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Sunto:
"In sintesi, dunque, la sentenza odierna non è affatto una liberalizzazione e non consente ai calciatori di recedere dai propri contratti senza conseguenze. Se così fosse, l’impatto sul mondo del calcio tra la sparizione dei cartellini e – presumibilmente – stipendi decisamente più elevati sarebbe decisamente più rilevante.
La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha invece stabilto che i regolamenti FIFA, nei casi di interruzioni contrattuali in cui non vi sia la cosiddetta “giusta causa”, non possono impedire il trasferimento di un calciatore a priori minacciando una responsabilità del club acquirente in caso di indennizzo o senza rilasciare il certificato internazionale di trasferimento.
Il calciatore potrà quindi trasferirsi in un nuovo club dopo essersi liberato dal rapporto di lavoro precedente, ma la società colpita da questa “perdita” sarà comunque libera di fare causa al calciatore in questione e alla società che deciderà di tesserarlo. Toccherà poi alla FIFA stabilire le responsabilità e quantificare eventuali danni."
Bene. Direi che ora è molto più chiaro e che non c'è nessun via libera a fare un po' come gli pare ai calciatori: i contratti avranno ancora il loro valore.
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AngriJuve