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Jean Ravais

In ricordo di Dino Da Costa e Giovanni Sacco

Post in rilievo

Quoto

11 Novembre 2020

 

IN RICORDO DI DINO DA COSTA

 

All'età di 89 anni ci ha lasciato Dino Da Costa. Una lunga carriera in Italia, la sua, passata attraverso la Roma, la Fiorentina, l'Atalanta, la Juventus, il Verona e l'Ascoli. E se il brasiliano rappresenta un mito per il club giallorosso, detenendo ancora il record di gol nel derby capitolino, anche in bianconero è stato protagonista di una bella storia, proseguita anche dopo la sua esperienza da calciatore.

 

IL NAVIGATORE

Dino Da Costa arriva a Torino da Bergamo nell'estate del 1963. Ha già 32 anni e la meritata fama di goleador acquisita in 8 campionati di Serie A. Su Hurrà Juventus uno dei più grandi attaccanti della storia del calcio italiano, Giuseppe Meazza, è sicuro: «Da Costa non ha bisogno di presentazione: è un “vecchio navigatore” dei campi di gioco». Non è stato acquistato per fare il titolare. Ma in precampionato piace il suo impegno e il mensile bianconero lo definisce «acquisto indovinato», aggiungendo che si è dimostrato «molto attivo, ha già dimostrato un buon grado di forma».

 

IL PRIMO ANNO

DaCostaJuve-Samp

Bari, Roma, Sampdoria. Sono le tre squadre colpite nella prima stagione juventina da Da Costa, in gare giocate tutte allo stadio Comunale. Il numero limitato di reti rispetto alle sue medie abituali si spiega non solo perché è una riserva. Il neoacquisto arretra il suo raggio d'azione e conquista il pubblico. La gara più convincente è quella proprio contro la Roma, dove sostituisce Omar Sivori e si comporta da leader. Nel gol contro la Sampdoria, invece, c'è un pezzo di storia futura bianconera, perché per realizzarlo deve liberarsi dalla marcatura di un diciannovenne che si chiama Francesco Morini, stopper della Signora nel decennio successivo.

 

IL BRASILIANO

Il brasiliano “de noantri”: lo racconta così Hurrà Juventus nel marzo del 1964. Quella in bianconero viene definita la «sua seconda giovinezza sportiva». E si aggiunge un convinto plauso a quanto si sta vedendo: «Da Costa ha mantenuto in pieno la fiducia riposta in lui dalla direzione bianconera. Acquistato come sesto attaccante, non solo si è dimostrato all'altezza della situazione, ma in più di una occasione, impiegato come mediano laterale, ha acquistato il buon diritto di fregiarsi del titolo simbolico di autentico “jolly” della compagine. Questo suo “trasformismo” ha attinto linfa e slancio in una parola tanto cara agli sportivi che ha nome classe». Una valutazione che troverà conferma nei numeri: nel 1964-65, l'anno nel quale la Juventus conquista la Coppa Italia, Da Costa diventa un inamovibile, con 43 partite e 7 gol.

 

L'ALLENATORE

Il terzo e ultimo anno con la Juventus non è all'altezza dei primi due. Sono solo 8 le partite giocate. Uno spazio nella memoria dei tifosi lo ha il gol che realizza alla Lazio allo stadio Olimpico, quasi a confermare quanto la visione delle maglie biancocelesti lo esalti. Da Costa va in rete all'inizio della partita, ma l'arbitro Lo Bello lo annulla. Poco dopo, però, inventa una prodezza con una deviazione di tacco definita «diabolica» da Hurrà, che aggiunge: «Una rete geniale inventata da un goleador di classe qual è il nostro Dino». Dopo due stagioni in Serie B e C, Da Costa intraprende la carriera da allenatore. Nel 1969 è uno dei tecnici del settore giovanile juventino.

 

Nella foto lo si vede osservare con attenzione i suoi ragazzi impegnati in una sfida a calciobalilla.

Giovanili

Juventus.com

Quoto

17 Dicembre 2020

 

IN RICORDO DI GIOVANNI SACCO

 

Nato il 24 settembre 1943, Giovanni Sacco ci ha lasciato oggi, all'età di 77 anni. La Juventus ricorda con grande affetto un ragazzo cresciuto nel suo vivaio e poi affermatosi in prima squadra negli anni '60.

