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Nepali Me

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    God was an astronaut

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  1. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    Spesso certe cose non le capiamo perché non sono destinate a noi, ci sfugge il contesto. Secondo me quando Macron si espone così, più che a Putin, sta parlando agli Stati Uniti e ad una certa parte di Europa in particolare...
  2. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    La Francia non è pronta ad un confronto con la Russia, come non lo è nessun esercito europeo ora come ora. Non oggi, nell'immediato. Nessuno sta cercando il confronto diretto, direi che certe dichiarazioni andrebbero lette in un certo modo...
  3. Nepali Me

    [Topic Unico] L'Angolo del Guru

    Vlahovic meglio per Conte, Zirkzee meglio per Motta, quindi. Un altro motivo per preferire Motta
  4. Nepali Me

    [Topic Unico] L'Angolo del Guru

    Samardzic che dialoga con Zirkzee mi piacerebbe proprio tanto vederlo. Con Chiesa ad assaltare la fascia, poi, sarebbe tanta ma tanta roba.
  5. Nepali Me

    [Topic Unico] L'Angolo del Guru

    Per quel che conta, comunque, a me Zirkzee fa proprio impazzire. Una punta con quella stazza e quella leggerezza sul pallone la prenderei sempre a prescindere. Anche sacrificando Vlahovic, con tutto il rispetto dovutogli.
  6. Nepali Me

    [Topic Unico] L'Angolo del Guru

    Samardzic secondo me sarebbe delittuoso farselo scappare, direi ora o mai più. Non mi stupirebbe comunque se tornassimo alla carica anche per Berardi...
  7. Nepali Me

    [Topic Unico] L'Angolo del Guru

    Non lo farà, per molte (milioni) di ragioni
  8. Nepali Me

    [Topic Unico] L'Angolo del Guru

    Comincio a pensare che persino Allegri non veda l'ora che tutto finisca...
  9. Nepali Me

