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superfabietto

Dolce e fatale allo stesso tempo: Yildiz e Del Piero

Post in rilievo

Racconterò brevemente una storia personale...
Quando a partire da settembre 1995 (30 anni esatti fa), Del Piero, non era ancora "Pinturicchio" e i suoi gol non erano ancora "alla Del Piero", iniziava a disegnare parabole perfette, dal vertice sinistro dell'area di rigore e che "morivano" spessissimo dove i ragni si sentono al sicuro, in ragnatele certosinamente costruite nei pressi dell' incrocio dei pali,  il sottoscritto frequentava l' ultimo anno di scuola superiore... Dovevo compiere ancora 18 anni (a dicembre di quell' anno)...E intanto scrivevo sul diario alcuni pensieri su quel ragazzo dal sorriso timido, dallo sguardo intelligente e dal talento cristallino...Un ragazzo che aveva i lacci delle scarpe legati ai calzettoni alzati, appena sotto il ginocchio...Quei lacci, che poi per regolamento non potevano più essere legati ai calzettoni (non so perché) erano come quando il serpente a sonagli agita la coda ..li vedevo muoversi, in maniera armonica e sinuosa, un segnale di morte per l'ignaro ragno appostato nel "sette" opposto a quel vertice sinistro dell' area ..Poi "zac"  il morso dolce per il pallone ma fatale per il ragno .. Auguro a Yildiz di risvegliare negli adolescenti di oggi, quello che ha svegliato Alex per la nostra generazione. Dolce come quel morso al pallone e insieme fatale

#delpiero #yildiz

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Nel '93 avevo già iniziato a lavorare, ma la mia vita girava tutta attorno ad una grande, enorme passione: la Juventus. Era qualcosa che andava oltre tutto: amici, fidanzate, orari di lavoro... tutto si adattava al calendario bianconero.

 

E di Del Piero, ricordo bene, ne sentivo parlare già prima che mettesse piede a Torino. Non c’erano i social, solo giornali e passaparola, ma il nome di questo giovane talento di Conegliano cominciava a girare con insistenza.

 

All’epoca, però, il nostro numero 10 era un certo Roberto Baggio, il Divin Codino, e confesso che la prima volta che vidi giocare Del Piero pensai: “Bravo, ma non siamo ancora a quel livello”

Che ingenuità! Non consideravo che Alex era appena un ragazzo, mentre Baggio era già una leggenda.

 

Fortunatamente, ero abbonato al Delle Alpi e ho avuto il privilegio di vivere dal vivo il suo primo gol in Serie A, alla Reggiana, ed altri momenti come una tripletta al Parma ed altri che oggi sono storia e statistiche.

All'inizio, Del Piero veniva usato tra prima squadra e giovanili, ma poi arrivò Marcello Lippi... e da lì fu un’esplosione. La consacrazione definitiva.

E quel gol alla Fiorentina? Un lampo di genio, una pennellata d’artista che ci ha tolto il fiato.

Il resto lo conosciamo tutti.

 

Ecco perché oggi, quando guardo Yildiz, rivedo qualcosa di quel giovane Del Piero: talento cristallino, personalità, lampi da predestinato.

Serve pazienza, ma anche coraggio. Bisogna credere in lui, non pensare subito alla plusvalenza. Il rischio? Che qualche club straniero gli metta sotto il naso un contratto irrinunciabile e ce lo porti via.

I tempi sono cambiati, è vero. Del Piero era juventino nell’anima, fin dal primo giorno. Yildiz è turco, legatissimo alla maglia, ma non è detto che abbia lo stesso tipo di attaccamento.

Ed è proprio per questo che la Juve deve fare tutto il possibile per farlo sentire a casa. Perché certi talenti, se li coltivi nel modo giusto, possono riscrivere la storia.
 

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Tutto questo affetto per Yildiz da parte di ADP è un modo per restare attaccato in qualche maniera al mondo Juve. Ci aveva già provato con Dybala incontrandolo e proponendogli  una gara a chi tira meglio le punizioni.La gara poi non si è fatta e dubito che si farà in avvenire. La società è stata chiarissima ,per lui un posto in dirigenza non c'è.Resterà nei ricordi  dei tifosi che lo hanno adorato ,ma nulla più.

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Yildiz ha risvegliato nel tifoso juventino quel sogno che aveva acceso al tempo Del Piero. Un tempo che non esiste più purtroppo oggi ed emozioni sempre più rare da trovare nel mondo del calcio.

Vedremo come proseguirà la storia, io sono molto fiducioso.

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Mi pare che Alex disegnò una parabola più dolce e arcuata, per questo mi permetto di dire che il suo gol è un po' diverso da quello di Yldiz e anche un po' più difficile.

Mi pare che Alex disegnò una parabola più dolce e arcuata, per questo mi permetto di dire che il suo gol è un po' diverso da quello di Yldiz e anche un po' più difficile.

