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È l'inter a mistificare la realtà, non le parole di Agnelli: campionato 2004/05 giudicato regolare e società nerazzurra colpevole di illecito sportivo

Post in rilievo

Non finiranno MAI di rendersi RIDICOLI!

 

NON HANNO FATTO UNO STRACCIO DI COMUNICATO PER SALUTARE IL LORO EX PRESIDENTE ONORARIO (non che me ne freghi qualcosa, ma era il loro ex presidente...)

 

FANNO INVECE UN COMUNICATO PER RISPONDERE SULLA REPUTAZIONE DEGLI ALTRI, QUANDO SULLA LORO C'è CHI EBBE AD ESPRIMERSI CHIARAMENTE:

 

http://youtu.be/fWHQ6D_kA3M

 

PARLANO SI ASSEGNAZIONE LEGITTIMA DELLA FIGC QUANDO NON C'è NEMMENO UN DOCUMENTO UFFICIALE CHE ATTESTI LA PORCATA DELL'EX AZIONISTA GUIDO ROSSI!

 

 

 

Che sia di Milano o indonesiano l'interista ragiona sempre con l'...

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Tale Martinez ho avuto la sventura di vederlo ospite in alcune delle trasmissioni di Telelombardia e confermo che è un infame di prima categoria e leccapiedi da competizione di Berlusconi.

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Il passaporto di Recoba: si cambiarono le regole per non far retrocedere l’Inter

 

Tra il 2000 e il 2001. Esisteva, allora, una regola, esattamente la 40 settimo comma delle NOIF della FIGC, che prevedeva che le squadre del campionato di calcio non potessero schierare più di 5 giocatori con passaporto extracomunitario.

Entriamo un po’ più nel dettaglio della vicenda in modo da capire quali siano i soggetti coinvolti.

Recoba arriva all’Inter nel 1997, assieme al Fenomeno Ronaldo. Sembra essere promettente ma ancora acerbo. Viene mandato a Venezia a farsi le ossa e, in effetti, in laguna il Chino disputa un grande campionato. A fine stagione l’Inter lo richiama in squadra ma emerge un problema: l’Inter ha già in rosa 5 extracomunitari, ossipassaportorecoba-300x201.jpga Ronaldo, Jugovic, Simic, Cordoba e Mutu. Come fare? Semplice, il 12 settembre del 1999 Recoba ottiene il passaporto comunitario. E dire che già nel 1997 venne cercato, invano, un qualche avo spagnolo per poter tesserare Recoba come comunitario…

Recoba esplode e Moratti gli regala un contratto da record, addirittura di 15 miliardi di lire a stagione più bonus vari. Recoba disputa quell’anno 29 presenze realizzando 8 reti.

Accadde però un fatto: durante una trasferta per una gara di coppa Uefa, il 14 Settembre del 2000, alla frontiera polacca due calciatori dell’Udinese, tali Warley e Alberto, vennero fermati perché in possesso di passaporti falsi. Scoppia lo scandalo passaportopoli, che coinvolge le società Inter, Lazio, Roma, Milan, Udinese, Vicenza, Sampdoria, i giocatori Recoba, Veron, Fabio Junior, Bartelt, Dida, Warley, Jorginho, Alberto, Da Silva, Jeda, Dedè, Job, Mekongo, Francis Zé e i dirigenti Oriali, Ghelfi, Baldini, Cragnotti, Governato, Pulici, Pozzo, Marcatti, Marino, Sagramola, Briaschi, Salvarezza, Mantovani, Arnuzzo, Ronca. Il 30 gennaio 2001 durante un’ispezione nella casa di residenza di Recoba venne accertato che anche il passaporto del Chino era falso.

La prima reazione dei nerazzurri non può che essere di sdegno e una decisa presa di distanza dal fattaccio. Poi però si scopre che fu Oriali, dirigente interista, su suggerimento di un altro personaggio che ha sempre fatto della sportività e della correttezza il suo vanto, Franco Baldini, dirigente della Roma, a contattare tale Barend Krausz von Praag, oscuro faccendiere per risolvere la vicenda del passaporto di Recoba.

