stewie B e W

Fiorentina e Juventus sono entrambe squilibrate, chi in un modo chi in un altro.

Che vergogna Immobile con quel grandissimo pagliaccio di Trevisani che glissa in silenzio. Perché questo sei Trevisani, un clown.

Ma * * * stasera, e dai *

McKennie indecente.

Non sa cosa fare. Imbarazzante.

Eh però a sto punto ammonisci anche Cataldi. Siamo alle solite.

Colpa di chi continua a metterlo. Ex giocatore.

E in tutto ciò ci siamo pure sorbiti la lamentela ridicola di Ranieri. È la cosa che mi da più fastidio: c’è un errore che ci va contro e dobbiamo beccarci pure le lamentele degli avversari.

Si, servono tutte le componenti però in questo Bologna il valore aggiunto è Motta, ripeto. Il mio non vuole essere un principio assoluto, commento la situazione in sé. Alcuni buoni elementi, dirigenza capace e allenatore che è stato il quid in più portando una squadra costruita in maniera “solida” per un campionato tranquillo ad un probabile piazzamento in Champions. Questo è, il discorso di voler trarre conclusioni su “quanto vale un allenatore in generale” lo lascio ad altri onestamente, di principi assoluti non ne esistono, cosa che non vale per chi quando giocano city e Madrid e si affannano a dire che l’allenatore è solo un tizio che si presenta il giorno della partita che tanto poi ci pensano i giocatori e poi si trova a dover commentare un Bologna così.

È probabile, il Bologna per riconfermarsi avrebbe bisogno di avere continuità con Thiago Motta, ricalcando quello che ha fatto l’Atalanta con Gasperini.

Non so, forse sono io che mi spiego male: si, devono funzionare tutte le componenti, ma il Bologna è l’esempio lampante di come l’allenatore possa essere un valore aggiunto, non una mera componente ma un fattore, una figura che se sei da decimo posto si rimbocca le maniche e fa, disfa, lavora, prova. Senza Orsolini e Ferguson, due giocatori cardine, sono andati a sbancare l’Olimpico strapazzando la Roma.

Fa quanto meno sorridere questo volerla buttare in caciara sull’importanza del lavoro degli allenatori con un Bologna e con un Thiago Motta così. Poi, se qualsiasi cosa accada uno usa le evidenze del campo per avvalorare le proprie convinzioni, allora alzo le mani Magari se avesse vinto la Roma avresti detto “visto? Il grande Thiago Motta, poi in campo però ci vanno Dybala e Lukaku”. Comunque preferisco tornare in topic, e ribadisco che va bene Thiago Motta però deve essere messo nelle condizioni di fare quello che sa fare, va difeso e supportato. Lui o chi per lui.

Si ho capito ma quello è merito dell’allenatore. La dirigenza deve fare il suo aiutandolo, supportandolo, difendendolo, ma non è che alla rifinitura ci va Sartori con il fischietto in bocca.

Hai voglia ad avere Ziekzee bravo a darla negli spazi se poi quegli stessi spazi non vengono attaccati da 3-4 giocatori ogni volta. Uno solo ha la palla, la differenza la fa quello che fanno gli altri 21 (dieci anni fa avrei detto gli altri 19, ma ormai specialmente con la regola dei difensori che possono stare in area sui rinvii dal fondo contano anche i portieri, è un altro sport). È un concetto vecchio come il calcio.

Non ci capiamo proprio comunque. Il tuo teorema va a farsi friggere, senza offesa, nel momento in cui manca uno dei giocatori chiave (Ferguson) e neanche si nota la differenza, o quando Orsolini si siede in panchina e chi prende il suo posto non ti fa neanche accorgere che manca il secondo miglior realizzatore della squadra. Il Bologna è farina del sacco di Thiago Motta, che è stato senza dubbio aiutato dalla dirigenza e dalla scelta dei calciatori, ma è senza dubbio soprattutto merito del suo lavoro. L’esplosione di quei quattro giocatori, come dici tu, c’è stata perché è stato creato un collettivo capace di esaltare le qualità dei singoli coprendone i difetti. Thiago Motta è lì a dimostrare che l’allenatore non ha l’utilità di una sagoma per la barriera, come in molti vanno blaterando. Poi, sottolineo, bisognerà vedere se si riconfermerà in un altro contesto, più “grande”, cosa su cui io ho diverse perplessità.