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Brohi13

Coronavirus COVID-19

Post in rilievo

8 minuti fa, marcelo danubio ha scritto:

Forse è il caso di cominciare a discutere seriamente del fatto che per le riaperture l'Italia intera non può andare dietro alla situazione lombarda (e diciamo anche piemontese).

Va pensato e attuato un sistema con differenziazioni regionali.

se deve esser fatta un'apertura parziale del paese credo che non si potrebbe prescindere dall'inserire tutto il nord italia in un'eventuale nuova zona rossa...

il numero dei contagiati di Emilia, Veneto e Liguria  non sono completamente rassicuranti

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Adesso, Ein ha scritto:

Francamente non sono molto daccordo. Anche perchè a quel punto si potrebbe introdurre le distinzioni provinciali e addirittura all'interno della provincia. Ad esempio nella provincia di torino la maggioranza dei casi si registra a Torino e cintura. Nel canavese, dove sto io, ci sono circa 400 casi, e una buona metà sono concentrati in tre comuni, due di questi hanno delle RSA.... Capisci bene che diventa complicato......

Una cosa saggia sarebbe fare una distinzione provinciale all'interno delle due Regioni più in difficoltà (Lombardia e Piemonte). Anzi, nel caso di Torino (conosco bene la realtà del Canavese, quasi casa mia) direi quasi comunale.

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Adesso, Mátyás ha scritto:

Una cosa saggia sarebbe fare una distinzione provinciale all'interno delle due Regioni più in difficoltà (Lombardia e Piemonte). Anzi, nel caso di Torino (conosco bene la realtà del Canavese, quasi casa mia) direi quasi comunale.

Ma non ha alcun senso, francamente

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4 minuti fa, Ein ha scritto:

Francamente non sono molto daccordo. Anche perchè a quel punto si potrebbe introdurre le distinzioni provinciali e addirittura all'interno della provincia. Ad esempio nella provincia di torino la maggioranza dei casi si registra a Torino e cintura. Nel canavese, dove sto io, ci sono circa 400 casi, e una buona metà sono concentrati in tre comuni, due di questi hanno delle RSA.... Capisci bene che diventa complicato......

Diventa complicato ma è l'unica via, non è che oggi riparti e domani si riblocca tutta Italia se si apre un nuovo focolaio in una determinata area del territorio nazionale.

È fondamentale però che le strutture siano pronte con i sistemi di individuazione dei casi (tamponi e test) e di isolamento e circoscrizione dei contatti.

A marzo non eravamo pronti ma da quando si riapre dovremo esserlo.

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Adesso, Ein ha scritto:

Ma non ha alcun senso, francamente

Perché no? Se i contagi sono maggiormente concentrati in una parte della provincia (beh, in questo caso Città Metropolitana, ma il succo non cambia), si cerca di "limitare" la possibile fuoriuscita altrove.

 

Il problema è che la Città Metropolitana di Torino fa il 70% degli abitanti del Piemonte, più o meno.

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1 ora fa, Mátyás ha scritto:

Una cosa saggia sarebbe fare una distinzione provinciale all'interno delle due Regioni più in difficoltà (Lombardia e Piemonte). Anzi, nel caso di Torino (conosco bene la realtà del Canavese, quasi casa mia) direi quasi comunale.

Non ha senso. Abito sul confine Bergamo-Milano, verrebbe fuori un casino.. 

 

Vediamo come evolve la situazione al 18 (e più presumibilmente al 1 giugno). Qui da me, la situazione sembra tranquillissima. Non sento un'ambulanza da giorni, in giro c'è un po' di gente ma ormai siamo abituati a distanziamento e mascherine.

 

 

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3 minuti fa, Mátyás ha scritto:

Perché no? Se i contagi sono maggiormente concentrati in una parte della provincia (beh, in questo caso Città Metropolitana, ma il succo non cambia), si cerca di "limitare" la possibile fuoriuscita altrove.

 

Il problema è che la Città Metropolitana di Torino fa il 70% degli abitanti del Piemonte, più o meno.

Fai prima ad aprire tutto

4 minuti fa, marcelo danubio ha scritto:

Diventa complicato ma è l'unica via, non è che oggi riparti e domani si riblocca tutta Italia se si apre un nuovo focolaio in una determinata area del territorio nazionale.

È fondamentale però che le strutture siano pronte con i sistemi di individuazione dei casi (tamponi e test) e di isolamento e circoscrizione dei contatti.

A marzo non eravamo pronti ma da quando si riapre dovremo esserlo.

Per come la vedo io, il lock down lo abbiamo fatto e non è più tollerabile. Anche in caso di nuovi focolai. 

