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Mormegil

Guerra di Siria e situazione mediorientale: news e commenti

Post in rilievo

 

 

Eh appunto, il mio timore è che Erdogan abbia risvegliato la profonda anima islamista turca. Il passo verso l'instabilità di un paese strategico, indebolito nelle sue leadership militar-nazionaliste, mi sembra troppo breve.

Sulla profonda anima islamista turca, non so. Sicuramente di ampi strati della popolazione. Ma la Turchia è un paese molto complesso per essere governato col mono-colore autoritario politico di Erdogan, figurarsi con la religione di Stato. Qualsiasi progetto omogeneizzante andrà a finire male come in tutti i paesi multietnici. Parliamo di un paese il cui 25% delle persone è di etnia non turca.

Sull'instabilità, c'è sempre il rischio per un paese strategico se perde colpi un governo certo. In ogni caso qui parliamo di autodeterminazione del governo nelle proprie scelte sbagliate. Un conto è quanto fatto in Iraq, Siria e Libia, in cui tutti hanno responsabilità. Al momento stanno pagando scelte loro.

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Apprendisti stregoni.

Lungi da me l'idea di "capire" le "ragioni" dell'Isis, ma è ovvio che quando si fa il patto con il diavolo, il diavolo prima o poi richiede il pegno.

Erdogan ha giocato sporco fin dall'inizio della crisi siriana puntando su almeno cinque tavoli diversi: il suo rapporto con la Nato/Usa/Europa, quello con la Russia, quello con la Siria, quello con le monarchie del Golfo e quello con i curdi, ogni volta adottando atteggiamenti spregiudicati e contraddittori e compiendo giravolte spericolate allo scopo di uscire vincitore su almeno alcuni di questi tavoli.

Il problema è che adesso i nodi stanno venendo al pettine, con due ulteriori aggravanti imho: le purghe post-golpe che hanno indebolito esercito e servizi turchi aprendo squarci nella sicurezza, e l'aver di fatto costretto nell'angolo i suoi ex-alleati dell'opposizione siriana (al nusra e vari) che a questo punto non potranno fare altro che radicalizzarsi definitivamente riconciliandosi con Daesh per ottenere dallo "stato islamico" quell'appoggio che non ottengono più da Erdogan.

 

C'erano due modi per rivitalizzare lo "stato islamico" che fino a questa estate sembrava alle corde: farlo riconciliare con i gruppi islamisti dell'opposizione siriana e tagliare le gambe ai curdi (che erano gli unici in grado di combatterlo sul serio, e lo stavano facendo nel nord della Siria), bombardandoli e bloccandoli con l'operazione "scudo dell'Eufrate".

Erdogan c'è riuscito alla grande. E adesso conta i morti ad Istambul.

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Come già detto più volte: ci ammazzeranno presto; ci ammazzeranno tutti.

 

Speriamo di no ma la cosa brutta è proprio quello di sentirsi appesi a una speranza

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qualcuno può spiegarmi perchè l'isis che è un gruppo terroristico sunnita fa attentati in turchia dove sono sunniti pure loro ?

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qualcuno può spiegarmi perchè l'isis che è un gruppo terroristico sunnita fa attentati in turchia dove sono sunniti pure loro ?

 

Buona domanda.

Presumendo che sia stato l'Isis (ed è quello che personalmente credo, viste le modalità dell'attacco), sarebbe la conferma di come l'Isis consideri proprio nemico chiunque si ponga al di fuori della sua visione politico-apocalittica dell'Islam: quindi non solo cristiani, sciiti, yazidi, laici ecc, ma anche sunniti se non devotamente fedeli alla parola del "Califfo".

Al Quaida, ad esempio, considera eretici in quanto non conformi alla sua concezione di Islam gli stessi Saud, nonostante il loro ruolo di custodi dei luoghi santi dell'Islam.

Considera poi che l'attacco è avvenuto in una discoteca, quindi in un luogo di "perdizione" secondo il modo di vedere di quei fanatici, frequentato quindi da gente "perduta" durante una festa "pagana" come quella di capodanno: gente che quindi andava punita per aver deviato dalla retta via. In altre parole, a parte le vittime occidentali che sono state colpite in quanto tali, le vittime turche sono state viste dal killer non più come islamici sunniti bensì come "falsi musulmani" proprio per il fatto di trovarsi là in quel momento.

 

Che poi l'attacco indebolisca Erdogan è un "plusvalore" per questi criminali, sia perchè Erdogan andava "punito" per le sue spericolate manovre politiche, sia perchè è in mezzo al caos che l'Isis prolifera.

 

Così almeno è come la vedo io...

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qualcuno può spiegarmi perchè l'isis che è un gruppo terroristico sunnita fa attentati in turchia dove sono sunniti pure loro ?

Credo perché Erdogan, dopo aver appoggiato varie fazioni siriane ribelli (tra cui magari anche l'Isis stesso) per abbattere il laico (ma sciita) Assad e presentarsi dunque come difensore dell'Islam politico (sunnita) agli occhi dei suoi elettori e dei sunniti levantini, sia poi passato a un'alleanza con la Russia in ottica anti-curda (e qui torna il nazionalismo turco) che però comporta il mantenimento di Assad.

Questo porterebbe alla ribellione degli stessi sodali di Erdogan delusi dal suo voltafaccia (l'assassino dell'ambasciatore russo aveva militato in reparti di polizia vicini al presidente) e a ritorsioni dell'Isis o più probabilmente di gruppi come Fatah al Sham (o comunque di cittadini turchi radicalizzatisi seguendo la propaganda dell'estremismo islamico in generale).

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L'anno che verrà. Atti e misfatti passati e prossimi.

 

 

SIRIA

Una pace da cimitero regna su Aleppo ma il trono di Assad poggia su una montagna di cadaveri e sulle macerie del proprio regime. Oltre che sulle bombe russe e sui miliziani iraniani. Assad si è ripreso la Siria che conta, quella da cartolina che la sua propaganda invitava a visitare sotto l'arco dei mortai, quella che serve assieme a quella delle fosse comuni, per poter affermare di controllare ancora il Paese. Ma ciò che l'educato oftalmologo laureato alle scuole di medicina di Londra e svezzato alla scuola criminale del padre finge di non vedere è ciò che ribolle nella Siria che non conta: che però è quella maggioritaria sunnita, dove si alimenta il risentimento e si producono i martiri di Allah. Il suo errore è credere di contare qualcosa, ma i suoi padrini iraniani presto passeranno alla cassa a reclamare il loro premio.

