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Spero passino in fretta questi giorni perché è veramente una storia triste e tragica, anche per chi come me l'ha vissuta dopo... Tramite i racconti e i video.

Onoriamo come si deve quelle povere persone morte per inciviltà altrui e per incompetenza manifesta... Ancora nessuno dal Belgio ha fatto qualcosa per sdebitarsi anche in piccolissima parte. Che vergogna!

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I non juventini non dovrebbero neanche pronunciare la parola heysel. E io mi ritrovo ancora a discutere con gente che quando si parla di calcio e di successi juventini in Europa se ne esce fuori con questa storia. VERGOGNA

Sono bestie alle quali non dovrebbe esser dato nemmeno l'uso della parola, mi si rivolta lo stomaco tanto è lo schifo. Questo mondo non guarirà, bisogna dare e prendere forza tra di noi e le persone più care. Cmq testimonianza commovente di un fatto gravissimo, tragedia annunciata che si doveva assolutamente evitare e che resterà nella memoria di tutti, specialmente nella nostra. Un abbraccio alle famiglie delle vittime, a chi lo ha vissuto di persona e ovviamente ai 39 angeli che non scorderemo mai.

Forza Juventus, nell'anno del trentennale, andiamo a vincerla anche per loro!!!!!

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Avevo 16 anni, e dopo la delusione di atene quella doveva essere la notte della rivincita. Ricordo una canzone che il giorno dopo fu utilizzata per montare il video sul servizo della Rai....ancora oggi se la sento ho i brividi. Vinciamola per loro!

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io l'ho vista in tv. comunque dai racconti di tante persone sembra che dagli altri settori dello stadio nessuno ha avuto la percezione esatta di quello che era successo e sopratutto della gravita

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Buongiorno,

oggi è un giorno triste, ricorre l’anniversario della morte di ben 39 persone, di cui 32 italiani, tifosi della Juve.

Lo ricordo bene ero lì, in quella maledetta curva, sbarbato ventiduenne che con i sudati risparmi dei primi stipendi aveva prenotato, in agenzia viaggio, un pacchetto con tappa prima in Olanda e poi a Bruxell per la finale .

Allorché in Agenzia mi consegnarono il biglietto notai il settore, “curva Z”, ed ebbi una specie di premonizione cattiva, associando la lettera Z ad un ordine cronologico decrescete rispetto alla visibilità. Ma tant’è, il biglietto non si poteva cambiare ed allora confermai il viaggio.

All’arrivo ore 17,30 circa di quella maledetta giornata purtroppo constatai che tutto lo stadio era decadente, nei piazzali antistanti ricordo cataste di bottiglie di birre vuote, consumate dai tifosi inglesi già letteralmente ubriachi dal pomeriggio. All’apparenza non erano ostili e si limitavano a cantarci contro i loro inni, al passaggio di noi italiani .

Entrammo subito dopo nella famigerata curva Z, le gradinate erano di terra !!! ed i gradoni composti da pietre/ mattoni che si distaccavano dalla stessa terra con facilità estrema.

Ad un certo punto notai che la curva era divisa da una rete metallica “tipo pollaio” e da una parte vi eravamo noi Italiani, mentre l’altra parte, quasi del tutto vuota, era stata destinata agli inglesi. Noi Italiani però non facevamo parte di gruppi di tifoserie organizzate, bensì eravamo tutti coloro che avevano acquistato il biglietto con pacchetti delle Agenzie, quindi la maggior parte di noi erano tranquilli turisti, padri di famiglia con mogli, figli e ragazzi al seguito. La curva inoltre “terminava letteralmente con un muro” senza alcuna uscita e/o cancello, non continuando con le tribune che erano distanti e divise da un fossato ….

L’altra curva, opposta alla nostra, era interamente occupata dai tifosi della Juve, ultras e gruppi organizzati.

Allorchè cominciarono ad entrare i tifosi inglesi, notammo che questi non erano tranquilli turisti, bensì trattavasi dei famosi hooligans, letteralmente ubriachi ed in breve divelsero la “rete pollaio” dirigendosi verso noi Italiani in cerca dello scontro fisico, lanciandoci contro pezzi di massicciata, bottiglie vuote e quant’altro.

