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Deborah J

GdS: "Ronaldo numero 1 di sempre? Sì, nel 2022, quando a norma di contratto dovrebbe essere ancora un giocatore bianconero. Allo juventino mancano 59 gol per raggiungere Bican"

Post in rilievo

4 ore fa, todienomore ha scritto:

Non c'è dubbio che CR7 avesse già le caratteristiche del campione, ma la cultura del lavoro è di enorme importanza. Aiuta a mantenere doti fisiche che per loro natura tendono a scemare col tempo, aiuta a evitare infortuni che con l'età diventano sempre più pericolosi, aiuta a mantenere la concentrazione che con gli anni tende a calare in chi ha vinto tanto.

 

E poi non capisco perché "essere costruito" sia un insulto. Non stiamo parlando di fingere qualcosa che non si ha: se le caratteristiche di Ronaldo sono "costruite", le ha costruite lui facendosi un * così, non le ha trovate sotto l'albero. Capisco che tutti amano l'idea romantica del calciatore alla George Best, che il giovedì sera si sbronza, il venerdì sera dà una ripassata a qualche modella e il sabato pomeriggio salta cinque difensori e batte da solo il Tottenham. Ma quei tempi sono passati e non torneranno più.

Il problema non è la cultura del lavoro in se, ma farla passare come se fosse la sua migliore qualità e non è così. 

 

La cultura del lavoro permetterà a cr7 di fare il mostro sino a 45anni, ma quello che lo rende mostro non è la cultura del lavoro, ma l'essere un fenomeno tecnicamente. 

 

 

Sono anni che si va avanti con la fesseria che Cr7 si sia costruito e gli altri siano più talentuosi, ma ti ripeto, l'unica cosa che cr7 si è costruito è la longevità calcistica, il resto è natura. 

 

 

Cr7 è quello che a 22 anni non si sbronzava no, ma saltava da un letto di una modella all'altra poi giocava contro il Tottenham, ne saltava 7 e vinceva la partita da solo. 

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13 ore fa, xSlevinx ha scritto:

Quotato per errore 

 

13 ore fa, PlatinieZibi ha scritto:

Consideriamo che la qualità del gioco e degli interpreti difensivi sono cambiati enormemente negli ultimi 30 anni. Prima marcature a uomo asfissianti (gente come Vogts, Stiles, Gentile ha fatto la storia del calcio annullando i vari Cruijff, Eusebio, Maradona, Zico). Aggiungiamoci un gioco a zona che privilegia le giocate da lontano dei Messi e CR7.  Palloni cui basta uno sputo per rendere l'effetto imparabile. Gioco molto più veloce e fisico di prima ma tecnica di base media a livelli approssimativi. Aggiungiamoci partite nazionali completamente farlocche, un calendario triplicato tra amichevoli, gare ufficiali, tournée. Deviazioni in gol che trovano subito il papà (l'autogol non esiste più a meno di cappellate autolesioniste). Prima calcio e poesia ora Showbiz spietato.

Se ne leggono spesso di messaggi nostalgici come questo...ed una cosa non sono mai riuscito a capire...

Ma se la velocità, la fisicità, l'atletismo nel calcio sono raddoppiati come si può ritenere che la tecnica media si sia abbassata?

 

 

 

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1 ora fa, .ste13. ha scritto:

 

Se ne leggono spesso di messaggi nostalgici come questo...ed una cosa non sono mai riuscito a capire...

Ma se la velocità, la fisicità, l'atletismo nel calcio sono raddoppiati come si può ritenere che la tecnica media si sia abbassata?

 

 

 

Infatti mi dispiace per i nostalgici, ma adesso si gioca a ritmi nettamente più sostenuti... Che il livello tecnico si sia abbassato per me è una bufala pazzesca 

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2 ore fa, .ste13. ha scritto:

 

Se ne leggono spesso di messaggi nostalgici come questo...ed una cosa non sono mai riuscito a capire...

Ma se la velocità, la fisicità, l'atletismo nel calcio sono raddoppiati come si può ritenere che la tecnica media si sia abbassata?

