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Trezeguet: "La Juve deve tornare a vincere, dirigenti e giocatori devono capirlo. Tudor sa cosa serve per farlo. Per me anni indimenticabili in bianconero"

Post in rilievo

David Trezeguet ha parlato ai media che sono presenti al Festival dello Sport di Trento, organizzato dalla Gazzetta dello Sport: "A livello emotivo la Juve a cui sono più affezionato è sicuramente la prima, quella del 2000-2001-2002, con Ancelotti e Lippi. Quella più rappresentativa è invece quella di Capello, nella quale arrivarono giocatori di un livello molto importante"

 

Quoto

 

 

Cosa manca alla Juventus?
"Vincere. L'ho ribadito tante volte, la Juve deve ritrovare quest'idea. Tudor sta facendo un gran lavoro, i giocatori devono ancora capire dove si trovano, anche se sono partiti abbastanza bene. I conti però si fanno alla fine".

Gli attaccanti della Juventus...

"Openda e David devono capire che il campionato italiano è molto diverso dagli altri in cui hanno giocato per mentalità, sistema, idea di gioco. Vlahovic deve di nuovo dimostrare la sua qualità, perché la Juve continua ad aspettarlo. Nella fase difensiva Tudor è riuscito a trovare l'equilibrio giusto, mentre offensivamente si cerca ancora la quadra giusta. La Juve fa fatica a segnare e cambiano spesso gli interpreti: questa è la realtà dei fatti oggi".

Sullo scudetto...

"Credo che la Juve possa vincerlo, è un campionato molto competitivo e i bianconeri sono lì. Ancora non ci sono sorprese, davanti ci sono tutte le big. La Juve però deve essere consapevole di questa volontà, credo che Trudor sappia benissimo cosa serve per vincere".

Sulla partita tra Milan e Como in Australia...

"Il calcio moderno è cambiato moltissimo. Da un lato è bello portare una gara di Serie A in Australia, sicuramente è bello per gli australiani. Dall'altro lato torna protagonista il fattore economico. Solamente dopo il match sapremo se è stata una buona decisione o meno"

 

Durante il Festival dello Sport che si svolge nel Teatro Sociale di Trento, l'ex calciatore David Trezeguet ha ripercorso i suoi momenti sia alla Juventus che in Nazionale. Ecco, di seguito, le sue dichiarazioni raccolte da Tuttomercatoweb:

MONDIALE ED EUROPEO - Lo dico molto spesso, sono arrivato a fare il percorso quasi contrario di un professionista, visto che ho vinto quando avevo 20-21 anni"

JUVENTUS - Le prime settimane non sono state semplici. C'era questa idea di me che avevo segnato in finale. Nel primo spogliatoio ho trovato tra i 28 ed i 30 giocatori, per poi scoprire che 25 erano nazionali. Era difficile trovare un posto diciamo. Del Piero, Kovacevic, Inzaghi, Fonseca, tanti altri. Ancelotti fu molto chiaro con me, così come la società. Moggi, Giraudo e Bettega mi dissero: ti abbiamo comprato solo perché ci serve che segni, il resto non ci interessa. C'era un solo campo d'allenamento, mancava l'erba, c'era un preparatore fisico molto importante, Giampiero Ventrone, dal quale ho capito molto su cosa rappresentasse la Juventus. Per me è stata tutta una scoperta: capii che nella Juve conta solo vincere. Inzaghi? Arrivò Lippi, che aveva un dubbio su di me, voleva Vieri. Alla fine questo scambio non si è fatto, la Juventus non mi voleva lasciare e non hanno trovato l'accordo con Vieri. Ho iniziato il percorso con Lippi, che all'inizio fu tanto difficile. Ma arrivo a dirvi ora che Lippi è stato per me l'allenatore forse più importante. Mi disse che se avessi segnato più di 30 gol, dovevo fargli un regalo. Se invece ne avessi segnati di meno, me lo avrebbe fatto lui. Ne feci 35... ho pagato tanto per fare un bel regalo a Lippi".

