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Leevancleef

[VIDEO] Sivori, i suoi 80 anni, e quell’aneddoto su Mumo Orsi che spiega cosa significa la Juventus!

Post in rilievo

nel 1959 abitavo con la mia famiglia ad alessandria e una domenica mio padre mi porto' a vedere juventus alessandria e quel giorno mi innamorai di enrique omar sivori che segno' anche una doppietta ma non avevo ma visto qualcuno che sapesse fare quello che faceva lui col pallone:il cuore si riempi' di juventus e dopo 56 anni non e' cambiato nulla grazie sopratutto ad enrique omar sivori

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Ho i lucciconi. Seriamente.

Grazie per questo topic, fratelli. Grazie.

 

Cara Amica ,

Tu sei il prototipo di " Innamorato/a " della JUVENTUS F.C. 1897 che da sempre auspico possa

aumentare il proprio numero per ciò che concerne ed attiene la presenza su VS !

 

Giovane , intelligente ma soprattutto geneticamente predisposta ad apprendere ed incrementare

il proprio " bagaglio " di nozioni a " Tinte Bianconere " !

 

COMPLIMENTI e te li invia uno che ha iniziato a seguire la JUVE nell'Aprile del 1958 ed ancora ,

imperterrito , continua a " rovistare " tra gli " Archivi Polverosi " della Nostra " GLORIOSA STORIA " !

 

Buona Domenica ! :) Stefano .

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Ecco, dobbiamo ricordarci quelle cose che i Sivori, gli Orsi, i Boniperti ma poi anche le generazioni successive (i Gentile, gli Zoff, gli Scirea e fino ai Trezeguet ecc..) hanno sempre saputo, avvertito, colto: la Juventus non si misura per il solo peso della sue (innumerevoli e copiosissime) vittorie ma per tutto l'incredibile arco temporale che ha passato restando fedele a se stessa, un esempio quasi unico al mondo di club che nasce grande e rimane grande nei decenni e ora possiamo dire nei secoli, datando il 1897.

 

Quando il Bayern ancora doveva affacciarsi alle prime vittorie (inizierà negli anni '70) la Juventus già aveva dato al calcio campioni clarissimi ed illustri, aveva vinto, era conosciuta nel mondo, "sfornava" campioni del mondo per la nazionale. Un giornalista inglese, presentando la finale di champions col Barcellona, per spiegare ai suoi lettori la Juventus, non potendo trovare esempi simili ha dovuto dire (per renderne l'idea) che è come il Liverpool meso assieme allo United per le vittorie con l'aggiunta di un Aston Villa per l'antichità delle origini (dato che anche Liverpool e United vinsero tardi).

 

La Juventus è una istituzione calcistica, sociale, culturale, basti pensare a cosa ha significato per le genti del Sud quel nome e quella squadra negli anni '30, quando la Juve divenne la prima e più tifata squadra italiana, contribuendo alla unione della nazione, perchè tifarla ti faceva sentire parte di qualcosa di grande, di vincente, di italiano, in paesi ancora scollegati dal lontano Nord industriale. Ha prodotto libri, poesie, storie, film, dibattiti, articoli infiniti; da quasi un secolo metà Paese la ama di un amore fedelissimo e metà la odia, dimostrando con questo che nessuno, neppure i nemici, ne può fare a meno.

 

La Juventus è una aristocrazia popolare, come nessuna è nobilissima nei tratti e nelle aspirazioni a primeggiare ed è di tutti in questo suo aprirsi ad ogni tifoso italiano e non. Fa sentire parte di una casta in cui parole come lavoro, dedizione, attaccamento, gruppo, tenacia, forza, vittoria sono vocabolario comune, per questo chi non ne fa parte non capisce come noi sì (vinciamo) e gli altri no e solo sporadicamente, se svolgiamo davanti l'intera storia calcistica del Paese.

