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Mondiale per club e spettatori: siamo sicuri che sia un flop?

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Secondo me è totalmente sbagliata la premessa, sottintesa, per cui il mondiale per club sarebbe un flop o un successo in base a quanti spettatori riempiono gli spalti. Se fosse questo il metro di giudizio lo avrebbero disputato in Europa o sudamerica. Penso sia più utile sapere quanta gente lo sta guardando in TV in tutto il mondo, quanti sponsor può attrarre, il marketing ecc... saranno questi i dati che conteranno, secondo la mia modesta opinione 

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2 ore fa, Phyllis ha scritto:

Io credo ci si stia fossilizzando troppo sul dato degli spettatori allo stadio (che per un paese calcisticamente acerbo come l'America è comunque un signor risultato).

 

Io invece vi segnalo che Inter Miami-Al Ahly su Italia 1, trasmessa alle 2 di notte, ha fatto numeri molto importanti (oltre 200.000 telespettatori, quasi 20% di share) e PSG-Atletico l'hanno seguita in oltre un milione e mezzo (11,3%).

 

Tutti svegli a seguire un'amichevole estiva tra una squadra americana e una egiziana, come dicono alcuni...

Esattamente. La partita tra Sudcoreani e Sudafricani è stata giocata in uno stadio vuoto, ma quanti telespettatori l'hanno vista in Sudafrica e in Corea del sud ? I soldi mica vengono dagli spettatori sugli spalti... e comunque in generale ho visto stadi enormi abbastanza riempiti, se poi erano dei figuranti messi lì per caso non lo so e poco mi interessa 

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Guarda, questo Mondiale per Club doveva essere, almeno nelle intenzioni della FIFA e di Infantino, un momento quasi epocale per il calcio. sefz Un torneo a 32 squadre, da ogni parte del mondo, pensato per celebrare davvero il lato globale di questo sport. Ma, guardando cosa sta succedendo, il racconto iniziale sembra già molto lontano dalla realtà dei fatti... oltre 400.000 biglietti invenduti in appena 12 partite. Non è un dettaglio. È un dato di fatto. E pesa, e non può essere derubricato come semplice incidente.

Basta dare un'occhiata ad alcune partite per capire il problema: Chelsea-LAFC con 48.000 posti vuoti, River Plate-Urawa con 60.000, Ulsan-Mamelodi davanti a 3.500 persone scarse. Ma anche sfide di richiamo, come PSG-Atletico o Boca-Benfica, non sono riuscite a riempire lo stadio. E, cosa ancora più significativa, nemmeno la finale (ad oggi) sta facendo registrare il tutto esaurito. Insomma, la narrativa da "grande festa globale del calcio" cozza un bel po' con quello che stiamo vedendo.

 

Ma io mi chiedo poi... chi aveva davvero bisogno di questo torneo? I tifosi? I club? I giocatori? Da anni si parla di calendari intasati, della fatica dei giocatori, della necessità di ridare valore alle competizioni già esistenti... E la risposta qual è stata? Aggiungere un altro torneo, lungo un mese, in piena estate. .ghgh Una mossa che, più che una necessità sportiva, sembra rispondere unicamente a logiche commerciali e politiche.

 

Poi, volendo, andiamo anche sul caro tema dell'inclusività, sempre sbandierato dalla FIFA. Ma pure lì, tra il dire e il fare... i top club europei si portano a casa 30-40 milioni solo per partecipare, mentre le squadre più piccole africane o neozelandesi ricevono molto meno, manco 4 milioni (spesso nemmeno direttamente, ma passando per le federazioni). Un meccanismo che, a me, lascia parecchi dubbi. Questi soldi a che servono? Davvero servirebbero a far crescere il calcio nei paesi meno sviluppati o solo a mantenere certi equilibri interni alla FIFA? Perché alla fine, giocare due o tre partite ogni quattro anni non cambia le sorti del calcio africano o asiatico. Servono infrastrutture, settori giovanili, riforme vere, cooperazione tra federazioni, ecc.. Non vetrine di lusso organizzate dall'altra parte del mondo. .ghgh

 

Il problema più grosso, però, a mio parere, è che il format da 32 squadre sembra costruito per un pubblico che ancora non esiste. Gli stadi americani (enormi e freddi sul piano del tifo) si stanno rivelando per me un boomerang allucinante. Pretendere che partite come Fluminense-Dortmund o Botafogo-Seattle riempiano arene da 60.000 posti è più un atto di fede che un piano sensato. .ghgh Ad esempio, ad oggi, la partita con meno biglietti invenduti è stata Bayern-Auckland. Perché? Perché lo stadio di Cincinnati ne tiene 25.000... Ecco perché, secondo me, bisognerebbe fare due scelte coraggiose per il prossimo torneo, se si farà:

  • Ridurre il numero di squadre: 12 o 16, per alzare la qualità e dare valore a ogni singolo match.
  • Usare stadi più piccoli: meglio 25.000 persone in un impianto pieno che 33.000 in un deserto da 80.000 posti.

La verità è che questo Mondiale si inserisce in un calendario che è già al limite. I giocatori sono spremuti da ogni parte: campionati, coppe nazionali, Champions, nazionali, amichevoli, e ora anche questo torneo. Gli infortuni aumentano, le squadre fanno fatica a gestire i carichi, e il pubblico finisce per guardare partite che spesso non hanno grande significato, ne per i protagonisti, ne per i tifosi. E indovina chi ne esce sempre meglio? I soliti club, con rose e soldi infinite. Gli altri? A inseguire. Così il gap lo allarghi, non lo riduci...

 

E poi: ogni volta che qualcuno osa criticare questo torneo, arriva puntuale l’accusa di "non capire il calcio globale" o di essere dei nostalgici. Ma non è nostalgia. È semplicemente senso critico (che si può avere anche dall'altro punto di vista, ovviamente). Si tratta di capire dove sta andando il calcio, e se questo modello sia davvero sostenibile. Perché se ogni settimana è una grande occasione, allora niente lo è davvero. Si perde il significato.