 

 

 

È anche normale in un calcio più lento sviluppare nelle scuole calcio, perlomeno in un quantitativo maggiore, calciatori dotati di tocco di palle, tecnica e qualità affini, sin da ragazzini

 

Viceversa, oggi, la maggior parte dei calciatori professionisti è prevalentemente un atleta e nelle giovanili si privilegia il giocatore più forte fisicamente, se la tecnica non è di primissimo livello.

 

È quindi abbastanza lineare come nel calcio d'oggi un matuidi vinca il mondiale con la Francia, mentre negli anni Ottanta sarebbe stata impossibile anche solo la convocazione(gli esempi concreti spesso aiutano).

 

I più forti tecnicamente emergono ugualmente, ma quelli tecnicamente  più che buoni(ma fisicamente non prestanti)  non sempre. Poiché la priorita è un'altra.

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8 ore fa, Pavel Christ Superstar ha scritto:

Vero, ma se ha segnato molto era comunque molto forte, non come Meazza, ma probabilmente quanto Piola.

 

Poi oh,non c'ero, ma non giocava in Brasile, giocava in europa, quindi se i suoi compagni di nazionale e della altre nazionali non si sono avvicinate, probabilmente era molto forte.

 

Ma ripeto, non c'ero.. XD

Probabilmente è stato colpevolmente sottovalutato dalla storia, perchè di solito quando si parla di quegli anni vengono citati oltre a Piola e Meazza i vari Sindelar, Leonidas, Sarosi, Matthews, Zamora, Orsi, Scarone etc... dei quali infatti conosco abbastanza bene la carriera mentre di Bican ho iniziato a sentirne parlare solo da quando ci sono CR7 e Messi che possono attaccare il suo primato.

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20 ore fa, PlatinieZibi ha scritto:

Consideriamo che la qualità del gioco e degli interpreti difensivi sono cambiati enormemente negli ultimi 30 anni. Prima marcature a uomo asfissianti (gente come Vogts, Stiles, Gentile ha fatto la storia del calcio annullando i vari Cruijff, Eusebio, Maradona, Zico). Aggiungiamoci un gioco a zona che privilegia le giocate da lontano dei Messi e CR7.  Palloni cui basta uno sputo per rendere l'effetto imparabile. Gioco molto più veloce e fisico di prima ma tecnica di base media a livelli approssimativi. Aggiungiamoci partite nazionali completamente farlocche, un calendario triplicato tra amichevoli, gare ufficiali, tournée. Deviazioni in gol che trovano subito il papà (l'autogol non esiste più a meno di cappellate autolesioniste). Prima calcio e poesia ora Showbiz spietato.

Hai mai visto Midnight in Paris?

Spero di sì.

 

Io ho vissuto in pieno l'epoca che tu chiami poesia, l'epoca del catenaccio e dei falli da dietro spesso impuniti, l'epoca in cui i capocannonieri vincevano la classifica con 15-18 gol.

E naturalmente rimpiangevamo l'epoca dei Sivori e Boniperti, l'epoca di Pelè, l'epoca del 4-2-4. E dicevamo che i nostri eroi del momento non avrebbero mai raggiunto i numeri ottenuti nel dopoguerra o addirittura prima, per via del calcio falloso e sparagnino che si praticava.

 

Dammi retta, a parte le prodezze dei giocatori fenomenali di quel periodo, Platini, Maradona, Van Basten ecc, non ti sei perso niente.

Le partite erano più noiose, più lente, più spezzettate (40-50 falli a partita erano normali), e i gol si vedevano col lanternino.

 

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2 minuti fa, maur ha scritto:

Hai mai visto Midnight in Paris?

Spero di sì.

 

Io ho vissuto in pieno l'epoca che tu chiami poesia, l'epoca del catenaccio e dei falli da dietro spesso impuniti, l'epoca in cui i capocannonieri vincevano la classifica con 15-18 gol.

E naturalmente rimpiangevamo l'epoca dei Sivori e Boniperti, l'epoca di Pelè, l'epoca del 4-2-4. E dicevamo che i nostri eroi del momento non avrebbero mai raggiunto i numeri ottenuti nel dopoguerra o addirittura prima, per via del calcio falloso e sparagnino che si praticava.

 

Dammi retta, a parte le prodezze dei giocatori fenomenali di quel periodo, Platini, Maradona, Van Basten ecc, non ti sei perso niente.