 

TURCHIA

Ankara ed Istanbul, mondi diversi uniti dalla striscia rossa del sangue. Erdogan spregiudicato mercante da suk gioca su tutti i tavoli rifilando merce falsa e voltafaccia, ma scontentando tutti i clienti: che infatti, sentendosi truffati, hanno cominciato a protestare. E adesso si ritrova a contare i morti nelle strade, i quali non sono quelli dell'ultimo attentato, ma quelli del prossimo, che è solo questione di tempo. Intanto, da buon autocrate indispettito dal golpe, Erdy rinuncia alla competenza in cambio della fedeltà assumendo dei servi ossequiosi al posto dei funzionari licenziati ed aprendo squarci nei servizi di sicurezza. Dai Curdi ai gulenisti, dagli islamisti abbandonati ai nazionalisti laici traditi c'è solo, per lui, l'imbarazzo della scelta: ma dal palazzo delle 1000 stanze di Ankara, come novello Nerone, il Sultano guarda il suo paese bruciare, cercando intanto di farsi qualche nuovo nemico.

 

ISIS

Moribondo in estate è risorto come Lazzaro in autunno, grazie agli errori di chi l'aveva dato per spacciato: e che ora seppellisce sotto mucchi di cadaveri come nemesi paradossale. Nemico di chiunque, fa comodo a tutti, in un gioco di specchi e di cattive intenzioni salite a pavimentare le strade del paradiso dei martiri suicidi: fa comodo ad Assad per paventare il diluvio che verrà dopo di lui; ha fatto comodo ad Erdogan che però forse oggi ci ripensa in attesa di ripensarci un'altra volta domani; fa comodo alla Russia che così può sparare nel mucchio delle opposizioni anti-Assad delle quali, tuttavia, l'Isis non fa parte; fa comodo ai sauditi, che lo brandiscono come arma impropria salvo accorgersi dopo averla lanciata che si trattava di un boomerang; fa comodo all'Iran perché quel boomerang ha la forma di una mezzaluna sciita, come quella che si estende da Teheran a Beirut passando per Damasco e Baghdad; ha fatto comodo ad Obama per evitare di immischiarsi con l'opposizione siriana; farà comodo a Trump per lasciare che altri si immischino con la questione siriana, risolvendola senza di lui.

 

EUROPA

Le tre volpi di Astana giocano a poker col morto, ed il morto giace nei corridoi ovattati di Bruxelles. Oltre che nelle strade di Nizza, Parigi e Berlino ed il prossimo che cadrà dove cadrà. Intanto ai confini dell'Europa divampano gli incendi, senza che nulla venga fatto per provare a contenerli: dall'Ucraina che avverte il richiamo della steppa, alla Turchia che si aggroviglia nel labirinto del Levante, al Mediterraneo che affonda sommerso dai barconi, all'America che dopo essere sbarcata in Normandia dovendo salvare l'Europa dalle dittature, adesso punta ad abbandonare l'Europa per sbarcare in America pensando di salvarla da sé stessa. E mentre i Tartari si ammassano ai confini dell'Europa, la fortezza Bastiani si sfianca nell'attesa, sperando di non vederli saltare fuori dalle urne di Parigi e di Berlino.

 

STATI UNITI

Dalle eleganti incertezze di Obama alle grevi certezze di Trump: messa così pare addirittura un passo avanti. Peccato che le prime mirassero a preservare un faticoso equilibrio mentre le seconde rischino di produrre un disastroso disimpegno che nessuna sfolgorante Melania riuscirà a ricucire meglio della intellettuale Michelle. Nel frattempo, nei regolamenti di conti di una transizione infinita, l'anatra zoppa è oramai quasi morta, mentre quella che deve sostituirla non si capisce se vorrà essere un'aquila oppure un grasso tacchino pronto ad essere spennato dai predatori della steppa. In attesa di scoprirlo i giocatori di risiko guadagnano sempre nuovi territori tirando dadi truccati in assenza di avversari, applauditi da una platea di entusiasti europei, incuranti che il nuovo sogno americano possa tramutarsi in un incubo per tutti.

 

Buon 2017, che ne avremo bisogno.

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qualcuno può spiegarmi perchè l'isis che è un gruppo terroristico sunnita fa attentati in turchia dove sono sunniti pure loro ?

 

Ora come ora su questo tema nel mondo arabo vanno alla grande le teorie del complotto (anche se non piacerà a baudolino perché dicono l'esatto contrario delle sue di teorie del complotto). L'Isis sarebbe solo all'apparenza un gruppo estremista sunnita, in realtà i complottisti sono sicuri, è una creatura dei servizi iraniani, atta a delegittimare la rivoluzione in Siria, colpisce solo paesi ostili ad Assad (Turchia, Arabia, Giordania, Francia) mentre non ha mai colpito l'Iran, cosa che dimostrerebbe che non sono quello che dicono di essere! Insomma, se sei un amante delle teorie del complotto questo è il "pane" dei complottisti mediorientali. Personalmente credo che Erdogan non sia mai stato amato dall'Isis, per quanto se ne dica sono due anime profondamente diverse dell'islamismo, due anime che non si sono mai amate, quella del salafismo wahhabita e quella dei Fratelli Musulmani, confraternita del sunnismo ashaarita con chiare contaminazioni sufi. Chiaramente da fuori sono tutti "islamisti", ma da fuori appunto, da dentro è ben diverso. Erdogan probabilmente sperava di far venire fuori l'anima islamista della Siria simile a lui, i Fratelli Musulmani siriani sono sempre stati molto forti prima che il regime usasse il pugno di ferro contro di loro negli anni 80, invece quelli si erano imborghesiti da oppositori all'estero (quasi tutti i loro capoccia vivono in Europa) e sul campo ha avuto più successo l'altra anima dell'islamismo, quello salafita-wahhabita. L'errore principale di Erdogan è averlo capito troppo tardi e forse aver sottovalutato le differenze enormi che ci sono tra queste due anime. Basta vedere perfino Hamas (Fratelli Musulmani) che a Gaza deve far fronte ad un'ala estrema, di idee salafite-wahhabite, che tenta di destabilizzare la situazione e delegittimare la leadership attuale. Vedi per esempio l'uccisione di Arrigoni.