 

Quanto si scriveva della Juventus 70, 80 o 90 anni fa vale ancora oggi, sembra scritto oggi: questo è l'incredibile e l'inimitabile della juventinità. Nella evoluzione dei costumi, nel mutare delle generazioni significa che il nucleo, lo spirito che alimenta la Juventus e le sue genti resta immutabile...e questo capirono i Sivori, questo ci vogliono dire, che il testimone che ci si passa di mano in mano è lo stesso e che la Juve non muore.

 

 

M'hai fatto piagne, mannaggia a te...

 

 

Ce lo sgrullano e ce lo sgrulleranno sempre, usando termini molto meno nobili dei tuoi.

Siamo la storia, siamo la Juventus.

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semplicemente Claudio Sala si sbaglia... ( e a me pare che Salvadore di giornate ne prese 4...)

 

la cosa bella, se volete, è che quel giorno al san Paolo io c'ero, portato da mio padre a vedere la Juve perchè ormai ne ero diventato tifoso, con sua grande soddisfazione (avevo quasi 8 anni)

 

la rissa si scatenò proprio per un alterco tra Sivori e Favalli, ne ho un ricordo sbiadito a distanza di tanti anni, l'unica immagine che ho stamapata in testa è la maglietta sanguinante di Salvadore colpito da Panzanato

 

credo che nessun giocatore, nemmeno Platini, sia mai stato come lui nel cuore di mio padre, che in quegli anni per lavoro aveva vissuto a Torino e ne aveva approfitatto per andare a vedere la sua Juve ogni volta che poteva

 

e raccontandomi quanto fossero fossero forti J. Hansen e Praest, Boniperti e Charles era chiaro per lui nessuno di loro valesse il mefistofelico Sivori, la cui sottile perfidia si esaltava (ed esaltava lui come gli altri tifosi ) nel tunnel che "doveva" rifilare all'avversario e che trovò la sua apoteosi in una partita contro le *, quando si prese la briga di farne 3, uno dopo l'altro, aspettandolo volontariamente dopo ognuno, al povero Invernizzi che lo marcava

 

e mentre me lo diceva un largo sorriso gli si apriva sul volto

 

negli anni '80, con Maradona a Napoli, ebbe poi occasione di conoscerlo e ancora mi ricordo con quale allegria mi raccontò tornando a casa la lunga chiacchierata che si era fatta con lui, rievocando i giorni in cui lo ammirava dagli spalti :)

 

Quasi a testimoniare un legame speciale che li univa el cabezon è mancato 4 giorni dopo il mio papà, e per lo stesso male...

 

Grazie per questo toccante ricordo!

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Ho 23 anni e, forse per pigrizia, non mi ero mai interessato ad approfondire la storia di Omar Sivori. Stasera ho avuto occasione di farlo grazie a questo bellissimo topic e ai commenti da brividi che ne sono susseguiti. Grazie di cuore! Fino all fine forza Juventus!

Complimenti Sinceri!!!

Amore indimenticabile che mi ha fatto innamorare a 10 anni della Juve.Dal 57 al 65 c'era poca televisione si aspettava la rubrica Lo Sport la sera verso le 18 e giornali qualche volta "Calcio e Ciclismo Illustrato" Corriere dello Sport e sopratutto dopo il 60 Hurra Juventus. E spesso si parlava delle sue "gesta" di campione e di ribelle. Piansi quando passò al Napoli ed odiai Heriberto Herrera che ne causò la partenza (anche se poi esultai per la conquista dello scudetto 1967 all'ultima giornata a scapito della prescritta, un altro 5maggio soltanto che allora era il 1' Giugno, Ti ricordo con nostalgia e con orgoglio. Ho parlato tanto di te a mio figlo e nipoti ed essi non hanno potuto fare a meno di diventare juventini . Sivori rimase sempre juventino e il suo amore traspariva anche dagli interventi che faceva in TV. Grazie Leevancleef per averlo ricordato.

 

Grazie a voi per aver apprezzato!