Le partite erano più noiose, più lente, più spezzettate (40-50 falli a partita erano normali), e i gol si vedevano col lanternino.

 

Uhmm ... Seguo il calcio da 40 anni e se è tutto vero quello che dici tu proviamo a paragonare le partite delle nazionali anni 80/90 con quelle dell'ultimo decennio. Oppure partite come Italia-Brasile o Francia-Germania del mondiale spagnolo con quelle attuali di pari evento: non ne troverai una che possa reggerne il confronto in termini di classe media dei calciatori,  intensità e bel gioco. Se poi prendiamo il campionato, vero è che il ritmo della partita si è velocizzato ma questo non significa necessariamente che ne abbia guadagnato tutto il resto. Lo stile ed i fondamentali in media sono meno curati perché il pallone è più leggero e addomesticabile anche dai tanti scarponi. Falli ce ne sono come e più di prima. Per non parlare delle simulazioni e delle proteste reiterate non solo del singolo capitano ma di sei-sette individui che di volta in volta fanno il loro teatrino davanti al  direttore di gara. E' vero, si segna di più, ma l'arte nel calcio parte anche dalla difesa e perciò i gol potevano essere di meno perché un tempo nello studio delle gare si dava eguale importanza a tutti i reparti e rispettivi componenti. Paragonato all'attuale, il calcio che ho visto anch'io è poetico non perché meno ruvido e cattivo ma in quanto più semplice per gli occhi di un bambino, più idealista (c'erano ancora i Patron e le Bandiere) e soprattutto giravano molti ma molti soldi in meno. Se non l'hai già fatto, leggiti "La partita" di Piero Trellini: ti aiuterà a capire come è perché è cambiato questo magnifico giuoco.

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5 ore fa, Pavel Christ Superstar ha scritto:

È anche normale in un calcio più lento sviluppare nelle scuole calcio, perlomeno in un quantitativo maggiore, calciatori dotati di tocco di palle, tecnica e qualità affini, sin da ragazzini

 

Viceversa, oggi, la maggior parte dei calciatori professionisti è prevalentemente un atleta e nelle giovanili si privilegia il giocatore più forte fisicamente, se la tecnica non è di primissimo livello.

 

È quindi abbastanza lineare come nel calcio d'oggi un matuidi vinca il mondiale con la Francia, mentre negli anni Ottanta sarebbe stata impossibile anche solo la convocazione(gli esempi concreti spesso aiutano).

 

I più forti tecnicamente emergono ugualmente, ma quelli tecnicamente  più che buoni(ma fisicamente non prestanti)  non sempre. Poiché la priorita è un'altra.

Secondo me sei fuori strada, la tecnica media adesso è enormemente superiore, casomai sulla punta della piramide si può ragionare, e forse quelli di allora erano più bravi.

Negli anni 60-80 andavano in campo autentici energumeni che oggi non verrebbero presi in considerazione nemmeno nelle serie inferiori, si giocava praticamente senza tattica e pure senza strategie, la partita era una serie di duelli individuali che spesso sconfinavano nella caccia all'uomo, di raddoppi di marcatura non se ne parlava, quindi quelli più bravi potevano fare spesso bella figura, se riuscivano a fuggire alle entrate assassine dei marcatori.

Regolamenti compiacenti permettevano falli da dietro e trattenute senza ammonizione, il pallone era uno solo e spesso ci volevano minuti per ritrovarlo se la squadra di casa era in vantaggio, i passaggi al portiere che la prendeva con le mani erano la prassi di chi voleva perdere tempo; i trentenni di oggi avrebbero spento il televisore dopo 5 minuti.

 

Sostanzialmente ad un solo giocatore era richiesta una tecnica superiore: il numero 10.

Poi serviva un attaccante che segnava, un portiere che parava e un libero che spazzava; tutto il resto era contorno, poteva giocare chiunque fosse disposto a correre e ad aggredire.

