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La versione di Bonucci a Sportmediaset

Post in rilievo

7 ore fa, Foreverbianco&nero ha scritto:

Italiani...popolo di santi,navigatori,CT,DS,commercialisti e adesso pure avvocati tuttologi forumisti con già la sentenza in mano senza avere avuto uno straccio di elemento per valutare...questo paese non finirà MAI di stupirmi...siete fantastici.😆

Sono settimane che riempi le discussioni di interventi in cui difendi l'indifendibile sempre criticando la società e non dando mai mezza colpa a Bonucci, che ne ha oggettivamente parecchie. 

Per cui delle due l'una o trolli o sei un parente/amico di Bonucci. Tertia non datur. 

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55 minuti fa, saxon ha scritto:

Sono settimane che riempi le discussioni di interventi in cui difendi l'indifendibile sempre criticando la società e non dando mai mezza colpa a Bonucci, che ne ha oggettivamente parecchie. 

Per cui delle due l'una o trolli o sei un parente/amico di Bonucci. Tertia non datur. 

È ridicolo....fallo scrivere, così almeno ci facciamo due risate, col solito moralista da 4 soldi

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Il 15/9/2023 Alle 11:35, Beniamino71 ha scritto:

Perché nessuno ha obbligato la Juventus a firmare un contratto a quelle cifre e di quella durata ed è ovvio che poi il calciatore ne pretenda il rispetto. Anche Bonucci sapeva di essere l'ultima scelta tecnica e probabilmente l'avrebbe accettato, toglierlo dalla rosa e dagli allenamenti per renderlo un corpo estraneo è una cosa che va oltre. Anche a Mandzukic fu riservato questo trattamento, secondo me ingiustamente. Si poteva evitare questa querelle, visto che di problemi fuori e dentro il campo ne abbiamo già avuti a iosa. Questa è soltanto la mia opinione dall'esterno, per quel che vale, senza conoscere i dettagli dei fatti.      

Bonucci è sempre stato un casinista, se lo hanno messo fuori dagli allenamenti è perché voleva fare più della chioccia, che poi avesse accettato tranquillamente di essere la quinta scelta (come minimo) e dire però che puntava gli europei, lo credo poco, è inverosimile. Impossibile puntare agli europei sperando che si facciano in male 3 davanti a te per giocare.

 

Cose che capitano a tanti altri, certo se rimaneva i soldi li prendeva lo stesso, ma se ti dicono da quasi un anno che non fai parte del progetto e non accetti magari un ingaggio dimezzato.. Una sistemazione l'ha trovata, la poteva trovare prima, ma non si voleva schiodare dalla routine torinese, questa è la realtà.

 

L'errore è stato riprenderlo quando quasi si inginocchiò per tornare dopo la stagione al Milan, dove doveva spostare gli equilibri..

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3 ore fa, RamaruSeVen ha scritto:

salvo poi massacrarlo alle prime prestazioni oscene ? .muttley

Se uno gioca male lo si dice, che male c'è? Non c'entra col mettere alla porta in malo modo uno che ha giocato da te per 12 anni , con la storia di Bonucci. 

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14 ore fa, Tiger Black&white ha scritto:

 

la società non si è lamentata ma ha posto rimedio ad un errore .the

 ha piena facoltà di farlo, il giocatore era retribuito perciò la sua causa è ridicola.

Chi ha avuto,  ha avuto e chi ha dato, ha dato.

Ciao, grazie e arrivederci .bye.ghgh

 

 

 

Per quanto riguarda la clausola vedremo,  resta il fatto che il contratto che aveva in mano Bonucci non lo aveva firmato solo lui.

13 ore fa, Gianco ha scritto:

Tonali lo fece e non aveva 35 anni..

Vediamo se capita a te se lo farai

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5 ore fa, FuoriDalCoro ha scritto:

Questo esempio è fuorviante  solo nel calcio se il tuo datore di lavoro decide di licenziarti non lo può fare. Bonucci e stato messo fuori rosa perché è l'unica arma in mano alle società per convincere un giocatore che è ora di cercarsi un'altra squadra o un altro lavoro. Binucci non era stato demansionato ma invitato a cercarsi una nuova sede di lavoro. Lui disse infatti che era disposto a demansionarsi...diventando di fatto quinta o sesta scelta ma la motivazione è puramente economica. Lo scopo era quello di mantenere un ingaggio che nessuno al mondo oggi gli poteva offrire 

E quell'ingaggio derivava da un valido contratto controfirmato dalla società Juventus,  quindi aveva tutte le ragioni Bonucci a volere che fosse rispettato. 

Per quanto riguarda i licenziamenti, in realtà è tutto da vedere se possono licenziarti senza giusta causa, e nel caso se non devono indennizzarti oltre a doverti pagare 2 anni di disoccupazione. 

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4 ore fa, saxon ha scritto:

Sono settimane che riempi le discussioni di interventi in cui difendi l'indifendibile sempre criticando la società e non dando mai mezza colpa a Bonucci, che ne ha oggettivamente parecchie. 

Per cui delle due l'una o trolli o sei un parente/amico di Bonucci. Tertia non datur. 

Sono con lui...non ho letto tutto, ma come ho scritto nell'altra discussione, qui c'è una società che ha mobbizzato un suo dipendente che aveva un contratto ancora per un anno costringendolo ad andare via in anticipo per tali vessazioni e perchè emarginato.

