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Identità Bianconera: un esposto può far tremare l'Inter: "Poteva iscriversi al campionato?"

Post in rilievo

57 minuti fa, CuorediZebra ha scritto:

Si vuol far finta di non capire.

OakeTree non da altri xxx milioni oltre quanto già dato.

Apre un nuovo finanziamento da 400 milioni di cui 385 vanno a chiudere il precedente prestito, così incassano 85 milioni d' interessi relativi alla prima pratica.

La differenza di 15 milioni la versano nelle casse di Zhang.

Per OaKeTree finanziariamente è un' operazione positiva in quanto mette a bilancio l' attivo del primo finanziamento e per il secondo risulta una semplice pratica commerciale.

 

Sia chiaro che qui nessuno di noi ha la sfera di cristallo per vedere ciò che succederà nel futuro, stiamo facendo solo ipotesi

Facendo i conti della serva questo vuol dire:

il fondo dà 300M all'Inter 3 anni fa e 

dopo tre anni, ossia oggi, dovrebbe riceverne 385. L'Inter non li ha e chiede un altro prestito al fondo, questa volta di 400M. Il fondo glieli dà, però come glieli dà, se ne prende 385 e gliene lascia 15.

Tra altri 3 anni il fondo deve riceverne, diciamo, 500M.

Totale della situazione.

L'Inter riceve 315M e deve darne 500.

Il fondo ne presta 315 e dopo 6 anni dovrebbe incassarne 500.

Mi domando: ma al fondo conviene auto liquidarsi un debito con soldi propri nella speranza di riceverne di più dopo 3 anni, ma speranza molto vana?

 

Non converrebbe prendere ciò che ha come garanzia e cercare di guadagnare vendendo a pezzi i beni della società?

Vende i giocatori, guadagna il guadagnabile, e poi chiude i battenti.

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Ci sono troppe variabili a medio termine per la concessione di prestiti di quella entità e con quel rischio.

Per me Oaktree non ha interesse a portare i libri in tribunale anche perché i "bondisti" potrebbero avere la precedenza e Oaktree, garantita dalle quote della società, potrebbe trovarsi con un pugno di mosche in mano.  

Molto più realistico pensare che Oaktree si prenda le quote di controllo e obblighi al rientro forzato con vendita degli assets (calciatori) ma mantenendo in vita l'Inter. 

 

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3 hours ago, Mario Merola said:

Suning non è mai stata la controllante della società che detiene le quote di inda, non avrebbe mai potuto garantire alcunché

 

Su questo divergiamo, Oaktree ha concesso il bond alla società X che deteneva le quote di inda, Suning che io sappia non ha garantito nulla

la finanziaria che detiene il castello di società in lussemburgo fa capo a zhang senior e si chiama anch’essa suning. il debito con oaktree fu stipulato nel maggio 2021 quando il patrimonio dei zhang era garanzia sufficiente, 2 mesi dopo il bailout del governo cinese per l'azienda suning e il decadimento di zhang senior dal ruolo di maggior azionista e controllante… da lì tutta discesa… con l’azienda suning che sta cercando di ristrutturare circa sei miliardi di debiti mentre continua a perdere centinaia di milioni l’anno, il patrimonio della finanziaria  ridotto a qualche centinaia di milioni e il piccolo zhang in fuga dai creditori e chiuso in cina da divieto di espatrio per il default del debito con la china construction bank. secondo me oaktree a questi non gli da + un casso, salvo accordi con qualche mafia nostrana…

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2 ore fa, Antojuve66 ha scritto:

Ci sono troppe variabili a medio termine per la concessione di prestiti di quella entità e con quel rischio.

Per me Oaktree non ha interesse a portare i libri in tribunale anche perché i "bondisti" potrebbero avere la precedenza e Oaktree, garantita dalle quote della società, potrebbe trovarsi con un pugno di mosche in mano.  

Molto più realistico pensare che Oaktree si prenda le quote di controllo e obblighi al rientro forzato con vendita degli assets (calciatori) ma mantenendo in vita l'Inter. 

 

E i (bravi) racazzi della norte che mettono a fuoco la pinetina? .ehm

 

Mi accontento .ghgh

 

Me gusta .uah

 

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3 ore fa, Totik ha scritto:

Non converrebbe prendere ciò che ha come garanzia e cercare di guadagnare vendendo a pezzi i beni della società?

