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BoJay Horseman

La Procura di Milano indaga su plusvalenze Inter. Guardia di Finanza nella sede

Post in rilievo

22 ore fa, rob72 ha scritto:

Sono un imprenditore di Bologna 

odio Fedez 

non sopporto repubblica 

Però leggo le sentenze a differenza tua che vabbè a naso direi che non le capiresti 😀

È da ieri che spara minkiate mischiando il giuridico è la politica. Lascialo perdere. 

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2 ore fa, andrestars ha scritto:

Cosa ti aspettavi dalla cartigenica color maiale 

Ragazzi novità dalle fogne ,questi non falliranno mai  e inutile sognare 

E' tutto gia sparito dai giornali e tv, con noi ci hanno marciato una settimana ahah

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58 minuti fa, dany-aq ha scritto:

È da ieri che spara minkiate mischiando il giuridico è la politica. Lascialo perdere. 

ah ok hai ragione meglio non fare flame 

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3 ore fa, Godai san ha scritto:

Non per evitare il fallimento ma per poter partecipare alle coppe europee.

 

insomma, robetta.

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13 ore fa, glc_1912 ha scritto:

Mangia tranquillo. 

Piacerebbe a tutti, ma non gli faranno niente, come sempre. I prescritti godono di impunità eterna, dai passaporti alle recenti magagne di bilancio e stipendi. Finirà in nulla come tutte le altre volte.

Guarda che hanno barato alla grande con magheggi per aggiustare il bilancio che le plusvalenze a riguardo sono delle educande.

Basta leggere l'articolo di Affari italiani .it e capisci il marcio che c'è sotto.

Questi magheggi non le sa nemmeno Marotta penso,ma l'altro AD che si occupa della parte finanziaria,Antonello.

Lo riporto ancora una volta: articolo del  25 aprile 2021.

 

Inter, gli sponsor cinesi misteriosi. I ricavi dal Dragone "salvano" i conti

Gli strani contratti di "sponsorship regionale" che hanno salvato l'Inter dalla morsa dell'Uefa.Il report di un advisor per una cordata di potenziali acquirenti.

 

La magia delle sponsorizzazioni cinesi all’Inter. Nella settimana della bolla della Superlega, circola un'analisi di un banker della City londinese che ha fatto da advisor a una cordata di potenziali acquirenti del club nerazzurro e che accende un faro sui ricavi della società del gruppo Suning nelle stagioni 2016-17, 2017-18 e 2018-19, contestandone la validità. Report che Affaritaliani.it pubblica e da cui emerge che sin dal primo giorno in cui ha preso il controllo, la nuova proprietà cinese è stata in grado di generare un flusso di entrate una-tantum “da sponsor regionali” per la sbalorditiva cifra di quasi 300 milioni di euro: il 27% del totale dei ricavi (includendo anche le plusvalenze da cessioni nel calciomercato), di cui 131,4 milioni sono arrivati direttamente da un contratto infragruppo Suning e 165,6 milioni da presunte “parti terze”. Flussi che l’advisor non esita a definire “di dubbia natura”, anomalie profonde che non hanno di fatto una spiegazione logica. A meno che, e questa è una delle supposizioni che si possono fare, quegli sponsor e quei contratti milionari “a tempo” siano serviti a uno scopo. Ovvero quello di sostenere l'attivo finanziario e bypassare la morsa dell’Uefa sul financial fair play. La condizione di equilibrio dei conti necessaria a poter scendere in campo. 

 

 

Non va dimenticato che l’Inter (con la Roma) era stata nel maggio del 2015 sanzionata dall’Uefa per il mancato rispetto dei parametri economico-finanziari. Da lì, un accordo con la stessa organizzazione europea, il cosiddetto settlement agreement, per rientrare nei parametri entro il 2019. Quando nel 2016 rileva l’Inter, Suning sa che incombe sulla testa della squadra lo spauracchio dei conti sotto sorveglianza. Occorre quindi disperatamente aumentare i ricavi, dato che sotto la sua gestione i costi continuano a correre. 

Suning non bada a spese in ingaggi e stipendi. I costi di calciatori e tecnici volano. Da 124 milioni del 2016 a 192 milioni nel 2019. Anche il resto dei costi operativi sale da 211 milioni nel 2016 a oltre 310 milioni del 2019. L’unico modo per calmierare le perdite rispettando l’accordo con l’Uefa è incrementare della stessa misura, se non di più, i ricavi. Quelli dei diritti Tv sono pluriennali e più di tanto non li si può far lievitare, gli incassi da gare sono nei bilanci delle società calcistiche la parte meno rilevante.

