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  1. Inter e Milan hanno ufficializzato l’acquisto di San Siro, con un comunicato congiunto. “FC Internazionale Milano e AC Milan rendono noto di aver siglato oggi l’atto di vendita con il Comune di Milano per l’acquisto della Grande Funzione Urbana San Siro, comprensiva dello stadio Meazza e dell’area circostante”, si legge nella nota. “La realizzazione del nuovo stadio e dell’intervento di rigenerazione urbana per l’area di San Siro rappresentano un nuovo capitolo per la città di Milano e per entrambi i Club. Questo importante traguardo riflette le ambizioni condivise da Inter e Milan e dalle rispettive proprietà, fondi gestiti da Oaktree e RedBird, per un successo sportivo a lungo termine e per un investimento che permetterà di creare valore a supporto della crescita sostenibile di entrambe le Società”. “I Club hanno affidato a Foster + Partners e MANICA il percorso progettuale e di sviluppo di un nuovo impianto di livello mondiale e del masterplan per l’area circostante. Lo stadio risponderà ai più alti standard internazionali ed è destinato a diventare una nuova icona architettonica per la città di Milano. Nell’ambito del progetto sorgerà un nuovo polo di eccellenza che rifletterà la vocazione sportiva e culturale del quartiere di San Siro e dell’intera città, rigenerando uno spazio urbano nel segno di innovazione, sostenibilità e accessibilità”. “L’operazione, perfezionata tramite la società Stadio San Siro S.p.A., è supportata da un finanziamento disposto dagli istituti bancari internazionali Goldman Sachs e J.P. Morgan in qualità di coordinatori principali, insieme ai partner bancari dei Club, Banco BPM e BPER Banca”, concludono le società. Fonte: Calcio&finanza
  2. Più ricavi dalle aree hospitality e prezzi dei biglietti accessibili per gli altri settori. È questa la strategia di Inter e Milan per quanto riguarda il nuovo San Siro, come spiegato dalle stesse società in un documento presentato nelle scorse settimane al Comune di Milano in cui hanno descritto il progetto del nuovo stadio. Nel documento, in particolare, si legge: AC Milan e FC Internazionale, da diversi anni, hanno avviato un progetto per la realizzazione di uno stadio all’avanguardia a Milano o nei comuni limitrofi. Il progetto attuale prevede: Capienza di 71.500 posti, con visibilità ottimale da ogni settore; Inclinazione degli spalti studiata per replicare l’atmosfera di San Siro; Contenimento dell’impatto acustico tramite interventi specifici; Percorsi ampi e razionali con punti ristoro, bar, ristoranti, aree merchandising; Spazi premium per hospitality ed eventi aziendali; Accessibilità universale in ogni settore; Parcheggi interrati sotto il podio per facilitare l’accesso; Spostamento e ricostruzione del Tunnel Patroclo; Realizzazione di ca 140.000 mq di verde, inclusi 52.000 mq di verde profondo; Uso di tecniche di costruzione moderne, ad alta efficienza energetica e sostenibili; Neutralità carbonica attraverso l’acquisto di “Carbon Credits” o attraverso altre formule consentite. «Da un punto di vista calcistico, il nuovo impianto sarà un vero e proprio simbolo per Milano, come già dimostrato da esperienze simili (Arsenal, Bayern Monaco, Tottenham, Real Madrid, Barcellona e Juventus); inoltre, consentirà di migliorare l’esperienza dei tifosi, attirando segmenti oggi sottorappresentati, e permetterà di incrementare i ricavi dei Club», proseguono Inter e Milan. «Grazie al museo e a servizi interni, il nuovo stadio continuerà a essere una destinazione e un luogo di aggregazione anche durante i giorni di non partita, rendendo lo stadio fruibile e “vivo” 365 giorni l’anno. Da un punto di vista collettivo e sociale, la realizzazione del progetto e la rifunzionalizzazione dello stadio G. Meazza di fatto apriranno tutti gli spazi interclusi del quartiere a quelli circostanti. Mentre l’insediamento di nuove destinazioni di terziario, ricettivo, sanitario-riabilitativo e commerciale, garantirà armonia ed equilibrio tra i nuovi edifici, favorendo la riorganizzazione del commercio urbano, dei servizi pubblici e privati». «Le nuove fonti di ricavo che verranno create dallo stadio nuovo includono: naming rights, nuovi pacchetti di sponsorizzazione, hospitality aziendale e nuove tipologie di prodotti