Da chi precisamente verrebbe visto come una barzelletta in un regime in cui tutte le voci non gradite sono state silenziate?
La TV di Stato russa raggiunge milioni di cittadini russi ogni giorno e se una voce fosse dissonante col potere sarebbe silenziata.
Quanto alla "russofobia" questo è precisamente l'argomento della propaganda del regime russo che vuole invertire le responsabilità di un'aggressione e di un genocidio e presentarsi come la vittima che non è.
E del resto che vittima sarebbe quella che dalla sua TV di Stato ha tanti altri che definiscono gli ucraini maiali, vermi, parassiti, satanisti, demoni o che proclamano che i bambini ucraini dovrebbero essere annegati, le loro case bruciate con le persone all'interno e che se ne dovrebbero uccidere un milione, cinque milioni, tutti o quando sostengono che non dovrebbero esistere affatto?
Tutti barzellettieri?
Il termine “russofobia”, poi, è una strategia volta a cambiare il centro della discussione, da una vera e propria guerra di aggressione ai sentimenti degli aggressori, sopprimendo così l’esistenza e l’esperienza delle persone aggredite, massacrate e violentate.
Continuate a fare gli splendidi come se uno conoscesse solo i Iacoboni o i Mentana e ignorasse chi il regime russo l'ha raccontato in tutte le sue oscene pieghe come Anna Politjkovskaja, Dmitri Muratov, Svetlana Alieksievic o Boris Nemtsov. Gente che per dire la verità o è due metri sotto terra o è dovuto andarsene.
Quelli che hanno raccontato anche di come quella "russofobia" sia solo il pretesto per intervenire laddove ci sono minoranze russe "da proteggere".
E' stato il pretesto per intervenire in Georgia. E' stato il pretesto per intervenire in Ucraina affidandosi a "Igor il fuciliere".
E' il pretesto con cui i più oltranzisti vorrebbero aggredire il Kazakstan piuttosto che i paesi baltici o la Moldavia.
E un pretesto esattamente come era un pretesto quello di Hitler per prendersi i Sudeti: stesso ribaltamento dei ruoli con l'aggressore che si presenta come vittima.
Sostenere di essere la vittima quando in realtà si è l’aggressore è essa stessa parte del crimine. I discorsi d’odio contro gli ucraini non fanno parte della difesa della Federazione russa o dei suoi cittadini. E’ un elemento dei crimini che il regime russo sta commettendo sul territorio ucraino.
Le dichiarazioni rilasciate dalla televisione di stato russa e da altri media statali, quindi, sono significative, non solo come espressione della politica russa, ma anche come segno di una motivazione genocida per la popolazione russa di fatto giustificando il genocidio (che è soprattutto, val la pena dirlo, di russofoni ad opera di un regime che sostiene di volerli tutelare).