:)

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Cara Amica ,

Tu sei il prototipo di " Innamorato/a " della JUVENTUS F.C. 1897 che da sempre auspico possa

aumentare il proprio numero per ciò che concerne ed attiene la presenza su VS !

 

Giovane , intelligente ma soprattutto geneticamente predisposta ad apprendere ed incrementare

il proprio " bagaglio " di nozioni a " Tinte Bianconere " !

 

COMPLIMENTI e te li invia uno che ha iniziato a seguire la JUVE nell'Aprile del 1958 ed ancora ,

imperterrito , continua a " rovistare " tra gli " Archivi Polverosi " della Nostra " GLORIOSA STORIA " !

 

Buona Domenica ! :) Stefano .

 

Caro Stefano, troppo gentile .imb la tua opinione su di me è motivo di grande orgoglio, per me, poiché non ho che da imparare da te e dagli altri fratelli veterani cavalieri al servizio della Signora. Buona domenica a te .salve

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Infatti io non le ricordo.Le ho tirate fuori solo perche' sono uscite dalla bocca Di Cucci.

Zoff dice 11 https://www.google.i...z2zH13iwn9Nn8Nw

Qui 6 https://www.google.i...RNABI1s8auIeJMA

Mi fermo qui con la ricerca.

 

Caro Fracca ,

 

figurati che sono riuscito a trovare anche un " 9 " giornate di squalifica !

Ribadendo che le giornate di stop furono 6 è comunque veramente singolare che ci siano svariate versioni

circa la " reale ed effettiva " consistenza della squalifica !

Una cosa è certa : anche " 11 giornate " è assai quotato ( a meno che , in un primo momento la stampa avesse ipotizzato 11 giornate e non le 6 che gli furono comminate ! E' un po' un " Mistero Buffo " ! )

 

Nella mia ricerca ho trovato questo interessante articolo : te lo passo !

 

Tratto da " La Voce " Quotidiano Online del 04/10/2015 a firma G.Zagarese :

 

La Juve ed i suoi Campioni. Omar Sivori: irascibile, rissoso ma geniale

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Arriviamo a lui, il terzo componente del ‘Trio Magico’. Dopo Charles e Boniperti è il turno di Omar Sivori, all'anagrafe, Enrique Omar Sivori. Nasce a San Nicolas de Los Arroyos, il 2 ottobre del 1935, una città della Provincia di Buenos Aires.

Di chiare origini italiane: suo nonno paterno, immigrato da Cavi di Lavagna, una frazione nella provincia di Genova, mentre sua mamma, Carolina era di origini abruzzesi. Da ragazzo entra a far parte del River Plate, squadra di cui facevano parte altri due fenomeni argentini: Angel Labruna e Felix Loustau. Una squadra che fu soprannominata ‘Maquina’, vincendo negli Anni Quaranta, quattro Titoli nazionali. Sempre nello stesso periodo, gli venne dato il soprannome ‘El Cabezon’, grazie alla sua folta capigliatura, ma veniva chiamato anche ‘El Pibe De Oro’ o ‘El Gran Zurdo’, il grande mancino perchè amava giocare prevalentemente con il sinistro.

Prima di vestire la casacca bianconera, in Argentina El Cabezon mette in bacheca diversi Titoli importanti: Primera Division Argentina, Copa Rio De la Plata. Nella Stagione 1957/58, veste per l'ultima volta la maglia dei Millonarios, per poi sbarcare alla corte della Vecchia Signora.

A 21 anni compiuti, Sivori arriva in Italia grazie all'ex juventino Renato Cesarini, allenatore della Nazionale argentina. La Juventus paga 10 milioni di pesos per il suo cartellino: record per l’epoca, anno 1957. All'esordio va ad affiancare il duo Charles-Boniperti ed il suo tasso tecnico va a completare e comporre il ‘Trio Magico’. Trio che tra gli anni Cinquanta e Sessanta, è la fortuna della Juventus.