La verità è che in Medio Oriente ora ci sono tantissime guerre, c'è una guerra laici-islamisti, poi c'è quella sunniti-sciiti, ma c'è anche quella interna tra le varie anime dell'islamismo. Basti pensare che per l'Arabia Saudita, paese wahhabita e sicuramente con la visione più oscurantista in assoluto della religione, i Fratelli Musulmani (teologicamente molto più aperti di loro) sono sulla lista delle organizzazioni terroristiche!

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Ora come ora su questo tema nel mondo arabo vanno alla grande le teorie del complotto (anche se non piacerà a baudolino perché dicono l'esatto contrario delle sue di teorie del complotto).

 

L'Isis sarebbe solo all'apparenza un gruppo estremista sunnita, in realtà i complottisti sono sicuri, è una creatura dei servizi iraniani, atta a delegittimare la rivoluzione in Siria, colpisce solo paesi ostili ad Assad (Turchia, Arabia, Giordania, Francia) mentre non ha mai colpito l'Iran, cosa che dimostrerebbe che non sono quello che dicono di essere! Insomma, se sei un amante delle teorie del complotto questo è il "pane" dei complottisti mediorientali. Personalmente credo che Erdogan non sia mai stato amato dall'Isis, per quanto se ne dica sono due anime profondamente diverse dell'islamismo, due anime che non si sono mai amate, quella del salafismo wahhabita e quella dei Fratelli Musulmani, confraternita del sunnismo ashaarita con chiare contaminazioni sufi. Chiaramente da fuori sono tutti "islamisti", ma da fuori appunto, da dentro è ben diverso. Erdogan probabilmente sperava di far venire fuori l'anima islamista della Siria simile a lui, i Fratelli Musulmani siriani sono sempre stati molto forti prima che il regime usasse il pugno di ferro contro di loro negli anni 80, invece quelli si erano imborghesiti da oppositori all'estero (quasi tutti i loro capoccia vivono in Europa) e sul campo ha avuto più successo l'altra anima dell'islamismo, quello salafita-wahhabita. L'errore principale di Erdogan è averlo capito troppo tardi e forse aver sottovalutato le differenze enormi che ci sono tra queste due anime. Basta vedere perfino Hamas (Fratelli Musulmani) che a Gaza deve far fronte ad un'ala estrema, di idee salafite-wahhabite, che tenta di destabilizzare la situazione e delegittimare la leadership attuale. Vedi per esempio l'uccisione di Arrigoni.

La verità è che in Medio Oriente ora ci sono tantissime guerre, c'è una guerra laici-islamisti, poi c'è quella sunniti-sciiti, ma c'è anche quella interna tra le varie anime dell'islamismo. Basti pensare che per l'Arabia Saudita, paese wahhabita e sicuramente con la visione più oscurantista in assoluto della religione, i Fratelli Musulmani (teologicamente molto più aperti di loro) sono sulla lista delle organizzazioni terroristiche!

 

 

 

.uhm Perchè che dicono le "mie " teorie ?? ( che fai , adesso mi leggi nel pensiero ?? :d )

 

Io non so quello che dicono i " complottisti-mediorientali " a cui ti riferisci ( penso a AL Jazeera ,

Al Riyadh , Al Ittihad , e fax simili ) .

Evidentemente è come dici Tu : Accusano l'Iran che vuol delegittimare l'IS in genere e specialmente quello anti-Assad .

Io non ne capisco molto di "correnti" interne al movimento Sunnita ( .... Ashaarita , Sufismo , ecc. , ecc. ) ma non è questo il problema .

 

In verità , qualcosa in tal senso ho già scritto nella Discussione "Emergenza Sbarchi " ( n° 314 a pag.16) dove ho fatto un paragone tra la Jugoslavia di Tito , il Kosovo e l'Europa , più ho accennato al problema di Erdogan paragonandolo un pò a quello di Tito prima e Milosevic dopo .

Sono paragoni un pò forzati , ma ci possono stare .

 

.uhm Io "vedo".... lo svolgimento della Guerra in Siria ( ed in Libia , ovviamente ) dal punto di vista di un cittadino cristiano-italiano (in verità : più italiano che cristiano ) ;

per Noi cristiani interessa poco

venire sgozzati da un coltello wahabita o di Al-Houthi opp. Al-Nusrah o Boko Haram opp. I.S. opp. di Al-Shabaab ( ... per dire ).

 

Premesso che , come hai detto tu , Erdogan ha gestito male e con troppa durezza il controllo dell'opposizione Curda e si è fidato troppo dell'appoggio degli islamisti-moderati .

 

.uhmDall'Italia ....

perciò vedo chiaramente che si stanno delineando storie già viste ( altro che IRAN ) :

 

gli attacchi terroristici rappresentano in effetti soltanto una tattica dietro la quale ci sono precise strategie dei mandanti,

che quasi sempre corrispondono a degli Stati ed ai relativi servizi segreti che agiscono per raggiungere determinati obiettivi.

 

Per comprendere il contesto di azioni come quelle che avvengono in Turchia, bisogna chiedersi innanzi a tutto a chi giova? Chi guadagna da questi eventi?

 

I massacri che vengono effettuati dai jihadisti radicali devono sempre essere ricondotti alle centrali di arruolamento e di coordinamento di questi gruppi che non sono quasi mai dei " cani sciolti "

ma sono miliziani addestrati in modo efficiente e pianificato.

Le centrali di formazione dei terroristi si trovano in paesi quali

l’Arabia Saudita,

il Qatar,

la stessa Turchia (salvo aver cambiato campo di recente),

e negli USA, sotto lo schermo della CIA ( patria nella creazione e finanziamento del terrorismo destabilizzante nel Mondo ) .

Questa non è una novità

ma un fatto accertato ed ammesso dagli stessi funzionari di alto grado dell’establishment USA.

