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phoenix

L'Equipe e C&F: "Comolli lascia la presidenza del Tolosa; a un passo dalla Juve"

Post in rilievo

22 ore fa, Liquid ha scritto:

Sicuri che arriva? Anche Conte sembrava nostro. 

Poi viene accolto come il salvatore della patria, ma che esperienza ha in Italia? 

 

Che schifo di nobile decaduta è diventata sta società.

Elkann...appena fatto fuori Agnelli è partita l'Opera di ridimensionamento tanto che lui tifoso della Juve non lo è proprio!

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penso che abbia scelto Comolli per una serie di motivi, ma forse sopratutto per una fissa sull'innovazione. Elkann ormai si è ritagliato questo ruolo come esperto di innovazione, niente di più facile che cerchi di portare questa logica anche nel calcio.

 

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Moneyball, cos'è la filosofia di Damien Comolli, nuovo direttore generale della Juventus?

 

 

La Juventus si appresta a inaugurare un nuovo ciclo sportivo e dirigenziale con l’ingresso di Damien Comolli come nuovo direttore generale.

 

 

Questa nomina non è solo un cambio di figura, ma rappresenta un vero e proprio segnale di svolta, poiché Comolli porta con sé una filosofia innovativa e data-driven nota come "Moneyball", un approccio che ha rivoluzionato il modo di gestire le squadre sportive, soprattutto nel calcio moderno.

 

Origini e significato del Moneyball

Il Moneyball nasce nel baseball americano agli inizi degli anni 2000, grazie a Billy Beane, general manager degli Oakland Athletics, e si basa sull’uso intensivo di dati statistici per costruire squadre competitive con budget limitati.

 

 

L’idea di fondo è quella di superare le valutazioni soggettive e tradizionali, spesso influenzate da reputazioni o intuizioni, per puntare su metriche oggettive che misurano il reale valore e rendimento dei giocatori.

 

Questo metodo, chiamato anche sabermetrica, è stato ideato da Bill James negli anni ’70 e si concentra su statistiche avanzate come expected goals (xG), passaggi chiave, duelli vinti, pressioni e recuperi palla, andando ben oltre i classici gol e assist.

 

 

L’obiettivo è massimizzare l’efficienza e il rendimento della squadra, ottimizzando il budget e scovando talenti sottovalutati o poco noti che possono offrire un contributo significativo al gioco. In questo modo, squadre con risorse inferiori possono competere ad alti livelli senza dover necessariamente investire cifre esorbitanti su giocatori "di nome".

 

Damien Comolli e l’approccio Moneyball al calcio

Damien Comolli, dirigente francese con un curriculum di successo in club come Tottenham, Liverpool, Fenerbahçe e Tolosa, è uno dei maggiori fautori del Moneyball applicato al calcio.

 

 

La sua carriera è stata caratterizzata dall’uso sistematico dell’analisi dati per scovare giovani talenti a basso costo e valorizzarli, generando plusvalenze importanti per i club che ha guidato. Tra i suoi colpi più celebri figurano giocatori come Luka Modric, Gareth Bale, Luis Suárez e Jordan Henderson.

 

Comolli ha spiegato che la sua "ossessione" è trovare un vantaggio competitivo sul mercato attraverso l’uso dei numeri, un metodo che consente decisioni più razionali e meno influenzate da fattori emotivi o di immagine. Il suo approccio si basa su quattro pilastri fondamentali:

 

Statistiche avanzate: analisi approfondita di dati complessi per valutare il rendimento reale dei giocatori.

Data scouting: utilizzo di software e algoritmi per esaminare migliaia di profili in tutto il mondo.

Valutazione del contesto: considerazione dell’adattabilità del giocatore al sistema di gioco, alla cultura del club e agli aspetti psicologici.

Ottimizzazione del budget: ricerca di talenti sottovalutati per competere con club più ricchi evitando spese eccessive.

Il Moneyball come rivoluzione organizzativa per la Juventus

Con l’arrivo di Comolli, la Juventus intende rafforzare il proprio cuore pulsante, ovvero la forza organizzativa e societaria, puntando su un modello gestionale moderno e scientifico.

 

La Vecchia Signora vuole così aprire un nuovo ciclo sportivo che non si limiti alle scelte tecniche sul campo ma che coinvolga anche la strategia di mercato e la costruzione della rosa attraverso criteri oggettivi e misurabili.

