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29 MAGGIO 1985

4 Novembre 1918 - 4 Novembre 2019: ricordiamoli. Anche loro hanno amato la Juventus, come noi l'amiamo

Post in rilievo

3 ore fa, nickraider ha scritto:

@@ topic meraviglioso, il più bello che io abbia mai letto in questo forum.

 

3 ore fa, ilcalciononeplaystation ha scritto:

Sei il nostro museo vivente,la nostra quercia,non stancarti mai di deliziarci con la storia che nessuno ci racconta,qualcuno ti ascolterà sempre.

Grazie Stefano,per l'ennesima volta..salve

 

9 minuti fa, vecchionibbio ha scritto:

Caro amico Stefano; è sempre un  piacere immenso leggere i tuoi storici topic Sei l'enciclopedia di questo forum.

Grazie amico mio

Carissimi Amici, perdonatemi, ma proprio non ce la faccio, e per limiti miei personali, ne sono perfettamente conscio, non sono in grado .... .boh

 

Mi sbaglierò ma di par di notare sul vostro viso un'espressione assai prossima ad un uum dubbio che, con ogni probabilità non riuscite a dipanare

uum immagino che vi stiate chiedendo di quale " delirio " e/o " similia " io sia preda ....  .sisi

 

Essendo il sottoscritto praticamente astemio ... e non avendo mai assunto " sostanze " più o meno chimiche che possano in qualche maniera 

alterare il mio  " subconscio "  ( si vabbè ... qualcosa di chimico lo prendo anch'io : al mattino mi fa male da una parte ... al pomeriggio da un'altra

ed alla sera da un'altra ancora ! Mettiamola così : finchè avverti i " dolori " .. vuol dire che sei ancora vivo ... .ghgh ) ciò che mi affligge e mi angoscia

sta nel fatto che, davanti a siffatte dimostrazioni di profondo .. magnanimo ... squisito apprezzamento nei confronti del sottoscritto per ciò

che ho elaborato e proposto con questo viaggio a ritroso nella " Leggenda Bianconera ", non riesco a sviluppare .. formulare ... trovare vocaboli 

e pensieri che siano in grado di esprimere verso di voi, in maniera consona e compiuta, tutta la mia gratitudine per la vostra pregiata " STIMA " 

( eccessiva ed immeritata) della quale, lo .paceebene confesso, mi onoro ! 

 

Ca va sans dire che contraccambio senza indugio e dubbio alcuno !

 

Grazie di cuore ! 

 

Serena Notte !   .salve Stefano 

 

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Intreccio storico di grandissimo livello, che ci riporta ad un'epoca in cui molte cose erano diverse e le persone avevano valori che noi oggi difficilmente riusciamo anche solo ad immaginare.

Filo comune obbligato la Juventus che ci unisce ora come a quel tempo.

Pur con abissali diversità e modi di vivere, rimane sempre quel nome e quei colori, che possono essere disposti su righe più o meno strette, ma che ci fanno brillare ugualmente gli occhi e scaldare il cuore appena ci appaiono davanti.

Onore a loro e a chi ha saputo difendere questo Paese con la propria vita.

 

Sempre grazie a te Stefano che ci regali questi scorci nascosti di vita bianconera che profumano di storia.

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Grazie Stefano! Una storia che non conoscevo e che mi ha reso ancor più orgoglioso di essere Juventino e Italiano! Onore e gloria in eterno agli eroi che hanno sacrificato la loro vita per la patria e portato così in alto il nome della Juventus. Mio nonno ha combattuto ed è sopravvissuto alla Grande Guerra. È tornato con tre medaglie al valor militare, minato nel corpo e nella mente, ma non l'ho mai visto arrabbiato o triste! Ne mai l'ho sentito dire una parola, un lamento, una critica su quell'orrore. Era un grand'uomo, molto generoso, tutto d'un pezzo, uno di quelli che hanno reso grande questo Paese, al pari dei nostri Eroi juventini.

Grazie ancora.

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...... un'ulteriore e dettagliata narrazione a conferma di ciò che ho elencato in un paragrafo nella pagina di apertura 

del mio ... anzi ... nostro  " MEMORABILIA  A TINTE BIANCONERE "  COLLOCATO IN ANNI DI " GLORIA " MA ANCHE,

AHIME', DI " SANGUE .. DOLORE .. IMMANE SOFFERENZA " ! Buona .giornale lettura, credo ne valga proprio la pena ... .ehm

 

Bombe a mano, mitragliatori, gas, carri armati: un’officina della guerra dove la morte non era più affare da professionisti, ma questione industriale: non si trattava di avanzare, ma di sterminare.