Restano i contratti da sponsor e le attività commerciali, l’unico ambito in cui si possono trovare e presto nuove fonti di ricavo. Et voilà, ecco che con Suning arrivano i famosi contratti di "sponsorship regionale" (cinesi). 87 milioni nel 2017 e poi altri 100 milioni negli anni successivi. È l’incremento più consistente nei ricavi totali dell’Inter. 

 

I bilanci parlano chiaro. Escludendo le plusvalenze dalle cessioni di giocatori ad altri club nel calciomercato, prima dell’era Suning i ricavi core nerazzurri, in un andamento piuttosto flat, raggiungono quota 176,1 milioni di euro per l’anno terminato al 30 giugno 2015 e 186 milioni nei 12 mesi successivi.

Il 28 giugno 2016 l’Inter cambia proprietà: complessivamente al termine dei tre esercizi di bilancio successivi (al 30 giugno 2017, 30 giugno 2018, 30 giugno 2019), il club è riuscito a realizzare “sponsorizzazioni cinesi” del valore di 297 milioni di euro, imprimendo una sorprendente crescita dei ricavi core del 46% (297 milioni su 651,5 milioni). Sono da rilevare però una serie di anomalie.

La prima: si tratta di società che con il calcio hanno poco a che fare. Il contratto da 10 milioni l’anno è con FullShare Holding un gruppo che ha attività in campo alberghiero e del turismo nel Sud est asiatico. Poi c’è il contratto con King Down Investment, meglio noto come Donkey Mother, un’agenzia di viaggi online con il marchio Ivmama. Poi c’è la società di marketing sportivo Beijing Advertising, meglio nota come iMedia. E, infine, una non specifica società cinese che assicura oltre alla fee di ingresso di 10 milioni, un contratto annuo da 25 milioni per pubblicizzare il marchio Inter in Cina, Malesia, Singapore e Indonesia (guarda caso la stessa nazione di provenienza della precedente proprietà, Thohir, a cui non viene in mente di ricorrere alla complessa architettura delle "sponsorizzazioni regionali” in area asiatica). Società di cui non si saprà mai l’intestazione sociale.

 

La seconda: i ricavi dalle “sponsorizzazioni regionali” fanno capolino letteralmente dal nulla nella stagione 2016-17 (87 milioni contro, alla stessa voce, i 351 mila euro dell'anno precedente nella gestione Thohir) e poi sembrano sparire all’improvviso tutti insieme (fra il 30 giugno e il 1° luglio) a metà 2019, nel momento cioè in cui il club mette a segno una performance migliore e può contare su alcuni giocatori superstar. I contratti “definiti in modo approssimativo” e non riscontrabili in pratiche simili da nessuno degli altri blasonati team del Vecchio Continente, fa notare l’advisor, sono in grado di fruttare flussi di pagamento superiori al valore nominale siglato grazie a un sistema di bonus aggiuntivi che si sono concretizzati durante l’esecuzione degli stessi.

 

 

La terza: ogni contratto prevede un’alta commissione d’ingresso, e nonostante questo gli sponsor regionali, solo 24 mesi dopo, non sembrano preoccuparsi di trovarsi di fronte a una risoluzione improvvisa del contratto (senza l’insorgere di cause legali), dovendo rinunciare all’elevato investimento iniziale (da far fruttare invece nel tempo). Alla fine nel 2019 questi contratti sono stati cancellati e l’Inter non ha potuto rimpiazzarli, trovando un altro compratore che subentrasse per la commercializzazione degli stessi diritti ("di denominazione", li definisce l'advisor).

E così dai contratti cinesi arrivano in un colpo solo giusto giusto quei 100 milioni all’anno che servono a tenere a bada l’aumento forte dei costi. Il gioco è fatto. L’Uefa nel maggio del 2019 decreta la fine della sorveglianza sui conti della squadra. Parametri rispettati grazie di fatto unicamente a quei provvidenziali contratti di “sponsorizzazione cinese” che Suning è riuscito a scovare in Cina. Tutto regolare, si dirà, sul piano contabile. Resta sullo sfondo quel tempismo perfetto. Magie del calcio. Affaritaliani.it ha chiesto spiegazioni sul documento all’Inter che non ha risposto.