 

Questo approccio si inserisce in un contesto globale dove la competizione economica tra club è sempre più serrata e dove il semplice affidamento a nomi altisonanti non garantisce più il successo.

 

Il Moneyball permette di scovare "gemme nascoste", giocatori funzionali e adatti al progetto tecnico, anche se meno noti o mediatici. Un esempio di applicazione simile si è visto in club come il Barnsley in Inghilterra o il Midtjylland in Danimarca, che hanno adottato strategie basate su statistiche e caratteristiche specifiche, ottenendo risultati importanti pur con budget limitati.

 

Sfide e prospettive

Applicare il Moneyball nel calcio è più complesso rispetto al baseball a causa della maggiore fluidità e imprevedibilità del gioco.

 

Tuttavia, Comolli ha dimostrato nelle sue esperienze di saper adattare e innovare questo metodo, facendo leva su tecnologie avanzate e un’analisi multidimensionale che include anche aspetti psicologici e culturali del giocatore.

 

Per la Juventus, il compito sarà integrare questa filosofia in un club di altissimo livello, con aspettative di vittoria e pressione mediatica elevate.

 

Il successo di Comolli potrebbe segnare una svolta nel modo in cui il calcio italiano e internazionale concepisce la gestione sportiva, dimostrando che l’intelligenza artificiale, i dati e la matematica possono essere strumenti decisivi per costruire squadre vincenti e sostenibili nel lungo periodo.

 

 

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24 minuti fa, tevezmania ha scritto:

Dopo 5 anni che non vinciamo vai a prendere un francese che fa talent scout!!!!! Ragazzi ma stiamo su scherzi a parte o cosa??

Pure per la Ferrari

Elkann quando si occupa di sport quello che tocca distrugge. Juve e Ferrari un fallimento dietro l'altro. 

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In questo momento Luciano Moggi sta dichiarando che secondo lui (ma precisa che è una sua opinione) questa scelta di Tomolli è semplicemente un passo ulteriore sulla strada della cessione della Juventus, vero obiettivo della famiglia Elkann.

 

Secondo Lucianone la sua figura non è sicuramente quella di un dirigente che potrà difendere la Juve in ambito sportivo o federale. E' un altro che gestisce bilanci e quindi proseguirà la strada del risanamento.

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35 minuti fa, mirco84 ha scritto:

Elkann quando si occupa di sport quello che tocca distrugge. Juve e Ferrari un fallimento dietro l'altro. 

Esatto,esatto, esatto,esatto é questa la chiave di tutto , oltre a nominare persone sbagliate crea ambienti tossici, proprio non capisce niente 

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Ma chi è questo Comolli cosa c'entra con la Juve, il dramma per Juve e Ferrari è che Elkan non sa scegliere gli uomini, infatti viviamo entrambi nella totale mediocrità 

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1 ora fa, capitangazzella ha scritto:

In questo momento Luciano Moggi sta dichiarando che secondo lui (ma precisa che è una sua opinione) questa scelta di Tomolli è semplicemente un passo ulteriore sulla strada della cessione della Juventus, vero obiettivo della famiglia Elkann.

 

Secondo Lucianone la sua figura non è sicuramente quella di un dirigente che potrà difendere la Juve in ambito sportivo o federale. E' un altro che gestisce bilanci e quindi proseguirà la strada del risanamento.

Quello che ho sempre detto io senza essere Moggi

16 minuti fa, hugher ha scritto:

Ma chi è questo Comolli cosa c'entra con la Juve, il dramma per Juve e Ferrari è che Elkan non sa scegliere gli uomini, infatti viviamo entrambi nella totale mediocrità 

Qui ci sarebbe da smuovere come i tifosi del Milan .Ragazzi siamo w quel livello

1 ora fa, Bugenhagen ha scritto:

Ma prendessero Sartori..... Ardoino sbrigati

Unica nostra speranza nei prossimi anni è l'immediata cessione del club

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2 ore fa, Giannij Stinson ha scritto:

Già non lo sopporto sto francese...