Molti gruppi terroristi jihadisti sono stati da anni finanziati ed addestrati dalla CIA

e dagli altri organismi di intelligence degli USA (e GB) per essere utilizzati come arma tattica nei vari contesti di conflitto, es. : in Siria, in Iraq, in Libano ed adesso in Turchia.

 

Ormai anche in Italia sappiamo che :

L’utilizzo più frequente dei gruppi terroristi jihadisti è stato quello finalizzato al rovesciamento di governi ostili agli interessi USA,

questo è avvenuto con Al Qaeda in Libia,

ultimamente in Siria con i gruppi di

Al Nusra e Jabhat Fatah al-Sham,

che sono stati scopertamente armati e pilotati dalla CIA e dalla NATO (come si è reso evidente nella battaglia di Aleppo).

 

Si può facilmente dedurre come

la Turchia sia oggi nel mirino della strategia USA,

da quando il presidente turco Recepit Erogan è riuscito a bloccare il tentato golpe,

istigato da Washington e dalla fazione gulenista ispirata e protetta dagli USA .

 

Risulta evidente che

può essere conforme a questa strategia la destabilizzazione del paese,

mediante l’attivazione della rete terroristica che opera sotto i simboli dell’ISIS o di AL Nusra

e che deve colpire obiettivi indiscriminati in Turchia per seminare il terrore e l’insicurezza.

 

La finalità di questa strategia è quella di indebolire Erdogan

e di consentire un rovesciamento del suo Governo,

colpevole, agli occhi di Washington,

di volersi allontanare dalla stretta alleanza con gli USA e con la NATO per essersi avvicinata all’asse russo-iraniano. bah

 

 

1) il vertice trilaterale tenutosi il 20 Dicembre a Mosca tra i ministri degli Esteri di Turchia-Russia-Iran ove i tre paesi hanno concordato che i prossimi colloqui di pace sulla Siria verranno tenuti nella capitale del Kazakhstan, Astana, per risolvere la crisi siriana (esclusa la partecipazione USA);

 

2) Le dicharazioni di Erdogan in cui accusa gli USA di aver sostenuto l’ISIS e di averne le prove documentate ( il bue dice cornuto all'asino .... ma tantè )

 

Questi due fatti hanno fortemente irritato Washington che,

come si può facilmente immaginare, ha meditato le sue contromosse contro Erdogan.

La Posta in gioco è troppo importante:

in sospeso la permanenza nella NATO e nell’orbita occidentale della Turchia (80 milioni di abitanti) paese cerniera tra Europa e Asia,

gli statunitensi ( dopo la Siria ) non potrebbero tollerare una perdita di questo livello.

 

Questo spiega che le centrali di potere USA debbano ricorrere, per forza di cose, ad una strategia occulta che ha visto, fra i vari episodi, l’omicidio dell’ambasciatore russo ad Ankara,

chiaramente pianificato per mettere in difficoltà Erdogan con la Russia

ed adesso l’incremento di attentati terroristici in pieno Istambul.

 

Da non trascurare anche il ruolo e gli interessi dell’Arabia Saudita che

è la potenza araba che rimarrebbe maggiormente pregiudicata da un riavvicinamento della Turchia all’Iran (il suo maggiore nemico nella regione) ed alla Russia.

 

Non è raro che il "" lavoro sporco "" , quello di seminare attentati e terrorismo contro la Turchia possa essere stato affidato anche ai potenti servizi di Intelligence Sauditi che dispongono di molte entrature in Turchia in quanto, fino a pochi mesi addietro, operavano in alleanza militare con Ankara per rovesciare il Governo di Damasco.

 

Da tutto questo si capisce , almeno stando "seduti " in Italia , che

ci sono varie potenze interessate a destabilizzare il Governo di Erdogan e non ci sono esclusioni di mezzi per ottenere questo obiettivo. bah

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.uhm Perchè che dicono le "mie " teorie ?? ( che fai , adesso mi leggi nel pensiero ?? :d )

 

Io non so quello che dicono i " complottisti-mediorientali " a cui ti riferisci ( penso a AL Jazeera ,

Al Riyadh , Al Ittihad , e fax simili ) .

Evidentemente è come dici Tu : Accusano l'Iran che vuol delegittimare l'IS in genere e specialmente quello anti-Assad .

Io non ne capisco molto di "correnti" interne al movimento Sunnita ( .... Ashaarita , Sufismo , ecc. , ecc. ) ma non è questo il problema .

 

In verità , qualcosa in tal senso ho già scritto nella Discussione "Emergenza Sbarchi " ( n° 314 a pag.16) dove ho fatto un paragone tra la Jugoslavia di Tito , il Kosovo e l'Europa , più ho accennato al problema di Erdogan paragonandolo un pò a quello di Tito prima e Milosevic dopo .

Sono paragoni un pò forzati , ma ci possono stare .

 

.uhm Io "vedo".... lo svolgimento della Guerra in Siria ( ed in Libia , ovviamente ) dal punto di vista di un cittadino cristiano-italiano (in verità : più italiano che cristiano ) ;

per Noi cristiani interessa poco

venire sgozzati da un coltello wahabita o di Al-Houthi opp. Al-Nusrah o Boko Haram opp. I.S. opp. di Al-Shabaab ( ... per dire ).

 

Premesso che , come hai detto tu , Erdogan ha gestito male e con troppa durezza il controllo dell'opposizione Curda e si è fidato troppo dell'appoggio degli islamisti-moderati .

 

.uhmDall'Italia ....

perciò vedo chiaramente che si stanno delineando storie già viste ( altro che IRAN ) :

 

gli attacchi terroristici rappresentano in effetti soltanto una tattica dietro la quale ci sono precise strategie dei mandanti,

che quasi sempre corrispondono a degli Stati ed ai relativi servizi segreti che agiscono per raggiungere determinati obiettivi.

 

Per comprendere il contesto di azioni come quelle che avvengono in Turchia, bisogna chiedersi innanzi a tutto a chi giova? Chi guadagna da questi eventi?