 

Nn sta nè in cielo nè in terra. In qualsiasi altro lavoro l'azienda sarebbe portata in tribunale per mobbing e suvirebbe un danno di immagine enorme (qualsiasi sponsor poi non ci collabora più con un'azienda colpevole di roba simile). NOi lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo con una superficialità incredibile.

 

Tertia non datur un par di ciufoli. Finiamola di fare i soliti tifosetti ultras di parte e iniziamo a guardare le cose oggettivamente. E' una cosa oscena fatta da una società di livello. Una cosa oscena. sotto il lato umano, ma anche professionale

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4 ore fa, saxon ha scritto:

Sono settimane che riempi le discussioni di interventi in cui difendi l'indifendibile sempre criticando la società e non dando mai mezza colpa a Bonucci, che ne ha oggettivamente parecchie. 

Per cui delle due l'una o trolli o sei un parente/amico di Bonucci. Tertia non datur. 

Bonucci ha sostanzialmente aperto una vertenza nei confronti del proprio ex datore di lavoro, dinanzi al Collegio Arbitrale, lamentando violazioni dei propri diritti, con riferimento all’accordo collettivo AIC - Lega - Federazione, che è l’equivalente degli accordi sindacali di categoria con le parti datoriali per i lavoratori subordinati, che a sua volta ha origine dalla Legge 23 marzo 1981, n. 91 ( e successive modifiche), avente oggetto, appunto, i rapporti tra società e sportivi professionisti.

 

Premesso che non si conoscono i dettagli delle lagnanze e delle richieste di Bonucci, inclusi quelli di tutto l’antecedente tra club e calciatore ed eventuali comunicazioni scritte o meno, il fulcro della discussione è una richiesta di risarcimento danni per la violazione dei diritti del calciatore ai sensi dell’accordo collettivo di cui sopra.

non citerò tutti gli articoli (non servirebbe e non servirà) dello stesso, ma quel che conta lo troviamo innanzitutto all’art. 7 (Preparazione precampionato ed allenamenti. Partecipazione alle gare. Trasferte) primi due commi:

 

7.1.1: La Società fornisce al Calciatore attrezzature idonee alla preparazione e mette a sua disposizione un ambiente consono alla sua dignità professionale.  

 

7.1.2: Il Calciatore, fermo quanto previsto dal Lodo/Abete, ha diritto di partecipare agli allenamenti e alla preparazione precampionato con la prima squadra del rispettivo campionato, salvo il disposto di cui infra sub articolo 11.1.1.d.

 

Già leggendo questo articolo, possiamo rinvenire le ragioni lamentate da Bonucci e gli eventuali (eventuali, mi raccomando) torti della società.

Il calciatore è stato fatto allenare in orari diversi dalla prima squadra, senza contatto con gli altri, senza poter accedere al ristorante ed altre strutture: così egli riporta. Non è stato portato in tournée con gli altri, non ha partecipato ad amichevoli ecc.

 

Qui si ravvisano dei possibili rischi per il club, che non ha adempiuto totalmente a quanto prescritto; ripeto: possibili (potenziali), non certi: bisogna capire che testimonianze ed argomentazioni verranno portate.

 

C’è poi l’art. 11 (Inadempimenti e clausole penali):

 

11.1.1: Al Calciatore che sia venuto meno ai suoi obblighi contrattuali verso la Società, ovvero agli obblighi derivanti da Regolamenti Federali, fonti normative, statuali o federali, che siano rilevanti con la, o integrative della, disciplina contrattuale, sono applicabili i seguenti provvedimenti, graduati in relazione alla gravità dell’inadempimento: a) ammonizione scritta; b) multa; c) riduzione della Retribuzione; d) esclusione temporanea dagli allenamenti o dalla preparazione precampionato con la prima squadra; e) risoluzione del Contratto.

 

Qui vi è un altro punto potenzialmente debole per il club: il calciatore, per essere messo fuori rosa e privato dell’accesso a strutture (non solo i campi), ha commesso delle violazioni? E’ venuto meno ai propri doveri ex art. 8 e 10? Ha leso l’immagine del club con comportamenti o attività professionali secondarie o altre iniziative non autorizzate?

 

Se così fosse stato, la società avrebbe dovuto comunicare a mezzo scritto il provvedimento idoneo ed attinente alla gravità della violazione come descritto all’art. 11 comma 1.

 

Lo ha fatto? La dirigenza ha notificato violazioni e decisioni in modo adeguato o si è limitata ad una chiacchierata in forma verbale, non motivando le decisioni? Non risulta ufficialmente che questo sia avvenuto, per quanto dato a sapere.

 

Parte importante: Art. 12 (Azioni a tutela dei diritti del Calciatore):

12.1: Il Calciatore ha diritto di ottenere, con ricorso al CA (Collegio Arbitrale), il risarcimento del danno e/o la risoluzione del Contratto quando la Società abbia violato gli obblighi contrattuali cui è tenuta nei suoi confronti.

 

12.2: Nell’ipotesi di violazione della previsione di cui sub articolo 7.1, il Calciatore può diffidare per iscritto la Società, invitandola ad adempiere. Qualora la Società non adempia spontaneamente entro il termine perentorio di giorni 5 (cinque) dalla ricezione della diffida, il Calciatore può adire il CA per ottenere a sua scelta la reintegrazione ovvero la risoluzione del Contratto. In entrambi i casi il Calciatore ha altresì diritto ad un importo pari al venti percento (20%) della parte fissa della Retribuzione annua lorda.