Sembra un altro che viene a fare il fenomeno ai nostri danni bah 

Posso dire una cosa senza essere bannato ??inizia con la C e finisce con la O

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1 ora fa, capitangazzella ha scritto:

In questo momento Luciano Moggi sta dichiarando che secondo lui (ma precisa che è una sua opinione) questa scelta di Tomolli è semplicemente un passo ulteriore sulla strada della cessione della Juventus, vero obiettivo della famiglia Elkann.

 

Secondo Lucianone la sua figura non è sicuramente quella di un dirigente che potrà difendere la Juve in ambito sportivo o federale. E' un altro che gestisce bilanci e quindi proseguirà la strada del risanamento.

Amaramente quoto. Più vado avanti, più mi faccio un’idea reale. Il punto è che sono stato colpito dall’entusiasmo di mandare via Giuntoli che ha fallito totalmente ma ora mi rendo conto che il cambio rappresenta un’incognita ancora più grande 😢 Povera mia Juve

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3 ore fa, Jsr ha scritto:

 

Moneyball, cos'è la filosofia di Damien Comolli, nuovo direttore generale della Juventus?

 

 

La Juventus si appresta a inaugurare un nuovo ciclo sportivo e dirigenziale con l’ingresso di Damien Comolli come nuovo direttore generale.

 

 

Questa nomina non è solo un cambio di figura, ma rappresenta un vero e proprio segnale di svolta, poiché Comolli porta con sé una filosofia innovativa e data-driven nota come "Moneyball", un approccio che ha rivoluzionato il modo di gestire le squadre sportive, soprattutto nel calcio moderno.

 

Origini e significato del Moneyball

Il Moneyball nasce nel baseball americano agli inizi degli anni 2000, grazie a Billy Beane, general manager degli Oakland Athletics, e si basa sull’uso intensivo di dati statistici per costruire squadre competitive con budget limitati.

 

 

L’idea di fondo è quella di superare le valutazioni soggettive e tradizionali, spesso influenzate da reputazioni o intuizioni, per puntare su metriche oggettive che misurano il reale valore e rendimento dei giocatori.

 

Questo metodo, chiamato anche sabermetrica, è stato ideato da Bill James negli anni ’70 e si concentra su statistiche avanzate come expected goals (xG), passaggi chiave, duelli vinti, pressioni e recuperi palla, andando ben oltre i classici gol e assist.

 

 

L’obiettivo è massimizzare l’efficienza e il rendimento della squadra, ottimizzando il budget e scovando talenti sottovalutati o poco noti che possono offrire un contributo significativo al gioco. In questo modo, squadre con risorse inferiori possono competere ad alti livelli senza dover necessariamente investire cifre esorbitanti su giocatori "di nome".

 

Damien Comolli e l’approccio Moneyball al calcio

Damien Comolli, dirigente francese con un curriculum di successo in club come Tottenham, Liverpool, Fenerbahçe e Tolosa, è uno dei maggiori fautori del Moneyball applicato al calcio.

 

 

La sua carriera è stata caratterizzata dall’uso sistematico dell’analisi dati per scovare giovani talenti a basso costo e valorizzarli, generando plusvalenze importanti per i club che ha guidato. Tra i suoi colpi più celebri figurano giocatori come Luka Modric, Gareth Bale, Luis Suárez e Jordan Henderson.

 

Comolli ha spiegato che la sua "ossessione" è trovare un vantaggio competitivo sul mercato attraverso l’uso dei numeri, un metodo che consente decisioni più razionali e meno influenzate da fattori emotivi o di immagine. Il suo approccio si basa su quattro pilastri fondamentali:

 

Statistiche avanzate: analisi approfondita di dati complessi per valutare il rendimento reale dei giocatori.

Data scouting: utilizzo di software e algoritmi per esaminare migliaia di profili in tutto il mondo.

Valutazione del contesto: considerazione dell’adattabilità del giocatore al sistema di gioco, alla cultura del club e agli aspetti psicologici.

Ottimizzazione del budget: ricerca di talenti sottovalutati per competere con club più ricchi evitando spese eccessive.

Il Moneyball come rivoluzione organizzativa per la Juventus

Con l’arrivo di Comolli, la Juventus intende rafforzare il proprio cuore pulsante, ovvero la forza organizzativa e societaria, puntando su un modello gestionale moderno e scientifico.

 

La Vecchia Signora vuole così aprire un nuovo ciclo sportivo che non si limiti alle scelte tecniche sul campo ma che coinvolga anche la strategia di mercato e la costruzione della rosa attraverso criteri oggettivi e misurabili.