Insomma, l’Inter del tutto estranea alla vicenda non era, al punto che Oriali andò a Buenos Aires proprio per ottenere il documento e, secondo Barend Krausz von Praag (lo ha dichiarato durante un interrogatorio), aver anche pagato 80 mila dollari per conto della società per il disbrigo della pratica.

passaporto-300x180.jpgSiccome tante erano le società coinvolte nello scandalo ma ancor di più quelle del tutto estranee, ci si pose il problema di sanzionare i comportamenti illeciti. Già ma come? C’è il precedente, proprio in quei mesi, del medesimo scandalo che ha portato, in Francia e Spagna, alla sospensione dei giocatori e alla penalizzazione delle società coinvolte. Qualcuno, guarda un po’, spinge per il colpo di spugna ma la cosa è impraticabile, si perderebbe del tutto la faccia!

Inizia il processo e le società, Milan e Inter in testa, hanno paura. Il rischio è quello di addirittura retrocedere (visto che andrebbe penalizzata la squadra per ogni partita in cui ha schierato il giocatore), la certezza sarebbe quella della non partecipazione alle coppe europee. Galliani si ribella e studia la scappatoia: se si riuscisse, contemporaneamente, a prolungare il processo fino al termine del campionato, per poi cambiare la regola (la famosa 40 NOIF), si potrebbero rendere meno gravi le sanzioni.

Mica male, eh? Se una cosa che è reato non lo è più perché si cambia la regola ecco che tutto assume una dimensione diversa. Moratti dichiara: “Se squalificano Recoba e poi la giustizia ordinaria lo assolve, chi ci restituisce squalifiche e penalizzazioni?” per spingere affinchè sia preso il dovuto tempo prima di emettere le sentenze. Strano, qualche anno dopo fu ritenuto sacrosanto svolgere un processo sportivo in pochi giorni, comminando sanzioni assurde ad alcune squadre e ignorando le prove a danno di altre e ben prima che la giustizia ordinaria facesse il suo corso…

Sta di fatto che poi anche la giustizia ordinaria condannerà Recoba e Oriali, ma l’Inter non avrebbe pagato con penalizzazioni in classifica per tutti i punti ottenuti in modo illecito.

Il 3 maggio del 2001 arriva il provvedimento che tutti i coinvolti nella vicenda aspettavano: cambia la norma relativa al tesseramento e impiego dei calciatori extracomunitari. Mancano sei giornate alla fine del campionato. Il processo si svolgerà a campionato finito e le sanzioni saranno ben più leggere rispetto a quanto avrebbero dovuto essere, poiché la norma era cambiata e le violazioni del regolamento, pertanto, erano meno gravi.

moratti_manette-e1288194560623-300x195.jpgIl 27 giugno 2001 la Commissione disciplinare della Lega Calcio emette la sentenza di primo grado: tra le altre, Inter condannata ad una ammenda di 2 miliardi di lire mentre Recoba punito (come anche Dida e tanti altri), con un anno di squalifica. Tra i dirigenti, Oriali è stato condannato ad 1 anno di inibizione.

La Commissione di Appello Federale conferma le sanzioni. Anche la giustizia ordinaria fece il suo corso e, il 25 maggio 2006 condannò, in via definitiva, Recoba e Oriali che ricorsero al patteggiamento, ottenendo una pena di 6 mesi di reclusione con la condizionale per i reati di ricettazione e concorso in falso, commutati in multa da 25.400 euro.

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La Juve ha un'assoluzione sin dal primo grado del processo ordinario a Napoli tanto è che chi si era messo in fila per chiederle vergognosamente i danni,non ha ricevuto un euro dalla stessa.

