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Mormegil

Guerra di Siria e situazione mediorientale: news e commenti

Post in rilievo

.uhm .... dici ??(secondo Te )

E' sempre la solita "storia " ,

C'è ancora qualcuno ( in verità sempre meno , specialmente tra quelli che si informano tramite canali indipendenti dal potere mediatico "mainstream " ; le ultime elezioni in USA vanno guardate anche in questa direzione ) , che continua a dire Bashar al-Assad = Hitler ... bah .

 

bah Secondo me , invece , sarà il contrario di quello che speri :

Il Popolo-eroe-martire Siriano si stringerà ancora di più intorno alle Sue Istituzioni Democratiche ( che Ti piaccia o no ) , contro i mercenari Jihadisti che vogliono instaurare un governo-islamico appoggiato dai soliti Stati-canaglia ( Stati del Golfo in genere , tipo : A.Saudita , E.A.U. , ecc. ) , poi bisognerà vedere cosa faranno l'amministrazione Trump & Israele , e come verrà spezzettato l'Iraq & una parte della Siria Nord-Est confinante con la Turkia ( Rojava ??) .

Il ritorno della stabilità in Siria dipenderà molto

a) : dalla Arabia Saudita & Israele ( Tu lo sai benissimo ) .

b) : dalla Russia , se continuerà ad essere il cane da guardia del Governo Siriano .

 

Il problema NON è la Repubblica di Siria , se La lasceranno in pace ( è evidente , ormai : il popolo Siriano sta con Al-Assad , altrimenti sarebbe già caduto da 2 anni , invece continua a farSi uccidere per Lui ) ,

ma il problema è :

come si comporteranno , DOPO , gli Stati-Canaglia ....( gli stessi che hanno fatto finta di combattere i Jihadisti dell'IS ) ,

che hanno finanziato le "primavere " in Afganistan , Iraq , Libia , Egitto , Siria , Yemen , ecc. , verso l'IRAN ( l'ultima Nazione che non si vuol piegare all'Imperialismo " neocon " ) .

Il ruolo fondamentale , come sempre , lo avranno gli USA & Israele ( e la Turkia ) che hanno in mano i rubinetti dei rifornimenti di armi & danaro con cui finanziano direttamente ed indirettamente i terroristi di turno : Fratelli-Musulmani in Primis .

... ma queste cose le sai meglio di me . bah

 

p.s. :: Io ho capito che Tu stai con i terroristi/criminali/tagliagole , staresti anche con il Diavolo pur di uccidere il Governo Democratico Siriano di Bashar Al-Assad ( ogni uno di Noi è libero di fare il tifo per Chi gli pare ) ,

Però :: Prima di dare sentenze , aspetta almeno la fine della Guerra ( sia in Siria che in Iraq ) .

 

a) "Istituzioni democratiche siriane" non è male come barzelletta.

b) Io sono con il popolo siriano, perché lo conosco e so cosa vuole, tu sei con il macellaio che li sta massacrando da 5 anni, perché NON conosci i siriani. Sei in buona fede, lo so, ma non hai la più pallida idea di come e cosa pensano i siriani, nessun blog di quelli che piace a te può farti conoscere un popolo.

c) Assad sarebbe caduto da almeno 2 anni senza l'intervento iraniano prima e quello russo poi, di fatto gli era rimasta solo Damasco e le zone alawite (la costa).

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a) "Istituzioni democratiche siriane" non è male come barzelletta.

b) Io sono con il popolo siriano, perché lo conosco e so cosa vuole, tu sei con il macellaio che li sta massacrando da 5 anni, perché NON conosci i siriani. Sei in buona fede, lo so, ma non hai la più pallida idea di come e cosa pensano i siriani, nessun blog di quelli che piace a te può farti conoscere un popolo.

c) Assad sarebbe caduto da almeno 2 anni senza l'intervento iraniano prima e quello russo poi, di fatto gli era rimasta solo Damasco e le zone alawite (la costa).

 

.ghgh .ghgh

 

A Napoli c'è un detto che conoscerai senz'altro che parla di tempo e sapone... .ehm .ehm

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a) "Istituzioni democratiche siriane" non è male come barzelletta.

b) Io sono con il popolo siriano, perché lo conosco e so cosa vuole, tu sei con il macellaio che li sta massacrando da 5 anni, perché NON conosci i siriani. Sei in buona fede, lo so, ma non hai la più pallida idea di come e cosa pensano i siriani, nessun blog di quelli che piace a te può farti conoscere un popolo.

c) Assad sarebbe caduto da almeno 2 anni senza l'intervento iraniano prima e quello russo poi, di fatto gli era rimasta solo Damasco e le zone alawite (la costa).

 

.uhm Non mi hai convinto ,

ripeto : la teoria mainstream di B.Al-Assad = Hitler ( anzi , peggio perchè neanche Hitler ha mai bombardato/massacrato il Suo popolo ) ormai non convince più nessuno ( neanche i giornalisti della RAI ).

(( peccato che "dimentichi " sempre di dire anche che , ad es. : " I ribelli asserragliati in una piccola parte di Aleppo Est stanno impedendo ai civili di uscire dalle zone da loro controllate e sparano contro la gente in fuga..... "

opp. : " I civili che cercano di fuggire da Aleppo Est , a quanto pare, sono bloccati da gruppi armati dell’opposizione in particolare dai militanti di Al Fateh Sham ..... " , l’ex Fronte al-Nusra; ovvero la filiale siriana di al Qaida, .... ( basterebbe vedere le registrazioni satellitari ad es. : su You Tube , o Pandora TV ,

RT , Sputnik , CIGR.net , Liveuamap.com , voci dall'Estero .it , Limesonline.com , ecc., ecc. ))

 

La Guerra , che ormai non è "civile" ma è tra Siriani contro mercenari organizzati dall'esterno per destabilizzare un Governo libero ( Tu lo sai benissimo : Jabhat Al-Nusra è formato da 13 sottogruppi diversi, che in comune hanno soltanto la struttura di comando e sono al 90% stranieri . Ma se Washington, all’improvviso, dovesse cessare il sostegno a Jabhat Al-Nusra, la capacità di combattere di questi sottogruppi sarebbe gravemente ridimensionata. ) .