 

Questo approccio si inserisce in un contesto globale dove la competizione economica tra club è sempre più serrata e dove il semplice affidamento a nomi altisonanti non garantisce più il successo.

 

Il Moneyball permette di scovare "gemme nascoste", giocatori funzionali e adatti al progetto tecnico, anche se meno noti o mediatici. Un esempio di applicazione simile si è visto in club come il Barnsley in Inghilterra o il Midtjylland in Danimarca, che hanno adottato strategie basate su statistiche e caratteristiche specifiche, ottenendo risultati importanti pur con budget limitati.

 

Sfide e prospettive

Applicare il Moneyball nel calcio è più complesso rispetto al baseball a causa della maggiore fluidità e imprevedibilità del gioco.

 

Tuttavia, Comolli ha dimostrato nelle sue esperienze di saper adattare e innovare questo metodo, facendo leva su tecnologie avanzate e un’analisi multidimensionale che include anche aspetti psicologici e culturali del giocatore.

 

Per la Juventus, il compito sarà integrare questa filosofia in un club di altissimo livello, con aspettative di vittoria e pressione mediatica elevate.

 

Il successo di Comolli potrebbe segnare una svolta nel modo in cui il calcio italiano e internazionale concepisce la gestione sportiva, dimostrando che l’intelligenza artificiale, i dati e la matematica possono essere strumenti decisivi per costruire squadre vincenti e sostenibili nel lungo periodo.

 

 

Ed esattamente, quali sarebbero i trionfi del midtjlland, Barnsley e Tolosa conseguiti grazie a questo fantastico metodo innovativo?

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4 ore fa, Jsr ha scritto:

 

Moneyball, cos'è la filosofia di Damien Comolli, nuovo direttore generale della Juventus?

 

 

La Juventus si appresta a inaugurare un nuovo ciclo sportivo e dirigenziale con l’ingresso di Damien Comolli come nuovo direttore generale.

 

 

Questa nomina non è solo un cambio di figura, ma rappresenta un vero e proprio segnale di svolta, poiché Comolli porta con sé una filosofia innovativa e data-driven nota come "Moneyball", un approccio che ha rivoluzionato il modo di gestire le squadre sportive, soprattutto nel calcio moderno.

 

Origini e significato del Moneyball

Il Moneyball nasce nel baseball americano agli inizi degli anni 2000, grazie a Billy Beane, general manager degli Oakland Athletics, e si basa sull’uso intensivo di dati statistici per costruire squadre competitive con budget limitati.

 

 

L’idea di fondo è quella di superare le valutazioni soggettive e tradizionali, spesso influenzate da reputazioni o intuizioni, per puntare su metriche oggettive che misurano il reale valore e rendimento dei giocatori.

 

Questo metodo, chiamato anche sabermetrica, è stato ideato da Bill James negli anni ’70 e si concentra su statistiche avanzate come expected goals (xG), passaggi chiave, duelli vinti, pressioni e recuperi palla, andando ben oltre i classici gol e assist.

 

 

L’obiettivo è massimizzare l’efficienza e il rendimento della squadra, ottimizzando il budget e scovando talenti sottovalutati o poco noti che possono offrire un contributo significativo al gioco. In questo modo, squadre con risorse inferiori possono competere ad alti livelli senza dover necessariamente investire cifre esorbitanti su giocatori "di nome".

 

Damien Comolli e l’approccio Moneyball al calcio

Damien Comolli, dirigente francese con un curriculum di successo in club come Tottenham, Liverpool, Fenerbahçe e Tolosa, è uno dei maggiori fautori del Moneyball applicato al calcio.

 

 

La sua carriera è stata caratterizzata dall’uso sistematico dell’analisi dati per scovare giovani talenti a basso costo e valorizzarli, generando plusvalenze importanti per i club che ha guidato. Tra i suoi colpi più celebri figurano giocatori come Luka Modric, Gareth Bale, Luis Suárez e Jordan Henderson.

 

Comolli ha spiegato che la sua "ossessione" è trovare un vantaggio competitivo sul mercato attraverso l’uso dei numeri, un metodo che consente decisioni più razionali e meno influenzate da fattori emotivi o di immagine. Il suo approccio si basa su quattro pilastri fondamentali:

 

Statistiche avanzate: analisi approfondita di dati complessi per valutare il rendimento reale dei giocatori.