Sivori gioca con i bianconeri 257 partite ufficiali, segnando 170 reti, con la Juventus. Visse il periodo di maggior successo, vincendo tre Scudetti, tra cui il primo storico per la Stella ed altrettante Coppe nazionali. Nel 1960 riuscì a conquistare il suo unico Titolo di Capocannoniere, mentre l'anno successivo, grazie al suo stato di oriundo, venne insignito del ‘Pallone d'Oro’ come miglior giocatore europeo; record doppio in quanto per la prima volta, un calciatore italiano (seppur italo-argentino), calciatore della Juventus, squadra Italiana veniva premiato con un riconoscimento prestigioso.

Ultimo elemento del ‘Trio Magico’ a lasciare la Juventus nel 1965, a causa del rapporto non idilliaco con l'allora allenatore, Heriberto Herrera. Secondo Sivori, troppa disciplina e allora, via all'ombra del Vesuvio, grazie all'ottimo lavoro di Bruno Pesaola ed al presidente, Achille Lauro che per ottenere il cartellino, acquistò due motori navali per la sua flotta e versò 70 milioni per il cartellino. A Napoli trova in squadra Josè Altafini, con il quale formerà una coppia-goal tutta sudamericana.

Con il Napoli vince nel 1966 la Coppa delle Alpi ed ottiene buoni piazzamenti in Classifica, nelle tre Stagioni partenopee. Nell'estate del 1967, in tournee con il Napoli si procura un serio infortunio al ginocchio che lo costringe ad essere per le due stagioni successive, a mezzo servizio. Poi, il 1° Dicembre del 1968, durante la partita Napoli-Juventus, un litigio importante con l'arbitro Fulvio Pieroni, finisce con l'espulsione e 6 Giornate di squalifica; questo episodio lo convince a dare l’addio al Calcio giocato, annunciandolo in televisione durante la tredicesima puntata di ‘Canzonissima’, il 21 Dicembre del 1968, con un collegamento da Napoli.

Che non fosse un tipo tranquillo, era noto a tutti. Inquieto e rissoso, non esitava a scatenare zuffe. Del resto, le 33 Giornate di squalifica scontate in Italia, sono la prova del carattere di questo Campione. Diversi sono gli episodi; in una partita con la maglia della Juventus, stava per scagliarsi contro un avversario, ma John Charles, il ‘Gigante Buono’ lo fermò dandogli uno schiaffone; il 25 marzo del 1962, Juventus-Sampdoria, all'80° minuto aggredì l'arbitro Grignani: riteneva ingiusta la sua espulsione. Un gesto che gli costò 6 giornate di squalifica. Nel 1967, con la maglia del Napoli, inveì contro l'allenatore Pesaola: 6 Giornate di squalifica ed 1 milione di multa; nel dicembre del 1968, prima del ritiro dal calcio giocato, in occasione di Juventus-Napoli, dopo aver steso lo juventino Favalli, fu espulso e punito con 6 Giornate di squalifica.

Come spesso accade per i Fenomeni, genio e sregolatezza.

Dopo il ritiro da Calciatore, si dedicò alla carriera di allenatore nella natia Argentina, guidando il Rosario Central e l'Estudientes, per poi divenire CT della Nazionale argentina, compito delicato. L'obiettivo era la qualificazione ai Mondiali in Germania dell'Ovest. Obiettivo raggiunto con tre vittorie ed un pareggio, con un episodio che resterà nella storia del Calcio. Dovendo giocare due partite ravvicinate, una al livello del mare e l'altra a 3650 mt di quota (La Paz), allestì due differenti Nazionali formate da calciatori titolari e altri non convocati con frequenza. La prima allenata da lui, la seconda mandata a prepararsi in gran segreto sulle Ande, agli ordini del suo secondo. La Nazionale che venne definita ‘da Montagna’. Nel 1974 venne allontanato dalla Nazionale per divergenze con il presidente della Federazione, Juan Domingo Peron.