Vende i giocatori, guadagna il guadagnabile, e poi chiude i battenti. 

evidentemente reputano che non sia una mossa proficua, in quanto una società in liquidazione svende i propri asset.

 

Daranno probabilmente 1 anno in più per far trovare chi si piglia sta patata bollente.

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3 hours ago, gabe02 said:

la finanziaria che detiene il castello di società in lussemburgo fa capo a zhang senior e si chiama anch’essa suning. il debito con oaktree fu stipulato nel maggio 2021 quando il patrimonio dei zhang era garanzia sufficiente, 2 mesi dopo il bailout del governo cinese per l'azienda suning e il decadimento di zhang senior dal ruolo di maggior azionista e controllante… da lì tutta discesa… con l’azienda suning che sta cercando di ristrutturare circa sei miliardi di debiti mentre continua a perdere centinaia di milioni l’anno, il patrimonio della finanziaria  ridotto a qualche centinaia di milioni e il piccolo zhang in fuga dai creditori e chiuso in cina da divieto di espatrio per il default del debito con la china construction bank. secondo me oaktree a questi non gli da + un casso, salvo accordi con qualche mafia nostrana…

Ed è proprio su questo legame tecnico giuridico che la mia opinione diverge, non parliamo di Exor che ha nel portafoglio (detiene) la Juventus spa bensì di società del tutto autonome e slegate tra loro secondo il notorio concetto delle scatole non a caso cinesi.

 

Prima dello scoppiare del covid quale fondo avrebbe negato 300ml di euro di bond ad un'inda abbondantemente in grado di pagare degli interessi invero alti oltra ad essere solvente nella data di scadenza del prestito?

 

Forse parliamo di garanzia di immagine, non certo tecnico giuridica.

 

Voi ( tu ed un altro utente) ribattete sul fatto che Suniing abbia fatto da garante, secondo me no perché in caso contrario avrebbe aperto il vaso di pandora ammettendo un collegamento tra controllata e controllante, collegamento che invece col principio delle scatole cinesi non deve mai venir fuori.

 

Ma lo ripeto, è una mia onestissima opinione, non ho nulla in mano per confermare la mia tesi...:d

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4 ore fa, Antojuve66 ha scritto:

Ci sono troppe variabili a medio termine per la concessione di prestiti di quella entità e con quel rischio.

Per me Oaktree non ha interesse a portare i libri in tribunale anche perché i "bondisti" potrebbero avere la precedenza e Oaktree, garantita dalle quote della società, potrebbe trovarsi con un pugno di mosche in mano.  

Molto più realistico pensare che Oaktree si prenda le quote di controllo e obblighi al rientro forzato con vendita degli assets (calciatori) ma mantenendo in vita l'Inter. 

 

Dimenticate la cordata di tifosi vip che salverá l' Inda 🤣🤣🤣🤣🤣

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2 minutes ago, Mario Merola said:

Ed è proprio su questo legame tecnico giuridico che la mia opinione diverge, non parliamo di Exor che ha nel portafoglio (detiene) la Juventus spa bensì di società del tutto autonome e slegate tra loro secondo il notorio concetto delle scatole non a caso cinesi.

 

Prima dello scoppiare del covid quale fondo avrebbe negato 300ml di euro di bond ad un'inda abbondantemente in grado di pagare degli interessi invero alti oltra ad essere solvente nella data di scadenza del prestito?

 

Forse parliamo di garanzia di immagine, non certo tecnico giuridica.

 

Voi ( tu ed un altro utente) ribattete sul fatto che Suniing abbia fatto da garante, secondo me no perché in caso contrario avrebbe aperto il vaso di pandora ammettendo un collegamento tra controllata e controllante, collegamento che invece col principio delle scatole cinesi non deve mai venir fuori.

 

Ma lo ripeto, è una mia onestissima opinione, non ho nulla in mano per confermare la mia tesi...:d

sono perfettamente d’accordo e formalmente hai ragione, infatti l’unica garanzia contrattuale che hanno in mano è quel mucchietto di * che stanno per ereditare. volevo solo evidenziare che quando hanno prestato i soldi il quadro era diverso e il patrimonio zhang rendeva l’affare + credibile(ho usato il termine garanzia in modo improprio). sicuramente oaktree non ci fa una bella figura, ma se alla fine li mandano al macero… rompo il porcellino e gli affido tutti i miei risparmi.