La decina di poliziotti che presidiavano la rete in un batter d’occhio scomparvero e allora fu la fine. Terrorizzati la gran parte di noi Italiani cercavano scampo fuggendo verso l’estremità della curva, che però presentava il muro descritto, la calca iniziò a fare le prime vittime finchè il muro cedette e la gente cadde da altezze considerevoli nello spazio antistante la tribuna.

Mi salvai perché invece di indietreggiare verso il muro (avendo al mio arrivo notato la struttura fatiscente ed i pericoli connessi ) accettai lo scontro con questi vigliacchi, che correvano con armi proprie ed improprie dietro a inermi genitori e/o ragazzi impauriti, finché raggiunsi dopo vari contatti fisici la parte inferiore della curva, dove alcuni poliziotti dalla parte del terreno di gioco – pista di atletica, avevano divelto l’ulteriore “rete pollaio” facendoci entrare in uno spazio per così dire protetto.

Ricordo lo sconforto di quanti non riuscivano a ricongiungersi con parenti, conoscenti, con i quali erano arrivati nello stadio, con l’incubo di scoprire che fossero tra coloro che, privi di vita, venivano “affilati e coperti alla meglio” dalla gendarmeria e dai primi soccorritori autorizzati, in quel maledetto spazio tra la curva e la tribuna.

Ero letteralmente sconvolto, gli scontri erano stati duri ma ero vivo, a differenza di altre 39 povere vittime di questi squallidi individui e di una assassina macchina organizzativa.

Affinché non succedesse nulla bastava concedere le due curve per intero alle tifoserie più accese, o quanto meno evitare che la tifoseria più debole venisse messa a contatto con queste belve ubriache .

Purtroppo dopo ho sentito e letto di tutto e di più su questa immane tragedia, posso però giurare che le cose sono andate esattamente così come descritto, essendo stato realmente presente nella famigerata CURVA Z… la curva della morte e non davanti la TV o nelle altre Tribune dello stadio, dove la percezione dei fatti realmente accaduti è stata completamente diversa rispetto alla realtà.

Ancora oggi quando sento sfottò e denigrazioni da parte delle altre tifoserie riguardo all’avvenimento provo un senso di rabbia e di tristezza, pensando ad una immane tragedia e a 39 povere vittime della idiozia umana, denigrate ed offese nel loro ricordo .

Un grazie a chi ha avuto la costanza di leggere tutto.

Pasquale Vignola

Grazie a te per averci fornito la tua testimonianza che aiuta a capire a quanti come me, erano troppo piccoli per ricordare questa pagina così triste. Quello che hai raccontato mi ha fatto rabbrividire. Mi ripeto sempre la parolina "PERCHE'?" Perchè non si è fatto niente per evitare questa tragedia, quando bastava pochissimo. Lo stadio era inadatto ad ospitare una finale, assurdo quello che è successo. Purtroppo non si può tornare indietro e la condotta violenta e antisportiva attuale non lascia presagire nulla di buono. Grazie ancora

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Un abbraccio a chi era lì con me...20 anni...ospite di amici di famiglia italiaoi con aziende in Belgio mi ospitarono in tribuna...scusate ma non riesco a scrivere

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Non mi ricordo bene quella sera (avevo 5 anni) però ricordo gli incidenti perché li fecero vedere per tanto tempo con ripetitività nei vari telegiornali.

Non oso neanche immaginare cosa avranno provato quelle povere persone del settore Z, si sono visti davvero la morte in faccia e credo sia avvero il modo peggiore di morire, in più anche quelli che si sono salvati se lo porteranno dietro tutta la vita.

Purtroppo questa tragedia non è servita a nulla, si continua a morire negli stadi anche a distanza di 30 anni.

 

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Buongiorno,

oggi è un giorno triste, ricorre l’anniversario della morte di ben 39 persone, di cui 32 italiani, tifosi della Juve.