 

I massacri che vengono effettuati dai jihadisti radicali devono sempre essere ricondotti alle centrali di arruolamento e di coordinamento di questi gruppi che non sono quasi mai dei " cani sciolti "

ma sono miliziani addestrati in modo efficiente e pianificato.

Le centrali di formazione dei terroristi si trovano in paesi quali

l’Arabia Saudita,

il Qatar,

la stessa Turchia (salvo aver cambiato campo di recente),

e negli USA, sotto lo schermo della CIA ( patria nella creazione e finanziamento del terrorismo destabilizzante nel Mondo ) .

Questa non è una novità

ma un fatto accertato ed ammesso dagli stessi funzionari di alto grado dell’establishment USA.

Molti gruppi terroristi jihadisti sono stati da anni finanziati ed addestrati dalla CIA

e dagli altri organismi di intelligence degli USA (e GB) per essere utilizzati come arma tattica nei vari contesti di conflitto, es. : in Siria, in Iraq, in Libano ed adesso in Turchia.

 

Ormai anche in Italia sappiamo che :

L’utilizzo più frequente dei gruppi terroristi jihadisti è stato quello finalizzato al rovesciamento di governi ostili agli interessi USA,

questo è avvenuto con Al Qaeda in Libia,

ultimamente in Siria con i gruppi di

Al Nusra e Jabhat Fatah al-Sham,

che sono stati scopertamente armati e pilotati dalla CIA e dalla NATO (come si è reso evidente nella battaglia di Aleppo).

 

Si può facilmente dedurre come

la Turchia sia oggi nel mirino della strategia USA,

da quando il presidente turco Recepit Erogan è riuscito a bloccare il tentato golpe,

istigato da Washington e dalla fazione gulenista ispirata e protetta dagli USA .

 

Risulta evidente che

può essere conforme a questa strategia la destabilizzazione del paese,

mediante l’attivazione della rete terroristica che opera sotto i simboli dell’ISIS o di AL Nusra

e che deve colpire obiettivi indiscriminati in Turchia per seminare il terrore e l’insicurezza.

 

La finalità di questa strategia è quella di indebolire Erdogan

e di consentire un rovesciamento del suo Governo,

colpevole, agli occhi di Washington,

di volersi allontanare dalla stretta alleanza con gli USA e con la NATO per essersi avvicinata all’asse russo-iraniano. bah

 

 

1) il vertice trilaterale tenutosi il 20 Dicembre a Mosca tra i ministri degli Esteri di Turchia-Russia-Iran ove i tre paesi hanno concordato che i prossimi colloqui di pace sulla Siria verranno tenuti nella capitale del Kazakhstan, Astana, per risolvere la crisi siriana (esclusa la partecipazione USA);

 

2) Le dicharazioni di Erdogan in cui accusa gli USA di aver sostenuto l’ISIS e di averne le prove documentate ( il bue dice cornuto all'asino .... ma tantè )

 

Questi due fatti hanno fortemente irritato Washington che,

come si può facilmente immaginare, ha meditato le sue contromosse contro Erdogan.

La Posta in gioco è troppo importante:

in sospeso la permanenza nella NATO e nell’orbita occidentale della Turchia (80 milioni di abitanti) paese cerniera tra Europa e Asia,

gli statunitensi ( dopo la Siria ) non potrebbero tollerare una perdita di questo livello.

 

Questo spiega che le centrali di potere USA debbano ricorrere, per forza di cose, ad una strategia occulta che ha visto, fra i vari episodi, l’omicidio dell’ambasciatore russo ad Ankara,

chiaramente pianificato per mettere in difficoltà Erdogan con la Russia

ed adesso l’incremento di attentati terroristici in pieno Istambul.

 

Da non trascurare anche il ruolo e gli interessi dell’Arabia Saudita che

è la potenza araba che rimarrebbe maggiormente pregiudicata da un riavvicinamento della Turchia all’Iran (il suo maggiore nemico nella regione) ed alla Russia.

 

Non è raro che il "" lavoro sporco "" , quello di seminare attentati e terrorismo contro la Turchia possa essere stato affidato anche ai potenti servizi di Intelligence Sauditi che dispongono di molte entrature in Turchia in quanto, fino a pochi mesi addietro, operavano in alleanza militare con Ankara per rovesciare il Governo di Damasco.

 

Da tutto questo si capisce , almeno stando "seduti " in Italia , che

ci sono varie potenze interessate a destabilizzare il Governo di Erdogan e non ci sono esclusioni di mezzi per ottenere questo obiettivo. bah

 

 

E' proprio dal "a chi giova" che un complottista va a creare il suo "modello".

Qualsiasi arabo sa che l'Isis non giova agli arabi, quello mi pare palese.

Quindi le correnti complottiste sono due, ben distinte.

Quella tua, cioè che dietro all'Isis ci sarebbero americani, israeliani, turchi, ecc, perché? Perché a ognuno di loro per qualche motivo fa comodo, agli israeliani per togliersi di mezzo Assad, agli americani idem, ai turchi per bastonare i curdi.

Poi c'è l'altra teoria del complotto, quella più in voga nell'opinione pubblica araba in questo momento e incentrata maggiormente sugli eventi siriani. Ovvero che in Siria c'era una vera rivolta popolare e l'unico modo che aveva il regime per fermarla era quello di screditarla, facendola passare per altro. Ecco quindi che sbuca l'Isis, mostruosa creatura dei servizi segreti iraniani, siriani, ecc.

Io trovo deliranti entrambe, perché non è che il mondo è tutto un film. Poi posso credere al fatto che il regime abbia intenzionalmente lasciato agire l'Isis, ha giocato le sue carte (vedi far uscire migliaia di jihadisti dalle prigioni siriane), insomma ha creato tutto il necessario per favorire l'ascesa del mostro che gli serviva per screditare la rivolta, ma una cosa è sfruttare gli eventi, altra cosa dire che l'ha creato.

Al Baghdadi per me non è un agente di nessuno, come non lo era Bin Laden. Almeno questa è la mia opinione. Qualcuno li ha usati per il proprio tornaconto personale? Credo di si, ma non saprei dire chi.

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E' proprio dal "a chi giova" che un complottista va a creare il suo "modello".

Qualsiasi arabo sa che l'Isis non giova agli arabi, quello mi pare palese.