 

L'ESORDIENTE

Nel mensile bianconero Giovanni Sacco viene raccontato dal primo numero del 1963, quando Hurrà Juventus torna in edicola dopo decenni di stop alle pubblicazioni. Il ragazzo ha 19 anni e lo si presenta nella rubrica Assi e speranze del vivaio bianconero, scrivendo che «appartiene alla categoria dei giovani giocatori di talento, ai quali ben poco rimane da insegnare in fatto di calcio». Aggiungendo come nella stagione in corso abbia già fatto il suo esordio in prima squadra in un Palermo-Juventus (e a fine campionato saranno 16 le presenze collezionate). Il ritratto tecnico lo descrive come un «palleggiatore finissimo», che possiede anche «una eccellente visione del gioco e anche in fatto di tiro (potenza e precisione accoppiate non è secondo a nessuno».

 

IL RAGAZZO DI CAMPAGNA

In non pochi pezzi di Hurrà Juventus, l'interesse verso Sacco va oltre il terreno di gioco. Di lui, nato a San Damiano d'Asti in una famiglia contadina, incuriosisce molto l'essere un «ragazzo di campagna», a maggior ragione in un'Italia estremamente trasformata dal miracolo economico e dal conseguente spostamento di moltissime persone nelle metropoli. «Ma è possibile che Giovanni Sacco, la più bella realtà della Juventus '62- '63, un giocatore ormai più campione che campioncino, viva qui, tra i campi, alla maniera antica e semplice?», si domanda retoricamente il giornale andando a presentare casa sua ai lettori. E a tanto stupore, lui risponde con candore: «Sono nato qui, sono cresciuto qui. In nessun altro posto mi ci trovo tanto bene».

 

Trattore

 

L'ESTETA

Il suo identikit tecnico si precisa meglio nel corso del tempo, mantenendosi coerente con l'attestato di qualità che Hurrà gli dona inquadrandolo come «un esteta a centrocampo». Forse persino troppo raffinato per affermarsi compiutamente nella Juve di Heriberto Herrera, che privilegia chi mette in campo doti più agonistiche. Quanto al ruolo, nel 1966 lui si descrive come un elemento utilizzabile un po' ovunque: «Nei ragazzi della Juventus giocavo mezzala, in seguito ho girovagato ora all'ala, ora a mediano, ho giocato persino da centromediano e anche da terzino»

 

CAMPIONE D'ITALIA

Complessivamente, sono sei le stagioni vissute in prima squadra da Giovanni Sacco, dal 1962 al 1969, con una breve interruzione a metà del percorso quando viene mandato in prestito alla Lazio per un anno. Il numero totale delle presenze è 102, i gol sono un paio, equamente divisi tra campionato (contro il Varese) e Coppa dei Campioni (nella gara in Germania con l'Eintracht Braunschweig). Nell'anno più importante, il 1966-67 con la vittoria del tredicesimo scudetto, Sacco non è un titolare, ma fornisce comunque il suo contributo per arrivare alla conquista del titolo avvenuta con un'esaltante rimonta.

 

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Juventus Football Club 1963-1964 - Wikipedia

 

Stagione Calcistica 1963/1964

 

- in piedi - da sx - DA COSTA - SALVADORE - NENE' - ANZOLIN - CASTANO - SARTI 

 

- accosciati- da sx- DEL SOL - GORI - SACCO - SIVORI - MENICHELLI - 

 

Alla JUVENTUS dal 1963 al 1966 :  Brasiliano naturalizzato " Italiano " , giunse a a Torino all'età di anni 32, ai tempi, per un calciatore professionista,

specie ad " alti livelli ", assai prossima al pensionamento ! 

Nonostante ciò, seppi farsi amare ed apprezzare dal popolo bianconero, anche perchè, l'ottimo giocatore andava di concerto con un " Uomo " serio 

ed affidabile sotto ogni punto di vista ! 

 

Fin da subito si guadagnò l'incondizionata stima sia dei supporters bianconeri, ma, anche e soprattutto, dei compagni di squadra e della Società 

Bianconera ! Nato centravanti, alla Juve seppe farsi valere in più ruoli, specie a centrocampo ove appieno seppe mettere in mostra la sua esperienza

e le sue raffinate doti balistiche !

