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superfabietto

Teoria filosofica dei buoni giocatori e delle grandi squadre

Post in rilievo

On 9/27/2023 at 12:10 PM, dankos2 said:

Concordo, dissento solo sui giocatori bravini perché nemmeno questo sono, ma solo svogliati semibrocchi. 

lo scorso anno i semibrocchi sono arrivati terzi con tutte le sentenze che uscivano due minuti prima che i nostri scendessero in campo, con tutte le cose che si sono sentite, con tutte le incertezze che c'erano in quella stagione e il timore (poi confermato) che sarebbe stata una stagione totalmente inutile visto che qualunque risultato raggiunto sarebbe stato annullato dalla UEFA. 


Questi non sono assolutamente brocchi, non per il livello della serie A attuale e sono abbastanza convinto che possono fare una stagione di buonissimo livello. Non sono fenomeni, no, ma neanche brocchi. I brocchi le partite non le vincono, questi le partite in qualche maniera le portano a casa. Male, in maniera brutta, ma le portano a casa. Naturalmente c'e' molto, molto da lavorare per il futuro e sono probabilmente necessari 2-3 innesti, in particolare un attaccante di qualita', un centrocampi di qualita' e magari qualcosa sui laterali, che faccia fare il salto di qualita' anche a quelli piu' normali.

 

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29 minuti fa, devil88bg ha scritto:

lo scorso anno i semibrocchi sono arrivati terzi con tutte le sentenze che uscivano due minuti prima che i nostri scendessero in campo, con tutte le cose che si sono sentite, con tutte le incertezze che c'erano in quella stagione e il timore (poi confermato) che sarebbe stata una stagione totalmente inutile visto che qualunque risultato raggiunto sarebbe stato annullato dalla UEFA. 


Questi non sono assolutamente brocchi, non per il livello della serie A attuale e sono abbastanza convinto che possono fare una stagione di buonissimo livello. Non sono fenomeni, no, ma neanche brocchi. I brocchi le partite non le vincono, questi le partite in qualche maniera le portano a casa. Male, in maniera brutta, ma le portano a casa. Naturalmente c'e' molto, molto da lavorare per il futuro e sono probabilmente necessari 2-3 innesti, in particolare un attaccante di qualita', un centrocampi di qualita' e magari qualcosa sui laterali, che faccia fare il salto di qualita' anche a quelli piu' normali.

 

Amico mio, perdonami ma sono abituato a tutt'altra Juventus, poi, certo, terzi e qualche partita, in qualche modo, la portano a casa, infatti non ho detto brocchi ma semibrocchi, cioe' normali giocatori da parte destra della classifica, intendendo che non c'e' un giocatore che mi piace particolarmente, che accenda il mio entusiasmo, scusami di nuovo ma il mio e' troppo amore per la Juventus, dovuto a tanti e tanti anni di tifo.

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Argomento molto interessante, dal quale si potrebbero arrivare a toccare moltissimi argomenti anche in apparenza molto distanti fra loro.

Cerco di procedere con ordine, e di evitare di appesantire troppo il discorso.

 

Lo sport, a livello mondiale, è tutto teso verso l'obiettivo dell'atleta perfetto, capace di massimizzare la performance fisica.

Gli enormi passi avanti fatti in materia di allenamento, dieta, eccetera eccetera eccetera, stanno permettendo di raggiungere a ogni generazione dei traguardi inimmaginabili anche pochissimi anni prima.

Giocatori del calibro di Antetoukoumpo, Djokovic, Haaland, sono miracoli della biomeccanica, e non della tecnica.

Ora, sia chiaro: il mio non è un giudizio di merito, ma una constatazione.

Mi diverto più a vedere Jokic, Federer e Neymar magari, però quelli sono gusti.

La cosa interessante secondo me è notare invece un altro aspetto, ossia: stanno aumentando a dismisura i "buoni" giocatori, sia per quantità che per provenienza geografica.

 

Scuole come quella norvegese o quella georgiana stanno cominciando a tirar fuori prospetti come mai ne hanno avuti nella loro storia: perchè? 

Perchè se un calciatore oggi può essere "prodotto", grazie ai metodi scientifici in essere, di fatto è sufficiente replicare quei mezzi e quelle conoscenze per avere, sostanzialmente, dei risultati analoghi.

E quindi anche in mercati che, fino a vent'anni fa, di fatto non esistevano se non per sparute eccezioni (di Tore Andre Flo ci si ricorda perchè norvegese, non perchè forte sefz ), stanno cominciando a spuntare bravi giocatori (a prezzi peraltro ancora contenuti, però non andiamo OT).