Lo ricordo bene ero lì, in quella maledetta curva, sbarbato ventiduenne che con i sudati risparmi dei primi stipendi aveva prenotato, in agenzia viaggio, un pacchetto con tappa prima in Olanda e poi a Bruxell per la finale .

Allorché in Agenzia mi consegnarono il biglietto notai il settore, “curva Z”, ed ebbi una specie di premonizione cattiva, associando la lettera Z ad un ordine cronologico decrescete rispetto alla visibilità. Ma tant’è, il biglietto non si poteva cambiare ed allora confermai il viaggio.

All’arrivo ore 17,30 circa di quella maledetta giornata purtroppo constatai che tutto lo stadio era decadente, nei piazzali antistanti ricordo cataste di bottiglie di birre vuote, consumate dai tifosi inglesi già letteralmente ubriachi dal pomeriggio. All’apparenza non erano ostili e si limitavano a cantarci contro i loro inni, al passaggio di noi italiani .

Entrammo subito dopo nella famigerata curva Z, le gradinate erano di terra !!! ed i gradoni composti da pietre/ mattoni che si distaccavano dalla stessa terra con facilità estrema.

Ad un certo punto notai che la curva era divisa da una rete metallica “tipo pollaio” e da una parte vi eravamo noi Italiani, mentre l’altra parte, quasi del tutto vuota, era stata destinata agli inglesi. Noi Italiani però non facevamo parte di gruppi di tifoserie organizzate, bensì eravamo tutti coloro che avevano acquistato il biglietto con pacchetti delle Agenzie, quindi la maggior parte di noi erano tranquilli turisti, padri di famiglia con mogli, figli e ragazzi al seguito. La curva inoltre “terminava letteralmente con un muro” senza alcuna uscita e/o cancello, non continuando con le tribune che erano distanti e divise da un fossato ….

L’altra curva, opposta alla nostra, era interamente occupata dai tifosi della Juve, ultras e gruppi organizzati.

Allorchè cominciarono ad entrare i tifosi inglesi, notammo che questi non erano tranquilli turisti, bensì trattavasi dei famosi hooligans, letteralmente ubriachi ed in breve divelsero la “rete pollaio” dirigendosi verso noi Italiani in cerca dello scontro fisico, lanciandoci contro pezzi di massicciata, bottiglie vuote e quant’altro.

La decina di poliziotti che presidiavano la rete in un batter d’occhio scomparvero e allora fu la fine. Terrorizzati la gran parte di noi Italiani cercavano scampo fuggendo verso l’estremità della curva, che però presentava il muro descritto, la calca iniziò a fare le prime vittime finchè il muro cedette e la gente cadde da altezze considerevoli nello spazio antistante la tribuna.

Mi salvai perché invece di indietreggiare verso il muro (avendo al mio arrivo notato la struttura fatiscente ed i pericoli connessi ) accettai lo scontro con questi vigliacchi, che correvano con armi proprie ed improprie dietro a inermi genitori e/o ragazzi impauriti, finché raggiunsi dopo vari contatti fisici la parte inferiore della curva, dove alcuni poliziotti dalla parte del terreno di gioco – pista di atletica, avevano divelto l’ulteriore “rete pollaio” facendoci entrare in uno spazio per così dire protetto.

Ricordo lo sconforto di quanti non riuscivano a ricongiungersi con parenti, conoscenti, con i quali erano arrivati nello stadio, con l’incubo di scoprire che fossero tra coloro che, privi di vita, venivano “affilati e coperti alla meglio” dalla gendarmeria e dai primi soccorritori autorizzati, in quel maledetto spazio tra la curva e la tribuna.

Ero letteralmente sconvolto, gli scontri erano stati duri ma ero vivo, a differenza di altre 39 povere vittime di questi squallidi individui e di una assassina macchina organizzativa.

Affinché non succedesse nulla bastava concedere le due curve per intero alle tifoserie più accese, o quanto meno evitare che la tifoseria più debole venisse messa a contatto con queste belve ubriache .