Quindi le correnti complottiste sono due, ben distinte.

Quella tua, cioè che dietro all'Isis ci sarebbero americani, israeliani, turchi, ecc, perché? Perché a ognuno di loro per qualche motivo fa comodo, agli israeliani per togliersi di mezzo Assad, agli americani idem, ai turchi per bastonare i curdi.

Poi c'è l'altra teoria del complotto, quella più in voga nell'opinione pubblica araba in questo momento e incentrata maggiormente sugli eventi siriani. Ovvero che in Siria c'era una vera rivolta popolare e l'unico modo che aveva il regime per fermarla era quello di screditarla, facendola passare per altro. Ecco quindi che sbuca l'Isis, mostruosa creatura dei servizi segreti iraniani, siriani, ecc.

Io trovo deliranti entrambe, perché non è che il mondo è tutto un film. Poi posso credere al fatto che il regime abbia intenzionalmente lasciato agire l'Isis, ha giocato le sue carte (vedi far uscire migliaia di jihadisti dalle prigioni siriane), insomma ha creato tutto il necessario per favorire l'ascesa del mostro che gli serviva per screditare la rivolta, ma una cosa è sfruttare gli eventi, altra cosa dire che l'ha creato.

Al Baghdadi per me non è un agente di nessuno, come non lo era Bin Laden. Almeno questa è la mia opinione. Qualcuno li ha usati per il proprio tornaconto personale? Credo di si, ma non saprei dire chi.

 

Sì ,

può darsi .

Ma io mi riferivo ai motivi che hanno portato a questa esplosione di attentati in Turkia contro Erdogan e la Sua nuova linea politica :

Avvicinamento alla Russia & all'Iran

ed allontanamento

dalla politica imperialista USA ( ed ovviamente dalla NATO , come conseguenza ) .

 

Non ho parlato di Bashar Al-Assad nel senso dell'operato del Suo Governo .

Il mio riferimento a Al-Assad è solo per dire che :

Questo "Film " lo abbiamo già visto !!! con : Il Kosovo , La Libia , La Siria , e adesso con la Turkia .

 

L'unica cosa su cui non concordo con i complottisti mediorientali è :

Dietro agli attentati NON ci sono l'intelligence dell'Iran ma di qualche stato ( USA ?? , A.Saud. ?? , Qatar ?? , ecc.?? ) della NATO che fino a ieri ha finanziato gli stessi Jihadisti ed ora non sopporta l'alleanza o l'avvicinamento tra Turkia , Russia & Iran . :uhmm:

 

Poi ,

adesso la vita per Erdogan sarà ancora più dura ,

se continueranno gli attentati ,

Lui dovrà fare la stessa scelta che ha dovuto fare Bashar Al Assad (più o meno ) :

Dare le dimissioni ,

opp. applicare delle misure di sicurezza e di repressione ancora più dure contro gli oppositori del regime ( agli occhi dell'Occidente diventerà un'altro "Hitler " dopo Milosevic , Gheddafi , Al-Assad ) .

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Un'eventuale caduta di Erdogan sarebbe solo una gran cosa.

Non è possibile che un paese Nato sia così islamizzato.Lo preferirei russo a quel punto.

 

Anche il "togliere di mezzo Saddam" doveva essere una gran cosa! Direi che forse è il caso di imparare dai propri errori ed evitare di ripeterli, togliere di mezzo un leader popolare è un ottimo modo per farsi odiare!

Con la differenza, fondamentale, che Saddam, seppur amato da molti nella regione, non l'aveva votato nessuno. Erdogan l'hanno scelto i turchi in elezioni regolari.

Una qualsiasi azione contro quello che viene visto dalle masse come l'unico "democraticamente eletto" nella regione costituirebbe il colpo finale alla credibilità occidentale in Medio Oriente, credimi, non sarebbe per nulla positivo in chiave estremismo, anzi, probabilmente far fuori un leader arrivato al potere con elezioni democratiche segnerebbe la vittoria definitiva dell'ideologia estremista nella regione (per i VERI estremisti Erdogan è un "apostata", come tutti i leader di partiti islamici, perché accettano le leggi dell'uomo- vedi democrazia, elezioni, ecc- e non quelle "divine", dove non ci sono elezioni, ma solo il califfato e l'applicazione della sharia).

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Anche il "togliere di mezzo Saddam" doveva essere una gran cosa! Direi che forse è il caso di imparare dai propri errori ed evitare di ripeterli, togliere di mezzo un leader popolare è un ottimo modo per farsi odiare!

Con la differenza, fondamentale, che Saddam, seppur amato da molti nella regione, non l'aveva votato nessuno. Erdogan l'hanno scelto i turchi in elezioni regolari.

Una qualsiasi azione contro quello che viene visto dalle masse come l'unico "democraticamente eletto" nella regione costituirebbe il colpo finale alla credibilità occidentale in Medio Oriente, credimi, non sarebbe per nulla positivo in chiave estremismo, anzi, probabilmente far fuori un leader arrivato al potere con elezioni democratiche segnerebbe la vittoria definitiva dell'ideologia estremista nella regione (per i VERI estremisti Erdogan è un "apostata", come tutti i leader di partiti islamici, perché accettano le leggi dell'uomo- vedi democrazia, elezioni, ecc- e non quelle "divine", dove non ci sono elezioni, ma solo il califfato e l'applicazione della sharia).

 

 

Vabbè,ma mica direttamente,questo lo so.

Però si potrebbe aiutare il Pkk,loro sarebbero ben felici di farlo.

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Vabbè,ma mica direttamente,questo lo so.

Però si potrebbe aiutare il Pkk,loro sarebbero ben felici di farlo.

 

Per i curdi non cambia nulla se c'è Erdogan o no, anzi, quelli prima di lui erano pure più "cattivi" verso i curdi, Erdogan prima delle tensioni recenti era stato probabilmente il leader turco più aperto sulla questione curda, aveva attuato politiche distensive nei loro confronti, vedi l'insegnamento in lingua curda nelle scuole private, cosa proibita fino a pochi anni fa.

http://www.limesonline.com/la-turchia-apre-alla-lingua-curda/55177

Quella curda non è certo una questione religiosa (i curdi sono musulmani sunniti esattamente come i turchi), ma etnico-nazionalista, i turchi non accetteranno mai di cedere pezzi del loro territorio per la nascita di un eventuale stato curdo, quello mi pare scontato. E che ci siano laici o islamisti a governare in Turchia cambia poco in quel senso.

