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29 MAGGIO 1985

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Su 29 MAGGIO 1985

  • Titolo utente
    Capitano
  • Compleanno 3 Luglio

Informazioni

  • Squadra
    Juventus
  • Sesso
    Uomo
  • Biglietti
    Nessuno
  • Provenienza
    DAL SUD DEL NORD
  • Interessi
    JUVENTUS - Sport in generale -
    Materie Umanistiche - Storia -
    Roma-Parigi-Assisi-Lago di Garda -
    Dialogo e Confronto -

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  1. 29 MAGGIO 1985

    Andrea Fortunato per sempre nei nostri cuori

    Cara sorella bianconera, sebbene io sia del tutto conscio che non merito, assolutamente non merito, tanta pregiata e graditissima considerazione, avverto l'obbligo, e nel contempo, il piacere di Ringraziarti per le parole di apprezzamento che hai inteso spendere nei confronti della mia persona : sei veramente troppo gentile ! Buona serata, Stefano !
  2. 29 MAGGIO 1985

    Andrea Fortunato per sempre nei nostri cuori

    ... In occasione della seconda edizione della Giornata Mondiale della Tutela della Salute nello Sport, Gianluca Vialli ricorda il suo ex compagno di squadra Andrea Fortunato nel giorno del venticinquesimo anniversario della sua morte... ... ora si sono ricongiunti su quei " Campi di Calcio " sospesi lassù tra nuvole e cielo, orgogliosi di aver indossato ed onorato la gloriosa " Maglia Bianconera " e, seppur con tempi e modalità diverse, d'essere sempre scesi in campo per difendere e far rispettare il buon nome della " Vecchia Signora " ! Andrea e Gianluca, un virtuale ma sincero abbraccio ad entrambi, Stefano !
  3. 29 MAGGIO 1985