 

12.4: Se, dopo la pronuncia del CA di reintegrazione del Calciatore, la Società non provvede entro il termine di giorni 5 (cinque) dalla ricezione della comunicazione del dispositivo del lodo, il Calciatore ha diritto di ottenere dal CA la risoluzione del Contratto ed il risarcimento del danno, da determinarsi nella misura della Retribuzione contrattuale dovuta fino al termine della stagione sportiva.

 

12.5: Il CA, se ravvisa infrazioni di carattere disciplinare, nel caso previsto nel presente articolo 12 e in ogni altro procedimento di sua competenza, provvede a rimettere gli atti avanti alla Procura Federale per eventuali provvedimenti di competenza. 

12.6: In ogni ipotesi in cui il Calciatore sia escluso, anche in via preventiva, dalla preparazione e/o dagli allenamenti con la prima squadra, resta comunque fermo l’obbligo della Società di fornire al Calciatore attrezzature idonee alla preparazione atletica e mettere a sua disposizione un ambiente consono alla sua dignità professionale ai sensi dell’articolo 7.1, salva espressa rinuncia scritta del Calciatore.

 

Questi commi sono importantissimi e consentono di farsi un’idea più precisa.

Il calciatore ha diritto al risarcimento in caso di violazione degli obblighi di cui in precedenza (non più la risoluzione, visto che non è più dipendente Juventus ed ha accettato altro club: ci tornerò).

Non ha diritto al reintegro, ormai, visto il cambio di club come scritto sopra.

 

Il risarcimento danni, invece, è contemplato ed ipotizzabile, vista la non sussistenza delle due soluzioni di cui sopra.

 

Il comma 6 ribalta quanto scritto per l’art. 7: la società deve fornire attrezzature idonee alla preparazione atletica e mettere a disposizione un ambiente consono: ritengo che al di là del ristorante ed altre privazioni da dimostrare, la società abbia adempiuto agli obblighi.

 

Il punto critico è la mancata comunicazione scritta (se così venisse dimostrato). Qui faccio una grossa grossa critica alla società: come è possibile (se vero) che non abbia provveduto ad ottemperare ad una prassi scontata, come la notifica in forma scritta dei provvedimenti e delle eventuali violazioni? 

 

Perché violazioni non vi erano, forse? Ciò non scagionerebbe il club. 

 

Bonucci parla di umiliazione: io ritengo che il fatto di andare a casa sua di persona, per parlargli, sia stato invece l’opposto: una forma di chiarezza e schiettezza, di rispetto della persona. Solo verbale, però...

 

Infine, faccio presente che il CA può, in caso di infrazioni disciplinari, inoltrare gli atti alla Procura (Chiné), che sarebbe quantomeno fantozziano, per noi, dopo tutto quel che è successo.

 

A livello di rischio economico, siamo su cifre abbordabilissime...non è questo il problema...il problema è che si DOVEVA e POTEVA gestire meglio la situazione...non mi interesso del valore oppure danno morale del giocatore,quella è una cosa personale e manco mi interesso di simpatia ho antipatia del giocatore ed offese varie che alcuni qua dentro ostentano peggio che avergli trombato la moglie,non ho MAI offeso un calciatore perché in primis non giudico chi non conosco personalmente... il giocatore è andato? Addio.

4 ore fa, Tiger Black&white ha scritto:

ma smettila trollone bah

 

Bonucci ha sostanzialmente aperto una vertenza nei confronti del proprio ex datore di lavoro, dinanzi al Collegio Arbitrale, lamentando violazioni dei propri diritti, con riferimento all’accordo collettivo AIC - Lega - Federazione, che è l’equivalente degli accordi sindacali di categoria con le parti datoriali per i lavoratori subordinati, che a sua volta ha origine dalla Legge 23 marzo 1981, n. 91 ( e successive modifiche), avente oggetto, appunto, i rapporti tra società e sportivi professionisti.

Premesso che non si conoscono i dettagli delle lagnanze e delle richieste di Bonucci, inclusi quelli di tutto l’antecedente tra club e calciatore ed eventuali comunicazioni scritte o meno, il fulcro della discussione è una richiesta di risarcimento danni per la violazione dei diritti del calciatore ai sensi dell’accordo collettivo di cui sopra.
non citerò tutti gli articoli (non servirebbe e non servirà) dello stesso, ma quel che conta lo troviamo innanzitutto all’art. 7 (Preparazione precampionato ed allenamenti. Partecipazione alle gare. Trasferte) primi due commi:

7.1.1: La Società fornisce al Calciatore attrezzature idonee alla preparazione e mette a sua disposizione un ambiente consono alla sua dignità professionale.  

7.1.2: Il Calciatore, fermo quanto previsto dal Lodo/Abete, ha diritto di partecipare agli allenamenti e alla preparazione precampionato con la prima squadra del rispettivo campionato, salvo il disposto di cui infra sub articolo 11.1.1.d.

Già leggendo questo articolo, possiamo rinvenire le ragioni lamentate da Bonucci e gli eventuali (eventuali, mi raccomando) torti della società.
Il calciatore è stato fatto allenare in orari diversi dalla prima squadra, senza contatto con gli altri, senza poter accedere al ristorante ed altre strutture: così egli riporta. Non è stato portato in tournée con gli altri, non ha partecipato ad amichevoli ecc.

Qui si ravvisano dei possibili rischi per il club, che non ha adempiuto totalmente a quanto prescritto; ripeto: possibili (potenziali), non certi: bisogna capire che testimonianze ed argomentazioni verranno portate.

