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Bob Kelso

Sky lancia "Speravo de morì prima", la serie tv sulla carriera di Totti

Post in rilievo

Totti a Roma è una fede paragonabile a quella di Maradona a Napoli, solo più recente dato che ha giocato fino a 4 anni fa.

Per dare un'idea, nel libro da cui è tratta la serie tv, c'è il racconto di un detenuto di Rebibbia che sapendo che Totti sarebbe andato in visita ai carcerati, si è fatto 10 giorni di galera extra pur di incontrarlo con la giustificazione "se mi scarcerate prima commetto un altro reato per tornare".

 

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7 ore fa, Flying Pancake ha scritto:

Io questa narrativa del Totti "peso ingombrante", che crea problemi nello spogliatoio, non la capirò mai. Pare che stiamo parlando di Icardi. E' quando è arrivato Spalletti, fortemente prevenuto e supportato dalla società nel farlo fuori (parole di Baldini nel libro), che sono nati i problemi. Ripeto, se solo Spalletti lo avesse considerato come una risorsa (nei pochi minuti che ha giocato lo è stato), Totti avrebbe accettato di buon grado di essere centellinato. Ma un conto è gestirlo e un altro è abusare della propria posizione dominante per farlo fuori, e farlo meschinamente senza neanche dirglielo in faccia (e parlo anche della società che, nel ruolo di Baldini, uno che ha sempre agito nell'ombra anche quando si parlava di calciomercato, aveva "assoldato" Spalletti per non farlo personalmente). Ci voleva tanto a metterlo in chiaro da subito, chiamandolo a colloquio prima dell'inizio della stagione? Sarà *, permaloso e tutto quello che ti pare, ma se lo meriterà pure dopo 25 anni di carriera, no?

Gestire totti era impossibile per chiunque. Aveva 40 anni e a malapena reggeva 20 minuti. All'epoca i cambi erano tre e non lo potevi mettere dentro senza che fosse veramente utile. Poi l'ambiente faceva il resto. Lui magari non diceva nulla, ma gli altri parlavano per lui. Se non lo faceva giocare la piazza si lamentava, se lo metteva a cinque minuti dalla fine la piazza si lamentava, se non lo metteva a San Siro a cinque minuti dalla fine la piazza si lamentava. Gestirlo era impossibile. È il bello e il brutto di diventare importante come lo era Totti. Poi diventi un problema non da poco.

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18 ore fa, lucavialli ha scritto:

Ma io non ho mai capito sta cosa: nel centro italia, Roma Napoli Toscana....parlate proprio così, cioè il vostro italiano è quello (magari non te, parlo in generale ci siamo capiti)

Qui da me ad esempio (Emilia) o parli italiano o parli dialetto, sono due cose distinte. 

Sono anch'io emiliano, da tempo trapiantato a Roma. 

Sono anche laureato in lingue e ho approfondito la questione lingua/dialetti, non solo a livello nazionale.

In Italia, in pratica, abbiamo due città industriali al nord, Milano e Torino, la cui demografia è profondamente cambiata negli anni 50 e 60, causa immigrazione di massa dal sud. Il risultato è che il dialetto lombardo e piemontese è praticamente sparito in città, mentre lo puoi ancora ritrovare se ti sposti in provincia. 

A Roma è successo qualcosa di simile, in termini assai più ridotti, nell'immediato dopoguerra, causa arrivo degli sfollati di guerra soprattutto nelle periferie a sud della capitale. 

In pratica, quando persone provenienti da luoghi diversi si ritrovano in uno stesso luogo, ecco che si trova un "comune denominatore". A  Milano e Torino è stato ovviamente l'Italiano e il dialetto locale è praticamente scomparso. A Roma, è rimasta una versione più "diluita" del romanesco. In altre città d'Italia, tipo Venezia o Napoli, parallelamente al progredire dell'Italiano, grazie a scolarizzazione e tv, si è invece venuta a creare una situazione "bilingue", dove dialetto e italiano convivono a seconda delle situazioni e dello stato sociale. L'Emiliano è in qualche modo simile anche se viene parlato per lo più in campagna, mentre Veneziano e Napoletano hanno versioni colte che vengono normalmente praticate anche dalle classi sociali alte. 

