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Lev

[Topic Unico] L'Angolo del Guru

Post in rilievo

22 ore fa, davis ha scritto:

A quanto pare, purtroppo, a Madrid sono dell' opinione che i giovani col talento prima li provano (nonostante nel reparto abbiano già 300 fenomeni) e poi decidono di venderli senza recompre a loro favorevoli.

A differenza di qualun altro che vende i talenti, senza manco averli mai provati in squadra, per poi giocare con Pippo e Paperino 

Esatto...e ma la Società parla bene

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48 minuti fa, AndrewGD ha scritto:

Comunque gli infortuni di Cabal e Bremer sono ricadute prevedibili dagli infortuni precedenti, quello di Gatti possiamo dire che é sfiga? Il povero Milik non lo conto nemmeno. Zhegrova é arrivato rotto. Se togli questi, non abbiamo avuti chi sa che infortuni importanti apparte quello di Dusan, che é quello piú lungo ed importante. Poi c'é Rugani, e pure Thuram ha avuto qualche problema ma non troppo lungo.

Milik anche io ormai non lo gonterei più 

Però è strano che non dicano cosa ha

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Il problema che sono stati cacciati e allontanati malamente etichettandoli … 

artur ad oggi sarebbe da riprovare.  Per non parlare di David luiz.

poi abbiamo i talenti che sono sbocciati fuori.

 

per me veniamo da anni di dilettantismo a livello societario… conseguenze che pagheremo per altri 3/4 anni

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2 minutes ago, rocciaj said:

Milik anche io ormai non lo gonterei più 

Però è strano che non dicano cosa ha

Spero solo che non sia niente di grave per la sua salute. Ho imparato con il tempo che certe volte ci sono dramme umane sotto queste situazioni, perció si puó solo sperare che il ragazzo stia bene e che solo non puó giocare a calcio.

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9 minuti fa, rocciaj ha scritto:

Milik anche io ormai non lo gonterei più 

Però è strano che non dicano cosa ha

Molto probabilmente sarà un problema familiare fisico credo che dopo due anni tutti riescano a recuperare.

 Ecco perché in società si mantengono la riservatezza di non far trapelare informazioni.

 Tipo con ilicic a Bergamo

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in quasi 20 anni non ho mai visto questo spazio cosi disorientato, leggendo qualche pagina indietro mi soffermo su nomi improponibili del passato, roba che qui dentro li mandavamo a vendere il carbone finto a piazza navona il  6 gennaio.

sembriamo quasi quelle persone che giustamente oppure no, in un momento di difficolta invocano i santi di tutti i tipi, anche quelli sconosciuti.

 

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15 hours ago, garrison said:

Nessuno "rimpiange" Arthur.

Si rifletteva sul fatto che, per me in maniera sconcertante, un giocatore comunque costato 50 milioni di fatto é stato provato pochissimo, non si é neppure tentato davvero di utilizzarlo.

E oggi se pensiamo ad una riserva di Locatelli in rosa non c'é, devi adattarci Koop o Adzic.

Mentre lui in prestito gioca regolarmente nel Gremio e pare pure bene (ed é un po' simile a Lobotka che con Spalletti ha giocato tantissimo).

Solo una riflessione sulle tante risorese buttate sul mercato, tutto lì.

A me Arthur piaceva molto e devo dire che la sfortuna gli ha remato contro, la partita contro l'Atalanta stava giocando benissimo fino a quando l'arbitro, che concedeva ai bergamaschi la facoltà di picchiare per fare male, non contribui con il suo lasciare correre,  a farlo azzoppato, credo  che da lì non si riprese piu, oggi esiste maggiore protezione per i giocatori tecnici...ma io lo dico apertamente, uno come Arthur non lo abbiamo, giochiamo con calciatori limitati tecnicamente. 

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22 ore fa, Bill Carson ha scritto:

Gatti lo avrei fatto giocare anch’io, tenendo fuori Kalulu in luogo di Pedro Felipe. Ma ciò che contesto è il principio, il non ruotare i giocatori in funzione dei minuti già giocati e dell’importanza/difficoltà dei match in programma.

Personalmente è una scelta eloquente di quanto timore aleggi nella sua testa, di come sia suggestionato dall’ambiente. Come se fosse più importante evitare una cocente eliminazione dalla Coppa Italia anziché presentarsi nel miglior modo possibile alla partita del San Paolo.

Peró se devi costruire un impianto di gioco, di rivoluzionare la psicologia di un gruppo allo sbando per prima cosa individui il tuo gruppo di titolari, a costo di esagerare con il minutaggio, non gestione della rosa che si quando le cose sono assestate

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1 ora fa, rocciaj ha scritto:

Milik anche io ormai non lo gonterei più 

Però è strano che non dicano cosa ha

Lo ha detto ferreno (io avevo scritto scanavino) nell'assemblea degli azionisti 

#Ferrero su #Milik: "Se il giocatore non rientra è perché è successo qualcosa di grave. Non vi è interesse da parte nostra di tenerli fuori a lungo."