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Atatürk si starà rivoltando nella tomba.

 

Mi chiedo francamente come si faccia (fuori dalla Turchia intendo) a riabilitare la figura dell'Hitler turco per denigrare Erdogan o chi per lui. La Turchia diventerà una democrazia moderna e compiuta solo quando riuscirà a liberarsi una volta per tutte del fardello di quel nazionalismo intransigente e intollerante (etnicamente parlando) che fu alla base della Turchia dei "Giovani Turchi" di Ataturk. Chiedere chiarimenti a riguardo ad armeni, greci, arabi e anche agli stessi curdi!

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Ora come ora su questo tema nel mondo arabo vanno alla grande le teorie del complotto (anche se non piacerà a baudolino perché dicono l'esatto contrario delle sue di teorie del complotto). L'Isis sarebbe solo all'apparenza un gruppo estremista sunnita, in realtà i complottisti sono sicuri, è una creatura dei servizi iraniani, atta a delegittimare la rivoluzione in Siria, colpisce solo paesi ostili ad Assad (Turchia, Arabia, Giordania, Francia) mentre non ha mai colpito l'Iran, cosa che dimostrerebbe che non sono quello che dicono di essere! Insomma, se sei un amante delle teorie del complotto questo è il "pane" dei complottisti mediorientali. Personalmente credo che Erdogan non sia mai stato amato dall'Isis, per quanto se ne dica sono due anime profondamente diverse dell'islamismo, due anime che non si sono mai amate, quella del salafismo wahhabita e quella dei Fratelli Musulmani, confraternita del sunnismo ashaarita con chiare contaminazioni sufi. Chiaramente da fuori sono tutti "islamisti", ma da fuori appunto, da dentro è ben diverso. Erdogan probabilmente sperava di far venire fuori l'anima islamista della Siria simile a lui, i Fratelli Musulmani siriani sono sempre stati molto forti prima che il regime usasse il pugno di ferro contro di loro negli anni 80, invece quelli si erano imborghesiti da oppositori all'estero (quasi tutti i loro capoccia vivono in Europa) e sul campo ha avuto più successo l'altra anima dell'islamismo, quello salafita-wahhabita. L'errore principale di Erdogan è averlo capito troppo tardi e forse aver sottovalutato le differenze enormi che ci sono tra queste due anime. Basta vedere perfino Hamas (Fratelli Musulmani) che a Gaza deve far fronte ad un'ala estrema, di idee salafite-wahhabite, che tenta di destabilizzare la situazione e delegittimare la leadership attuale. Vedi per esempio l'uccisione di Arrigoni.

La verità è che in Medio Oriente ora ci sono tantissime guerre, c'è una guerra laici-islamisti, poi c'è quella sunniti-sciiti, ma c'è anche quella interna tra le varie anime dell'islamismo. Basti pensare che per l'Arabia Saudita, paese wahhabita e sicuramente con la visione più oscurantista in assoluto della religione, i Fratelli Musulmani (teologicamente molto più aperti di loro) sono sulla lista delle organizzazioni terroristiche!

 

che casino, però effettivamente è curioso che l'isis non ha abbia ancora colpito in Iran.

io sapevo che l'isis era composta da tanti ex soldati di saddam hussein, che si sono ritrovati disoccupati (ed ancora ben armati) dopo l'intervento degli americani.... quindi considerando anche le guerre avvenute fra iraq e iran.. che l'isis non attacchi proprio quello stato shiita è strano.

 

io penso al di la di complotti presunti o veri, che sia tutto un gioco di potere ed egemonia sull'area mediorentale...

 

sunniti, wahabiti = arabia saudita

poi pare che erdogan cominci a nutrire grandi ambizioni per la sua turchia, e quindi anche se sono sunniti i turchi danno fastidio all'arabia

poi abbiamo il blocco shiita quindi l'iran, che appoggiato dalla america, spinge per l'atomica.

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Per i curdi non cambia nulla se c'è Erdogan o no, anzi, quelli prima di lui erano pure più "cattivi" verso i curdi, Erdogan prima delle tensioni recenti era stato probabilmente il leader turco più aperto sulla questione curda, aveva attuato politiche distensive nei loro confronti, vedi l'insegnamento in lingua curda nelle scuole private, cosa proibita fino a pochi anni fa.

http://www.limesonli...gua-curda/55177

Quella curda non è certo una questione religiosa (i curdi sono musulmani sunniti esattamente come i turchi), ma etnico-nazionalista, i turchi non accetteranno mai di cedere pezzi del loro territorio per la nascita di un eventuale stato curdo, quello mi pare scontato. E che ci siano laici o islamisti a governare in Turchia cambia poco in quel senso.

 

Non sono informato sul pre-Erdogan,ma credo che sui curdi siano piovute parecchie bombe con lui.

Magari in cambio della loro indipendenza,potrebbero chiudere un occhio se il nuovo leader fosse liberale.

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Mi chiedo francamente come si faccia (fuori dalla Turchia intendo) a riabilitare la figura dell'Hitler turco per denigrare Erdogan o chi per lui. La Turchia diventerà una democrazia moderna e compiuta solo quando riuscirà a liberarsi una volta per tutte del fardello di quel nazionalismo intransigente e intollerante (etnicamente parlando) che fu alla base della Turchia dei "Giovani Turchi" di Ataturk. Chiedere chiarimenti a riguardo ad armeni, greci, arabi e anche agli stessi curdi!

 

Io non riabilito alcuno (a vedere La Masseria delle Allodole, quella sera in cui uscì il film, al fu Cinema Massimo de L'Aquila, eravamo in cinque, contati eh, under 30 ero l'unico), faccio solo notare che un secolo fa la Turchia era più laica e occidentale di quanto non lo sia oggi. Il che è preoccupante. Un secolo eh. E va sempre peggio.