 

Il lato negativo della cosa, è inevitabile, è una generale "omogeneizzazione" dei calciatori, i quali, costruiti tutti allo stesso modo, finiscono per assomigliarsi.

Anche coloro che pure nascono con un talento superiore alla media, è raro che riescano a esprimerlo appieno se giocano ai ritmi ai quali si gioca oggigiorno.

E così molto spesso le gare finiscono decise, più che da un grande gesto tecnico o da un dribbling, da corsa e intensità.

Doti che, ripeto, sono sicuramente più democratiche rispetto al talento innato, o alla cultura calcistica in un certo paese.

 

Quindi, la Juventus.

Oggi, la Juve i calciatori più forti, più affermati, o anche banalmente quelli più in hype, non può permetterseli.

Ciò che però può fare è, secondo me, questo:

 

1) cominciare a battere mercati meno sotto la luce dei riflettori, dove i prezzi ancora non sono esplosi e dove si possono fare ancora affari dignitosi (penso a Kim e Kvara per quanto riguarda il Napoli);

 

2) creare un ambiente che possa valorizzare questi giocatori, consci che tanto il loro rendimento può essere facilmente esaltato dal giusto contesto (vedasi Atalanta, Ajax, Porto, Benfica, BVB, squadre che ogni anno solano per centinaia e centinaia di milioni);

 

3) accettare di fare delle cessioni importanti, sperando nel frattempo di fidelizzarne quanti più possibile: per dieci De Ligt magari c'è un Vlahovic che decide di rimanere, e che inserito nel contesto giusto, e soprattutto sbloccando delle doti caratteriali importanti di attaccamento e legame con maglia e ambiente, può magari anche finire per overperformare.

 

Secondo me, il problema non è tanto quello dei giocatori "buoni".

I fenomeni sono sempre stati pochi, semplicemente oggi questa cosa la si nota di più per i motivi di cui sopra.

Il problema oggi è l'hype, il buzz, che porta a prezzi assolutamente drogati, e in più, nel caso specifico della Juve, una certa mancanza di umiltà o di contatto con la realtà che dir si voglia, che ci faccia capire che nel mercato, oggi, rivestiamo un ruolo secondario, e così dobbiamo comportarci.

Altro che mezze calzette fatte e finite, quelle sì davvero inutili se non proprio dannose.

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14 minuti fa, Aut Aut ha scritto:

Argomento molto interessante, dal quale si potrebbero arrivare a toccare moltissimi argomenti anche in apparenza molto distanti fra loro.

Cerco di procedere con ordine, e di evitare di appesantire troppo il discorso.

 

Lo sport, a livello mondiale, è tutto teso verso l'obiettivo dell'atleta perfetto, capace di massimizzare la performance fisica.

Gli enormi passi avanti fatti in materia di allenamento, dieta, eccetera eccetera eccetera, stanno permettendo di raggiungere a ogni generazione dei traguardi inimmaginabili anche pochissimi anni prima.

Giocatori del calibro di Antetoukoumpo, Djokovic, Haaland, sono miracoli della biomeccanica, e non della tecnica.

Ora, sia chiaro: il mio non è un giudizio di merito, ma una constatazione.

Mi diverto più a vedere Jokic, Federer e Neymar magari, però quelli sono gusti.

La cosa interessante secondo me è notare invece un altro aspetto, ossia: stanno aumentando a dismisura i "buoni" giocatori, sia per quantità che per provenienza geografica.

 

Scuole come quella norvegese o quella georgiana stanno cominciando a tirar fuori prospetti come mai ne hanno avuti nella loro storia: perchè? 

Perchè se un calciatore oggi può essere "prodotto", grazie ai metodi scientifici in essere, di fatto è sufficiente replicare quei mezzi e quelle conoscenze per avere, sostanzialmente, dei risultati analoghi.

E quindi anche in mercati che, fino a vent'anni fa, di fatto non esistevano se non per sparute eccezioni (di Tore Andre Flo ci si ricorda perchè norvegese, non perchè forte sefz ), stanno cominciando a spuntare bravi giocatori (a prezzi peraltro ancora contenuti, però non andiamo OT).

 

Il lato negativo della cosa, è inevitabile, è una generale "omogeneizzazione" dei calciatori, i quali, costruiti tutti allo stesso modo, finiscono per assomigliarsi.

