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Il trasferimento di Baggio alla Juventus

Post in rilievo

Baggio venne alla Juve nonostante contestazioni feroci attuate dalla Firenze viola contro il conte Pontello, allora presidente del club.

Fecero un discreto chiasso, si arrivò quasi alla guerriglia.

Baggio lasciò a malincuore Firenze perché lì aveva trovato pace e serenità dopo l'infortunio rimediato a Vicenza che rischiò di troncargli la carriera a 18 anni.

La Fiorentina accettò di farsene carico e questo atteggiamento fece nascere nel ragazzo un profondo senso di gratitudine. 

È umano.

Inoltre, a Firenze Roby scoprì la fede buddista, e si circondò di gente tranquilla e misurata con la stessa filosofia di vita, venir via dal capoluogo toscano gli costò molto a livello emotivo, ma non dobbiamo dimenticare che la firma sul contratto la mise lui, e che andò a guadagnare molto ma molto di più di quanto guadagnasse in viola.

La presentazione con la sciarpa bianconera appoggiata sulla sedia e la sciarpa viola altrimenti raccolta e indossata in quel famoso giorno del rifiuto di calciare il rigore al "Franchi" furono episodi che testimoniarono le difficoltà del passaggio.

Negli anni successivi Baggio segnò contro i viola ed esultò, si era ormai integrato nel nostro ambiente, notoriamente piuttosto avaro di "coccole" verso gli atleti più talentuosi.

Però stava crescendo DelPiero, e l'ultima stagione le ginocchia del vicentino tornarono a fare le bizze: a fine stagione in campionato totalizzò 17 presenze, molte delle quali guarnite da giocate e reti fondamentali.

Ma la Triade doveva ripianare il buco di bilancio ereditato dalla precedente gestione, e complice la suddetta crescita di DelPiero rinunciò a rinnovare Baggio, il quale se ne andò rammaricato pronunciando la famosa frase indirizzata alla Triade: "quei tre hanno il filo spinato sul cuore".

Per me fu un trauma, parzialmente attenuato dal fatto che già dalla stagione successiva Baggio non fu più in grado di mantenere continuità ad altissimi livelli.

Diventò giocatore da appuntamenti mirati, con alcuni sprazzi di grande qualità fra Inter e Milan, soprattutto in Nazionale, e una continuità relativa in realtà minori come Bologna prima e Brescia poi.

Avere Baggio per quei clubs rappresentava un sogno, il ragazzo poteva muoversi come gli andava e si stagliava nella massa, anche se a Brescia poteva contare su compagni di un certo livello come Guardiola, Pirlo e Toni.

La domanda é: se Baggio fosse rimasto alla Juve, magari con un impegno più dosato, sarebbe cambiata la nostra storia, specialmente quella europea?

Chissà...

 

 

 

 

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21 minuti fa, Sivori+ ha scritto:

Allora compravo ogni giorno Tuttosport,mi ricordo che a Firenze erano contrari alla sua vendita ,alla Juve Mai,ma non ricordo

avversita' da parte di Codin Divino,io ricordo solo Tanta Gioia per il suo acquisto.

Io ero felicissimo ed emozionato per il suo acquisto. Prendevamo la stella nascente del calcio mondiale.

Comunque per la precisione, quando la notizia iniziò a trapelare, Baggio dichiarò: "Non vado alla Juve, resto a Firenze, lo scriverò anche sui muri".

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2 minuti fa, kratos1972 ha scritto:

Andare in una squadra odiata da tutto il popolo viola lo ha messo sotto pressione e non è facile per un ragazzo prendere una decisione; una volta era così, oggi non esistono più bandiere e sentimenti ma solo denaro e veline. Giustifico il suo non voler calciare il rigore proprio per questo; il trasferimento era stato qualche settimana prima dai.

Ti capisco, fratello, ma sono in disaccordo. Io non ho mai provato amore bianconero per lui, per le cose che ti ho detto prima, né mai ne proverò.

