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tommaso

I ragazzini devono giocare a calcio, non imparare le diagonali

Post in rilievo

Aggiungo una cosa, se ho ben capito il senso della traccia: chi conosce (non a livello professionale) il calcio giovanile professionistico avrà notato una differenza abissale tra i ragazzi francesi, tedeschi, olandesi, spagnoli e portoghesi, rispetto ai nostri. E parlo della generazione che va dai 95 ai 99 (e probabilmente sino ai 2000).

Francia, Germania, Spagna, Olanda e Portogallo (e in buona parte anche la scuola slava) hanno una cultura profonda del sistema calcio sin dall'infanzia.

Oh attenzione, non vado a vedere gli allenamenti degli enfant del Troyes (per dire..), però queste notizie nei siti specializzati sono una costante.

 

È tutto vero quello che dice Tommaso, e l'ho rimarcato sopra, ma la riprova di tutto questo sono i risultati poi delle varie competizioni giovanili.

Cioè, se io penso alle nazioni testè citate potrei segnalare tranquillamente 40 ragazzi interessanti per ogni nazione, della generazione dai 95 ai 99/2000. Ma di italiani se ne cito 5 sono tanti.

E non sono fuori tema. Perchè è il risultato finale questo.

È il risultato di un lavoro sbagliato.

sono d'accordo... nazionali under 17-21 di francia germania e spagna sono molto più forti di quelle italiane... ad oggi non abbiamo un 10 che sia uno.... del quale si possa dire "ecco... questo si che è il nuovo baggio, totti, del piero" oggi abbiamo balotelli e berardi che in 2 non fanno un cervello, e bernardeschi che rimarrà una promessa fino a 30 anni

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Nei vivai bisogna insegnare a giocare a calcio, puntar sulla tecnica, poi corsa ecc ma prima i fondamentali e il talento. Basta puntare sul fisico e sulla tattica.si adatta il modulo ai giocatori, non i giocatori al modulo.

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Aggiungo una cosa, se ho ben capito il senso della traccia: chi conosce (non a livello professionale) il calcio giovanile professionistico avrà notato una differenza abissale tra i ragazzi francesi, tedeschi, olandesi, spagnoli e portoghesi, rispetto ai nostri. E parlo della generazione che va dai 95 ai 99 (e probabilmente sino ai 2000).

Francia, Germania, Spagna, Olanda e Portogallo (e in buona parte anche la scuola slava) hanno una cultura profonda del sistema calcio sin dall'infanzia.

Oh attenzione, non vado a vedere gli allenamenti degli enfant del Troyes (per dire..), però queste notizie nei siti specializzati sono una costante.

 

È tutto vero quello che dice Tommaso, e l'ho rimarcato sopra, ma la riprova di tutto questo sono i risultati poi delle varie competizioni giovanili.

Cioè, se io penso alle nazioni testè citate potrei segnalare tranquillamente 40 ragazzi interessanti per ogni nazione, della generazione dai 95 ai 99/2000. Ma di italiani se ne cito 5 sono tanti.

E non sono fuori tema. Perchè è il risultato finale questo.

È il risultato di un lavoro sbagliato.

 

Non solo del calcio, hanno una cultura profonda anche degli altri sport in generale. Non a caso in Polonia, Croazia, Serbia ecc. il più basso è alto 1.80.

In Italia c'è solo un problema: non abbiamo mai voluto dar fiducia ai giovani perché vogliamo tutto e subito. Ecco perchè si preferisce il 30enne al 18enne.