Inoltre lo scudetto di cartone dei prescritti,è quello 2005/06 ovvero stagione non soggetta ad alcuna inchiesta perchè priva di ogni intercettazione nonchè scudetto vinto senza alcun dubbio o episodio eclatante con la stampa dell'epoca a sottolineare i meriti della Juve.E stato tolto perchè successivo ad una stagione sotto indagine ma che poi è risultata senza partita truccate ma con diversi teoremi che avrebbero dovuto dimostrare tentativi di illeciti e condotte non etiche fino in fondo.Illeciti sportivi a carico di Moggi,di Giraudo o della Juve,non sono mai stati trovati.Nessuna corruzione portata a termine,nessuna partita comprata.Allora voglio anche ammettere ma senza condividere,l'annullamento dello scudetto 2004/05 ma con lo scenario illustrato,cosa c'entra lo scudetto 2005/06 vinto meritatamente sul campo,non successivo ad una stagione alterata e senza nessuna intercettazione?Inoltre perchè proprio a chi si è prescritto dure accuse di Palazzi?Dove sta l'onestà di questa società?E lasciamo perdere le altre vicissitudini di quel periodo che non le conferivano di certo una veste propriamente etica.

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Non finiranno MAI di rendersi RIDICOLI!

 

NON HANNO FATTO UNO STRACCIO DI COMUNICATO PER SALUTARE IL LORO EX PRESIDENTE ONORARIO (non che me ne freghi qualcosa, ma era il loro ex presidente...)

 

FANNO INVECE UN COMUNICATO PER RISPONDERE SULLA REPUTAZIONE DEGLI ALTRI, QUANDO SULLA LORO C'è CHI EBBE AD ESPRIMERSI CHIARAMENTE:

 

 

PARLANO SI ASSEGNAZIONE LEGITTIMA DELLA FIGC QUANDO NON C'è NEMMENO UN DOCUMENTO UFFICIALE CHE ATTESTI LA PORCATA DELL'EX AZIONISTA GUIDO ROSSI!

 

 

 

Che sia di Milano o indonesiano l'interista ragiona sempre con l'...

Magari perchè il loro ex presidente onorario è comunque lì come lo era poco prima del 2004 quando preparavano le intercettazioni ed i pedinamenti illegali.Inoltre fatico a pensare che l'abbia scritte Thoir queste cose.

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Intanto c'è chi non si rende conto nemmeno della materia di cui parla.

E udite udite... è un avvocato!

Cito un post su fb di Nicola Negr0:

 

 

Questo avvocato deve essere uno di quelli che difende gli imputati di mafia

 

 

Ospite fisso di Antenna 3/Tele Lombardia, avvocato di Berlusconi.

 

ah ecco, ora si spiega tutto :risata3:

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Magari perchè il loro ex presidente onorario è comunque lì come lo era poco prima del 2004 quando preparavano le intercettazioni ed i pedinamenti illegali.Inoltre fatico a pensare che l'abbia scritte Thoir queste cose.

 

Le quote le ha ancora mantenute, ma sempre una carica ha lasciato. Anche solo per tatto l'avrebbero dovuto fare.

E cmq io sono piuttosto sicuro che sia un comunicato della parte di Thoir (nella quale, precisiamo, ci sono tantissimi italiani, non è che sono tutti stranieri... basta vedere chi gestisce il sito, la tv... o gli stessi Ausilio, Fassone... eccetera). Troppo grande l'assist che avevano per dire una cosa di "interista" dinnanzi al loro popolo, proprio ora che si è verificato lo strappo con Moratti con tanto di panni sporchi lavati in pubblico. Senza contare Mazzarri e le critiche varie... insomma, per questo fine settimana relativamente all'Inter si parlerà solo del 2006 e non di altro, almeno fino al dopopartita di Cesena. Indicativo che abbiano anche calcato i toni proprio per renderlo più acido in modo che se ne parlasse di più.