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2 minuti fa, PlatinieZibi ha scritto:

Uhmm ... Seguo il calcio da 40 anni e se è tutto vero quello che dici tu proviamo a paragonare le partite delle nazionali anni 80/90 con quelle dell'ultimo decennio. Oppure partite come Italia-Brasile o Francia-Germania del mondiale spagnolo con quelle attuali di pari evento: non ne troverai una che possa reggerne il confronto in termini di classe media dei calciatori,  intensità e bel gioco. Se poi prendiamo il campionato, vero è che il ritmo della partita si è velocizzato ma questo non significa necessariamente che ne abbia guadagnato tutto il resto. Lo stile ed i fondamentali in media sono meno curati perché il pallone è più leggero e addomesticabile anche dai tanti scarponi. Falli ce ne sono come e più di prima. Per non parlare delle simulazioni e delle proteste reiterate non solo del singolo capitano ma di sei-sette individui che di volta in volta fanno il loro teatrino davanti al  direttore di gara. E' vero, si segna di più, ma l'arte nel calcio parte anche dalla difesa e perciò i gol potevano essere di meno perché un tempo nello studio delle gare si dava eguale importanza a tutti i reparti e rispettivi componenti. Paragonato all'attuale, il calcio che ho visto anch'io è poetico non perché meno ruvido e cattivo ma in quanto più semplice per gli occhi di un bambino, più idealista (c'erano ancora i Patron e le Bandiere) e soprattutto giravano molti ma molti soldi in meno. Se non l'hai già fatto, leggiti "La partita" di Piero Trellini: ti aiuterà a capire come è perché è cambiato questo magnifico giuoco.

Se la metti sull'idealismo e sui soldi è diverso, anche se le sensazioni infantili sono notoriamente illusioni di chi, scoprendo il mondo, lo trova comunque affascinante.

Poi il fatto che mi citi le Nazionali rende conto del fatto che il calcio di vertice adesso è nei club mentre allora era nei tornei tra Nazioni, a dimostrazione dell'evoluzione e della maggior diffusione del calcio. Prima era un gioco in cui contava la somma dei singoli, adesso conta di più tutto il resto: affiatamento, strategia, organizzazione, psicologia.

Peraltro il Mondiale Spagnolo è anche quello di Italia-Perù, Italia-Camerun e Italia-Polonia, partita questa con zero tiri in porta totali, o forse uno dei polacchi.

Ai mondiali Messicani abbiamo superato il girone con 1 gol fatto e zero subiti dopo aver sbadigliato per 270'.

Chiaro che alcune partite eccezionali si siano verificate e infatti sono rimaste nella storia proprio per la loro unicità.

Non ci sono probabilmente adesso partite tra Nazionali al livello di quelle che tu hai citato ma, per esempio, le 3 gare di qualificazione dell'Ajax di 2 anni fa contro Real, Juve e Tottenham per me sono state come contenuto tecnico, spettacolarità, intensità imprevedibilità di livello nettamente superiore.

Poi chiaramente ognuno si tiene la propria opinione.

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5 ore fa, Pavel Christ Superstar ha scritto:

È anche normale in un calcio più lento sviluppare nelle scuole calcio, perlomeno in un quantitativo maggiore, calciatori dotati di tocco di palle, tecnica e qualità affini, sin da ragazzini

 

Viceversa, oggi, la maggior parte dei calciatori professionisti è prevalentemente un atleta e nelle giovanili si privilegia il giocatore più forte fisicamente, se la tecnica non è di primissimo livello.

 

È quindi abbastanza lineare come nel calcio d'oggi un matuidi vinca il mondiale con la Francia, mentre negli anni Ottanta sarebbe stata impossibile anche solo la convocazione(gli esempi concreti spesso aiutano).

 

I più forti tecnicamente emergono ugualmente, ma quelli tecnicamente  più che buoni(ma fisicamente non prestanti)  non sempre. Poiché la priorita è un'altra.

Matuidi è un mediano come sempre ce ne sono stati nella storia del calcio , da Benetti a Oriali, giocatori alquanto importanti per le rispettive squadre, quindi direi che anche questa è una leggenda metropolitana.

 

Posso condividere che la selezione alla base possa incentrarsi più sulle qualità fisiche che tecniche, ma proprio perché il livello atletico è talmente alto alla fine per emergere hai bisogno di una tecnica adeguata alla velocità del gioco di oggi

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35 minuti fa, PlatinieZibi ha scritto:

Lo stile ed i fondamentali in media sono meno curati perché il pallone è più leggero e addomesticabile anche dai tanti scarpon

Come fa un pallone più leggero ad essere più addomesticabile?