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1 hour ago, Puntointerrogativo said:

Si, lo vogliamo tutti. 😎

Penso che andrei in giro nudo girandomi tutte le fontane della città facendo l'elicottero tra l'una e l'altra...:d

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Oggi ovviamente la gazzinter scrive che gudmunsson aspetterà l inda fino all infinito. Poi in un trafiletto nascosto "l inter non può permettersi un asta e soprattutto ha chiesto tempo sia perché è tutto congelato (anche la firma sui rinnovi di barella lautaro e inzaghi) fino al 20 maggio, giorno della scadenza del prestito di oaktree, sia perché prima bisognerà fare cassa, non potendo comunque chiudere il mercato in passivo"....roba di poco conto insomma che si risolve facilmente.....IMBARAZZANTE

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la cosa veramente grave è il silenzio delle altre squadre, un misto di complicità e paura

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9 minuti fa, p@dre ha scritto:

la cosa veramente grave è il silenzio delle altre squadre, un misto di complicità e paura

Hanno in mano tutta la politica e le poltrone... del tipo "se sgarri" o ti ribelli ...

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18 ore fa, Mario Merola ha scritto:

Il discorso che facevo io è semplice, forse troppo ma secondo me realistico:

 

Oaktree escute il pegno, fa sapere di essere interessata alla costruzione dello stadio e già comuni come Sesto e Cinisello si sono dichiarati interessati. Si chiude il progetto stadio a livello amministrativo e si vende l'inda con il progetto già chiuso.

 

A quel punto acquistare l'inda diventerebbe interessante se Oaktree facesse un giusto prezzo (diciamo anche 900ml) perché costruendo lo stadio il valore della società aumenterebbe in modo più che proporzionale potendo e qui faccio un esempio molto basico ovvero 900ml di costo della società più altri 3-400ml per la costruzione dello stadio rivendendola ad un cifra vicino ai 1500ml di euro.

 

Io credo che un fondo potrebbe acquistarla da Oaktree costruendo lo stadio per poi rivenderla.

 

Non so se fosse vero o meno ma qualche fondo arabo avrebbe offerto ad Exor 2100ml di euro e parliamo di una scoietà come la nostra profondamente indebitata, tutta in ricostruzione ma avendo immobilizzazioni per X centinaia di milioni di euro.

 

Secondo me i margini ci sono.

 

 

Ma de che....

 

Le melme oltre ai 350 mln in scadenza adesso, hanno 400 mln di bond da restituire nel 2027 e nello stesso 2027 finisce la bubbana covid e devono riportare in positivo il patrimonio netto (ora a -300 se ricordo bene).

 

Si tratta di circa 1 mld (malcontati) di soldi da metterci. Soldi veri.

Se oaktree vendesse per 900 con lo stadio fatto andrebbe in perdita.

Per non parlare delle perdite che genera ogni anno che dio manda in terra.

Per non parlare del fatto che avere progetto di stadio approvato direi che minimo 2 anno devi metterli in conto.

 

Oaktree farebbe meglio a accettare la perdita, prendere il prendibile e ladciarli affogare.

 

Soprassiedo sul paragone che hai fatto tra noi e loro, situazioni societarie nemmeno lontanamente simili.

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13 minuti fa, p@dre ha scritto:

la cosa veramente grave è il silenzio delle altre squadre, un misto di complicità e paura

Il problema è che diverse squadre in serie a sono in condizioni finanziarie critiche vedasi Roma e Verona ad esempio. Quindi fa comodo a molti che si chiudano gli occhi sulle magagne dei prescritti altrimenti si scoperchia il vaso di pandora

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27 minuti fa, p@dre ha scritto:

la cosa veramente grave è il silenzio delle altre squadre, un misto di complicità e paura

Non sono le altre squadre che devono aprire bocca (e libri contabili). Il silenzio grave è quello delle istituzioni. Siamo in un paese dove fondamentalmente non vengono fatte domande. Di nessun genere.

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16 minuti fa, chicco11 ha scritto:

Il problema è che diverse squadre in serie a sono in condizioni finanziarie critiche vedasi Roma e Verona ad esempio. Quindi fa comodo a molti che si chiudano gli occhi sulle magagne dei prescritti altrimenti si scoperchia il vaso di pandora

ho capito.. gli unici fessi siamo noi

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46 minutes ago, ddedo said:

Ma de che....