Potrebbe essere un male psicologico o fisico,esiste la privacy su ste cose magari è depresso,non è dato sapersi.

Lui chiarisce che non è una cosa decisa dalla società 

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1 ora fa, AndrewGD ha scritto:

Spero solo che non sia niente di grave per la sua salute. Ho imparato con il tempo che certe volte ci sono dramme umane sotto queste situazioni, perció si puó solo sperare che il ragazzo stia bene e che solo non puó giocare a calcio.

Già fa fatica Zeghrova a ritrovare il ritmo gara.

Figurati lui. Ex calciatore.

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15 minuti fa, santrinoilmazzulatoro ha scritto:

A me Arthur piaceva molto e devo dire che la sfortuna gli ha remato contro, la partita contro l'Atalanta stava giocando benissimo fino a quando l'arbitro, che concedeva ai bergamaschi la facoltà di picchiare per fare male, non contribui con il suo lasciare correre,  a farlo azzoppato, credo  che da lì non si riprese piu, oggi esiste maggiore protezione per i giocatori tecnici...ma io lo dico apertamente, uno come Arthur non lo abbiamo, giochiamo con calciatori limitati tecnicamente. 

Grazie al cielo aggiungo,  ne abbiamo già troppe di disgrazie 1469518176.png

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1 ora fa, marko77 ha scritto:

in quasi 20 anni non ho mai visto questo spazio cosi disorientato, leggendo qualche pagina indietro mi soffermo su nomi improponibili del passato, roba che qui dentro li mandavamo a vendere il carbone finto a piazza navona il  6 gennaio.

sembriamo quasi quelle persone che giustamente oppure no, in un momento di difficolta invocano i santi di tutti i tipi, anche quelli sconosciuti.

 

Io quello che non riesco a capire è come possano riuscire a competere il Napoli la Roma e il Bologna e non la Juventus

È questo che non comprendo

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2 minuti fa, rocciaj ha scritto:

Io quello che non riesco a capire è come possano riuscire a competere il Napoli la Roma e il Bologna e non la Juventus

È questo che non comprendo

La dirigenza fa tutta la differenza del mondo.. 

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13 hours ago, garrison said:

Di sicuro cambiare continuamente giocatori non é servito, oggi della formazione arrivata terza due anni fa, sono rimasti 5/6 giocatori, pochi titolari, della squadra di Pirlo (era 5 anni fa non venti) penso solo McKennie, Perin e Pinsoglio.

Ma infatti... è che poi leggo che kostic e Rugani si sono rivalutati... boh 

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28 minutes ago, rocciaj said:

Io quello che non riesco a capire è come possano riuscire a competere il Napoli la Roma e il Bologna e non la Juventus

È questo che non comprendo

É la competenza della dirigenza che fa tutta la differenza. Quale allenatore scegliere, como apoggiarlo (comprando i giocatori giusti per lui e standoli vicino), quale giocatori vendere o mandare in prestito, quali giocatori tenere e rinnovare, quali giocatori comprare (scouting, prezzo, livello d'esperienza, carattere, posizione), la comunicazione publica, analizzare problemi e risolverli, ecc.

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1 ora fa, marko77 ha scritto:

in quasi 20 anni non ho mai visto questo spazio cosi disorientato, leggendo qualche pagina indietro mi soffermo su nomi improponibili del passato, roba che qui dentro li mandavamo a vendere il carbone finto a piazza navona il  6 gennaio.

sembriamo quasi quelle persone che giustamente oppure no, in un momento di difficolta invocano i santi di tutti i tipi, anche quelli sconosciuti.

 

Quando tutto va male gli assenti hanno sempre ragione soprattutto oggi, nel momento storico in cui un tizio può scrivere oggi bianco e domani nero tanto nessuno si ricorda cosa ha scritto, detto, pensato il giorno prima, quasi un'era geologica fa...:d

 

Entra Gatti fa schifo e torna in panchina, gioca Cabal fa altrettanto schifo.......Ahhhh se solo avessimo Gatti, poi entra Gatti e fa schifo......Ahhhhh se solo ci fosse Cabal.......la circolarità storica tanto cara a Benedetto Croce oggi è stretta come la circonferenza di un pallone di Football...

