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Mormegil

Guerra di Siria e situazione mediorientale: news e commenti

Post in rilievo

 

 

No, basta evitare gli ultras estremisti di una e dell'altra sponda, io non ti posto ciò che scrivono su Al Quds Al Arabi perché non lo leggeresti nemmeno cestinando tutto a priori, vedi di fare altrettanto evitandomi certe fonti.

Al massimo io qui posto roba di Repubblica, Guardian, Corriere, anche Haaretz, perché no. Il foglio è il giornale dei neocon italiani, è chiaramente schierato a favore di Israele ed è sionista fino al midollo, più di buona parte degli stessi giornali israeliani.

 

Non puoi certo dirmi ciò che devo o non devo fare, anche perché il post non era rivolto o riferito a te (che so benissimo che il Foglio non è cosa tua, a differenza mia che invece lo apprezzo, e pure parecchio), ma ad altri che eventualmente potrebbero essere interessati a sentire una campana diversa dalle solite litanie pro-arabe della sinistra radical-chic stile Manifesto, ma non solo.

in pratica, ti sei sentito tirato in ballo come per una specie di riflesso pavloviano, oltretutto senza minimamente conoscere il contenuto dell'articolo visto che:

1) il Foglio non lo leggi

2) l'articolo in questione non è on-line perché a pagamento

 

Ergo hai utilizzato la classica tattica di argomentum ad personam, attaccando la fonte (Il Foglio, Meotti...) invece del contenuto: che poi, en-passant: qual'è il problema che Meotti sia figlio di un orafo, "son of a goldsmith" visto che l'hai evidenziato? Forse sarebbe stato più credibile se fosse stato figlio di un meccanico? Oppure, Dio non voglia, dobbiamo collegare il "trafficare" in oro (o magari in diamanti, o in prestiti ad usura... .ehm) a certi preconcetti che non passano mai di moda?

 

Il Foglio non è "un foglio" che incita alle crociate ed allo sterminio degli arabi, ma alla riflessione politica concettuale. È una specie di think-thank de' noantri. E se dà fastidio il fatto che sia dichiaratamente filoisraeliano (come buona parte dei suoi lettori, tra cui il sottoscritto) è sufficiente non leggerlo e non commentarlo.

 

Ma invocarne la censura come tu hai fatto, addirittura "ordinandomi" di evitarne le citazioni è cosa francamente intollerabile e degna di una polizia religiosa. .ehm

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Quello che non capisci è che il filosofeggiare teorico che ti piace tanto funziona solo sui libri, poi esiste la realtà delle cose che è ben diversa. Ma del resto sei ancora un giovane studente, cos'è la vita pratica e in cosa differisce da quella teorica lo capirai quando ti sporcherai le mani. Vale per un medico (come ti auguro di diventare), per un ingegnere analfabeta e beduino come me e vale pure in politica, gli ideali sono una cosa, la politica reale è altra. Israele con certi ideali e con tutti cittadini sarebbe nato morto, per realizzare il sogno di uno "stato ebraico" serviva un'azione sporca ed è stata fatta, fine della favola.

 

 

mi spiace averti dato del beduino, anche se non era rivolto proprio a te.

e al di là delle frasi da battibecco, io riconosco spesso l'originalità e la bellezza della cultura araba, che in certe arti, come la calligrafia , ha raggiunto vette ineguagliabili.

 

ciao.

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Non puoi certo dirmi ciò che devo o non devo fare, anche perché il post non era rivolto o riferito a te (che so benissimo che il Foglio non è cosa tua, a differenza mia che invece lo apprezzo, e pure parecchio), ma ad altri che eventualmente potrebbero essere interessati a sentire una campana diversa dalle solite litanie pro-arabe della sinistra radical-chic stile Manifesto, ma non solo.

in pratica, ti sei sentito tirato in ballo come per una specie di riflesso pavloviano, oltretutto senza minimamente conoscere il contenuto dell'articolo visto che:

1) il Foglio non lo leggi

2) l'articolo in questione non è on-line perché a pagamento

 

Ergo hai utilizzato la classica tattica di argomentum ad personam, attaccando la fonte (Il Foglio, Meotti...) invece del contenuto: che poi, en-passant: qual'è il problema che Meotti sia figlio di un orafo, "son of a goldsmith" visto che l'hai evidenziato? Forse sarebbe stato più credibile se fosse stato figlio di un meccanico? Oppure, Dio non voglia, dobbiamo collegare il "trafficare" in oro (o magari in diamanti, o in prestiti ad usura... .ehm) a certi preconcetti che non passano mai di moda?

 

Il Foglio non è "un foglio" che incita alle crociate ed allo sterminio degli arabi, ma alla riflessione politica concettuale. È una specie di think-thank de' noantri. E se dà fastidio il fatto che sia dichiaratamente filoisraeliano (come buona parte dei suoi lettori, tra cui il sottoscritto) è sufficiente non leggerlo e non commentarlo.

 

Ma invocarne la censura come tu hai fatto, addirittura "ordinandomi" di evitarne le citazioni è cosa francamente intollerabile e degna di una polizia religiosa. .ehm

 

Tu mi hai quotato e ti sei rivolto a me, quindi ti ho semplicemente risposto dicendo che io cestino come spazzatura ciò che proviene da un giornale come quello sul tema israelo-palestinese perché parliamo di un giornale che non fa informazione ma fa il tifo, sono 2 cose diverse. Se ci hai fatto caso infatti non amo nemmeno Il Manifesto che non cito mai.

E probabilmente tu a tua volta cestini ciò che viene da Al Quds Al Arabi. Del resto se non ci fosse una distanza siderale tra le 2 campane non saremmo qui a parlare di pace e Gerusalemme nel 2017 quando da Balfour sono passati 100 anni!

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mi spiace averti dato del beduino, anche se non era rivolto proprio a te.

e al di là delle frasi da battibecco, io riconosco spesso l'originalità e la bellezza della cultura araba, che in certe arti, come la calligrafia , ha raggiunto vette ineguagliabili.

 

ciao.

 

Quello che non hai ancora capito di me è che io non la butta mai sul piano culturale o religioso, io non ho problemi con l'ebreo o con la sua cultura, non ho problemi con il texano casa e chiesa, anzi, sono una persona molto aperta verso tutti, amo viaggiare, amo le città multiculturali, amo le diversità, mi piace e voglio che Gerusalemme sia la città di tutti, perché è giusto così. Quello che non tollero, che non ho mai tollerato, è l'arroganza dei vincitori che pensano di poter fare sempre tutto sbattendosene degli altri. Mi potrai dire che i vincitori sono sempre arroganti, non è vero, lo sono spesso ma non sempre. E io spero che nel 2017 (che non è il 1500) non si ragioni più con termini, che ho letto anche qui, come cowboy e indiani, ci si dovrebbe essere evoluti un po' nel frattempo. E il problema è che io sono così, posso "alzare la voce" con te ma alla fine siamo qui e ci parliamo perché forse ad entrambi interessa la soluzione di questa vicenda, ma molti dei miei compatrioti non sono così perché certe cose le vivono nel quotidiano, sono frustrati, arrabbiati e pieni di rancore, quindi il fuoco c'è già, continuare a versarci benzina sopra è semplicemente da irresponsabili. Tutto qui.

 

Posto un articolo di un israeliano saggio...

 

 

Corriere della Sera

 

ESTERI

 

A Gerusalemme ho incontrato l’amore ma questa città non è solo mia

Lo scrittore israeliano Eshkol Nevo racconta il suo rapporto con la città al centro della contesa

 

di Eshkol Nevo

 

 

Nel quartiere di Gerusalemme in cui sono nato, vivevano anche molti ultraortodossi. Fin da piccolissimo, ho avuto ben chiaro che nella «mia» città vivevano persone assai diverse da me. Nel vestire. Nello stile di vita. La memoria è sempre selettiva, ma di quei tempi non ricordo sommosse. O conflitti. Vivevamo fianco a fianco. Giocavamo, bambini con i cernecchi e bambini senza cernecchi, tutti insieme.

Dall’altra parte della strada si levavano le mura della Città Vecchia. Ancora oltre, Gerusalemme Est. Era prima dell’Intifada, e la Città Vecchia era ancora il luogo dove passeggiavo con i miei genitori. Senza timori. Anche lì vedevo persone che vivevano, si vestivano, parlavano, in modo diverso. Non ricordo che allora l’arabo fosse una lingua minacciosa. Tutt’al più incuriosiva. I miei genitori mi portarono al Kotel, il Muro del Pianto, a infilare un foglietto in una fessura fra le pietre, e poi mi mostrarono la Cupola d’Oro spiegando che Gerusalemme, come era sacra per gli ebrei, era sacra per i musulmani. Non ricordo di averci trovato una contraddizione, da bambino. Poi lasciammo Gerusalemme per trasferirci a Haifa, e ci tornammo quando avevo dodici anni.