 

A ROMA , sponda giallorossa, ove giocò dal 1995 al 1960, era, ed è, considerato un " MITO ", anche perchè, ancora al giorno d'oggi, è ai primissimi posti

della speciale classifica cittadina di coloro che, in più occasioni, seppero " castigare " i rivali della LAZIO ! 

 

Tratto da " Il Pallone racconta " .....  .ehm

 

 

«Faccio vita tranquilla, senza pretendere nulla di eccezionale – confessa Da Costa – so che devo avere cura del mio fisico, come facevo quando ancora ragazzino aspettavo che mi chiamassero in prima squadra, nel Botafogo. Poi un giorno l’allenatore mi disse di prepararmi. Era il secondo tempo dell’incontro con il Vasco de Gama. Mancavano venti minuti alla conclusione. Mi disse di entrare e presi il posto di mezzala. Avevo il cuore che mi batteva forte, forte; le gambe mi tremavano per l’emozione. Però quando sono rientrato negli spogliatoi l’allenatore disse che avevo fatto il mio dovere. Ecco che cosa mi è rimasto in mente da quel giorno, la parola dovere. Mi prendevano in giro, dicevano che alla mia età sarebbe stata presunzione sperare nel posto in prima squadra. Non mi facevo illusioni. Ero anche rassegnato al destino di guardare le partite dalla tribuna. Qualche volta soffrivo, perché c’era chi scherzava sui miei sogni. Avevo fiducia, convinto che un uomo che abbia volontà non è mai finito. Non sbagliavo. Con l’arrivo di Heriberto Herrera è cambiata la mia vita. Ho indossato la maglia bianconera ritrovando forza e volontà di combattere ogni domenica per la squadra e il pubblico. Non mi sento un campione. Non credo neppure che sia eccezionale quello che faccio. Mi sento bene, mi diverte giocare. Non c’è miracolo nella mia vita di atleta. Cerco di non agitarmi, mangio a ore fisse, passeggio quando posso e la sera, dopo aver guardato un po’ di televisione, vado a dormire. Mi circondo di cose semplici, non desidero cose impossibili, sono felice con mia moglie. Ho tutto, capisce? Non mi manca proprio niente».

 

 

20  OTTOBRE 1963 - STADIO COMUNALE di TORINO : JUVENTUS - ROMA  3 - 1 .... ed il 1° Gol è proprio di DA COSTA .... che, 

come riporta il quotidiano " STAMPA SERA ", riceve i complimenti anche da parte di OMAR SIVORI, in  quell'occasione, comodamente

assiso in Tribuna  .....  .ehm

 

 

1963/64 Juventus Roma

 

 

- Insomma, un CALCIATORE ... ed anche un ... UOMO, innanzi al quale giusto e doveroso è il levarsi tanto di ... .salve  

 

 

Condoglianze a tutti coloro che l'hanno avuto e l'hanno a cuore ! 

 

R.I.P.  - .salve Stefano !  

 

- Palmarès

 

- 3 COPPE ITALIA - vinte rispettivamente ed in ordine cronologico con FIORENTINA - ATALANTA - JUVENTUS 

 

- 1 COPPA delle COPPE - FIORENTINA 

 

- 1 COPPA delle FIERE - ROMA 

 

- Capocannoniere Campionato Brasiliano - 1954 - Botafogo - 24 gol 

 

- Capocannoniere Campionato  Italiano    - 1956/57 - ROMA - 22 gol  

 

- Curiosità

 

- Allenatore Giovanili Juventus anno 1969 

 

- Era in campo nella Finale della COPPA delle ALPI del 1962/63 - 

disputata a Ginevra ( Svizzera ) e vinta dalla Juventus per 3-2 sull'Atalanta ! 

Solo che, Da Costa, indossava la Maglia Nerazzurra degli Orobici !

Tra l'altro, fu proprio lui ad aprire le marcature portando in vantaggio i bergamaschi

per 1-0 all'8° minuto del primo tempo !