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Quoto

Calciomercato Juve: rinnovo di Vlahovic sospeso. Ma un aspetto ha colpito il management bianconero dopo l’infortunio del serbo

 

Il futuro di Dušan Vlahović resta l’unico nodo che adesso, soprattutto adesso, non potrà essere sciolto. L’appuntamento decisivo con il management juventino è stato incastrato nelle ultime settimane della stagione, e prima di allora, dovrà essere trovato un terreno fertile per avviare la discussione e capire se i discorsi saranno possibilisti oppure esclusivamente di addio. Per quanto la prima ipotesi sia difficile per i paletti finanziari, una parte di Dusan non ha mai smesso di crederci.

Il carisma e la guida: l’impatto dell’assenza

Il serbo è desideroso di puntare sullo status finalmente conquistato per avere più voce in capitolo, dimostrando quanto la Juve abbia bisogno di lui e dei suoi gol, ma anche del suo carisma e della sua guidaVlahović ha affrontato l’intervento di ieri con la consapevolezza di quanto grande e importante sia il traguardo da raggiungere: quel che c’è al di là dell’infortunio, ovvero una Juventus da accompagnare nel rush finale.

 

L’attaccante si è fermato solamente quando il corpo l’ha costretto, con le lacrime e la consapevolezza del referto: lesione di alto grado della giunzione muscolo – tendinea dell’adduttore lungo di sinistra. Questo infortunio si traduce in un letargo forzato fino alla primavera, un colpo durissimo da smaltire tanto quanto il KO.

L’effetto avuto sui compagni è un elemento che ha colpito non poco il management juventino, così com’è stato percepito l’impatto della sua assenza. La squadra si era abituata ad appoggiarsi tanto al nove, sia in campo che fuori, rendendo il grado di preoccupazione generato dallo stop molto alto. Lo riporta Tuttosport.

14 settimane: la prova generale senza il serbo

Se il futuro sarà un discorso di numeri – e i numeri sono freddi, sono gol e incidenza, sono milioni da contare e far rientrare –, la riabilitazione può farsi un discorso quasi coraleVlahović inizia la fase di recupero e la Juventus dà il via a una parte senza Dusan.

Sarà un periodo in cui la squadra di Luciano Spalletti dovrà abituarsi a nuovi movimenti, altri punti di riferimento(come Yildiz falso nueve), diverse opportunità e un’incerta continuità. Questa fase, dalla durata di quattordici settimane, sarà una vera e propria prova generale. Il periodo chiarirà l’incidenza del serbo sul sistema di gioco bianconero, prima del rush finale e del definitivo appuntamento già fissato per la discussione sul futuro.

 

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29 minuti fa, Dio Zigo ha scritto:

Ma infatti... è che poi leggo che kostic e Rugani si sono rivalutati... boh 

sinceramente, mi riesce difficile capire tutto questo astio verso Rugani, il quale, oltre ad essere un ottimo professionista, quando è stato chiamato in causa ha sempre fatto il suo.

(parlo in generale, non mi rivolgo espressamente a te amico mio)

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Quoto

Altafini: «Spalletti mi sta piacendo, se vince a Napoli avrà vantaggio psicologico. Conte senza centrocampo? Tanto giocherà difesa e contropiede». Parla il doppio ex

 

José Altafini, leggenda vivente del calcio, ha lasciato un segno indelebile in Italia con le maglie di Milan, Napoli e Juventus. Proprio la sfida tra azzurri e bianconeri evoca in lui ricordi agrodolci: sette anni magici a Napoli negli anni ’60, culminati poi con quel gol decisivo per lo scudetto segnato con la maglia della Juve nel 1975, che gli valse l’etichetta di “core ‘ngrato“. A 87 anni, con la sua inconfondibile verve, analizza l’imminente big match del Maradona su La Gazzetta dello Sport.

NAPOLI-JUVE, PARTITA SPECIALE – «Certamente sì. Partita per uomini forti, piena di attesa, di storie incrociate. Sfida con grandi calciatori, con tantissime assenze che incideranno».

 

LE ASSENZE PESANTI – «Il Napoli che ha perso l’intero centrocampo. Ma la Juventus senza Vlahovic deve fare a meno di un punto di riferimento offensivo di grosso spessore, uno che ti aiuta perché fa reparto. Però, se togli tutti quei calciatori a un allenatore, come sta succedendo a Conte, un po’ ti scoccia. Anzi, più di un po’».

L’ATMOSFERA DEL MARADONA – «Bella per l’atmosfera, come può esserla Napoli-Juventus. E anche nei contenuti. Non direi quanto spettacolare, a questo provvederà il campo, ma le premesse per divertirsi ci sono tutte».

IL FATTORE CAMPO – «Conosco bene il calore di quello che ai miei tempi si chiamava San Paolo. Ha un peso. Ma non decisivo, perché poi — e il discorso riguarda qualsiasi stadio, sia chiaro — si trasforma in letteratura. Se sessanta, settanta, ottantamila spettatori possono indirizzare una partita a favore di chi gioca in casa, allora non ci sarebbero mai vittorie esterne in questi palcoscenici. Eppure accade. Napoli e Juventus hanno calciatori di livello internazionale, sono abituati a queste tensioni da match. Ma Napoli ti dà, certo».