Dicevano i generali: “Non sarà sopravvissuto nemmeno un topo“. La notte del 30 giugno 1916 il capitano Billie Nevill scoprì che mentivano. In ricognizione nella terra di nessuno vide le trincee tedesche intatte dopo una settimana di bombardamenti. Capì che il giorno successivo, il primo della grande offensiva sulla Somme, ai suoi uomini sarebbe servito qualcosa di più del forte rum che trangugiavano da mesi.
Poco prima delle 7.30, mentre migliaia di ragazzi si alzavano tremanti per lanciarsi all’assalto, il capitano Nevill tirò fuori due palloni e ordinò ai suoi di andare a far gol nella trincea tedesca.
Venne l’ora dello ‘scontro’ e Nevill calciò, lanciando i suoi nella carica più surreale di cui si abbia memoria: la ‘Football Charge‘. Il capitano cadde pochi minuti dopo, all’altezza del filo spinato che aveva osservato la notte precedente. Lo stesso da cui a fine giornata – dopo aver contato 20 mila morti solo nelle fila britanniche – fu recuperato uno dei palloni.
Sulla Somme cadde anche Leigh Rose, forse il più grande portiere dell’anteguerra, facente parte dello stesso reggimento di Nevill. Uno spettacolo in campo, incontenibile fuori: donne, alcol, lusso. Il più noto fra le migliaia di calciatori che persero la vita nella Grande Guerra.

Molti sono rimasti ignoti perché, tolta la Gran Bretagna, il calcio era ancora gli albori. In Austria, Francia e Italia i giocatori furono tra i primi a cadere sul campo di battaglia. In Inghilterra no: il professionismo precludeva la possibilità di arruolarsi senza il consenso del club. Si schierò perfino Artur Conan Doyle, il padre di Sherlock Holmes ed ex portiere dilettante:”C’è stato un tempo per tutto, ma ora ce n’è per una cosa soltanto. La guerra. Se un calciatore ha forza nelle gambe, che si arruoli e marci per la patria“.
I primi a rispondere all’appello dello scrittore furono gli scozzesi dell’Heart of Midlothian, che si presentarono in blocco all’ufficio reclute. Piansero sette morti e tornarono a giocare solo in quattro. Andò peggio al Tottenham che perse undici fra giocatori e membri dello staff.

Il campionato 1915-16 non partì, e il governo pensò di sfruttare la popolarità del football creando un battaglione di soli giocatori e tifosi. Accorsero a centinaia: il primo fu Franck Buckley, difensore del Bradford, da allora soprannominato “il maggiore”. A metà anni Trenta, dei 600 uomini del “Football Battalion” erano morti in più di 500.
Chi si salvò, invece, fu il più follemente coraggioso: William Angus, ex Celtic, andò a recuperare un compaesano ferito a pochi passi dalla trincea nemica. Quello chiedeva acqua, i tedeschi gli tirarono una granata. Appena lo seppe, Angus si fece legare una corda intorno ai fianchi e partì. Riuscì nell’impresa, martoriato da 40 ferite. Perse un occhio e un piede.

In Italia il calcio era ancora affare da pionieri. Secondo la Figc furono 258 i giocatori impegnati in battaglia. Cadde Virgilio Fossati, ex capitano e allenatore dell’Inter, a segno nella prima partita degli azzurri, nel 1910 con la Francia. Perse la vita anche Giuseppe Caimi, anche lui interista e che, scherzo del destino, avrebbe dovuto sostituire proprio Fossati alle Olimpiadi di Stoccolma del 1912. Morì uno dei fondatori della Juventus, Enrico Canfari, sul Monte San Michele. Nel settembre del 1917 giunse l’ora del genoano Giuseppe Castruccio: il dirigibile da cui aveva bombardato Trieste perse rapidamente quota dopo essere stato colpito dal fuoco austriaco. Lui si arrampicò sull’involucro del pallone e col suo peso riequilibrò la picchiata. Venne insignito della medaglia d’oro e 26 anni dopo guadagnò anche il titolo di Giusto fra le Nazioni, quando da console a Salonicco, facilitò la fuga di 113 ebrei.