Poi può anche essere che abbiano sentito Moratto per deciderlo insieme... ma la conseguenza rimane.

Naturalmente non cambia di una virgola la boiata scritta, anzi, è ancora più ridicola.

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Le quote le ha ancora mantenute, ma sempre una carica ha lasciato. Anche solo per tatto l'avrebbero dovuto fare.

E cmq io sono piuttosto sicuro che sia un comunicato della parte di Thoir (nella quale, precisiamo, ci sono tantissimi italiani, non è che sono tutti stranieri... basta vedere chi gestisce il sito, la tv... o gli stessi Ausilio, Fassone... eccetera). Troppo grande l'assist che avevano per dire una cosa di "interista" dinnanzi al loro popolo, proprio ora che si è verificato lo strappo con Moratti con tanto di panni sporchi lavati in pubblico. Senza contare Mazzarri e le critiche varie... insomma, per questo fine settimana relativamente all'Inter si parlerà solo del 2006 e non di altro, almeno fino al dopopartita di Cesena. Indicativo che abbiano anche calcato i toni proprio per renderlo più acido in modo che se ne parlasse di più.

Poi può anche essere che abbiano sentito Moratto per deciderlo insieme... ma la conseguenza rimane.

Naturalmente non cambia di una virgola la boiata scritta, anzi, è ancora più ridicola.

La carica lascia il tempo che trova.Posso avere il 100 % di una società e figurare come parcheggiatore dello Stadio nell'organigramma societario.Contano le azioni che si hanno.Moratti è al secondo posto e dunque è uno con molto potere lì dentro,anche se non il primo ed anche senza essere più presidente onorario,peraltro carica che lascia il tempo che trova visto che lo è stato anche Boniperti,se non erro,alla Juve e non so se lo è ancora ma cambia poco.

Io ci vedo troppa aggressività verso la Juve e Thohir non può averla in questo momento storico dove le due società,per obiettivi,sono molto lontane.Mi sembra un po' il discorso di quando risposero,sempre con un comunicato,alle parole del giustamente arrabbiato Marotta per l'affare saltato lo scorso Gennaio.A me sembrano risposte di gente più navigata nell'Inter che ha conti aperti con la Juve e di lunga data.Poi magari mi sbaglio ma ho questa impressione.Moratti ha sempre detto che quello è lo scudetto a cui tiene di più ed è più facile una simile reazione per chi sostene questo piuttosto che da parte di chi considera tutti gli scudetti sullo stesso piano perchè arrivato da poco.

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Ci ha pensato subito Bobo Vieri a descriverli:

 

Vieri_tweet.png

bobone veramente non gli è ne fa passare più una. Ammirevole.come disse lui una volta "molto più uomo lui di tutti loro messi assieme "

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La carica lascia il tempo che trova.Posso avere il 100 % di una società e figurare come parcheggiatore dello Stadio nell'organigramma societario.Contano le azioni che si hanno.Moratti è al secondo posto e dunque è uno con molto potere lì dentro,anche se non il primo ed anche senza essere più presidente onorario,peraltro carica che lascia il tempo che trova visto che lo è stato anche Boniperti,se non erro,alla Juve e non so se lo è ancora ma cambia poco.

Io ci vedo troppa aggressività verso la Juve e Thohir non può averla in questo momento storico dove le due società,per obiettivi,sono molto lontane.Mi sembra un po' il discorso di quando risposero,sempre con un comunicato,alle parole del giustamente arrabbiato Marotta per l'affare saltato lo scorso Gennaio.A me sembrano risposte di gente più navigata nell'Inter che ha conti aperti con la Juve e di lunga data.Poi magari mi sbaglio ma ho questa impressione.Moratti ha sempre detto che quello è lo scudetto a cui tiene di più ed è più facile una simile reazione per chi sostene questo piuttosto che da parte di chi considera tutti gli scudetti sullo stesso piano perchè arrivato da poco.