    [Topic Unico] L'Angolo del Guru

    Per me siamo noi che non sappiamo cosa voglia fare Giuntoli, e pontifichiamo. Non mi riferisco a te nello specifico, ci mancherebbe. Ognuno proietta speranze e paure, ma nessuno sa effettivamente granché. Di sicuro si respira molta insofferenza, così non va. Dubito che la cosa non venga notata. Non ci resta che aspettare e sperare.
  10. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    Se gli Stati Uniti hanno promesso alla Russia di non espandersi a Est, cosa piuttosto probabile, ha poca importanza. Non credo assolutamente alla favola della Russia che crede alla buona parola americana. Così come non credo alla verginità di Mosca, sorpresa dall'avvicinamento a ovest di Kiev, come se non influenzasse da decenni le politiche di quel paese conoscendone ogni aspetto e movimento. E' una narrazione, sicuramente molto efficace, ma è propaganda. Gli Stati Uniti non rispettano deliberatamente nemmeno trattati internazionali sottoscritti e firmati. Invadono paesi senza nemmeno il consenso dell'Onu e della Nato. Evacuano l'A-Stan senza nemmeno avvertire gli alleati lì presenti, ne spiano i presidenti, ammazzano gente in giro per il globo senza nemmeno sforzarsi di nasconderlo. Figurarsi se si premurano di mantenere promesse fatte ad un paese avversario trent'anni fa. Non penso nemmeno che la Russia, paese altrettanto scaltro e abituato alle logiche di potenza, possa aver fondato la sua politica internazionale su una promessa verbale fatta da un paese avversario. La Russia sta comprensibilmente giustificando le numerose infrazioni commesse puntando il dito su chi, nel tempo, ne ha infrante altrettante. Parliamo del nulla, sono discorsi utili solo a spostare l'opinione pubblica. Stiamo parlando di paesi che spendono milioni di vite senza battere ciglio, spesso contravvenendo alle più elementari leggi di diritto internazionale, che si danno del "bugiardo" puntandosi il ditino, come se una delle due parti potesse veramente porsi come emblemba della giustizia. Russia e USA si muovono secondo i propri interessi, senza guardare in faccia a nessuno, ed è così da decadi. Altro che promesse verbali. Dai, su.
  11. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    Le previsioni sono un esercizio pericoloso, specie in tempi mutevoli come questi... Diciamo che qualcuno un po' di paura ce l'ha e si sta preparando all'evenienza. A me sembra che molte cancellerie europee debbano ancora assorbire lo shock. Due anni fa avrebbero scommesso che non sarebbe mai potuto accadere nulla di simile, ora invece temono possa accadere di nuovo. Personalmente, eccezion fatta per alcune aree di tensione già note da decenni (come la Transnistria), non credo si sia in vista di ulteriori invasioni. Comunque vada questo conflitto ha messo a dura prova le forze russe, nonostante le immense riserve e disponibilità. Sicuramente la Russia sarà in grado di rimpolpare le scorte col tempo, ma ci vorranno anni. Credo che come minimo dovrà finire questa guerra, in un modo o nell'altro, prima che Mosca si senta ragionevolmente sicura di affrontare un altro sfrozo simile. Fossi polacco, lituano o finlandese, emotività a parte, non temerei un imminente attacco diretto. Ciò nonostante mi preparerei all'eventualità, senza dubbio. Tornando a quell'affermazione al momento per me di vero c'è poco, se si parla dell'oggi o del domani. Anche perché ora la Russia ha gli occhi del mondo addosso, se stesse pianificando un'altra invasione lo si scoprirebbe nel giro di poche ore...
  12. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    Intanto grazie. Domanda da un milione di dollari, la tua. Sicuramente questo non è un momento positivo per Kiev. Come ho sostenuto già molti mesi fa, la piena riconquista dei territori è pura utopia, concordo pienamente. Escludo in toto un intervento diretto (e ufficiale...) delle forze armate occidentali. Per me l'unica via d'uscita da questo disastro era e rimane di tipo diplomatico, ma questa temo dovrà aspettare la stanchezza di entrambe le parti. Personalmente credo che Kiev debba cominciare a consolidare realmente quanto consolidabile, esattamente come fatto da Mosca. La prima controffensiva ha illuso i vertici ucraini, Mosca sa difendersi molto bene ed ha superiori capacità di assorbimento. Quando Kiev riuscirà a costruire una linea difensiva sufficientemente efficace da inchiodare le forze russe, esattamente come fatto dai russi con la fallimentare confroffensiva ucraina, allora credo si potrà parlare di pace. Così ad occhio servirà ancora tempo. Mosca gode di un buon vantaggio ora, anche se non sta affondando il colpo nonostante la debolezza ucraina. La sensazione è che l'Europa dovrà compensare le perdite territoriali ucraine promettendo fondi e integrando nell'unione l'Ucraina che resterà, riconoscendo come effettivamente russi i territori annessi da Mosca. Personalmente non vedo molte altre vie d'uscita, ma i tempi non mi paiono ancora maturi...