Gerusalemme è montuosa, non ci sono molti posti dove andare in bicicletta, ma nel quartiere dove abitavamo noi, si poteva. Di Shabbat uscivo in bici e gironzolavo per i sentierini del parco pubblico, Gan Saker. Nei grandi prati, facevano pic-nic e giocavano a calcio poveri e ricchi, religiosi e laici, arabi ed ebrei. Tornando da Gan Saker, mi fermavo nel centro della Valle della Croce, nel luogo in cui, secondo la tradizione, crebbe l’albero con cui i romani fabbricarono la croce di Gesù. Mi capitava di passare in mezzo a gruppi di pellegrini che si recavano a visitare il monastero. A volte, nelle arroventate giornate estive, anch’io entravo nel monastero, per godermi l’aria sempre fresca del chiostro. A quel punto sapevo e avevo studiato già abbastanza da sapere che Gerusalemme non appartiene solo agli ebrei e ai musulmani, bensì anche ai cristiani.

Il venerdì andavo con mio papà al mercato Machane Yehuda. A fare la spesa per Shabbat. Da tutte le macchine ferme nell’immancabile ingorgo di via Agrippas, arrivava la canzone in testa alla hit parade dell’epoca, Linda, Linda. Il cantante si chiamava Haim Moshe. Le parole erano tutte in arabo. Alle 17 un uomo passava per il mercato suonando lo shofar per segnalare ai venditori e agli acquirenti l’approssimarsi dell’entrata dello Shabbat: era il momento di chiudere gli affari e tornarsene a casa. Anche noi obbedivamo, trascinavamo i sacchetti di frutta e verdura alla macchina e prendevamo la strada di casa. Anche se non abbiamo mai osservato lo Shabbat. Non mi sembrava strano. Faceva parte del fatto di vivere a Gerusalemme. Lasciammo Gerusalemme nel 1985. Nel 1987 scoppiò l’intifada e i rapporti fra arabi ed ebrei si caricarono di una profonda tensione. Di violenza trattenuta, e non trattenuta.

Tornai comunque a Gerusalemme nel 1993 per incontrare l’amore della mia vita. Lei studiava all’Università Ebraica. Io mi ero appena congedato. Degli amici in comune ci fecero conoscere. Passai a prenderla nel suo appartamento in via Moshe Hagiz, in un quartiere abitato prevalentemente da ultraortodossi. Il primo bacio ce lo scambiammo in via Hatibonim, nel quartiere di Rehavia, non lontano dal Monastero della Valle della Croce. In men che non si dica Gerusalemme si riempì di pietre miliari, posti romantici, che diventavano «nostri» senza che nessuno fosse davvero solamente «nostro». Non il bellissimo quartiere diviso di Abu Tor. Non la passeggiata vicino al Palazzo del Governo mandatario, Armon Hanetziv. Non Talitha Kumi, nello spiazzo del vecchio Mashbir. Persino il primo appartamento in cui andammo a convivere, a Maoz Zion, sulla strada per Gerusalemme, era stato costruito sulle rovine di una casa araba, nel villaggio Castel, i cui abitanti erano fuggiti durante quella che noi chiamiamo Guerra d’Indipendenza, e i palestinesi chiamano Nakba.Amo Gerusalemme di tutto cuore. Di tanto in tanto ci torno, e mentre salgo per la strada tortuosa fino all’ingresso della città, il cuore mi batte di nostalgia. Anche dopo aver visitato tante celebri città in tutto il mondo, continuo a trovare Gerusalemme la più bella di tutte.

Ma non l’ho mai considerata solo «mia». O solo «nostra». Chi ama Gerusalemme davvero, e non solo come slogan politico, non ha bisogno che il presidente degli Stati Uniti gli dica che è la capitale di Israele. È ovvio, che sia la capitale d’Israele. Gli ebrei hanno pregato in direzione di Gerusalemme per i duemila anni di diaspora. Aggiungendo «L’anno prossimo nella Gerusalemme ricostruita». Senza Gerusalemme, con il profondo anelito che rappresenta, non sarebbe esistita l’immigrazione sionista in Terra d’Israele, non sarebbe esistito uno Stato per gli ebrei. Senza Gerusalemme non esisterebbe Tel Aviv. Ma chi ama davvero Gerusalemme sa anche che la sua esistenza si fonda su un delicatissimo sistema di equilibri e compromessi. Non è possibile comportarsi diversamente in una città la cui popolazione è tanto variegata. Non è possibile comportarsi diversamente in una città meta di pellegrinaggio per i devoti delle tre religioni.

Non sono sicuro che Donald Trump se ne renda conto. Non sono sicuro che sappia di cosa parla, quando parla di Gerusalemme. Gerusalemme può rappresentare l’inizio della risoluzione del conflitto, se ricorderemo che non è solo nostra. E rispetteremo il rapporto intenso e profondo che i credenti delle altre religioni hanno con lei. Gerusalemme potrebbe anche diventare il fiammifero che innesca l’ordigno esplosivo, se ci crogioleremo nelle dichiarazioni di un presidente americano non particolarmente saggio e dimenticheremo che non lui, ma noi e i nostri figli, dobbiamo vivere da queste parti. E che da queste parti non c’è futuro senza compromessi e senza vedere l’altro. Anche a Gerusalemme.

(Traduzione di Raffaella Scardi)

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Tu mi hai quotato e ti sei rivolto a me, quindi ti ho semplicemente risposto dicendo che io cestino come spazzatura ciò che proviene da un giornale come quello sul tema israelo-palestinese perché parliamo di un giornale che non fa informazione ma fa il tifo, sono 2 cose diverse. Se ci hai fatto caso infatti non amo nemmeno Il Manifesto che non cito mai.

E probabilmente tu a tua volta cestini ciò che viene da Al Quds Al Arabi. Del resto se non ci fosse una distanza siderale tra le 2 campane non saremmo qui a parlare di pace e Gerusalemme nel 2017 quando da Balfour sono passati 100 anni!

 

uum

 

non ti ho quotato. Il mio post #1393 era solo soletto. .boh Tu mi hai quotato con il #1395...

 

Per il resto ok. E, magari ti sorprenderà ma sono anche d'accordo con l'ultima frase del tuo post #1400.

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uum

 

non ti ho quotato. Il mio post #1393 era solo soletto. .boh Tu mi hai quotato con il #1395...

 

Per il resto ok. E, magari ti sorprenderà ma sono anche d'accordo con l'ultima frase del tuo post #1400.

 

Pardon, ero convinto fosse una risposta a me!

Sull'ultima frase del #1400 ci avrei giurato, sei un tipo pragmatico. :d

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.uhm"il vinto non potrà mai chiedere spiegazioni al vincitore " ( cit.)

 

Siamo spesso portati a credere che i palestinesi mantengano il controllo completo sui Loro rispettivi territori,

ma nella Cisgiordania, dove gli insediamenti illegali israeliani continuano a crescere e le forze militari sono dispiegate per limitare sistematicamente la libertà di movimento per il popolo indigeno palestinese,

l'area è rotta in dozzine di piccole zone che

non mostrano piena autonomia palestinese.

Intere strade che attraversano ad es.: la West Bank, sono per "solo israeliani".

Questo è un " dettaglio " che questo grafico ha capito.

west-bank-gaza-map-2007-settlements.png

 

 

423dcd47404dc8581115ef8011ad23a8--julien-palestine.jpg

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Guarda che forse non ci siamo capiti, a me della religione non interessa nulla, zero, mi interessa ciò che è stato tolto alla mia famiglia, a mio padre e ai miei nonni che hanno lasciato casa e terreni a Haifa e sono finiti senza nulla dall'altra parte! Il mio problema con questa decisione non è certo per un senso religioso, non entro in una moschea da anni e secondo te il mio problema è perché tizio considera sacro un muro e l'altro una roccia? Su, siamo seri, il mio problema è l'atto di arroganza del ladro e dei suoi amici!

appunto, sei parte in causa, sei di parte e vedi il tuo orticello. Esattamente ciò che intendevo. Qua parliamo di qualcosa di più grande della tua famiglia

 

No, basta evitare gli ultras estremisti di una e dell'altra sponda, io non ti posto ciò che scrivono su Al Quds Al Arabi perché non lo leggeresti nemmeno cestinando tutto a priori, vedi di fare altrettanto evitandomi certe fonti.

Al massimo io qui posto roba di Repubblica, Guardian, Corriere, anche Haaretz, perché no. Il foglio è il giornale dei neocon italiani, è chiaramente schierato a favore di Israele ed è sionista fino al midollo, più di buona parte degli stessi giornali israeliani.

allora bisogna evitare te :-) sei un ultra, alla fine della fiera, semplificando un po’

 

Comprensibile, visto che subire sulla propria pelle lascia scottature, ma la verità della tua famiglia non può passar per verità storica universale

 

È un aneddoto. Anche la mia famiglia avrebbe da raccontarne, ma non posso imporre ad altri che non hanno subito le stesse cose le mie insoddisfazioni e la mia rabbia.

