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Samoa

Sfide dirigenziali a confronto

Quale dirigenza deve affrontare la situazione più complessa ?  

  1. 1. Quale dirigenza deve affrontare problematiche più complesse ?

    • Marotta - Paratci
      17
    • Giuntoli
      88


Post in rilievo

Buongiorno a tutti.

 

Secondo voi è più complicato uscire dalla situazione di difficoltà in cui si sono trovati Marotta e Paratici agli albori della presidenza Agnelli o è più complesso risolvere i problemi attuali che dovrà affrontare Giuntoli ?

 

Vi prego di considerare quanti più fattori possibili nelle vostre considerazioni e come sempre di rispettare le opinioni altrui.

 

A voi.

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Marotta e Paratici avevano un presidente che sapeva quel che voleva e che aveva l'obiettivo di portare la Juve tra le grandi d'Europa.

Giuntoli no e deve fare le nozze coi fichi secchi. Oltretutto non sono ancora riuscito ad inquadrarlo,  potremo valutare meglio il suo lavoro da quest'anno 

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Bella domanda.

Partiamo da situazioni molto simili (in quanto a difficoltà) ma da un mondo, quello del calcio, che è cambiato significativamente.

 

Credo che la sfida in fase di partenza fosse più dura per Agnelli, Paratici, Nedved e Marotta, con una società ancora allo sbando dopo le macerie della serie B e un progetto di rilancio fallito.

Probabilmente fu agevolata da anni di crisi e rivoluzioni delle due milanesi che videro finire gli anni di Moratti e Berlusconi.

La rosa della Juventus "Marottiana" era più inadeguata di quella attuale, il bilancio meno disastroso dell'attuale ma con meno risorse (l'unico aumento di capitale fu di 100 milioni nel primo triennio)

Ritengo che a livello di rosa, oggi, ci siano possibilità si vedere migliorare molto alcuni giocatori, cosa che prima non poteva accadere.

 

Giuntoli però oggi è solo, dee ancora costruire la sua dirigenza.

Ha bisogno di figure competenti al suo fianco e almeno di un personaggio che conosca l'ambiente (come lo furono Bettega e Nedved)

 

Ma oggi pesa tantissimo l'assenza di un presidente, quindi serve ricreare un forte feeling nell'ambiente.

 

Quindi ritengo più arduo il compito della prima dirigenza, ma aiutato da una crisi del calcio italiano che qualche anno prima vide un enorme declino.

Il progetto tecnico affidato ad Antonio Conte fu gestito magistralmente e il fattore stadio fece la differenza nelle prime stagioni.

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Due situazioni totalmente diverse, che c'entrano nulla l'una con l'altra.

Decisamente più complicato uscire dalla situazione attuale in quanto Elkann è stato, ahinoi, terribilmente chiaro con la lettera che ha inviato agli azionisti.

E Giuntoli, oltre ad esser stato chiamato principalmente per sistemare il bilancio,  è costretto ad attaccare l'asino dove vuole il padrone se vuole continuare a portare il pane (2ML) a casa...

 

Quoto

 

La squadra punta a tornare in Champions League e ha già confermato la sua presenza al Mondiale per Club allargato della FIFA nell’estate del 2025. Con un maggiore focus sui giovani talenti della sua Next Gen (che hanno dimostrato il loro valore quest’anno), la Juventus mira a costruire una struttura di costi sostenibile in linea con le nuove regolamentazioni dell’UEFA”. 

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La situazione con Marotta e Paratici era difficile ma non troppo. C'era un Presidente ambizioso e le nostre avversarie erano sulla via del declino. Abbastanza agevole fare la differenza in un contesto in cui i nostri rivali sul campo erano Napoli, Roma e Lazio

 

La situazione attuale è disastrosa. A parte le macerie che eredita Giuntoli a preoccupare è proprio la nuova realtà della Juventus con una proprietà che punta alla pura sopravvivenza. Non c'è nessuna ambizione in questa fase storica in cui il calcio italiano è sempre meno ricco e prestigioso a livello internazionale. Gli unici vantaggi sono quelli di avere un settore giovanile nettamente migliorato ed il fatto che l'unico competitor veramente forte è una società economicamente fallita

 

Possiamo tornare a vincere presto in Italia ma non vedo possibilità di tornare protagonisti veri in Europa (ovviamente ci sarà anche l'annata in cui gli astri si allineeranno in nostro favore)

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Recency bias: le cose recenti ce le ricordiamo meglio e quindi le valutiamo in maniera errata... All'epoca la situazione era drammatica, probabilmente peggio di adesso, ma ormai qua non ce lo ricordiamo più molto bene e quindi stravince l'oggi.