Anche ammesso che questo torneo funzioni in tv (tutto da vedere, visto lo scempio fatto dalla FIFA con la vendita dei diritti) o porti soldi tramite sponsor, resta da capire cosa rappresenti a livello sportivo. Le qualificazioni avvengono in maniera ambigua per alcuni continenti (la faccenda Inter Miami roba da ritirare la competizione), si gioca d'estate, fuori dai veri momenti clou della stagione... Non mi sembra un bell'inizio per una vera competizione. Mi sembra una mossa semplice di branding per la FIFA e un esercizio d'ego di Infantino... non un torneo che nasca da una richiesta reale del calcio.

 

Ripeto: non è un rifiuto del cambiamento. Le novità possono essere positive, se hanno senso e sono costruite bene, come la Nations League, ad esempio. Ma questo torneo sembra calato dall'alto, più che nato da una reale esigenza. E finché gli spalti resteranno vuoti, i giocatori stanchi e i tifosi tiepidi, non vedo motivo per non dichiararlo un mezzo fallimento.

 

Poi oh, se l'obiettivo è dire solo "okok, tutto bene" e basta, lo si dica chiaramente (non mi riferisco all'autore del post)...  perché non è che appena uno solleva due dubbi bisogna subito alzare i ponti come se si stessero assediando castelli medievali. Si può anche discutere, eh, senza far finta che tutto fili liscio per forza di cose. .ok

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Sarò un po' controcorrente, ma a me sta piacendo, sto vendendo squadre giocare che non avevo mai visto,  conoscendo giocatori a me sconosciuti. Chiaro che arriva a fine stagione in un momento di stanchezza e usura per molti, ma a mio parere andando oltre i gironi diventerà pure bello competitivo e attraente.

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4 minuti fa, ExHarley68 ha scritto:

Sarò un po' controcorrente, ma a me sta piacendo, sto vendendo squadre giocare che non avevo mai visto,  conoscendo giocatori a me sconosciuti. Chiaro che arriva a fine stagione in un momento di stanchezza e usura per molti, ma a mio parere andando oltre i gironi diventerà pure bello competitivo e attraente.

non si può giocare 365 giorni l'anno...e ve ne accorgerete

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1 minuto fa, 2019-2020 ha scritto:

non si può giocare 365 giorni l'anno...e ve ne accorgerete

i club si lamentano ma alla fine è l'unico modo per fare denari...tanto poi vanno a fare turne' in giro per il mondo già a metà luglio....

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2 ore fa, Phyllis ha scritto:

Io invece vi segnalo che Inter Miami-Al Ahly su Italia 1, trasmessa alle 2 di notte, ha fatto numeri molto importanti (oltre 200.000 telespettatori, quasi 20% di share)

 

Tutti svegli a seguire un'amichevole estiva tra una squadra americana e una egiziana, come dicono alcuni...

Sicuramente è un dato curioso, ma credo vada anche contestualizzato prima di poterlo definire davvero molto importante. 
Prima di tutto, ovviamente il 20% in piena notte non ha lo stesso valore del 20% in prima serata... In quella fascia oraria la platea televisiva è molto ridotta, e bastano numeri contenuti per ottenere percentuali apparentemente elevate. Infatti, andando a vedere dati reali relativi a trasmissioni notturne, emerge chiaramente come simili performance non siano così eccezionali. Ad esempio, una replica di Uomini e Donne, sempre trasmessa alle 2 di notte a inizio aprile, ha registrato circa 200.000 spettatori con uno share del 10% su Canale 5.. Oppure, sempre su Italia 1, il blocco finale del docufilm "Gioco sport: i misteri dello sport", sempre alle 2 di notte, ha toccato un picco dell'11% di share con ben 230.000 spettatori...

Quindi, se è vero che il match Inter Miami-Al Ahly ha sfiorato il 20%, è altrettanto vero che si è trattato di un'anomalia ovvia, dovuta dall'evento live, magari per la possibile presenza in campo di Messi, evento inaugurale... è un dato "dopato" da un contesto molto specifico. Da un punto di vista editoriale e commerciale, numeri di questo tipo, in questa fascia oraria, non spostano gli equilibri (semi-cit. sefz).

Interessante come episodio, certo. Ma definirlo 'molto importante' è più un'illusione statistica, imho.

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8 minuti fa, Dale_Cooper ha scritto:

Guarda, questo Mondiale per Club doveva essere, almeno nelle intenzioni della FIFA e di Infantino, un momento quasi epocale per il calcio. sefz Un torneo a 32 squadre, da ogni parte del mondo, pensato per celebrare davvero il lato globale di questo sport. Ma, guardando cosa sta succedendo, il racconto iniziale sembra già molto lontano dalla realtà dei fatti... oltre 400.000 biglietti invenduti in appena 12 partite. Non è un dettaglio. È un dato di fatto. E pesa, e non può essere derubricato come semplice incidente.

Basta dare un'occhiata ad alcune partite per capire il problema: Chelsea-LAFC con 48.000 posti vuoti, River Plate-Urawa con 60.000, Ulsan-Mamelodi davanti a 3.500 persone scarse. Ma anche sfide di richiamo, come PSG-Atletico o Boca-Benfica, non sono riuscite a riempire lo stadio. E, cosa ancora più significativa, nemmeno la finale (ad oggi) sta facendo registrare il tutto esaurito. Insomma, la narrativa da "grande festa globale del calcio" cozza un bel po' con quello che stiamo vedendo.

 

Ma io mi chiedo poi... chi aveva davvero bisogno di questo torneo? I tifosi? I club? I giocatori? Da anni si parla di calendari intasati, della fatica dei giocatori, della necessità di ridare valore alle competizioni già esistenti... E la risposta qual è stata? Aggiungere un altro torneo, lungo un mese, in piena estate. .ghgh Una mossa che, più che una necessità sportiva, sembra rispondere unicamente a logiche commerciali e politiche.