 

Le melme oltre ai 350 mln in scadenza adesso, hanno 400 mln di bond da restituire nel 2027 e nello stesso 2027 finisce la bubbana covid e devono riportare in positivo il patrimonio netto (ora a -300 se ricordo bene).

 

Si tratta di circa 1 mld (malcontati) di soldi da metterci. Soldi veri.

Se oaktree vendesse per 900 con lo stadio fatto andrebbe in perdita.

Per non parlare delle perdite che genera ogni anno che dio manda in terra.

Per non parlare del fatto che avere progetto di stadio approvato direi che minimo 2 anno devi metterli in conto.

 

Oaktree farebbe meglio a accettare la perdita, prendere il prendibile e ladciarli affogare.

 

Soprassiedo sul paragone che hai fatto tra noi e loro, situazioni societarie nemmeno lontanamente simili.

Allora non hai letto con attenzione il mio post...:d

 

Non ho MAI parlato di stadio fatto bensì di stadio il cui progetto è stato approvato, cosa ben diversa.

 

Poi, a Rozzano hanno un'opzione di acquisto di terreni che la PA locale è ben felice di vidimare con un nuovo stadio.

 

Oaktree prima di accettare una perdita così considerevole credo farà salti mortali carpiati e secondo me cedere un'inda con un progetto stadio "autorizzato" possa essere una mossa interessante.

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33 minutes ago, Il Finnico said:

Non sono le altre squadre che devono aprire bocca (e libri contabili). Il silenzio grave è quello delle istituzioni. Siamo in un paese dove fondamentalmente non vengono fatte domande. Di nessun genere.

Negli anni '70 e '80 si parlava di muro di gomma, ora non c'è più bisogno neanche di quello perché è diventato magicamente invisibile...:d

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13 minuti fa, Mario Merola ha scritto:

Allora non hai letto con attenzione il mio post...:d

 

Non ho MAI parlato di stadio fatto bensì di stadio il cui progetto è stato approvato, cosa ben diversa.

 

Poi, a Rozzano hanno un'opzione di acquisto di terreni che la PA locale è ben felice di vidimare con un nuovo stadio.

 

Oaktree prima di accettare una perdita così considerevole credo farà salti mortali carpiati e secondo me cedere un'inda con un progetto stadio "autorizzato" possa essere una mossa interessante.

Aridaje.

 

Ho letto benissimo e non ho problemi di comprensione del testo.

 

Vendere l'inda con il progetto stadio approvato (seeeeee auguri) a 900 mln perchè poi quancuno ne guadagni 1500 DOPO aver costruito lo stadio non sta in piedi.

Hai corca 1 mld di debiti da metterci; ogni anno ne perdi, se va bene, altri 50-100; per andarci in pari devi trovare uno disposto a valutare il cumulo di debiti circa 1,1 mld.

Se fosse un affare o anche solo lontanamente fattibile, secondo te non lo avrebbero già fatto??? 

Sono tecnicamente falliti ma non gli permetteranno di fallire.

Tuttavia dire che ci si può fare soldi come dici tu significa non avere idea di come si legge un bilancio e di come si struttura un piano industriale credibile.

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Il loro fallimento sarebbe un godimento unico… tuttavia, considerato l’appoggio di diversi “poteri” che li proteggono, mi accontenterei almeno di vederli galleggiare a metà classifica per anni. Sarebbe veramente il minimo sindacale per una giustizia al 10% delle proprie possibilità 

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fresco di stampa…

 

ROMA – Un’agenzia del governo per controllare le spese delle società di calcio. Le mani della politica sui conti dei club di Serie A (e non solo). C’è un documento che può stravolgere lo sport professionistico italiano. E rappresenta il tentativo del governo, l’ennesimo, di mettere le mani sul calcio. Tanto concreto da costringere il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina a convocare d’urgenza, per lunedì alle 18, tutte le componenti federali, a partire dai vertici delle tre leghe (A, B e Lega Pro).