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Ieri sera durante la trasmissione radiovs (a proposito faccio autopromozione, scaricate il podcast e ascoltatela) durante l'intervento di Romeo Agresti è partita una discussione, a dire il vero alla fine è sembrata più una mia invettiva, sul futuro del calcio italiano e su quello che a detta di alcuni è il vero male del nostro calcio e che ne condizionerà il futuro prossimo. Io ho una passione esagerata, forse, per le capacità del singolo giocatore, penso, al contrario di molti professionisti dell'opinione, che tra il saper suonare uno spartito e il saper suonare uno strumento sia più importante il secondo perchè un gruppo di musicisti abili alla fine saprà sia suonare uno spartito che andare a braccio. Il problema è che nelle scuole calcio si stanno insegnando alle future leve dei concetti sbagliati, si formano difensori centrali, terzini, ali etc. ma mai calciatori. Ho ricordato il gol del 3-1 dell'italia con la Germania nell'82 (ringrazio ancora l'utente che me lo ha fatto ricordare) nel quale si vede chiaramente come Scirea (di professione libero) conduca la palla sino alla metà campo per scaricarla a Conti (professione ala) che sfrutta il movimento da punta dello stesso Scirea (che fa sempre il libero) per accentrarsi e poi scaricare a Scirea (sapete cosa faceva vero?) che scarica dal limite dell'area piccola di tacco a quello che è (credo) Bergomi (l'altro difensore). La domanda è quanti in Italia oggi avrebbero le capacità tecniche di fare queste scelte tattiche? Uno? Due? Mi direte: "e ma quella nazionale era fantastica" certo che lo era ma pure quelli che non furono convocati non erano mica male. Oggi invece facciamo fatica a mettere insieme 11 giocatori di livello, perchè purtroppo nei settori giovanili (e parlo proprio delle categorie inferiori) si perde troppo tempo a insegnare a un ragazzino la tattica tralasciando in maniera paurosa la tecnica, lo sviluppo delle capacità cognitive del singolo, la sua capacità di interpretare la situazione. A un atleta ai primi calci sarà l'allenatore a dargli le soluzioni, gli dirà cosa fare se succede questo o questo e quello che mai e poi mai dovrà fare in campo. E' la morte dei settori giovanili e anche del divertimento, il calcio in questo modo diventa lavoro in età sempre più bassa (non per niente c'è una vera e propria tratta dei minorenni che hanno accenni di talento ma su 100 che partono 1 solo vi arriva). E non è questione di allenare il gioco o i giocatori (oddio sconcè, certe cavolate però te le puoi pure risparmiare) e nemmeno di spiegazioni filosofiche su cosa devono fare i 3 in mezzo perchè il gioco è fondamentale (caro Sacchi, hai vinto tanto, tutto ma Ancelotti, gullit, rejkard, van basten, baresi, donadoni, maldini mica erano dei carneadi... anzi)

 

Poi noi, giustamente, che seguiamo principalmente la prima squadra ci interroghiamo anche sulle scelte tattiche dell'allenatore ed è giusto che a quel livello anche la tattica, anche estrema, abbia la sua parte ma non è e non deve essere la stessa cosa a tutti i livelli, "vincere non è importante è l'unica cosa che conta" vale solo all'apice o immediatamente prima ma sotto no, sotto ci deve essere il divertimento e la conoscenza dello sport che si vuol far praticare ai piccoli.

 

Ultima considerazione, strettamente personale:

Cari padri che seguite i vostri figli giocare a calcio due cose:

1) anche se vostro figlio non sarà mai messi non siate ossessivi

2) quando state appesi alle retine per delle partite di under 14 a urlare come scimmie in calore contro arbitri e avversari vi prenderei a bastonate nei reni, siete la cosa parte peggiore del calcio.

 

Tutto vero e giusto. Ma secondo me la causa ancora più a monte è la mancanza del gioco da strada o da cortile.. Dove si giocava senza schemi e in campi accidentati tra amici. Per giorni e ore.

 

Lì imparavi a dare del tu al pallone e a saper giocare in qualsiasi posizione.

 

Oggi i bambini vanno a "scuola calcio" per solo un paio d'ore a settimana... E al limite inframmezzata da una partitella nel campo di calcetto a pagamento in campi sintetici.

 

Cosa vuoi imparare in circa 4 ore di calcio a settimana. Per dire... Maradona o altri campioni passati dedicavano la loro vita al calcio... Ogni giorno.

 

Senza contare che questi bambini sono iperstressati da genitori che li iscrivono alle piu disparate attività... Musica... Inglese... Ecc.. Ecc..

 

Poi dulcis in fondo... Internet e smartphone... La morte della socializzazione e del ritrovarsi tra amici a rompere qualche vetrina con un pallone :d

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Non so che esperienze abbia sperimentato tu, ma quello che vedo io è che a livello professionistico non si fa (quasi) tattica sotto i quattordici anni e sotto i diciassette anni non si fa nemmeno il fuorigioco.

Vedo che molti giocatori di talento vengono arretrati a centrocampo e qualcuno persino in difesa, esempi li abbiamo in casa con Mattiello e Clemenza, tra gli altri.

Quindi non so bene con chi tu ce l'abbia, sicuramente non con la Juventus, quindi concordo che non andasse postato su Juventus forum, ma ho come la vaga impressione che non verrà spostato.

Sul quotato, non c'è che essere d'accordo, ma anche qui la Juventus non c'entra, visto che è molto rigida anche coi genitori dei ragazzi, a tutti i livelli.

 

Non metto in dubbio quello che dici, ti porto solo un esempio, nel mio piccolo.

In classe con mio figlio c'è un bimbo che gioca da due anni nei pulcini di una società di A (società che non fatico a definire top level, ok?). Ecco, poichè c'è una forte amicizia tra i due, spesso ci si vede e gli chiedo - anche ridendo (alla fine è sempre un bimbo di 9 anni) come va, cosa fanno agli allenamenti, se segna ecc.