    Andrea Fortunato per sempre nei nostri cuori

    Parzialmente tratto da : " Il Pisa siamo noi - Chi ha il Pisa nel cuore " - del 06/01/2011 - Esaustivo ed assai " toccante resoconto " di come, troppo spesso, l'incedere del nostro cammino sul pianeta " Terra ", per molti esseri umani, in maniera perfida e sibillina, possa assumere toni e connotati di una vera e propria " Via Crucis ". Per certi aspetti, questa tristissima ed iniqua vicenda, mi rimanda alla memoria il " Calvario " di Armando Picchi, l'assurda tragedia di Alessio Ferramosca & Riccardo Neri .. per non parlare dei " 39 dell'Heysel " .. Erika Pioletti venuta a mancare in Piazza San Carlo a Torino ove si era recata per, seppur virtualmente, stare vicina alla sua " Juve " .. e .. ca va sans dire .. Gianluca Vialli , troppo presto rapito agli affetti dei suoi cari e di tutti coloro che lo hanno apprezzato sia come " calciatore ", ma soprattutto, come " Uomo " con la " U " maiuscola. Fortunato nasce a Salerno il 26 Luglio 1971.Andrea giocava come difensore nel ruolo di terzino; dopo i primi calci al pallone all’età di 13 anni lascia Salerno dopo aver giocato nelle squadre di periferia e nella Giovane Salerno,una squadra locale dilettante, per partire verso il Nord entrando a far parte del Como, a patto con i genitori di proseguire sempre gli studi prendendo il diploma di ragioniere perché non si sa mai come può andare nel calcio. Invece nel calcio ci entra da professionista giocando appunto con il Como nell’ottobre 1989 esordendo in Serie B nella partita contro il Cosenza vinta per 1 a 0. In quella stagione colleziona 16 presenze,la squadra subisce continui cambi di allenatore che di fatto la fa retrocedere. In Serie C1 viene chiamato alla guida della panchina comasca Eugenio Bersellini (allenatore del Pisa nella stagione 1993-94) che fa ritrovare serenità alla squadra e alla società facendola arrivare terza in classifica perdendo però poi lo spareggio play-off; Fortunato diventa una colonna portante della squadra giocando ben 27 partite. Nell’estate del 1991 viene ingaggiato dal Genoa di Aldo Spinelli per 4 miliardi di Lire,una vetrina importante perché in Serie A, ma allo stesso tempo difficile perché titolare gioca il Brasiliano Branco,oltretutto un litigio con Maddè,vice allenatore di Bagnoli in quell’anno,lo fa allontanare dal Genoa che lo “parcheggia” in prestito al Pisa in Serie B. Nella stagione 1991-92 colleziona 25 presenze nella squadra nerazzurra allenata da Ilario Castagner giocando con calciatori del calibro di Chamot,Cristallini,Rotella,Simeone,Ferrante per citarne alcuni. Un solo anno dove tutti hanno potuto ammirare la bravura e la classe di questo Calciatore. L’anno successivo ritorna alla “casa base” del Genoa dove gioca per 33 partite e riesce a segnare anche tre reti,proprio nell’ultima giornata siglò la rete in Genoa-Milan terminata 2 a 2 che valse la salvezza per la squadra ligure. Il presidente Spinelli aveva richieste durante l’anno per Fortunato ma anche per Christian Panucci,e proprio Spinelli disse a Fortunato prima della fine del campionato che lo aiutasse a far salvare la squadra e poi lo avrebbe lasciato partire per le squadre che lo richiedevano, e così fu,il Genoa si salvò e Andrea Fortunato viene ingaggiato dalla Juventus dove gioca titolare e registra 27 presenze segnando un gol. Arrigo Sacchi,C.T. della Nazionale lo convoca qualche volta e il suo esordio in azzurro avviene il 22 settembre 1993 contro l’Estonia; per il successivo Mondiale negli USA, Sacchi non lo convocò a causa del rallentamento fisico, all’inizio inspiegabile, che causò anche dei diverbi con i tifosi accusandolo di scarso impegno. Il dottor Riccardo Agricola (responsabile sanitario della Juve) lo fa sottoporre ad alcune visite e analisi,perché appunto Andrea sembrava affaticato,non giocava più come prima quando metteva l’anima (disse che ‘in campo darei l’anima anche per mille lire’),un concentrato di energia ed esplosività che all’improvviso sembrava spenta. Il 20 Maggio 1994 inizia la storia drammatica di Andrea Fortunato: gli viene diagnosticata all’ospedale Molinette di Torino una forma di leucemia linfoide acuta. Gli ultras bianconeri si strinsero attorno al giovane difensore chiedendo pubblicamente scusa per il trattamento che gli avevano riservato in precedenza. Dichiara di ‘voler vincere questa battaglia’. Fu trasferito all’ospedale di Perugia per sottoporsi ai trattamenti di chemioterapia e parziali trapianti cellulari da parte della sorella e dal padre , non potendo ricevere totale trapianto del midollo osseo. Il fisico di Andrea migliora e si parla di una totale guarigione dalla malattia,viene convocato in occasione della partita contro la Sampdoria il 26 Febbraio 1995, ma comunque non scenderà in campo. Il padre gli dona cellule del suo midollo osseo e si vede qualche miglioramento,inizia anche un lavoro di riabilitazione in palestra,viene continuamente incitato e tempestato di telefonate dai suoi compagni di squadra,Vialli,Baggio e Ravanelli su tutti. Si vede nuovamente ottimismo perché Andrea migliora; però è solo un illusione perché il 25 Aprile 1995 una banale influenza riesce a stroncare il fisico di Andrea ancora non del tutto guarito. Il funerale si svolse a Salerno davanti a cinquemila persone,Gianluca Vialli e altri giocatori tennero discorsi d’addio davvero toccanti. Andrea è stato un campione,avrebbe vinto e meritato tanto altro,era uno che dava l’anima in campo,dava tutto,lottava su tutti i palloni,poi purtroppo ha dovuto combattere la sfida più difficile. La malattia,l’ha affrontata come sempre con tenacia e con la voglia di potercela fare alternando alti e bassi di umore, ha lottato con tutto se stesso,non ce l’ha fatta,ma per noi è sempre lì in mezzo al campo a rincorrere gli avversari,a saltare di testa e a correre sulla fascia fino all’ultimo secondo. Caro Andrea, sempre e comunque nei nostri cuori ! Stefano !
  4. 29 MAGGIO 1985

    [Live] Cagliari - Juventus 2-2

    ... facciamo letteralmente schifo ... questa non è la " JUVENTUS " ... però ... annullare un gol per un fuorigioco inesistente .. assurdo .. come quello che è stato annullato ai bianconeri .. è un qualcosa di inaccettabile : una vera propria " porc.ata " ... ciò non toglie che la NON-PRESTAZIONE della JUVENTUS ..E' VERAMENTE QUALCOSA DI ASSURDO ED INAMMISSIBILE : VERGOGNA
  5. 29 MAGGIO 1985

    Offese a Superga, la Juventus condanna: “Una mancanza di rispetto”