Che certe riforme le abbia fatte un criminale è un'ulteriore aggravante per Erdogan, mica il contrario.

O si esce da questa ambiguità, una volta per tutte, con misure drastiche come quelle che prese Ataturk al tempo, oppure ci giochiamo anche la Turchia. Definitivamente.

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Non sono informato sul pre-Erdogan,ma credo che sui curdi siano piovute parecchie bombe con lui.

Magari in cambio della loro indipendenza,potrebbero chiudere un occhio se il nuovo leader fosse liberale.

 

Prima di Erdogan la Turchia ha quasi sempre avuto al potere dei "liberali", ma i curdi se la passavano male ugualmente. I curdi sono per i turchi ciò che i palestinesi sono per gli israeliani, cambia ben poco se a governare è destra o sinistra, li vedono come una minaccia/nemico a prescindere. E proprio l'anima islamista di Erdogan stava inizialmente aiutando i curdi, perché il suo mettere l'aspetto religioso in primo piano (cioè che i curdi sono musulmani come i turchi) stava aprendo una breccia in questo muro turco, ma poi la situazione in Iraq e Siria ha rinforzato la posizione di certi movimenti curdi ed Erdogan ha dovuto agire per non apparire debole agli occhi dell'opinione pubblica turca, alla fine parliamo pur sempre di un politico, pensa prima di tutto al consenso e al suo tornaconto personale, mica fa beneficenza. Comunque ti faccio notare che l'idea curdi = laici e di sinistra è piuttosto stereotipata, i curdi sono 30-40 milioni e hanno diverse facce, non sono tutti PKK o YPG, ci sono milioni di curdi islamisti come perfino curdi che combattono per l'Isis! A tal proposito dovrebbe far riflettere il lungo e acceso dibattito sulla bozza di costituzione della regione autonoma del curdistan iracheno, che dopo un tira e molla di anni, ha visto l'inserimento della sharia tra le fonti del diritto, perché senza quella clausola non riuscivano a trovare un accordo!

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Io non riabilito alcuno (a vedere La Masseria delle Allodole, quella sera in cui uscì il film, al fu Cinema Massimo de L'Aquila, eravamo in cinque, contati eh, under 30 ero l'unico), faccio solo notare che un secolo fa la Turchia era più laica e occidentale di quanto non lo sia oggi. Il che è preoccupante. Un secolo eh. E va sempre peggio.

Che certe riforme le abbia fatte un criminale è un'ulteriore aggravante per Erdogan, mica il contrario.

O si esce da questa ambiguità, una volta per tutte, con misure drastiche come quelle che prese Ataturk al tempo, oppure ci giochiamo anche la Turchia. Definitivamente.

 

La Turchia kemalista era eccessiva per un paese abitato al 99% da musulmani, era un vestito troppo stretto per i turchi. Parliamo di un modello che di fatto vietava quasi la pratica religiosa, cosa che non c'è in nessun paese europeo neanche oggi, eravamo quasi ai livelli dei regimi comunisti. Era ovvio e prevedibile che prima o poi quel modello sarebbe saltato, non puoi pensare di cancellare l'identità religiosa di un popolo in nome della laicità, non funziona. Erdogan ha "islamizzato" solo nel senso che ha tolto tutti quei divieti che imponevano, dall'alto, una laicismo forzato. Di fatto ha permesso ai turchi di scegliere in che modo vivere la religione ed è venuta fuori l'anima profonda di un paese che, seppur clandestinamente per decenni, è sempre stato così. Del resto se non fossero stati così non avrebbero votato per lui più di una volta!

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La Turchia kemalista era eccessiva per un paese abitato al 99% da musulmani, era un vestito troppo stretto per i turchi. Parliamo di un modello che di fatto vietava quasi la pratica religiosa, cosa che non c'è in nessun paese europeo neanche oggi, eravamo quasi ai livelli dei regimi comunisti. Era ovvio e prevedibile che prima o poi quel modello sarebbe saltato, non puoi pensare di cancellare l'identità religiosa di un popolo in nome della laicità, non funziona. Erdogan ha "islamizzato" solo nel senso che ha tolto tutti quei divieti che imponevano, dall'alto, una laicismo forzato. Di fatto ha permesso ai turchi di scegliere in che modo vivere la religione ed è venuta fuori l'anima profonda di un paese che, seppur clandestinamente per decenni, è sempre stato così. Del resto se non fossero stati così non avrebbero votato per lui più di una volta!

 

Una delle poche cose che non toccò Ataturk fu proprio l'Islam come religione di stato, si rese conto anche lui che forse era troppo.

Al limite si può criticare il divieto del velo nei luoghi pubblici, come misura estrema. Non abolì nemmeno la pena di morte, ma per i tempi che correvano sarebbe stato rivoluzionario il contrario.

Ad ogni modo il punto è uno: l'Italia e diversi altri paesi d'Europa dimostrano che si cambia, ci si evolve. Si passa dal voler bruciare Galileo, o dall'insultare una donna che ha rapporti al di fuori del matrimonio alla situazione odierna. Erano integralisti pure gli italiani, una volta. Bigotti e integralisti. Magari non crociati.

Ora, che un musulmano integralista sia mediamente meno predisposto a progredire ok, mi pare evidente. Ma si può. E il miglioramento non passa mica sempre da misure popolari eh... Ché a seguire la voce del popolo tedesco, negli anni '30, e a lasciare che avesse la meglio sulla minoranza, non fu mica una brillante idea!

Certe cose vanno forzate, non si può di certo dialogare con chi crede alle profezie e ai crociati! Lo dici anche tu che con tuo zio non si dialoga, no? Al limite gli passi una bottiglia di rum in più per farlo felice, bastone e carota. Ma il bastone ci vuole.

Anzitutto il macello che ha fatto dopo il tentato golpe Erdogan lo pagherà a caro prezzo.

Come pagherà a caro prezzo l'aver fatto transitare cani e porci con passaporti falsi dal Siraq all'Europa.

Come hanno fatto notare altri utenti, il salto della quaglia da quelle parti non è poi così gradito. Io non so neanche a quale gioco sia giocando la NATO. Di certo l'accordo Turchia-Russia-Assad dà fastidio a molti ed è piuttosto tardivo.

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