 

Quello che ha scoperto l'Advisor incaricato dai potenziali acquirenti (credo si tratti di BCC PARTNERS) è veramente inquietante, il Banker  londinese non ha esitato a dire che le sponsorizzazioni regionali cinesi che hanno fruttato 300 mln , sono flussi “di dubbia natura”, anomalie profonde che non hanno di fatto una spiegazione logica.

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56 minuti fa, BLACKEAGLE ha scritto:

Guarda che hanno barato alla grande con magheggi per aggiustare il bilancio che le plusvalenze a riguardo sono delle educande.

Basta leggere l'articolo di Affari italiani .it e capisci il marcio che c'è sotto.

Questi magheggi non le sa nemmeno Marotta penso,ma l'altro AD che si occupa della parte finanziaria,Antonello.

Lo riporto ancora una volta: articolo del  25 aprile 2021.

 

Inter, gli sponsor cinesi misteriosi. I ricavi dal Dragone "salvano" i conti

Gli strani contratti di "sponsorship regionale" che hanno salvato l'Inter dalla morsa dell'Uefa.Il report di un advisor per una cordata di potenziali acquirenti.

 

La magia delle sponsorizzazioni cinesi all’Inter. Nella settimana della bolla della Superlega, circola un'analisi di un banker della City londinese che ha fatto da advisor a una cordata di potenziali acquirenti del club nerazzurro e che accende un faro sui ricavi della società del gruppo Suning nelle stagioni 2016-17, 2017-18 e 2018-19, contestandone la validità. Report che Affaritaliani.it pubblica e da cui emerge che sin dal primo giorno in cui ha preso il controllo, la nuova proprietà cinese è stata in grado di generare un flusso di entrate una-tantum “da sponsor regionali” per la sbalorditiva cifra di quasi 300 milioni di euro: il 27% del totale dei ricavi (includendo anche le plusvalenze da cessioni nel calciomercato), di cui 131,4 milioni sono arrivati direttamente da un contratto infragruppo Suning e 165,6 milioni da presunte “parti terze”. Flussi che l’advisor non esita a definire “di dubbia natura”, anomalie profonde che non hanno di fatto una spiegazione logica. A meno che, e questa è una delle supposizioni che si possono fare, quegli sponsor e quei contratti milionari “a tempo” siano serviti a uno scopo. Ovvero quello di sostenere l'attivo finanziario e bypassare la morsa dell’Uefa sul financial fair play. La condizione di equilibrio dei conti necessaria a poter scendere in campo. 

 

 

Non va dimenticato che l’Inter (con la Roma) era stata nel maggio del 2015 sanzionata dall’Uefa per il mancato rispetto dei parametri economico-finanziari. Da lì, un accordo con la stessa organizzazione europea, il cosiddetto settlement agreement, per rientrare nei parametri entro il 2019. Quando nel 2016 rileva l’Inter, Suning sa che incombe sulla testa della squadra lo spauracchio dei conti sotto sorveglianza. Occorre quindi disperatamente aumentare i ricavi, dato che sotto la sua gestione i costi continuano a correre. 

Suning non bada a spese in ingaggi e stipendi. I costi di calciatori e tecnici volano. Da 124 milioni del 2016 a 192 milioni nel 2019. Anche il resto dei costi operativi sale da 211 milioni nel 2016 a oltre 310 milioni del 2019. L’unico modo per calmierare le perdite rispettando l’accordo con l’Uefa è incrementare della stessa misura, se non di più, i ricavi. Quelli dei diritti Tv sono pluriennali e più di tanto non li si può far lievitare, gli incassi da gare sono nei bilanci delle società calcistiche la parte meno rilevante.

Restano i contratti da sponsor e le attività commerciali, l’unico ambito in cui si possono trovare e presto nuove fonti di ricavo. Et voilà, ecco che con Suning arrivano i famosi contratti di "sponsorship regionale" (cinesi). 87 milioni nel 2017 e poi altri 100 milioni negli anni successivi. È l’incremento più consistente nei ricavi totali dell’Inter. 

