The Italian Giants

Ho estremizzato, ma credo fosse chiaro il senso del mio discorso. Quando fai il salto in un grande club la componente mentale c'è, ma non basta a giustificare tutto. Ancora oggi quando a molta gente fai notare il radicale cambiamento di rendimento di Locatelli da prima della Juve a dopo ti rispondono "La Juve non è il Sassuolo". Discorso sentito poi anche per Kulusevski, Vlahovic ecc. Per me è grave non capire ancora oggi dopo tre anni che i problemi della Juve sono dipesi in gran parte dal (non) lavoro di campo. Tutto il resto è contorno.

Certo, è sempre stata questa. Tranne negli ultimi 3 anni.

La linguaccia di Yildiz. La corsa di Montero. La voglia di non mollare neanche in una situazione disperata. Dopo non so più nemmeno quanti anni, ho rivisto tante cose juventine in una sola serata. Perché "essere Juventus" è questo. Perché se c'è un DNA Juve, non è quello che millantava qualcun'altro, ma questo: rifiuto del concetto di sconfitta, non morire mai. E basta. Ah, salutate la Juventus di domani. Sarà bellissima.

1) Non è il bel gioco a far vincere le squadre, è il gioco organizzato e funzionale alle caratteristiche dei giocatori. Che può essere benissimo anche difesa e contropiede, se fatto bene. Il problema con Allegri negli ultimi tre anni non è mai stato lo spettacolo, nessuno lo chiede, quanto vedere giocatori che non sanno cosa fare con la palla e ogni partita giocano come se si trovassero assieme per la prima volta. Si, avere giocatori più forti aiuta com'è ovvio che sia. Proprio per questo, soffrire e farsi mettere sotto dalla quasi totalità delle squadre, anche quelle che hanno calciatori molto inferiori ai tuoi, dovrebbe farvi fare delle domande. 2) Portare a scuola è un'affermazione eccessiva. Ha preparato bene una partita, una delle poche del suo secondo triennio, e senza inventarsi chissà quale strategia, ma affidandosi al suo solito unico spartito sicuro, ovvero ritirare tutta la squadra dietro la linea della palla e rinunciando a giocare, aiutato anche dalla fortuna di aver sbloccato immediatamente l'incontro. A volte ti va bene, a volte succede che il palo di Lookman magari finisce 10 cm più a sinistra. Quando ti porti l'avversario dentro la tua area di rigore per tutti i 95 minuti, sei sempre esposto al rischio che qualcosa possa andare storto. Era comunque una finale in cui difronte si ritrovavano pur sempre l'Atalanta e la Juventus, e in una finale la storia, l'attitudine a giocarle hanno il loro peso. Detto ciò, la stagione di Gasperini resta parecchio migliore di quella di Allegri anche dopo questa sconfitta, perché se come sostieni tu contano solo i giocatori, uno che in campionato fa gli stessi tuoi punti con una squadra che costa 1/3, al paese mio fa meglio. E una finale di Europa League raggiunta eliminando nel percorso un certo Liverpool, laddove l'anno scorso il nostro scienziato invece si è fatto eliminare dalla 12a della Liga. 3) Il peso della panchina, il peso della maglia...sono concetti che nel calcio non significano nulla. Banalità di cui si nutrono solo quelli che non si sanno spiegare le difficoltà. Esiste solo il lavoro, il lavoro di campo. Che vi possa piacere o no alla Juve ce n'è stato molto poco negli ultimi tre anni.

Marketing applicato al mercato dei coach. Si. Cosa vuoi discutere se le basi sono queste. Se Gasperini è stato "umiliato" da Max, lui negli ultimi 3 anni da quante squadre è stato umiliato in Italia e in Europa? Ah...monte ingaggi Atalanta 47 milioni, monte ingaggi Juventus 125 milioni. Grossa umiliazione in effetti perdere una finale 1-0 contro una squadra che costa tre volte tanto la tua. "Motta ha lavorato nel solco di Mihajlovic". Piazzamenti del Bologna con Mihajlovic: 12°, 12°, 13°.