La Guerra non è come le Elezioni ( in genere ) che si possono brogliare e taroccare a favore del Governo di turno .

La Guerra è una "cosa seria " ( per dirla in breve ) : Se non hai la stragrande maggioranza del popolo a Tuo favore non vai da nessuna parte ( anche se hai gli USA a favore ... per dire , figuriamoci se ce l'hai contro!! ) .

 

Lo so anche io che senza l'aiuto della Russia avrebbe perso contro , in pratica , l'Arabia Saudita , il Qatar , la Turkia , gli USA & c. ( nessun Stato normale riuscirebbe illeso contro una simile armata ) ,

la Siria non dispone mica di un esercito come la Russia o gli USA e neanche come la Turkia .

Ovviamente all'inizio ha dovuto ritirarsi perchè i terroristi erano stati organizzati e finanziati ed equipaggiati alla perfezione e senza badare a spese . .

Se non sappiamo almeno queste cose .... ma che parliamo a fare bah

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.giornale I Sionisti ... .schiaf( comandano ovunque , figuriamoci negli USA ) sempre loro ,

non vogliono accettare la realtà ,

anzi impongono direttive di guerra anche al nuovo Governo-USA .uffa

 

: Si è concluso il convegno di capi-bastone Sionisti tenutosi negli USA (non ho capito : dove )

chiamato : "" Foro Saban "" ,

sotto sul tema: - " Il posto di Israele nella regione e nel mondo”, e arriva alla conclusione che Israele propone a Trump qualche cosa di .... giudicate Voi bah

 

.ehm : Lieberman

 

Il ministro della Difesa di Israele ( mica Pinco Pallino ) , Avigdor Lieberman, ha affermato nel suo discorso che qualsiasi sviluppo in Siria deve prevedere la deposizione del presidente Bashar al-Assad e dei suoi sostenitori iraniani,

ed ha dichiarato di aspettarsi un ruolo più attivo da parte degli USA in Medio Oriente. bah

 

Morale :

Lieberman , non tiene affatto conto che :

secondo le dichiarazioni di Trump e della sua equipe, Loro (l’Amministrazione Trump) vedono il ruolo di Al Assad nella risoluzione del conflitto in un modo diverso,

così come non negano l’importanza della presenza iraniana in Siria

e riconoscono l’impossibilità di combattere i terroristi in Medio Oriente senza l’interazione con la Russia.

 

Poi :

L’accordo sul nucleare con l’Iran è stato un altro tema chiave tanto nel discorso di Lieberman

come in quello del primo ministro Benjamín Netanyahu .schiaf il quale era intervenuto a mezzo di videoconferenza per dichiarare che Israele continua ad opporsi all’accordo con l’Iran ed ha intenzione di tornare ad esaminare tale questione con il nuovo presidente degli Stati Uniti. Tanto Netanyahu come Lieberman hanno richiesto sanzioni più dure contro l’Iran. bah

 

Israele fa quello che vuole in Cisgiordania

 

Alla fine si è toccato il problema Palestina-Israele.

Nel suo discorso, Netanyahu ha voluto avvisare il presidente eletto che Israele

"" fa quello che vuole "" in Cisgiordania .... e che continuerà a costruire gli insediamenti dei coloni sulle terre della Cisgiordania.

 

Lo stesso segretario di Stato USA, John Kerry, rispetto a questo problema, ha commentato che alcuni membri del Governo israeliano hanno fatto dichiarazioni " molto preoccupanti " e li ha accusati di voler sotterrare gli sforzi di mediazione fatti dagli USA nella preparazione di un accordo di pace con i palestinesi.

Allo stesso modo ha ricordato che :

Israele non è tutto il Medio Oriente e si è mostrato sicuro che i paesi arabi saboteranno la normalizzazione delle relazioni con Tel Aviv se non si adottano misure serie per ottenere un accordo con i palestinesi.

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.uhm Non mi hai convinto ,

ripeto : la teoria mainstream di B.Al-Assad = Hitler ( anzi , peggio perchè neanche Hitler ha mai bombardato/massacrato il Suo popolo ) ormai non convince più nessuno ( neanche i giornalisti della RAI ).

 

La Guerra , che ormai non è "civile" ma è tra Siriani contro mercenari organizzati dall'esterno per destabilizzare un Governo libero ( Tu lo sai benissimo : Jabhat Al-Nusra è formato da 13 sottogruppi diversi, che in comune hanno soltanto la struttura di comando e sono al 90% stranieri . Ma se Washington, all’improvviso, dovesse cessare il sostegno a Jabhat Al-Nusra, la capacità di combattere di questi sottogruppi sarebbe gravemente ridimensionata. ) .

La Guerra non è come le Elezioni ( in genere ) che si possono brogliare e taroccare a favore del Governo di turno .

La Guerra è una "cosa seria " ( per dirla in breve ) : Se non hai la stragrande maggioranza del popolo a Tuo favore non vai da nessuna parte ( anche se hai gli USA a favore ... per dire , figuriamoci se ce l'hai contro!! ) .