Omar Sivori si cimentò anche come attore cinematografico, interpretando sè stesso in "Idoli in Controluce", con Massimo Girotti, il papà di Terence Hill e Valeria Ciangottini; nel 1970, insieme ad Alberto Sordi ne "Il Presidente del Borgorosso Football Club".

Insomma, una vita da protagonista. Unico calciatore insieme a Gigi Riva, Roberto Bettega, Francesco Pernigo, Alberto Orlando e Carlo Biagi ad aver segnato una quaterna con la maglia della Nazionale italiana ed unico, insieme a Silvio Piola, ad aver segnato sei goal in una partita di Serie "A". Fu anche commentatore sportivo, apprezzato e competente, polemizzando spesso verso la classe arbitrale.

Negli ultimi anni di vita, lasciò l'Italia per tornare nella sua casa di San Nicolàs de los Arroyos. Spostato con Maria Elena Casas, ebbe tre figli: Nèstor, Miriam e Humberto: quest'ultimo, morto all'età di 15 anni nel giugno del 1978 per un tumore.

El Cabezon- El Pibe De Oro- El Gran Zurdo, ci lascia il 17 febbraio del 2005 a 69 anni, nella sua casa argentina chiamata ‘La Juventus’, in omaggio al Club Italiano, a causa di un tumore al pancreas.

Amici lettori, che dire… forse non è sufficiente questo pezzo per ricordare un Campione così, Fenomeno ed innamorato della Juventus, al punto di chiamare la sua casa con il nome del Club che si è innamorato di lui, insieme ai tifosi e lui, di loro.

Buona lettura. Vi aspetto al prossimo personaggio che sarà... Sorpresa!

 

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Senza aprire un altro post, vi chiedo, secondo voi è stato più grande di Platini?

Non ho potuto vederlo ma sono curioso di conoscere il parere di chi è più grande di me che ho solo 50 primavere alle spalle :)

 

Imparagonabili. Personalmente poi io sono contro i raffronti per stabilire classifiche dei più grandi, le ritengo quasi impossibili. In questo caso ancora di più in virtù della diversa epoca storica e delle caratteristiche dei due giocatori.

 

Però uno spunto è questo: al di là della "forza" dei due giocatori, e dell'apporto totale che davano alla squadra, Sivori è stato il giocatore calcisticamente più anarchico della storia del calcio (o uno dei), Platini il giocatore calcisticamente più intelligente della storia del calcio (o uno dei... anzi, in questo caso no, vale l'articolo "IL").

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Da fan sfegatato dei tuoi topic, spero sempre nell'uscita di un tuo libro a riguardo, un'opera omnia. Vox populi... @@

 

Beh, ti ringrazio davvero per il tuo bellissimo attestato di stima!

Non so nemmeno trovare le parole per ringraziarti se non dicendoti che il piacere è veramente il mio nel prendere atto di certi apprezzamenti!

GRAZIE! :)

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Una sezione del forum dedicata a questo tipo di topic non sarebbe male. Certo affrontando svariati temi su giocatori allenatori e anche singole stagioni.

 

In realtà ci sarebbero già Ju&Me e Ricordi in Bianco e Nero ;)

Cmq se riusciremo daremo ulteriore linfa alla parte storica :)

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Ahimè , Omar fu anche questo !

Ricordo queste dichiarazioni come se fosse adesso : sportivamente parlando ebbero lo stesso fragore di una

" Bomba Atomica " ! Non immaginate le polemiche che ne seguirono ! Tutta la tifoseria , da sempre dalla

parte di Omar nonostante le sue bizze , non gradì e solo l'inevitabile incedere del Tempo aiutò i supporters

a dimenticare : giuro , restammo tutti attoniti !

 

Dichiarazioni rilasciate alcuni giorni dopo quel rissoso Napoli-Juve 2-1 del 1/12/68 !