 

Poi, volendo, andiamo anche sul caro tema dell'inclusività, sempre sbandierato dalla FIFA. Ma pure lì, tra il dire e il fare... i top club europei si portano a casa 30-40 milioni solo per partecipare, mentre le squadre più piccole africane o neozelandesi ricevono molto meno, manco 4 milioni (spesso nemmeno direttamente, ma passando per le federazioni). Un meccanismo che, a me, lascia parecchi dubbi. Questi soldi a che servono? Davvero servirebbero a far crescere il calcio nei paesi meno sviluppati o solo a mantenere certi equilibri interni alla FIFA? Perché alla fine, giocare due o tre partite ogni quattro anni non cambia le sorti del calcio africano o asiatico. Servono infrastrutture, settori giovanili, riforme vere, cooperazione tra federazioni, ecc.. Non vetrine di lusso organizzate dall'altra parte del mondo. .ghgh

 

Il problema più grosso, però, a mio parere, è che il format da 32 squadre sembra costruito per un pubblico che ancora non esiste. Gli stadi americani (enormi e freddi sul piano del tifo) si stanno rivelando per me un boomerang allucinante. Pretendere che partite come Fluminense-Dortmund o Botafogo-Seattle riempiano arene da 60.000 posti è più un atto di fede che un piano sensato. .ghgh Ad esempio, ad oggi, la partita con meno biglietti invenduti è stata Bayern-Auckland. Perché? Perché lo stadio di Cincinnati ne tiene 25.000... Ecco perché, secondo me, bisognerebbe fare due scelte coraggiose per il prossimo torneo, se si farà:

  • Ridurre il numero di squadre: 12 o 16, per alzare la qualità e dare valore a ogni singolo match.
  • Usare stadi più piccoli: meglio 25.000 persone in un impianto pieno che 33.000 in un deserto da 80.000 posti.

La verità è che questo Mondiale si inserisce in un calendario che è già al limite. I giocatori sono spremuti da ogni parte: campionati, coppe nazionali, Champions, nazionali, amichevoli, e ora anche questo torneo. Gli infortuni aumentano, le squadre fanno fatica a gestire i carichi, e il pubblico finisce per guardare partite che spesso non hanno grande significato, ne per i protagonisti, ne per i tifosi. E indovina chi ne esce sempre meglio? I soliti club, con rose e soldi infinite. Gli altri? A inseguire. Così il gap lo allarghi, non lo riduci...

 

E poi: ogni volta che qualcuno osa criticare questo torneo, arriva puntuale l’accusa di "non capire il calcio globale" o di essere dei nostalgici. Ma non è nostalgia. È semplicemente senso critico (che si può avere anche dall'altro punto di vista, ovviamente). Si tratta di capire dove sta andando il calcio, e se questo modello sia davvero sostenibile. Perché se ogni settimana è una grande occasione, allora niente lo è davvero. Si perde il significato.

Anche ammesso che questo torneo funzioni in tv (tutto da vedere, visto lo scempio fatto dalla FIFA con la vendita dei diritti) o porti soldi tramite sponsor, resta da capire cosa rappresenti a livello sportivo. Le qualificazioni avvengono in maniera ambigua per alcuni continenti (la faccenda Inter Miami roba da ritirare la competizione), si gioca d'estate, fuori dai veri momenti clou della stagione... Non mi sembra un bell'inizio per una vera competizione. Mi sembra una mossa semplice di branding per la FIFA e un esercizio d'ego di Infantino... non un torneo che nasca da una richiesta reale del calcio.

 

Ripeto: non è un rifiuto del cambiamento. Le novità possono essere positive, se hanno senso e sono costruite bene, come la Nations League, ad esempio. Ma questo torneo sembra calato dall'alto, più che nato da una reale esigenza. E finché gli spalti resteranno vuoti, i giocatori stanchi e i tifosi tiepidi, non vedo motivo per non dichiararlo un mezzo fallimento.

 

Poi oh, se l'obiettivo è dire solo "okok, tutto bene" e basta, lo si dica chiaramente (non mi riferisco all'autore del post)...  perché non è che appena uno solleva due dubbi bisogna subito alzare i ponti come se si stessero assediando castelli medievali. Si può anche discutere, eh, senza far finta che tutto fili liscio per forza di cose. .ok

Praticamente non condivido nulla 😁. Intanto ripeto quello che ho già detto. Ma secondo te, se l'obiettivo era riempire gli stadi da 70000 posti perché sono andati in U.S.A ? Mi pare chiaro che non sia quello l'obiettivo. Poi fai un confronto con la Nations League dove le nazionali fanno gli esperimenti schierando squadre a volte improponibili, con una competizione dove tutte le squadre giocano al massimo con i giocatori titolari, come si conviene nei tornei importanti. Giudicare il mondiale per club in base agli spettatori sugli spalti è fuorviante. Dobbiamo guardare piuttosto quanto le squadre si impegnano, quanti la guardano in televisione e quanti soldi possono girare tra network televisivi e sponsor

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1 ora fa, uhuru ha scritto:

Che il numero di spettatori sia basso  lo stanno scrivendo anche sui giornali statunitensi, mi sembra che non ci sia molto da discutere al rispetto. Poi le ragioni sono molte:  stadi troppo grandi,  prezzi (per lo meno all'inizio) alle stelle, orari impossibili (12 con un caldo infernale), organizzazione discutibile (tipo mettere il los angeles a giocare ad Atlanta), pessima immagine del torneo, effetto Trump sui latini (sonó la base di pubblico del soccer negli usa e molti hanno paura d'essere deportati), effetto Trump sui turisti (c'é un crollo dei turisti verso gli USA actualmente), effetto Trump sull'economia (che non va bene al momento), e fare un torneo per nazioni (Concacaf gold cup) allo stesso tempo! Tra l'altro, varie di queste ragioni sono totalmente dipendenti dalla fifa.

abbiamo già spiegato il motivo per cui il los angeles ha giocato ad Atlanta 

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4 minuti fa, entanglement ha scritto:

Praticamente non condivido nulla 😁. Intanto ripeto quello che ho già detto. Ma secondo te, se l'obiettivo era riempire gli stadi da 70000 posti perché sono andati in U.S.A ? Mi pare chiaro che non sia quello l'obiettivo. Poi fai un confronto con la Nations League dove le nazionali fanno gli esperimenti schierando squadre a volte improponibili, con una competizione dove tutte le squadre giocano al massimo con i giocatori titolari, come si conviene nei tornei importanti. Giudicare il mondiale per club in base agli spettatori sugli spalti è fuorviante. Dobbiamo guardare piuttosto quanto le squadre si impegnano, quanti la guardano in televisione e quanti soldi possono girare tra network televisivi e sponsor

Va benissimo eh, ci mancherebbe, ognuno ha il suo punto di vista. .ok Però se mi dici che l'obiettivo non era riempire gli stadi, allora davvero non capisco perché usare impianti da 70.000 posti, quando negli USA ce ne sono a bizzeffe da 20-30-40.000 che avrebbero restituito un colpo '’occhio molto più credibile. Perché scegliere stadi enormi se poi l’effetto visivo è un boomerang?