Detto questo, se Gomorra necessita di sottotitoli, la serie su Totti direi proprio di no, proprio per le ragioni che ho appena cercato, sommariamente, di spiegare.

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6 minuti fa, velas ha scritto:

Sono anch'io emiliano, da tempo trapiantato a Roma. 

Sono anche laureato in lingue e ho approfondito la questione lingua/dialetti, non solo a livello nazionale.

In Italia, in pratica, abbiamo due città industriali al nord, Milano e Torino, la cui demografia è profondamente cambiata negli anni 50 e 60, causa immigrazione di massa dal sud. Il risultato è che il dialetto lombardo e piemontese è praticamente sparito in città, mentre lo puoi ancora ritrovare se ti sposti in provincia. 

A Roma è successo qualcosa di simile, in termini assai più ridotti, nell'immediato dopoguerra, causa arrivo degli sfollati di guerra soprattutto nelle periferie a sud della capitale. 

In pratica, quando persone provenienti da luoghi diversi si ritrovano in uno stesso luogo, ecco che si trova un "comune denominatore". A  Milano e Torino è stato ovviamente l'Italiano e il dialetto locale è praticamente scomparso. A Roma, è rimasta una versione più "diluita" del romanesco. In altre città d'Italia, tipo Venezia o Napoli, parallelamente al progredire dell'Italiano, grazie a scolarizzazione e tv, si è invece venuta a creare una situazione "bilingue", dove dialetto e italiano convivono a seconda delle situazioni e dello stato sociale. L'emiliano è in qualche modo simile anche se viene parlato per lo più in campagna, mentre Veneziano e Napoletano hanno versioni colte che vengono normalmente praticate anche dalle classi sociali alte. 

Detto questo, se Gomorra necessità di sottotitoli, la serie su Totti direi proprio di no, proprio per le ragioni che ho appena cercato, sommariamente, di spiegare.

Complimenti per la disamina 

Io penso che l'italiano sia una lingua sola 

Andiamo si dice andiamo 

Non annamo 

Io quando parlo italiano dico andiamo 

Quando parlo dialetto coi nonni o collaboratori di lavoro dico andum 

Da altre parti no. Questo non lo accetto 

Chiudo OT 

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Il 23/3/2021 Alle 13:34, lucavialli ha scritto:

Complimenti per la disamina 

Io penso che l'italiano sia una lingua sola 

Andiamo si dice andiamo 

Non annamo 

Io quando parlo italiano dico andiamo 

Quando parlo dialetto coi nonni o collaboratori di lavoro dico andum 

Da altre parti no. Questo non lo accetto 

Chiudo OT 

Non mi pare che sia una questione da "accettare" o meno. La lingua è in costante mutamento e comunque ti assicuro che a Roma sanno tutti dire "andiamo". Anche Totti. Che però viene da un quartiere popolare, dove il romanesco la fa ancora da padrone (così come capita a te quando parli in dialetto emiliano con tuo nonno). E quindi ritengo giusto che, per restituire la figura di Totti, o della madre e del padre, si sia scelto di far recitare gli attori in romanesco. L'attrice che fa Ilary, invece, recita sempre in italiano, non a caso, visto che Ilary lavora in televisione ed è abituata in altro modo. In questo senso, chi ha scritto e girato la serie ha compiuto scelte corrette, rispetto a ciò che è la realtà linguistica utilizzata nel quotidiano.