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appunto, sei parte in causa, sei di parte e vedi il tuo orticello. Esattamente ciò che intendevo. Qua parliamo di qualcosa di più grande della tua famigliaallora bisogna evitare te :-) sei un ultra, alla fine della fiera, semplificando un poâ

 

Comprensibile, visto che subire sulla propria pelle lascia scottature, ma la verità della tua famiglia non può passar per verità storica universale

 

È un aneddoto. Anche la mia famiglia avrebbe da raccontarne, ma non posso imporre ad altri che non hanno subito le stesse cose le mie insoddisfazioni

La mia famiglia è parte di una verità storica, basta documentarsi senza paraocchi. Se poi vogliamo fare i negazionisti è un altro discorso. Mio nonno è nato in quella terra, il nonno del 95% degli israeliani (escludendo gli arabi israeliani) della mia età no, questo è un fatto, non un'opinione.

 

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La mia famiglia è parte di una verità storica, basta documentarsi senza paraocchi. Se poi vogliamo fare i negazionisti è un altro discorso. Mio nonno è nato in quella terra, il nonno del 95% degli israeliani (escludendo gli arabi israeliani) della mia età no, questo è un fatto, non un'opinione.

 

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la verità storica è che sei dal lato che ha perso. Da che mondo è mondo chi vince decide, chi perde si adegua.

 

Questi sono fatti che non hai maniera di modificare con le tue opinioni o citandomi l’albero genealogico, non son certo queste le cose che ti contesto

 

Non è giusto, ma questa è la verità storica. Te lo hanno spiegato tutti, ma non ci senti

 

Il mondo ideale dove chi ha ragione alla fine la ottiene, è solo nei film

 

Vivete un anacronismo senza speranza e vivete male per questo, più che se accettaste cosa è successo

 

Io ho avi di trento che sono andati a combatter per l’austria, sono tornati a casa ed era italia, quindi?

 

Ho dei seri dubbi su chi abbia il paraocchi. Un fatto del 67 non sanato in tempi brevi, non ha più la minima speranza di esser sanato. Pensarlo è aver il paraocchi

 

Scusa il paragone irriverente, il calcio è nulla, ma è come pensar di aver indietro i due scudetti del 2006. Puoi raccontar a tutti che te li hanno rubati, ed è vero, ma sai benissimo che non li avrai mai più, e che i 450 milioni di risarcimento te li ficchi dove non batte il sole

 

La forza è superar le ingiustizie e vivere, non fermare la propria vita in funzione del torto subito. Ti fai solo altro male

 

A sanar i torti alla fine ci penserà il padreterno, dato che uno che avrà rubato la casa ad un altro, o la donna ad un altro, o ucciderà, ne risponderà, non all uomo, ma a Dio. È anche nelle tavole degli ebrei

 

Mi permetto una altra considerazione.

 

La Palestina è sempre stata la questione con la Q maiuscola. Ma smetterà di esserlo, nel momento in cui accadono e probabilmente accadranno cose di gravità superiore.

 

Ci sono stati milioni di esuli e milioni di sfollati interni in siria. Il mondo dopo questa cosa ha alzato l’asticella della propria indignazione. Non si indigna più per nulla.

 

Dopo l’11settembre il tavolo è triccato, tutto è ammesso. Si parte e si bombarda chi si vuole.

 

Passa in cavalleria l omicidio di gheddafi.

 

Il nuovo problema è la potenziale guerra tra sciiti e sunniti. Esiste un nuovo asse saudita israeliano

 

Nulla è più in grado di unificare e mobilitare le folle arabe.

 

La Palestina non è più al centro, se non dei discorsi di erdogan a caccia di consenso.

 

È il momento in cui nessuno può impedire ad israele di far ciò che voleva fare. Certoficar Gerusalemme capitale, farsi un cuscinetto sul lato siriano del confine.

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la verità storica è che sei dal lato che ha perso. Da che mondo è mondo chi vince decide, chi perde si adegua.

 

Questi sono fatti che non hai maniera di modificare con le tue opinioni o citandomi lâalbero genealogico, non son certo queste le cose che ti contesto

 

Non è giusto, ma questa è la verità storica. Te lo hanno spiegato tutti, ma non ci senti

 

Il mondo ideale dove chi ha ragione alla fine la ottiene, è solo nei film

 

Vivete un anacronismo senza speranza e vivete male per questo, più che se accettaste cosa è successo

 

Io ho avi di trento che sono andati a combatter per lâaustria, sono tornati a casa ed era italia, quindi?

 

Ho dei seri dubbi su chi abbia il paraocchi. Un fatto del 67 non sanato in tempi brevi, non ha più la minima speranza di esser sanato. Pensarlo è aver il paraocchi

Direi che stai confondendo due cose, una è Storia e l'altra diritto internazionale. Io quando parlo di Storia mi riferisco ai territori del 48, è da lì che sono stati scacciati centinaia di migliaia di palestinesi tra cui la mia famiglia, quello è ingiusto ma so che ormai è andata, ma lo ripeto e lo ripeterò sempre per ricordare chi sono le vittime e chi i carnefici, visto che c'è in giro un bel po' di gente con la faccia tosta che fa passare pure gli israeliani per povere vittime.

Sul 67 invece si passa al diritto internazionale, Trump e Netanyahu possono dire ciò che vogliono, ma per il diritto internazionale (non per me) Gerusalemme Est è sotto occupazione israeliana, quindi il problema passa da torti e ingiustizie ormai andate e "sanate" (l'esistenza di Israele sui territori del 48) all'avere a che fare con uno Stato che (con l'occupazione dei territori del 67) viola il diritto internazionale e se ne sbatte pure. E sai benissimo che senza il sistematico e puntuale veto USA Israele avrebbe subito gravi conseguenze, esattamente come per l'Iraq con l'occupazione del Kuwait.

 

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Direi che stai confondendo due cose, una è Storia e l'altra diritto internazionale. Io quando parlo di Storia mi riferisco ai territori del 48, è da lì che sono stati scacciati centinaia di migliaia di palestinesi tra cui la mia famiglia, quello è ingiusto ma so che ormai è andata, ma lo ripeto e lo ripeterò sempre per ricordare chi sono le vittime e chi i carnefici, visto che c'è in giro un bel po' di gente con la faccia tosta che fa passare pure gli israeliani per povere vittime.

Sul 67 invece si passa al diritto internazionale, Trump e Netanyahu possono dire ciò che vogliono, ma per il diritto internazionale (non per me) Gerusalemme Est è sotto occupazione israeliana, quindi il problema passa da torti e ingiustizie ormai andate e "sanate" (l'esistenza di Israele sui territori del 48) all'avere a che fare con uno Stato che (con l'occupazione dei territori del 67) viola il diritto internazionale e se ne sbatte pure. E sai benissimo che senza il sistematico e puntuale veto USA Israele avrebbe subito gravi conseguenze, esattamente come per l'Iraq con l'occupazione del Kuwait.

 

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Stai citando il diritto internazionale che permette agli usa di crear in siria, al confine con la giordania, una area militarizzata illegale? Del diritto internazionale secondo cui un ufficiale della aviazione usa ha minacciato di abbattere aerei russi legittimamente presenti in siria, nel proprio spazio aereo a est dell eufrate? Non risulta che gli usa abbiano uno spazio aereo a est dell eufrate... e che nessuno li abbia chiamati

 

Stai parlando del diritto internazionale quando gli israeliani bombardano damasco dai cieli del libano?

 

Appellarsi al diritto internazionale che ha impedito a putin di riprendersi la crimea?

 

O il diritto internazionale che non ha mai dichiarato il tibet stato indipendente, considerandolo fatto interno cinese..

 

Se vuoi andiamo avanti.

 

Il diritto internazionale vale per le beghe di condominio. Nelle guerre di fatto, vale ciò che dice chi ha vinto

 

Il diritto internazionale vale quando la nato ha voglia di bombardar qualcuno, serbia o libia o iraq pieno di presunte armi chimiche che siano

 

Giusto o sbagliato, il diritto di conquista ha fatto la storia del mondo. Ti ripeto che la sede dell onu sta in territorio conquistato ai nativi americani, ora praticamente scomparsi

 

Gli israeliani si sono conquistati la loro terra, e se ne faranno un baffo di qualsiasi trattato. E secondo me, per ragioni storiche evidenti, ne hanno diritto. Poi, si sa, per far la frittata si devono romper le uova. Qualcuno doveva pagare, e come sempre è stato il più debole

 

Ti dirò di più. È provato che nove bambini su dieci tifano per i cowboys che uccidono gli indiani dopo aver rubato le loro terre. Brutale.

 

Ma significativo. Tutti saltano sul carro del vincitore. Sempre

 

I turchi sono nella nato e i saudi sono alleati di israele, ormai

 

Gli italiani poi, sono maestri nel dissociarsi da chi perde le guerre e saltar su nuovi carri. Non esiste nulla di più filo nato degli eredi del vecchio pci...

 

La destra è filo putin, ex ufficiale kgb. Da capotarsi dal ridere, altro che discutere su torti e ragioni. La storia viene scritta e a volte riscritta dai vincitori

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Stai citando il diritto internazionale che permette agli usa di crear in siria, al confine con la giordania, una area militarizzata illegale? Del diritto internazionale secondo cui un ufficiale della aviazione usa ha minacciato di abbattere aerei russi legittimamente presenti in siria, nel proprio spazio aereo a est dell eufrate? Non risulta che gli usa abbiano uno spazio aereo a est dell eufrate... e che nessuno li abbia chiamati

 

Stai parlando del diritto internazionale quando gli israeliani bombardano damasco dai cieli del libano?