C’è poi l’art. 11 (Inadempimenti e clausole penali):

11.1.1: Al Calciatore che sia venuto meno ai suoi obblighi contrattuali verso la Società, ovvero agli obblighi derivanti da Regolamenti Federali, fonti normative, statuali o federali, che siano rilevanti con la, o integrative della, disciplina contrattuale, sono applicabili i seguenti provvedimenti, graduati in relazione alla gravità dell’inadempimento: a) ammonizione scritta; b) multa; c) riduzione della Retribuzione; d) esclusione temporanea dagli allenamenti o dalla preparazione precampionato con la prima squadra; e) risoluzione del Contratto.

Qui vi è un altro punto potenzialmente debole per il club: il calciatore, per essere messo fuori rosa e privato dell’accesso a strutture (non solo i campi), ha commesso delle violazioni? E’ venuto meno ai propri doveri ex art. 8 e 10? Ha leso l’immagine del club con comportamenti o attività professionali secondarie o altre iniziative non autorizzate?

Se così fosse stato, la società avrebbe dovuto comunicare a mezzo scritto il provvedimento idoneo ed attinente alla gravità della violazione come descritto all’art. 11 comma 1.

Lo ha fatto? La dirigenza ha notificato violazioni e decisioni in modo adeguato o si è limitata ad una chiacchierata in forma verbale, non motivando le decisioni? Non risulta ufficialmente che questo sia avvenuto, per quanto dato a sapere.

Parte importante: Art. 12 (Azioni a tutela dei diritti del Calciatore):
12.1: Il Calciatore ha diritto di ottenere, con ricorso al CA (Collegio Arbitrale), il risarcimento del danno e/o la risoluzione del Contratto quando la Società abbia violato gli obblighi contrattuali cui è tenuta nei suoi confronti.

12.2: Nell’ipotesi di violazione della previsione di cui sub articolo 7.1, il Calciatore può diffidare per iscritto la Società, invitandola ad adempiere. Qualora la Società non adempia spontaneamente entro il termine perentorio di giorni 5 (cinque) dalla ricezione della diffida, il Calciatore può adire il CA per ottenere a sua scelta la reintegrazione ovvero la risoluzione del Contratto. In entrambi i casi il Calciatore ha altresì diritto ad un importo pari al venti percento (20%) della parte fissa della Retribuzione annua lorda.

12.4: Se, dopo la pronuncia del CA di reintegrazione del Calciatore, la Società non provvede entro il termine di giorni 5 (cinque) dalla ricezione della comunicazione del dispositivo del lodo, il Calciatore ha diritto di ottenere dal CA la risoluzione del Contratto ed il risarcimento del danno, da determinarsi nella misura della Retribuzione contrattuale dovuta fino al termine della stagione sportiva.

12.5: Il CA, se ravvisa infrazioni di carattere disciplinare, nel caso previsto nel presente articolo 12 e in ogni altro procedimento di sua competenza, provvede a rimettere gli atti avanti alla Procura Federale per eventuali provvedimenti di competenza. 
12.6: In ogni ipotesi in cui il Calciatore sia escluso, anche in via preventiva, dalla preparazione e/o dagli allenamenti con la prima squadra, resta comunque fermo l’obbligo della Società di fornire al Calciatore attrezzature idonee alla preparazione atletica e mettere a sua disposizione un ambiente consono alla sua dignità professionale ai sensi dell’articolo 7.1, salva espressa rinuncia scritta del Calciatore.

Questi commi sono importantissimi e consentono di farsi un’idea più precisa.
Il calciatore ha diritto al risarcimento in caso di violazione degli obblighi di cui in precedenza (non più la risoluzione, visto che non è più dipendente Juventus ed ha accettato altro club: ci tornerò).
Non ha diritto al reintegro, ormai, visto il cambio di club come scritto sopra.

Il risarcimento danni, invece, è contemplato ed ipotizzabile, vista la non sussistenza delle due soluzioni di cui sopra.

Il comma 6 ribalta quanto scritto per l’art. 7: la società deve fornire attrezzature idonee alla preparazione atletica e mettere a disposizione un ambiente consono: ritengo che al di là del ristorante ed altre privazioni da dimostrare, la società abbia adempiuto agli obblighi.

Il punto critico è la mancata comunicazione scritta (se così venisse dimostrato). Qui faccio una grossa grossa critica alla società: come è possibile (se vero) che non abbia provveduto ad ottemperare ad una prassi scontata, come la notifica in forma scritta dei provvedimenti e delle eventuali violazioni? 

Perché violazioni non vi erano, forse? Ciò non scagionerebbe il club. 

Bonucci parla di umiliazione: io ritengo che il fatto di andare a casa sua di persona, per parlargli, sia stato invece l’opposto: una forma di chiarezza e schiettezza, di rispetto della persona. Solo verbale, però...

Infine, faccio presente che il CA può, in caso di infrazioni disciplinari, inoltrare gli atti alla Procura (Chiné), che sarebbe quantomeno fantozziano, per noi, dopo tutto quel che è successo.

A livello di rischio economico, siamo su cifre abbordabilissime...non è questo il problema...il problema è che si DOVEVA e POTEVA gestire meglio la situazione...non mi interesso del valore oppure danno morale del giocatore,quella è una cosa personale e manco mi interesso di simpatia ho antipatia del giocatore ed offese varie che alcuni qua dentro ostentano peggio che avergli trombato la moglie,non ho MAI offeso un calciatore perché in primis non giudico chi non conosco personalmente... il giocatore è andato? Addio.