    ... Caro amico, purtroppo, non si tratta di essere " animali ", quali peraltro, seppur grazie ad un lungo e complesso percorso di " evoluzione ", vennero e vengono definiti " esseri umani ", ma bensì, in questo caso, si ha a che fare con dei " minus habentes " che a pieno titolo, e con totale " dismerito ", con l'accezione più negativa del termine, vanno considerati come delle vere e proprie " bestie " ( alla stessa stregua di coloro che, ancora al giorno d'oggi, infangano la memoria dei 39 defunti dell'Heysel ) ... Tanti anni orsono, quale fondatore e presidente di uno " Juventus Club " ( Club con circa 300 iscritti e 30 anni di attività ) organizzai una trasferta in pullman per poter assistere ad una partita di - Coppa UEFA - match che si sarebbe disputato in serata .. ma .. prima di raggiungere il " Comunale ", il " programma " prevedeva una visita .. ma soprattutto .. un doveroso " Omaggio " .. a tutti coloro che persero la vita sulla " Collina di Superga " . Eravamo in 52 .. anzi .. 53 .. compreso l'autista ( anch'egli ritenne opportuno aggregarsi e condividere la nostra iniziativa ) .. e tutti .. nessuno escluso .. con il massimo ed incondizionato rispetto .. porsero il loro sincero ed accorato saluto. Va da sè che, com'era giusto e doveroso che fosse, sul luogo del tragico " impatto " lasciammo un gagliardetto della nostra amata " Juventus " ed alcune sciarpe bianconere . Tornati al pullman per raggiungere il " Comunale ", durante tutto il tragitto una sorta di assoluto .. rispettoso .. e nel contempo " assordante silenzio " pervase il nostro mezzo di trasporto : in maniera spontanea fu un deferente e sincero saluto a tutti coloro che, nessuno escluso, persero la loro vita in quell'immane tragedia. ... E ne son certo, così come sono certo del quotidiano sorgere del sole che, tutti costoro ... ... sarebbero stati i primi a condannare e censurare certi assurdi ed inaccettabili atteggiamenti ... Buona Domenica a te e famiglia, Stefano ! P.S. - ed a proposito di " famiglia ", non dimentichiamo mai quante " famiglie ", in quelli che erano i loro più cari " affetti ", furono psicologicamente, e non solo psicologicamente, travolte da quella smisurata tragedia !
  6. 29 MAGGIO 1985

    Possibile nuovo socio?

  7. 29 MAGGIO 1985

    Possibile nuovo socio?

    In che ruolo gioca questo .. Delisting .. ? P.S. - va da sè che sto scherzando : ogni tanto " alleggerire " un po' la " pesante atmosfera " che da diverso tempo, con accezione non proprio positiva, verga le vicissitudini legate alla nostra " Juventus " , sia sul terreno di gioco che al di fuori di esso, può rendere meno cupo e fosco il nostro affetto per la " Vecchia Signora "
  8. 29 MAGGIO 1985

    La Juventus è la squadra più tifata in Italia: la classifica

    .... aggiungerei anche Roma e Fiorentina ... Buona giornata, Stefano !
  9. 29 MAGGIO 1985

    Non è tempo per noi

    Cari fratelli bianconeri, seppur con qualche leggero ed ininfluente distinguo, condivido appieno e faccio anche miei sia il tono che il contenuto dei vostri assai graditi post ! Buona serata, Stefano !
  10. 29 MAGGIO 1985