DEL PIERO - "lo e lui siamo riusciti a fare un percorso unico, ci capivamo a occhi chiusi. Siamo riusciti a scavalcare attaccanti incredibili come Boniperti e Platini. Credo di aver fatto un percorso importante a livello personale alla Juventus. Lo vedo quando giro il mondo e il popolo juventino mostra un affetto grande verso di me".

FINALE MANCHESTER - "La Juve aveva questa idea di dover vincere e che il resto non contasse. Moralmente arrivammo meglio del Milan a quella finale, non fu una partita bella, ma quello che contava era vincere e non ci siamo riusciti. Quello è stato il mio rammarico più grande della carriera. Vedendo i grandi giocatori che arrivarono gli anni successivi pensavo di tornarci, in finale, invece non ci riuscimmo più. Fatemi dire una cosa. Dal 2000 al 2006 c'è stata una Juve, dal 2006 al 2010 sono rimasto, ma era un'altra cosa. Sentivo internamente che la squadra non aveva la capacità di arrivare a quel trofeo lì, la Champions"

 

CAPELLO - "Un uomo diverso, andò molto bene con lui. Si parlava meno, era più intenso e 'aggressivo' nei suoi discorsi. Lui è stato un allenatore vincente. Ho un rapporto molto stretto con lui. Mi chiamò nel 2004, quando potevo andare al Barcellona: non pensavo che Capello potesse arrivare alla Juve. Mi disse: 'Dove vai?". Se vi ricordate bene io giocai perché Ibrahimovic era squalificato. Ho avuto la fortuna di incontrare Galliani al Mondiale per Club e mi dissero apertamente che era contento che non avrebbe giocato Ibrahimovic. Alla fine feci gol io chiudendo il campionato. Moggi era molto contento perché mi disse che aveva vinto una scommessa fatta con Galliani".

SERIE B - "Nel 2004 sentivo il bisogno di avere fiducia dalla società. Allora nel 2006 sentii invece il bisogno di ridare indietro alla società qualcosa che mi aveva dato. Una società che si era comportata benissimo, dicendo che avrebbe capito che voleva andare via. Sportivamente è stato un passo indietro magari, addirittura. Quando ci siamo lasciati contro la Reggina nel campionato precedente parlavamo di voler vincere la Champions. In Serie B invece era diverso. In trasferta sembrava quasi che fosse una festa. "Sicuramente sportivamente possiamo dire che fu un passo indietro, ma vi dico che vidi i tifosi bianconeri ancora più vogliosi di essere vicini alla squadra. Ogni partita era una festa, con lo stadio pieno. L'arrivo di Deschamps fu importante. Ogni domenica vincevamo e poi volevamo vincerne subito un'altra. Un percorso lungo, ma l'obiettivo era solo quello di vincere. In più fu un campionato difficile, perché c'erano Genoa, Napoli e tante altre. Siamo riusciti a rimettere le cose a posto. Non sentivo il bisogno di lasciare la Juve, mi sentivo benissimo a Torino, con questa società così importante. Sentivo di essere nella squadra più importante al mondo. Dopo il cambio di società post-2006 avevo sentito di nuovo fiducia dalla nuova dirigenza: mi chiesero 15 gol e 15 ne feci"

MONDIALE 2006 - "In quel momento ho voluto prendere la responsabilità soprattutto nei confronti dei compagni più giovani. Con Domenech non ho mai avuto un rapporto molto stretto, ma quando ero chiamato in causa ho sempre dato la mia disponibilità. Ed agli attaccanti a volte basta poco per fare la storia. Mi successe nel 2000, ma non nel 2006. Ma il rammarico più grande per me è sentire di non aver potuto di dare il mio contributo alla mia Nazionale. Con Domenech non ho mai trovato feeling, non sono riuscito a fare il quarto Mondiale. Egoisticamente oggi mi chiedo: perché non sono rimasto per fare la quarta Coppa del Mondo?"