premium, food & beverage all’interno dello stadio e merchandising. Inoltre, i 1.600 posti auto previsti sotto lo stadio valorizzeranno i pacchetti di hospitality che offriranno la comodità di arrivare direttamente all’interno della struttura in macchina». «L’aumento delle aree dedicate alla corporate hospitality e ai servizi premium contribuirà in modo significativo alla sostenibilità economica del progetto, consentendo al tempo stesso di mantenere un’offerta di biglietti a prezzi accessibili nei settori dedicati al pubblico generalista e alle famiglie, in linea con la vocazione popolare e inclusiva dello stadio», concludono Inter e Milan. Fonte: Calcio&Finanza QUANTO COSTERÀ? Quanto costerà il nuovo San Siro? Le cifre le mettono nero su bianco Inter e Milan, in un documento presentato nelle scorse settimane al Comune di Milano, in cui hanno descritto il progetto del nuovo stadio. Confermando inoltre le modalità con cui sarà finanziato il progetto, nel caso di via libera dal Consiglio Comunale. «Con la realizzazione del nuovo stadio le squadre si preparano ad affrontare il più importante investimento della loro storia con un budget complessivo, per la realizzazione dello stadio e l’acquisizione dei diritti edificatori della GFU , di circa €1,3 mld ai valori attuali (esclusi costi di bonifica, demolizione ed eventuali imprevisti). Questo numero rappresenta circa 1,5x il fatturato combinato delle due squadre. L’investimento sarà finanziato tramite una combinazione di equity e debito bancario. La componente di debito sarà reperita tramite strumenti finanziari tradizionali come prestiti bancari durante la costruzione e/o bond a lungo termine – con il rimborso garantito dai ricavi generati dallo stadio», si legge nel documento. In particolare, il costo è stimato pari a 1,29 miliardi di euro, così suddivisi: Comparto stadio: 811 milioni di euro (di cui 707 milioni per lo stadio e 104 milioni per infrastrutture e urbanizzazione); Centro energetico: 34 milioni di euro; Acquisto aree: 204 milioni di euro (tasse incluse); Allestimento stadio: 75 milioni di euro; Soft Costs: 160 milioni di euro; Carbon Credit: 7 milioni di euro; TOTALE: 1,29 miliardi di euro. Fonte: Calcio&Finanza
  3. L’ex proprietario del Milan Yonghong Li è ancora inseguito dai creditori. Secondo documenti ufficiali del Tribunale di Hong Kong consultati da Calcio e Finanza, infatti, l’uomo d’affari cinese è stato dichiarato in bancarotta lo scorso luglio per un debito non pagato da 280 milioni di dollari, con l’udienza per la procedura di liquidazione fissata il prossimo gennaio. Nel dettaglio, infatti, la decisione è arrivata lo scorso luglio al termine di un procedimento promosso da cinque fondi d’investimento con sede alle Isole Cayman, controllati indirettamente da China CITIC Financial AMC International Holding Limited, gruppo statale cinese quotato alla Borsa di Hong Kong. Al centro della vicenda vi è un debito di 289,17 milioni di dollari (circa 250 milioni di euro) riferito alla garanzia personale che Li aveva sottoscritto nel 2017 in favore dei fondi per l’emissione di bond da 150 milioni di dollari, attraverso cui venne finanziato l’acquisto del Milan da Fininvest. La società emittente dei bond era la Rossoneri Advance Co. Limited, una delle strutture offshore utilizzate da Li per controllare il club, per cui nei giorni scorsi è stata ufficialmente chiesta la liquidazione. Yonghong Li dichiarato fallito: la sentenza del Tribunale Secondo la sentenza, il Tribunale di Hong Kong – presieduto dalla giudice Linda Chan – ha respinto le contestazioni presentate dall’ex patron rossonero. Li aveva cercato di opporsi all’ordine di fallimento sostenendo da un lato che non gli fosse mai stata notificata una «valida richiesta di pagamento», e dall’altro che l’importo del debito fosse stato calcolato in modo errato. Il tribunale ha ritenuto entrambe le argomentazioni «prive di fondamento», sottolineando che «la garanzia firmata da Li prevedeva una responsabilità «come debitore principale», dunque non subordinata ad alcuna richiesta scritta. Anche eventuali discrepanze nei calcoli degli interessi o nei pagamenti già effettuati – spiegano i giudici – non intaccano la sostanza della vicenda: il debito rimane ampiamente superiore ai 160 milioni di dollari, e il