Purtroppo dopo ho sentito e letto di tutto e di più su questa immane tragedia, posso però giurare che le cose sono andate esattamente così come descritto, essendo stato realmente presente nella famigerata CURVA Z… la curva della morte e non davanti la TV o nelle altre Tribune dello stadio, dove la percezione dei fatti realmente accaduti è stata completamente diversa rispetto alla realtà.

Ancora oggi quando sento sfottò e denigrazioni da parte delle altre tifoserie riguardo all’avvenimento provo un senso di rabbia e di tristezza, pensando ad una immane tragedia e a 39 povere vittime della idiozia umana, denigrate ed offese nel loro ricordo .

Un grazie a chi ha avuto la costanza di leggere tutto.

Pasquale Vignola

Si può solo immaginare quanta sofferenza ha provato chi era presente e chi ha perso amici e familiari per un avvenimento che dovrebbe regalare solo gioia..Io sono nato proprio nell'85 non ho quindi memoria diretta dell'accaduto.

Sono un frequentatore assiduo dello stadio e mi chiedo, una persona che come te ha vissuto questa tragedia è mai più riuscito a frequentare lo stadio? Io non so se ce la farei....

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Ogni singola parola che leggo nei racconti di compagni di tifo, mi fa pensare che forse ci siamo anche conosciuti a Bruxelles. Eravamo tanti, ma tanti davvero. Io dico solo che quando sono arrivato a casa (avevo 25 anni, oggi 54), mi sono messo davanti al televisore aspettando le immagini. Quando le immagini arrivarono, mio padre mi vide piangere; non mi disse nulla, mi appoggiò solo una mano sulla spalla e se ne andò. Aveva solo voluto "toccarmi", lo avevo capito. Mio padre è morto poco più di un mese fa, è una delle scene che più me lo fa ricordare @@

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Avevo 12 anni, ricordo i cavalli sul bordo del campo da gioco. Non capivo nulla di quanto era successo. Li forse diventai davvero Juventino, non era più tifare il più forte del tempo (michel Platini) era amare due colori offesi dalla morte di innocenti.

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Mentre pranzavo,il pensiero mi e' andato ad un'altra immagine.Era quella di un tifoso ingese che si adoperava a salvare uno dei ns.Sempre se ricordo bene,venne ricevuto,tempo dopo, a casa della persona salvata.

si, tale giuseppina, l'avevo letto anche io su qualche articolo. Una storia davvero bella. La ragazza divento' anche amica dell'inglese Jonh e fu varie volte a visitarlo alla perfiferia di Liverpool

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si, tale giuseppina, l'avevo letto anche io su qualche articolo. Una storia davvero bella. La ragazza divento' anche amica dell'inglese Jonh e fu varie volte a visitarlo alla perfiferia di Liverpool

Si.Ora ricordo.Si chiamava cosi'.Grazieee

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...commovente...

Sarebbe bello dopo 30 anni poter dedicare il giusto tributo a Loro... E qualcosa mi dice che c'è la faremo.

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Buongiorno,

oggi è un giorno triste, ricorre l’anniversario della morte di ben 39 persone, di cui 32 italiani, tifosi della Juve.

Lo ricordo bene ero lì, in quella maledetta curva, sbarbato ventiduenne che con i sudati risparmi dei primi stipendi aveva prenotato, in agenzia viaggio, un pacchetto con tappa prima in Olanda e poi a Bruxell per la finale .

Allorché in Agenzia mi consegnarono il biglietto notai il settore, “curva Z”, ed ebbi una specie di premonizione cattiva, associando la lettera Z ad un ordine cronologico decrescete rispetto alla visibilità. Ma tant’è, il biglietto non si poteva cambiare ed allora confermai il viaggio.

All’arrivo ore 17,30 circa di quella maledetta giornata purtroppo constatai che tutto lo stadio era decadente, nei piazzali antistanti ricordo cataste di bottiglie di birre vuote, consumate dai tifosi inglesi già letteralmente ubriachi dal pomeriggio. All’apparenza non erano ostili e si limitavano a cantarci contro i loro inni, al passaggio di noi italiani .

Entrammo subito dopo nella famigerata curva Z, le gradinate erano di terra !!! ed i gradoni composti da pietre/ mattoni che si distaccavano dalla stessa terra con facilità estrema.