 

In merito alle quote societarie, fermo restando quanto detto prima, ti posso garantire che ci sono casi in cui chi è il secondo azionista è addirittura nemico dell'azionista di maggioranza. La casistica sulle "scalate" per diventare azionisti principali hanno fatto narrativa ormai, quindi figuriamoci se per quanto riguarda l'Inter possano essere sorprendenti certe dinamiche, loro che non sono riusciti a tenersi stretti nemmeno quelli che sarebbero dovuti essere idoli naturali.

Oltretutto parla la cronaca di questi giorni.

Ma al di là di questo, non sottovalutare Thoir e chi gli sta vicino (che sempre di "interismi" si è nutrito). Sono di non molto tempo fa le sue dichiarazioni prima sull'onestà dell'Inter e poi sul fatto che un'altra calciopoli sarebbe deleteria (dopo non ricordo qual arbitraggio). Ormai lo hanno "battezzato" bene. Senza contare che nessun comunicato del genere, rivolto ad un'altra società, e addirittura con queste offese, possa essere emesso senza il lasciapassare del proprio Presidente.

Giakartone sa, sa ed è pure contento di averlo fatto. Almeno distoglie un po' le attenzioni da tutto il resto.

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Il passaporto di Recoba: si cambiarono le regole per non far retrocedere l’Inter

 

Tra il 2000 e il 2001. Esisteva, allora, una regola, esattamente la 40 settimo comma delle NOIF della FIGC, che prevedeva che le squadre del campionato di calcio non potessero schierare più di 5 giocatori con passaporto extracomunitario.

Entriamo un po’ più nel dettaglio della vicenda in modo da capire quali siano i soggetti coinvolti.

Recoba arriva all’Inter nel 1997, assieme al Fenomeno Ronaldo. Sembra essere promettente ma ancora acerbo. Viene mandato a Venezia a farsi le ossa e, in effetti, in laguna il Chino disputa un grande campionato. A fine stagione l’Inter lo richiama in squadra ma emerge un problema: l’Inter ha già in rosa 5 extracomunitari, ossipassaportorecoba-300x201.jpga Ronaldo, Jugovic, Simic, Cordoba e Mutu. Come fare? Semplice, il 12 settembre del 1999 Recoba ottiene il passaporto comunitario. E dire che già nel 1997 venne cercato, invano, un qualche avo spagnolo per poter tesserare Recoba come comunitario…

Recoba esplode e Moratti gli regala un contratto da record, addirittura di 15 miliardi di lire a stagione più bonus vari. Recoba disputa quell’anno 29 presenze realizzando 8 reti.

Accadde però un fatto: durante una trasferta per una gara di coppa Uefa, il 14 Settembre del 2000, alla frontiera polacca due calciatori dell’Udinese, tali Warley e Alberto, vennero fermati perché in possesso di passaporti falsi. Scoppia lo scandalo passaportopoli, che coinvolge le società Inter, Lazio, Roma, Milan, Udinese, Vicenza, Sampdoria, i giocatori Recoba, Veron, Fabio Junior, Bartelt, Dida, Warley, Jorginho, Alberto, Da Silva, Jeda, Dedè, Job, Mekongo, Francis Zé e i dirigenti Oriali, Ghelfi, Baldini, Cragnotti, Governato, Pulici, Pozzo, Marcatti, Marino, Sagramola, Briaschi, Salvarezza, Mantovani, Arnuzzo, Ronca. Il 30 gennaio 2001 durante un’ispezione nella casa di residenza di Recoba venne accertato che anche il passaporto del Chino era falso.

La prima reazione dei nerazzurri non può che essere di sdegno e una decisa presa di distanza dal fattaccio. Poi però si scopre che fu Oriali, dirigente interista, su suggerimento di un altro personaggio che ha sempre fatto della sportività e della correttezza il suo vanto, Franco Baldini, dirigente della Roma, a contattare tale Barend Krausz von Praag, oscuro faccendiere per risolvere la vicenda del passaporto di Recoba.