 

uum e ciò mi fa tornare alla mente che allora, il valido Da Costa, veniva anche definito

" L' Uomo delle Coppe "  perchè,  in quasi tutte le squadre in cui ha giocato, è riuscito a

vincerne almeno una ! Con la Juve , oltre alla Coppa Italia, avrebbe potuto vincerne anche 

un'altra , e cioè, la " COPPA delle FIERE " 1964/65 - 

La Finale si disputò al Comunale di Torino contro gli ungheresi del Ferencvaros , e tanto per

non smentirci, perdemmo per 1-0 ! 

Neanche il " TOTEM  DA COSTA " era riuscito a dipanare e dissolvere il perfido sortilegio che

condiziona ed irretisce la " VECCHIA SIGNORA " nel corso delle Finali inerenti le varie Coppe

Europee a cui ha preso parte, in particolar modo, ca va sans dire, COPPA dei CAMPIONI / CHAMPIONS !

 

 

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2 ore fa, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

Juventus Football Club 1963-1964 - Wikipedia

 

Stagione Calcistica 1963/1964

 

- in piedi - da sx - DA COSTA - SALVADORE - NENE' - ANZOLIN - CASTANO - SARTI 

 

- accosciati- da sx- DEL SOL - GORI - SACCO - SIVORI - MENICHELLI - 

 

Alla JUVENTUS dal 1963 al 1966 :  Brasiliano naturalizzato " Italiano " , giunse a a Torino all'età di anni 32, ai tempi, per un calciatore professionista,

specie ad " alti livelli ", assai prossima al pensionamento ! 

Nonostante ciò, seppi farsi amare ed apprezzare dal popolo bianconero, anche perchè, l'ottimo giocatore andava di concerto con un " Uomo " serio 

ed affidabile sotto ogni punto di vista ! 

 

Fin da subito si guadagnò l'incondizionata stima sia dei supporters bianconeri, ma, anche e soprattutto, dei compagni di squadra e della Società 

Bianconera ! Nato centravanti, alla Juve seppe farsi valere in più ruoli, specie a centrocampo ove appieno seppe mettere in mostra la sua esperienza

e le sue raffinate doti balistiche !

 

A ROMA , sponda giallorossa, ove giocò dal 1995 al 1960, era, ed è, considerato un " MITO ", anche perchè, ancora al giorno d'oggi, è ai primissimi posti

della speciale classifica cittadina di coloro che, in più occasioni, seppero " castigare " i rivali della LAZIO ! 

 

Tratto da " Il Pallone racconta " .....  .ehm

 

 

«Faccio vita tranquilla, senza pretendere nulla di eccezionale – confessa Da Costa – so che devo avere cura del mio fisico, come facevo quando ancora ragazzino aspettavo che mi chiamassero in prima squadra, nel Botafogo. Poi un giorno l’allenatore mi disse di prepararmi. Era il secondo tempo dell’incontro con il Vasco de Gama. Mancavano venti minuti alla conclusione. Mi disse di entrare e presi il posto di mezzala. Avevo il cuore che mi batteva forte, forte; le gambe mi tremavano per l’emozione. Però quando sono rientrato negli spogliatoi l’allenatore disse che avevo fatto il mio dovere. Ecco che cosa mi è rimasto in mente da quel giorno, la parola dovere. Mi prendevano in giro, dicevano che alla mia età sarebbe stata presunzione sperare nel posto in prima squadra. Non mi facevo illusioni. Ero anche rassegnato al destino di guardare le partite dalla tribuna. Qualche volta soffrivo, perché c’era chi scherzava sui miei sogni. Avevo fiducia, convinto che un uomo che abbia volontà non è mai finito. Non sbagliavo. Con l’arrivo di Heriberto Herrera è cambiata la mia vita. Ho indossato la maglia bianconera ritrovando forza e volontà di combattere ogni domenica per la squadra e il pubblico. Non mi sento un campione. Non credo neppure che sia eccezionale quello che faccio. Mi sento bene, mi diverte giocare. Non c’è miracolo nella mia vita di atleta. Cerco di non agitarmi, mangio a ore fisse, passeggio quando posso e la sera, dopo aver guardato un po’ di televisione, vado a dormire. Mi circondo di cose semplici, non desidero cose impossibili, sono felice con mia moglie. Ho tutto, capisce? Non mi manca proprio niente».