Quel documento è la bozza di un articolo di legge, da giorni sul tavolo del ministro per lo sport Andrea Abodi ma ora inviata anche a Federcalcio e Coni. Che ha come unico programma, la creazione di una agenzia governativa per controllare la gestione economica delle società sportive. In sostanza, il governo vuole prendersi la Covisoc, la commissione di vigilanza sulle società di calcio professionistiche, che oggi controlla lo stato di salute dei club e segnala alla Figc chi può iscriversi e chi no. O meglio: vuole cancellare la Covisoc e sostituirla con uno strumento politico.

 

Si chiamerà Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria delle società sportive professionistiche, avrà competenza non solo sul calcio ma anche sul basket: sarà un ente pubblico non economico, con sede a Roma, posto sotto la vigilanza di Palazzo Chigi o del ministro dello Sport. Avrà “autonomia regolamentare”, controllerà i bilanci delle squadre, indicherà i correttivi da apportare, potrà ordinare il deposito di documenti ed effettuare ispezioni nelle sedi dei club. Soprattutto, avrà il potere di convocare i vertici della Figc e delle Leghe ed esprimerà un potere vincolante sulle iscrizioni ai campionati. Sì, vincolante: deciderà quindi chi sia in regola per partecipare e chi no.

La nuova agenzia sarà composta da un presidente e due componenti, nominati da Meloni e Abodi, con mandato quadriennale non rinnovabile, un segretario generale e un organico complessivo di trenta dipendenti. Costerà 2,5 milioni di euro l’anno, ma non lo pagheranno i cittadini: quella cifra dovrebbero pagarla le società stesse. Insomma, una manciata di nuove poltrone pubbliche da assegnare a spese dello sport, senza che sia ben definito (ancora) in che termini, in che percentuali quella spesa andrà divisa tra leghe che hanno fatturati imparagonabili.


Nel sistema attuale, ovviamente, il controllo economico-finanziario è in capo alle stesse federazioni: il Coni fissa modalità e principi generali, gli statuti delle singole federazioni decidono il sistema di controlli e i relativi provvedimenti. Nel calcio, in particolare, la funzione di controllo attualmente è demandata alla Covisoc, composta da un presidente e quattro consiglieri, nominati a maggioranza qualificata dal consiglio federale: un organo interno alla federazione che effettua controlli periodici durante tutta la stagione. La decisione finale sull’ammissione ai campionati poi spetta al Consiglio federale.

 

Il testo della riforma potrebbe essere inserito a breve nelle pieghe di un provvedimento governativo ma fa già discutere per almeno due motivi. Il primo è di sostanza, perché svuota Coni e federazioni del potere di controllo gestionale e minaccia il principio di indipendenza e neutralità dello sport dalla politica: un’agenzia nominata dal governo decide chi può giocare in Serie A e chi no. Il secondo per la forma, perché bypassa il Parlamento senza i requisiti di necessità e urgenza richiesti per un decreto-legge: la rivoluzione partirebbe fra un anno, non ora.

 

L’idea di un controllo esterno sulle società è emersa - ma stava germogliando da tempo - un paio di settimane fa, durante l’audizione dei presidenti di Serie A, B e C in commissione cultura. A tenere banco quel giorno era stato Claudio Lotito, senatore di Forza Italia, in una sorta di processo in contumacia alla Federcalcio. Perché il presidente Gravina è il suo nemico giurato da anni. Un conflitto deflagrato due anni fa, quando la Figc produsse la sua riforma sulle norme di iscrizione ai campionati, inserendo come elemento vincolante l’indice di liquidità, che penalizzava oltremisura la Lazio dello stesso Lotito. La Lega Serie A si oppose, vincendo. Ma da quel momento, il controllo sull’iscrizione ai campionati è diventato uno dei temi cari al presidente della Lazio. Per questo, anche se l’ipotesi di riforma nasce negli uffici di Giorgetti – lo spesso che ideò Sport e Salute togliendo al Coni il controllo sui soldi alle federazioni – il nome a cui tutti hanno pensato è quello di Lotito.

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11 minuti fa, gabe02 ha scritto:

 

fresco di stampa…

 

ROMA – Un’agenzia del governo per controllare le spese delle società di calcio. Le mani della politica sui conti dei club di Serie A (e non solo). C’è un documento che può stravolgere lo sport professionistico italiano. E rappresenta il tentativo del governo, l’ennesimo, di mettere le mani sul calcio. Tanto concreto da costringere il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina a convocare d’urgenza, per lunedì alle 18, tutte le componenti federali, a partire dai vertici delle tre leghe (A, B e Lega Pro).