Ti do una notizia, gli allenatori crescono, evolvono, si aggiornano, STUDIANO (alcuni, non tutti *fischio di orecchie*). Quando Motta allenava il Genoa era 5 anni fa, quando aveva smesso di giocare a calcio il giorno prima. E comunque non mi sembra un buon motivo per non dare a un professionista il beneficio del dubbio e contestarlo fin dall'arrivo. Ad Allegri hai dato 3 anni di tempo, a Motta ho il leggero sospetto che qualcuno non darà 3 mesi...guardacaso gli allegristi.

Tu invece dall'alto di quale master/corso/patentino di allenatore ti permetti di giudicare "invertebrato medioman" un professionista, pure bravo, visto che sta raggiungendo un traguardo che mancava da 60 anni alla sua società? Ha la colpa di non essere vincente perché a 40 anni allena ancora il Bologna? Che Allegri da 5 anni sia un nevrastenico non serve uno psicologo per constatarlo, uno che fa ogni tre per due quelle sceneggiate mentalmente non è lucido.

Quello che ha fatto lo ha studiato a tavolino, per recuperare anche quella fetta di sostenitori storici che ormai lo stavano abbandonando (ai quali notoriamente bastano le sceneggiate per prenderti in simpatia, mica come giochi...) che guardacaso oggi è tutto un compatirlo con frasi fatte come "Povero Max, abbiamo cacciato l'unico che ci difende", "Povero Max, Giuntoli lo ha abbandonato" ecc ecc. È stata la mossa della disperazione finale, sapeva di essere già fuori ma ha lasciato dividendo ancora di più l'ambiente e mettendo in imbarazzo la società. Un personaggio totalmente tossico e in preda a un delirio di onnipotenza di cui avevamo fatto bene a liberarci già nel 2019, quando erano già ben evidenti i segni della sua pazzia. E che invece grazie ad Andrea Agnelli ci siamo rimessi in caso buttando nel water 3 anni di crescita.

Si sarebbe chiuso in modo normale con un altro allenatore, ovvero non fuori di testa e non palesemente nevrastenico. Perché mercoledì è stata solo la punta dell'iceberg ma Allegri questi atteggiamenti sopra le righe li ha da tre anni, ma non vi venivano raccontati e si è stati bravi a tenerli nascosti, anche grazie a una società che gli ha tollerato DI TUTTO. E quando dico di tutto dico di tutto. Se a degna chiusura fai quello che hai fatto mercoledì, non vedo come i dirigenti, probabilmente già colmi fino a qua, possano aver detto: "Oh ma sai che c'è? Adesso ci hai veramente sfracassato i c*****i". Quella è la porta che non ti vogliamo vedere neanche un minuto di più".

Non puoi risolvere fuori dai riflettori una questione che sotto i riflettori ci è andata eccome. E non per colpa della società. Se violi in mondo visione una policy aziendale, che ti sbattino fuori è la cosa più ovvia che esista.

Ci è arrivato persino Caressa, cioè il difensore d'ufficio di Allegri, a dire che la decisione della società Juve era inevitabile perché c'è stata una violazione chiara della policy aziendale e qualunque scelta che non prevedesse la soluzione più drastica avrebbe fatto perdere credibilità al club e alla sua immagine agli occhi del mondo intero, ma loro no...non ci arrivano. Visto che sono così bravi a minimizzare, provassero ad avere condotte moleste/aggressive/ingiuriose nei confronti di altri dipendenti sul luogo di lavoro in cui stanno...e vediamo se non si beccano il licenziamento disciplinare in tempo zero.

"Se avessi voluto vincere non sarei tornato alla Juventus". Basterebbe solo questo schifo di dichiarazione detta alla fine dell'anno scorso, solo questa, per giustificare sia l'esonero sia le modalità. E invece di porcherie ne abbiamo dovute sentire tante altre.

Ma quali mezzi, ma che andate a blaterare. I mezzi glieli ha forniti lui alla società con dei comportamenti disgustosi e inaccettabili. Se fosse stato un minimo più lucido, non impazziva, salutava i tifosi con una coppa e si pappava tutti i soldi dell'anno rimanente. Si è macchiato da solo la sua storia con la Juve per la sua follia e la sua arroganza infinita.

JUVENTUS