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20 minuti fa, psycone ha scritto:

Sono con lui...non ho letto tutto, ma come ho scritto nell'altra discussione, qui c'è una società che ha mobbizzato un suo dipendente che aveva un contratto ancora per un anno costringendolo ad andare via in anticipo per tali vessazioni e perchè emarginato.

 

Nn sta nè in cielo nè in terra. In qualsiasi altro lavoro l'azienda sarebbe portata in tribunale per mobbing e suvirebbe un danno di immagine enorme (qualsiasi sponsor poi non ci collabora più con un'azienda colpevole di roba simile). NOi lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo con una superficialità incredibile.

 

Tertia non datur un par di ciufoli. Finiamola di fare i soliti tifosetti ultras di parte e iniziamo a guardare le cose oggettivamente. E' una cosa oscena fatta da una società di livello. Una cosa oscena. sotto il lato umano, ma anche professionale

Ma figurati.. Ma che mobbing non farmj ridere che il mobbing è tutt'altro. 

Mobbing è gente che dalla sera alla mattina viene traferita a 200km,o gli vengono totalmente cambiati gli orari in modo da rendergli la vita impossibile, non certo un multimilionario che non viene fatto allenare con la prima squadra dopo che per 6 mesi ha rifiutato un accordo. 

In tutti i lavori ad alto livello quando ti fanno capire che sei di troppo, lo capisci e cerchi un accordo per andartene.

 

A me fanno sorridere quelli che devono fare a tutti i costi i bastian contrari, per difendere l'indifendibile. 

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Adesso, saxon ha scritto:

Ma figurati.. Ma che mobbing non farmj ridere che il mobbing è tutt'altro. 

Mobbing è gente che dalla sera alla mattina viene traferita a 200km,o gli vengono totalmente cambiati gli orari in modo da rendergli la vita impossibile, non certo un multimilionario che non viene fatto allenare con la prima squadra dopo che per 6 mesi ha rifiutato un accordo. 

In tutti i lavori ad alto livello quando ti fanno capire che sei di troppo, lo capisci e cerchi un accordo per andartene.

 

A me fanno sorridere quelli che devono fare a tutti i costi i bastian contrari, per difendere l'indifendibile. 

questo si chiama qualunquismo e fare victim blaming

 

Solo perchè un lavoro è più remunerato non significa che certi comportamenti da parte del datore di lavoro non siano soprusi che tentano di emarginarlo, mettergli pressione psicologica e intimarlo ad andare via.

 

No. Quando ti fanno capire che sei di troppo in tutti i lavori non è normale

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Dopo il tradimento con il Milan, dopo aver esultato in faccia ai tifosi della juve posso solo dire una cosa: GODO. 

 

Dal suo ritorno non l'ho mai digerito, ne sostenuto. E mal sopportavo la sua presenza nella rosa. 

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1 ora fa, superdrake ha scritto:

Per quanto riguarda la clausola vedremo,  resta il fatto che il contratto che aveva in mano Bonucci non lo aveva firmato solo lui.

Vediamo se capita a te se lo farai

Causa non clausola.

Giuridicamente non può attaccarsi a niente .the è semplicemente un burattino nelle mani della moglie.

 

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57 minuti fa, Tiger Black&white ha scritto:

@Foreverbianco&nero perderà in tribunale.

fa silenzio e vai a tifare la bonuccese 🤫

forza Juve tutto il resto non conta 🤫

C'è la fai a sostenere un discorso che abbia un senso compiuto senza offendere e scadere nel ridicolo? Perché manco all'asilo nido fanno questi gnee gnee gnee. 🤦

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6 minuti fa, Foreverbianco&nero ha scritto:

C'è la fai a sostenere un discorso che abbia un senso compiuto senza offendere e scadere nel ridicolo? Perché manco all'asilo nido fanno questi gnee gnee gnee. 🤦

ce la fai a scrivere in Italiano?

PS: non ho offeso nessuno 🤫

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48 minuti fa, Tiger Black&white ha scritto:
54 minuti fa, Foreverbianco&nero ha scritto:

C'è la fai a sostenere un discorso che abbia un senso compiuto senza offendere e scadere nel ridicolo? Perché manco all'asilo nido fanno questi gnee gnee gnee. 🤦

ce la fai a scrivere in Italiano?

PS: non ho offeso nessuno 🤫

No, non c'è la fai 😂😂... L'unico effetto che sortisci è di farmi morire dalle risate 😝😂😂 e di "sgabellarti" in  ignore direttamente...come il tuo amico dell'Union Berlino,Addio 😂

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4 minuti fa, Foreverbianco&nero ha scritto:

No, non c'è la fai 😂😂... L'unico effetto che sortisci è di farmi morire dalle risate 😝😂😂 e di "sgabellarti" in  ignore direttamente...come il tuo amico dell'Union Berlino,Addio 😂

Tu non ce la fai a scrivere bene, te lo ripeto: scrivi in italiano. .ghgh

Ciao salutami la Bonuccese, io tifo Juve! 

Rosica caro, rosica.

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Ne poteva dare 10.000 di partite, mai sentito come capitano della mia squadra del cuore.

Un giocatore come tanti.

 

Se davvero avesse voluto il bene della Juventus avrebbe evitate di gettare fango in un momento storico così complicato per il club; ma il suo ego è smisurato e lo sappiamo bene.

Addio.

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3 ore fa, psycone ha scritto:

Sono con lui...non ho letto tutto, ma come ho scritto nell'altra discussione, qui c'è una società che ha mobbizzato un suo dipendente che aveva un contratto ancora per un anno costringendolo ad andare via in anticipo per tali vessazioni e perchè emarginato.