L’inutile strage cambiò il mondo e col mondo cambiò il pallone. La società di massa che sorse dalle ceneri della Belle Époque trovò nel calcio il suo collante. Un gioco universale, interclassista, lingua franca del Secolo breve. Milioni di pastori, contadini, artigiani ebbero modo di giocare con un pallone per la prima volta nelle caserme.

 

( Tratto da " Il Giornale Digitale " ) 

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Il solito GRANDE STEFANO e la solita grande perla. È proprio vero che il meglio veste "bianconero" , Tu Stefano ne sei la dimostrazione più lampante. Grazie mille , fratello bianconero, dal tuo Fan Gianfranco.

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13 ore fa, SSS71 ha scritto:

Grazie Stefano , sei sempre un esempio .salve

 

 

Onore agli EROI, quelli veri.

 

12 ore fa, capharlock ha scritto:

Onore ai caduti e grazie a te amico e fratello Stefano.

 

 

4 ore fa, andy_gobbo ha scritto:

Questi sono i post da seguire per crescere. Grazie Stefano 👍

 

2 ore fa, miticoedgar ha scritto:

Il solito GRANDE STEFANO e la solita grande perla. È proprio vero che il meglio veste "bianconero" , Tu Stefano ne sei la dimostrazione più lampante. Grazie mille , fratello bianconero, dal tuo Fan Gianfranco.

..... Carissimi, giusto e doveroso è da parte mia capovolgere ed invertire la " scaletta " dei Ringraziamenti ! 

 

..... Sono io che per " primo " avverto l'obbligo ed il dovere di esprimere la mia più " sentita Gratitudine e Riconoscenza " 

per aver letto .. gradito .. partecipato e, in seconda battuta, avere esternato nei miei confronti  " Attestati di Stima ",

talmente pregiati e raffinati che vanno ben al di là dell'eventuale intrinseco valore dei miei " scritti " a tinte bianconere ! 

 

...... Temevo che questo topic potesse rivelarsi un " flop " .. ed invece ... grazie anche e soprattutto a " Persone/Juventini "

come voi, ha avuto ed ha un pregevole ed inatteso riscontro ! 

 

Buona giornata a voi tutti ! 

 

.salve Stefano

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Il 4/11/2019 Alle 18:18, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

Tratto dal sito " FRONTE DEL PIAVE " .....   .ehm

 

Alla 3a battaglia dell'Isonzo, 18 Ottobre - 4 Novembre 1915 , la " Brigata Piacenza " partecipa attivamente occupando e sorpassando,

nei giorni 21 e 22, dopo ripetuti e cruenti attacchi, le Cime 3 e 4 del Monte San Michele, ma violente reazioni nemiche ed intenso fuoco

di artiglieria obbligano i reparti ad abbandonare le posizioni ; le perdite di questi 2 giorni sono state di ........  .ehm 

 

33 UFFICIALI  ... e circa ...1000 Uomini di truppa !

 

E tra gli Ufficiali che persero la vita vi era anche il ..... 

 

" CAPITANO "  ENRICO FRANCESCO PIO CANFARI -  nato a GENOVA IL 16 Aprile 1877 - deceduto con Onore e Gloria per la sua Patria

il 22 Ottobre 1915 su quelle Cime, ahimè, lorde di sangue  ....  .ehm  

 

canfari6.jpg

 

( Foto Archivio - Luigi la Rocca )  

 

 

 

.... e tanto tempo fa lessi, ahimè non rammento esattamente dove, che sulla collina di Torino, 

apposta su una pianta, vi è una targa in sua memoria ... e ciò mi ha rimandato a quella pianta

che trovasi a San Martino sulla quale via era ( e speriamo che ci sia ancora )una piccola targa che così recitava :

 

" VIDE LA SUA CIMA TRONCATA DA FUOCO NEMICO " ... o qualcosa di molto simile! 

 

Ovviamente è un " pro-memoria " che rimanda alle cruente battaglie della Guerra d'Indipendenza

di San Martino e Solferino !

 

 

...... Amici, perdonate " L' Autocitazione ", ma con riferimento a ciò che del mio post di cui sopra ( che trovasi a pag.2 ) 

ho evidenziato in grassetto, sono riuscito a risalire alla fonte a cui avevo attinto quella informazione. 