 

Appellarsi al diritto internazionale che ha impedito a putin di riprendersi la crimea?

 

O il diritto internazionale che non ha mai dichiarato il tibet stato indipendente, considerandolo fatto interno cinese..

 

Se vuoi andiamo avanti.

 

Il diritto internazionale vale per le beghe di condominio. Nelle guerre di fatto, vale ciò che dice chi ha vinto

 

Il diritto internazionale vale quando la nato ha voglia di bombardar qualcuno, serbia o libia o iraq pieno di presunte armi chimiche che siano

 

Giusto o sbagliato, il diritto di conquista ha fatto la storia del mondo. Ti ripeto che la sede dell onu sta in territorio conquistato ai nativi americani, ora praticamente scomparsi

 

Gli israeliani si sono conquistati la loro terra, e se ne faranno un baffo di qualsiasi trattato. E secondo me, per ragioni storiche evidenti, ne hanno diritto. Poi, si sa, per far la frittata si devono romper le uova. Qualcuno doveva pagare, e come sempre è stato il più debole

 

Ti dirò di più. È provato che nove bambini su dieci tifano per i cowboys che uccidono gli indiani dopo aver rubato le loro terre. Brutale.

 

Ma significativo. Tutti saltano sul carro del vincitore. Sempre

 

I turchi sono nella nato e i saudi sono alleati di israele, ormai

 

Gli italiani poi, sono maestri nel dissociarsi da chi perde le guerre e saltar su nuovi carri. Non esiste nulla di più filo nato degli eredi del vecchio pci...

 

La destra è filo putin, ex ufficiale kgb. Da capotarsi dal ridere, altro che discutere su torti e ragioni. La storia viene scritta e a volte riscritta dai vincitori

 

Non è così, Israele può fare tutto quello che vuole con palestinesi, libanesi, ecc per un motivo, non perché forte e vincente (io ora come ora non ci giurerei più sulla vittoria israeliana in una guerra aperta contro l'Iran o la Turchia, per dire), ma perché ha un'alleanza di ferro con l'UNICA superpotenza attuale, ovvero l'unico paese che può veramente sbattersene del diritto internazionale e gli esempi che hai fatto lo testimoniano. E' lo stesso meccanismo per cui i sauditi possono fare quello che gli pare in Yemen e nessuno gli dice nulla, perché c'è dietro l'ok americano. E l'ok incondizionato americano a Israele, pur essendo una garanzia, non è detto che sia una garanzia eterna (perfino con Obama ha vacillato). Quindi è tutto relativo, ti arriva un presidente che si è rotto giustamente i * di dover pagare (anche in termini di terrorismo o interessi nella regione) il tuo coprirti sempre le spalle in consiglio di sicurezza e cambia tutto. Fatto sta che sei troppo legato ad UN solo alleato, perché di fatto gli USA sono l'unico paese che avalla sempre tutto quello che vuole Israele, basta vedere la posizione di francesi, cinesi, russi, tedeschi, inglesi, canadesi, ecc, su questa vicenda di Gerusalemme, praticamente è un Trump-Netanyahu contro il resto del mondo!

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Stai citando il diritto internazionale che permette agli usa di crear in siria, al confine con la giordania, una area militarizzata illegale? Del diritto internazionale secondo cui un ufficiale della aviazione usa ha minacciato di abbattere aerei russi legittimamente presenti in siria, nel proprio spazio aereo a est dell eufrate? Non risulta che gli usa abbiano uno spazio aereo a est dell eufrate... e che nessuno li abbia chiamati

 

Stai parlando del diritto internazionale quando gli israeliani bombardano damasco dai cieli del libano?

 

Appellarsi al diritto internazionale che ha impedito a putin di riprendersi la crimea?

 

O il diritto internazionale che non ha mai dichiarato il tibet stato indipendente, considerandolo fatto interno cinese..

 

Se vuoi andiamo avanti.

 

Il diritto internazionale vale per le beghe di condominio. Nelle guerre di fatto, vale ciò che dice chi ha vinto

 

Il diritto internazionale vale quando la nato ha voglia di bombardar qualcuno, serbia o libia o iraq pieno di presunte armi chimiche che siano

 

Giusto o sbagliato, il diritto di conquista ha fatto la storia del mondo. Ti ripeto che la sede dell onu sta in territorio conquistato ai nativi americani, ora praticamente scomparsi

 

Gli israeliani si sono conquistati la loro terra, e se ne faranno un baffo di qualsiasi trattato. E secondo me, per ragioni storiche evidenti, ne hanno diritto. Poi, si sa, per far la frittata si devono romper le uova. Qualcuno doveva pagare, e come sempre è stato il più debole

 

Ti dirò di più. È provato che nove bambini su dieci tifano per i cowboys che uccidono gli indiani dopo aver rubato le loro terre. Brutale.

 

Ma significativo. Tutti saltano sul carro del vincitore. Sempre

 

I turchi sono nella nato e i saudi sono alleati di israele, ormai

 

Gli italiani poi, sono maestri nel dissociarsi da chi perde le guerre e saltar su nuovi carri. Non esiste nulla di più filo nato degli eredi del vecchio pci...

 

La destra è filo putin, ex ufficiale kgb. Da capotarsi dal ridere, altro che discutere su torti e ragioni. La storia viene scritta e a volte riscritta dai vincitori

 

la storia poi, scusa se mi intrometto, è sempre stata scritta e condizionata dai vincitori... per aggiungere a quanto hai detto. ed intendo i libri di storia....

le due bombe atomiche sul giappone sono stare raccontate in un certo modo perchè hanno vinto gli alleati, ma potevano benissimo essere catalogate come crimini contro l'umanità, e sottoposte a processo simil norimberga.. invece sono oggi sotanzialmente percepite ed accettate come male necessario per far capitolare un giappone che non avrebbe mollato facilmente...

su israele, per agganciarmi a quanto hai scritto, c'è stata la shoah in europa, sei milioni di morti, una colpa immensa dell'occidente, è chiaro che da quel momento in poi gli ebrei hanno avuto carta bianca sulle loro operazioni in terra santa , facendo così noi probabilmente un torto ai palestinesi, la vita è questo, dovevamo farlo, punto. oppure non dovevamo permettere ad hitler di agire indisturbato perchè le leggi razziali le ha fatte in tempo di pace e siamo stati li a guardare.. senza fermarlo ed allora magari oggi ci sarebbero due stati ben definiti, con confini ecc..

una considerazione su gerusalemme, per gli ebrei sappiamo cosa significa, è storia, plurimillenaria.

per l'islam ? la tradizione vuole che maometto sia salito al cielo in quella città, ma è un tradizione, poseriore al profeta, probabilmente qualche califfo ha ritenuto opportuno proporla per favorire l'afflusso musulmano in quei luoghi e consolidarne la presenza.

voglio dire, non è medina..., la mecca... questo va detto secondo me

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Non è così, Israele può fare tutto quello che vuole con palestinesi, libanesi, ecc per un motivo, non perché forte e vincente (io ora come ora non ci giurerei più sulla vittoria israeliana in una guerra aperta contro l'Iran o la Turchia, per dire), ma perché ha un'alleanza di ferro con l'UNICA superpotenza attuale, ovvero l'unico paese che può veramente sbattersene del diritto internazionale e gli esempi che hai fatto lo testimoniano. E' lo stesso meccanismo per cui i sauditi possono fare quello che gli pare in Yemen e nessuno gli dice nulla, perché c'è dietro l'ok americano. E l'ok incondizionato americano a Israele, pur essendo una garanzia, non è detto che sia una garanzia eterna (perfino con Obama ha vacillato). Quindi è tutto relativo, ti arriva un presidente che si è rotto giustamente i * di dover pagare (anche in termini di terrorismo o interessi nella regione) il tuo coprirti sempre le spalle in consiglio di sicurezza e cambia tutto. Fatto sta che sei troppo legato ad UN solo alleato, perché di fatto gli USA sono l'unico paese che avalla sempre tutto quello che vuole Israele, basta vedere la posizione di francesi, cinesi, russi, tedeschi, inglesi, canadesi, ecc, su questa vicenda di Gerusalemme, praticamente è un Trump-Netanyahu contro il resto del mondo!

Nessun presidente usa si può rompere, perchè semplicemente le potenti lobbies di israele ne determinano pesantemente l elezione.

 

Trump ha avuto bisogno di giocarsi la carta gerusalemme in campagna elettorale, per togliere l appoggio di netanyahu alla clinton, e ora beniamino è passato all incasso.

 

Così sempre sarà, mi pare evidente.

 

Non ti rendi conto di quanti finanziamenti a fondo perduto vadano in israele per armi e tecnologia.