 

Lo so anche io che senza l'aiuto della Russia avrebbe perso contro , in pratica , l'Arabia Saudita , il Qatar , la Turkia , gli USA & c. ( nessun Stato normale riuscirebbe illeso contro una simile armata ) ,

la Siria non dispone mica di un esercito come la Russia o gli USA e neanche come la Turkia .

Ovviamente all'inizio ha dovuto ritirarsi perchè i terroristi erano stati organizzati e finanziati alla perfezione e senza badare a spese . .

Se non sappiamo almeno queste cose .... ma che parliamo a fare bah

 

Nella guerra moderna conta l'equipaggiamento, non il numero di soldati. Se 5 milioni di siriani filo-Assad hanno un esercito con caccia bombardieri, carri armati, ecc, mentre gli altri 18 milioni hanno rpg, kalashnikov e pickup, è ovvio che hanno più probabilità di vincere i primi. Il solo fatto che i secondi siano riusciti ad un certo punto (prima dell'ascesa dell'Isis che di fatto li ha pugnalati alle spalle) a controllare 2/3 del paese dovrebbe farti capire che forse tanto amato il tuo paladino non è! Comunque continui a parlarmi di mainstream media e giornalisti Rai e Mediaset, io non è che sto a sentire cosa mi dicono Capuozzo e Vespa, io seguo e leggo direttamente ciò che scrivono i siriani, il solo fatto che quasi ogni giornalista siriano che vive all'estero, che può quindi dire la sua senza paura, spara a zero sul regime e sui crimini che compie, dovrebbe farti riflettere!

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Egitto. Attentato alla Chiesa copta, almeno 25 i morti. Il dolore del Papa

 

 

domenica 11 dicembre 2016

Esplosione prende di mira il complesso della cattedrale affollata per le celebrazioni. Al termine dell'Angelus l'invito a pregare per vittime e feriti: "Unica risposta la nostra fede in Dio"

 

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È salito ad almeno 25 morti e 49 feriti al Cairo il bilancio dell'attentato al complesso in cui si trova la cattedrale cristiana copta. Lo riferisce il portavoce del ministero della Sanità, Sharif Wadia, che si è recato sul posto insieme al ministro dell'Interno, Magdy Abdelgafar. Molti dei feriti sono in condizioni gravi e questo fa temere che il tragico bilancio possa ulteriormente peggiorare.

In base alle prime ricostruzioni l'attentato è stato compiuto con un ordigno esplosivo collocato all'ingresso della chiesa di San Pietro, che si trova vicino alla cattedrale copta di San Marco e alla sede del patriarca della chiesa ortodossa copta, Teodoro II. L'esplosione è avvenuta nel corso di una messa a cui partecipava un alto numero di fedeli. L'ingresso della chiesa dove è stato collocato l'esplosivo si affaccia sulla via Ramsis e non sul complesso della cattedrale. Finora l'attacco non è stato rivendicato.

Papa Francesco ha rivolto, al termine dell'Angelus, una preghiera per "gli efferati attacchi terroristici che nelle ultime ore hanno colpito vari paesi", in Turchia, Nigeria ed Egitto. Francesco aggiungendo che

si tratta di più episodi ma di "un'unica violenza che semina morte e distruzione. L'unica risposta - ha ribadito - è quella della fede in Dio e l'unità nei valori umani e civili". Particolare "vicinanza" è stata espressa al "fratello" Patriarca della Chiesa copta egiziana Tawadros, invitando i fedeli a pregare "per i morti e i feriti".

Quest'attentato giunge due giorni dopo la morte di sei poliziotti in un altro attacco bomba avvenuto nella zona ovest del Cairo, vicino alle piramidi di Giza, che è stato rivendicato da un gruppo poco conosciuto denominato Movimento delle braccia dell'Egitto-Hasm. Da luglio del 2013, cioè dopo il golpe militare con cui fu destituito l'allora presidente Mohamed Morsi, le forze di sicurezza egiziane vengono spesso prese di mira in attacchi terroristici, soprattutto nella penisola del Sinai. Ma attentati contro civili o cristiani non sono abituali nel Paese e il gravissimo attentato a un luogo simbolo della fede cristiana potrebbe essere il segno di un salto di qualità e di un cambio di strategia nei gruppi del terrore che agiscono in terra egiziana. C’è un unico precedente, risalente a 6 anni fa. Si tratta infatti del secondo grave attentato contro la chiesa copta in Egitto dopo quello del 31 dicembre 2010 alla chiesa dei Due Santi di Alessandria che provocò 23 morti e 97 feriti.

Il presidente egiziano, Abdel Fatah al Sisi, ha duramente condannato l'attentato, proclamando tre giorni di lutto in tutto il paese. "È un attacco suicida, molto probabilmente è stata una donna", ha detto ad "Agenzia Nova" una fedele copta presente sul posto."Ci hanno colpiti perchè sosteniamo al Sisi", ha aggiunto un altro fedele.

 

Avvenire

 

 

Ankara accusa il Pkk per l'attentato di Istanbul. Il bilancio si aggrava: 38 morti

 

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La strage vicino allo stadio del Besiktas, dopo una partita. Obiettivo: un camion di poliziotti. Morti anche 7 civili

 

ANKARA - Il governo turco punta il dito contro il Pkk come responsabile del doppio attentato di Istanbul, il cui bilancio è di 38 morti e 166 feriti. "Non ci sono dubbi che siano stati membri del Pkk", ha detto il premier Yildirim poche ore dopo che il suo vice Kurtumulys aveva anticipato che "gli indizi portano ai militanti curdi". Per il governo quindi è da escludere che dietro la strage di poliziotti possa esserci lo Stato Islamico.

