momento momento momento...
Jordan ha trascorso i primi lunghi anni in una squadra penosa, ha tenuto duro, ha dovuto aspettare che crescessero e poi ha potuto vincere. Con quei compagni di squadra e contro team che sono entrati nella storia come i Lakers di Magic, i Celtics di Bird e poi anche i cattivissimi Pistons (praticamente tutti questi quintetti sono all of famer) nessuno sarebbe mai riuscito a fare di più. In un primo turno contro Boston fece quasi 50 di media, in una partita ne mise 63, eppure non bastò a evitare il 3-0.
Forse Boston era sul viale del tramonto ma Lakers e Pistons c'erano ancora (certo Divac non era Kareem) e, solo quando finalmente almeno un paio di compagni si sono sgrezzati (Grant e ovviamente Pippen) ha potuto vincere. Inoltre non è che finita l'era Lakers-Boston-Pistons l'Nba gli abbia steso il tappeto rosso e gli abbia detto: prego, vinci. Finita quell'epoca è arrivata quella dei grandi centri, dei bestioni che hanno fatto storia: Hakeem, Ewing, Robinson, Malone, Barkley e ancora Kemp, Mutombo fino ai giovani Tim, Shaq e Garnett. Quello era un basket totalmente diverso, con difese feroci e infinitamente più fisico dell'attuale, molte squadre stavano sui 90 punti di media fatti e concessi (ora son quasi tutte sopra i 110) ma lui ha continuato a metterne 30 a partita, lievitando ulteriormente nei playoff. Nel basket di adesso Jordan o un Lebron 28enne farebbero 30 punti a partita solo in penetrazione, e in quello di allora il buon Jimmy Butler (che in queste finals sembrava un carrarmato quando attaccava il ferro) girerebbe alla larga dall'area. Il secondo trittico di anelli è stato sicuramente più dominante, almeno a livello di regular season, ma specialmente le due finali con Utah sono state memorabili.
Lebron invece non ha tenuto duro, dopo 5 anni ha comprensibilmente deciso di cambiare aria (anche perché non gli era mai arrivato un Pippen) ma delle 4 finali di Miami, le due che han fatto storia non sono di certo quelle vinte. Perdere così male con quei Mavs e quegli Spurs (con tutto il rispetto) avendo in squadra James, Wade e Bosh nel pieno della carriera, è una macchia piuttosto pesante da togliere. Jordan quando ha potuto vincere ha sempre vinto, Lebron un paio di volte (specialmente contro Dallas) ha dolorosamente toppato. Dove secondo me Labron recupera prestigio e cancella la suddetta macchia, è nel ritorno a Cleveland. Lì sì che ha dimostrato di essere un leader e un trascinatore e finalmente con un "Pippen" o forse anche di più al suo fianco (leggi Irving) ha potuto vincere un anello individualmente davvero pesante. E le altre finali perse non sono di certo un'onta visto che contro quei Warriors già vincerne una è stata un'impresa pazzesca. La vittoria di quest'anno non ha ovviamente la portata epica di quella coi Cavs, ma d'altronde non è colpa sua se Bucks e Clippers hanno toppato, ma se il fisico gli regge (e mi pare che regga) potremo godercelo ancora per un po' in coppia con quell'altro mostro di Davis.