sostenuto alle prime critiche che riceverà e gli andrà data fiducia. Poi altra cosa se si inizia a vendere Chiesa o Bremer, o si cede Huijsen di fronte ad una buona offerta per sistemare i bilanci allora non si vincerà un bel niente per tanti anni

Che qualcuno verrà venduto per sistemare i bilanci è ovvio. Per quanto mi riguarda, le domande dovrebbero essere "chi", "come" e "sostituito da chi?" . 
Come ho scritto nell'altro topic, per esempio, rimpiazzare Bremer con Calafiori mi sembrerebbe -tutto sommato - una grandissima operazione. Rimpiazzare Vlahovic con Petagna, invece, no. 

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8 minuti fa, demo ha scritto:

Che qualcuno verrà venduto per sistemare i bilanci è ovvio. Per quanto mi riguarda, le domande dovrebbero essere "chi", "come" e "sostituito da chi?" . 
Come ho scritto nell'altro topic, per esempio, rimpiazzare Bremer con Calafiori mi sembrerebbe -tutto sommato - una grandissima operazione. Rimpiazzare Vlahovic con Petagna, invece, no. 

Io questo Bremer onestamente non lo scambierei con nessuno attualmente tanto meno con un giocatore di una squadra di serie A

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57 minuti fa, SSS71 ha scritto:

No future 

No futureeeee 

No future for me

 

with the Elkann regime 

Mi sembra di conoscerla sta canzone, "God save the Fighters", una cosa del genere...

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C'è una buona base di giovani sia in squadra sia in prestito. Basterebbe un innesto di esperienza e qualità per reparto (non top player ma giocatori di spessore) per tentare di inserirsi nella corsa scudetto già dal prossimo anno. Giocatori con carattere che non giocano con ansia in partite decisive vedi Inda e non vanno in depressione quando le cose iniziano ad andare male. Che siano parametri zero o giocatori sostenibili cambia poco. 

Se si pensa che basti buttare tutti i giovani che abbiamo nella mischia non si va da nessuna parte. Se si vuole valorizzare a tutti i costi gente poco tecnica e con poco carattere idem. Ma questo Giuntoli lo sa, spero gli diano un budget decente di mercato perchè a ogni partita si vedono tonnellate di errori tecnici da dilettanti. 

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