 

Israele ha avuto per primo gli f35, ha gli unici f35 modificati , ha la padronanza nel software, dei siti di manutenzione ed è l unico che può usarli senza collegamento alla rete americana

 

Vedi un po’ te

 

Campa cavallo

 

Israele e stati uniti sono la stessa cosa, perchè hanno interessi strategici comuni

 

Agli usa serve israele, a israele servono gli usa. Patto indissolubile

 

E nn ti far fregar dalle contrarietà di facciata degli europei

 

Al momento del bisogno uk sarà sempre con i cowboys. Non farti illusioni.

 

E macron fa dichiarazioni stile erdogan perchè non vuole rogne con i musulmani che vivono in francia. Ha fatto la sua bella figura, Ma al dunque non farà un bel nulla per gerusalemme

 

L italia lasciamola perdere, no la conto nemmeno. Se zio sam chiamasse scatteremmo sull attenti. Siamo stati costretti a bombardar gheddafi contro i nostri interessi... noi siamo a sovranità limitata

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Nessun presidente usa si può rompere, perchè semplicemente le potenti lobbies di israele ne determinano pesantemente l elezione.

 

Trump ha avuto bisogno di giocarsi la carta gerusalemme in campagna elettorale, per togliere l appoggio di netanyahu alla clinton, e ora beniamino è passato all incasso.

 

Così sempre sarà, mi pare evidente.

 

Non ti rendi conto di quanti finanziamenti a fondo perduto vadano in israele per armi e tecnologia.

 

Israele ha avuto per primo gli f35, ha gli unici f35 modificati , ha la padronanza nel software, dei siti di manutenzione ed è l unico che può usarli senza collegamento alla rete americana

 

Vedi un poâ te

 

Campa cavallo

 

Israele e stati uniti sono la stessa cosa, perchè hanno interessi strategici comuni

 

Agli usa serve israele, a israele servono gli usa. Patto indissolubile

 

E nn ti far fregar dalle contrarietà di facciata degli europei

 

Al momento del bisogno uk sarà sempre con i cowboys. Non farti illusioni.

 

E macron fa dichiarazioni stile erdogan perchè non vuole rogne con i musulmani che vivono in francia. Ha fatto la sua bella figura, Ma al dunque non farà un bel nulla per gerusalemme

 

L italia lasciamola perdere, no la conto nemmeno. Se zio sam chiamasse scatteremmo sull attenti. Siamo stati costretti a bombardar gheddafi contro i nostri interessi... noi siamo a sovranità limitata

Certo, è difficile, ma alla lunga non impossibile perché il mondo sta cambiando molto rapidamente, se quelli che oggi sono tuoi alleati in Medio Oriente passano con russi e cinesi è un bel casino per gli USA, altro che! Rimane il fatto che hai un solo vero alleato ormai ed è sempre un rischio.

Più che interessi strategici parlerei di condizionamento ideologico (anche di natura religiosa, vedi appunto evangelici estremisti, ecc) e ricatto economico (le lobby come hai detto, vedi Aipac).

Su Clinton e Netanyahu non mi risulta ciò che sostieni, Israele non era per niente felice della linea presa da Obama-Clinton (vedi Iran) e si sapeva che tifava per Trump!

 

Inviato dal mio SM-G935F utilizzando Tapatalk

 

 

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Certo, è difficile, ma alla lunga non impossibile perché il mondo sta cambiando molto rapidamente, se quelli che oggi sono tuoi alleati in Medio Oriente passano con russi e cinesi è un bel casino per gli USA, altro che! Rimane il fatto che hai un solo vero alleato ormai ed è sempre un rischio.

Più che interessi strategici parlerei di condizionamento ideologico (anche di natura religiosa, vedi appunto evangelici estremisti, ecc) e ricatto economico (le lobby come hai detto, vedi Aipac).

Su Clinton e Netanyahu non mi risulta ciò che sostieni, Israele non era per niente felice della linea presa da Obama-Clinton (vedi Iran) e si sapeva che tifava per Trump!

 

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Dunque, beniamino effettivamente non legava con obomba, ma l’8 nov 2016 va a new york e incontra entrambi i candidati, mettendo all asta il suo consenso, determinante nel momento in cui la clinton era in vantaggio di soli due punti nei sondaggi, e dispostissimo a darlo a chi gli promette di più

 

Incontra la clinton per una ora, e i giornali riportano di promesse di grande cooperazione e amicizia tra i due paesi

 

Incontra trump, e questo, alla berlusconi tolgo l imu prima casa e bollo su macchina, colpo di scena..promette al parrucchino gerusalemme capitale indivisibile (cosa peraltro facile da fare perchè esiste un mandato del parlamento da venti anni) e trasferimenti di tecnologia mai visti

 

Ecco, abbiamo visto come è andata.

 

Quello che mi fa sorridere è che putin , secondo i neo maccartisti a caccia di streghe russe, avrebbe determinato l esito delle elezioni, ahah

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Certo, è difficile, ma alla lunga non impossibile perché il mondo sta cambiando molto rapidamente,

se quelli che oggi sono tuoi alleati in Medio Oriente passano con russi e cinesi è un bel casino per gli USA, altro che! Rimane il fatto che hai un solo vero alleato ormai ed è sempre un rischio.

Più che interessi strategici parlerei di condizionamento ideologico (anche di natura religiosa, vedi appunto evangelici estremisti, ecc) e ricatto economico (le lobby come hai detto, vedi Aipac).

Su Clinton e Netanyahu non mi risulta ciò che sostieni, Israele non era per niente felice della linea presa da Obama-Clinton (vedi Iran) e si sapeva che tifava per Trump!

 

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Premetto che : ( cerco di farla breve , tanto Chi vuol capire capisce ugualmente )

da quando ho cominciato a " votare " ( votare in senso generale , o interessarmi un pò di "politica" ) ho sempre fatto il tifo per i più deboli ( quelli sfruttati dai "Poteri Forti " per dirLa in breve ) .

Infatti , (da quando voto) , non ho mai vinto un'elezione ( anzi : i partiti per cui votavo sono "spariti" ... ma questa è un'altra storia ) .

 

Siccome il mio DNA non lo posso cambiare :

.uhmSpero che LE TUE PAROLE VADANO IN CIELO .allah( per 2 motivi ) :

A) LE RINNOVABILI.

Israele non era nulla per gli USA fino all’arrivo alla Casa Bianca di Dwight Eisenhower.

La politica USA neppure celebrava l’Olocausto.

Col crescere della dipendenza di Washington sul petrolio del Golfo, e poi con la grande crisi del 1973, l’America decise che Israele doveva diventare la più grande base militare americana del Mondo a guardia " dell’oro nero " .

E lì, il destino dei Palestinesi fu segnato.

Oggi però il Mondo sta marciando alla velocità di una supernova verso l’energie Rinnovabili ,

e il petrolio è destinato al cestino della Storia,

e con esso molta dell’importanza d’Israele per gli USA.

(( Traetene le conclusioni da soli, visto che Tel Aviv senza armi e dollari USA combatterebbe con i moschetti napoleonici e farebbe il PIL a pompelmi Jaffa (enfatizzo ma più o meno…)).

 

B) LA COMUNITA’ EBRAICA D’AMERICA E I LORO COMMENTATORI DI PUNTA.

( ovviamente per "comunità " intendo : commercianti , le piccole & medie imprese , ecc. ( e non i baksters-sionisti) , cioè : Quelli che portano la maggior parte dei voti .

La domanda quindi centrale è:

cosa mai potrà in America portare il consenso politico a costringere Israele ad accettare una pace decente coi Palestinesi ?? .

La risposta sta nello spiare gli " opinionisti " più seguiti dagli Israeliani-statunitensi ( i borghesi ) che non sono quelli che scrivono sui giornali principali controllati dai "Poteri forti "/" Lobby"/" Deep State" USA (chiamateLi come Vi pare ) .

Ma : Ad esempio, il New Yorker o il New Republic, che sono i fogli di punta dell’opinione leader degli ebrei d’America.

Solo 10 anni fa, entrambi erano integralisti fanatici pro-Israele, neppure una colite di Shimon Peres era criticabile, tutti muti !!

Poi ... .... : semplicemente Israele con la sua brutalità " neonazista " (citaz. Aharon Zisling, ministro di Ben Gurion) contro i civili del Libano o contro quelli di Gaza, Li ha sempre più disgustati.

Le Operazioni Militari israeliane - " Grapes of Wrath e Cast Lead "- ( per dire ) sono state mostrate in TV, e questa volta due uomini come Peter Beinart ex direttore del The New Republic & David Remnick ex direttore del The New Yorker, ebrei, hanno detto basta... !!!

Hanno vomitato anche Loro. E con loro, e i loro editoriali, ha iniziato a vomitare anche l’ebraismo americano.