  13. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    L'occidente non è un gruppo coeso di paesi filo americani, entusiasti e ciecamente obbedienti. Così come l'oriente non è un gruppo coeso di paesi filo russi, entusiasti e ciecamente obbedienti. Partiamo da qui. Il messaggio che questo biennio sta dando al mondo è evidente, non è un caso che analisti occidentali e non concordino in tal senso. Il mondo è diventato plurale, il modello economico-finanziario liberista e global è in discussione e forse cadrà. L'impero dominante, quello americano, è in difficoltà. Quello russo non è da meno, però, impantanato da due anni in un conflitto che doveva somigliare ad una sfilata piuttosto che ad una guerra. Viviamo in un mondo dove sono le super potenze ad essere messe in discussione. Piccole realtà riescono a mettere in crisi potenze decisamente maggiori. Non solo l'Ucraina con la Russia. Pensiamo a quanto sia difficile per Israele tenere sotto controllo 2 milioni di persone in una regione grande come la Val d'Aosta, con un PIL procapite da quarto mondo. Pensiamo a che danni enormi riescano ad infliggere gli Houthi, un modesto gruppo politico militare yemenita, grazie a qualche drone da quattro soldi. Si sta scoprendo che le grandi potenze tutto questo controllo non ce l'hanno, né a Est né a Ovest. Se ideologicamente può sembrare una buona notizia, ciò spinge inevitabilmente ad una considerazione. Se cade la deterrenza militare americana in europa, cade la protezione dei paesi europei. Magari si ottiene maggiore libertà di movimento, ma allo stesso tempo si rimane maggiormente esposti agli eventi. L'Europa si sta scoprendo nuda di fronte ad un'America che ha poco a cuore la nostra sicurezza e i nostri interessi, sul continente e nelle zone di interesse. L'integrazione europea in ambito di politica estera e difesa, tanto chiacchierata, sta ancora ferma ai blocchi di partenza. Ora che ce ne sarebbe un gran bisogno, è probabilmente già troppo tardi. Da qui viene il riarmo europeo, non dalla pianificazione di un'invasione della Russia. Nessun paese europeo pianifica di attaccare Mosca, solo qualche paranoico dopo troppa Vodka potrebbe pensarlo. Chi se lo può permettere sta semplicemente ricostituendo le forze armate che si teme tornaranno ad essere utili nelle prossime decadi. Perché sì, un settore produttivo, tecnologico in grado di sostenere un conflitto non si crea dall'oggi al domani. Così come non si crea una forza armata andando a fare la spesa di sistemi sul mercato degli armamenti. Vale in particolare per tutti i paesi dell'Est Europa, ma non solo. Vale per tutti quei paesi che le forze armate le hanno smantellate in questi decenni di pace, puntando comprensibilmente alla crescita economica e della qualità della vita piuttosto che alla costituzione di divisioni corazzate e missili balistici. Quel poco che restava nei magazzini ad ammuffire, ereditato dalla guerra fredda, spesso è stato regalato alla causa ucraina. La Germania in particolare è il paese che soffre di più di questa situazione, ma ha quantomeno i mezzi produttivi e finanziari per recuperare. L'Italia non è messa affatto bene in tal senso. Affacciati su un Mediterraneo sempre più instabile, a due passi da Balcani sempre più pericolanti, con fonti di approvvigionamento energetico in mano a stati canaglia e merci che passano da colli di bottiglia esposti e minacciati. Il pericolo reale non è l'essere invasi dalla Libia o dalla Tunisia, evidentemente. Ma di pericoli in grado di metterci in ginocchio ce ne sono molti. Un'ondata di droni potrebbe ad esempio mettere KO i nostri porti o il passaggio delle nostre navi mercantili. Se sembra fantascienza basti chiedere agli Houthi o qunato accade da anni ai pozzi petroliferi in certi paesi dell'area. Un sabotaggio sottomarino potrebbe privarci del gas dalla sera alla mattina, fermando il paese. Se sembra fantascienza, chiedere opinione ai tedeschi che qualcosa ne sanno dopo il sabotaggio di NS2. Nessuno verrà in nostro soccorso nei prossimi anni se dovessero accadere situazioni simili a nostre spese, così come nessuno è andato in soccorso della Germania o della nave Greca qualche giorno fa. Questo senza contare che per mantenere l'ombrello nucleare sul nostro paese, dato che non possiediamo un arsenale proprio né strumenti di difesa reali da un attacco non convenzionale, dobbiamo mantenere gli obblighi NATO. Obblighi che non abbiamo mai mantenuto, al pari della quasi totalità dell'alleanza, ma che gli Stati Uniti cominciano a pretendere serimente. Questo implicherà raggiungere (o avvicinarsi) alla famigerata quota 2%, mantenendo le FAA ad uno standard quantitativo e qualitativo sufficiente dal rispettare gli accordi. Questo a prescindere da Russia, Ucraina, Israle, Palestina, Yemen, Taiwan, etc. etc. Si prevedono insomma anni di instabilità internazionale, molto duri, con economie fragili e paesi sempre più disinibiti nel perseguire i propri interessi con la forza. Questo ci dovrebbe preoccupare, molto più degli avanzamenti su Avdivka e sui paragoni con l'impero romano.
  14. Probabilmente qualcosa sapevano, ma temo abbiano completamente sottovalutato la portata dell'operazione. Non credo alla tesi dell'autoattacco, se non altro perché una debacle del genere porterà a forti cambiamenti all'interno della difesa israeliana. Non mi stupirebbe se i vertici dei servizi saltassero tutti uno dopo l'altro dopo una svista del genere. A sensazione, per quel che vale, credo se mai che Israele abbia enormemente sottovalutato le capacità della striscia di Gaza di organizzare un attacco su una così larga scala. Dubito avrebbero commesso lo stesso errore se si fosse parlato di Cisgiordania o Libano. Un attacco del genere è stato sicuramente organizzato in mesi se non anni, con la collaborazione di servizi di prim'ordine ed uno o più finanziatori esterni come quello iraniano. Sul coinvolgimento diretto di quelli russi sarei più prudente, anche se non mi stupirebbe affatto.
  15. Una tragedia immane, un'altra. Difficile se non impossibile credere all'estraneità dell'Iran. La sensazione è che uno dei moventi possa essere far saltare gli accordi di Abramo. Di certo c'è che un attacco di proporzioni simili non conosce precedenti nella storia recente. Per portata, cruenza e profondità.
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