CAMORANESI - L'ho visto ieri, proprio in Argentina. Lui è un gran personaggio. Era in camera con me al primo ritiro dopo il suo arrivo. Arriva in ritiro, ma non mi parla. E se mi parlava, lo faceva in italiano. Pensavo: chi è questo? Poi tutto d'un tratto evidentemente ha preso confidenza con me. Lui è uno di quelli con cui non mi sento quasi mai, ma che so che c'è in ogni momento del bisogno. Sabato scorso l'ho chiamato finché ero a Buenos Aires e lui mi ha invitato ad una grigliata. Alla fine della cena portano la torta e solo lì mi dice: 'Dai prendi una fetta, è il mio compleanno'. E io: 'Ma tu sei rimasto strano anche adesso!' (ride, n.d.r.). Una volta dissi a Figo: Camoranesi è più forte di te. Lo penso davvero, sapeva fare tutto. Mediaticamente non appariva, non amava i giornali, ma è stato fra i più forti con cui ho giocato".

ADDIO JUVE - "Quando vai via da una società importante come la Juventus è lì che trovi difficoltà a livello di obiettivi, di voglia di giocatori e dirigenti. Quando vai alla Juve sei contento, quando vai via capisci cosa hai lasciato. Il calcio in Arabia Saudita è diverso, una festa. Ma lì ricevo una chiamata da Almeyda e dal suo presidente, Passarella. Mi chiedono se voglio dare il mio contributo alla mia squadra in Serie B come feci alla Juventus. Pensai soltanto a livello sportivo che avevo bisogno di ritrovarmi in un calcio vero. E delicato: la Serie B non è la Serie A. Non ci ho pensato moltissimo. Ancora oggi la gente quando mi vede mi ringrazia".

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59 minuti fa, VS video ha scritto:

CAMORANESI - L'ho visto ieri, proprio in Argentina. Lui è un gran personaggio. Era in camera con me al primo ritiro dopo il suo arrivo. Arriva in ritiro, ma non mi parla. E se mi parlava, lo faceva in italiano. Pensavo: chi è questo? Poi tutto d'un tratto evidentemente ha preso confidenza con me. Lui è uno di quelli con cui non mi sento quasi mai, ma che so che c'è in ogni momento del bisogno. Sabato scorso l'ho chiamato finché ero a Buenos Aires e lui mi ha invitato ad una grigliata. Alla fine della cena portano la torta e solo lì mi dice: 'Dai prendi una fetta, è il mio compleanno'. E io: 'Ma tu sei rimasto strano anche adesso!' (ride, n.d.r.). Una volta dissi a Figo: Camoranesi è più forte di te. Lo penso davvero, sapeva fare tutto. Mediaticamente non appariva, non amava i giornali, ma è stato fra i più forti con cui ho giocato".

 

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Potrei dire che il mio preferito è stato del Piero,  Platini,  Baggio, Nedved o Birindelli etc.. invece i miei preferiti sono stati e rimarranno per sempre il Gaucho e Trezeguet... Il primo lo amavo per era un figlio di migxotta, fortissimo e cacxxuto, il secondo era è resta l'attaccante che mi ha dato più gioia di tutti ed è stato a mio parere il più forte attaccante ( intesa come una prima punta "vera") del MONDO e lo dico sinceramente..non vi è un modo in cui non ha segnato!! ❤️ 

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16 minuti fa, krom ha scritto:

Tudor lo sa ma ha una rosa da quinto posto.

Questo discorso però è stretto parente di uno già sentito, dei ristoranti da 100 avendo 10 in tasca. Non sto dicendo che non esistano valori individuali assoluti ed oggettivi, ma che il loro esatto livello non lo conosce nessuno in anticipo, perchè esprimere tali valori a livello di gruppo dipende da tante componenti: dalla crescita o decrescita fisica e mentale nel corso del tempo, a loro volta determinate, oltre che da risorse individuali, dal contesto sia ambientale che tattico, dall'entusiasmo, dalle motivazioni, e ce ne sono molti altri.