Insomma, l’Inter del tutto estranea alla vicenda non era, al punto che Oriali andò a Buenos Aires proprio per ottenere il documento e, secondo Barend Krausz von Praag (lo ha dichiarato durante un interrogatorio), aver anche pagato 80 mila dollari per conto della società per il disbrigo della pratica.

passaporto-300x180.jpgSiccome tante erano le società coinvolte nello scandalo ma ancor di più quelle del tutto estranee, ci si pose il problema di sanzionare i comportamenti illeciti. Già ma come? C’è il precedente, proprio in quei mesi, del medesimo scandalo che ha portato, in Francia e Spagna, alla sospensione dei giocatori e alla penalizzazione delle società coinvolte. Qualcuno, guarda un po’, spinge per il colpo di spugna ma la cosa è impraticabile, si perderebbe del tutto la faccia!

Inizia il processo e le società, Milan e Inter in testa, hanno paura. Il rischio è quello di addirittura retrocedere (visto che andrebbe penalizzata la squadra per ogni partita in cui ha schierato il giocatore), la certezza sarebbe quella della non partecipazione alle coppe europee. Galliani si ribella e studia la scappatoia: se si riuscisse, contemporaneamente, a prolungare il processo fino al termine del campionato, per poi cambiare la regola (la famosa 40 NOIF), si potrebbero rendere meno gravi le sanzioni.

Mica male, eh? Se una cosa che è reato non lo è più perché si cambia la regola ecco che tutto assume una dimensione diversa. Moratti dichiara: “Se squalificano Recoba e poi la giustizia ordinaria lo assolve, chi ci restituisce squalifiche e penalizzazioni?” per spingere affinchè sia preso il dovuto tempo prima di emettere le sentenze. Strano, qualche anno dopo fu ritenuto sacrosanto svolgere un processo sportivo in pochi giorni, comminando sanzioni assurde ad alcune squadre e ignorando le prove a danno di altre e ben prima che la giustizia ordinaria facesse il suo corso…

Sta di fatto che poi anche la giustizia ordinaria condannerà Recoba e Oriali, ma l’Inter non avrebbe pagato con penalizzazioni in classifica per tutti i punti ottenuti in modo illecito.

Il 3 maggio del 2001 arriva il provvedimento che tutti i coinvolti nella vicenda aspettavano: cambia la norma relativa al tesseramento e impiego dei calciatori extracomunitari. Mancano sei giornate alla fine del campionato. Il processo si svolgerà a campionato finito e le sanzioni saranno ben più leggere rispetto a quanto avrebbero dovuto essere, poiché la norma era cambiata e le violazioni del regolamento, pertanto, erano meno gravi.

moratti_manette-e1288194560623-300x195.jpgIl 27 giugno 2001 la Commissione disciplinare della Lega Calcio emette la sentenza di primo grado: tra le altre, Inter condannata ad una ammenda di 2 miliardi di lire mentre Recoba punito (come anche Dida e tanti altri), con un anno di squalifica. Tra i dirigenti, Oriali è stato condannato ad 1 anno di inibizione.

La Commissione di Appello Federale conferma le sanzioni. Anche la giustizia ordinaria fece il suo corso e, il 25 maggio 2006 condannò, in via definitiva, Recoba e Oriali che ricorsero al patteggiamento, ottenendo una pena di 6 mesi di reclusione con la condizionale per i reati di ricettazione e concorso in falso, commutati in multa da 25.400 euro.

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bobone veramente non gli è ne fa passare più una. Ammirevole.come disse lui una volta "molto più uomo lui di tutti loro messi assieme "

 

E sinceramente c'aveva pure ragione! Perchè anche se sbagliata nei modi, e simile allo sfogo di un bisonte, la "libertà" e l'attendibilità dei giornalisti italiani è certificata dalle classifiche internazionali! Manco il Botswana!