Per me il tifo ha dei valori antichi, identitari e immateriali, che trascendono denaro, convenienze, e qualità tecniche, e che non possono essere traditi. Per nessun motivo.

Che il calcio di oggi sia ormai differente, è per me del tutto irrilevante.

Io, sono fatto così, e così intendo il pallone (come si chiamava ai miei tempi) 😉

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2 minuti fa, Aspettando-Zavarov-1988 ha scritto:

Io ero felicissimo ed emozionato per il suo acquisto. Prendevamo la stella nascente del calcio mondiale.

Comunque per la precisione, quando la notizia iniziò a trapelare, Baggio dichiarò: "Non vado alla Juve, resto a Firenze, lo scriverò anche sui muri".

Ripeto,compravo Tuttosport tutti i giorni,questo per ventanni fino a quando son partito all estero dove mi trovo

mi ricordo di Virdis che non voleva venire,di Baggio non ricordo,cmq anche che fosse,me ne sarei altamente fregato,lui era 

una Grandissia risposta al Milan di Berlusconi.

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9 minuti fa, ventinove ha scritto:

Baggio venne alla Juve nonostante contestazioni feroci attuate dalla Firenze viola contro il conte Pontello, allora presidente del club.

Fecero un discreto chiasso, si arrivò quasi alla guerriglia.

Baggio lasciò a malincuore Firenze perché lì aveva trovato pace e serenità dopo l'infortunio rimediato a Vicenza che rischiò di troncargli la carriera a 18 anni.

La Fiorentina accettò di farsene carico e questo atteggiamento fece nascere nel ragazzo un profondo senso di gratitudine. 

È umano.

Inoltre, a Firenze Roby scoprì la fede buddista, e si circondò di gente tranquilla e misurata con la stessa filosofia di vita, venir via dal capoluogo toscano gli costò molto a livello emotivo, ma non dobbiamo dimenticare che la firma sul contratto la mise lui, e che andò a guadagnare molto ma molto di più di quanto guadagnasse in viola.

La presentazione con la sciarpa bianconera appoggiata sulla sedia e la sciarpa viola altrimenti raccolta e indossata in quel famoso giorno del rifiuto di calciare il rigore al "Franchi" furono episodi che testimoniarono le difficoltà del passaggio.

Negli anni successivi Baggio segnò contro i viola ed esultò, si era ormai integrato nel nostro ambiente, notoriamente piuttosto avaro di "coccole" verso gli atleti più talentuosi.

Però stava crescendo DelPiero, e l'ultima stagione le ginocchia del vicentino tornarono a fare le bizze: a fine stagione in campionato totalizzò 17 presenze, molte delle quali guarnite da giocate e reti fondamentali.

Ma la Triade doveva ripianare il buco di bilancio ereditato dalla precedente gestione, e complice la suddetta crescita di DelPiero rinunciò a rinnovare Baggio, il quale se ne andò rammaricato pronunciando la famosa frase indirizzata alla Triade: "quei tre hanno il filo spinato sul cuore".

Per me fu un trauma, parzialmente attenuato dal fatto che già dalla stagione successiva Baggio non fu più in grado di mantenere continuità ad altissimi livelli.

Diventò giocatore da appuntamenti mirati, con alcuni sprazzi di grande qualità fra Inter e Milan, soprattutto in Nazionale, e una continuità relativa in realtà minori come Bologna prima e Brescia poi.

Avere Baggio per quei clubs rappresentava un sogno, il ragazzo poteva muoversi come gli andava e si stagliava nella massa, anche se a Brescia poteva contare su compagni di un certo livello come Guardiola, Pirlo e Toni.

La domanda é: se Baggio fosse rimasto alla Juve, magari con un impegno più dosato, sarebbe cambiata la nostra storia, specialmente quella europea?

Chissà...

 

 

 

 

Confermo tutto, parola per parola. 