Ora, che lui sia un mezzo fenomeno lo posso dire senza grossi problemi (è proprio fuori concorso), però quando ci racconta degli allenamenti..dei deliri dei genitori e degli allenatori (quando sbagliano un passaggio o una punizia) o del fatto che non può giocare con gli altri al parchetto per il rischio infortunio, beh un pò mi viene il nervoso.

 

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Sono d'accordo con parecchie cose, ma avendo frequentato qualche squadra giovanile e scuola calcio ti posso assicurare che da diversi anni la tendenza a esasperare le parti tattiche a scapito degli allenamenti sulla tecnica è tramontata. Almeno in buona parte delle giovanili...

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Bisogna tornare in mezzo alla strada

A giocare...li nascono i veri csmpioni

Quoto assolutamente.

I bambini oggi stanno su facebook.

Quando erano ragazzini Del Piero, Totti e Baggio, ci si sbucciava le ginocchia sull'asfalto. Ecco perché non ci sono più talenti. Ed è così in tutta europa...gli unici talenti ormai vengono dal Sud America, non caso da paesi poveri.

Di giocatori con la tecnica di un Vazquez, ne esistevano a palate in serie A negli anni 90. Oggi non c'è un solo giocatore in una piccola che sia eccellente dal punto di vista della pura tecnica.

Neppure un Miccoli fetente esiste più.

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I punti 1 e 2 sono piu' importanti,x me,di tutto il resto.Quando giocavo io(C'era ancora Napoleone),prima dei 16-17 anni(allievi) nessuno mi ha mai detto di fare movimenti strani.Sei ala,la fascia e' tua fino a 25 metri dalla ns porta.Come dice Tommaso,ci insegnavano a stoppare in tutte le maniere,ci mettevano contro un muro a palleggiare col piede monco(quello che non era il tuo) come diceva un mio allenatore.Insomma,la tattica non esisteva.

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Io credo che la verità stia nel mezzo..

Nel senso che in italia, anche nei settori giovanili, si è troppo ossessionati dalla tattica e dalla fisicità piuttosto che dalla tecnica..

Detto ciò il calcio si è evoluto talmente tanto che non si può tralasciare la tattica, neppure nel settore giovanile, anche se spesso si è ossessionati da quest'ultima è quindi viene tralasciata e trascurata la tecnica...

In generale comunque credo che insegnare la diagonale e la zona ai ragazzini ha da una parte migliorato l'organizzazione difensiva ma dall'altra ha penalizzato la crescita del difensore sull'uno contro uno.

Al giorno d'oggi i difensori considerati insuperabili nell'uno contro uno sono pochissimi, un tempo erano molti di più..

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però quando ci racconta degli allenamenti..dei deliri dei genitori e degli allenatori (quando sbagliano un passaggio o una punizia) o del fatto che non può giocare con gli altri al parchetto per il rischio infortunio, beh un pò mi viene il nervoso.

I genitori delirano e fin qui ci siamo. Nessuno può proibirgli di non parlare coi propri figli e pure io ho visto genitori "discutibili". Alla Juventus, quello che gli impediscono di fare è di riprenderli pubblicamente.

Poi, c'è top club e top club e su questo penso siamo tutti d'accordo, non tutti hanno stile.

Alla Juventus allenatori bravi, ma troppo "bruschi", eufemisticamente parlando, sono stati messi alla porta.

Tu parli di passaggi e punizioni sbagliate, ma questo attiene più alla tecnica che alla tattica.

 

Sono d'accordo con parecchie cose, ma avendo frequentato qualche squadra giovanile e scuola calcio ti posso assicurare che da diversi anni la tendenza a esasperare le parti tattiche a scapito degli allenamenti sulla tecnica è tramontata. Almeno in buona parte delle giovanili...

Confermo.

Magari lo fa ancora qualche scuola calcio campana, sarda o veneta, ma la normalità e tutt'altro da quella che afferma l'autore del topic.

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I ragazzini devono imparare prima a palleggiare e stoppare un pallone, poi per imparare a fare le diagonali c'è tempo. Se a 10 anni non sai nemmeno stoppare un passaggio la colpa è di chi ti "allena".

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aprite diversi temi tutti interessanti:

 

1) un giorno farò un topic sul trattamento che riceve lo sport a scuola... dico solo che e cito da wikipedia "Da bambino frequenta la "Eglwys Newydd Primary School", scuola primaria del quartiere di Whitchurch. A dodici anni alla "Whitchurch High School", incomincia a praticare diversi sport tra cui atletica, rugby, cricket e calcio." questo faceva Gareth Bale a scuola, a noi educazione fisica è una barzelletta.