 

Nn sta nè in cielo nè in terra. In qualsiasi altro lavoro l'azienda sarebbe portata in tribunale per mobbing e suvirebbe un danno di immagine enorme (qualsiasi sponsor poi non ci collabora più con un'azienda colpevole di roba simile). NOi lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo con una superficialità incredibile.

 

Tertia non datur un par di ciufoli. Finiamola di fare i soliti tifosetti ultras di parte e iniziamo a guardare le cose oggettivamente. E' una cosa oscena fatta da una società di livello. Una cosa oscena. sotto il lato umano, ma anche professionale

Mobbizzato? 

Non diciamo stupidaggini, i calciatori fuori rosa ci sono sempre stati e sempre ci saranno anzi al giorno d'oggi sono tutelati e sono regolarmente retribuiti.

 

 

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5 ore fa, Foreverbianco&nero ha scritto:

Bonucci ha sostanzialmente aperto una vertenza nei confronti del proprio ex datore di lavoro, dinanzi al Collegio Arbitrale, lamentando violazioni dei propri diritti, con riferimento all’accordo collettivo AIC - Lega - Federazione, che è l’equivalente degli accordi sindacali di categoria con le parti datoriali per i lavoratori subordinati, che a sua volta ha origine dalla Legge 23 marzo 1981, n. 91 ( e successive modifiche), avente oggetto, appunto, i rapporti tra società e sportivi professionisti.

 

Premesso che non si conoscono i dettagli delle lagnanze e delle richieste di Bonucci, inclusi quelli di tutto l’antecedente tra club e calciatore ed eventuali comunicazioni scritte o meno, il fulcro della discussione è una richiesta di risarcimento danni per la violazione dei diritti del calciatore ai sensi dell’accordo collettivo di cui sopra.

non citerò tutti gli articoli (non servirebbe e non servirà) dello stesso, ma quel che conta lo troviamo innanzitutto all’art. 7 (Preparazione precampionato ed allenamenti. Partecipazione alle gare. Trasferte) primi due commi:

 

7.1.1: La Società fornisce al Calciatore attrezzature idonee alla preparazione e mette a sua disposizione un ambiente consono alla sua dignità professionale.  

 

7.1.2: Il Calciatore, fermo quanto previsto dal Lodo/Abete, ha diritto di partecipare agli allenamenti e alla preparazione precampionato con la prima squadra del rispettivo campionato, salvo il disposto di cui infra sub articolo 11.1.1.d.

 

Già leggendo questo articolo, possiamo rinvenire le ragioni lamentate da Bonucci e gli eventuali (eventuali, mi raccomando) torti della società.

Il calciatore è stato fatto allenare in orari diversi dalla prima squadra, senza contatto con gli altri, senza poter accedere al ristorante ed altre strutture: così egli riporta. Non è stato portato in tournée con gli altri, non ha partecipato ad amichevoli ecc.

 

Qui si ravvisano dei possibili rischi per il club, che non ha adempiuto totalmente a quanto prescritto; ripeto: possibili (potenziali), non certi: bisogna capire che testimonianze ed argomentazioni verranno portate.

 

C’è poi l’art. 11 (Inadempimenti e clausole penali):

 

11.1.1: Al Calciatore che sia venuto meno ai suoi obblighi contrattuali verso la Società, ovvero agli obblighi derivanti da Regolamenti Federali, fonti normative, statuali o federali, che siano rilevanti con la, o integrative della, disciplina contrattuale, sono applicabili i seguenti provvedimenti, graduati in relazione alla gravità dell’inadempimento: a) ammonizione scritta; b) multa; c) riduzione della Retribuzione; d) esclusione temporanea dagli allenamenti o dalla preparazione precampionato con la prima squadra; e) risoluzione del Contratto.

 

Qui vi è un altro punto potenzialmente debole per il club: il calciatore, per essere messo fuori rosa e privato dell’accesso a strutture (non solo i campi), ha commesso delle violazioni? E’ venuto meno ai propri doveri ex art. 8 e 10? Ha leso l’immagine del club con comportamenti o attività professionali secondarie o altre iniziative non autorizzate?

 

Se così fosse stato, la società avrebbe dovuto comunicare a mezzo scritto il provvedimento idoneo ed attinente alla gravità della violazione come descritto all’art. 11 comma 1.

 

Lo ha fatto? La dirigenza ha notificato violazioni e decisioni in modo adeguato o si è limitata ad una chiacchierata in forma verbale, non motivando le decisioni? Non risulta ufficialmente che questo sia avvenuto, per quanto dato a sapere.

 

Parte importante: Art. 12 (Azioni a tutela dei diritti del Calciatore):

12.1: Il Calciatore ha diritto di ottenere, con ricorso al CA (Collegio Arbitrale), il risarcimento del danno e/o la risoluzione del Contratto quando la Società abbia violato gli obblighi contrattuali cui è tenuta nei suoi confronti.

 

12.2: Nell’ipotesi di violazione della previsione di cui sub articolo 7.1, il Calciatore può diffidare per iscritto la Società, invitandola ad adempiere. Qualora la Società non adempia spontaneamente entro il termine perentorio di giorni 5 (cinque) dalla ricezione della diffida, il Calciatore può adire il CA per ottenere a sua scelta la reintegrazione ovvero la risoluzione del Contratto. In entrambi i casi il Calciatore ha altresì diritto ad un importo pari al venti percento (20%) della parte fissa della Retribuzione annua lorda.