GLI UOMINI CHIAVE – «Ci fosse Anguissa nel Napoli, non avrei dubbi. Ha tutto quello che serve per farti innamorare: corsa, fisico, intelligenza e pure il senso del gol. Allora punto su Hojlund, a cui manca un gol da mesi ma che può decidere una grande sfida. Della Juventus scelgo Conceição, con quegli strappi che ti fanno male, quella capacità di creare la superiorità».

 

CONTE VS SPALLETTI – «Per Conte sono i risultati che parlano: ha vinto ovunque sia andato e tranne qualche delusione, è sempre riuscito a conquistare lo scudetto. Primo o secondo posto. Spalletti ha riportato il titolo a Napoli dopo 33 anni, mica poco. Mi sta piacendo come sta intervenendo sulla Juve, non era semplice».

LA CORSA SCUDETTO – «Penso che Napoli e Inter stiano davanti alle altre, non so se l’una o l’altra abbia qualcosa in più, differenza minima. Però in questo periodo della stagione, con tutte queste rinunce, qualcosa può essere spostato in termini di punti, e quelli valgono sempre. Continuo a pensare che resti un duello tra Conte e Chivu. Con le altre, il Milan, la Roma, la Juventus, leggermente staccate».

L’IMPORTANZA DEL MATCH – «Il traguardo è lontanissimo, non siamo neanche a metà della stagione, e il gap può essere colmato o accresciuto. Ma dal punto di vista psicologico, qualcosa lascia: chi vince Napoli-Juve esce con maggiore convinzione. È autostima che si alimenta, perché non è una partita come le altre. Lo sanno tutti e non è un modo di dire».

TROPPI INFORTUNI – «Chiaro che sì. Se insistiamo a fare giocare partite ogni santo giorno, è inevitabile. E più sei una grande, più appuntamenti hai da dover affrontare. Il fisico si logora, i giocatori non sono fatti di ferro. C’è il campionato, poi la Champions League, poi la Coppa Italia, ora in quattro andranno a Riad per la Supercoppa, poi durante le soste — chiamiamole così — in tanti vanno con le nazionali. Ditemi voi quando riposano. Tra un po’ rimarranno 3 o 4 per club».

CONTE SENZA CENTROCAMPO – «Vabbé, giocherà difesa e contropiede».

 

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1 minuto fa, LiamBrady10 ha scritto:

sinceramente, mi riesce difficile capire tutto questo astio verso Rugani, il quale, oltre ad essere un ottimo professionista, quando è stato chiamato in causa ha sempre fatto il suo.

(parlo in generale, non mi rivolgo espressamente a te amico mio)

Rugani è figlio di una memoria tattica tanto invisa ai tifosi ovvero la difesa bassa di allegriana memoria, l'idea che si ha di Danielino è quella che Woody Allen definirebbe "danno collaterale".

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38 minuti fa, Dio Zigo ha scritto:

Ma infatti... è che poi leggo che kostic e Rugani si sono rivalutati... boh 

Penso che l'utente intendesse dire che anziché metterli fuori squadra in attesa di sbolognarli da qualche parte in prestito han preferito tenerseli e metterli a disposizione dell'allenatore.

Più che rivalutati, ri-utilizzati.

E specialmente per Rugani, al netto dei suoi haters nel Forum, non aveva molto senso andare a spendere dei soldi per un difensore di riserva quando comunque lui un rendimento medio/discreto lo riesce tranquillamente a fornire.

Uno dei problemi delle dirigenze che si sono succedute mi è sembrato anche il voler fare tabula rasa di quello che aveva fatto la precedente.

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18 minuti fa, Spectreman ha scritto:

La squadra si era abituata ad appoggiarsi tanto al nove, sia in campo che fuori

Eh, forse questo era parte del problema, almeno in campo.

Perché appoggiarsi su Vlahovic la metà delle volte significava palla consegnata agli avversari...

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2 ore fa, santrinoilmazzulatoro ha scritto:

A me Arthur piaceva molto e devo dire che la sfortuna gli ha remato contro, la partita contro l'Atalanta stava giocando benissimo fino a quando l'arbitro, che concedeva ai bergamaschi la facoltà di picchiare per fare male, non contribui con il suo lasciare correre,  a farlo azzoppato, credo  che da lì non si riprese piu, oggi esiste maggiore protezione per i giocatori tecnici...ma io lo dico apertamente, uno come Arthur non lo abbiamo, giochiamo con calciatori limitati tecnicamente. 

Sarà stato pur bravo tecnicamente, ma appena doveva fare un passaggio più lungo di 3 metri, lo sbagliava 

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