 

Al momento non c'è alcuna rivendicazione per l'attacco, che ha colpito un bus pieno di agenti in servizio vicino alla Vodafone Arena, lo stadio del Besiktas, dopo una partita. La maggior parte delle vittime sono agenti, ma sono rimasti uccisi anche 7 civili.

 

Kurtumulus ha anche aggiunto che per l'autobomba sono stati utilizzati fra 300 e 400 chilogrammi di esplosivo.

 

La Turchia ha dichiarato un giorno di lutto nazionale per oggi. L'agenzia di stampa di Stato turca Anadolu riporta che il premier Binali Yildirim ha ordinato bandiere a mezz'asta per commemorare le vittime. Inoltre il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come ha fatto sapere il suo ufficio, ha cancellato un viaggio che aveva in programma in Kazakistan.

 

Erdogan ha definito le esplosioni un attacco terroristico contro polizia e civili, dicendo che lo scopo delle esplosioni, avvenute due ore dopo il termine di un match a cui avevano assistito migliaia di persone, era di causare il massimo numero di vittime. "Nessuno dovrebbe dubitare del fatto che, con la volontà di Dio, noi come Paese e come nazione supereremo il terrore, le organizzazioni terroristiche...e le forze dietro di loro", ha detto Erdogan.

 

Repubblica

 

Sangue in Somalia e Nigeria: attentati a Mogadiscio e in un mercato

 

L'attacco al porto somalo, dove sono morte 29 persone, è stato rivendicato dai militanti di al Shabaab e aveva come obbiettivo gli agenti di polizia impegnati nella sicurezza durante le elezioni parlamentari che si chiuderanno il 29 dicembre

 

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Domenica di sangue in Somalia e Nigeria: due attentati hanno provocato numerose vittime e feriti.

 

In Somalia, dove un camion bomba è esploso vicino all'entrata del porto di Mogadiscio, si registrano almeno 29 morti La polizia ha riferito che l'attacco è stato rivendicato da militanti islamici di al Shabaab.

 

L'attacco è stato rivendicato dal gruppo militante al Shabaab, che sostiene che intende ostacolare le elezioni parlamentari, il cui processo dura tre mesi e che dovrebbero concludersi il 29 dicembre.

 

"Almeno 29 civili sono morti e altri 50 sono stati feriti nell'esplosione. Riteniamo che fosse un camion suicida", ha detto un funzionario di polizia, il colonnello Abdikadir Farah. Un testimone ha raccontato che dopo l'esplosione si sono sentiti spari.

 

Il portavoce di al Shabaab, Sheikh Abdiasis Abu Musab, ha detto che l'esplosione aveva come obbiettivo gli agenti di polizia di stanza al porto. "Abbiamo ucciso 30 componenti delle forze di sicurezza e ferito altri 50. Li abbiamo presi di mira perché erano stati addestrati per fornire la sicurezza alle cosiddette elezioni".

 

I combattenti di al Shabaab vogliono scacciare le forze di pace dell'Unione Africana, rovesciare il governo della Somalia e imporre la loro visione estremista dell'Islam sullo stato del Corno d'Africa.

 

In Nigeria due bambine di circa 7 o 8 anni, usate come bombe, si sono fatte esplodere in un mercato molto frequentato a Maiduguri, nel Nord-est del Paese, ferendo 17 persone. L'attacco arriva a poche settimane dalla decisione del governo di riaprire le strade che portano al mercato, dopo una chiusura di circa due anni dovuta a motivi di sicurezza, in seguito ad attentati che avevano causato molte vittime.

 

Venerdì due donne kamikaze si sono fatte esplodere donne in un mercato a Madagali, 150 chilometri a Sud-est di Maiduguri, uccidendo 57 persone e ferendone 177 tra cui 120 bambini.

 

Repubblica

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ISIS ha ricatturato Palmyra

 

Uno smacco per Assad e i suoi alleati che, concentrando tutte le forze o quasi su Aleppo, hanno lasciato praticamente sguarnita Palmira. E' evidente che l'esercito siriano "regolare" non ha risorse disponibili per combattere su tutti i fronti; la guerra durerà ancora a lungo purtroppo....

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Uno smacco per Assad e i suoi alleati che, concentrando tutte le forze o quasi su Aleppo, hanno lasciato praticamente sguarnita Palmira. E' evidente che l'esercito siriano "regolare" non ha risorse disponibili per combattere su tutti i fronti; la guerra durerà ancora a lungo purtroppo....

 

La caduta di Aleppo è questione di ore. Questo consentirà agli assadisti di ridistribuire le forze altrove. La caduta di Palmira ha valore soprattutto propagandistico. Concordo che la guerra sarà ancora lunga. Particolare attenzione alle operazioni turche di Euphrates Shield

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Ma come, la grande riconquista di Palmira aveva inequivocabilmente dimostrato la lotta di Assad e Putin contro il nemico fondamentalista :(

 

Francamente la gestione del sito archeologico fa pensare, non dico ad un accordo Is-Assad, ma quasi.

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Siria. Papa Francesco scrive ad Assad: «Basta violenze»

 

Luca Geronico
lunedì 12 dicembre 2016

 

Visita di cortesia del cardinale Mario Zenari, nunzio in Siria, che ha consegnato una lettera di Papa Francesco al presidente Bashar al-Assad. All'Angelus l'appello di Bergoglio per la pace ad Aleppo

 

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Una «visita di cortesia» al presidente
Bashar al-Assad
dopo quella di una delegazione di
Damasco
, lo scorso novembre in Vaticano, per la creazione a cardinale del
nunzio Mario Zenari
.