 

...... Rovistando nella mia personale " JUVETECA " ( vero " incubo " per la Signora che da " illo tempore " si .lazy corica con

il sottoscritto ) dopo millanta tentativi andati a vuoto ... ho finalmente " recuperato " quanto segue ..... .ehm 

 

" UN GRANDE ALBERO SULLA COLLINA TORINESE RICORDA - ENRICO FRANCESCO CANFARI. AL FIANCO DEL ROBUSTO 

TRONCO IL SUO NOME INCISO SU UNA PICCOLA TARGHETTA CON LE DATE 1877 - 1915 " 

 

( tratto da : " NASCE UN MITO di RENATO TAVELLA " ) 

 

..... va da sè che, se qualcuno di voi avesse a disposizione qualche " immagine " in merito, gradita e preziosa sarebbe il

poterne avere una " fotografica testimonianza " da inserire in questa discussione ! Grazie in anticipo ! 

 

.salve Stefano

 

 

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1 ora fa, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

" UN GRANDE ALBERO SULLA COLLINA TORINESE RICORDA - ENRICO FRANCESCO CANFARI. AL FIANCO DEL ROBUSTO 

TRONCO IL SUO NOME INCISO SU UNA PICCOLA TARGHETTA CON LE DATE 1877 - 1915 " 

 

( tratto da : " NASCE UN MITO di RENATO TAVELLA " ) 

 

..... va da sè che, se qualcuno di voi avesse a disposizione qualche " immagine " in merito, gradita e preziosa sarebbe il

poterne avere una " fotografica testimonianza " da inserire in questa discussione ! Grazie in anticipo ! 

 

.salve Stefano

 

 

La suddetta targa al 99% ipotizzo sarà al parco della Rimembranza sul colle della Maddalena, accanto al Faro della Vittoria.

Se riuscirò, andrò a fare una ricognizione e una foto, se nessuno mi precede :)

 

P.S. Trovata in rete, dovrebbe essere questa, anche se non corrisponde alla descrizione

Targa Canfari.jpg

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..... e riguardo ancora a ENRICO CANFARI ..... .ehm ( tratto da TUTTOSPORT  del 20 Maggio 2016 ... a firma ... Guido Vaciago )  

 

 

Juventus-Milan: quell'amicizia fra i fondatori Canfari e Kilpin

Juventus-Milan: quell'amicizia fra i fondatori Canfari e Kilpin

Il fondatore della Juventus Enrico Canfari era legatissimo a quello del Milan Herbert Kilpin. E il bianconero giocò perfino con i rossoneri nel 1903 ! 

 

 

 

 Un legame ancestrale fra la Juventus e il Milan lo strinsero i fondatori delle due più gloriose società italiane: Enrico Canfari e Herbert Kilpin, amici, compagni di squadra e uniti da un profondo amore per il foot-ball (trattino d’obbligo all’epoca...). Canfari era torinese, per quanto nato a Genova, figlio del proprietario di un’officina meccanica in Corso Re Umberto 42 a Torino, si interessa subito a quello strano sport che viene praticato per lo più da inglesi sui prati del parco Valentino. Kilpin era inglese, nato a Nottingham e trasferitosi nel 1891 a Torino, dove lavorava come tecnico tessile e dove “esporta” con febbrile passione lo sport che da tre decenni sta conquistando una fetta sempre più ampia della popolazione inglese. I due si conoscono e iniziano a giocare insieme ben prima di fondare uno la Juventus e l’altro il Milan, l’inglese insegna all’italiano le regole del calcio (e finiranno per fare gli arbitri tutti e due) e i primi rudimenti tecnici. Lo farà con molti altri pionieri italiani dell’epoca, restando amico di tutti, indipendentemente dalla maglia.

 

Torino-Milano - D’altra parte, era un altro calcio, in cui l’amore per lo sport prevaleva sempre in modo netto sull’appartenenza e il tifo era un concetto più vicino alla passione che alla fazione. Un calcio in cui il fondatore della Juventus, nonché primo presidente, poteva tranquillamente andare a giocare nel Milan del suo amico Kilpin. Succede nel 1903, quando Enrico Canfari deve trasferirsi a Milano per lavoro (nel frattempo si è laureato in chimica) e vuole continuare a praticare lo sport che lo ha stregato. Addio alla sua Juventus, dunque, nonostante l’eterno amore dichiarato e mantenuto, e cambio di maglia. Canfari diventa a tutti gli effetti un giocatore rossonero. E’ il primo “doppio ex” della storia della sfida, forse il più importante di tutti, considerando il suo ruolo nella storia bianconera.