Attenti, non accadeva dal primo minuto della nascita d’Israele nel 1948 che gli ebrei-americani voltassero le spalle a quello che l’immenso dissidente ebreo Norman G. Finkelstein chiama " Lo Stato Psicotico " .

sul New Republic scrive il prof Alex Shepard ,( una specie di Giulietto Chiesa per gli "ebrei americani" ) ;

il New Yorker si affida a un’altissima personalità ebraica :

Bernard Avishai, professore alla Dartmouth and Hebrew University, e autore di - La Tragedia del Sionismo - , oltre che Senior associato al Guggenheim ; es. : ""... In Israele la destra di Netanyahu ha controllato la realtà del Paese così a lungo che fra poco sarà inutile persino tentare di ricordare un passato che loro non hanno mai contribuito a costruire…" " .... La realtà che Gerusalemme Est sia, ( dalla guerra del 1967 ) , territorio occupato da Israele secondo la legalità internazionale è ovvia a chiunque al Mondo, meno che a Israele…"

" ...... Un sondaggio del Israel Democracy Institute ci dice che il 61% degli israeliani stessi hanno accettato Gerusalemme come città divisa… " (nda : IL PASSAGGIO CHE SEGUE E’ DI CRUCIALE IMPORTANZA STORICA)… " Gerusalemme non fu Mai un luogo di adorazione atavica per l’ebraismo. Il massimo moralista della Storia ebraica moderna, Ahad Ha’am (1891 ...!! ), lasciò scritto il suo " shock " nel vedere quegli strani uomini ebrei fare " mosse inconsulte " al Muro del Pianto… ...

Ha’am scrisse , in pratica , che le pietre di quel muro rappresentavano la distruzione della nostra terra, e quegli uomini invasati/esaltati rappresentavano la distruzione della nostra razza " .

 

Non so se Noi lettori italiani possiamo capire che micidiale portata hanno parole così scritte da quelle casse di risonanza che in America erano le lobby-megafoni telecomandati di Tel Aviv da sempre.

Esse , spero , che rappresentino l’inizio della fine dell’Israele irragionevole, fanatico,

" neonazista " nell’oppressione, ed ovviamente anche le prime pietre della pace futura laggiù.

 

(( Infatti pochi hanno notato che lo stesso Trump nella sua dichiarazione si è guardato bene dal sancire Gerusalemme come capitale INDIVISIBILE d’Israele.

Ha infatti detto alla lettera :

- " Non prendo posizione sugli accordi finali, inclusi i confini finali della sovranità d’Israele a Gerusalemme… ... E’ una questione che devono risolvere israeliani & palestinesi " - . Hey, chi gli ha scritto quelle parole nel testo??? ( Esattamente ciò che ho scritto finora ) . Sa che l’ebraismo americano ora non tollera più gli eccessi dello Stato ebraico ( almeno , così la interpreto io ).

Trump sa che il 64% dei potentissimi ebrei americani aveva votato per la Clinton, mentre lui si era beccato un misero 18% (più o meno ) .

Invece adesso : un sondaggio nientemeno che del American Jewish Committee ha mostrato ieri che quasi la metà degli ebrei americani neppure arriva ad approvare lo spostamento dell’Ambasciata USA da Tel Aviv a Gerusalemme )) .

 

Conclusione:

calma tutti, gli strilli lasciamoli ai fessi austeri delle TV di regime . Là dove veramente si fanno i giochi (inclusa l’ebrea Goldman Sachs o nella Coca Cola Company , ... per dire ), la corrente è cambiata, e caro psicotico Sig. Netanyahu, Tu e i Tuoi sionisti fanatici , se le cose andranno come spero io & JuventusOnly ( anche se da due punti di vista differenti ) , .... poi vedremo , avete i "giorni" contati . bah

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Lasciando perdere l'Armageddon prossimo venturo che travolgerà inevitabilmente Israele-666 come Sodoma&Gomorra facendo sorgere dalle sue ceneri un mondo nuovo, giusto e puro (oltre che depurato, soprattutto di quei giudei rompicoglioni che sotto sotto stanno sul * a tutti ed in particolare a chi non ha il coraggio di ammetterlo apertamente .ghgh .ghgh), e quindi ritornando alle cose più serie, posto una intervista di Lorenzo Cremonesi ad Amos Oz, che sebbene sia ebreo anche lui è meno perfido e cattivo dei suoi correligionari: ad esempio, a differenza loro non ha il naso adunco e non uccide bambini per Pesach, ma soprattutto possiede una formazione ideologica di quelle che piacciono, cioè "pacifista", "sinistrodemocratica" e "laica"; si è guadagnato, insomma, il diritto di essere ascoltato, anche da chi magari ha nostalgia delle stelle gialle. Un po' come i Sonderkommando, che in quanto tali meritavano di essere tolti di mezzo per ultimi.

 

Leggiamolo perché dice cose interessanti:

 

 

Amos Oz: «Più di Trump temo i fanatici non solo arabi»Lo scrittore israeliano spiega di non ritenere l’annessione della Cisgiordania irreversibile: «Possiamo far traslocare i coloni ebrei e dividere la capitale in due»

 

di Lorenzo Cremonesi, inviato a Tel Aviv

 

«Mio padre venne picchiato a sangue, quasi ucciso, mentre studiava all’università di Vilnius da un branco di lituani antisemiti. Era la metà degli anni Trenta, ben prima dell’arrivo delle truppe naziste. Per lui fu evidente che doveva lasciare l’Europa. Divenne sionista, partì per Gerusalemme. Più tardi mi raccontava che in realtà quell’aggressione gli salvò la vita. Se fosse rimasto, sarebbe morto con milioni di altri ebrei nella macchina dell’Olocausto, tra cui la maggioranza dei suoi famigliari. La sua lezione personale è anche quella collettiva dello Stato di Israele: gli ebrei non devono più essere minoranza a casa propria. In Israele dobbiamo restare la maggioranza della popolazione. Per questo motivo molto elementare io non credo nella soluzione dello Stato binazionale. Se annettessimo Cisgiordania e Gaza noi diventeremmo ben presto una minoranza nel nostro Paese. Lo so che se ne parla da tempo ormai. Ne parlano i palestinesi umiliati dalle ultime dichiarazioni di Trump su Gerusalemme, che non credono più nella partizione in due Stati. E per motivi ideologici ben noti lo propagandano anche le destre israeliane, che sostengono il movimento dei coloni, assieme alla sinistra più estrema. Ma è un errore. Non mi stancherò mai di ripeterlo.

 

Ci siamo appena seduti nel suo studio luminoso e tappezzato di libri al dodicesimo piano di uno dei grattacieli di Ramat Aviv, il quartiere universitario che è anche cuore della Tel Aviv laica, e subito Amos Oz parla della sua grande passione dopo quella dello scrivere romanzi: la politica. Una passione che lo vide nel 1982 tra i massimi leader di «Pace Adesso», il movimento contro l’invasione israeliana del Libano, e poi grande sostenitore degli accordi di Oslo tra Yitzhak Rabin e Yasser Arafat nel 1993.

 

L’università di Vilnius gli ha da poco fatto avere i documenti relativi a suo padre. Sono gli attestati di iscrizione e degli esami, alcune foto ingiallite di un diciannovenne magro, dall’espressione seria. Raccontano un mondo di fantasmi alla vigilia della catastrofe. Oz è rilassato.

Non ha parole tenere per i pochi palestinesi che stanno manifestando contro Trump. «Hanno perso il treno del processo di pace ai tempi di Bill Clinton. L’ultima possibilità è bruciata con Ehud Barak nel Duemila. Era stata la loro chance migliore di avere lo Stato, potevano accettare e lavorare per migliorarla, come per noi fece David Ben Gurion nel 1948. I leader europei, che allora erano della generazione cresciuta con i miti universitari terzomondisti del ’68, erano pronti ad ascoltarli, stavano con loro. Oggi non più. Il loro tempo è passato. Ci sono altri problemi più urgenti in Medio Oriente. Le piazze palestinesi sono scoraggiate dai loro leader. Mancano idee, motivazioni e volontà di combattere».

 

 

Il rifiuto dello Stato binazionale è dunque senza appello? «Pochi giorni fa, nella stessa poltrona dove sta lei, era seduto uno dei massimi negoziatori palestinesi. Voleva convincermi che siamo tutti semiti, che in realtà la convivenza come cittadini dello stesso Stato sarebbe molto semplice. Ma non lo credo affatto. Sono scettico degli Stati multinazionali. Pochi catalani riescono a mettere in dubbio la Spagna. Non occorre ricordare cosa è capitato nella ex Jugoslavia. Basti vedere gli eventi del Medio Oriente negli ultimi anni. Iraq, Siria, Libano, Afghanistan, con le minoranze discriminate, se non derubate e massacrate. Oggi è difficile essere minoranza sotto una maggioranza musulmana, specie se ci sono quelli che cercano vendetta, con i fanatici che dettano la politica. Quando gli ho ricordato la sorte terribile degli yazidi, le difficoltà dei curdi e ancor più dei cristiani in Medio Oriente, lui è rimasto in silenzio. Cosa poteva replicare?».