 

I bilanci parlano chiaro. Escludendo le plusvalenze dalle cessioni di giocatori ad altri club nel calciomercato, prima dell’era Suning i ricavi core nerazzurri, in un andamento piuttosto flat, raggiungono quota 176,1 milioni di euro per l’anno terminato al 30 giugno 2015 e 186 milioni nei 12 mesi successivi.

Il 28 giugno 2016 l’Inter cambia proprietà: complessivamente al termine dei tre esercizi di bilancio successivi (al 30 giugno 2017, 30 giugno 2018, 30 giugno 2019), il club è riuscito a realizzare “sponsorizzazioni cinesi” del valore di 297 milioni di euro, imprimendo una sorprendente crescita dei ricavi core del 46% (297 milioni su 651,5 milioni). Sono da rilevare però una serie di anomalie.

La prima: si tratta di società che con il calcio hanno poco a che fare. Il contratto da 10 milioni l’anno è con FullShare Holding un gruppo che ha attività in campo alberghiero e del turismo nel Sud est asiatico. Poi c’è il contratto con King Down Investment, meglio noto come Donkey Mother, un’agenzia di viaggi online con il marchio Ivmama. Poi c’è la società di marketing sportivo Beijing Advertising, meglio nota come iMedia. E, infine, una non specifica società cinese che assicura oltre alla fee di ingresso di 10 milioni, un contratto annuo da 25 milioni per pubblicizzare il marchio Inter in Cina, Malesia, Singapore e Indonesia (guarda caso la stessa nazione di provenienza della precedente proprietà, Thohir, a cui non viene in mente di ricorrere alla complessa architettura delle "sponsorizzazioni regionali” in area asiatica). Società di cui non si saprà mai l’intestazione sociale.

 

La seconda: i ricavi dalle “sponsorizzazioni regionali” fanno capolino letteralmente dal nulla nella stagione 2016-17 (87 milioni contro, alla stessa voce, i 351 mila euro dell'anno precedente nella gestione Thohir) e poi sembrano sparire all’improvviso tutti insieme (fra il 30 giugno e il 1° luglio) a metà 2019, nel momento cioè in cui il club mette a segno una performance migliore e può contare su alcuni giocatori superstar. I contratti “definiti in modo approssimativo” e non riscontrabili in pratiche simili da nessuno degli altri blasonati team del Vecchio Continente, fa notare l’advisor, sono in grado di fruttare flussi di pagamento superiori al valore nominale siglato grazie a un sistema di bonus aggiuntivi che si sono concretizzati durante l’esecuzione degli stessi.

 

 

La terza: ogni contratto prevede un’alta commissione d’ingresso, e nonostante questo gli sponsor regionali, solo 24 mesi dopo, non sembrano preoccuparsi di trovarsi di fronte a una risoluzione improvvisa del contratto (senza l’insorgere di cause legali), dovendo rinunciare all’elevato investimento iniziale (da far fruttare invece nel tempo). Alla fine nel 2019 questi contratti sono stati cancellati e l’Inter non ha potuto rimpiazzarli, trovando un altro compratore che subentrasse per la commercializzazione degli stessi diritti ("di denominazione", li definisce l'advisor).

E così dai contratti cinesi arrivano in un colpo solo giusto giusto quei 100 milioni all’anno che servono a tenere a bada l’aumento forte dei costi. Il gioco è fatto. L’Uefa nel maggio del 2019 decreta la fine della sorveglianza sui conti della squadra. Parametri rispettati grazie di fatto unicamente a quei provvidenziali contratti di “sponsorizzazione cinese” che Suning è riuscito a scovare in Cina. Tutto regolare, si dirà, sul piano contabile. Resta sullo sfondo quel tempismo perfetto. Magie del calcio. Affaritaliani.it ha chiesto spiegazioni sul documento all’Inter che non ha risposto.

 

Quello che ha scoperto l'Advisor incaricato dai potenziali acquirenti (credo si tratti di BCC PARTNERS) è veramente inquietante, il Banker  londinese non ha esitato a dire che le sponsorizzazioni regionali cinesi che hanno fruttato 300 mln , definendo flussi “di dubbia natura”, anomalie profonde che non hanno di fatto una spiegazione logica.

La cachetta muta….

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53 minuti fa, cuorebianconero-v2.0 ha scritto:

La cachetta muta….