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19 ore fa, The_Ram ha scritto:

Ronaldo il fenomeno lo farebbe anche in una squadra mediocre e lo ha gia dimostrato

A quale alludi...?uhuh

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44 minuti fa, maur ha scritto:

Secondo me sei fuori strada, la tecnica media adesso è enormemente superiore, casomai sulla punta della piramide si può ragionare, e forse quelli di allora erano più bravi.

Negli anni 60-80 andavano in campo autentici energumeni che oggi non verrebbero presi in considerazione nemmeno nelle serie inferiori, si giocava praticamente senza tattica e pure senza strategie, la partita era una serie di duelli individuali che spesso sconfinavano nella caccia all'uomo, di raddoppi di marcatura non se ne parlava, quindi quelli più bravi potevano fare spesso bella figura, se riuscivano a fuggire alle entrate assassine dei marcatori.

Regolamenti compiacenti permettevano falli da dietro e trattenute senza ammonizione, il pallone era uno solo e spesso ci volevano minuti per ritrovarlo se la squadra di casa era in vantaggio, i passaggi al portiere che la prendeva con le mani erano la prassi di chi voleva perdere tempo; i trentenni di oggi avrebbero spento il televisore dopo 5 minuti.

 

Sostanzialmente ad un solo giocatore era richiesta una tecnica superiore: il numero 10.

Poi serviva un attaccante che segnava, un portiere che parava e un libero che spazzava; tutto il resto era contorno, poteva giocare chiunque fosse disposto a correre e ad aggredire.

Ma non è proprio vero dai... Chiaro se mi parli del Catanzaro è così, ma le squadre forti avevano tutte giocatori di livello tecnico molto elevato. Gli unici relativamente grezzi erano lo stopper e il mediano.. Vuoi dirmi che cabrini scirea causio bettega paolo rossi tardelli erano scarsi? Per non parlare di platini o boniek.. Lo stesso gentile picchiava ma era un buon crossatore.. Io della juve di quegli anni ricordo come grezzi solo furino e brio.. Poi anni dopo aldo serena.. 

Ps prima che lo dica tu so perfettamente che causio è stato ceduto nel 1981 e quindi non ha mai giocato con platini e rossi 

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Il 13/11/2020 Alle 09:04, Stanislr87 ha scritto:

I numeri ovviamente dicono, ma non tutto.

Io, comunque vada, continuerò a venerando, ma, calcisticamente parlando, preferisco Messi.

De gustibus non disputandum est.

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1 ora fa, ciciban87 ha scritto:

Preferisco vedere una champions league vinta dalla Juventus. 

Suoi numeri mi interessano zero

Hai ragione, purtroppo spesso la sua bramosia di gol ci si ritorce contro, nelle ultime partite si è verificato spesso, ma detto questo meglio avercelo.

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4 minuti fa, saxon ha scritto:

Ma non è proprio vero dai... Chiaro se mi parli del Catanzaro è così, ma le squadre forti avevano tutte giocatori di livello tecnico molto elevato. Gli unici relativamente grezzi erano lo stopper e il mediano.. Vuoi dirmi che cabrini scirea causio bettega paolo rossi tardelli erano scarsi? Per non parlare di platini o boniek.. Lo stesso gentile picchiava ma era un buon crossatore.. Io della juve di quegli anni ricordo come grezzi solo furino e brio.. Poi anni dopo aldo serena.. 

Ps prima che lo dica tu so perfettamente che causio è stato ceduto nel 1981 e quindi non ha mai giocato con platini e rossi 

Io non so che età tu abbia ma è un po' come vedere la partita e vedere gli highlights.

Gli adulti di oggi è come se vedessero gli highlights, si parla solo delle squadre più forti, si vedono solo spezzoni delle partite più belle ecc ecc.

Gli anziani di oggi invece hanno visto tutta la partita, hanno visto il Catanzaro e la Ternana, hanno visto (vissuto) la distruzione della caviglia di Maradona in Spagna e la rottura della gamba di Giordano ad Ascoli, hanno visto la melina degli Olandesi di Crujff a Roma, gli innumerevoli 0-0 in campionato ecc ecc.