Tra l'altro proprio nel Brescia ci fece quel gol fantastico su lancio di Pirlo che gelò il vecchio Delle Alpi, me lo ricordo bene perché era proprio sotto la nord dove andavo in quegli anni

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4 ore fa, huntroll ha scritto:

Ciao a tutti ragazzi,

piu' che poca voglia di andare alla Juve credo avesse nessuna voglia di lasciare Firenze

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8 minuti fa, Sivori+ ha scritto:

Ripeto,compravo Tuttosport tutti i giorni,questo per ventanni fino a quando son partito all estero dove mi trovo

mi ricordo di Virdis che non voleva venire,di Baggio non ricordo,cmq anche che fosse,me ne sarei altamente fregato,lui era 

una Grandissia risposta al Milan di Berlusconi.

Non volevo fare polemica, anche a me personalmente queste cose non interessavano e non interessano, e lui disse che non sarebbe mai andato alla Juve per amore della Fiorentina, non per odio verso la Juve. La mia era cronaca.

 

Comunque, queste furono le sue dichiarazioni ufficiali che forse chiariscono meglio come andarono le cose.

 

Sono virgolettati veri, non come quelli di oggi. Sostanzialmente ribadisce che lui voleva rimanere e che i Pontello lo hanno costretto (poi in realtà sarebbe andato via l'anno dopo al Milan). In pratica dà a loro la responsabilità della scelta, giustificando la sua affermazione di qualche mese prima (alla Juve mai):

 

Alla Juve per forza, non per amore" - Il Nobile Calcio

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Te lo avranno già detto in tantissimi qui su VS. Baggio passò alla Juventus nel periodo immediatamente precedente il Mondiale di Italia '90. Dire che i "lividi" la presero un tantino male è un puro eufemismo. Se vuoi farti un'idea del clima che trovarono i nostri convocati in azzurro, all'arrivo a Coverciano, puoi guardare i filmati che da oltre un anno arrivano dall'Ucraina in guerra con la Russia. Ti basti che gli juventini in azzurro entravano in ritiro con la scorta delle Forze dell'Ordine, scorta molto robusta per di più.

Baggio grandissimo giocatore, mai da me percepito come uno di noi. Il top fù un Fiorentina - Juventus con noi sotto 0 a 1, rigore per la Juventus, e lui rigorista principe che si rifiuta di tirare il penalty, dirà poi perché il portiere dei violacei lo conosceva troppo bene...........................immaginati il Franchi in quel momento che atmosfera idilliaca per i nostri colori, come del resto sempre quando noi scendiamo da quelle parti. Sicuramente Dante che era di quelle parti, per descrivere i gironi dell'Inferno avrà sognato il futuro immaginando il Franchi quando arriva la Juventus. Finisce quindi che tira De Agostini..............parato, e la Juve perde. Ce ne sarebbe già abbastanza, ma noi non ci facciamo mai mancare nulla in casi del genere, ed ecco che il Divin Codino, sostituito dopo quell'episodio, nell'uscire dal campo raccoglie una delle tante sciarpe lanciategli dalle tribune e ..........................se la mette pure intorno al collo. Arrivederci...............direi che già che abbia continuato a giocare nella Juventus va ascritto come merito della nostra tifoseria. Se succedeva la stessa cosa a parti invertite, avrebbe dovuto cambiare pianeta.

Ripeto, di certo lo vedrò scritto almeno altre centinaia di volte qui, se vado a leggermi tutto.

Ma che bello quando si va a Firenze.....................al solo vederli mi vengono le bolle !

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Giocatore sublime, ma mi ha sempre dato l'idea di essere un poco parac*lo. Il fatto che non abbia legato con nessun allenatore eccetto Mazzone, il quale, sostanzialmente, gli concedeva totale libertà, è un aspetto negativo abbastanza rilevante e che, ai miei occhi, lo rende inferiore a fuoriclasse come Platini o Zidane.

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Ero un bambinetto ma quando arrivò la voce.. ero semplicemente esaltato!

Era l'eroe di Italia '90 un vero asso in rampa di lancio. 

Da quanto ricordo io Baggio non voleva muoversi da Firenze perché si trovava bene lì, non era contro la Juventus.