 

Gara d’addio - Canfari non gioca granché nel Milan: appena tre partite ufficiali nella sua prima e unica stagione, ma il suo obiettivo era continuare ad allenarsi e disputa parecchie gare con la seconda e la terza squadra, di cui non sono rimaste tracce statistiche. In compenso il destino di diverte a chiudere romanticamente il cerchio della sua carriera rossonera, facendogli disputare l’ultima partita con la maglia del Milan proprio contro la Juventus. Il  20 marzo 1904, centodue anni fa, Enrico Canfari scende in campo vestito di rossonero contro la squadra che lui stesso ha fondato e perde per 3-0.

 

L’ombrello - Tornato a Torino, Canfari continua a occuparsi della Juventus e seguire il calcio, anche se lo pratica solamente per passione. Nel 1913-14 diventa arbitro e in quella stessa stagione, tornato di nuovo a Milano per lavoro, svolge il ruolo di vicepresidente del Milan. Ma è nella veste di arbitro o, meglio, di guardalinee che incrocia di nuovo il suo destino con Kilpin. E’ lo stesso inglese che, in un suo articolo per lo Sport Illustrato, racconterà di aver diretto un Torino-Genoa con «l’allegro dott. Canfari» nella veste di guardalinee e come, allo scoppiare di un temporale, questi abbia ineffabilmente tirato fuori un ombrello. Kilpin racconta divertito la discussione per convincere l’amico Canfari a riporre l’oggetto e «prendersi l’acqua come se la stavano prendendo tutti». Rimasero sempre amici e sempre in contatto il fondatore della Juventus e quello del Milan, anche quando il primo partì per la Prima Guerra Mondiale come volontario, perdendo la vita sull’Isonzo e lasciando ai pionieri del calcio una grande e triste nostalgia. 

 

 

...... ed a seguire .... da " storiedifootballperduto " di Alessandro Bassi " .... riguardo l'inglese KILPIN  .... .ehm

 

" ....... certo, l'Italia. era nel destino del giovane Kilpin tanto che nel 1891 arrivò a Torino per lavoro, ma ben presto contagiò amici e colleghi nella passione per il football. Chiamato probabilmente da Edoardo Bosio, altro nome imprescindibile quando si parla di inizi del nostro calcio, ad impiantare i nuovi telai meccanici di produzione inglese, Kilpin arrivò a Torino assieme ad altri due giovanotti che tanta parte ebbero nella propaganda del gioco del calcio dalle nostre parti, Savage e Goodley. Come abbiamo in altra occasione avuto modo di raccontare, Torino agli inizi degli anni'90 del XIX secolo era città viva, cosmopolita, curiosa e proprio là nacque la prima squadra di calcio italiana, l'International Football Club Torino. Che fossero i primi, stentati, passi del football italiano Kilpin non ci mise tanto a rendersene conto .... " 

 

( ....... uum Vi dice niente quel ... Savage ?  Si è proprio lui .... Gordon Thomas Savage .... noto anche come John e/o Jim

l'Inglese che, in maniera più o meno consapevole, abbigliò la " JUVENTUS F.C. 1897 .. di .. BIANCONERO " )  

 

"  Non avevo ancora vent'anni quando venni in Italia, stabilendomi dapprima a Torino. Era il settembre del 1891. Ero arrivato da poche settimane quando, una domenica, il mio carissimo amico e compatriota Savage, valentissimo giocatore, mi invitò ad accompagnarlo in piazza d'armi, per partecipare ad un match. Il football era da pochissimi anni praticato a Torino e a Genova. Quel giorno, si disputava un match amichevole tra la squadra inglese e quella italiana del FC Torinese. Mi invitarono a occupare un posto nella prima linea della squadra inglese. Mi rimboccai i calzoni, deposi la giacca ed eccomi in gara. Mi avvidi di due cose curiose; prima di tutto che non c'era ombra dell'arbitro; in secondo luogo, che mano a mano che la partita si inoltrava, la squadra avversaria italiana andava sempre più ingrossandosi. Ogni tanto uno del pubblico, entusiasmandosi, entrava in gioco, sicchè ci trovammo presto a lottare contro una squadra formata almeno da venti giocatori.” 