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1 minuto fa, SuperT ha scritto:

Non ha senso. Abito sul confine Bergamo-Milano, verrebbe fuori un casino.. 

 

Vediamo come evolve la situazione al 18 (e più presumibilmente al 1 giugno). Qui da me, la situazione sembra tranquillissima. Non sento un'ambulanza da giorni, in giro c'è un po' di gente ma ormai siamo abituati a distanziamento e mascherine.

 

 

Io penso invece che l'individuazione di territori di più limitate dimensione che hanno bisogno di maggiore attenzione possa invece essere un sitema praticabile sui cui chi governa deve ragionare;

il sistema adesso è più pronto e bloccare solo dove è strettamente necessario può limitare notevolmente i danni di naatura economica senza ripercussione sui problemi sanitari.

È chiaro che queste due /tre settimane daranno maggiore indicazioni su come tenere sotto controllo lo situazione.

4 minuti fa, Ein ha scritto:

Fai prima ad aprire tutto

Per come la vedo io, il lock down lo abbiamo fatto e non è più tollerabile. Anche in caso di nuovi focolai. 

A livello nazionale no, a livello territoriale invece potrebbe essere doveroso.

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2 minuti fa, marcelo danubio ha scritto:

a livello territoriale invece potrebbe essere doveroso.

giusto in caso di comuni singoli, come Vo Euganeo. IN casi più estesi non credo

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8 minuti fa, Ein ha scritto:

 

Per come la vedo io, il lock down lo abbiamo fatto e non è più tollerabile. Anche in caso di nuovi focolai. 

al momento però il lockdown a detta del presidente del consiglio è l'unica strategia in mano al governo e partorita dalla task force. 

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1 ora fa, marcelo danubio ha scritto:

Io penso invece che l'individuazione di territori di più limitate dimensione che hanno bisogno di maggiore attenzione possa invece essere un sitema praticabile sui cui chi governa deve ragionare;

il sistema adesso è più pronto e bloccare solo dove è strettamente necessario può limitare notevolmente i danni di naatura economica senza ripercussione sui problemi sanitari.

È chiaro che queste due /tre settimane daranno maggiore indicazioni su come tenere sotto controllo lo situazione.

Trasformi dei singoli paesi/città in zona gialla/rossa?

Faccio l'esempio, Milano città ha, ogni giorno, il 50% circa dei contagiati di tutta la provincia. Come puoi isolare Milano? Isoli i quartieri? 

 

Mi sembra difficile.. Sarebbe possibile in caso di "focolai" in determinati paesi. Come fu fatto a Codogno/Vo' e, purtroppo, non a Nembro.

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2 minuti fa, effe1986 ha scritto:

al momento però il lockdown a detta del presidente del consiglio è l'unica strategia in mano al governo e partorita dalla task force. 

eh, ma rimane comunque una boiata

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1 minuto fa, Andrea gobbo romano ha scritto:

Oppure , a caso, qualche utente del forum. Credo che peggio non faremmo

Inviato dal mio VFD 630 utilizzando Tapatalk
 

non saprei onestamente. è comunque una situazione particolare che però il governo sta gestendo secondo me male anche da un punto di vista giuridico emanando provvedimenti fatti male e che non hanno nessuna attuabilità pratica. 

 

hanno dichiarato lo stato di emergenza sulla base di una legge ordinaria e sulla base di quello hanno adottato dei provvedimenti amministrativi in deroga di libertà costituzionali coperte da riserva di legge. L'ordinamento prevede lo strumento delle ordinanze contingibili e urgenti, ma sempre nel tracciato definito dalla legge se si tratta di intervenire su libertà fondamentali.

Ma al di là di questo, sono provvedimenti scritti veramente male dal punto di vista giuridico, senza nessuna coerenza interna e senza nessuna aderenza alla realtà applicativa. Tant'è che il governo e i ministeri danno indicazioni su cosa si può tramite la pagina internet, dicendo cose che non sono previste in nessun provvedimento normativo. 

Da nessuna parte le faq del ministero sono fonte ufficiale del diritto... intanto oggi se puoi o non puoi uscire di casa e per fare cosa è scritto solo lì. 

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Mi e' preso un colpo ...pensavo avessero chiuso il topic e gia' mi giravano ahah

 

 

58 minuti fa, effe1986 ha scritto:

un pochino di numeri:

la lombardia oggi ha registrato più casi di 17 regioni messe insieme... 

dai, non istigare ahah

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46 minuti fa, marcelo danubio ha scritto:

Forse è il caso di cominciare a discutere seriamente del fatto che per le riaperture l'Italia intera non può andare dietro alla situazione lombarda (e diciamo anche piemontese).