 

Sivori era a Napoli ma il suo cuore era a Torino e mai accettò il fatto che HERIBERTO HERRERA lo

considerasse alla pari dei Ragazzi della Primavera e , soprattutto , che la SOCIETA' , alla fine , si

fosse schierata dalla parte del Tecnico !

 

Insomma con totale assenza di lucidità e serenità , il Mitico Omar , la fece fuori dal vasino !

 

Nel corso degli anni a venire , e guai così non fosse stato e com'era giusto e doveroso che fosse ,

i rapporti tra JUVENTUS e SIVORI si ricomposero !

 

Infuriato, il 5 dicembre l'argentino negli spogliatoi del San Paolo chiama i cronisti e improvvisa una

arringa terrificante contro il "nemico" Heriberto: «Penso che il presidente Catella dovrebbe

occuparsi di più di ciò che accade nella Juventus. Dieci giorni prima della partita con il Napoli,

per esempio, Salvadore e Del Sol hanno fatto a pugni e a Torino nessuno ha parlato. Così come

non hanno parlato di altri incidenti, quando Salvadore prese un ferro dal bagno degli

spogliatoi per darlo in testa a Heriberto e fu trattenuto da Del Sol, o quando Combin prese a

pugni Heriberto, il quale, almeno una volta la settimana, lo sfidava a battersi fuori dallo

stadio; o quando Dell'Omodarme scagliò una sedia nella schiena di Heriberto o quando ancora

Del Sol ruppe una bottiglia di acqua minerale per poi darla in testa allo stesso Heriberto.

Inoltre Herrera rimproverava sempre Sacco in questi termini: «Sei buono solo ad ammazzare ì

vecchi!», perché Sacco aveva avuto un tragico incidente d'auto. Questa è la Juventus, una

squadra che scende in campo con i nervi tesi. Una squadra che non scende in campo tranquilla,

perché Heriberto più che al calcio la prepara a fare a pugni!».

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E chi sono io per commentare tali e nobili gesti e parole? Grande Sivori e Grande Orsi....e aggiungo che se Mumo Orsi si è alzato in piedi al sentire il nome Juventus, io dal mio piccolo posso solo inchinarmi e strisciare dinnanzi a ciò

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/Ero un piccolo bambino nel 1959/60, quando mio padre, che al tempo era arbitro e commissario di campo, mi porto' a Firenze, citta' antipatica ma a noi vicina, a vedere la Juventus della quale era tifoso, data la carica e i tempi assai piu' elastici, il babbo aveva libero accesso agli spogliatoi per cui mi condusse a conoscere i giocatori della Juventus ed immaginatevi la mia sorpresa e la mia gioia quando John Charles il gigante gallese, mi sollevo' e mi prese in collo o quando Sivori mi strinse la mano come fossi un adulto e lo stesso fece Boniperti e Garzena e Mattrel e tutti gli altri.Momenti indimenticabili ai quali devo la mia eterna ed incrollabile fede Juventina.

,

 

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Troppo spesso Omar "cabezon" viene colpelvolmente dimenticato quando si parla dei grandissimi del calcio... Non credo che sia molto lontano dai due che tutti nominano quando si parla del miglior giocatore di tutti i tempi... Grande Sivori sei un mito... .allah

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Caro Stefano, troppo gentile .imb la tua opinione su di me è motivo di grande orgoglio, per me, poiché non ho che da imparare da te e dagli altri fratelli veterani cavalieri al servizio della Signora. Buona domenica a te .salve

 

Cara Amica ,

 

mi sopravvaluti ma ciò non toglie che non possa e non debba esimermi dal " Sentitamente Ringraziarti "

per l'eccessivo ma gradito attestato di stima nei miei confronti !

 

Buon proseguimento ! :) Stefano .