 

12.4: Se, dopo la pronuncia del CA di reintegrazione del Calciatore, la Società non provvede entro il termine di giorni 5 (cinque) dalla ricezione della comunicazione del dispositivo del lodo, il Calciatore ha diritto di ottenere dal CA la risoluzione del Contratto ed il risarcimento del danno, da determinarsi nella misura della Retribuzione contrattuale dovuta fino al termine della stagione sportiva.

 

12.5: Il CA, se ravvisa infrazioni di carattere disciplinare, nel caso previsto nel presente articolo 12 e in ogni altro procedimento di sua competenza, provvede a rimettere gli atti avanti alla Procura Federale per eventuali provvedimenti di competenza. 

12.6: In ogni ipotesi in cui il Calciatore sia escluso, anche in via preventiva, dalla preparazione e/o dagli allenamenti con la prima squadra, resta comunque fermo l’obbligo della Società di fornire al Calciatore attrezzature idonee alla preparazione atletica e mettere a sua disposizione un ambiente consono alla sua dignità professionale ai sensi dell’articolo 7.1, salva espressa rinuncia scritta del Calciatore.

 

Questi commi sono importantissimi e consentono di farsi un’idea più precisa.

Il calciatore ha diritto al risarcimento in caso di violazione degli obblighi di cui in precedenza (non più la risoluzione, visto che non è più dipendente Juventus ed ha accettato altro club: ci tornerò).

Non ha diritto al reintegro, ormai, visto il cambio di club come scritto sopra.

 

Il risarcimento danni, invece, è contemplato ed ipotizzabile, vista la non sussistenza delle due soluzioni di cui sopra.

 

Il comma 6 ribalta quanto scritto per l’art. 7: la società deve fornire attrezzature idonee alla preparazione atletica e mettere a disposizione un ambiente consono: ritengo che al di là del ristorante ed altre privazioni da dimostrare, la società abbia adempiuto agli obblighi.

 

Il punto critico è la mancata comunicazione scritta (se così venisse dimostrato). Qui faccio una grossa grossa critica alla società: come è possibile (se vero) che non abbia provveduto ad ottemperare ad una prassi scontata, come la notifica in forma scritta dei provvedimenti e delle eventuali violazioni? 

 

Perché violazioni non vi erano, forse? Ciò non scagionerebbe il club. 

 

Bonucci parla di umiliazione: io ritengo che il fatto di andare a casa sua di persona, per parlargli, sia stato invece l’opposto: una forma di chiarezza e schiettezza, di rispetto della persona. Solo verbale, però...

 

Infine, faccio presente che il CA può, in caso di infrazioni disciplinari, inoltrare gli atti alla Procura (Chiné), che sarebbe quantomeno fantozziano, per noi, dopo tutto quel che è successo.

 

A livello di rischio economico, siamo su cifre abbordabilissime...non è questo il problema...il problema è che si DOVEVA e POTEVA gestire meglio la situazione...non mi interesso del valore oppure danno morale del giocatore,quella è una cosa personale e manco mi interesso di simpatia ho antipatia del giocatore ed offese varie che alcuni qua dentro ostentano peggio che avergli trombato la moglie,non ho MAI offeso un calciatore perché in primis non giudico chi non conosco personalmente... il giocatore è andato? Addio.

Bonucci ha sostanzialmente aperto una vertenza nei confronti del proprio ex datore di lavoro, dinanzi al Collegio Arbitrale, lamentando violazioni dei propri diritti, con riferimento all’accordo collettivo AIC - Lega - Federazione, che è l’equivalente degli accordi sindacali di categoria con le parti datoriali per i lavoratori subordinati, che a sua volta ha origine dalla Legge 23 marzo 1981, n. 91 ( e successive modifiche), avente oggetto, appunto, i rapporti tra società e sportivi professionisti.

Premesso che non si conoscono i dettagli delle lagnanze e delle richieste di Bonucci, inclusi quelli di tutto l’antecedente tra club e calciatore ed eventuali comunicazioni scritte o meno, il fulcro della discussione è una richiesta di risarcimento danni per la violazione dei diritti del calciatore ai sensi dell’accordo collettivo di cui sopra.
non citerò tutti gli articoli (non servirebbe e non servirà) dello stesso, ma quel che conta lo troviamo innanzitutto all’art. 7 (Preparazione precampionato ed allenamenti. Partecipazione alle gare. Trasferte) primi due commi:

7.1.1: La Società fornisce al Calciatore attrezzature idonee alla preparazione e mette a sua disposizione un ambiente consono alla sua dignità professionale.  

7.1.2: Il Calciatore, fermo quanto previsto dal Lodo/Abete, ha diritto di partecipare agli allenamenti e alla preparazione precampionato con la prima squadra del rispettivo campionato, salvo il disposto di cui infra sub articolo 11.1.1.d.

Già leggendo questo articolo, possiamo rinvenire le ragioni lamentate da Bonucci e gli eventuali (eventuali, mi raccomando) torti della società.
Il calciatore è stato fatto allenare in orari diversi dalla prima squadra, senza contatto con gli altri, senza poter accedere al ristorante ed altre strutture: così egli riporta. Non è stato portato in tournée con gli altri, non ha partecipato ad amichevoli ecc.

Qui si ravvisano dei possibili rischi per il club, che non ha adempiuto totalmente a quanto prescritto; ripeto: possibili (potenziali), non certi: bisogna capire che testimonianze ed argomentazioni verranno portate.