È lo stesso cardinale, nunzio in Siria, a confermare ad
Avvenire
l’incontro con Assad e la consegna di un messaggio di
Francesco
al
leader di Damasco
.

Una lettera di
Francesco
, fa sapere la sala stampa del Vaticano, per dare un segnale di «particolare affetto per l’amato popolo siriano», duramente provato in questi ultimi anni. Un nuovo appello – dopo quello deciso e accorato durante l’Angelus di domenica in piazza San Pietro – rivolto al
presidente Assad
e alla comunità internazionale per «porre fine alle violenze», trovare una «soluzione pacifica delle ostilità» condannando «ogni forma di estremismo e di terrorismo da qualsiasi parte esse provengano».

Bergoglio
– afferma la Sala stampa vaticana – chiede pure al presidente siriano di «assicurare che il diritto internazionale umanitario sia pienamente rispettato» in particolare per quanto riguarda la «protezione dei civili e l’accesso degli aiuti umanitari». Un incontro fra il
cardinale Zenari
e il
presidente Assad
confermato pure da Damasco che, nella nota consegnata all’agenzia ufficiale
Sana
, sottolinea la «condanna del Vaticano di ogni forma di estremismo e terrorismo» – termine quest’ultimo con cui il governo siriano indica tutte le forze di opposizione – e la richiesta da parte di Bergoglio di «moltiplicare gli sforzi di tutti per mettere fine alla guerra in Siria e ripristinare la pace». Nel faccia a faccia, immortalato da una foto pubblicata sul sito dalla
Sana
, il presidente siriano si è complimentato per la promozione del nunzio Mario Zenari, un nomina definita «senza precedenti» e che per l’agenzia siriana «ribadisce la grande importanza che il Papa accorda alla Siria e al suo popolo».

Un incontro confermato ad
Avvenire
dallo stesso
cardinale Mario Zenari
, rientrato in
Siria
pochi giorni dopo la sua creazione a cardinale e in costante contatto con la Santa Sede. La lettera, recapitata personalmente dal rappresentante vaticano, potrebbe essere stata consegnata da
papa Francesco
al suo diplomatico poche settimane fa a Roma, nei giorni in cui venivano creati i 17 nuovi cardinali.

Un testo che il cardinale Zenari «non commenta», anche se pare evidente, quanto ai contenuti, il riferimento a quanto affermato solo poche ore prima, con forza, da
Jorge Bergoglio
a piazza San Pietro. Nel dopo
Angelus
, domenica 11 dicembre, un nuovo messaggio di
papa Francesco
, vicino ogni «soprattutto nella preghiera» alla popolazione civile sotto assedio nella seconda città siriana: «Non dobbiamo dimenticare che
Aleppo
è una città, che lì c’è della gente: famiglie, bambini, anziani, persone malate…», ha esclamato il
Papa
. «Purtroppo – ha aggiunto – ci siamo ormai abituati alla guerra, alla distruzione, ma non dobbiamo dimenticare che la
Siria
è un Paese pieno di storia, di cultura, di fede». Un enorme patrimonio che «non possiamo accettare che questo sia negato dalla guerra, che è un cumulo di soprusi e di falsità». Da qui l’appello di
Bergoglio
«all'impegno di tutti, perché si faccia una scelta di civiltà: no alla distruzione, sì alla pace, sì alla gente di
Aleppo
e della
Siria
».

Avvenire

 

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Messaggio. Papa Francesco: una forza creativa per costruire la pace

 

 

Stefania Falasca
lunedì 12 dicembre 2016

Per il Papa la "non violenza" è la sintesi di pratica «attiva e creativa», stile di vita e «programma politico» efficace per la pace. È il cuore del suo messaggio per la giornata per la pace 2017.

 

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«La violenza permette di raggiungere obiettivi di valore duraturo? Tutto quello che ottiene non è forse di scatenare rappresaglie e spirali di conflitti letali che recano benefici solo a pochi "signori della guerra"?». Alla fine di un anno lacerato e frantumato dalla violenza, il quarto
, mette al centro una questione cruciale che non ha alternative: la "non violenza".

E nel
documento papale
diviene per la prima volta parola unica, sintesi di una pratica «attiva e creativa», stile di vita e di un «programma politico» efficace per la pace. Nonviolenza quindi come urgenza e nuova mentalità riguardo l’uomo, i suoi doveri e i suoi destini.
Non violenza
praticata «come strategia di costruzione della
pace
», nella quale si giocano i rapporti interpersonali, sociali e internazionali. Impegno possibile e via praticabile che non è patrimonio esclusivo della Chiesa cattolica ma è proprio di molte tradizioni religiose. Quello che ha prodotto già risultati e avuto già i suoi esempi storici con i successi ottenuti dal Mahatma Gandhi nella liberazione dell’India, da Martin Luther King contro la discriminazione razziale fino a Madre Teresa di Calcutta, a Leymah Gbowee e migliaia di donne liberiane, che - come è ripreso nel messaggio - hanno organizzato incontri di preghiera e protesta non violenta ottenendo negoziati di alto livello per la conclusione della seconda guerra civile in Liberia.

Una strategia pragmatica infine che certamente per i cristiani - ricorda
papa Francesco
- ha un modello evangelico esplicito, in * stesso che «ci offre un "manuale"» di questa strategia della pace nelle Beatitudini e dal quale i cristiani non possono esimersi. E che costituisce il perno della tradizione diplomatica esercitata dalla Santa Sede. È questo in estrema sintesi il nocciolo del
messaggio papale
che, come ha rilevato il cardinale Peter Turkson, presidente di Giustizia e Pace, parlando ai giornalisti, «costituisce un passaggio necessario, atto a scuotere, anche perché il messaggio viene distribuito nelle cancellerie di tutto il mondo, e spesso funziona anche da linea guida per il primo discorso papale dell’anno, quello con gli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede».