 

 

20  OTTOBRE 1963 - STADIO COMUNALE di TORINO : JUVENTUS - ROMA  3 - 1 .... ed il 1° Gol è proprio di DA COSTA .... che, 

come riporta il quotidiano " STAMPA SERA ", riceve i complimenti anche da parte di OMAR SIVORI, in  quell'occasione, comodamente

assiso in Tribuna  .....  .ehm

 

 

1963/64 Juventus Roma

 

 

- Insomma, un CALCIATORE ... ed anche un ... UOMO, innanzi al quale giusto e doveroso è il levarsi tanto di ... .salve  

 

 

Condoglianze a tutti coloro che l'hanno avuto e l'hanno a cuore ! 

 

R.I.P.  - .salve Stefano !

 

 

Quella foto l ho appesa al muro con alcuni autografi. La juve di quando si è bambini, quella che ti ha fatto innamorare, non si scorda mai!

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1 ora fa, eli2000 ha scritto:

Quella foto l ho appesa al muro con alcuni autografi. La juve di quando si è bambini, quella che ti ha fatto innamorare, non si scorda mai!

Anzolin..che bel portiere....  Luis del Sol, Sivori, Menichelli...Tanta tanta roba....

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10 minuti fa, robertotn ha scritto:

Anzolin..che bel portiere....  Luis del Sol, Sivori, Menichelli...Tanta tanta roba....

E Castano, uno dei difensori più dotati ed eroici della storia bianconera.

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30 minuti fa, PlatinieZibi ha scritto:

E Castano, uno dei difensori più dotati ed eroici della storia bianconera.

..... senza andare troppo indietro nel tempo ( intendo dall'inizio dell' " Avventura Bianconera " sino alla fine della " II Guerra Mondiale ", in quanto, 

per diverse ragioni bisognerebbe aprire un Capitolo a parte ) ... a mio opinabile parere i più eclettici ed affidabili in assoluto, sia nel ruolo di 

centromediano che di libero, sono stati

 

CARLO PAROLA - ERNESTO CASTANO - SANDRO SALVADORE ( il più " eclettico " in assoluto : libero-stopper-terzino-mediano )- GAETANO SCIREA

.... altri, assai validi, ovviamente ci sono stati, ma costoro, compatibilmente con la " realtà e la mentalità calcistica " con la quale hanno convissuto,

sono da considerare ai vertici di questa teorica ed ipotetica classifica !

 

.salveStefano !

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...... Amici, sono andato in " Casa d'altri ", e così lo ricorda il sito " Giallorossi. net " riprendendo un " profilo " del Messaggero ... .ehm 

 

Addio a Dino Da Costa, il re del derby

11 Novembre 2020
 
da-costa.jpg
 

NOTIZIE ROMA CALCIO – Questo 2020 che non vuole finire mai ci ha portato un’altra tristezza: è scomparso ieri a 89 anni, a Verona dove ormai si era accasato, Dino Da Costa. Lo scrive l’edizione odierna de Il Messaggero (P. Mei)

 

Il re del derby, quando, nella seconda metà degli Anni Cinquanta, vestiva di giallorosso. Il re del derby perché il centravanti brasiliano è tuttora il romanista che ha segnato più volte ai dirimpettai della Lazio. Dodici, dicono le statistiche ufficiali; tredici, dice chi gli assegna anche un pallone finito in rete per la deviazione del difensore biancoceleste, Franco Janich (con le regole di oggi non ci sarebbe da discutere); quattordici, diceva lui, perché nel suo conteggio della felicità stracittadina metteva anche una rete messa a segno in quel di Frascati, durante un incontro fra vecchie glorie (che spesso sono le glorie migliori, condite di nostalgia).

 

Fu anche il re di coppe; mica per la Roma, con la quale vinse comunque la famosa e celebrata Coppa delle Fiere; ma perché, passato poi Fiorentina, anche lì vinse coppe, pure internazionali; e nella stagione in cui indossò la maglia nerazzurra dell’Atalanta, ancora una volta alzò un trofeo, la Coppa Italia, che fin qui è l’unica nella storia bergamasca, particolarmente gloriosa di questi tempi. Lo prese la Juve, ci restò tre anni, e anche lì, dove vincere coppe è normalità purché non si tratti di quelle dei campioni, vinse ancora.