Eh ma la cacchetta rosa si era premurata a dirci che la vendita dell'inda a BC PARTNERS non si è concretizzata perchè offrivano 700 mln ma Zhang voleva un miliardo.Niente di vero,quelli appena visti i bilanci taroccati,sono scappati e non hanno presentato nessuna offerta.

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2 ore fa, BLACKEAGLE ha scritto:

un'analisi di un banker della City londinese che ha fatto da advisor a una cordata di potenziali acquirenti

La cosa più divertente è che sto advisor avrà preso un pacco di soldi, quando glielo potevo dire io per un paio di birre che erano sponsor tarocchi. E senza neanche analizzare i bilanci .ghgh

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La cosa più assurda è appunto che questi sponsor, entrati dal nulla e quando l'inter era in forte difficoltà con il FPF, siano rimasti 2 anni per poi sparire nel nulla. Quali sponsor investono soldi per poi scappare via da un momento all'altro senza attendere che fruttino almeno qualcosa? Inoltre quanti sapevano che questi sponsor, nomi alla mano, stavano immettendo tutti questi soldi nell'inter? Dunque sono stati dei benefattori oppure possiamo immagina come stiano le cose.

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6 ore fa, Godai san ha scritto:

Non per evitare il fallimento ma per poter partecipare alle coppe europee.

 

Innanzitutto per iscriversi al campionato di serie A, bilanci che devono passare dalla visione della UEFA in termini di FPF e che i merdekani hanno aggirato con magheggi.

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2 minuti fa, Antonio79 ha scritto:

La cosa più assurda è appunto che questi sponsor, entrati dal nulla e quando l'inter era in forte difficoltà con il FPF, siano rimasti 2 anni per poi sparire nel nulla. Quali sponsor investono soldi per poi scappare via da un momento all'altro senza attendere che fruttino almeno qualcosa? Inoltre quanti sapevano che questi sponsor, nomi alla mano, stavano immettendo tutti questi soldi nell'inter? Dunque sono stati dei benefattori oppure possiamo immagina come stiano le cose.

Io penso che con quanto ho evidenziato in neretto,ti sei risposto da solo.:patpat:

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8 minuti fa, Bluesjuve ha scritto:

Insieme agli sponsor farlocchi

Hanno taroccato il bilancio grazie agli sponsor cinesi farlocchi,è giunta l'ora di stangarli come si deve e di conseguenza togliendogli dalla bocca la frase "mai stati in B".

 

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Non dannatevi l’animo e vivete sereni. Per condannare una Società come l’Inter dovrebbe essere d’accordo anche la Proprietà e non credo sia questo il caso. Solo noi, nel 2006, potevamo tagliarci gli zebedei per mera lotta di potere…

 

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3 ore fa, BLACKEAGLE ha scritto:

Guarda che hanno barato alla grande con magheggi per aggiustare il bilancio che le plusvalenze a riguardo sono delle educande.

Basta leggere l'articolo di Affari italiani .it e capisci il marcio che c'è sotto.

Questi magheggi non le sa nemmeno Marotta penso,ma l'altro AD che si occupa della parte finanziaria,Antonello.

Lo riporto ancora una volta: articolo del  25 aprile 2021

Ma che abbiano fatto robe da chiodi è palese eh, si sa.

Il punto è un altro: questi le hanno sempre fatte, ste robe. Vedi passaporti, Facchetti eccetera. E non sono MAI stati perseguiti, su nulla. Sono impuniti, da sempre. Inutile illudersi che stavolta cambi qualcosa. 

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4 minuti fa, capitanBilly ha scritto:

Non dannatevi l’animo e vivete sereni. Per condannare una Società come l’Inter dovrebbe essere d’accordo anche la Proprietà e non credo sia questo il caso. Solo noi, nel 2006, potevamo tagliarci gli zebedei per mera lotta di potere…

 

Di quale proprietà parli, quella dell'inda?sono falliti in Cina,se ti riferisci alla proprietà della Juve,non credo che Elkann sia contento di sborsare 400 mln di soldi veri per sistemare i conti,mentre l'inda mette soldi fasulli,del monopoli.

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2 minuti fa, glc_1912 ha scritto:

Ma che abbiano fatto robe da chiodi è palese eh, si sa.

Il punto è un altro: questi le hanno sempre fatte, ste robe. Vedi passaporti, Facchetti eccetera. E non sono MAI stati perseguiti, su nulla. Sono impuniti, da sempre. Inutile illudersi che stavolta cambi qualcosa. 