 

Il confronto con la Nations League, lo ri-specifico, non era sul livello tecnico o sull'impegno delle squadre, che chiaramente è diverso. Era più un discorso su come le competizioni vengono progettate e recepite, cioè quanto hanno senso nel calendario e nel contesto attuale. Mi sembrava anche abbastanza chiaro.

 

Quanto allo share televisivo: anche quello va preso con le pinze. Dipende da quanto sono stati venduti i diritti e in quali mercati. Un conto è se una competizione viene seguita perché davvero interessa, un altro è se fa numeri decenti solo perché non c'è altro da vedere in quel momento (notte) o comunque alla vendita precedente dei diritti.

 

E infine: ok che gli sponsor guardano anche i dati tv, ma se il prodotto che metti in vetrina è mezzo vuoto, con l'atmosfera di una partita estiva... beh, non so quanto possa essere attrattivo, specie per le edizioni future.

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20 minutes ago, ExHarley68 said:

i club si lamentano ma alla fine è l'unico modo per fare denari...tanto poi vanno a fare turne' in giro per il mondo già a metà luglio....

Ottimo spunto di riflessione. LE squadre comunque facevano lunghe turne' all'estero...tanto vale fare questa competizione.

Per non far stancare troppo i titolari basta portare molti giovani, come ha fatto la Juve, oppure giocatori che devono rilanciarsi come Rugani e Kostic. Adesso bisogna farli giocare pero', soprattutto nel girone.

Insomma, il fatto che giocare troppo logora mi pare un falso problema se gli impegni si gestiscono con saggezza. 

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Il discorso è sempre lo stesso, la qualità, 32 squadre per un mondiale per nazionali l’ho sempre considerate troppe, figuriamoci per i club, come dico sempre, campionati nazionali a 16, champions league a 24, e magari un mondiale per club anch’esso a 24 e vedi come cambia la musica, il tifoso è giusto che veda il calcio globalizzato, anche io sono curioso di vedere partite mai viste, come appunto Juve Al Ain, però la qualità è quella che alla fine fa la differenza ..

è giusto che si giocano più competizioni, ma è altrettanto giusto che ogni competizione non ci siano troppe squadre…

più tornei

tornei più corti

piu qualità..

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13 minuti fa, Dale_Cooper ha scritto:

Va benissimo eh, ci mancherebbe, ognuno ha il suo punto di vista. .ok Però se mi dici che l'obiettivo non era riempire gli stadi, allora davvero non capisco perché usare impianti da 70.000 posti, quando negli USA ce ne sono a bizzeffe da 20-30-40.000 che avrebbero restituito un colpo '’occhio molto più credibile. Perché scegliere stadi enormi se poi l’effetto visivo è un boomerang?

 

Il confronto con la Nations League, lo ri-specifico, non era sul livello tecnico o sull'impegno delle squadre, che chiaramente è diverso. Era più un discorso su come le competizioni vengono progettate e recepite, cioè quanto hanno senso nel calendario e nel contesto attuale. Mi sembrava anche abbastanza chiaro.

 

Quanto allo share televisivo: anche quello va preso con le pinze. Dipende da quanto sono stati venduti i diritti e in quali mercati. Un conto è se una competizione viene seguita perché davvero interessa, un altro è se fa numeri decenti solo perché non c'è altro da vedere in quel momento (notte) o comunque alla vendita precedente dei diritti.

 

E infine: ok che gli sponsor guardano anche i dati tv, ma se il prodotto che metti in vetrina è mezzo vuoto, con l'atmosfera di una partita estiva... beh, non so quanto possa essere attrattivo, specie per le edizioni future.

Ecco, sugli stadi troppi grandi anch'io non ho capito bene perché non abbiano scelto strutture più piccole, probabilmente prevedevano più biglietti venduti, comunque si, l'effetto visivo in alcune partite era abbastanza desolante...

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1 ora fa, Dale_Cooper ha scritto:

Sicuramente è un dato curioso, ma credo vada anche contestualizzato prima di poterlo definire davvero molto importante. 
Prima di tutto, ovviamente il 20% in piena notte non ha lo stesso valore del 20% in prima serata... In quella fascia oraria la platea televisiva è molto ridotta, e bastano numeri contenuti per ottenere percentuali apparentemente elevate. Infatti, andando a vedere dati reali relativi a trasmissioni notturne, emerge chiaramente come simili performance non siano così eccezionali. Ad esempio, una replica di Uomini e Donne, sempre trasmessa alle 2 di notte a inizio aprile, ha registrato circa 200.000 spettatori con uno share del 10% su Canale 5.. Oppure, sempre su Italia 1, il blocco finale del docufilm "Gioco sport: i misteri dello sport", sempre alle 2 di notte, ha toccato un picco dell'11% di share con ben 230.000 spettatori...

Quindi, se è vero che il match Inter Miami-Al Ahly ha sfiorato il 20%, è altrettanto vero che si è trattato di un'anomalia ovvia, dovuta dall'evento live, magari per la possibile presenza in campo di Messi, evento inaugurale... è un dato "dopato" da un contesto molto specifico. Da un punto di vista editoriale e commerciale, numeri di questo tipo, in questa fascia oraria, non spostano gli equilibri (semi-cit. sefz).

