Può darsi, ed in un certo senso lo speriamo tutti.
Ma quel che mi pare evidente è che gli interessi di Russia e Cina stiano diventano sempre meno convergenti.
Questa guerra sta mettendo a rischio lo status quo dell'economia globale, innanzitutto, già questo basta di per sé ad irritare Pechino.
Sta allontanando non solo Mosca, ma anche la Cina stessa dalle economie e dalle diplomazie occidentali.
I miliardi spesi in occidente negli ultimi decenni, tra porti (come Amburgo e Trieste) e progetti epocali (come la Via della Seta) sono ora messi in discussione dalla polarizzazione dello scontro.
Senza contare le enormi risorse che il governo aveva investito proprio sulle infrastrutture ucraine, completamente bruciati dalla guerra iniziata da Putin.
Se ora i russi legittimano pure un referendum sull'indipendenza del Donbas, sposando la linea dell'autodeterminazione dei popoli anche contro l'opinione della comunità internazionale, apre un precedente pericolosissimo per Taiwan.
Putin ad oggi vuole i cinesi come partner economici, ma pare non aver alcuna accortezza nel non calpestarne gli interessi all'estero.
No, proprio per nulla.
E potrebbe essere il tipo di ritorsione che, se messo sul tavolo dagli americani, potrebbe convincere i cinesi a prendere definitivamente le distanze dal governo russo sulla questione ucraina.