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13 minuti fa, Troy McClure ha scritto:

Mi pare che Alex disegnò una parabola più dolce e arcuata, per questo mi permetto di dire che il suo gol è un po' diverso da quello di Yldiz e anche un po' più difficile.

Mi pare che Alex disegnò una parabola più dolce e arcuata, per questo mi permetto di dire che il suo gol è un po' diverso da quello di Yldiz e anche un po' più difficile.

Più a palombella in effetti...la preparazione del gol di Alex è stata fantastica. Del Piero se lo ricava lo spazio per tirare, spostando la palla indietro... Fantastici entrambi i gol comunque 

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Yildiz ha le stimmate del campione, talento e carattere. Non sente il peso della maglia anche se è giovanissimo, è un leader tecnico in campo, va blindato e deve essere il prossimo capitano. 

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Al di là delle somiglianze e delle inevitabili differenze tra le due traiettorie quello che colpisce il tifoso e’ quell invisibile filo che lega due numeri 10 a distanza di 30 anni … stesso avversario , prima partita stagionale di Champions , settembre , stesso angolo della porta , traiettoria disegnata .. il borussia Dortmund e’ stato  una costante nelle sfide negli anni 90 e poi nei decenni successivi .. cosa ancor più singolare che i nostri numeri 10 hanno sempre segnato  in quelle sfide .. da Baggio a del Piero , da Tevez a Yldiz , nel segno della classe e del talento . 
siamo  la Juve  e molti grandi numeri 10 hanno vestito la nostra maglia : Sivori , Platini , Baggio del Piero , Zidane ( un 21 che era un 10 !) , Tevez e ora Yldiz … ricordiamocelo sempre , anche quando le cose non vanno bene ! 

.. 

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Fin dal suo debutto da titolare con annesso gol meraviglioso al Frosinone, le vibes che mi ha dato questo ragazzo non le provavo da tantissimo tempo... direi proprio dai tempi di Del Piero e Zidane, i miei due idoli da ragazzino.

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3 ore fa, Juventus_addicted ha scritto:

Nel '93 avevo già iniziato a lavorare, ma la mia vita girava tutta attorno ad una grande, enorme passione: la Juventus. Era qualcosa che andava oltre tutto: amici, fidanzate, orari di lavoro... tutto si adattava al calendario bianconero.

 

E di Del Piero, ricordo bene, ne sentivo parlare già prima che mettesse piede a Torino. Non c’erano i social, solo giornali e passaparola, ma il nome di questo giovane talento di Conegliano cominciava a girare con insistenza.

 

All’epoca, però, il nostro numero 10 era un certo Roberto Baggio, il Divin Codino, e confesso che la prima volta che vidi giocare Del Piero pensai: “Bravo, ma non siamo ancora a quel livello”

Che ingenuità! Non consideravo che Alex era appena un ragazzo, mentre Baggio era già una leggenda.

 

Fortunatamente, ero abbonato al Delle Alpi e ho avuto il privilegio di vivere dal vivo il suo primo gol in Serie A, alla Reggiana, ed altri momenti come una tripletta al Parma ed altri che oggi sono storia e statistiche.

All'inizio, Del Piero veniva usato tra prima squadra e giovanili, ma poi arrivò Marcello Lippi... e da lì fu un’esplosione. La consacrazione definitiva.

E quel gol alla Fiorentina? Un lampo di genio, una pennellata d’artista che ci ha tolto il fiato.

Il resto lo conosciamo tutti.

 

Ecco perché oggi, quando guardo Yildiz, rivedo qualcosa di quel giovane Del Piero: talento cristallino, personalità, lampi da predestinato.

Serve pazienza, ma anche coraggio. Bisogna credere in lui, non pensare subito alla plusvalenza. Il rischio? Che qualche club straniero gli metta sotto il naso un contratto irrinunciabile e ce lo porti via.

I tempi sono cambiati, è vero. Del Piero era juventino nell’anima, fin dal primo giorno. Yildiz è turco, legatissimo alla maglia, ma non è detto che abbia lo stesso tipo di attaccamento.

Ed è proprio per questo che la Juve deve fare tutto il possibile per farlo sentire a casa. Perché certi talenti, se li coltivi nel modo giusto, possono riscrivere la storia.
 

La Juve di Del Piero era un top club con top soldi. La Juve attuale è due gradini sotto le migliori squadre, che potrebbero tranquillamente raddoppiare lo stipendio di Yildiz E permettergli di giocare la Champions per vincere ogni anno. Se la Juve vuole trattenere Yildiz a tutti i costi deve tornare un top club con top soldi, altrimenti l'unico motivo per cui rimarrà sarà perchè non si sarà rivelato all'altezza del suo potenziale.

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7 ore fa, MasterminT ha scritto:

La Juve di Del Piero era un top club con top soldi. La Juve attuale è due gradini sotto le migliori squadre, che potrebbero tranquillamente raddoppiare lo stipendio di Yildiz E permettergli di giocare la Champions per vincere ogni anno. Se la Juve vuole trattenere Yildiz a tutti i costi deve tornare un top club con top soldi, altrimenti l'unico motivo per cui rimarrà sarà perchè non si sarà rivelato all'altezza del suo potenziale.