Secondo me non si possono fare troppi confronti con epoche diverse, e ognuno ha diritto alla propria opinione, sono intervenuto solo per dire che la tentazione di mitizzare il passato c'è sempre ma è quasi sempre sbagliata. Per quello ho citato il film di Woody Allen.

C'è inoltre da dire che prima non si vedevano tutte le partite, quindi di come avesse giocato la Juve contro il Lanerossi Vicenza non si sapeva niente se non quello che il cronista di turno, bontà sua, aveva deciso di raccontarci sulle pagine del suo giornale.

Perciò c'era fame di calcio televisivo, tutto quel poco che ci facevano vedere partiva già con l'aura di evento eccezionale: ripeto che i trentenni di oggi avrebbero spento la TV dopo 5'.

 

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1 ora fa, maur ha scritto:

il pallone era uno solo e spesso ci volevano minuti per ritrovarlo

ricordo le scene patetiche di quando il pallone andava in tribuna e bisognava farlo tornare in campo

e ai tempi altri sport tipo la pallavolo gia prevedevano una marea di palloni prontamente disponibili,

non capivo per quale arcano motivo nel calcio non si potesse fare la stessa cosa.

se poi si bucava bisognava aspettare che si aprisse un inchiesta parlamentare prima di poter usare quello nuovo.....

cose da pazzi .doh

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1 ora fa, maur ha scritto:

Io non so che età tu abbia ma è un po' come vedere la partita e vedere gli highlights.

Gli adulti di oggi è come se vedessero gli highlights, si parla solo delle squadre più forti, si vedono solo spezzoni delle partite più belle ecc ecc.

Gli anziani di oggi invece hanno visto tutta la partita, hanno visto il Catanzaro e la Ternana, hanno visto (vissuto) la distruzione della caviglia di Maradona in Spagna e la rottura della gamba di Giordano ad Ascoli, hanno visto la melina degli Olandesi di Crujff a Roma, gli innumerevoli 0-0 in campionato ecc ecc.

Secondo me non si possono fare troppi confronti con epoche diverse, e ognuno ha diritto alla propria opinione, sono intervenuto solo per dire che la tentazione di mitizzare il passato c'è sempre ma è quasi sempre sbagliata. Per quello ho citato il film di Woody Allen.

C'è inoltre da dire che prima non si vedevano tutte le partite, quindi di come avesse giocato la Juve contro il Lanerossi Vicenza non si sapeva niente se non quello che il cronista di turno, bontà sua, aveva deciso di raccontarci sulle pagine del suo giornale.

Perciò c'era fame di calcio televisivo, tutto quel poco che ci facevano vedere partiva già con l'aura di evento eccezionale: ripeto che i trentenni di oggi avrebbero spento la TV dopo 5'.

 

Ahimè ho l'età per ricordare tutto o quasi ciò che citi visto che seguo la Juve da quando giocava senza stranieri. Ricordo la domenica quando ti facevano vedere il secondo tempo di una partita su rai2 e il lunedì una intera su rai3

Ricordo benissimo che fino ai primi anni 80 le partite di coppa te le facevano vedere dai quarti e manco sempre e ricordo che di fatto solo le partite della nazionale erano sempre in diretta 

E oltre alle poche volte che riuscivo ad andare a vedere la Juve a Verona, ricordo gli anni passati a vedere le partite in c1 della squadra della mia città, tanta era la fame di calcio.. 

È verissimo che molte partite erano noiose o comunque specie nei finali c'erano tempi morti.. Non rimpiango nulla se non la mia giovinezza.. Era un calcio diverso, con i suoi pregi e i suoi limiti, sicuramente era molto più vero e con un livello medio molto più elevato, senza gli attuali divari economici che rendono i campionati spesso poco combattuti. Preferisco un calcio in cui anche una udinese un Verona una samp avevano campioni in squadra... 

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1 ora fa, LuisDelSol ha scritto:

ricordo le scene patetiche di quando il pallone andava in tribuna e bisognava farlo tornare in campo

e ai tempi altri sport tipo la pallavolo gia prevedevano una marea di palloni prontamente disponibili,

non capivo per quale arcano motivo nel calcio non si potesse fare la stessa cosa.