C’è poi l’art. 11 (Inadempimenti e clausole penali):

11.1.1: Al Calciatore che sia venuto meno ai suoi obblighi contrattuali verso la Società, ovvero agli obblighi derivanti da Regolamenti Federali, fonti normative, statuali o federali, che siano rilevanti con la, o integrative della, disciplina contrattuale, sono applicabili i seguenti provvedimenti, graduati in relazione alla gravità dell’inadempimento: a) ammonizione scritta; b) multa; c) riduzione della Retribuzione; d) esclusione temporanea dagli allenamenti o dalla preparazione precampionato con la prima squadra; e) risoluzione del Contratto.

Qui vi è un altro punto potenzialmente debole per il club: il calciatore, per essere messo fuori rosa e privato dell’accesso a strutture (non solo i campi), ha commesso delle violazioni? E’ venuto meno ai propri doveri ex art. 8 e 10? Ha leso l’immagine del club con comportamenti o attività professionali secondarie o altre iniziative non autorizzate?

Se così fosse stato, la società avrebbe dovuto comunicare a mezzo scritto il provvedimento idoneo ed attinente alla gravità della violazione come descritto all’art. 11 comma 1.

Lo ha fatto? La dirigenza ha notificato violazioni e decisioni in modo adeguato o si è limitata ad una chiacchierata in forma verbale, non motivando le decisioni? Non risulta ufficialmente che questo sia avvenuto, per quanto dato a sapere.

Parte importante: Art. 12 (Azioni a tutela dei diritti del Calciatore):
12.1: Il Calciatore ha diritto di ottenere, con ricorso al CA (Collegio Arbitrale), il risarcimento del danno e/o la risoluzione del Contratto quando la Società abbia violato gli obblighi contrattuali cui è tenuta nei suoi confronti.

12.2: Nell’ipotesi di violazione della previsione di cui sub articolo 7.1, il Calciatore può diffidare per iscritto la Società, invitandola ad adempiere. Qualora la Società non adempia spontaneamente entro il termine perentorio di giorni 5 (cinque) dalla ricezione della diffida, il Calciatore può adire il CA per ottenere a sua scelta la reintegrazione ovvero la risoluzione del Contratto. In entrambi i casi il Calciatore ha altresì diritto ad un importo pari al venti percento (20%) della parte fissa della Retribuzione annua lorda.

12.4: Se, dopo la pronuncia del CA di reintegrazione del Calciatore, la Società non provvede entro il termine di giorni 5 (cinque) dalla ricezione della comunicazione del dispositivo del lodo, il Calciatore ha diritto di ottenere dal CA la risoluzione del Contratto ed il risarcimento del danno, da determinarsi nella misura della Retribuzione contrattuale dovuta fino al termine della stagione sportiva.

12.5: Il CA, se ravvisa infrazioni di carattere disciplinare, nel caso previsto nel presente articolo 12 e in ogni altro procedimento di sua competenza, provvede a rimettere gli atti avanti alla Procura Federale per eventuali provvedimenti di competenza. 
12.6: In ogni ipotesi in cui il Calciatore sia escluso, anche in via preventiva, dalla preparazione e/o dagli allenamenti con la prima squadra, resta comunque fermo l’obbligo della Società di fornire al Calciatore attrezzature idonee alla preparazione atletica e mettere a sua disposizione un ambiente consono alla sua dignità professionale ai sensi dell’articolo 7.1, salva espressa rinuncia scritta del Calciatore.

Questi commi sono importantissimi e consentono di farsi un’idea più precisa.
Il calciatore ha diritto al risarcimento in caso di violazione degli obblighi di cui in precedenza (non più la risoluzione, visto che non è più dipendente Juventus ed ha accettato altro club: ci tornerò).
Non ha diritto al reintegro, ormai, visto il cambio di club come scritto sopra.

Il risarcimento danni, invece, è contemplato ed ipotizzabile, vista la non sussistenza delle due soluzioni di cui sopra.

Il comma 6 ribalta quanto scritto per l’art. 7: la società deve fornire attrezzature idonee alla preparazione atletica e mettere a disposizione un ambiente consono: ritengo che al di là del ristorante ed altre privazioni da dimostrare, la società abbia adempiuto agli obblighi.

Il punto critico è la mancata comunicazione scritta (se così venisse dimostrato). Qui faccio una grossa grossa critica alla società: come è possibile (se vero) che non abbia provveduto ad ottemperare ad una prassi scontata, come la notifica in forma scritta dei provvedimenti e delle eventuali violazioni? 

Perché violazioni non vi erano, forse? Ciò non scagionerebbe il club. 

Bonucci parla di umiliazione: io ritengo che il fatto di andare a casa sua di persona, per parlargli, sia stato invece l’opposto: una forma di chiarezza e schiettezza, di rispetto della persona. Solo verbale, però...

Infine, faccio presente che il CA può, in caso di infrazioni disciplinari, inoltrare gli atti alla Procura (Chiné), che sarebbe quantomeno fantozziano, per noi, dopo tutto quel che è successo.

A livello di rischio economico, siamo su cifre abbordabilissime...non è questo il problema...il problema è che si DOVEVA e POTEVA gestire meglio la situazione...non mi interesso del valore oppure danno morale del giocatore,quella è una cosa personale e manco mi interesso di simpatia ho antipatia del giocatore ed offese varie che alcuni qua dentro ostentano peggio che avergli trombato la moglie,non ho MAI offeso un calciatore perché in primis non giudico chi non conosco personalmente... il giocatore è andato? Addio.

Quando si dice “avere il dono della sintesi”... 

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