C'è sempre una prima volta in tutto nella vita,e per l'inda è arrivato il momento di pagare in un colpo tutte le nefandezze fatte anche in passato.

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Adesso, BLACKEAGLE ha scritto:

C'è sempre una prima volta in tutto nella vita,e per l'inda è arrivato il momento di pagare in un colpo tutte le nefandezze fatte anche in passato.

Spero tu abbia ragione, ma temo non sia così. 

Nel dubbio incrocio le dita. .sisi

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Il 23/12/2021 Alle 00:18, BLACKEAGLE ha scritto:

Il discorso è un altro,devono indagare sulle sponsorizzazioni farlocche cinesi mai esistite, a messe a bilancio che gli ha consentito di iscriversi al campionato nel 2017/2018 e nel 2018/2019,invece hanno talmente gonfiato i conti che hanno anche comprato Lukaku e Hakimi e come volevasi dimostrare per pagarli a Real e United li hanno dovuti vendere,perchè non se li potevano permettere,e non solo, hanno violato le regole UEFA sul pagamento delle rate del cartellino al Real e allo United,per non parlare degli stipendi arretrati che se li sono fatti posticipare al 30 Giugno da Gravina che narturalmente ha detto che era andato in soccorso anche di altre squadre,quando la situazione gravissima era solo dell'inda,in serie C ad alcuni club hanno dato punti penalizzione per aver pagato gli stipendi in ritardo.

A me da tifoso juventino girano e non poco le pelotas per il fatto che la proprietà della Juve mette soldi veri per l'aumento di capitale per abbassare il debito mentre i delinquenti interisti mettono soldi del monopoli,cioè soldi fantasma,per gonfiare i bilanci e far quadrare i conti,lasciando i debiti ad un miliardo di euro.Gravina doveva controllare sulle iscrizioni al campionato e verificare la provenienza dei soldi ma non lo ha fatto, quindi è complice per cui deve essere radiato lui e tutti quelli facenti parte della FIGC prima di ieri.

Praticamente lnda non ha mai avuto il soldi per pagare Lukaku e Hakimi, li hanno solo usato po girato ad una altra squadra e cosi hanno fatto anche una plusvalenza

 

Ma hanno rischiato di grosso e gli andra sempre bene 

 

 

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1 minuto fa, President99 ha scritto:

Praticamente lnda non ha mai avuto il soldi per pagare Lukaku e Hakimi, li hanno solo usato po girato ad una altra squadra e cosi hanno fatto anche una plusvalenza

 

Ma hanno rischiato di grosso e gli andra sempre bene 

 

 

Il sempre bene non esiste.

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Plusvalenze, mail e "recompra" nel mirino.

 

Acquisite le comunicazioni interne in casa Inter. A giorni dirigenti indagati ufficialmente.

 

È questione di giorni, al massimo di poche settimane: poi, superata al pausa festiva, la Procura della Repubblica di Milano si prepara a iscrivere nel registro degli indagati i vertici dell'Inter, ovvero gli amministratori che hanno firmato i bilanci depositati relativi agli anni 2018, 2019 e 2020. Sono i bilanci che, secondo l'inchiesta venuta alla luce martedì scorso, erano stati truccati con l'inserimento di plusvalenze mai realizzate nelle compravendite di dieci giocatori di seconda fascia, avvenute prevalentemente col Genoa.

La scelta di procedere per ora formalmente a «carico di ignoti» non significa, purtroppo per l'Inter, che i pm milanesi non considerino corposi gli indizi a carico del management nerazzurro: anzi, la cautela nell'iscrizione dei nomi nasce dal sospetto che oltre agli amministratori delegati Giuseppe Marotta e Alessandro Antonello anche una serie di altri dirigenti apicali fossero al corrente del sistema - identico a quello già scoperto in casa Juventus - di ipervalutare i giocatori soprattutto nelle operazioni di scambio, consentendo a entrambi i club di inserire e spalmare sui bilanci arricchimenti in realtà mai avvenuti.

Si tratta di un meccanismo che, nelle ipotesi investigative, non poteva venire messo in atto senza la complicità di una fetta importante della dirigenza, che altrimenti non avrebbe potuto spiegarsi l'andirivieni di giocatori destinati a non vedere mai il campo.