 

( ...... uum .... e .... incredibile ma vero .... sapete qual'era la principale divisa da gioco del FC TORINESE ? 

La prima casacca adottata fu di colore granata, ispirata alla divisa maroon dello Sheffield FC, che è considerato il più antico club di calcio al mondo. Il granata fu presto abbandonato in favore di una casacca bianco-nera, )

 

A MILANO PER VINCERE - Se a Torino la sua opera fu di proselitismo, a Milano toccò l'apice della sua carriera. Dicembre 1899. Alcuni inglesi e alcuni rampolli della borghesia meneghina si raccolgono attorno a Kilpin dando vita al Milan Foot-Ball and Cricket Club, con il quale finalmente Kilpin ottiene i suoi successi nel calcio italiano. Il Milan appena nato è la prima squadra a riuscire a spezzare l'egemonia del Genoa, Kilpin vince tre campionati con i rossoneri, quello del 1901, 1906 e 1907

 

Kilpin terminò la sua carriera di calciatore a 43 anni, quando giocò la sua ultima partita con la squadra dei veterani.

 

Tre anni dopo la fine della sua carriera, Herbert Kilpin morì a Milano, forse per un tumore, forse per  una cirrosi epatica: era il 22 ottobre 1916 ! Sepolto in una fossa al Cimitero Maggiore di Milano, di lui si perse quasi il ricordo sino a quando Luigi La Rocca trovò e riuscì a far traslare i resti dell'inglese al Cimitero Monumentale.
Dopo oltre cento anni, forse è tempo che a Herbert Kilpin la città di Milano intesti qualcosa che possa rendere imperituro il suo ricordo.

 

Cliccare sull'immagine per ingrandire

La lapide del Milan a ricordo dei propri tesserati scomparsi nella Grande Guerra (4 novembre 1920)
(Archivio Magliarossonera.it)


 
porrolambert3.jpg

Ecco la medesima lapide come si presenta oggi, posta sulla parete esterna degli spogliatoi del Tennis Club Lombardo, fondato nel 1946, già spogliatoi del Milan adiacenti al Campo di Viale Lombardia (da premettere che la costruzione sulla quale poggia la targa è effigiata in una foto del Milan della stagione 1923-24)

 

Come potete notare, nella lapide alla " Memoria " di cui sopra è citato anche il

nome del nostro 2° PRESIDENTE .... ENRICO CANFARI ! 

 

 

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1 ora fa, Tetti Fré ha scritto:

La suddetta targa al 99% ipotizzo sarà al parco della Rimembranza sul colle della Maddalena, accanto al Faro della Vittoria.

Se riuscirò, andrò a fare una ricognizione e una foto, se nessuno mi precede :)

 

P.S. Trovata in rete, dovrebbe essere questa, anche se non corrisponde alla descrizione

Targa Canfari.jpg

 

Grazie, sei stato veramente squisito ad accogliere il mio appello ! 

 

In effetti, anche in quel libro si fa accenno al " PARCO DELLA RIMEMBRANZA " ! 

 

Mi sbaglierò ma credo proprio che sia proprio la pianta a cui fa riferimento l'autore del libro ! 

 

Certo, dall'immagine che hai postato, della pianta non è rimasto un granchè, e la Targa, seppur leggermente diversa da come è stata descritta,

dovrebbe essere proprio quella ( .... chissà, probabilmente non l'ha vista di persona, ma ha raccolto qualche informazione d chissà chi  ..... ) 

 

Grazie per la fattiva e preziosa collaborazione  il tutto per la serie ..... " L'UNIONE FA LA FORZA " !

 

Cordialissimi Saluti, .salveStefano

 

p.s. .... anche se. guardando con più attenzione l'immagine, sotto alla Targa si intravede qualche che sembra essere di metallo e circolare :

uum che sia quella la .... " Targhetta " ?

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27 minuti fa, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

 

Grazie, sei stato veramente squisito ad accogliere il mio appello ! 

 

In effetti, anche in quel libro si fa accenno al " PARCO DELLA RIMEMBRANZA " ! 

 

Mi sbaglierò ma credo proprio che sia proprio la pianta a cui fa riferimento l'autore del libro ! 

 

Certo, dall'immagine che hai postato, della pianta non è rimasto un granchè, e la Targa, seppur leggermente diversa da come è stata descritta,

dovrebbe essere proprio quella ( .... chissà, probabilmente non l'ha vista di persona, ma ha raccolto qualche informazione d chissà chi  ..... ) 

 

Grazie per la fattiva e preziosa collaborazione  il tutto per la serie ..... " L'UNIONE FA LA FORZA " !