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Ricordo anche un'intervista dall'Argentina in epoca prefarsopoli dove disse che l'inter non si poteva paragonare a Juve e Milan ma al massimo poteva essere messa sul piano di Roma e Napoli visto che nei 30 anni tra il 1970 e la fine del millenio aveva cisnto solo 2 scudetti (Bersellini e Trap) come queste ultimw. Dallo studio un indignato Bergomi ricordò che c'era anche lo scudetto di Invernizzi ad inizio anni 70.....gelo in studio......

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Ahimè , Omar fu anche questo !

Ricordo queste dichiarazioni come se fosse adesso : sportivamente parlando ebbero lo stesso fragore di una

" Bomba Atomica " ! Non immaginate le polemiche che ne seguirono ! Tutta la tifoseria , da sempre dalla

parte di Omar nonostante le sue bizze , non gradì e solo l'inevitabile incedere del Tempo aiutò i supporters

a dimenticare : giuro , restammo tutti attoniti !

 

Dichiarazioni rilasciate alcuni giorni dopo quel rissoso Napoli-Juve 2-1 del 1/12/68 !

 

Sivori era a Napoli ma il suo cuore era a Torino e mai accettò il fatto che HERIBERTO HERRERA lo

considerasse alla pari dei Ragazzi della Primavera e , soprattutto , che la SOCIETA' , alla fine , si

fosse schierata dalla parte del Tecnico !

 

Insomma con totale assenza di lucidità e serenità , il Mitico Omar , la fece fuori dal vasino !

 

Nel corso degli anni a venire , e guai così non fosse stato e com'era giusto e doveroso che fosse ,

i rapporti tra JUVENTUS e SIVORI si ricomposero !

 

Infuriato, il 5 dicembre l'argentino negli spogliatoi del San Paolo chiama i cronisti e improvvisa una

arringa terrificante contro il "nemico" Heriberto: «Penso che il presidente Catella dovrebbe

occuparsi di più di ciò che accade nella Juventus. Dieci giorni prima della partita con il Napoli,

per esempio, Salvadore e Del Sol hanno fatto a pugni e a Torino nessuno ha parlato. Così come

non hanno parlato di altri incidenti, quando Salvadore prese un ferro dal bagno degli

spogliatoi per darlo in testa a Heriberto e fu trattenuto da Del Sol, o quando Combin prese a

pugni Heriberto, il quale, almeno una volta la settimana, lo sfidava a battersi fuori dallo

stadio; o quando Dell'Omodarme scagliò una sedia nella schiena di Heriberto o quando ancora

Del Sol ruppe una bottiglia di acqua minerale per poi darla in testa allo stesso Heriberto.

Inoltre Herrera rimproverava sempre Sacco in questi termini: «Sei buono solo ad ammazzare ì

vecchi!», perché Sacco aveva avuto un tragico incidente d'auto. Questa è la Juventus, una

squadra che scende in campo con i nervi tesi. Una squadra che non scende in campo tranquilla,

perché Heriberto più che al calcio la prepara a fare a pugni!».

 

Fosse solo questo... .ghgh

Per questo ormai sorrido quando leggo quelli che si scagliano a morte contro certi addii. Fossero esistiti all'epoca in un ipotetico forum avrebbero detto peste e corna di parecchia gente...

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Caro Fracca ,

 

figurati che sono riuscito a trovare anche un " 9 " giornate di squalifica !

Ribadendo che le giornate di stop furono 6 è comunque veramente singolare che ci siano svariate versioni

circa la " reale ed effettiva " consistenza della squalifica !

Una cosa è certa : anche " 11 giornate " è assai quotato ( a meno che , in un primo momento la stampa avesse ipotizzato 11 giornate e non le 6 che gli furono comminate ! E' un po' un " Mistero Buffo " ! )

 

Nella mia ricerca ho trovato questo interessante articolo : te lo passo !

 

Tratto da " La Voce " Quotidiano Online del 04/10/2015 a firma G.Zagarese :

Grazie Stefano.Visto ora,appena rientrato da Livorno.Ciaoooooo

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