Ad un certo punto notai che la curva era divisa da una rete metallica “tipo pollaio” e da una parte vi eravamo noi Italiani, mentre l’altra parte, quasi del tutto vuota, era stata destinata agli inglesi. Noi Italiani però non facevamo parte di gruppi di tifoserie organizzate, bensì eravamo tutti coloro che avevano acquistato il biglietto con pacchetti delle Agenzie, quindi la maggior parte di noi erano tranquilli turisti, padri di famiglia con mogli, figli e ragazzi al seguito. La curva inoltre “terminava letteralmente con un muro” senza alcuna uscita e/o cancello, non continuando con le tribune che erano distanti e divise da un fossato ….

L’altra curva, opposta alla nostra, era interamente occupata dai tifosi della Juve, ultras e gruppi organizzati.

Allorchè cominciarono ad entrare i tifosi inglesi, notammo che questi non erano tranquilli turisti, bensì trattavasi dei famosi hooligans, letteralmente ubriachi ed in breve divelsero la “rete pollaio” dirigendosi verso noi Italiani in cerca dello scontro fisico, lanciandoci contro pezzi di massicciata, bottiglie vuote e quant’altro.

La decina di poliziotti che presidiavano la rete in un batter d’occhio scomparvero e allora fu la fine. Terrorizzati la gran parte di noi Italiani cercavano scampo fuggendo verso l’estremità della curva, che però presentava il muro descritto, la calca iniziò a fare le prime vittime finchè il muro cedette e la gente cadde da altezze considerevoli nello spazio antistante la tribuna.

Mi salvai perché invece di indietreggiare verso il muro (avendo al mio arrivo notato la struttura fatiscente ed i pericoli connessi ) accettai lo scontro con questi vigliacchi, che correvano con armi proprie ed improprie dietro a inermi genitori e/o ragazzi impauriti, finché raggiunsi dopo vari contatti fisici la parte inferiore della curva, dove alcuni poliziotti dalla parte del terreno di gioco – pista di atletica, avevano divelto l’ulteriore “rete pollaio” facendoci entrare in uno spazio per così dire protetto.

Ricordo lo sconforto di quanti non riuscivano a ricongiungersi con parenti, conoscenti, con i quali erano arrivati nello stadio, con l’incubo di scoprire che fossero tra coloro che, privi di vita, venivano “affilati e coperti alla meglio” dalla gendarmeria e dai primi soccorritori autorizzati, in quel maledetto spazio tra la curva e la tribuna.

Ero letteralmente sconvolto, gli scontri erano stati duri ma ero vivo, a differenza di altre 39 povere vittime di questi squallidi individui e di una assassina macchina organizzativa.

Affinché non succedesse nulla bastava concedere le due curve per intero alle tifoserie più accese, o quanto meno evitare che la tifoseria più debole venisse messa a contatto con queste belve ubriache .

Purtroppo dopo ho sentito e letto di tutto e di più su questa immane tragedia, posso però giurare che le cose sono andate esattamente così come descritto, essendo stato realmente presente nella famigerata CURVA Z… la curva della morte e non davanti la TV o nelle altre Tribune dello stadio, dove la percezione dei fatti realmente accaduti è stata completamente diversa rispetto alla realtà.

Ancora oggi quando sento sfottò e denigrazioni da parte delle altre tifoserie riguardo all’avvenimento provo un senso di rabbia e di tristezza, pensando ad una immane tragedia e a 39 povere vittime della idiozia umana, denigrate ed offese nel loro ricordo .

Un grazie a chi ha avuto la costanza di leggere tutto.

Pasquale Vignola

Toccante testimonianza.Un grande abbraccio a te.Un ricordo alle persone che nn sono tornate piu'.

 

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di nulla amico. per fortuna anche all'inferno ci furono piccole storie di umanita'! buonanotte!!

Vero.A volte,tra l'immondizia spunta un fiore.Me ne sono ricordato oggi mentre pranzavo e ricordavo quella maledetta sera.

Buonanotte anche a te.

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