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Da un vecchio scritto di Christian Rocca!

 

 

Cose che non resteranno

 

Riassuntino molto onesto

7 luglio 2011

 

C’è una una sola società calcistica, una sola al mondo, capace di violare così costantemente regole, leggi e qualsiasi tipo di atteggiamento etico possibile e immaginabile.

 

Il passaporto falso e la patente ricettata per tesserare un calciatore che non avrebbe potuto giocare e che quindi ha falsato un campionato;

la conseguente condanna in un tribunale penale di un suo alto dirigente;

i pedinamenti di una struttura deviata nei confronti di calciatori, dirigenti e arbitri;

uno scudetto assegnato dall’ex membro del Cda;

l’eliminazione degli avversari per via telefonico-giudiziaria (con i giudici scelti dall’ex membro del Cda pochi minuti prima dell’avvio del processo, a cui è stato pure tolto un grado di giudizio);

la vendita fittizia del proprio marchio per sanare il bilancio;

il supermegasconto concesso dall’ex membro del Cda sulla sanzione plurimilionaria dell’organo di controllo Covisoc;

il mancato rispetto delle regole per l’iscrizione ai campionati;

gli scambi e le supervalutazioni di calciatori;

i contratti invalidi di Milito e Thiago Motta ("secondo una interpretazione letterale del regolamento federale", scriveva la notoriamente contraria Pravda rosa);

i "regalini" ai designatori;

un arbitro arruolato come "cavallo di *";

la richieste di ottenere un particolare arbitro, evitando la procedura del sorteggio;

i suggerimenti mirati sulle griglie e sugli assistenti;

le accuse di illecito sportivo diretto prescritte per l’intervenuta prescrizione causata dall’occultamento delle telefonate che la riguardavano.

 

Tre quarti di queste cose, accertate e incontestabili, sui giornali non vengono ricordate né pubblicate e quando, con ritardo e controvoglia, è la procura federale ad avanzare qualche rimbrotto, allora arriva la solida argomentazione difensiva secondo cui Giacinto Facchetti era un galantuomo.

 

 

http://www.camillobl...o-molto-onesto/

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Cito un post di un paio d'anni fa:

 

Mi vergogno di essere interista perchè ho appena scoperto che i fatti di attualità non sono altro che il degno finale per una squadra coinvolta periodicamente, da più di un secolo, in situazioni imbarazzanti, controverse e talvolta non proprio oneste.

Mi vergogno di essere interista perchè la mia squadra è nata da una costola del Milan, quindi ho scoperto che siamo davvero la seconda squadra di Milano.

Mi vergogno di essere interista perchè abbiamo vinto il nostro primo scudetto giocando contro una squadra di undicenni, schierati per protesta.

Mi vergogno di essere interista perchè siamo retrocessi in Serie B ma siamo stati salvati da un Compromesso, quindi a tavolino.

Mi vergogno di essere interista perchè ho letto su un libro che negli anni '60 negli spogliatoi nerazzurri circolavano sostanze illecite e proibite: non so se sia vero, ma il mio Presidente ha incaricato Facchetti di querelare l'autore e l'editore. Il mio Presidente ha perso la causa.

Mi vergogno di essere interista perchè in quello stesso periodo contro la mia squadra non sono stati fischiati rigori per 99 partite consecutive (3 campionati) e forse questa situazione ha contribuito alla nascita del termine "sudditanza psicologica", con cui venivano commentate le vittorie della mia squadra.

Mi vergogno di essere interista perchè la mia squadra da sempre si attacca a biglie, lattine e tavolini, invece di comprare calciatori forti come quelli di Juve e Milan.

Mi vergogno di essere interista perchè i sostenitori nerazzurri vengono sempre difesi dal mio Presidente, nonostante nella storia recente siano stati coinvolti in omicidi (Filippini), episodi di razzismo (Zoro) e devastazioni di asili (Parma).