 

Cordialissimi Saluti, .salveStefano

 

p.s. .... anche se. guardando con più attenzione l'immagine, sotto alla Targa si intravede qualche che sembra essere di metallo e circolare :

uum che sia quella la .... " Targhetta " ?

Quello che vedi è un piccolo cippo, non l'albero, che è accanto.

Al parco le targhe sono tutte messe accanto agli alberi, non sulla corteccia ;)

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6 minuti fa, Tetti Fré ha scritto:

Quello che vedi è un piccolo cippo, non l'albero, che è accanto.

Al parco le targhe sono tutte messe accanto agli alberi, non sulla corteccia ;)

..... a questo punto, per dipanare il " nodo gordiano ".. e per la serie .. " per aspera ad astra " .. altro non ti resta da fare che scalare i 

715 metri del Colle della Maddalena e/o  Bric della Maddalena che dir si voglia ... rigorosamente a piedi  e/o in bicicletta .... .ghgh 

 

graziemille Stefano ! 

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2 minuti fa, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

..... a questo punto, per dipanare il " nodo gordiano ".. e per la serie .. " per aspera ad astra " .. altro non ti resta da fare che scalare i 

715 metri del Colle della Maddalena e/o  Bric della Maddalena che dir si voglia ... rigorosamente a piedi  e/o in bicicletta .... .ghgh 

 

graziemille Stefano ! 

Lo farò q.p.

Comunque sul colle ci sono i nomi di quattromilasettecentoottantasette torinesi morti e, quindi, ci saranno tutti i "centosettanta"... ...a sapere quali sono!

🤔🤗

 

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10 ore fa, Tetti Fré ha scritto:

Lo farò q.p.

Comunque sul colle ci sono i nomi di quattromilasettecentoottantasette torinesi morti e, quindi, ci saranno tutti i "centosettanta"... ...a sapere quali sono!

🤔🤗

 

...... che poi, a uum pensarci bene non è detto che tutti i " 170 ", al di là del tipo di legame che ciascuno di loro aveva con la Juventus,

fossero tutti torinesi ( tanto per fare un esempio : Enrico Canfari di fatto era Torinese ma nacque a Genova il 16 Aprile del 1877 ) - 

 

...... non ho idea quale possa essere stato il " parametro di riferimento " che fu adottato per essere inserito tra quei " 4777 " ...... 

 

..... e se ti recherai su quel Colle, prova a dare una " sbirciata " qui e là ... chissà mai che tu possa ritrovare quella " LAPIDE " .....

( va da sè che questa mia sollecitazione ... altro non è che una semplice " boutade " .... .sisi )

 

Serena Notte ! 

 

.salveStefano

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Il 4/11/2019 Alle 20:23, aiace ha scritto:

Come si può non leggere quello che posti ci. apri sempre nuove porte su cose che i più non conoscono, grazie per la tua passione e buona serata a te. 

 

PS forse te l’ho già detto, secondo me dovrebbero farti “verde” a vita per quello che fai sul forum

...... nel forum, ti posso assicurare, c'è n'è più d'uno che vorrebbe " farmi .... :vava: .... verde  " 

 

Buona Notte !  .salveStefano

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Che bella discussione!

Sono stato "rapito" nel leggere questi fatti tanto lontani nel tempo, mai mi ero fermato a riflettere su quanto il nostro Stefano è riuscito a portare a galla.

Apprezzo sempre gli argomenti "storici" che Stefano propone, ma questo lo trovo assolutamente geniale: hai avuto, caro amico, veramente un'intuizione notevole nel riportare alla nostra attenzione la memoria di tanti giovani che hanno diviso con noi l'amore per i nostri colori, ma hanno avuto la sfortuna di dovere partecipare (e morire) in un confronto bellico.

Devo confessarti che per me è stato un piacere doppio, essendo anche un grande appassionato di Storia, quindi a questo giro ti meriti i complimenti doppi :bravo:bravo

 

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7 ore fa, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

...... nel forum, ti posso assicurare, c'è n'è più d'uno che vorrebbe " farmi .... :vava: .... verde  " 

 

Buona Notte !  .salveStefano

Un monumento dovrebbero farti... .ghgh 

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