debitore non ha dimostrato di avere i mezzi per onorarlo. «La Corte – si legge nel provvedimento – non ravvisa alcuna disputa autentica o sostanziale sul debito. Il signor Li Yonghong è insolvente e non vi è alcuna ingiustizia nel dichiararne il fallimento». Da qui è nata così la richiesta di liquidazione per la Rossoneri Advance Co. Limited, una delle holding con sede nelle Isole Vergini Britanniche attraverso cui Li controllava il Milan. La holding in particolare è stata posta in liquidazione nei giorni scorsi su istanza del creditore General Fantasy Limited. Secondo i registri del portale giudiziario di Hong Kong, l’udienza per la liquidazione ufficiale della società è fissata per prossimo gennaio. Fonte: Calcio&Finanza
  4. Lo scorso febbraio, il Milan ha annunciato di avere raggiunto un accordo con Bitpanda come nuovo retrosponsor di maglia. L’intesa – che secondo indiscrezioni vale intorno ai 5 milioni a stagione – ha consentito alla società di apporre il proprio brand sul retro della divisa rossonera per il resto della stagione 2024/25 e per la stagione 2025/26. Quello con Bitpanda è un accordo che ne ha rimpiazzato un altro che il Milan aveva siglato, ma che di fatto non si è poi concretizzato secondo i termini originari: quello con la Repubblica Democratica del Congo. Come si legge nel fascicolo di bilancio del club rossonero, «in data 31 gennaio 2025 AC Milan ha interrotto un contratto di sponsorizzazione con il Governo della Repubblica Democratica del Congo (“RDC”) il quale prevedeva, dietro pagamento in via anticipata e in un’unica soluzione di un corrispettivo, la concessione da AC Milan a RDC di un pacchetto di diritti di sponsorizzazione tra cui l’inserimento del brand di RDC sul retro della maglia della prima squadra maschile del Milan per tutte le partite di campionato di Serie A e le coppe italiane». Nonostante l’intesa, «il contratto in questione è stato risolto da AC Milan a seguito del mancato pagamento da parte di RDC del corrispettivo dovuto, e AC Milan ha promosso un arbitrato per l’ottenimento dei danni subiti dalla interruzione del contratto». Risoluzione che, come detto in precedenza, ha portato poi all’intesa con Bitpanda per quello spazio sulla maglia. Il rapporto con la Repubblica Democratica del Congo è comunque proseguito sotto forma alternativa, perché «nel mese di maggio 2025 le parti hanno una nuova intesa, che ha portato alla temporanea sospensione del procedimento arbitrale a fronte del pagamento di un corrispettivo a tale fine a favore di AC Milan, e alla conclusione di un nuovo contratto di sponsorizzazione di durata triennale con il quale AC Milan ha messo a disposizione dello sponsor asset e servizi (diritti di sponsorizzazione) differenti rispetto a quelli concessi con il primo contratto di sponsorizzazione». Attualmente, il logo “DRC” compare sulle giacche che i calciatori indossano in panchina durante le partite del Milan. Fonte: Calcio&Finanza
  5. Theo Hernandez è pronto ad accettare il trasferimento in Arabia Saudita all'Al-Hilal allenato dall'ex interista Simone Inzaghi e a salutare il Milan, già a caccia di un suo erede sul mercato. E pensare che i rossoneri avevano già in casa un terzino sinistro di livello: Milos Kerkez, ora destinato a trasferirsi dal Bournemouth al Liverpool per 40 milioni di sterline (circa 46,8 milioni di euro). Oltre 17 volte tanto rispetto ai 2,7 milioni di euro incassati dal Milan nel mercato invernale del 2022, quando il nazionale ungherese (arrivato nella squadra Primavera rossonera un anno prima dall'ETO FC Gyor per 200 mila euro) fu ceduto al club olandese dell'AZ Alkmaar. Che un anno e mezzo dopo, nell'estate del 2023, lo rivendette per 17,87 milioni di euro al Bournemouth. Con cui nell'ultima stagione ha segnato 2 goal e servito 6 assist in 41 presenze. Kerkez al Milan collezionò 32 presenze con la Primavera, senza mai giocare in prima squadra: allora il classe 2003 aveva 18 anni. Il prossimo 7 novembre ne compirà 22 e sarà già in maglia Reds, infatti oggi ha superato le visite mediche e ha firmato un contratto col Liverpool. Intanto il Bournemouth del ds Tiago Pinto (ex Roma) lo sostituisce con il francese Adrien Truffert (classe 2001), in arrivo dal Rennes. Fonte: Calciomercato.com
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