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Comunque una curiosità. Forse non tutti lo ricordano, ma nel 1989 per decidere l'ultima qualificata alla Coppa Uefa si fece lo spareggio Roma - Fiorentina.

Lo vinse la Fiorentina 1-0 con goal dell'ex bomber e bandiera romanista Roberto Pruzzo. All'epoca non c'era questa ipocrisia del non esultare contro la propria ex squadra, probabilmente perché non esistevano i social e quindi non si aveva l'opportunità di insultare liberamente che si ha oggi, e Pruzzo esultò come un pazzo al suo goal (a 0:46😞

 

 

 

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3 ore fa, Mr. Bluff ha scritto:

Un pò carogna sei stato, non c'è che dire..sefz

Comunque io che sono un pò vecchiotto e mi avvio ormai ai 60, mi ricordo benissimo il trasferimento di Baggio.

Per Firenze fu uno shock.

Bisogna ricordare che esisteva un legame fortissimo fra la tifoseria viola e Roberto Baggio, che da talentuosa giovane promessa rischiò di terminare anticipatamente la carriera per una lesione ai legamenti del ginocchio a sedici anni.

In quel periodo la tifoseria viola lo adottò, gli stette vicino, e gli dimostrò tutto l'affetto che aveva per quel ragazzo.

Poi Pontello aveva bisogno di soldi ed in animo di cedere alla Fiorentina.

Arrivò in concomitanza con la gestione Montezemolo, ma l'affare fu condotto in prima persona dall'avvocato Agnelli.

Ricordatevi che l'anno dopo arrivò pure Vialli, anche lui restio a lasciare la Sampdoria.

Il trasferimento avvenne nel periodo del mondiale del 1990 ed in nazionale il duo Baggio Schillaci sembrava aver trovato una ottima affinità.

Era l'anno dell'avvento di Maifredi.

Diciamo che Baggio non nascose mai il suo affetto e la sua gratitudine verso la tifoseria viola.

Rifiutò di indossare la sciarpa bianconera al suo arrivò durante la presentazione..

Ma poi gli anni passano e Baggio era diventato juventino a tutti gli effetti.

Io lo ricordo come uno dei più grandi che abbiano indossato la nostra maglia.

Infatti quando la Juve decise di privarsi di lui, per la contemporanea esplosione di Del PIero, che veniva dalla Primavera, ma che era stato acquistato per una cifra record ed aveva già segnato parecchi goal nella prima squadra, già con il Trap, ci rimase malissimo.

Sperava nella riconferma.

Mi ricordo una sua intervista dove attaccò Moggi che gi aveva garantito che sarebbe rimasto ed Umberto Agnelli che lo spingeva ad andare alle * morattiane..

Firmò con il Milan proprio per fare un dispetto ad Umberto Agnelli..

Son comunque convinto che non avesse un gran feeling con Marcello Lippi e che ciò fu decisivo per il mancato rinnovo del suo contratto.

Che fra i due non ci fu mai un idillio Baggio lo dice in una lunga intervista che fino a poco tempo fa era su youtube.

Hai detto tutto tu. Io aggiungo che ai tempi lo adoravo, fu l'unico giocatore che mi ricordava, in parte, Michel 

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Grande giocatore ma allo stesso tempo "coniglio bagnato". Ha fatto anche molto bene da noi ma Lippi non lo ha piu' voluto e cosi Del Piero ha trovato il suo spazio. Strano che uno cosi bravo sia ricordato piu' per quello che ha fatto a Brescia e Bologna che alle milanesi. 

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Baggio si sa non è mai stato uno juventino doc, diciamo che ha preferito essere più un simbolo italiano che di una squadra sola, ma è stato comunque un immenso piacere vederlo per 5 anni giocare con la nostra maglia, tra l'altro nel suo periodo di massimo splendore tecnico e fisico, sicuramente tra i migliori 5 giocatori che ho visto giocare in maglia bianconera.

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1 ora fa, ventinove ha scritto:

Baggio venne alla Juve nonostante contestazioni feroci attuate dalla Firenze viola contro il conte Pontello, allora presidente del club.