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Giuntoli ha davanti a se una sfida impegnativa,c'è da ricostruire una squadra dal punto di vista tecnico e motivazionale .sisi

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3 minuti fa, Furia Ceca1985 ha scritto:

Giuntoli.deve ricreare una squadra che attualmente e una massa informe non definita di non so cosa ..

Pezzi informi di materia organica anfibia comunemente detta mer..(sergente Hartman cit ) .ghgh

  • Haha 1

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La situzione del 2011 vedeva una juve che doveva ripartire da settimi posti ma con dei progetti ambiziosi con agnelli presidente, il nuovo stadio e la volontà di tornare a vincere ed investire... la situzione attuale vede una juve piu in alto in classifica ma una società più debole e che sembra non voglia investire più del dovuto ed è qui la difetenza sostanziale, quindi avere meno potere economico porta più difficoltà verso la nuova dirigenza che ha poco margine d'errore visto la voglia di tornare  a vincere ma meno budget

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Bisognerebbe avere i dati sui conti di allora.

Così sembra più dura adesso visto che malgrado l'immissione di capitali, pare 200 mln e l'arrivo di ulteriori 100, restiamo sempre con le pezze al cul..

Almeno così dice chi è meglio informato.

 

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Le due situazioni hanno sicuramente degli aspetti in comune; un ambiente col morale a terra, una squadra indefinibile, la necessità di trovare una guida tecnica che possa dare una svolta

 

Forse la situazione più complicata è però oggi, con una società che sembra essere poco interessata all'aspetto sportivo

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Giuntoli ha bisogno di tempo.  Io spero che riesca a portare qualche buon risultato già il prossimo anno altrimenti il suo destino è quello di diventare il prossimo capro espiatorio 

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In questi anni il calcio è cambiato ,ci sono nuovi protagonisti che prima non c'erano ,anzi non si immaginava  che semplici comprimari un giorno potessero arrivare ad avere tanta potenza economica.Il calcio italiano ,prima di farsopoli, andava a prendere i calciatori più forti delle squadre europee e vendeva all'estero le seconde scelte .Adesso si è creata una nuova gerarchia della quale noi italiani non facciamo parte.

Ciò premesso la situazione drammatica che ha trovato Giuntoli è molto migliore di quella trovata da AA e Marotta.

Adesso pur venendo da un campionato orrendo il nuovo allenatore ,chiunque esso sia, ha una base su cui poter lavorare con una certa tranquillità.

Il vivaio fornisce giovani interessanti ogni anno ed altri sono in prestito in giro per l'Italia pronti ad entrare nell'organico della prima squadra se non da titolari almeno da riserve.I conti sono disastrati ma in fase di netto miglioramento.Si spera che salutato Allegri e evitato di cadere nelle lusinghe di Conte la squadra venga affidata ad un giovane allenatore di belle speranze e di poche pretese economiche.

AA e Marotta trovarono un deserto.Squadra men che mediocre ,società inesistente ,risultati sportivi nulli :la Delpierese.Dovettero impegnarsi al massimo per voltare pagina e vincere le resistenze interne che furono fortissime.Poi dopo aver superato  le prime difficoltà le cose andarono sempre meglio fino a vincere 9 scudetti ed a fare 2 finali di CL.Adesso è di nuovo   tempo di ricostruzione ma le basi di partenza sono ben più solide.

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2 minuti fa, AngriJuve ha scritto:

Giuntoli ha bisogno di tempo.  Io spero che riesca a portare qualche buon risultato già il prossimo anno altrimenti il suo destino è quello di diventare il prossimo capro espiatorio 

non era la punta di diamante?

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Marotta raccolse una eredità tecnica disastrosa con una rosa piena zeppa di pippe ma a differenza di Giuntoli aveva un presidente disposto a tutto pur di tornare a vincere e che infatti non badò a spese.