Data scouting: utilizzo di software e algoritmi per esaminare migliaia di profili in tutto il mondo.

Valutazione del contesto: considerazione dell’adattabilità del giocatore al sistema di gioco, alla cultura del club e agli aspetti psicologici.

Ottimizzazione del budget: ricerca di talenti sottovalutati per competere con club più ricchi evitando spese eccessive.

Il Moneyball come rivoluzione organizzativa per la Juventus

Con l’arrivo di Comolli, la Juventus intende rafforzare il proprio cuore pulsante, ovvero la forza organizzativa e societaria, puntando su un modello gestionale moderno e scientifico.

 

La Vecchia Signora vuole così aprire un nuovo ciclo sportivo che non si limiti alle scelte tecniche sul campo ma che coinvolga anche la strategia di mercato e la costruzione della rosa attraverso criteri oggettivi e misurabili.

 

Questo approccio si inserisce in un contesto globale dove la competizione economica tra club è sempre più serrata e dove il semplice affidamento a nomi altisonanti non garantisce più il successo.

 

Il Moneyball permette di scovare "gemme nascoste", giocatori funzionali e adatti al progetto tecnico, anche se meno noti o mediatici. Un esempio di applicazione simile si è visto in club come il Barnsley in Inghilterra o il Midtjylland in Danimarca, che hanno adottato strategie basate su statistiche e caratteristiche specifiche, ottenendo risultati importanti pur con budget limitati.

 

Sfide e prospettive

Applicare il Moneyball nel calcio è più complesso rispetto al baseball a causa della maggiore fluidità e imprevedibilità del gioco.

 

Tuttavia, Comolli ha dimostrato nelle sue esperienze di saper adattare e innovare questo metodo, facendo leva su tecnologie avanzate e un’analisi multidimensionale che include anche aspetti psicologici e culturali del giocatore.

 

Per la Juventus, il compito sarà integrare questa filosofia in un club di altissimo livello, con aspettative di vittoria e pressione mediatica elevate.

 

Il successo di Comolli potrebbe segnare una svolta nel modo in cui il calcio italiano e internazionale concepisce la gestione sportiva, dimostrando che l’intelligenza artificiale, i dati e la matematica possono essere strumenti decisivi per costruire squadre vincenti e sostenibili nel lungo periodo.

 

 

Sarò vecchio ma ste cose non le capisco, a sto punto potrebbe farlo chiunque, basta avere un buon programma e mettere i filtri giusti. Ma qui non stiamo cercando un'auto su autoscout !

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9 ore fa, Jsr ha scritto:

 

Moneyball, cos'è la filosofia di Damien Comolli, nuovo direttore generale della Juventus?

 

 

La Juventus si appresta a inaugurare un nuovo ciclo sportivo e dirigenziale con l’ingresso di Damien Comolli come nuovo direttore generale.

 

 

Questa nomina non è solo un cambio di figura, ma rappresenta un vero e proprio segnale di svolta, poiché Comolli porta con sé una filosofia innovativa e data-driven nota come "Moneyball", un approccio che ha rivoluzionato il modo di gestire le squadre sportive, soprattutto nel calcio moderno.

 

Origini e significato del Moneyball

Il Moneyball nasce nel baseball americano agli inizi degli anni 2000, grazie a Billy Beane, general manager degli Oakland Athletics, e si basa sull’uso intensivo di dati statistici per costruire squadre competitive con budget limitati.

 

 

L’idea di fondo è quella di superare le valutazioni soggettive e tradizionali, spesso influenzate da reputazioni o intuizioni, per puntare su metriche oggettive che misurano il reale valore e rendimento dei giocatori.

 

Questo metodo, chiamato anche sabermetrica, è stato ideato da Bill James negli anni ’70 e si concentra su statistiche avanzate come expected goals (xG), passaggi chiave, duelli vinti, pressioni e recuperi palla, andando ben oltre i classici gol e assist.

 

 

L’obiettivo è massimizzare l’efficienza e il rendimento della squadra, ottimizzando il budget e scovando talenti sottovalutati o poco noti che possono offrire un contributo significativo al gioco. In questo modo, squadre con risorse inferiori possono competere ad alti livelli senza dover necessariamente investire cifre esorbitanti su giocatori "di nome".