 

I suoi gol furono tanti: nella Roma, dove arrivò nel 1955, 71. In una stagione, quella del 56-57, arrivarono a 22 e lui fu il capocannoniere: aveva fatto il suo dovere, che era il suo mantra.

Fonte: Il Messaggero

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2 ore fa, robertotn ha scritto:

Anzolin..che bel portiere....  Luis del Sol, Sivori, Menichelli...Tanta tanta roba....

Dimentichi Luis da Cuna, ossia Cinesinho, il numero 10 della Juve di Heriberto..

Allora giocava anche un ragazzo di San Damiano d’Asti, Giovanni Sacco, atteso quasi come il Rivera 2, poi però si perse e non venne mai fuori..

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8 ore fa, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

Juventus Football Club 1963-1964 - Wikipedia

 

Stagione Calcistica 1963/1964

 

- in piedi - da sx - DA COSTA - SALVADORE - NENE' - ANZOLIN - CASTANO - SARTI 

 

- accosciati- da sx- DEL SOL - GORI - SACCO - SIVORI - MENICHELLI - 

 

Alla JUVENTUS dal 1963 al 1966 :  Brasiliano naturalizzato " Italiano " , giunse a a Torino all'età di anni 32, ai tempi, per un calciatore professionista,

specie ad " alti livelli ", assai prossima al pensionamento ! 

Nonostante ciò, seppi farsi amare ed apprezzare dal popolo bianconero, anche perchè, l'ottimo giocatore andava di concerto con un " Uomo " serio 

ed affidabile sotto ogni punto di vista ! 

 

Fin da subito si guadagnò l'incondizionata stima sia dei supporters bianconeri, ma, anche e soprattutto, dei compagni di squadra e della Società 

Bianconera ! Nato centravanti, alla Juve seppe farsi valere in più ruoli, specie a centrocampo ove appieno seppe mettere in mostra la sua esperienza

e le sue raffinate doti balistiche !

 

A ROMA , sponda giallorossa, ove giocò dal 1995 al 1960, era, ed è, considerato un " MITO ", anche perchè, ancora al giorno d'oggi, è ai primissimi posti

della speciale classifica cittadina di coloro che, in più occasioni, seppero " castigare " i rivali della LAZIO ! 

 

Tratto da " Il Pallone racconta " .....  .ehm

 

 

«Faccio vita tranquilla, senza pretendere nulla di eccezionale – confessa Da Costa – so che devo avere cura del mio fisico, come facevo quando ancora ragazzino aspettavo che mi chiamassero in prima squadra, nel Botafogo. Poi un giorno l’allenatore mi disse di prepararmi. Era il secondo tempo dell’incontro con il Vasco de Gama. Mancavano venti minuti alla conclusione. Mi disse di entrare e presi il posto di mezzala. Avevo il cuore che mi batteva forte, forte; le gambe mi tremavano per l’emozione. Però quando sono rientrato negli spogliatoi l’allenatore disse che avevo fatto il mio dovere. Ecco che cosa mi è rimasto in mente da quel giorno, la parola dovere. Mi prendevano in giro, dicevano che alla mia età sarebbe stata presunzione sperare nel posto in prima squadra. Non mi facevo illusioni. Ero anche rassegnato al destino di guardare le partite dalla tribuna. Qualche volta soffrivo, perché c’era chi scherzava sui miei sogni. Avevo fiducia, convinto che un uomo che abbia volontà non è mai finito. Non sbagliavo. Con l’arrivo di Heriberto Herrera è cambiata la mia vita. Ho indossato la maglia bianconera ritrovando forza e volontà di combattere ogni domenica per la squadra e il pubblico. Non mi sento un campione. Non credo neppure che sia eccezionale quello che faccio. Mi sento bene, mi diverte giocare. Non c’è miracolo nella mia vita di atleta. Cerco di non agitarmi, mangio a ore fisse, passeggio quando posso e la sera, dopo aver guardato un po’ di televisione, vado a dormire. Mi circondo di cose semplici, non desidero cose impossibili, sono felice con mia moglie. Ho tutto, capisce? Non mi manca proprio niente».