Anche coloro che pure nascono con un talento superiore alla media, è raro che riescano a esprimerlo appieno se giocano ai ritmi ai quali si gioca oggigiorno.

E così molto spesso le gare finiscono decise, più che da un grande gesto tecnico o da un dribbling, da corsa e intensità.

Doti che, ripeto, sono sicuramente più democratiche rispetto al talento innato, o alla cultura calcistica in un certo paese.

 

Quindi, la Juventus.

Oggi, la Juve i calciatori più forti, più affermati, o anche banalmente quelli più in hype, non può permetterseli.

Ciò che però può fare è, secondo me, questo:

 

1) cominciare a battere mercati meno sotto la luce dei riflettori, dove i prezzi ancora non sono esplosi e dove si possono fare ancora affari dignitosi (penso a Kim e Kvara per quanto riguarda il Napoli);

 

2) creare un ambiente che possa valorizzare questi giocatori, consci che tanto il loro rendimento può essere facilmente esaltato dal giusto contesto (vedasi Atalanta, Ajax, Porto, Benfica, BVB, squadre che ogni anno solano per centinaia e centinaia di milioni);

 

3) accettare di fare delle cessioni importanti, sperando nel frattempo di fidelizzarne quanti più possibile: per dieci De Ligt magari c'è un Vlahovic che decide di rimanere, e che inserito nel contesto giusto, e soprattutto sbloccando delle doti caratteriali importanti di attaccamento e legame con maglia e ambiente, può magari anche finire per overperformare.

 

Secondo me, il problema non è tanto quello dei giocatori "buoni".

I fenomeni sono sempre stati pochi, semplicemente oggi questa cosa la si nota di più per i motivi di cui sopra.

Il problema oggi è l'hype, il buzz, che porta a prezzi assolutamente drogati, e in più, nel caso specifico della Juve, una certa mancanza di umiltà o di contatto con la realtà che dir si voglia, che ci faccia capire che nel mercato, oggi, rivestiamo un ruolo secondario, e così dobbiamo comportarci.

Altro che mezze calzette fatte e finite, quelle sì davvero inutili se non proprio dannose.

praticamente non concordo su nulla.

da Djokovic poco tecnico alla Juve che dovrebbe scovare i prospetti nei mercati sotto poca luce, per me è tutto il contrario. esattamente l'opposto.

tralasciando il discorso generale perché andiamo off topic, Juventus dovrebbe comprare i Berardi come comprava i Pepe e i Vucinic, mai dovrebbe sperare nei Kvara. sempre se vuole vincere, intendiamoci. se invece vuole seguire 'il progetto', va bene ciò che hai scritto. ci provano tutte le provinciali collo scouting a fa sto 'progetto'... la Juve diventa l'Udinese e ci prova pure lei.... e ho paura Giuntoli faccia ciò che tu auspichi.

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12 minuti fa, MassiPace73 ha scritto:

 

da Djokovic poco tecnico

Allora, partiamo da un presupposto: dire che Djokovic è un miracolo di biomeccanica e non di tecnica non equivale in NESSUN MODO a dire che Djokovic sia "poco tecnico".

Ma proprio neanche sforzandocisi di leggere dietro chissà cosa.

Proprio zero, sottozero e riporto zero.

 

Poi, altra cosa: "Ctrl + F" --> "Progetto", due risultati, entrambi nel tuo post.

Il punto è: se vogliamo star qui a raccontarci di quando si prendeva Torricelli dalla Serie D e questo finiva a marcare Litmanen e Overmars, oppure di quando la Juve si permetteva il lusso di acquistare Platini nel prime della sua carriera, possiamo pure farlo, consapevoli però che ci stiamo soltanto raccontando i bei tempi andati.

Oggi, le condizioni al contorno sono cambiate, e per la Juventus in particolare sono incredibilmente avverso:

 

- sistema italiano non solo vecchio e oramai completamente inadatto a garantire un percorso di crescita all'intero movimento, ma persino espressamente schierato CONTRO la Juventus, in barba alle più basilari leggi del diritto;

- capacità economica (per volontà della proprietà, non per mezzi, siamo d'accordo - cambia qualcosa però nei fatti?) sotto zero;

- situazione disastrata in termini di bilancio;

- patrimonio umano annichilito dopo le ultime due stagioni di Allegri.

 

Mi fermo qua per decenza più che per aver finito gli argomenti.