Interessante come episodio, certo. Ma definirlo 'molto importante' è più un'illusione statistica, imho.

io alle due di notte vedevo Colpo Grosso e via di smanettamenti 🤣🤣

Lo share lì si impennava

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1 ora fa, Dale_Cooper ha scritto:

Sicuramente è un dato curioso, ma credo vada anche contestualizzato prima di poterlo definire davvero molto importante. 
Prima di tutto, ovviamente il 20% in piena notte non ha lo stesso valore del 20% in prima serata... In quella fascia oraria la platea televisiva è molto ridotta, e bastano numeri contenuti per ottenere percentuali apparentemente elevate. Infatti, andando a vedere dati reali relativi a trasmissioni notturne, emerge chiaramente come simili performance non siano così eccezionali. Ad esempio, una replica di Uomini e Donne, sempre trasmessa alle 2 di notte a inizio aprile, ha registrato circa 200.000 spettatori con uno share del 10% su Canale 5.. Oppure, sempre su Italia 1, il blocco finale del docufilm "Gioco sport: i misteri dello sport", sempre alle 2 di notte, ha toccato un picco dell'11% di share con ben 230.000 spettatori...

Quindi, se è vero che il match Inter Miami-Al Ahly ha sfiorato il 20%, è altrettanto vero che si è trattato di un'anomalia ovvia, dovuta dall'evento live, magari per la possibile presenza in campo di Messi, evento inaugurale... è un dato "dopato" da un contesto molto specifico. Da un punto di vista editoriale e commerciale, numeri di questo tipo, in questa fascia oraria, non spostano gli equilibri (semi-cit. sefz).

Interessante come episodio, certo. Ma definirlo 'molto importante' è più un'illusione statistica, imho.

Rispetto, e in parte condivido, il tuo punto di vista.

Però francamente quelli non li ritengo numeri da "amichevoli estive" bensì da competizione importante, o quantomeno seguita (avere lo stesso share di Uomini e Donne è un traguardo mica da poco in Italia .ghgh)

 

Poi io continuo a credere che la competizione sia valida a prescindere da quanti la seguano. Ad esempio in Brasile e Argentina non si parla di altro, della "sfida agli europei" e via dicendo. Noi altri in Europa siamo - per fortuna o sfortuna - un po' più elitisti da poterci permettere di snobbarla

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53 minuti fa, cuorebianconero-v2.0 ha scritto:

Il discorso è sempre lo stesso, la qualità, 32 squadre per un mondiale per nazionali l’ho sempre considerate troppe, figuriamoci per i club, come dico sempre, campionati nazionali a 16, champions league a 24, e magari un mondiale per club anch’esso a 24 e vedi come cambia la musica, il tifoso è giusto che veda il calcio globalizzato, anche io sono curioso di vedere partite mai viste, come appunto Juve Al Ain, però la qualità è quella che alla fine fa la differenza ..

è giusto che si giocano più competizioni, ma è altrettanto giusto che ogni competizione non ci siano troppe squadre…

più tornei

tornei più corti

piu qualità..

questo è molto sensato...come quando ho scritto troppa carne a cuocere...si farà un falò.

Il punto è che il sistema è ingordo di partite...finiranno per giocare sempre finchè dureranno poi raccoglieremo i cocci

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1 ora fa, ExHarley68 ha scritto:

i club si lamentano ma alla fine è l'unico modo per fare denari...tanto poi vanno a fare turne' in giro per il mondo già a metà luglio....

parlo per la serie a...il nuovo format champions, l'introduzione di questo nuovo trofeo (sia pure ogni 4 anni), le nazionali tra qualificazioni mondiali, europei, nations league e amichevoli...è tanta roba. Almeno a 18 squadre la nostra serie dovrebbe scendere

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Aspettavo il torneo con curiosità sapendo già che ci sarebbero stati stadi semi vuoti considerando che:

- Alcune partite sono in orari strani (in orario lavorativo per gli USA) perchè l'obiettivo è la visibilità sui canali televisivi internazionali

- Nei primi turni ci sono alcune squadre di scarsissimo richiamo 

- I gironi a 4 sono noiosi come formula (fino ad un anno fa non guardavo nessuna partita dei gironi di Champions, a parte quelle della Juventus)

- Torneo giocato negli USA dove l'interesse per il calcio è minimo

- Torneo giocato troppo lontano dalle Nazioni da cui potrebbero partire i tifosi per seguire le squadre. Quindi negli USA solo pubblico del posto e fondamentalmente disoccupati

 

Francamente mi aspettavo meno spettatori sugli spalti. Ho letto diversi commenti che parlano di biglietti regalati o svenduti. Però questo è il calcio moderno, uno sport che cerca di conquistare nuovi mercati. Vorrei ricordare che i biglietti dei Mondiali in Qatar e della Supercoppa Italiana non venivano svenduti..... dovevano pure pagare dei figuranti per andare allo stadio e riempire gli spalti. Scene imbarazzanti di gruppi di tifosi, con la maglia di una Nazionale o di un Club, che non conoscevano neanche un giocatore della loro "squadra del cuore"

 

A determinare il successo della competizione saranno i dati tv internazionali (quelli italiani contano poco visto che si parla di competizione mondiale)

 

Nel frattempo penso che:

- Dopo i gironi potremmo vedere stadi pieni per gli sconti diretti (ovviamente se non prendono stadi da 100.000 posti)

- Dopo i gironi le partite saranno di altro livello. Anche in queste prime partite ho visto un buon livello tecnico e un confronto fra filosofia europea e filosofia sudamericana 

- Resterà alta l'intensità e voglia di dare il massimo da parte dei giocatori. Non ho visto nessuna squadra prenderla alla leggera

 

Al momento devo dare un voto alto a questo mondiale. Tolta la Champions direi che è la competizione più interessante del panorama internazionale

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3 ore fa, Dale_Cooper ha scritto:

Guarda, questo Mondiale per Club doveva essere, almeno nelle intenzioni della FIFA e di Infantino, un momento quasi epocale per il calcio. sefz Un torneo a 32 squadre, da ogni parte del mondo, pensato per celebrare davvero il lato globale di questo sport. Ma, guardando cosa sta succedendo, il racconto iniziale sembra già molto lontano dalla realtà dei fatti... oltre 400.000 biglietti invenduti in appena 12 partite. Non è un dettaglio. È un dato di fatto. E pesa, e non può essere derubricato come semplice incidente.