 

 

20  OTTOBRE 1963 - STADIO COMUNALE di TORINO : JUVENTUS - ROMA  3 - 1 .... ed il 1° Gol è proprio di DA COSTA .... che, 

come riporta il quotidiano " STAMPA SERA ", riceve i complimenti anche da parte di OMAR SIVORI, in  quell'occasione, comodamente

assiso in Tribuna  .....  .ehm

 

 

1963/64 Juventus Roma

 

 

- Insomma, un CALCIATORE ... ed anche un ... UOMO, innanzi al quale giusto e doveroso è il levarsi tanto di ... .salve  

 

 

Condoglianze a tutti coloro che l'hanno avuto e l'hanno a cuore ! 

 

R.I.P.  - .salve Stefano !  

 

- Palmarès

 

- 3 COPPE ITALIA - vinte rispettivamente ed in ordine cronologico con FIORENTINA - ATALANTA - JUVENTUS 

 

- 1 COPPA delle COPPE - FIORENTINA 

 

- 1 COPPA delle FIERE - ROMA 

 

- Capocannoniere Campionato Brasiliano - 1954 - Botafogo - 24 gol 

 

- Capocannoniere Campionato  Italiano    - 1956/57 - ROMA - 22 gol  

 

- Curiosità

 

- Allenatore Giovanili Juventus anno 1969 

 

- Era in campo nella Finale della COPPA delle ALPI del 1962/63 - 

disputata a Ginevra ( Svizzera ) e vinta dalla Juventus per 3-2 sull'Atalanta ! 

Solo che, Da Costa, indossava la Maglia Nerazzurra degli Orobici !

Tra l'altro, fu proprio lui ad aprire le marcature portando in vantaggio i bergamaschi

per 1-0 all'8° minuto del primo tempo !

 

uum e ciò mi fa tornare alla mente che ai tempi, il valido Da Costa, veniva anche definito

" L' Uomo delle Coppe "  perchè  in quasi tutte le squadre in cui ha giocato è riuscito a

vincerne una ! Con la Juve , oltre alla Coppa Italia, avrebbe potuto vincerne anche 

un'altra , e cioè, la " COPPA delle FIERE " 1964/65 - 

La Finale si disputò al Comunale di Torino contro gli ungheresi del Ferencvaros , e tanto per

non smentirci, perdemmo per 1-0 ! 

Neanche il " TOTEM  DA COSTA " era riuscito a dipanare e dissolvere il perfido sortilegio che

condiziona ed irretisce la " VECCHIA SIGNORA " nel corso delle Finali inerenti le varie Coppe

Europee a cui ha preso parte, in particolar modo, ca va sans dire, COPPA dei CAMPIONI / CHAMPIONS !

 

 

Bello questo ricordo di un giocatore e professionista esemplare

P.S. La maglia di quel periodo sarà anche un po’ datata ma per me rimane una delle più belle di sempre.

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1 ora fa, Dallas Cawboys ha scritto:

Bello questo ricordo di un giocatore e professionista esemplare

P.S. La maglia di quel periodo sarà anche un po’ datata ma per me rimane una delle più belle di sempre.

Grazie, molto gentile !

 

Tra l'altro, poichè la mia famiglia, dal 1958 al 1968, si era trasferita a Roma, oltre che con la maglia della

Juve, ebbi modo di apprezzare DINO DA COSTA anche con la maglia giallorossa ! 

Confermo e ribadisco : DA COSTA , a quelle latitudini, era idolatrato, anche e soprattutto perchè, quasi

sempre, nei derby " castigava " i  laziali !

 

Poi, nel 1959, sotto  " ER CUPPOLONE " arrivò l'oriundo Italo/Argentino PEDRO MANFREDINI ( venuto a

mancare nel Gennaio del 2019 - R.I.P. - lo ricordo con simpatia ) e si appropriò della " scena della ribalta

giallorossa " -  L' anno successivo Da Costa andò in prestito alla Fiorentina, per poi, infine, tornare a 

Roma per una breve parentesi ! In seguito - Atalanta - Juve - Verona - Ascoli ! 

 

Riguardo a ciò che evidenziato in rosso, per me, le maglie degli anni 50/60/70 , per intenderci quelle " ante-

sponsor ", sono state .. sono .. e per sempe saranno .. le più belle in assoluto ... quelle in cui la mia juventinità

più si identificava .. si esaltava ...  si inorgogliva ! 

 

Cordialmente, .salveStefano !

 

 

 

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