 

Nel finale l'ho anche scritto: dobbiamo necessariamente puntare sulla fidelizzazione dei giocatori, e sul loro legame con la maglia, perchè è l'unico vantaggio che possiamo avere contro squadre più ricche come il Chelsea o il City.

Però non ci si può prendere in giro, acquistando i De Ligt a 85 milioni e i Locatelli a 40 come nulla fosse.

Dobbiamo essere consapevoli che le cose sono cambiate, e che per tornare in alto c'è da rimboccarsi le maniche e lavorare.

La retorica dei Pepe e dei Vucinic è comoda, se non fosse che il gap lo hai recuperato anche e soprattutto coi Vidal, coi Pirlo, coi Bonucci, i Chiellini, i Buffon, i Tevez, i Marchisio, giocatori di caratura internazionale.

Qualcuno lo hai comprato, altri già li avevi, altri ancora li hai cresciuti in casa.

Però tutti hanno trovato l'ambiente giusto per rendere al massimo delle loro possibilità.

Oggi è questo quello che dobbiamo costruire, mentre invece siamo diventati come l'Inter di Moratti, che fagocita buoni giocatori sputando fuori una pippa dopo l'altra.

Hai voglia poi a spendere per giocatori "buoni"...

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Il 27/9/2023 Alle 12:44, superfabietto ha scritto:

Vi siete mai chiesti perché il 90% dei giocatori comprati o valorizzati dall'Atalanta, appena fanno il salto in una grande squadra rendono meno, e in diversi casi, molto meno dei loro standard bergamaschi?

Beh, perdonami 

Ma questo è proprio l'esempio vivente che con un GIOCO ORGANIZZATO si può far rendere bene giocatori che poi si scoprono non buoni 

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27 minuti fa, Aut Aut ha scritto:

Allora, partiamo da un presupposto: dire che Djokovic è un miracolo di biomeccanica e non di tecnica non equivale in NESSUN MODO a dire che Djokovic sia "poco tecnico".

Ma proprio neanche sforzandocisi di leggere dietro chissà cosa.

Proprio zero, sottozero e riporto zero.

 

Poi, altra cosa: "Ctrl + F" --> "Progetto", due risultati, entrambi nel tuo post.

Il punto è: se vogliamo star qui a raccontarci di quando si prendeva Torricelli dalla Serie D e questo finiva a marcare Litmanen e Overmars, oppure di quando la Juve si permetteva il lusso di acquistare Platini nel prime della sua carriera, possiamo pure farlo, consapevoli però che ci stiamo soltanto raccontando i bei tempi andati.

Oggi, le condizioni al contorno sono cambiate, e per la Juventus in particolare sono incredibilmente avverso:

 

- sistema italiano non solo vecchio e oramai completamente inadatto a garantire un percorso di crescita all'intero movimento, ma persino espressamente schierato CONTRO la Juventus, in barba alle più basilari leggi del diritto;

- capacità economica (per volontà della proprietà, non per mezzi, siamo d'accordo - cambia qualcosa però nei fatti?) sotto zero;

- situazione disastrata in termini di bilancio;

- patrimonio umano annichilito dopo le ultime due stagioni di Allegri.

 

Mi fermo qua per decenza più che per aver finito gli argomenti.

 

Nel finale l'ho anche scritto: dobbiamo necessariamente puntare sulla fidelizzazione dei giocatori, e sul loro legame con la maglia, perchè è l'unico vantaggio che possiamo avere contro squadre più ricche come il Chelsea o il City.

Però non ci si può prendere in giro, acquistando i De Ligt a 85 milioni e i Locatelli a 40 come nulla fosse.

Dobbiamo essere consapevoli che le cose sono cambiate, e che per tornare in alto c'è da rimboccarsi le maniche e lavorare.

La retorica dei Pepe e dei Vucinic è comoda, se non fosse che il gap lo hai recuperato anche e soprattutto coi Vidal, coi Pirlo, coi Bonucci, i Chiellini, i Buffon, i Tevez, i Marchisio, giocatori di caratura internazionale.

Qualcuno lo hai comprato, altri già li avevi, altri ancora li hai cresciuti in casa.

Però tutti hanno trovato l'ambiente giusto per rendere al massimo delle loro possibilità.

Oggi è questo quello che dobbiamo costruire, mentre invece siamo diventati come l'Inter di Moratti, che fagocita buoni giocatori sputando fuori una pippa dopo l'altra.