 

Damien Comolli e l’approccio Moneyball al calcio

Damien Comolli, dirigente francese con un curriculum di successo in club come Tottenham, Liverpool, Fenerbahçe e Tolosa, è uno dei maggiori fautori del Moneyball applicato al calcio.

 

 

La sua carriera è stata caratterizzata dall’uso sistematico dell’analisi dati per scovare giovani talenti a basso costo e valorizzarli, generando plusvalenze importanti per i club che ha guidato. Tra i suoi colpi più celebri figurano giocatori come Luka Modric, Gareth Bale, Luis Suárez e Jordan Henderson.

 

Comolli ha spiegato che la sua "ossessione" è trovare un vantaggio competitivo sul mercato attraverso l’uso dei numeri, un metodo che consente decisioni più razionali e meno influenzate da fattori emotivi o di immagine. Il suo approccio si basa su quattro pilastri fondamentali:

 

Statistiche avanzate: analisi approfondita di dati complessi per valutare il rendimento reale dei giocatori.

Data scouting: utilizzo di software e algoritmi per esaminare migliaia di profili in tutto il mondo.

Valutazione del contesto: considerazione dell’adattabilità del giocatore al sistema di gioco, alla cultura del club e agli aspetti psicologici.

Ottimizzazione del budget: ricerca di talenti sottovalutati per competere con club più ricchi evitando spese eccessive.

Il Moneyball come rivoluzione organizzativa per la Juventus

Con l’arrivo di Comolli, la Juventus intende rafforzare il proprio cuore pulsante, ovvero la forza organizzativa e societaria, puntando su un modello gestionale moderno e scientifico.

 

La Vecchia Signora vuole così aprire un nuovo ciclo sportivo che non si limiti alle scelte tecniche sul campo ma che coinvolga anche la strategia di mercato e la costruzione della rosa attraverso criteri oggettivi e misurabili.

 

Questo approccio si inserisce in un contesto globale dove la competizione economica tra club è sempre più serrata e dove il semplice affidamento a nomi altisonanti non garantisce più il successo.

 

Il Moneyball permette di scovare "gemme nascoste", giocatori funzionali e adatti al progetto tecnico, anche se meno noti o mediatici. Un esempio di applicazione simile si è visto in club come il Barnsley in Inghilterra o il Midtjylland in Danimarca, che hanno adottato strategie basate su statistiche e caratteristiche specifiche, ottenendo risultati importanti pur con budget limitati.

 

Sfide e prospettive

Applicare il Moneyball nel calcio è più complesso rispetto al baseball a causa della maggiore fluidità e imprevedibilità del gioco.

 

Tuttavia, Comolli ha dimostrato nelle sue esperienze di saper adattare e innovare questo metodo, facendo leva su tecnologie avanzate e un’analisi multidimensionale che include anche aspetti psicologici e culturali del giocatore.

 

Per la Juventus, il compito sarà integrare questa filosofia in un club di altissimo livello, con aspettative di vittoria e pressione mediatica elevate.

 

Il successo di Comolli potrebbe segnare una svolta nel modo in cui il calcio italiano e internazionale concepisce la gestione sportiva, dimostrando che l’intelligenza artificiale, i dati e la matematica possono essere strumenti decisivi per costruire squadre vincenti e sostenibili nel lungo periodo.

 

 

"Il calcio è semplice, non lo rendete complicato!" (Cit)

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Fino a ieri l'ho insultato senza pietà ma stamani leggendo ste fetenzie del moneyball ho pensato a Conte che doveva tornare alla Juventus facendo i conti tutti i giorni con uno come jhon elkann e un computer folle che gli doveva dire cosa fare e cosa no. Forse non ha avuto tutti i torti a sfancularci!

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10 minuti fa, lauberna ha scritto:

Fino a ieri l'ho insultato senza pietà ma stamani leggendo ste fetenzie del moneyball ho pensato a Conte che doveva tornare alla Juventus facendo i conti tutti i giorni con uno come jhon elkann e un computer folle che gli doveva dire cosa fare e cosa no. Forse non ha avuto tutti i torti a sfancularci!

Credo che sia andata così anche con Gasp.

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