Fecero un discreto chiasso, si arrivò quasi alla guerriglia.

Baggio lasciò a malincuore Firenze perché lì aveva trovato pace e serenità dopo l'infortunio rimediato a Vicenza che rischiò di troncargli la carriera a 18 anni.

La Fiorentina accettò di farsene carico e questo atteggiamento fece nascere nel ragazzo un profondo senso di gratitudine. 

È umano.

Inoltre, a Firenze Roby scoprì la fede buddista, e si circondò di gente tranquilla e misurata con la stessa filosofia di vita, venir via dal capoluogo toscano gli costò molto a livello emotivo, ma non dobbiamo dimenticare che la firma sul contratto la mise lui, e che andò a guadagnare molto ma molto di più di quanto guadagnasse in viola.

La presentazione con la sciarpa bianconera appoggiata sulla sedia e la sciarpa viola altrimenti raccolta e indossata in quel famoso giorno del rifiuto di calciare il rigore al "Franchi" furono episodi che testimoniarono le difficoltà del passaggio.

Negli anni successivi Baggio segnò contro i viola ed esultò, si era ormai integrato nel nostro ambiente, notoriamente piuttosto avaro di "coccole" verso gli atleti più talentuosi.

Però stava crescendo DelPiero, e l'ultima stagione le ginocchia del vicentino tornarono a fare le bizze: a fine stagione in campionato totalizzò 17 presenze, molte delle quali guarnite da giocate e reti fondamentali.

Ma la Triade doveva ripianare il buco di bilancio ereditato dalla precedente gestione, e complice la suddetta crescita di DelPiero rinunciò a rinnovare Baggio, il quale se ne andò rammaricato pronunciando la famosa frase indirizzata alla Triade: "quei tre hanno il filo spinato sul cuore".

Per me fu un trauma, parzialmente attenuato dal fatto che già dalla stagione successiva Baggio non fu più in grado di mantenere continuità ad altissimi livelli.

Diventò giocatore da appuntamenti mirati, con alcuni sprazzi di grande qualità fra Inter e Milan, soprattutto in Nazionale, e una continuità relativa in realtà minori come Bologna prima e Brescia poi.

Avere Baggio per quei clubs rappresentava un sogno, il ragazzo poteva muoversi come gli andava e si stagliava nella massa, anche se a Brescia poteva contare su compagni di un certo livello come Guardiola, Pirlo e Toni.

La domanda é: se Baggio fosse rimasto alla Juve, magari con un impegno più dosato, sarebbe cambiata la nostra storia, specialmente quella europea?

Chissà...

 

 

 

 

La tua ricostruzione storica è pressoché perfetta. Per me dovresti citare la domanda iniziale del post e ricopiare quanto hai scritto in modo da soddisfare la curiosità di chi ha aperto la discussione.

 

Solo un paio di osservazioni. la prima è quando dici "Diventò giocatore da appuntamenti mirati, con alcuni sprazzi di grande qualità fra Inter e Milan, soprattutto in Nazionale, e una continuità relativa in realtà minori come Bologna prima e Brescia poi.". Leverei quel "soprattutto in nazionale" dove in pratica giocò pochissimo: solo il mondiale del 1998 in pratica. Tu dirai, non è poco, ci fu anche il rimpianto di quella palla nei supplementari con la Francia che uscì di niente. Però nel complesso fu molto poco a mio avviso.

 

Per rispondere alla tua ultima domanda, invece, su come sarebbe cambiata la nostra storia europea, per me il Baggio post 1996 (visto che nel 1996 meglio di noi non si poteva fare) non riusciva più a incidere in una competizione europea, le ginocchia erano combinate troppo male, non poteva più allenarsi in pratica. Fece una sola buona prestazione con l'Inter contro il Real, una doppietta nel secondo tempo (ma uno dei due goal era in fuorigioco). Insomma, avrebbe giocato pochissimo e dubito che la nostra storia sarebbe cambiata in meglio.