 

Da qui a parlare della mossa di Trump su Gerusalemme il passo è breve. «Possiamo ancora dividere il Paese seguendo più o meno i confini della Guerra dei Sei Giorni. Non credo a chi dice che l’annessione ebraica della Cisgiordania sia ormai irreversibile. Possiamo far traslocare i coloni ebrei, che vivono per lo più nel 4 per cento dei territori occupati. Possiamo benissimo dividere Gerusalemme per farne la capitale di due Stati distinti. Più avanti, se funziona, potremo cooperare, prima economicamente, poi magari pensare a una confederazione. Ma prima di tutto dobbiamo separarci, come in un condominio dove ognuno ha il suo appartamento con la chiave per la sua porta. Non mi piacciono i dormitori».

 

Il suo giudizio su Trump è meno duro di quanto si possa pensare. «Io più di tutti temo i fanatici, che purtroppo da noi sono di casa, compresi gli ebrei. Ci sono certi operatori umanitari delle Ong europee che sono più fanatici degli stessi estremisti arabi. I fanatici sono dovunque, dannosi per tutti, che parlino in nome di Dio o delle diete vegetariane. Con loro non si ragiona. L’ho scritto anche in Cari fanatici, il mio ultimo libro pubblicato da Feltrinelli, che vorrei fosse letto come una sorta di mio testamento politico. Trump è piuttosto un bambino viziato che in ogni momento vorrebbe essere amato e si offende per qualsiasi critica. Un presidente irruente, destinato a creare tensioni, però non un religioso fanatico. E questa è una fortuna, può rivelarsi un pragmatico che cambia idea. Sono molto più pericolosi certi fondamentalisti cristiani nel Congresso Usa. Temo i suoi consiglieri, non lui. Non mi stupirebbe neppure che grazie al suo rapporto personale con Putin, dettato anche dal comune desiderio di isolare la Cina, tra qualche mese non elaborino assieme una proposta di pace per noi».

 

Oz qui sorride, gli piace il paradosso: «Vi immaginate se Putin e Trump si intendono per obbligarci a dividere la regione in due Stati? Chi potrebbe opporsi davvero?».

 

 

:8 :8 :8

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Premetto che : ( cerco di farla breve , tanto Chi vuol capire capisce ugualmente )

da quando ho cominciato a " votare " ( votare in senso generale , o interessarmi un pò di "politica" ) ho sempre fatto il tifo per i più deboli ( quelli sfruttati dai "Poteri Forti " per dirLa in breve ) .

Infatti , (da quando voto) , non ho mai vinto un'elezione ( anzi : i partiti per cui votavo sono "spariti" ... ma questa è un'altra storia ) .

 

Siccome il mio DNA non lo posso cambiare :

.uhmSpero che LE TUE PAROLE VADANO IN CIELO .allah( per 2 motivi ) :

A) LE RINNOVABILI.

Israele non era nulla per gli USA fino all’arrivo alla Casa Bianca di Dwight Eisenhower.

La politica USA neppure celebrava l’Olocausto.

Col crescere della dipendenza di Washington sul petrolio del Golfo, e poi con la grande crisi del 1973, l’America decise che Israele doveva diventare la più grande base militare americana del Mondo a guardia " dell’oro nero " .

E lì, il destino dei Palestinesi fu segnato.

Oggi però il Mondo sta marciando alla velocità di una supernova verso l’energie Rinnovabili ,

e il petrolio è destinato al cestino della Storia,

e con esso molta dell’importanza d’Israele per gli USA.

(( Traetene le conclusioni da soli, visto che Tel Aviv senza armi e dollari USA combatterebbe con i moschetti napoleonici e farebbe il PIL a pompelmi Jaffa (enfatizzo ma più o meno…)).

 

B) LA COMUNITA’ EBRAICA D’AMERICA E I LORO COMMENTATORI DI PUNTA.

( ovviamente per "comunità " intendo : commercianti , le piccole & medie imprese , ecc. ( e non i baksters-sionisti) , cioè : Quelli che portano la maggior parte dei voti .

La domanda quindi centrale è:

cosa mai potrà in America portare il consenso politico a costringere Israele ad accettare una pace decente coi Palestinesi ?? .

La risposta sta nello spiare gli " opinionisti " più seguiti dagli Israeliani-statunitensi ( i borghesi ) che non sono quelli che scrivono sui giornali principali controllati dai "Poteri forti "/" Lobby"/" Deep State" USA (chiamateLi come Vi pare ) .

Ma : Ad esempio, il New Yorker o il New Republic, che sono i fogli di punta dell’opinione leader degli ebrei d’America.

Solo 10 anni fa, entrambi erano integralisti fanatici pro-Israele, neppure una colite di Shimon Peres era criticabile, tutti muti !!

Poi ... .... : semplicemente Israele con la sua brutalità " neonazista " (citaz. Aharon Zisling, ministro di Ben Gurion) contro i civili del Libano o contro quelli di Gaza, Li ha sempre più disgustati.

Le Operazioni Militari israeliane - " Grapes of Wrath e Cast Lead "- ( per dire ) sono state mostrate in TV, e questa volta due uomini come Peter Beinart ex direttore del The New Republic & David Remnick ex direttore del The New Yorker, ebrei, hanno detto basta... !!!

Hanno vomitato anche Loro. E con loro, e i loro editoriali, ha iniziato a vomitare anche l’ebraismo americano.

Attenti, non accadeva dal primo minuto della nascita d’Israele nel 1948 che gli ebrei-americani voltassero le spalle a quello che l’immenso dissidente ebreo Norman G. Finkelstein chiama " Lo Stato Psicotico " .

sul New Republic scrive il prof Alex Shepard ,( una specie di Giulietto Chiesa per gli "ebrei americani" ) ;

il New Yorker si affida a un’altissima personalità ebraica :

Bernard Avishai, professore alla Dartmouth and Hebrew University, e autore di - La Tragedia del Sionismo - , oltre che Senior associato al Guggenheim ; es. : ""... In Israele la destra di Netanyahu ha controllato la realtà del Paese così a lungo che fra poco sarà inutile persino tentare di ricordare un passato che loro non hanno mai contribuito a costruire…" " .... La realtà che Gerusalemme Est sia, ( dalla guerra del 1967 ) , territorio occupato da Israele secondo la legalità internazionale è ovvia a chiunque al Mondo, meno che a Israele…"

" ...... Un sondaggio del Israel Democracy Institute ci dice che il 61% degli israeliani stessi hanno accettato Gerusalemme come città divisa… " (nda : IL PASSAGGIO CHE SEGUE E’ DI CRUCIALE IMPORTANZA STORICA)… " Gerusalemme non fu Mai un luogo di adorazione atavica per l’ebraismo. Il massimo moralista della Storia ebraica moderna, Ahad Ha’am (1891 ...!! ), lasciò scritto il suo " shock " nel vedere quegli strani uomini ebrei fare " mosse inconsulte " al Muro del Pianto… ...

Ha’am scrisse , in pratica , che le pietre di quel muro rappresentavano la distruzione della nostra terra, e quegli uomini invasati/esaltati rappresentavano la distruzione della nostra razza " .

 

Non so se Noi lettori italiani possiamo capire che micidiale portata hanno parole così scritte da quelle casse di risonanza che in America erano le lobby-megafoni telecomandati di Tel Aviv da sempre.

Esse , spero , che rappresentino l’inizio della fine dell’Israele irragionevole, fanatico,

" neonazista " nell’oppressione, ed ovviamente anche le prime pietre della pace futura laggiù.

 

(( Infatti pochi hanno notato che lo stesso Trump nella sua dichiarazione si è guardato bene dal sancire Gerusalemme come capitale INDIVISIBILE d’Israele.

Ha infatti detto alla lettera :

- " Non prendo posizione sugli accordi finali, inclusi i confini finali della sovranità d’Israele a Gerusalemme… ... E’ una questione che devono risolvere israeliani & palestinesi " - . Hey, chi gli ha scritto quelle parole nel testo??? ( Esattamente ciò che ho scritto finora ) . Sa che l’ebraismo americano ora non tollera più gli eccessi dello Stato ebraico ( almeno , così la interpreto io ).

Trump sa che il 64% dei potentissimi ebrei americani aveva votato per la Clinton, mentre lui si era beccato un misero 18% (più o meno ) .

Invece adesso : un sondaggio nientemeno che del American Jewish Committee ha mostrato ieri che quasi la metà degli ebrei americani neppure arriva ad approvare lo spostamento dell’Ambasciata USA da Tel Aviv a Gerusalemme )) .

 

Conclusione:

calma tutti, gli strilli lasciamoli ai fessi austeri delle TV di regime . Là dove veramente si fanno i giochi (inclusa l’ebrea Goldman Sachs o nella Coca Cola Company , ... per dire ), la corrente è cambiata, e caro psicotico Sig. Netanyahu, Tu e i Tuoi sionisti fanatici , se le cose andranno come spero io & JuventusOnly ( anche se da due punti di vista differenti ) , .... poi vedremo , avete i "giorni" contati . bah

 

 

 

Il punto poi è proprio quello, è vero che l'AIPAC è potentissima, ma è anche vero che non rappresenta tutti gli ebrei americani. L'America è piena di ebrei che non tollerano la politica israeliana verso i palestinesi. Se fosse finita con un Sanders presidente, ebreo anche lui, ci saremmo trovati probabilmente con il presidente americano più filo-palestinese degli ultimi 30 anni!