Le ragioni razionali della non violenza del resto sono di per sé evidenti, non solo per il
Papa
: «In ogni caso, questa violenza che si esercita "a pezzi", in modi e a livelli diversi, provoca enormi sofferenze di cui siamo ben consapevoli». Quindi - afferma Papa Francesco nel
messaggio
- rispondere alla violenza con la violenza non è la cura. Perché «rispondere alla violenza con la violenza conduce nella migliore delle ipotesi, a migrazioni forzate e a immani sofferenze, poiché grandi quantità di risorse sono destinate a scopi militari e sottratte alle esigenze quotidiane dei giovani, delle famiglie in difficoltà, degli anziani, dei malati, della grande maggioranza degli abitanti del mondo. Nel peggiore dei casi, può portare alla morte, fisica e spirituale, di molti, se non addirittura di tutti».

La costruzione della
pace
mediante la
non violenza
attiva «è elemento necessario e coerente con i continui sforzi della Chiesa per limitare l’uso della forza attraverso le norme morali, mediante la sua partecipazione ai lavori delle istituzioni internazionali», ha rilevato il Papa invitando a «diventare persone che hanno bandito dal loro cuore, dalle loro parole e dai loro gesti la violenza». E ha assicurato «che la Chiesa cattolica accompagnerà ogni tentativo di costruzione della pace attraverso la nonviolenza». Questo è il tracciato che affonda le radici nella Gaudium et spes, nel quale la pace è frutto insieme della giustizia e dell’amore e dunque «edificio da costruire continuamente».

Da qui l’insistenza sull’educazione alla pace inculcata dal Concilio come «dovere gravissimo», «come estrema, urgente necessità» e condotta da Paolo VI con costanza intrepida, il quale, cinquant’anni fa, proprio indicendo la giornata mondiale per la pace, era stato chiarissimo nel fugare facili e false retoriche ed elencava i motivi per cui egli era chiamato a ripetere esortazioni, che sono ancora oggi di pressante attualità.E con queste
papa Francesco
ha aperto il suo messaggio: «È finalmente emerso chiarissimo che la pace è l’unica e vera linea dell’umano progresso (non le tensioni di ambiziosi nazionalismi, non le conquiste violente, non le repressioni apportatrici di falso ordine civile)».

Montini metteva in guardia dal «pericolo di credere che le controversie internazionali non siano risolvibili per le vie della ragione, cioè delle trattative fondate sul diritto, la giustizia, l’equità, ma solo per quelle delle forze deterrenti e micidiali». Il cardinale Turkson ha fatto notare che all’incontro Nato di Varsavia dello scorso luglio il segretario della Nato aveva allora detto che il dialogo non è una strategia. «Per noi è l’esatto contrario – ha affermato – è la vera strategia ed è possibile». In questo senso anche per l’arcivescovo Silvano Maria Tomasi, segretario delegato di Giustizia e Pace, che ha collocato il
messaggio del Papa
nel contesto internazionale, si tratta piuttosto di creare uno scarto con la teoria della «"guerra giusta". Oggi puntando sulla nonviolenza focalizziamo l’impegno internazionale nel prevenire possibili scoppi di violenza, provvedendo a lavorare per una società più rispettosa dei diritti umani, aperta al dialogo e alle culture diverse».

 

Avvenire

 

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Intanto l'hashtag "Aleppo viene sterminata" (in arabo) su Twitter è primo trending topic in mezzo mondo arabo. Manifestazioni davanti alle ambasciate russe e cittadini turchi ammassati al confine siriano che chiedono di lasciarli passare "per salvare i fratelli siriani". Ovviamente è tutta propaganda dei mainstream media, il mondo arabo in realtà ama Putin, ama Assad e ama l'Iran!

 

P.S: in questo momento l'hashtag "Aleppo chiede aiuto" in arabo è secondo trending topic al mondo.

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Intanto l'hashtag "Aleppo viene sterminata" (in arabo) su Twitter è primo trending topic in mezzo mondo arabo. Manifestazioni davanti alle ambasciate russe e cittadini turchi ammassati al confine siriano che chiedono di lasciarli passare "per salvare i fratelli siriani". Ovviamente è tutta propaganda dei mainstream media, il mondo arabo in realtà ama Putin, ama Assad e ama l'Iran!

 

P.S: in questo momento l'hashtag "Aleppo chiede aiuto" in arabo è secondo trending topic al mondo.

 

Mi sembra tardi ormai. Aleppo è caduta e difficilmente Assad se la lascerà togliere di nuovo anche se la guerra è tutt'altro che finita. Riguardo la propaganda volevo fare un'osservazione: mi sembra che in questa guerra, a differenza di altre, sia estremamente difficile capire come stanno realmente le cose. Giornalisti sul "campo" (occidentali e non) ce ne sono pochi, le notizie dai campi di battaglia sono poche e frammentarie, informazioni verificate e attendibili arrivano col contagocce. In questo scenario la propaganda, non solo di Assad e dei suoi sostenitori, regna sovrana e capire quel che succede è quasi impossibile.

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Il Governo democraticamente eletto di Bashar Al-Assad è il male minore. L'alternativa sarebbe l'anarchia in stile Libia post-Gheddafi. In quei paesi non puoi ficcare il naso come ha fatto l'America in quella famosa estate 2013.