Per questo martedì la Guardia di finanza ha acquisito nella sede dell'Inter non solo bilanci e contratti di compravendita ma anche i messaggi scambiati sulle caselle di posta aziendale tra i responsabili dei diversi settori in occasione dei passaggi di proprietà. Ora il materiale è sotto analisi da parte delle «fiamme gialle», e al termine dello screening si deciderà chi inquisire. Non è escluso anche che ci si affidi ad un esperto per l'analisi dei rendiconti finanziari del club. Sapendo che comunque l'indagine si muove su un terreno reso scivoloso dalla impossibilità di stabilire in modo oggettivo il valore di mercato di un calciatore.

Alcuni passaggi, però, secondo gli inquirenti sono talmente inspiegabili da rendere evidente che nascondono operazioni illecite: come gli accordi di «recompra», una sorta di lease back che impegnava la società cedente e a ricomprare il giocatore l'anno successivo. E ogni volta il valore saliva.

Il Giornale

 

Dai dai che hanno trovato le sponsorizzazioni farlocche,altro che plusvalenze.

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6 ore fa, BLACKEAGLE ha scritto:

Plusvalenze, mail e "recompra" nel mirino.

 

Acquisite le comunicazioni interne in casa Inter. A giorni dirigenti indagati ufficialmente.

 

È questione di giorni, al massimo di poche settimane: poi, superata al pausa festiva, la Procura della Repubblica di Milano si prepara a iscrivere nel registro degli indagati i vertici dell'Inter, ovvero gli amministratori che hanno firmato i bilanci depositati relativi agli anni 2018, 2019 e 2020. Sono i bilanci che, secondo l'inchiesta venuta alla luce martedì scorso, erano stati truccati con l'inserimento di plusvalenze mai realizzate nelle compravendite di dieci giocatori di seconda fascia, avvenute prevalentemente col Genoa.

La scelta di procedere per ora formalmente a «carico di ignoti» non significa, purtroppo per l'Inter, che i pm milanesi non considerino corposi gli indizi a carico del management nerazzurro: anzi, la cautela nell'iscrizione dei nomi nasce dal sospetto che oltre agli amministratori delegati Giuseppe Marotta e Alessandro Antonello anche una serie di altri dirigenti apicali fossero al corrente del sistema - identico a quello già scoperto in casa Juventus - di ipervalutare i giocatori soprattutto nelle operazioni di scambio, consentendo a entrambi i club di inserire e spalmare sui bilanci arricchimenti in realtà mai avvenuti.

Si tratta di un meccanismo che, nelle ipotesi investigative, non poteva venire messo in atto senza la complicità di una fetta importante della dirigenza, che altrimenti non avrebbe potuto spiegarsi l'andirivieni di giocatori destinati a non vedere mai il campo.

Per questo martedì la Guardia di finanza ha acquisito nella sede dell'Inter non solo bilanci e contratti di compravendita ma anche i messaggi scambiati sulle caselle di posta aziendale tra i responsabili dei diversi settori in occasione dei passaggi di proprietà. Ora il materiale è sotto analisi da parte delle «fiamme gialle», e al termine dello screening si deciderà chi inquisire. Non è escluso anche che ci si affidi ad un esperto per l'analisi dei rendiconti finanziari del club. Sapendo che comunque l'indagine si muove su un terreno reso scivoloso dalla impossibilità di stabilire in modo oggettivo il valore di mercato di un calciatore.

Alcuni passaggi, però, secondo gli inquirenti sono talmente inspiegabili da rendere evidente che nascondono operazioni illecite: come gli accordi di «recompra», una sorta di lease back che impegnava la società cedente e a ricomprare il giocatore l'anno successivo. E ogni volta il valore saliva.

Il Giornale

 

Dai dai che hanno trovato le sponsorizzazioni farlocche,altro che plusvalenze.

Ma a questi ricavi delle sponsorizzazioni sono poi corrisposti effettivi pagamenti? Oppure sono solo una scrittura nel conto economico? 

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Il 24/12/2021 Alle 01:07, BLACKEAGLE ha scritto:



 

Dai dai che hanno trovato le sponsorizzazioni farlocche,altro che plusvalenze.

Ma dove sta scritto che hanno trovato quello che dici tu? L'articolo parla solo di plusvalenze e accordi di recompra. 

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