Di recente, è uscito un film sul pittore Ligabue, che proveniva dalla bassa reggiana. E lì, in alcuni casi, hanno scelto di utilizzare il dialetto emiliano, ma con maggiore difficoltà. Perché se utilizzi il dialetto emiliano al 100%, ecco che uno spettatore italiano proveniente da altre regioni non capisce nulla. Che venga da Udine o Palermo. E quindi, per evitare di mettere sottotitoli a tutto il film (con conseguente disastro commerciale) si è preferito dare un po' di "colore" qua e là, in modo non del tutto riuscito e coerente rispetto alla storia e ai personaggi.

Insomma, bisogna prendere atto di ciò che siamo, ricordando che l'Italia Unita è un Paese relativamente giovane ed è stimato che nel 1861 (quando nacque il Regno d'italia), solo il 3% della popolazione sapeva parlare italiano, che all'epoca era sostanzialmente una lingua letteraria o utilizzata solo dai giornali. Quindi, come se dice a Roma, stacce. .ghgh

 

ps

Da un punto di vista linguistico, non c'è differenza tra "lingua" e "dialetto". Sono entrambe lingue. Nell'uso comune, si definisce "dialetto" una lingua utilizzata a livello locale, e "lingua" quella utilizzata a livello nazionale o in alcune macro-regioni, talvolta transnazionali, vedi il gaelico (che si parla in Scozia, Galles, Irlanda e anche in Bretagna, seppur con alcune differenze da un luogo all'altro).

 

pps

visto le prime due puntate della serie. La prima è un pasticcio. La seconda già meglio, ma inzomma... 

 

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Il 25/2/2021 Alle 22:58, SuperT ha scritto:

Serie sul personaggio più esaltato degli ultimi 20 anni .ghgh 

 

Nulla da dire sul calciatore Totti ma capirei per Baggio, per Totti anche no.

Per Baggio esce a breve "Il Divin codino"

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45 minutes ago, r.ko said:

Forse uno dei migliori giocatori italiani della storia...ma come uomo vale poco...veramente poco.

devi distinguere tra totti professionista nel lavoro e totti uomo

ti posso garantire che fa tantissima beneficenza ed attività "umanitarie" di cui si sa pochissimo

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serie su Totti di un inutilità pazzesca! Avrei capito per una vera leggenda del calcio, non per sto tizio!

grande giocatore ok, ma prima di lui ne vengono a caterve di grandi giocatori e uomini.

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7 minuti fa, Pisogiallorosso ha scritto:

devi distinguere tra totti professionista nel lavoro e totti uomo

ti posso garantire che fa tantissima beneficenza ed attività "umanitarie" di cui si sa pochissimo

Sta storia dell'ufficio tutto suo a Trigoria è qualcosa che non si è mai visto in nessuna squadra al mondo. 

Ne avevo sentito parlare, nella fiction vene messo in scena, quindi deduco sia tutto vero. Ora, non so specificatamente chi glieio abbia concesso, se l'abbia richiesto lui, ecc, ma è qualcosa di aberrante. Totti, ahimé, ci ha marciato alla grande.

Oggi la chiamano comfort zone, a Roma se dice *, se non peggio.

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32 minutes ago, velas said:

Sta storia dell'ufficio tutto suo a Trigoria è qualcosa che non si è mai visto in nessuna squadra al mondo. 

Ne avevo sentito parlare, nella fiction vene messo in scena, quindi deduco sia tutto vero. Ora, non so specificatamente chi glieio abbia concesso, se l'abbia richiesto lui, ecc, ma è qualcosa di aberrante. Totti, ahimé, ci ha marciato alla grande.