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Mi sembra tardi ormai. Aleppo è caduta e difficilmente Assad se la lascerà togliere di nuovo anche se la guerra è tutt'altro che finita. Riguardo la propaganda volevo fare un'osservazione: mi sembra che in questa guerra, a differenza di altre, sia estremamente difficile capire come stanno realmente le cose. Giornalisti sul "campo" (occidentali e non) ce ne sono pochi, le notizie dai campi di battaglia sono poche e frammentarie, informazioni verificate e attendibili arrivano col contagocce. In questo scenario la propaganda, non solo di Assad e dei suoi sostenitori, regna sovrana e capire quel che succede è quasi impossibile.

 

Lo sai il perché di questa cosa?

 

Perché ci sono i russi di mezzo.

Quindi da un lato c'è una specie di reazione pavloviana pro-russa da parte di quella specie di mostro bicefalo nato dalla convergenza ideologica delle vecchie mummie nostalgiche dell'estrema sinistra antiimperialista con i post-giovani neoriciclati dell'estrema destra antiglobalistico-populista, tutti amorevolmente uniti nel nome dell'antiamericanismo militante: connubio incestuoso (ma neanche poi tanto in fondo in fondo visto che gli estremi si toccano e si legittimano a vicenda) che fa sì che tutto ciò che proviene dal Cremlino sia buono e giusto quasi per definizione, e viceversa cattivo e sbagliato tutto quanto prodotto dalla Casa Bianca. Si tratta di uno schema eterno, trito e ritrito, usato ed abusato, ma che riesce sempre a fare presa sulla solita compagnia di giro di post-, neo- e anti-qualcosa.

 

Dall'altro lato invece c'è la ben nota maestria del Cremlino ad utilizzare pro domo sua le armi della propaganda e della disinformacija, memore anche di ciò che disse Lenin una volta: "calunniate, calunniate: qualcosa resterà".

Joseph Goebbles, che di queste cose se ne intendeva, sosteneva che la propaganda è un'arte, mentre il suo mentore, la buonanima di zio Adolf, disse che la propaganda è un'arma terribile nelle mani di chi la sa usare.

In Russia, o meglio nella ex(?) Unione Sovietica, più che un'arte ne avevano fatta una disciplina scientifica studiata all'Accademia delle Scienze e c'era un intero direttorato del Kgb incaricato di applicarla in Occidente, che riuscì ad ottenere risultati straordinari i cui riflessi si vedono ancora adesso: basti pensare all'incredibile campagna di disinformazione e manipolazione attraverso la quale venne teleguidato il movimento pseudopacifista occidentale che si opponeva allo schieramento in Europa dei Pershing e dei Cruise (ma guarda caso non a quello, già avvenuto, degli SS-20 sovietici puntati sull'Europa) e confrontiamola ad esempio (sia pure nelle dovute proporzioni) con la grancassa antioccidentale che ha accompagnato, come un ciclo che ritorna sempre uguale a sé stesso, l'annuncio dell'invio di quattro battaglioni Nato nel Baltico.

 

Tutto questo (e molto altro) per dire che Mosca, dove regna un ex (?) apparatchik del Kgb, cresciuto nel clima di quegli anni (che "formidabili" non erano nonostante il buon Capanna, che pure mi è simpatico) e quindi avvezzo ai suoi sistemi, ha una tradizione di propaganda, persuasione, disinformazione e manipolazione senza eguali (che dalla caduta del Muro non si è affatto dispersa ma semmai rinforzata grazie alla rete), capace di inquinare, confondere ed infine pilotare mediante l'uso di tecniche sofisticate, di cui la cosiddetta "guerra ibrida" di cui tanto si parla ultimamente, è solo l'ultima evoluzione in ordine di tempo.

 

Quindi è vero, in Siria è quasi impossibile capire quello che succede, come è impensabile tracciare -sebbene qualcuno pretenda di farlo con manicheistica convinzione- una linea netta tra cosiddetti "buoni" (tutti ovviamente da una parte) e cosiddetti "cattivi" (tutti e sempre dall'altra): una palude che la cortina fumogena che il Cremlino fedele a sé stesso come al solito solleva a beneficio degli "utili idioti" occidentali (Lenin docet) contribuisce ad alimentare senza sosta.

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Siria. Padre Ibrahim Sabbagh: «Guerra non è finita. Temiamo strage notte di Natale»

 

 

mercoledì 14 dicembre 2016

Non si fermano le bombe su Aleppo est. Il parroco della Comunità latina di Aleppo spiega che la paura tra le persone rimaste sotto assedio si fa sentire e si teme per una possibile strage a Natale.

 

 

Non si fermano i
bombardamenti
su
Aleppo Est
. L’accordo tra le forze governative di Assad e l’opposizione siriana, annunciato martedì, è sospeso. Ed è scontro tra i lealisti e alcune sacche di resistenza dei ribelli. L’Onu, insieme a molte organizzazioni umanitarie, ha lanciato un grido di denuncia per la grave situazione dei civili.

“Siamo stupiti quando sentiamo dire che la guerra ad Aleppo è finita. Abbiamo tanta
paura
per questo abbiamo fissato la
Messa di Natale
nel pomeriggio perché vogliamo mandare la gente il più presto possibile a casa” ha affermato
padre Ibrahim Sabbagh
,
parroco
della
Comunità latina di Aleppo
, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di
.

“Abbiamo paura – ha aggiunto il parroco - che qualche gruppo di miliziani si sia preparato per lanciare diversi missili di grande potenza durante la
notte di Natale
. Questo potrebbe provocare una grande
strage
”.