 

In sostanza quanto vale questo gruppo molto dipende(rà) dalla qualità del lavoro di allenatore e giocatori entro di esso. Altrimenti si va nel fatalismo, nella rassegnazione ('abbiamo perso solo 2-0 col Real, abbiamo fatto il massimo'), idee che azzerano le motivazioni e che rendono impossibile ogni impresa sportiva, non solo nel calcio. IMHO

 

 

  

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1 ora fa, VS video ha scritto:

Credo che la Juve possa vincerlo

Posa il fiasco sefz

 

Lippi, Trezeguet, Camoranesi... mi viene da piangere :(

 

@@

 

 

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Vieni ad allenarti un po' e spiega a quei quattro morti di sonno come si butta la palla dentro.

O quanto meno come si sta in campo.

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23 minuti fa, robros ha scritto:

Questo discorso però è stretto parente di uno già sentito, dei ristoranti da 100 avendo 10 in tasca. Non sto dicendo che non esistano valori individuali assoluti ed oggettivi, ma che il loro esatto livello non lo conosce nessuno in anticipo, perchè esprimere tali valori a livello di gruppo dipende da tante componenti: dalla crescita o decrescita fisica e mentale nel corso del tempo, a loro volta determinate, oltre che da risorse individuali, dal contesto sia ambientale che tattico, dall'entusiasmo, dalle motivazioni, e ce ne sono molti altri.

 

In sostanza quanto vale questo gruppo molto dipende(rà) dalla qualità del lavoro di allenatore e giocatori entro di esso. Altrimenti si va nel fatalismo, nella rassegnazione ('abbiamo perso solo 2-0 col Real, abbiamo fatto il massimo'), idee che azzerano le motivazioni e che rendono impossibile ogni impresa sportiva, non solo nel calcio. IMHO

 

 

  

Fatalismo? Hai vissuto gli ultimi 4-5 anni? E' esattamente quello il livello della rosa a partire dalla crisi finanziaria post Ronaldo.

Se poi aggiungiamo ben 2 campagne acquisti senza fortuna (serve anche quella) e allenatori LOW COST, possiamo essere speranzosi finchè vuoi ma la situazione è chiarissima.

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1 ora fa, krom ha scritto:

Fatalismo? Hai vissuto gli ultimi 4-5 anni? E' esattamente quello il livello della rosa a partire dalla crisi finanziaria post Ronaldo.

Se poi aggiungiamo ben 2 campagne acquisti senza fortuna (serve anche quella) e allenatori LOW COST, possiamo essere speranzosi finchè vuoi ma la situazione è chiarissima.

La Juve degli ultimi quattro anni e' stata rosa da terzo/quarto posto. Non è opinione, e' fatto, perché quella è stata la posizione raggiunta.

 

Il mio è discorso che si riferisce all'attitudine, ovvero a quello che tu (ovviamente non tu krom, tu giocatore o allenatore) devi avere come base di partenza per avvicinarti al limite delle tue possibilità sportive, altrimenti quel limite non lo avvicini neppure, e dopo ti nascondi dietro alibi del tipo: che potevo fare? Mi han dato una rosa da quinto posto... Falso. Ti han dato una rosa che tu e i giocatori non siete stati in grado di alzare sopra il quinto posto. Che è ben altra cosa. Quindi, se fosse vero che Tudor 'sa' (?) che questa è rosa da quinto posto dovrebbe andarsene, o essere esonerato domani stesso.

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PURTROPPO .. INCREDIBILE MA VERO .. IL " MUST " .. E' DIVENTATO IL 4° POSTO IN CLASSIFICA " 

 

UN VERO E PROPRIO INSULTO ALLA MEMORIA DI CHI LA " JUVENTUS " L'HA SEMPRE AVUTA

NEL CUORE .. E .. NELL'ANIMA .. .ehm

 

100 ANNI IN 10 IMMAGINI - Juventus

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Grandissmo Trezeguet, un attaccante incredibile, gol a grappoli realizzati in ogni modo, veramente letale, ma soprattutto, uno juventino vero. L'ho sempre ammirato e lo ammiro ancora, bellissimo il suo pensiero per Camoranesi, altro grandissimo giocatore e altrettanto grandissimo bianconero. Gli juventini scesi in Serie B, dopo due scudetti e una Finale Mondiale, saranno per sempre nel mio cuore, indimenticabili.