Mi vergogno di essere interista perchè il mio Presidente ha sempre definito questi atti come "opera di 4 ragazzacci", mentre invece guai a toccargli Balotelli.

Mi vergogno di essere interista perchè Balotelli, mio idolo, tirava freccette contro i bambini.

Mi vergogno di essere interista perchè i giocatori della mia squadra hanno sempre ricoperto ruoli marginali nella nazionale italiana, mentre quelli della Juve hanno sempre contribuito a vincere i mondiali, costituendo la netta maggioranza dei titolari.

Mi vergogno di essere interista perchè una volta contro il Real Madrid abbiamo subito 18 angoli a zero, ma ci siamo lamentati dell'arbitro.

Mi vergogno di essere interista perchè in Europa siamo da sempre conosciuti per risse, lanci di arance e motorini, fumogeni.

Mi vergogno di essere interista perchè usciamo sempre agli ottavi anche contro squadrette. Anche se vinciamo ogni 50 anni, che facciamo gli altri 49 a partire da febbraio?

Mi vergogno di essere interista perchè la Juve è la squadra i cui giocatori hanno vinto più palloni d'oro, i nostri invece non lo vincono mai.

Mi vergogno di essere interista perchè della mia squadra si parla spesso quando ci sono di mezzo bordelli, elettrostimolatori e cashmere.

Mi vergogno di essere interista perchè un esponente della Covisoc ha detto che se i miei dirigenti non avessero nascosto le perdite di bilancio, la mia squadra non si sarebbe potuta iscrivere al campionato.

Mi vergogno di essere interista perchè il nostro giornale di famiglia se segna di mano Rapajc gli mette 2 in pagella, se lo fa Adriano si becca un bel 7.

Mi vergogno di essere interista perchè il Giudice Panasiti ha scritto cose che non mi sono piaciute.

Mi vergogno di essere interista perchè pretendevo di vincere con Gresko, Materazzi, Oba Oba e Vampeta contro Ibra, Nedved, Trezeguet e Thuram.

Mi vergogno di essere interista perchè a causa di passaportopoli (il più grave scandalo provato del nostro calcio) la mia squadra non solo non è stata punita, ma ha ricevuto in omaggio uno scudetto. In Francia per una situazione simile il Saint Etienne è retrocesso.

Mi vergogno di essere interista perchè nonostante affannosi e patetici tentativi, è evidente a chiunque possieda una cultura media che Facchetti era peggio di Moggi e che non vinceva per colpa dei * che compravamo.

Mi vergogno di essere interista perchè i contratti di Motta e Milito non sono validi e la mia squadra avrebbe dovuto subire gravi penalità.

Mi vergogno di essere interista perchè tutti mi prendono in giro ed io non so per quanto tempo ancora potrò difendermi raccontando le solite cose non vere. Non posso continuare a dire che Paparesta è stato chiuso negli spogliatoi, che la Juve è stata condannata per doping e che Moggi era peggio di Facchetti: prima o poi capiranno che sono tutte balle.

Mi vergogno di essere interista perchè ormai è evidente a tutto il mondo che noi siamo solo dei prescritti e che la mia squadra è senz'altro più distante dall'onestà di quanto non lo siano le nostre rivali.

Mi vergogno di essere interista perchè il mio Presidente si nasconde dietro il povero Giacinto, invece di difendersi dalle accuse.

Mi vergogno di essere interista perchè ho letto che Facchetti e Moggi sono come Riina e un ladro d'auto: già, ma chi è l'uno e chi è l'altro?

Si può discutere all'infinito di gradi di colpevolezza e scale di valori nella responsabilità, ma di una cosa sono certo: da più di un secolo la mia squadra è sempre ciclicamente coinvolta in episodi dubbi (e sono buono) e l'Onestà non è la qualità più presente nei nostri dirigenti."

 

http://blog.libero.it/antiinter/10423745.html

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