Oggi la chiamano comfort zone, a Roma se dice *, se non peggio.

devo dire che l'ufficio lo aveva

poi che nella fiction sia stato romanzato non discuto...ma c'era

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12 ore fa, Pisogiallorosso ha scritto:

devo dire che l'ufficio lo aveva

poi che nella fiction sia stato romanzato non discuto...ma c'era

Non è che abbiano romanzato più di tanto. Lo hanno semplicemente messo in scena, visto che esisteva nella realtà. Ed è in queste cose che si capisce la differenza tra una squadra di calcio e una sorta di circo, dove l'attrazione maggiore dello spettacolo ha diritto al camerino più grande, la carrozza più grande, ecc ecc. Il buffo è che la serie, pur prendendo le parti di Totti, non nasconde questi particolari che di fatto dicono più di tante chiacchiere. Insomma, Totti sarà anche stato un ragazzo timido e buono, ma era pure un bello *. Spesso le cose coincidono.

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10 ore fa, Pisogiallorosso ha scritto:

devi distinguere tra totti professionista nel lavoro e totti uomo

ti posso garantire che fa tantissima beneficenza ed attività "umanitarie" di cui si sa pochissimo

In quale parte della serie (che non ho visto e non guarderò) si parla dei rapporti con Odevaine e la cricca di Mafia Capitale? Della palazzina di Tor tre teste affittata al comune di Roma dall’immobile Ten srl a circa 900 €/anno (oltre 2,100 al mese per appartamento)? O delle due palazzine in via Rasella affittate ai servizi segreti (l’ex SISMI)?

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1 hour ago, spiola said:

In quale parte della serie (che non ho visto e non guarderò) si parla dei rapporti con Odevaine e la cricca di Mafia Capitale? Della palazzina di Tor tre teste affittata al comune di Roma dall’immobile Ten srl a circa 900 €/anno (oltre 2,100 al mese per appartamento)? O delle due palazzine in via Rasella affittate ai servizi segreti (l’ex SISMI)?

ah non lo so

 

forse non hai colto la battuta su totti professionista nel lavoro extracalcio

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Non l’avevo colta, vero. Ma la mia “battaglia” contro quelli che “fa tanta beneficenza ma non lo dice in giro” pare vana. Perché la secretazione di questa beneficenza fa sì che non ci siano... là prove. E il fatto che uno che guadagna svariati milioni netti all’anno possa dedicare parte di questo guadagno al bene mi pare una bella cosa ma fammi vedere quanto incide sulla qualità della sua vita. Un insegnante che porta a casa 1.800 al mese e dona 20 € al mese a Save the Children equivale a Fernando Totti che ne dona 50 (70 negli anni d’oro).

quello che io so è che da oltre 15 anni l’immobiliare Ten srl è proprietaria di un immobile sito a Tor Tre Teste, via Tovaglieri, acquistato peraltro in leasing. Costruito uso uffici è trasformato ad uso abitazione per famiglie sfrattate. 35 unità immobiliari. Quindi pare che faccia del bene. Ma par fare questo bene, riceve dal comune di Roma un affitto che, nel 2015, ammontava a 907 k€ Annui. Dice: “Ma l’affitto include anche le pulizie ed il portierato”. E GAC! A quelle cifre ti ci metto una mandria di portinaie e faccio le pulizia con lo spazzolino da denti. Dietro a questo contratto, stipulato dall’amministratore della Ten srl (il fratello Riccardo, che ha il 7% della società, 3% alla mamma e 90% a Fernando) con uno dei maneggioni di mafia capitale Luca Odevaine. È tutto più o meno in rete. Basta googlare “Totti Odevaine”. 

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19 ore fa, lucavialli ha scritto:

Complimenti per la disamina 

Io penso che l'italiano sia una lingua sola 

Andiamo si dice andiamo 

Non annamo 

Io quando parlo italiano dico andiamo 

Quando parlo dialetto coi nonni o collaboratori di lavoro dico andum 

Da altre parti no. Questo non lo accetto 

Chiudo OT 

Beh insomma se è per questo da Nord a Sud si usa spessissimo il dialetto o espressioni tipicamente dialettali anche di fronte a persone completamente estranee e provenienti da tutt'altri luoghi. E questo succede anche perché sono ancora troppe le persone che hanno veramente tanta difficoltà a parlare in italiano. Detto questo, le parlate dell'Italia centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo in parte) sono molto simili tra loro per un motivo semplicissimo: derivano tutte e/o sono fortemente influenzate dal toscano/fiorentino che è praticamente la lingua italiana. Per cui è chiaro che chiunque venga da fuori e va in questi posti può tranquillamente capire tutto o quasi senza fare troppi sforzi. I dialetti settentrionali e meridionali invece sono molto più lontani dall'italiano standard e quindi difficilmente comprensibili dai forestieri. Quanto al romanesco, è generalmente accessibile a tutti ma capisco perfettamente che la parlata romanesca attuale, dalla cadenza molto imbastardita e assai più pesante del romano dei nostri vecchi, possa presentare qualche difficoltà di comprensione (soprattutto se ci si esprime velocemente) per uno che viene dal Nord o anche dall'estremo sud. 

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Si dice che l'italiano puro sia una via di mezzo tra il senese ed il dialetto dell'alto Lazio. Così come si dice che, dal punto di vista puramente lessicale (quindi l'uso proprio o improprio delle parole, la completezza del vocabolario) l'italiano migliore sia parlato tra Cremona e Mantova.

Il romanesco che parlava mio nonno non credo esista più. Esiste la "cadenza" romanesca, la parlata romanesca, il romanesco dei film e della televisione. Io e mio padre comunicavamo in questo strano dialetto. Che ha un bassissimo numero di parole incomprensibili, per quanto le si possano storpiare (annamo o, ... mejo ..., 'nnamo; daje; ssedia, l'articolo "er" .... e 100 altri esempi) le parole del lessico romano (e non lo definisco romanesco) sono state sdoganate dal mondo dello spettacolo.

 

E per finire una simpatica serie di esempi del "falso romanesco" dei giorni nostri come si sviluppa nelle varie zone della città e non solo.
 

 

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2 hours ago, spiola said:

Non l’avevo colta, vero. Ma la mia “battaglia” contro quelli che “fa tanta beneficenza ma non lo dice in giro” pare vana. Perché la secretazione di questa beneficenza fa sì che non ci siano... là prove. E il fatto che uno che guadagna svariati milioni netti all’anno possa dedicare parte di questo guadagno al bene mi pare una bella cosa ma fammi vedere quanto incide sulla qualità della sua vita. Un insegnante che porta a casa 1.800 al mese e dona 20 € al mese a Save the Children equivale a Fernando Totti che ne dona 50 (70 negli anni d’oro).

quello che io so è che da oltre 15 anni l’immobiliare Ten srl è proprietaria di un immobile sito a Tor Tre Teste, via Tovaglieri, acquistato peraltro in leasing. Costruito uso uffici è trasformato ad uso abitazione per famiglie sfrattate. 35 unità immobiliari. Quindi pare che faccia del bene. Ma par fare questo bene, riceve dal comune di Roma un affitto che, nel 2015, ammontava a 907 k€ Annui. Dice: “Ma l’affitto include anche le pulizie ed il portierato”. E GAC! A quelle cifre ti ci metto una mandria di portinaie e faccio le pulizia con lo spazzolino da denti. Dietro a questo contratto, stipulato dall’amministratore della Ten srl (il fratello Riccardo, che ha il 7% della società, 3% alla mamma e 90% a Fernando) con uno dei maneggioni di mafia capitale Luca Odevaine. È tutto più o meno in rete. Basta googlare “Totti Odevaine”. 

ma non centra nulla con la sua vita extracalcistica....e professionale

se vogliamo metterci a fare le pulci su totti imprenditore e/o vieri imprenditore ok ...ma non centra nulla

ti posso dire con certezza delle sue attività umanitarie...poi, puoi crederci o meno

 

poi, so anche io che 1000 euro miei sono un milione dei suoi...forse

 

 

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