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Immenso Trezeguet, 10 anni di Juve, 171 gol, miglior marcatore straniero, 

4 scudetti, 2 Supercoppe Italiane, una finale di Champions. 

 

Nel 2006 poteva andare ovunque invece è rimasto, è sceso in B, 

ha scelto la leggenda. 

 

David Trezeguet eterno bianconero. .juve

 

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Tudor sta lavorando, lasciamo in pace. Trezeguet, uno dei più grandi campioni che ho visto con LA NOSTRA MAGLIA BIANCONERA!!!

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Oramai è stato completamente snaturato il dna di questa società. Squadra che non lotta e povera tecnicamente, allenatori mediocri, e una società debole. Il contrario di quello che siamo sempre stati. Senza queste basi le vittorie le vedo veramente lontane. 

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1 ora fa, re david ha scritto:

Oramai è stato completamente snaturato il dna di questa società. Squadra che non lotta e povera tecnicamente, allenatori mediocri, e una società debole. Il contrario di quello che siamo sempre stati. Senza queste basi le vittorie le vedo veramente lontane. 

Amara verità. 

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Tornando alla qualità dei giocatori del periodo di Trezegol, 

nella finale di Berlino del 2006 c'erano otto uomini in campo:

Buffon, Zambrotta, Cannavaro, Camoranesi e Del Piero con gli azzurri,

Thuram, Vieira e Trezeguet con i transalpini.

 

Se poi vogliamo ampliare il discorso, 

tutti gli altri che avevano legato il proprio nome alla Juventus

o che lo avrebbero fatto negli anni successivi:

Grosso, Pirlo, Perrotta, Toni, Iaquinta, Zidane, Henry, Marcello Lippi, Ciro Ferrara,

Narciso Pezzotti, Ivano Bordon, Claudio Gaudino, Aldo Esposito, Angelo Peruzzi,

Pippo Inzaghi e Andrea Barzagli.

 

Questa sera è scesa in campo la nazionale italiana e non c'era nessun bianconero 

nella formazione iniziale, soltanto Cambiaso che è entrato nella ripresa, 

mentre Locatelli è rimasto in panchina. 

Quindi non abbiamo nessun giocatore nell'11 titolare. 

 

Nella Francia abbiamo soltanto Kefren Thuram come titolare. 

Anche questo spiega il ridimensionamento che abbiamo patito 

in questi ultimi anni.

 

 

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14 ore fa, Bismarck ha scritto:

Grandissmo Trezeguet, un attaccante incredibile, gol a grappoli realizzati in ogni modo, veramente letale, ma soprattutto, uno juventino vero. L'ho sempre ammirato e lo ammiro ancora, bellissimo il suo pensiero per Camoranesi, altro grandissimo giocatore e altrettanto grandissimo bianconero. Gli juventini scesi in Serie B, dopo due scudetti e una Finale Mondiale, saranno per sempre nel mio cuore, indimenticabili.

Concordo. Per come si è presentato in questa intervista, per l'eleganza e la solita classe, nonché amore verso la Juve, resta sempre più il mio nuovo presidente ideale. Spero che lo sia anche per tanti altri tifosi.

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10 ore fa, barone rosso ha scritto:

Concordo. Per come si è presentato in questa intervista, per l'eleganza e la solita classe, nonché amore verso la Juve, resta sempre più il mio nuovo presidente ideale. Spero che lo sia anche per tanti altri tifosi.

Hai ragione, non sarebbe male nemmeno in quel ruolo, uno che ha sempre risposto diretto e senza perifrasi ai troppi pennivendoli imbrattacarte o intervistatori da strapazzo, sempre pronti ad insultare e denigrare la Juventus e i suoi tesserati.

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