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Un giocatore "sublime", tecnicamente tra i migliori della gloriosa Storia della Juve.

 

Chi c'era, non può dimenticare i momenti di gioia e grandissimo calcio che regalò ai tifosi.

Purtroppo fisicamente portato a frequenti infortuni.

 

Vorrei citare le parole di un nostro grandissimo nemico, uno dei peggiori antijuventini in circolazione, Aldo Agroppi; per una volta, l'unica nella sua misera esistenza, disse una cosa che mi trovò d'accordo con lui:

"Nei piedi di Baggio cantano gli angeli"

 

Vidi Baggio dal vivo diverse volte, ma ad oltre 30 anni di distanza ricordo particolarmente un gol che ebbi la fortuna di vedere dal vivo a S. Siro, in un Milan Juve 1-3, doppietta di Moeller e gol finale del Divin Codino: quando uccellò Costacurta a centrocampo, involandosi in contropiede, cominciai ad esultare a braccia alzate per il gol che avrebbe sicuramente fatto; e così fu. 

Ricordi di una Juve bellissima, quando il mio cuore batteva per un gioco del calcio che dopo il 2006 non è più quello di una volta.

 

Tornando a Baggio ed al rifiuto del rigore a Firenze, qui dentro più volte citato, ma chissenefrega.... era fatto così, non un cuor di leone dal DNA bianconero (e del resto abbiamo avuto recentemente, idolatrandolo, un portoghese strapagato che in 3 anni di permanenza non è mai riuscito a pronunciare correttamente la parola "Juve", storpiandola in un ridicolo "Giuve").

Anche se il suo successore è stato una Leggenda, io lo ricorderò sempre con grande affetto.

 

Un saluto

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1 ora fa, Aspettando-Zavarov-1988 ha scritto:

Non volevo fare polemica, anche a me personalmente queste cose non interessavano e non interessano, e lui disse che non sarebbe mai andato alla Juve per amore della Fiorentina, non per odio verso la Juve. La mia era cronaca.

 

Comunque, queste furono le sue dichiarazioni ufficiali che forse chiariscono meglio come andarono le cose.

 

Sono virgolettati veri, non come quelli di oggi. Sostanzialmente ribadisce che lui voleva rimanere e che i Pontello lo hanno costretto (poi in realtà sarebbe andato via l'anno dopo al Milan). In pratica dà a loro la responsabilità della scelta, giustificando la sua affermazione di qualche mese prima (alla Juve mai):

 

Alla Juve per forza, non per amore" - Il Nobile Calcio

Niente polemiche figurati, è buona serata 👍

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17 minuti fa, Campo Combi ha scritto:

Avevo 26 anni e ben altri argomenti  cui rivolgere la mia attenzione

Spiaze 

E come mai ora hai cambiato argomenti? 😁

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Grazie mille per le risposte!

 

E’ bello vedere che quasi per tutti, le sua iniziali reticenze siano passate in sordina dato che c’era forte voglia di un nuovo grande 10 in maglia bianconera dopo Platini.

 

Personalmente parlando, seppur in tono minore, ho vissuto un’emozione simile con l’arrivo di Diego.

 

Calciopoli, anni durissimi, dominio delle * in campionato, l’arrivo della “stella” brasiliana mi dette grande speranza per quello che sarebbe poi stato il futuro della Juve (luminoso, seppur senza di lui)

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Era veramente forte coniglio bagnato. Il più forte di tutti. Vederlo alla Juve mi gasava tantissimo, ma posso dire senza ombra di dubbio di non averlo mai amato. Eppure ero in una fase adolescenziale... ma niente. No Love.

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Nello stretto il giocatore italiano + forte che abbia mai visto.

Mi ricordo che al Delle Alpi c'era un "Cumenda" che arrivava apposta da Milano solo per vedere Baggio.

 

 

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Baggio per me è stato il giocatore italiano piu talentuoso degli ultimi decenni. Ricordo con fastidio quando raccolse la sciarpa viola che gli tirarono a Firenze, ma riusciva a meravigliarmi con le sue giocate. 

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