Beh ,intanto abbiamo un fuoriclasse giovanissimo ed è già qualcosa.I giocatori non si trattengono mai a tutti i costi ,alle giuste condizioni ed al giusto prezzo si vendono perchè diventano ingordi ed in più son merce deperibile...Moggi ha venduto Zidane ed ha comprato Buffon e Nedved...Certo se vendi Yildiz e con quei soldi compri Artur e Koop oppure Comuzzo allora hai ragione.

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Bisogna cominciare ad avere la voglia di tenere i campioni. 
E badate che parlo di voglia e non forza perché quest’ultima ci sarebbe.

Bisogna smetterla di credere che se vendi un super talento o un campione a tanti tanti milioni chissene, tanto ti puoi rifare la squadra. Perché per quanto tu possa essere un Moggi che la squadra la sa rifare davvero, inevitabilmente perdi qualcosa cedendo il campione. Perdi la certezza che avevi, perdi il senso di attaccamento alla maglia, perdi anche la considerazione della società da fuori, che finisce per essere vista come un mero punto di passaggio, magari per consacrarsi, e non di arrivo.

Ora, a maggior ragione che abbiamo per le mani un talento come ne nascono raramente come Yildiz, che ha iniziato nelle giovanili e si è consacrato in prima squadra, sarebbe assurdo l’anno prossimo farsi irretire da offerte di centinaia di milioni che pure ci saranno.

Voglio sperare che questo corso dirigenziale di ciò sia consapevole e che Elkann non faccia imposizioni dall’alto.

Medesimo discorso vale, anche se in termini inferiori, per Thuram e Bremer. Vedremo chi saremo

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Seguo la discussione ma non commento, condivido il pensiero di molti di voi e sono quasi coetaneo dell'autore del topic

 

Spero solo di non affezionarmi troppo a Kenan

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Al giorno d'oggi le alternative sono due:

1. una big arriva con una proposta irrinunciabile e la juve lo cede nonostante la volontà del calciatore di rimanere.

2. Yldiz decide di volersi consacrare in una big europea e si impunta per essere ceduto nonostante la volontà della juve di trattenerlo.

Bisogna capire solo quando questo avverrà e sperare di venderlo al momento giusto.

Onestamente se arrivasse il Real o il Liverpool e Yldiz decidesse di andare a giocare in mezzo ad altri fuoriclasse io non me la sentirei di condannarlo.

La serie A è un campionato di seconda fascia che non ha i mezzi e le risorse per competere con i campionati di prima fascia e la Juventus non partirà mai tra le favorite in nessuna competizione europea.

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Del Piero ha sempre dichiarato che fosse stato per soldi non avrebbe passato la carriera a Torino. 

Il discorso per Yildiz dovrebbe essere più o meno lo stesso.

Agnelli diceva chi ama la Juventus si accontenta anche di un tozzo di pane. 

Gira tutto intorno a questo concetto.

Una cosa è certa, non esiste una Juventus vincente senza un n.10 formidabile.

Il giocatore che ti dà sempre l'impressione che non appena riceve la palla possa succedere qualcosa.

Yildiz in questo momento da questa sensazione.

 

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6 ore fa, Nyo82 ha scritto:

Del Piero ha sempre dichiarato che fosse stato per soldi non avrebbe passato la carriera a Torino. 

 

 

In quegli anni gli stipendi più alti li pagavano le squadre italiane:Juve ,cartonati,Parma e Lazio.Dove andava? Yidliz se arriva una squadra con 200 mln in mano fa le valigie e saluta.A quei prezzi è immorale non vendere un giocatore,anche perchè si può sempre  rompere o avere un infortunio serio e ti ritroveresti con un pugno di mosche in mano.

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13 minutes ago, JuveXXXLsempre said:

In quegli anni gli stipendi più alti li pagavano le squadre italiane:Juve ,cartonati,Parma e Lazio.Dove andava? 

Beh, io ricordo Bobo Vieri lasciarci per i miliardi dell'Atletico... Vero che all'epoca la forza contrattuale delle squadre italiane era notevole, ma i Top Team spagnoli e pure quelli inglesi (quest'ultimi da fine anni novanta in poi) sapevano fare offerte molto allettanti... e Ferguson ci provò piuttosto seriamente a portare Alex a Manchester.

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Vorrei che Yildiz cominciasse a tirare le punizioni dirette almeno dalla zona di centro sinistra, col tiro che ha sicuramente ne è in grado. Ormai non è più l'ultimo arrivato in rosa, si mettano gli altri in fila. 

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19 ore fa, Roger Keith Barret ha scritto:

Va detto che la coincidenza  è abbastanza curiosa

Anche la data è quasi la stessa

...e l'ultimo goal di quella partita fu praticamente identico all'ultimo goal di questa.

 

 

...a fine anno arrivò la champions in bacheca... sgrat 

 

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