Basta dare un'occhiata ad alcune partite per capire il problema: Chelsea-LAFC con 48.000 posti vuoti, River Plate-Urawa con 60.000, Ulsan-Mamelodi davanti a 3.500 persone scarse. Ma anche sfide di richiamo, come PSG-Atletico o Boca-Benfica, non sono riuscite a riempire lo stadio. E, cosa ancora più significativa, nemmeno la finale (ad oggi) sta facendo registrare il tutto esaurito. Insomma, la narrativa da "grande festa globale del calcio" cozza un bel po' con quello che stiamo vedendo.

 

Ma io mi chiedo poi... chi aveva davvero bisogno di questo torneo? I tifosi? I club? I giocatori? Da anni si parla di calendari intasati, della fatica dei giocatori, della necessità di ridare valore alle competizioni già esistenti... E la risposta qual è stata? Aggiungere un altro torneo, lungo un mese, in piena estate. .ghgh Una mossa che, più che una necessità sportiva, sembra rispondere unicamente a logiche commerciali e politiche.

 

Poi, volendo, andiamo anche sul caro tema dell'inclusività, sempre sbandierato dalla FIFA. Ma pure lì, tra il dire e il fare... i top club europei si portano a casa 30-40 milioni solo per partecipare, mentre le squadre più piccole africane o neozelandesi ricevono molto meno, manco 4 milioni (spesso nemmeno direttamente, ma passando per le federazioni). Un meccanismo che, a me, lascia parecchi dubbi. Questi soldi a che servono? Davvero servirebbero a far crescere il calcio nei paesi meno sviluppati o solo a mantenere certi equilibri interni alla FIFA? Perché alla fine, giocare due o tre partite ogni quattro anni non cambia le sorti del calcio africano o asiatico. Servono infrastrutture, settori giovanili, riforme vere, cooperazione tra federazioni, ecc.. Non vetrine di lusso organizzate dall'altra parte del mondo. .ghgh

 

Il problema più grosso, però, a mio parere, è che il format da 32 squadre sembra costruito per un pubblico che ancora non esiste. Gli stadi americani (enormi e freddi sul piano del tifo) si stanno rivelando per me un boomerang allucinante. Pretendere che partite come Fluminense-Dortmund o Botafogo-Seattle riempiano arene da 60.000 posti è più un atto di fede che un piano sensato. .ghgh Ad esempio, ad oggi, la partita con meno biglietti invenduti è stata Bayern-Auckland. Perché? Perché lo stadio di Cincinnati ne tiene 25.000... Ecco perché, secondo me, bisognerebbe fare due scelte coraggiose per il prossimo torneo, se si farà:

  • Ridurre il numero di squadre: 12 o 16, per alzare la qualità e dare valore a ogni singolo match.
  • Usare stadi più piccoli: meglio 25.000 persone in un impianto pieno che 33.000 in un deserto da 80.000 posti.

La verità è che questo Mondiale si inserisce in un calendario che è già al limite. I giocatori sono spremuti da ogni parte: campionati, coppe nazionali, Champions, nazionali, amichevoli, e ora anche questo torneo. Gli infortuni aumentano, le squadre fanno fatica a gestire i carichi, e il pubblico finisce per guardare partite che spesso non hanno grande significato, ne per i protagonisti, ne per i tifosi. E indovina chi ne esce sempre meglio? I soliti club, con rose e soldi infinite. Gli altri? A inseguire. Così il gap lo allarghi, non lo riduci...

 

E poi: ogni volta che qualcuno osa criticare questo torneo, arriva puntuale l’accusa di "non capire il calcio globale" o di essere dei nostalgici. Ma non è nostalgia. È semplicemente senso critico (che si può avere anche dall'altro punto di vista, ovviamente). Si tratta di capire dove sta andando il calcio, e se questo modello sia davvero sostenibile. Perché se ogni settimana è una grande occasione, allora niente lo è davvero. Si perde il significato.

Anche ammesso che questo torneo funzioni in tv (tutto da vedere, visto lo scempio fatto dalla FIFA con la vendita dei diritti) o porti soldi tramite sponsor, resta da capire cosa rappresenti a livello sportivo. Le qualificazioni avvengono in maniera ambigua per alcuni continenti (la faccenda Inter Miami roba da ritirare la competizione), si gioca d'estate, fuori dai veri momenti clou della stagione... Non mi sembra un bell'inizio per una vera competizione. Mi sembra una mossa semplice di branding per la FIFA e un esercizio d'ego di Infantino... non un torneo che nasca da una richiesta reale del calcio.

 

Ripeto: non è un rifiuto del cambiamento. Le novità possono essere positive, se hanno senso e sono costruite bene, come la Nations League, ad esempio. Ma questo torneo sembra calato dall'alto, più che nato da una reale esigenza. E finché gli spalti resteranno vuoti, i giocatori stanchi e i tifosi tiepidi, non vedo motivo per non dichiararlo un mezzo fallimento.

 

Poi oh, se l'obiettivo è dire solo "okok, tutto bene" e basta, lo si dica chiaramente (non mi riferisco all'autore del post)...  perché non è che appena uno solleva due dubbi bisogna subito alzare i ponti come se si stessero assediando castelli medievali. Si può anche discutere, eh, senza far finta che tutto fili liscio per forza di cose. .ok

Questo gigantesco papiro e' tipo, tutto sbagliato.

Perche' vi manca tutto quello che ci gira attorno, i bieglietti sono una bella cornice, ma non sono tutto (anzi, sono molto poco)

Ovvio che il colpo d'occhio, in un paese come gli usa, dove a parte Canada e Messico non c'e' vicino letteralmente nulla, non puo' essere paragonato ad un torneo europeo.