    Non è tempo per noi

    Carissimo @Wonderwall84 condivido e sottoscrivo appieno sia il tono che il contenuto che animano ed accompagnano la tua profonda e dotta manifestazione di profondo e strenuo affetto nei confronti della nostra amata " Vecchia Signora ". Trattasi di pregiate e ponderate considerazioni da collocare in ambito : " Che si vinca o che si perda .. sia nella buona che nella meno fausta sorte .. fino alla fine ...sempre e solo Forza Juve " . Ed il sottoscritto, che segue la nostra amata " Juventus F.C. 1897 " fin dagli anni '50, quando lo strumento di lavoro .. ergo .. il pallone era di vero cuoio e le " cuciture " andavano ammorbidite ed accarezzate con " grasso di bue ", e soprattutto, non cambiava direzione ad ogni refolo di vento, così come invece da diversi anni accade con gli attuali, con e per la " Madama Bianconera " ne ha viste e fatte di ogni sorta e risma .. fino ad idealmente elevarla ad inseparabile " compagna di vita " . Ma, se mi è concesso, senza essere accompagnato e mosso da spirito di polemica alcuna, confidando sulla tua tolleranza/comprensione, nel tua pregevole disamina, a mio opinabile parere, e " facendo un po' le pulci " al tuo, peraltro a me assai gradito, post, c'è un " passaggio " che ritengo essere un po' troppo severo e penalizzante nei confronti di una più che discreta parte della tifoseria bianconera : A cosa mi riferisco in particolare ? A ciò che, della tua piacevole e benvenuta riflessione, ho evidenziato in grassetto ed in rosso ... " La semifinale di coppa Italia ha restituito un sorriso e un barlume di fiducia dopo un bimestre terrificante, fatto di agonia sportiva, tristezza calcistica e mancanza di identità. Pur non cancellando affatto tutti i leciti motivi di totale assenza di fiducia verso situazione, staff, società e soprattutto guida tecnica, bisogna ricordare sempre che la Juventus si sta giocando un trofeo. Non la Champions League, certo. Ma un trofeo che il tifoso Juve, quello vero, vuole vincere. Perché, nonostante qualcuno anche pubblicamente sembra averlo dimenticato, vincere è e deve essere unico obiettivo. Purtroppo, anche ieri sera il popolo bianconero confermava la sua condizione di squilibrio totale, figlia della modernità e dell'assenza della famiglia Agnelli quale simbolo identitario che ha sempre contraddistinto la Juventus divulgando appartenenza. Vedere uno stadio diviso tra chi fischia e chi tifa, chi incita allenatore e chi contesta da l'idea di un mercato del pesce e non certo di un fortino inespugnabile. Indebolisce la Juve invece di renderla più forte. Forse non è più tempo per noi, tifosi di una generazione se non vecchia, non certo ultima, che oggi, in caso di presenza, al posto delle canzoncine per Allegri, dei cori a petto gonfio sulla goliardia ultras, dei fischi ad Alex Sandro o delle contestazioni a partita in corso anche verso un presidente ormai non più parte formale della Juve, avremmo solo un obiettivo... sostenere la squadra senza dividersi tra fazioni e contrade. Questo non vuol dire sostenere il singolo. Ma la squadra. Non allegri. Non tizio o Caio. Senza fischiare o contestare a partita in corso. Ma in caso, solo alla fine. E che importa poi dell'insalata di dietrologie e discorsi annessi e connessi, magari collegabili alla realtà, ma non certo rilevanti. C'è la Juve in campo e una coppa da vincere. Tutto il resto rimane fuori. Fino alla fine. " - Escluse le seguenti tipologie di pseudo " Tifosi della Juventus " ( e trattasi di " minoranze " ) .. e cioè .. i .. A ) I violenti per antonomasia che vanno allo stadio come se dovessero andare in guerra e spesso prevaricano i " diritti " di altri sostenitori bianconeri B ) Coloro che, per anni ed anni, considerarono il " Club Bianconero " una sorta di " Bancomat personale " ( leggi : biglietti ed affini ) .. resto sempre e comunque convinto che .. C ) Visto e considerato che ogni essere umano è diverso dall'altro, e che ciascuno di noi ha il proprio " metro " di giudizio/sensibilità ... doti che di norma oltremodo si " esaltano " sia in positivo che in negativo a seconda delle imperscrutabili ed imprevedibili vicissitudini calcistiche ( nel " nostro caso ", ovviamente, mi riferisco a quelle a " tinte bianconere " ) fare una sorta di distinguo tra " JUVENTINO VERO " .. & .. " JUVENTINO NON VERO " mi pare essere una sorta di