Padre Ibrahim
ha inoltre ribadito che “i combattimenti continuano, si sono sentiti questa notte e durante la giornata. Sono diminuiti rispetto ad una settimana fa ma ci sono ancora. Abbiamo saputo che i bombardamenti nella zona occidentale e la caduta di missili sulla popolazione di questa mattina hanno provocato 7 morti, di cui 2 bambini, e 50 feriti”.

Padre Ibrahim
che vive nella
zona Ovest di Aleppo
da giorni non riesce a mettersi in contatto con alcune persone della zona orientale: “Purtroppo non riusciamo a contattare nessuno. Tutte le linee telefoniche, i cellulari, compreso internet, non sono rintracciabili. Non c’è altro modo per contattare la gente, non sappiamo assolutamente cosa succede”.

 

Avvenire

 

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Il Governo democraticamente eletto di Bashar Al-Assad è il male minore. L'alternativa sarebbe l'anarchia in stile Libia post-Gheddafi. In quei paesi non puoi ficcare il naso come ha fatto l'America in quella famosa estate 2013.

 

Il dramma è tutto in quel "democraticamente eletto". E' più credibile l'esistenza di Babbo Natale.

Comunque senza intervento esterno, iraniano e russo, Assad sarebbe caduto 4 anni fa.

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Comunque senza intervento esterno, iraniano e russo, Assad sarebbe caduto 4 anni fa.

 

Vero. Difficile dire però cosa sarebbe successo e chi ci saremmo ritrovati adesso al comando in Siria. Ed è stata questa incertezza a frenare gli USA che erano pronti a bombardare Assad e dargli la botta finale. Personalmente apprezzo molto i tuoi commenti e ti ritengo molto informato e preparato però credo che anche tu debba ammettere che la Siria è un gran caos e che, a livello di governo, non si intravede alcuna alternativa credibile ad Assad. Se ci fosse stata, russi e iraniani non avrebbero potuto fare nulla di quello che hanno fatto né a livello militare né a livello diplomatico.

 

 

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Vero. Difficile dire però cosa sarebbe successo e chi ci saremmo ritrovati adesso al comando in Siria. Ed è stata questa incertezza a frenare gli USA che erano pronti a bombardare Assad e dargli la botta finale. Personalmente apprezzo molto i tuoi commenti e ti ritengo molto informato e preparato però credo che anche tu debba ammettere che la Siria è un gran caos e che, a livello di governo, non si intravede alcuna alternativa credibile ad Assad. Se ci fosse stata, russi e iraniani non avrebbero potuto fare nulla di quello che hanno fatto né a livello militare né a livello diplomatico.

 

Non è la Siria, è la dittatura prolungata. In qualsiasi paese dove per decenni hai un padre padrone è difficile trovare alternative per un osservatore esterno, perché bisogna conoscere profondamente la società da dentro per capire chi ha le carte in regola per poter guidare il paese. Di certo non è una cosa che si può fare senza un aiuto esterno. E di certo non è pensabile mandare a casa tutti quelli che hanno legami con il regime, vedi esercito, magistratura, ecc come si fece in Iraq dopo Saddam. In Siria l'unica era forzare (con pressioni serie) una transizione dell'esercito stesso verso nuovi capi (e ci sono tanti disertori che avrebbero potuto farlo), affidando la guida del paese a gente navigata nella politica siriana, vedi Riyad Hijab, ex premier siriano che ha disertato nel 2012 (quando era premier) e oggi è di fatto il capo delle opposizioni. Nel senso che di uomini con legami profondi con la "vecchia" politica siriana che sono passati sull'altra sponda ce ne sono tanti, volendo qualcosa si poteva fare, ma è chiaro che per farlo americani, russi, ecc, dovevano convergere su una posizione comune, invece i russi hanno preferito fare terra bruciata pur di mantenere il loro alleato in sella. Ora avremo un paese che sarà una bomba a orologeria. L'Egitto che è più o meno omogeneo è instabile con un dittatore "rigettato" dal popolo, figuriamoci la Siria che ha pure la questione settaria e deve contare mezzo milione di morti che per il 75% dei siriani pesano sulla coscienza del regime. La vedo male, molto male.

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Intanto per quanto riguarda gli equilibri nella regione Trump ha nominato un falco come ambasciatore in Israele: le sue posizioni sembrano sinceramente eccessive e si rischia di aumentare la tensione. Questa mossa mi pare sbagliata, vedremo comunque.

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Intanto per quanto riguarda gli equilibri nella regione Trump ha nominato un falco come ambasciatore in Israele: le sue posizioni sembrano sinceramente eccessive e si rischia di aumentare la tensione. Questa mossa mi pare sbagliata, vedremo comunque.

 

Un falco come ambasciatore in Israele e l'amministratore delegato di Exxon come segretario di stato (e anche questa non è una bella cosa per il Medio Oriente, perché un petroliere non potrà mai vedere il MO se non in quell'ottica). E pensare che milioni di americani hanno votato per il Briatore biondo credendo veramente nella favola del miliardario che va contro i poteri forti! .doh

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Un falco come ambasciatore in Israele e l'amministratore delegato di Exxon come segretario di stato (e anche questa non è una bella cosa per il Medio Oriente, perché un petroliere non potrà mai vedere il MO se non in quell'ottica). E pensare che milioni di americani hanno votato per il Briatore biondo credendo veramente nella favola del miliardario che va contro i poteri forti! .doh

Il problema è che quello che vogliono far credere alla gente sia l'ipotetico scontro tra l'Occidente e l'Oriente.

Che lo straniero sia il problema per l'Europa.

Un pò come quando l'Impero Romano già decadente accusava i cristiani di rendere Roma debole.

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