Hai voglia poi a spendere per giocatori "buoni"...

vabbè mi ripeto: limitandomi al calcio, non concordo nemmeno con una sillaba con quello che hai scritto. la Juve dovrebbe fare ciò che ho scritto, non ciò che auspichi, se vuole vincere. comprare i migliori già affermati in Italia (non in Premier o in Liga o Bundesliga...), come Berardi, e non le promesse in giro per il mondo.

 

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4 hours ago, dankos2 said:

Amico mio, perdonami ma sono abituato a tutt'altra Juventus, poi, certo, terzi e qualche partita, in qualche modo, la portano a casa, infatti non ho detto brocchi ma semibrocchi, cioe' normali giocatori da parte destra della classifica, intendendo che non c'e' un giocatore che mi piace particolarmente, che accenda il mio entusiasmo, scusami di nuovo ma il mio e' troppo amore per la Juventus, dovuto a tanti e tanti anni di tifo.

Questa è la fine che farà tutto il calcio Europeo premier a parte. Agnelli con Barcellona e Real hanno cercato l'unica soluzione ossia pareggiare le entrate delle squadre di Premier. Tutti i migliori andranno in Premier e al Real. Qualcosina al Bayern e al PSG sempre de decide di continuare a mettere soldi. Al resto del mondo rimarranno le briciole. Il nostro rammarico è non aver vinto nel decennio in cui eravamo davvero forti. 

 

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E' un spunto interessante col quale concordo ma che apre una valanga di considerazioni.

Sul famoso 3-5-2 sono pienamente d'accordo, per la composizione attuale della rosa (specialmente in difesa, non avendo terzini di ruolo) devi per forza giocare a 3. E con Conte giocheresti uguale.

Sul fatto che i giocatori di Gasperini (più che dell'Atalanta) usciti da Bergamo rendono la metà, è presto spiegato secondo me: sono inseriti in un contesto di gioco mandato così a memoria che giocano facile sapendo cosa fare in ogni situazione. Inoltre, proprio perché sono dei signor nessuno, corrono come pazzi e nel calcio di oggi conta moltissimo. Infine le pressioni sono ridotte, arrivare ottavi o sesti o terzi  è sempre accettabile per la piazza.

Locatelli nel Sassuolo di De Zerbi stesso discorso: dava i ritmi di gioco in una squadra con movimenti a memoria e molta corsa, faceva passaggi di 10 metri e ne sbagliava pochi, poi quando sbagliava davanti alla difesa e prendevi gol era accettabile a Sassuolo, non ci si faceva neanche caso.

Quando questi giocatori vengono nella grande squadra c'è il salto a livello di pressione, ed è scontato, ma cambia proprio l'approccio: te la devi saper anche cavare da solo (e non solo perché Allegri non allena schemi predefinti, non lo fanno granché neanche Ancelotti, Zidane, Mourinho), ci sono situazioni in cui devi fare la scelta giusta senza che nessuno te l'abbia preparata in settimana, e qui si vede la differenza tra il buon giocatore (Locatelli) e il campione (Pirlo, Pjianic).

Poi, di buoni giocatori che hanno fatto la storia della Juve ce ne sono tantissimi, penso a Pessotto, Iuliano, Tacchinardi, Birindelli, Torricelli, lo stesso Conte...ma erano inseriti in un contesto con almeno 5-6 campioni in squadra che sapevano cosa fare in ogni situazione e li alleggerivano da compiti che non gli appartenevano.

Alla Juve ora si punta alla Champions, ma fino all'anno scorso era considerato un fallimento non vincere lo scudetto. Penso a Klopp, uno dei migliori allenatori del mondo secondo me, a Liverpool in 6 anni (credo), giocando un gran calcio, ha vinto 1 scudetto e 1 Champions, con 4 stagioni da 0 titoli. Accettabile alla Juve? Da noi solo Allegri (per questioni contrattuali) è rimasto 2 anni senza vincere, ma normalmente un allenatore che non vince lo scudetto dopo 2 anni da noi, al terzo saluta.

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17 ore fa, Doktor Flake ha scritto:

Beh, perdonami 

Ma questo è proprio l'esempio vivente che con un GIOCO ORGANIZZATO si può far rendere bene giocatori che poi si scoprono non buoni 

Oppure che la pressione di giocare in una squadra con la maglia pesante ha un impatto devastante...E che le qualità tecniche non sono più importanti di quelle caratteriali.

Anche perché, possibile che tutti i giocatori dell' Atalanta vanno a finire in squadre disorganizzate?