 

Comunque sarà che ci prendono in giro, ma le agenzie stampa russe e cinesi, nella loro versione araba, scrivono cose che neanche molti paesi arabi hanno il coraggio di esprimere in modo chiaro, per dire!

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Lasciando perdere l'Armageddon prossimo venturo che travolgerà inevitabilmente Israele-666 come Sodoma&Gomorra facendo sorgere dalle sue ceneri un mondo nuovo, giusto e puro (oltre che depurato, soprattutto di quei giudei rompicoglioni che sotto sotto stanno sul * a tutti ed in particolare a chi non ha il coraggio di ammetterlo apertamente .ghgh .ghgh), e quindi ritornando alle cose più serie, posto una intervista di Lorenzo Cremonesi ad Amos Oz, che sebbene sia ebreo anche lui è meno perfido e cattivo dei suoi correligionari: ad esempio, a differenza loro non ha il naso adunco e non uccide bambini per Pesach, ma soprattutto possiede una formazione ideologica di quelle che piacciono, cioè "pacifista", "sinistrodemocratica" e "laica"; si è guadagnato, insomma, il diritto di essere ascoltato, anche da chi magari ha nostalgia delle stelle gialle. Un po' come i Sonderkommando, che in quanto tali meritavano di essere tolti di mezzo per ultimi.

 

Leggiamolo perché dice cose interessanti:

 

 

 

 

:8 :8 :8

 

Sono d'accordo in buona parte con quanto dice Oz, tranne su 2 punti.

 

Il primo è che nel caso israelo-palestinese il discorso religioso è di secondo piano, il problema loro in un eventuale stato binazionale (a cui non credo neanch'io, ho sempre detto che sono per la soluzione basata sui confini del 67) non sarebbe diventare minoranza sotto una cosa tipo Hamas, ma l'esserlo sotto gente che per 70 anni ti ha visto come il carnefice. Non credo che un simpatizzante del FPLP oggi ti darebbe risposte diverse da uno di Hamas su quello che vorrebbe fare agli israeliani, cambiano solo i metodi, il nemico islamista può trasformare se stesso in arma perché crede in qualcosa dopo e quindi non vede la morte come la fine di tutto, il nemico laico no perché ti vuole uccidere ma preferirebbe non immolarsi, se capita di morire ok, ma per scelta no, quindi ti piazza l'autobomba, cambia il metodo, non la sostanza.

 

Il secondo punto è che questo non è il momento migliore per Israele ma il peggiore. E' il migliore solo se si fa una foto istantanea senza capire il momento storico in cui viviamo, che può riguardare tutto ciò che vivrà QUESTA generazione. I rais e dittatori vari di 30 anni fa che USAVANO la questione palestinese per farsi belli davanti ai loro popolo erano molto meglio per Israele del nulla attuale da parte araba, erano una valvola di sfogo ma nessuno di loro voleva veramente cancellare Israele, anzi, Israele gli serviva eccome, grazie al nemico su cui veicolare tutte le frustrazioni potevano rimanere in sella tranquillamente, nessun arabo pensava alla democrazia. Se per mancanza di valvola di sfogo salta tutto questo, se saltano i Saud, i Nahyan, i militari in Egitto, ecc, Israele si ritroverebbe davanti allo scenario peggiore in assoluto, i popoli al potere, passerebbe dall'avere finti nemici ad avere veri nemici. Ecco perché ho sempre detto che non ci credo neanche un po' alla favola di Israele che vuole abbattere Assad, Israele preferisce di gran lunga Assad (che tra lui e il padre non hanno sparato neanche un colpo per liberare il Golan da decenni a questa parte) a uno scenario di sovranità popolare in Siria o in qualsiasi paese arabo.

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Sono d'accordo in buona parte con quanto dice Oz, tranne su 2 punti.

 

Il primo è che nel caso israelo-palestinese il discorso religioso è di secondo piano, il problema loro in un eventuale stato binazionale (a cui non credo neanch'io, ho sempre detto che sono per la soluzione basata sui confini del 67) non sarebbe diventare minoranza sotto una cosa tipo Hamas, ma l'esserlo sotto gente che per 70 anni ti ha visto come il carnefice. Non credo che un simpatizzante del FPLP oggi ti darebbe risposte diverse da uno di Hamas su quello che vorrebbe fare agli israeliani, cambiano solo i metodi, il nemico islamista può trasformare se stesso in arma perché crede in qualcosa dopo e quindi non vede la morte come la fine di tutto, il nemico laico no perché ti vuole uccidere ma preferirebbe non immolarsi, se capita di morire ok, ma per scelta no, quindi ti piazza l'autobomba, cambia il metodo, non la sostanza.

 

Il secondo punto è che questo non è il momento migliore per Israele ma il peggiore. E' il migliore solo se si fa una foto istantanea senza capire il momento storico in cui viviamo, che può riguardare tutto ciò che vivrà QUESTA generazione. I rais e dittatori vari di 30 anni fa che USAVANO la questione palestinese per farsi belli davanti ai loro popolo erano molto meglio per Israele del nulla attuale da parte araba, erano una valvola di sfogo ma nessuno di loro voleva veramente cancellare Israele, anzi, Israele gli serviva eccome, grazie al nemico su cui veicolare tutte le frustrazioni potevano rimanere in sella tranquillamente, nessun arabo pensava alla democrazia. Se per mancanza di valvola di sfogo salta tutto questo, se saltano i Saud, i Nahyan, i militari in Egitto, ecc, Israele si ritroverebbe davanti allo scenario peggiore in assoluto, i popoli al potere, passerebbe dall'avere finti nemici ad avere veri nemici. Ecco perché ho sempre detto che non ci credo neanche un po' alla favola di Israele che vuole abbattere Assad, Israele preferisce di gran lunga Assad (che tra lui e il padre non hanno sparato neanche un colpo per liberare il Golan da decenni a questa parte) a uno scenario di sovranità popolare in Siria o in qualsiasi paese arabo.

 

Condivido al 100% il tuo primo punto.

Il secondo solo al 90%, e quel 10% lo riservo al fatto che non credo potrà mai avverarsi una specie di "tempesta perfetta" che veda le masse arabe sollevarsi contro i loro leaders per imporre una specie di "repubblica popolare" in salsa araba (tahina? :d), semplicemente perché non converrebbe a nessuno, ne agli USA, né ALL'URSS ...uhuh cioè Russia, né alla Cina (l'Europa manco la nomino perché sarebbe forse l'unica a cui la cosa potrebbe andare bene, ma solo in quanto non sarebbe in grado di rendersi conto della differenza sefz).

 

Per il resto sono d'accordo, compreso il fatto di Assad "caro nemico" di Israele come mi era capitato di definirlo molti mesi fa in un Topic di queste parti... .ehm

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L'annuncio. «L'Arabia Saudita riaprirà i cinema dopo 35 anni»

 

 

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L'Arabia Saudita riaprirà i cinema dal prossimo anno, dopo oltre 35 anni.Lo hanno reso noto le

autorità del regno. Secondo quanto è stato reso noto, oggi è stata approvata una risoluzione che spiana la strada alla concessione di licenze per i cinema commerciali.

I cinema nel regno saudita vennero chiusi negli anni Ottanta, in seguito ad una svolta di carattere ultraconservatore che ora il principe ereditario Mohammed bin Salman sembra intenzionato ad invertire, con una serie di riforme che prevedono - a detta del suo entourage - significative aperture sociali. Tra cui la revoca, dal prossimo anno, del divieto alle donne di guidare le automobili. I cinema potrebbero essere aperti, prevedibilmente, dal marzo del prossimo anno. Secondo di molti osservatori, la lettura che va data al provvedimento (come del resto alcune "aperture" che l'hanno preceduto), è quella di una sorta di mossa per presentare una "facciata ripulita" agli occhi dell'Occidente da parte del principe ereditario.

Che non più tardi di un mese fa è stato protagonista di una retata (ufficialmente contro la corruzione) che ha portato in carcere duecento dignitari e soprattutto gli ha garantito l'assenza di interferenze alla sua prossima successione al trono. Inoltre, il problema non saranno le strutture, ma ciò che vi si proietterà. La censura, so0stengono ancora molti detrattori stranieri - che già agisce apertamente su stampa e tv anche satellitari - agirà pesantementee come ha sempre fatto in questi anni.

 

Avvenire

 

 

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Vabbè dai, era prevedibile che prima o poi sarebbe caduta questa assurdità, era un divieto ridicolo 30 anni fa ma ora era proprio da sbellicarsi dalle risate, praticamente sono 20 anni che in tutte le case saudite c'è laTV satellitare (e quindi vedi tutti i canali, arabi e non, tanto che Oprah Winfrey era diventata una star assoluta in Arabia), da anni hai pure la tv on demand, Netflix, tutto, ma niente cinema perché immorali. :risata3:

Senza contare che se andavi in Bahrain o a Dubai nei cinema trovavi più sauditi che popcorn! :patpat:

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