 

2) guardate il punto fondamentale del mio discorso non è il fenomeno, quello in qualche modo esce, ma tutto il resto, ci saranno milioni di scuole calcio in italia (io condivido il campo con almeno 15 scuole calcio diverse... e la città ha altre 2 strutture anche loro piene) quindi i bambini/ragazzini sono tantissimi e il 99,99% non sarà mai un calciatore. Se qualcuno manda il figlio a una scuola calcio convinto che diventi un campione sbaglia in partenza, lo si manda per farlo stare all'aria aperta, coi compagni etc. chi lo allena deve formare UOMINI prima e poi atleti, noi (alleno le under di rugby ma sempre ragazzini sono) dobbiamo farli divertire e la tattica (come detto) va inserita "al contrario" deve nascere da un'esigenza personale all'interno di un gruppo e non per imposizione dall'alto. Sono felice che alcuni mi smentiscano portando le loro esperienze personali ma i dati sono lì a smentire il tutto

 

Alcuni esempi:

Pellè a germania 2006 (non un secolo fa) sarebbe stato convocato? Anzi, avrebbe giocato in serie A?

Eder?

non c'è in italia un terzino più forte di hisaj?

difensori migliori di juan jesus?

Ieri sera in diretta avevamo torricelli che da tutti viene considerato un buon giocatore, ci fosse oggi un torricelli sarebbe quasi un fenomeno in questo calcio italico.

 

quindi da qualche parte il problema c'è.

 

 

Dov'è giorgiop? :d :d

 

magari no sefz

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Ma cosa centrano i freestyler?

 

Molti di loro non sanno calciare decentemente in porta, per dire...

 

Insegnare a giocare a calcio ai bambini significa in prima battuta insegnargli la conduzione del pallone, le varie tecniche di calcio (inteso come impatto sul pallone), come passare, come tirare, come fare cross, come colpire di testa in base alle situazioni ecc...

 

Poi possiamo pensare alla tattica e all'applicazione a un determinato ruolo, mettendoli in campo...

i freestyler non sono calciatori infatti

C'entrano perchè ci vuole tutto, ste battaglie e sti discorsi a senso unico sono solo parole al vento.

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C'entrano perchè ci vuole tutto, ste battaglie e sti discorsi a senso unico sono solo parole al vento.

ti ripeto che i freestyler non sono calciatori

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Qui si sta guardando il dito invece che la luna, è inutile discuture su cosa vada insegnato o meno ai giovani calciatori se poi nei settori giovanili è pieno di stranieri, la stessa primavera della juventus è infarcita di stranieri.

Il discorso è semplice: i settori giovanili devono essere strutturati in modo tale da fornire talenti ai club o al movimento calcistico nazionale?

In passato senza questa globalizzazione non c'era da scegliere visto che non si andava in africa a prelevare giovani calciatori e per forza di cose ci giocavano solo italiani nei settori giovanili, adesso i fatti dicono che la risposta alla domanda è la prima opzione.

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C'entrano perchè ci vuole tutto, ste battaglie e sti discorsi a senso unico sono solo parole al vento.

 

ma non è così... intendiamoci, l'ho spiegato. non voglio freestyler ma un conto è prendere un ragazzino e dirgli:

 

"in campo devi fare questo o questo e quest altro"

 

un altro è portarlo a capire cosa fare e come muoversi in relazione a spazio e compagni per raggiungere il risultato insieme ai suoi compagni, ma non deve essere imposto, devi portarlo all'esigenza di fare il movimento, è più lungo e difficile ma devi farlo

 

ho visto ragazzini spaesati da spiegazioni che avrebbero messo a dura prova la pazienza di giobbe su cosa dovessero fare o non dovessero fare se il suo compagno avesse fatto o non avesse fatto un certo movimento sempre che quello che sta al suo fianco etc.

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Tommaso, il Settore Tecnico sta portando avanti un apolitica formatica basata su concetti simili a quelli da te affermati, prendendo come esempio realtà come la Spagna.

Penso che sià corretto lasciare ai ragazzi spazio di inventiva al fine che sappiamo risolvere i problemi da soli e non avere già la soluzione come fossero dei robot.

Credo anche che sia giusto imparare dalle altre nazioni, senza però dimenticare la nostra natura: si può fare spettacolo anche

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l'unico reale problema è che oggi i ragazzini giocano poco a pallone per strada..e sono gia nelle scuole calcio.

se vai in una scuola calcio perdi l'istinto del calcio

è il motivo per cui gli americani non sfonderanno mai nel calcio...perche in tantissimi frequentano le scuole calcio, ma nessuno gioca a pallone per strada

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