iniqua " penalizzazione/immiserimento " che lede e svilisce la più o meno " MANIFESTA JUVENTINITA' " di chi ha la Juve nel cuore ! D ) Per circa 30 anni, oltre ad averlo fondato, ho gestito uno " Juventus Club " ( fin dai tempi in cui la " Sede " della Juventus era in Galleria San Federico 54, in pieno centro a Torino - rammento ancora il numero di telefono : 011/516222 ) - Pur vivendo a circa 250 km da Torino, ho organizzato non so quante " trasferte " sotto la Mole .. ed in giro per l'Italia .. senza parlare delle " trasferte " al di là degli " Italici " confini ( la prima fu : AJAX - JUVENTUS - Finale di Coppa dei Campioni 1973 - In treno in quella che era l'assai ostica Jugoslavia di Tito - tra Andata e Ritorno circa 50 ore di treno- ogni 100 Km - i soldati " titini " salivano sul treno per controllare i documenti ) .. e ti posso assicurare che ogni supporter bianconero aveva il proprio modo di soffrire/gioire per la " Vecchia Signora ".. ma nessuno .. proprio nessuno .. l'ha mai tradita .. perchè erano .. " JUVENTINI VERI " - E ) Il mio " battesimo " in uno stadio per assistere ad una partita della " Juventus " avvenne il - 6 Aprile - dell'A.D. 1958 : ROMA - " STADIO DEI 100.000 " ( Stadio che divenne " Stadio Olimpico " nel 1960 in occasione delle Olimpiadi ) Partita : " LAZIO - JUVENTUS " - La Juve per prevalse per - 1 a 4 - // 3 gol di Charles - 1 gol di Sivori // Miglior " battesimo " non avrei potuto avere ( dal 1958 al 1968 ho vissuto a Roma in quanto la mia famigli lì si era trasferita per questioni legate all'attività del mio genitore .. ca va sans dire .. juventino come .. se non più .. di me, anche perchè, a differenza mia, lui incarnava quello che era il vero e pregiato " Stile Juventus " - rispetto a lui io ero, ed in parte ancora sono, un po' più " caliente " ) Perdona se mi sono fatto " prendere la mano " .. ma .. in .. " Casa mia " .. oltre ad essere un " DOGMA " .. la " JUVENTUS F.C. 1897 " è sempre stata e sempre sarà " UNA DI FAMIGLIA " .. .. Cordialmente, Stefano !
  11. - Lo scudetto del 1910 : nella partita di spareggio per lo scudetto la " Pro - Vercelli " mandò in campo ragazzini dagli 11 ai 14 anni - e perchè ciò avvenne ? Perchè la " Pro-Vercelli " aveva chiesto ai nerazzurri di rinviare la partita in quanto molti dei suoi giocatori erano impegnati per vicende legate al " servizio militare " - i " bauscioni " non accettarono - la partita, anzi, la farsa, finì 10 - 3 per i nerazzurri - - I " caffè " di Helnio Herrera - tratto da " Storie di Calcio " : A che cosa si riferisce, Ferruccio Mazzola? «Sono stato in quell’Inter anch’io, anche se ho giocato poco come titolare. Ho vissuto in prima persona le pratiche a cui erano sottoposti i calciatori. Ho visto l’allenatore, Helenio Herrera, che dava le pasticche da mettere sotto la lingua. Le sperimentava sulle riserve (io ero spesso tra quelle) e poi le dava anche ai titolari. Qualcuno le prendeva, qualcuno le sputava di nascosto. Fu mio fratello Sandro a dirmi: se non vuoi mandarla giù, vai in bagno e buttala via. Così facevano in molti. Poi però un giorno Herrera si accorse che le sputavamo, allora si mise a scioglierle nel caffè. Da quel giorno “il caffè” di Herrera divenne una prassi all’Inter». Cosa c’era in quelle pasticche? «Con certezza non lo so, ma credo fossero anfetamine. Una volta dopo quel caffè, era un Como-Inter del 1967, sono stato tre giorni e tre notti in uno stato di allucinazione totale, come un epilettico. Oggi tutti negano, incredibilmente. Perfino Sandro. Da quando ho deciso di tirare fuori questa storia, non ci parliamo più. Lui dice che i panni sporchi si lavano in famiglia. Io invece credo che sia giusto dirle queste cose, anche per i miei compagni di allora che si sono ammalati e magari ci hanno lasciato la pelle. Tanti, troppi…». ecc.ecc.ecc. - ... salvo poi ... ritrattare : a chi mi riferisco ? Al fratello Sandro ! Tratto da " Avvenire " del 12 Novembre 2015 : «Sul doping mio fratello Ferruccio aveva ragione, le cose sono vere: negli ultimi anni hanno abbiamo avuto un conflitto, ma alla fine, alla sua fine, ci siamo ritrovati. Io ad un certo punto cominciai ad avere, in campo, dei fortissimi giramenti di testa. Andai dal medico che mi fece fare tutte le analisi e mi disse che dovevo fermarmi, che avevo problemi grossi. Mi disse che dovevo stare fuori almeno sei