.doh

Credo sia lo stesso motivo per cui ancora nel 2020 non si è riusciti a mettere il tempo effettivo dando modo a chi vuole speculare sul risultato di commettere continue perdite di tempo

 

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6 ore fa, maur ha scritto:

Hai mai visto Midnight in Paris?

Spero di sì.

 

Io ho vissuto in pieno l'epoca che tu chiami poesia, l'epoca del catenaccio e dei falli da dietro spesso impuniti, l'epoca in cui i capocannonieri vincevano la classifica con 15-18 gol.

E naturalmente rimpiangevamo l'epoca dei Sivori e Boniperti, l'epoca di Pelè, l'epoca del 4-2-4. E dicevamo che i nostri eroi del momento non avrebbero mai raggiunto i numeri ottenuti nel dopoguerra o addirittura prima, per via del calcio falloso e sparagnino che si praticava.

 

Dammi retta, a parte le prodezze dei giocatori fenomenali di quel periodo, Platini, Maradona, Van Basten ecc, non ti sei perso niente.

Le partite erano più noiose, più lente, più spezzettate (40-50 falli a partita erano normali), e i gol si vedevano col lanternino.

 

Ciao

 

Io ricordo il calcio dall'epoca del Mundial di Spagna.... Tu citi tre leggende come Platini, Maradona e Van Basten (che, comunque, pur essendo stato un centroavanti fenomenale, ritengo, come classe e visione di gioco, inferiore ai primi due)  ma io aggiungerei che, parlando di anni '80, le stelle (italiane e straniere) sono state molto altre... (è vero che metti eccetera... però è un eccetera che merita di essere ricordato, perché l'elenco è lungo... )

 

Come dimenticare, nella nostra Serie A (fdagli anni '90 ai primi anni '90), calciatori fenomenali come Zico (il suo arrivo in Italia fu ancora più clamorso di quello di Maradona, ed il suo primo anno in Italia, all'Udiniese, fu straordinario, secondo nella classifica marcatori solo dietro a Platini ma primo per media goal/partita), Falcao, Cerezo, Dirceu, Edhnio, Junior, Socrates, Boniek, Laudrup (per me assolutamente fantastico, genialità, tecnica ed eleganza elevate all'ennesima potenza, in particolare il Laudrup della maturità ammirato poi in Spagna), Rummenigge, Elkiaer, Brigel, Beergrenn, Juary, Careca, Alemao, Muller, Hatley, Wilkins, Passarella, Francis, Mattheus, Klinsmann, Diaz, Gullit, Rikard, ... tanto per citare dei nomi...

 

senza dimenticare gli italiani, a partire proprio dagli eroi mondiali del 1982 sino ad arrivare agli azzurri delle notti magiche di Italia '90... (ed in mezzo altri che, magari, non finirono in nazionale (per scelte dei ct dettate dai più svariati motivi) ma che erano, comunque, nei rispettivi ruoli, molto forti: come Giordano, Manfredonia, Pruzzo..)    

 

Insomma, i campionissimi di quegli anni sono stati molti e penso che quella Serie A fosse un autentico Mondiale in miniatura...  In sintesi: nessun campionato moderno (ne la Liga, ne la tanto decantata Premier) è paragonabile a quella Serie A... E quindi, forse, nemmeno il calcio di oggi somma tante stelle così.... 

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2 ore fa, .ste13. ha scritto:

Credo sia lo stesso motivo per cui ancora nel 2020 non si è riusciti a mettere il tempo effettivo dando modo a chi vuole speculare sul risultato di commettere continue perdite di tempo

 

basterebbe prendere una media statistica secondo il tempo effettivo giocato attualmente (statistiche facilmente reperibili o calcolabili)

e decidere , non so, per esempio tempi da 30 minuti ciascuno, ma effettivi (che mi sembra piu o meno il tempo reale medio

di gioco in una partita normale di oggi)

forse non si vuole snaturare troppo il calcio, gia per una cosa banale come il var ci sono voluti secoli, quando in altri sport

ste cose ci sono da almeno 30 anni (tennis, pallavolo, basket, giusto per citare i primi che mi vengono in mente),

oppure non si voleva rischiare di distruggere il carrozzone mediatico che gira intorno al calcio grazie al quale

tra polemiche e trasmissioni calcistiche varie fa girare delle belle paccate di soldi

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