Il punto e' che se metti delle partite dei giorni (ok mo non ci sono piu' ma il concetto non cambia) di champions tra squadre di seconda e terza fascia e le fai giocare alle 5 del pomeriggio in america, vai tranquillo che c'e' ancora meno gente.

Se volevano gli stadi pieni non giocavano in usa

Evidentemente non era il loro intento.

La manifestazione a breve sara' ben piu' importante della champions (come d'altronde il mondiale lo e' dell' euoropeo) c'e' solo chi lo ha capito prima e chi lo capira' dopo.

 

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2 ore fa, Gabriel84 ha scritto:

Questo gigantesco papiro e' tipo, tutto sbagliato.

Siamo su un forum, si condividono opinioni. Ci sta non essere d'accordo, ci mancherebbe. Ma cerchiamo almeno di confrontarci con rispetto, senza passare direttamente a dipingere chi la pensa diversamente come qualcuno che "non ha capito". .ok

Ora passo punto per punto:

Quoto

perché vi manca tutto quello che ci gira attorno, i biglietti sono una bella cornice, ma non sono tutto (anzi, sono molto poco).

Che i biglietti non siano tutto è vero. Nessuno ha detto il contrario. Ma in un torneo nuovo, che dovrebbe "rivoluzionare" il calcio globale, l’interesse del pubblico è un parametro fondamentale. Altrimenti a cosa serve portare il calcio nel mondo se poi non c'è nessuno a guardarlo dal vivo? Non è solo una cornice, è uno degli indicatori (non l'unico, certo) per valutare se l'evento funziona davvero.

Quoto

ovvio che il colpo d'occhio in un paese come gli USA dove a parte Canada e Messico non c'è vicino letteralmente nulla, non può essere paragonato ad un torneo europeo.

Verissimo. Ma proprio per questo, chi ha organizzato il torneo doveva tenerne conto. Se organizzi una competizione internazionale in uno stato-continente dove il calcio è ancora in crescita e dove la logistica è complicata, sai già che avrai delle difficoltà. Quindi... o accetti gli stadi mezzi vuoti e ne paghi l'effetto d’immagine, oppure organizzi in modo più calibrato. Nessuno li ha obbligati a scegliere certi stadi e certe città. .boh

Quoto

Il punto è che se metti delle partite dei gironi (ok mo non ci sono più ma il concetto non cambia) di Champions tra squadre di seconda e terza fascia e le fai giocare alle 5 del pomeriggio in America, vai tranquillo che c'è ancora meno gente.

Ma è proprio questo il punto.. allora perché farlo così? Se sai che una partita come Ulsan-Mamelodi giocata in orario lavorativo a Orlando attirerà 3.000 persone, forse il problema è nel concept? Non è questione di pretendere lo stadio pieno per forza, ma almeno di evitare scelte che lo rendono impossibile in partenza. E se il concetto non cambia, come dici tu, allora è un problema strutturale, non un dettaglio da niente...

Quoto

Se volevano gli stadi pieni non giocavano in USA. Evidentemente non era il loro intento.

Su questo, sinceramente, mi sfugge completamente la logica. Organizzare un torneo in uno dei paesi più mediaticamente esposti del mondo, dentro stadi enormi, con costi di produzione elevatissimi, e poi dire che il pubblico sugli spalti non era un obiettivo... a mio parere non sta troppo in piedi.

Se l'intento non era attrarre pubblico locale o offrire un colpo d'occhio all'altezza di un torneo globale, allora qual'era? Perché organizzare tutto questo in una nazione dove il calcio, per quanto in crescita, non ha ancora una base di pubblico così coinvolta da garantire certe presenze, soprattutto in orari scomodi e con squadre sconosciute al grande pubblico americano? 

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6 ore fa, Dale_Cooper ha scritto:

Guarda, questo Mondiale per Club doveva essere, almeno nelle intenzioni della FIFA e di Infantino, un momento quasi epocale per il calcio. sefz Un torneo a 32 squadre, da ogni parte del mondo, pensato per celebrare davvero il lato globale di questo sport. Ma, guardando cosa sta succedendo, il racconto iniziale sembra già molto lontano dalla realtà dei fatti... oltre 400.000 biglietti invenduti in appena 12 partite. Non è un dettaglio. È un dato di fatto. E pesa, e non può essere derubricato come semplice incidente.

Basta dare un'occhiata ad alcune partite per capire il problema: Chelsea-LAFC con 48.000 posti vuoti, River Plate-Urawa con 60.000, Ulsan-Mamelodi davanti a 3.500 persone scarse. Ma anche sfide di richiamo, come PSG-Atletico o Boca-Benfica, non sono riuscite a riempire lo stadio. E, cosa ancora più significativa, nemmeno la finale (ad oggi) sta facendo registrare il tutto esaurito. Insomma, la narrativa da "grande festa globale del calcio" cozza un bel po' con quello che stiamo vedendo.

 

Ma io mi chiedo poi... chi aveva davvero bisogno di questo torneo? I tifosi? I club? I giocatori? Da anni si parla di calendari intasati, della fatica dei giocatori, della necessità di ridare valore alle competizioni già esistenti... E la risposta qual è stata? Aggiungere un altro torneo, lungo un mese, in piena estate. .ghgh Una mossa che, più che una necessità sportiva, sembra rispondere unicamente a logiche commerciali e politiche.