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22 ore fa, MassiPace73 ha scritto:

vabbè mi ripeto: limitandomi al calcio, non concordo nemmeno con una sillaba con quello che hai scritto. la Juve dovrebbe fare ciò che ho scritto, non ciò che auspichi, se vuole vincere. comprare i migliori già affermati in Italia (non in Premier o in Liga o Bundesliga...), come Berardi, e non le promesse in giro per il mondo.

 

Alla fine il punto è tutto qua: per te i competitors sono Inter e Milan, per me dovrebbero essere - come ho scritto nel post - City e Chelsea.

C'è questa difformità di vedute alla base, da cui poi derivano le nostre posizioni opposte.

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Il problema non è buono cattivo o eccellente giocatore è saper costruire una rosa adatta all allenatore che hai 

 

L atalanta ci riesce perché ha osservatori che accontentano gasp 

 

Poi se sei fuoriclasse giochi bene ovunque se sei moderatamente o sufficientemente forte puoi giocare bene in una realtà per te buona  o male in una realtà dove non sei messo nelle migliori condizioni

 

Noi non abbiamo fuoriclasse e non abbiamo la rosa giusta per allegri o allegri non è l'allenatore giusto per questa rosa

Fate voi

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La rosa non è granché ma nelle prime 4 ci sta, il 4 3 3 sarebbe il modulo migliore se avessimo un allenatore che si degnasse di organizzare la fase offensiva invece di lasciare tutto all' iniziativa individuale. 

 

 

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Io non chiedo 433, 4312 o 343, e non chiedo di vincere lo scudetto a mani basse, sarei un folle. Io chiedo solo di vedere la Juve giocare a calcio e non uscire da tutto ad ottobre. Quest'anno abbiamo giocato per mezz'ora con l'Udineee e un po' di più con la Lazio, poco. Ritieni la nostra rosa abbastanza forte da giocare come la Fiorentina o l'Atalanta o siamo inferiori pure a quelle?

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Nessuna squadra è i Galacticos, ma tutte hanno qualche (anche pochi) fenomeni, bandiere, e tanti giocatori buoni od anche scarsi. A partire dalle più alte.

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Dire che la rosa è mediocre non equivale a sottrarre responsabilità alla guida tecnica, anche perché la suddetta guida tecnica di tempo per lavorarci su ne ha avuto.

 

Tuttavia, se parliamo di Juventus e prendiamo come parametro le (fortunatamente tante) Juventus vincenti del passato, la rosa è mediocre.

 

Si può vincere un campionato con un centrocampo composto da Rabiot, Locatelli, Fagioli, Miretti, Kostic, McKennie e Weah?

 

Forse, se i prescritti si suicidano magari. Ma è un'eventualità altamente improbabile.

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Comunque il bello del calcio sta anche nell'imprevedibilità oltre che nella capacità di costruire la squadra da mandare in campo.Gli esempi  di squadre vincenti che non ti aspetti sono tantissimi,basta guardare ai pulcinella che hanno stravinto l'anno scorso  il campionato dopo un mercato che i tifosi tutti  consideravano fallimentare.   La stessa Juve di Conte che cominciò ad inanellare vittorie su vittorie senza il favore dei pronostici. Gli esempi sarebbero tantissimi e questo dipende dal fatto che il calcio è un gioco di squadra e può succedere che un giocatore con mille presenze in Europa sia meno funzionale di un giovane sconosciuto.Prendere 11 campioni non ti garantisce la vittoria altrimenti il PSG ed il City avrebbero stravinto da un decennio abbondante.Noi ci lamentiamo della mediocrità della rosa ma potrebbe anche succedere che con un paio di acquisti fatti a gennaio al risparmoio si possa finalmente far quadrare il cerchio.Ciò premesso se Allegri dovesse lasciare il prossimo anno sarei contentissimo,a patto che non tornasse Conte.Allenatori ,per me,entrambi bolliti e costosi.

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I buoni giocatori sono essenziali … non si può pensare di avere 11 fuoriclasse…

 

la differenza devono farla i 3/4 fuoriclasse (meglio se collocati nella c.d. Spina dorsale quindi … portiere, centrale di difesa, centrale di centrocampo, attaccante) che una squadra top deve avere per poter essere definita tale… e che “trascinano” tutti verso livelli più alti.


Il tutto deve essere condito da mentalità e organizzazione di gioco…

 

Gambe, testa e cuore…. Direbbe Andonio.

 

 

 

 

 

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