Quel documento è la bozza di un articolo di legge, da giorni sul tavolo del ministro per lo sport Andrea Abodi ma ora inviata anche a Federcalcio e Coni. Che ha come unico programma, la creazione di una agenzia governativa per controllare la gestione economica delle società sportive. In sostanza, il governo vuole prendersi la Covisoc, la commissione di vigilanza sulle società di calcio professionistiche, che oggi controlla lo stato di salute dei club e segnala alla Figc chi può iscriversi e chi no. O meglio: vuole cancellare la Covisoc e sostituirla con uno strumento politico.

 

Si chiamerà Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria delle società sportive professionistiche, avrà competenza non solo sul calcio ma anche sul basket: sarà un ente pubblico non economico, con sede a Roma, posto sotto la vigilanza di Palazzo Chigi o del ministro dello Sport. Avrà “autonomia regolamentare”, controllerà i bilanci delle squadre, indicherà i correttivi da apportare, potrà ordinare il deposito di documenti ed effettuare ispezioni nelle sedi dei club. Soprattutto, avrà il potere di convocare i vertici della Figc e delle Leghe ed esprimerà un potere vincolante sulle iscrizioni ai campionati. Sì, vincolante: deciderà quindi chi sia in regola per partecipare e chi no.

La nuova agenzia sarà composta da un presidente e due componenti, nominati da Meloni e Abodi, con mandato quadriennale non rinnovabile, un segretario generale e un organico complessivo di trenta dipendenti. Costerà 2,5 milioni di euro l’anno, ma non lo pagheranno i cittadini: quella cifra dovrebbero pagarla le società stesse. Insomma, una manciata di nuove poltrone pubbliche da assegnare a spese dello sport, senza che sia ben definito (ancora) in che termini, in che percentuali quella spesa andrà divisa tra leghe che hanno fatturati imparagonabili.


Nel sistema attuale, ovviamente, il controllo economico-finanziario è in capo alle stesse federazioni: il Coni fissa modalità e principi generali, gli statuti delle singole federazioni decidono il sistema di controlli e i relativi provvedimenti. Nel calcio, in particolare, la funzione di controllo attualmente è demandata alla Covisoc, composta da un presidente e quattro consiglieri, nominati a maggioranza qualificata dal consiglio federale: un organo interno alla federazione che effettua controlli periodici durante tutta la stagione. La decisione finale sull’ammissione ai campionati poi spetta al Consiglio federale.

 

Il testo della riforma potrebbe essere inserito a breve nelle pieghe di un provvedimento governativo ma fa già discutere per almeno due motivi. Il primo è di sostanza, perché svuota Coni e federazioni del potere di controllo gestionale e minaccia il principio di indipendenza e neutralità dello sport dalla politica: un’agenzia nominata dal governo decide chi può giocare in Serie A e chi no. Il secondo per la forma, perché bypassa il Parlamento senza i requisiti di necessità e urgenza richiesti per un decreto-legge: la rivoluzione partirebbe fra un anno, non ora.

 

L’idea di un controllo esterno sulle società è emersa - ma stava germogliando da tempo - un paio di settimane fa, durante l’audizione dei presidenti di Serie A, B e C in commissione cultura. A tenere banco quel giorno era stato Claudio Lotito, senatore di Forza Italia, in una sorta di processo in contumacia alla Federcalcio. Perché il presidente Gravina è il suo nemico giurato da anni. Un conflitto deflagrato due anni fa, quando la Figc produsse la sua riforma sulle norme di iscrizione ai campionati, inserendo come elemento vincolante l’indice di liquidità, che penalizzava oltremisura la Lazio dello stesso Lotito. La Lega Serie A si oppose, vincendo. Ma da quel momento, il controllo sull’iscrizione ai campionati è diventato uno dei temi cari al presidente della Lazio. Per questo, anche se l’ipotesi di riforma nasce negli uffici di Giorgetti – lo spesso che ideò Sport e Salute togliendo al Coni il controllo sui soldi alle federazioni – il nome a cui tutti hanno pensato è quello di Lotito.

Bella notizia, sperando che poi la Juventus non sia l' unica controllata 

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