 

Poi, volendo, andiamo anche sul caro tema dell'inclusività, sempre sbandierato dalla FIFA. Ma pure lì, tra il dire e il fare... i top club europei si portano a casa 30-40 milioni solo per partecipare, mentre le squadre più piccole africane o neozelandesi ricevono molto meno, manco 4 milioni (spesso nemmeno direttamente, ma passando per le federazioni). Un meccanismo che, a me, lascia parecchi dubbi. Questi soldi a che servono? Davvero servirebbero a far crescere il calcio nei paesi meno sviluppati o solo a mantenere certi equilibri interni alla FIFA? Perché alla fine, giocare due o tre partite ogni quattro anni non cambia le sorti del calcio africano o asiatico. Servono infrastrutture, settori giovanili, riforme vere, cooperazione tra federazioni, ecc.. Non vetrine di lusso organizzate dall'altra parte del mondo. .ghgh

 

Il problema più grosso, però, a mio parere, è che il format da 32 squadre sembra costruito per un pubblico che ancora non esiste. Gli stadi americani (enormi e freddi sul piano del tifo) si stanno rivelando per me un boomerang allucinante. Pretendere che partite come Fluminense-Dortmund o Botafogo-Seattle riempiano arene da 60.000 posti è più un atto di fede che un piano sensato. .ghgh Ad esempio, ad oggi, la partita con meno biglietti invenduti è stata Bayern-Auckland. Perché? Perché lo stadio di Cincinnati ne tiene 25.000... Ecco perché, secondo me, bisognerebbe fare due scelte coraggiose per il prossimo torneo, se si farà:

  • Ridurre il numero di squadre: 12 o 16, per alzare la qualità e dare valore a ogni singolo match.
  • Usare stadi più piccoli: meglio 25.000 persone in un impianto pieno che 33.000 in un deserto da 80.000 posti.

La verità è che questo Mondiale si inserisce in un calendario che è già al limite. I giocatori sono spremuti da ogni parte: campionati, coppe nazionali, Champions, nazionali, amichevoli, e ora anche questo torneo. Gli infortuni aumentano, le squadre fanno fatica a gestire i carichi, e il pubblico finisce per guardare partite che spesso non hanno grande significato, ne per i protagonisti, ne per i tifosi. E indovina chi ne esce sempre meglio? I soliti club, con rose e soldi infinite. Gli altri? A inseguire. Così il gap lo allarghi, non lo riduci...

 

E poi: ogni volta che qualcuno osa criticare questo torneo, arriva puntuale l’accusa di "non capire il calcio globale" o di essere dei nostalgici. Ma non è nostalgia. È semplicemente senso critico (che si può avere anche dall'altro punto di vista, ovviamente). Si tratta di capire dove sta andando il calcio, e se questo modello sia davvero sostenibile. Perché se ogni settimana è una grande occasione, allora niente lo è davvero. Si perde il significato.

Anche ammesso che questo torneo funzioni in tv (tutto da vedere, visto lo scempio fatto dalla FIFA con la vendita dei diritti) o porti soldi tramite sponsor, resta da capire cosa rappresenti a livello sportivo. Le qualificazioni avvengono in maniera ambigua per alcuni continenti (la faccenda Inter Miami roba da ritirare la competizione), si gioca d'estate, fuori dai veri momenti clou della stagione... Non mi sembra un bell'inizio per una vera competizione. Mi sembra una mossa semplice di branding per la FIFA e un esercizio d'ego di Infantino... non un torneo che nasca da una richiesta reale del calcio.

 

Ripeto: non è un rifiuto del cambiamento. Le novità possono essere positive, se hanno senso e sono costruite bene, come la Nations League, ad esempio. Ma questo torneo sembra calato dall'alto, più che nato da una reale esigenza. E finché gli spalti resteranno vuoti, i giocatori stanchi e i tifosi tiepidi, non vedo motivo per non dichiararlo un mezzo fallimento.

 

Poi oh, se l'obiettivo è dire solo "okok, tutto bene" e basta, lo si dica chiaramente (non mi riferisco all'autore del post)...  perché non è che appena uno solleva due dubbi bisogna subito alzare i ponti come se si stessero assediando castelli medievali. Si può anche discutere, eh, senza far finta che tutto fili liscio per forza di cose. .ok

Hai sollevato spunti interessanti, che in parte condivido.

 

Il grosso flop di questo mondiale risiede nella scelta degli stadi. Non credo, però, che sia dovuto solo ad un errore di valutazione, ma probabilmente è stato fatto quale test event per i mondiali del prossimo anno, in modo da affinare l'organizzazione e la logistica. 

 

Concordo sui correttivi da apportare. Tutto sommato, però, mi sembra un torneo migliore delle aspettative e, soprattutto, mi sorprende vedere un certo equilibrio tra le squadre (eccetto il caso dell'Auckland, ma lì è il problema di avere una rappresentante per ogni continente e, probabilmente, con una squadra australiana il divario sarebbe stato minore).

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15 minuti fa, Next Gen ha scritto:

Hai sollevato spunti interessanti, che in parte condivido.

 

Il grosso flop di questo mondiale risiede nella scelta degli stadi. Non credo, però, che sia dovuto solo ad un errore di valutazion, ma probabilmente è stato fatto quale test event per i mondiali del prossimo anno, in modo da affinare l'organizzazione e la logistica. 

 

Concordo sui correttivi da apportare. Tutto sommato, però, mi sembra un torneo migliore delle aspettative e, soprattutto, mi sorprende vedere un certo equilibrio tra le squadre (eccetto il caso dell'Auckland, ma lì è il problema di avere una rappresentante per ogni continente e, probabilmente, con una squadra australiana il divario sarebbe stato minore).

Ti ringrazio, e altrettanto, ottimi spunti. .ok

 

L'idea del test event per i mondiali ha una sua logica, e probabilmente nella testa degli organizzatori è stato anche un modo per mettere alla prova molte cose.. una sorta di Confederations Cup, ecco. sefz Però quando scegli stadi così grandi e poi ti ritrovi con migliaia di posti vuoti, a livello di immagine e costi organizzativi il ritorno è negativo.. ed è difficile mascherarlo come investimento, imho.

Sul discorso dell’equilibrio in campo, sono d’accordo in parte.. è vero che il livello è più vicino di quanto ci si aspettasse, ma secondo me c’è anche una componente "stagionale" che incide parecchio. Penso a Brasile e Argentina, che hanno iniziato il campionato a marzo e adesso sono nel pieno della forma. Le europee, invece, arrivano dopo una stagione intera, con stanchezza e acciacchi vari. È un po' il contrario di quello che succedeva col vecchio format di dicembre, dove le squadre europee erano nettamente più pronte e piallavano senza problemi le sudamericane (che ultimamente avevano difficoltà anche contro le asiatiche). Però qui è un catch-22 ed è impossibile risolvere la cosa. .ghgh 

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