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34 minuti fa, zoff70 ha scritto:

Pezzi informi di materia organica anfibia comunemente detta mer..(sergente Hartman cit ) .ghgh

Ecco ,la mia affermazione si riferiva proprio a quello.

  • Grazie 1

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non c'è nemmeno paragone. Marotta e Agnelli partivano con prospettive ben diverse. La differenza enorme di avere un presidente proprietario (anche se in minoranza) che sulla gestione economica e sui rapporti con Elkan poteva avere margini ben diversi al tempo. Uno stadio nuovo che veniva inaugurato.

Il monte ingaggi aumentò, qui deve scendere (chissà di quanto e per quanto).

Per Giuntoli è difficile e sarà difficile. Anche perchè a Napoli molti aspetti erano delegati al presidente direttamente. Nel bene e nel male comunque lui certe situazioni le gestiva marginalmente per forza di cose.

Qui per me, e con tutte le attenuanti del caso, questo primo anno non ha fatto bene. Non sono in grado di dire se sappia scegliere i giocatori o no, non me ne intendo abbastanza, magari Alcaraz è un fenomeno però i modi sono stati originali diciamo e l'apporto in un momento in cui la squadra marciava nei primi posti molto scarso. Le attenuanti, come detto, ci sono, ma c'è anche l'ingaggio da dirigente tra i più pagati in italia (forse il più pagato) quindi...

La squadra adesso e da  qualche settimana dopo la rottura col tecnico è alla deriva ancor di più, brutte le dichiarazioni di Rabiot, questo non va mai bene. Son cose poi difficili da sistemare anche perchè non è che puoi cambiare 30 persone. Non lo so, io ho i miei dubbi, tanti e spero in bene. Il suo compito è certamente molto complicato, come quello del tecnico che verrà perchè c'è sempre il punto fermo di dover portare risultati all'altezza, nel 5 anno dall'ultimo scudetto.

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Marotta è stato il miglior dirigente della recente storia bianconera, quindi ho una stima enorme di lui.
Però, come hanno osservato altri, aveva come Presidente una persona competente e, ai tempi, lucidissimo nelle scelte, innamorato di Juventus, che rappresentava il suo principale pensiero.
Poi è diventato una persona che ha cambiato target, è diventato come quegli scienziati che si fanno accecare dalla brama di arrivare sempre più in alto, magari a scoprire i segreti del DNA, dell'Universo, e perdono contatto con la realtà quotidiana.
ma questo è un altro discorso: per tanti anni Agnelli è stato un super-Presidente e ha dato vita a un ciclo storico.
Quindi è stato una figura di riferimento fondamentale per Marotta-Paratici.

Giuntoli oggi non ha una figura analoga a cui appoggiarsi, da cui ricevere indicazioni, linee-guida, direttive. Probabilmente i vertici gli dicono solo "Non puoi spendere più di tot, nel prossimo mercato devi incassare questa cifra, devi tagliare il monte ingaggi di un 10%" e roba del genere.
Con chi parla di calcio Giuntoli?
Penso che si faccia le domande e si dia la risposta, oppure immagino lunghe conversazioni col capo degli osservatori.

Il compito di Giuntoli è di una difficoltà tremenda, e la prima fondamentale scelta che non può sbagliare è quella del nuovo allenatore.
Nel 2019, e negli anni successivi, la società ha toppato alla grande, non possiamo permetterci di ripetere quegli errori.

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30 minuti fa, AngriJuve ha scritto:

Giuntoli ha bisogno di tempo.  Io spero che riesca a portare qualche buon risultato già il prossimo anno altrimenti il suo destino è quello di diventare il prossimo capro espiatorio 

Sarà così se si replica una stagione senza titoli a meno che non sarà una stagione senza titoli ma in lotta fino alla fine

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1 ora fa, Samoa ha scritto:

Secondo voi è più complicato uscire dalla situazione di difficoltà in cui si sono trovati Marotta e Paratici agli albori della presidenza Agnelli o è più complesso risolvere i problemi attuali che dovrà affrontare Giuntoli ?

Al momento non ho tempo per una risposta lunga, dico solo che voto Giuntoli. Potevi anche aggiungere Moggi 1994, per non tornare ai tempi di Boniperti e Allodi dopo i bui anni sessanta.

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