mesi. Ma questo Herrera non lo voleva. Da dove nascevano quei valori sballati? Non lo so. Ma so che, prima della partita, ci davano sempre un caffè. Non so cosa ci fosse dentro. Ricordo che un mio compagno, Szymaniak, mi chiese se prendevo la simpamina. Io non sapevo cosa fosse ma qualcosa che non andava, qualcosa di strano, c’era». Se Ferruccio Mazzola fosse qui – è morto nel 2013, a 68 anni – sorriderebbe di gioia e abbraccerebbe suo fratello Sandro, che finalmente è passato dalla sua parte. «Quella della verità», sottolinea Riccardo Mazzola 47 anni, direttore sportivo e figlio di Ferruccio, che appresa la notizia delle rivelazioni dello zio – rilasciate a Walter Veltroni per il “Corriere dello Sport” – gli ha subito telefonato per ringraziarlo e in qualche maniera perdonargli il grande equivoco che portò alla momentanea rottura tra i due ex pargoli del grande Valentino Mazzola. ecc.ecc.ecc. - I passaporti falsi ... - ecc.ecc.ecc.ecc.ecc.ecc. ecc. ecc. - e chi più ne ha .. più ne metta - Buona serata e Auguri di Buona Pasqua a te e famiglia, Stefano !
  12. .... rilevato che per la " F.I.G.C. " ci sono " Figli .. tutelatissimi .. " .. & .. " Figliastri " da sacrificare ed umiliare per il tramite di infame e perfido " Pubblico Ludibrio ", altro non ci resta da fare che, per l'ennesima volta, attestare che in tale sede esistono " due pesi e due misure " : " Una bilancia ed una misura per i compagni di merenda " - " UNA BILANCIA ED UNA MISURA APPOSITAMENTE .. E .. FRAUDOLENTEMENTE VESSATORIE E DENIGRATORIE NEI CONFRONTI DI CHI NON HA DIAVOLI TRAVESTITI DA " SANTI IN PARADISO " ....... .......
  13. ... grande dirigente, uno dei migliori, se non, il migliore in assoluto ... peccato però che fosse " portatore insano " di una fetida ed insana patologia .. ergo .. fina dalla tenera età è sempre stato, e continua ad essere, un " ultras granata " ... ( parzialmente tratto da " Il Pallone racconta " ) Torinese e torinista sino al midollo – scrive Cristian Giordano sul “Guerin Sportivo” del 17-23 luglio 2007 – ma – persino secondo i suoi detrattori – né falso né cortese, Antonio (nato il 2 settembre 1946) a dieci anni ha già chiaro che cosa farà da grande: l’amministratore delegato di se stesso. Intanto fa pratica. Una domenica sì e l’altra no, suona al campanello dei vicini, la famiglia dell’amico Claudio Colombo, in via Filadelfia, per fruire del loro balcone con vista sul mitico stadio del Toro. Da tifoso granata, fece a Boniperti il gesto dell’ombrello dopo un derby vinto in extremis (dal Toro). Arrivato alla Juve, fece rotolare le teste dei bonipertiani. E umiliò l’ex Napoleone bianconero facendolo privare della tessera per la tribuna e del nome sulla carta intestata della società. Alle celebrazioni di “Juvecentus”, il centenario del club, il presidente onorario non fu invitato («Sarà fuori Torino» disse Giraudo). Cadute di stile, come il rifiuto della società di partecipare a un incontro amichevole a Pontedera per commemorare la morte di Giovannino Agnelli, o la vedova Scirea trasformata in testimonial di una marca di orologi. Questo e molto altro indurrà la stampa a disapprovare la versione riveduta e scorretta de «l’ostile Juve».
  14. Carissimi " fratelli bianconeri " .. e .. se mi è concesso .. " Amici " con la " A " maiuscola, condivido e sottoscrivo il vostro dolore, il vostro umano disagio nell'apprendere la dipartita della cara sorella bianconera Marica verso " Lidi " al momento a tutti noi sconosciuti, anche se, mi piace credere che da " Lassù ", oltre che a vegliare suoi suoi " affetti " più cari, ella abbia un occhio di riguardo anche per chi, come avviene per tutti noi, ha avuto .. ha .. e sempre avrà a cuore le infinite vicissitudini che rimandano alla sua e nostra amata " Vecchia Signora ". Un caro saluto a tutti voi, Stefano ! P.S. - Dimenticavo : se volete e se potete il mio " Omaggio/Saluto " alla cara Marica lo trovate a pag. 10 -
  15. 29 MAGGIO 1985

    Ma Tiago Djalo cosa è stato preso a fare?

    Carissimo, buongiorno. Al sottoscritto, conscio peraltro di non meritare tanta pregiata e magnanima considerazione, altro non resta da fare che manifestare nei tuoi confronti la mia più profonda e sincera gratitudine : sei veramente troppo gentile ! Auguro un buon fine settimana a te e famiglia, Stefano !
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