Va pensato e attuato un sistema con differenziazioni regionali.

e' gia' in atto, in Liguria oggi sono potuto andare a fare una passeggiata senza vincoli di km, ma all'interno del mio comune...

 

ho toccato il mare dopo 2 mesi che non lo vedevo

l'impatto e' stato forte, sembravo un gattino bagnato mentre osservaso il mare quasi piatto e l'oro dei raggi di sole riflesso

tra l'aktro ho incontrato un amico, il quale ha cominciato a parlare come se non ci fosse undomani, in maniera molto gentile gli ho deto che m istava rompendo il kaiser e se poteva stare zitto ahah si e' offeso ahah

42 minuti fa, SuperT ha scritto:

Penso lo faranno dal 18 :)


 

ribadisco, l ostanno gia' facendo

se il governatore vuole, puo' farlo

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23 minuti fa, effe1986 ha scritto:

al momento però il lockdown a detta del presidente del consiglio è l'unica strategia in mano al governo e partorita dalla task force. 

strategia? ahah

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45 minuti fa, Ein ha scritto:

Francamente non sono molto daccordo. Anche perchè a quel punto si potrebbe introdurre le distinzioni provinciali e addirittura all'interno della provincia. Ad esempio nella provincia di torino la maggioranza dei casi si registra a Torino e cintura. Nel canavese, dove sto io, ci sono circa 400 casi, e una buona metà sono concentrati in tre comuni, due di questi hanno delle RSA.... Capisci bene che diventa complicato......

si. condivido. è meglio per filiere produttive ovunque esse siano.

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13 minuti fa, POLARMAN ha scritto:

molto felice per Leila88, almeno e' tranquilla nell'andare a trovare il suo amore

Grazie ❤️ Ma si anche se sta cosa dei “rapporti stabili “ sta mandando in tilt tutti

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2 minuti fa, Leila88 ha scritto:

Grazie ❤️ Ma si anche se sta cosa dei “rapporti stabili “ sta mandando in tilt tutti

e che problema c'è... basta elencare la quantità di rapporti... stabili.

l'unica cosa da evitare... è rimanere in gruppo.spiteful

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9 minuti fa, sergio 1157 ha scritto:

e che problema c'è... basta elencare la quantità di rapporti... stabili.

l'unica cosa da evitare... è rimanere in gruppo.spiteful

Esatto farò una lista di rapporti stabili :) comunque Apparte ciò sono curiosa dei dati di domani qui dopo le domeniche è tutto un punto interrogativo.

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Sto cominciando a temere che prima del 4 la storia delle fidanzate verrà rivista 

 

Sarebbe troppo facile inventarsi fidanzate e fidanzati per andare ovunque 

  .sisi

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TORINO. «Il Piemonte ha bisogno di guardare al 4 maggio e alla Fase due della ripartenza, ma confermando la linea del rigore e della prudenza che ha contraddistinto le nostre scelte fin dall’inizio di questa emergenza».

Sono le parole del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che ha avuto un incontro in videoconferenza con il Comitato tecnico scientifico, in vista delle nuove misure di contenimento decise dal Governo a partire dal 4 maggio.

«I medici e gli scienziati ci dicono che è necessario in questo momento mantenere una linea di rigore – spiega Cirio -. Una linea che confermiamo e che va di pari passo con la consapevolezza che il Piemonte ha bisogno di ripartire e di un nuovo equilibrio. Il Governo, con appositi protocolli di sicurezza, ha dato il via libera alla
 riapertura delle attività produttive e questo avverrà anche in Piemonte. Ma alla luce dei dati attuali, riteniamo invece necessario nella nostra regione essere prudenti sulle attività sociali e su determinate attività commerciali, come ad esempio il take away, che possono creare situazioni di assembramento difficilmente gestibili, soprattutto nelle grandi città come Torino dove ci sono

quartieri in cui si sono già create situazioni complesse dal punto di vista dell’ordine pubblico».

Stesso discorso vale «per gli spostamenti verso le seconde case, che consentiremo solo in un secondo momento quando le condizioni lo renderanno possibile». 
 

LA STAMPA

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Stiamo facendo tanti sacrifici, non è questo il momento di mollare, di un liberi tutti. Questo governo non cerca consenso,vuole fare le cose giuste anche se ciò potrebbe scontentare i cittadini".Così il premier Conte,a Milano. 
Poi sulla Fase due precisa:"Si andranno a trovare persone con cui ci sono rapporti di parentela o stabili relazioni affettive", ma "non si può andare a casa di amici, a fare feste". E "dispiace il comprensibile rammarico della Cei". 
"Non c'è un atteggiamento materialista da parte del governo", afferma Conte.

Fonte: RAI Televideo

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