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A 30 anni dalla strage di Bruxelles: noi non dimentichiamo: 29/5/1985 - 29/5/2015. Nel ricordo dei nostri 39 angeli dell'Heysel

Post in rilievo

io ero un bambino e ricordo benissimo che guardando la tv mi si gelava il sangue,ancora oggi nn riesco a vedere qualsiasi servizio senza provare disagio

+ 39

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Mi viene sempre in mente che al rigore di Jugovic non ho affatto esultato, ma ho pianto come un bambino pensando che quella coppa fosse in memoria per quelle persone.

 

Come sarebbe bello rivincerla a distanza di 30 anni da quella tragedia, sarebbe bellissimo ricordare il trentennale così.....

 

In ogni caso non dimenticherò mai

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Sono tre-quatteo giorni che piango. Avrò visto una decina di volte il documentario di repubblica. La cosa più triste è leggere le solite inutili discquisizioni sulla legittimità della Coppa nella nostra bacheca o del rigore fuori area. Come se fossero le cose davvero importanti.

 

Eterna memoria per quella povera gente morta in un modo tremendo ed assurdo. Un abbraccio ai parenti.

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Pace! Pace!

Non è morto e non dorme,

si è svegliato dal sogno della vita

siamo noi che persi in tempestose visioni

teniamo coi fantasmi un’inutile lotta

e in folle ipnosi affondiamo il coltello

del nostro spirito in nulla invulnerabili”.

(Shelley)

 

Solo silenzio e rispetto.

 

39 ANGELI SEMPRE CON NOI!

 

 

Ho voluto vedere ieri il documentario della Repubblica sul 29 Maggio 1985.

Ci sono poche date della mia vita che ricordo nitidamente una è questa l'altra è il 6 Dicembre 2010 , giorno in cui è nata mia figlia. Una trasuda morte l'altra vita ed insieme mi accompagnano nei miei giorni .

Il mio 29 Maggio 1985 in realtà era iniziato il 28 partendo da Arezzo città che ha pianto Roberto Lorentini e la cara Giuseppina Conti mia compagna di liceo . Il 28 dunque da Arezzo passando per Firenze punto di raccolta del nostro pullman ci incamminavamo verso la prima tappa Strasburgo per il pernottamento, sul bus i soliti discorsi , chi aveva sognato la partita convinto che avremmo vinto per 2 a 1 con gol di Boniek e Rossi, chi come me rigorosamente era partito con tutti e tre i giornali sportivi sottobraccio, rito compiutosi anche l'anno prima andando verso Basilea per la finale di coppa delle coppe, e i soliti svitati dell'ultima fila che avevano fatto a botte con i tifosi viola all'ultimo fiorentina - Juventus.

Non sapevo in che settore avessimo posto , avevo 14 anni , non m'interessava dove avrei visto Michel alzare la Coppa , volevo solo essere li ovunque ci fosse un posto per vederla, mio padre si e continuava a chiedersi come fosse possibile che ci avessero venduto dei posti cosi a contatto con gli inglesi .

Una delle cose che ricordo di più è il pranzo in Belgio il 29 , una festa con canti , cori e allegria , il miglior pre partita di tutte le finali che ho visto e la strada dal paese di periferia in cui era l'albergo , con una vegetazione di un verde da riempirti gli occhi e la mente di pace.....impossibile pensare all'inferno che ci aspettava.

Alle 14,00 del 29 Maggio 1985 sul cammino che ci portava dalla zona bus alla curva Z ho iniziato ad avere paura , la paura che hanno i ragazzini , quella che ti fa dire " papa portami a casa non ci voglio stare qui, non importa se gioca Platini,portami via" ; eravamo in mezzo a loro, ubriachi e fatti di droga ovunque senza nemmeno un gendarme tra noi e loro,ci urlavano dietro barcollando e continuavano a passare ai tifosi dentro lo stadio casse di birra, non ne avevano abbastanza anche se puzzavano di birra e sudore , un odore acre che ancora oggi non riesco ad estirpare dalle narici e dal mio cervello....pervade ogni mio ricordo. Le tre ore che passarono tra le 14 e le 17 ora in cui decidemmo di entrare furono di discussione, mio padre non voleva portarmi dentro ed io atterrito ma deciso a non fare la figura del fifone mi ero convinto che se stavamo tutti insieme dentro non poteva succedere niente, gli altri che erano con noi continuavano a dire " siamo arrivati fino a qui e rinunciamo ? la diamo vinta a questa manica di drogati e ubriaconi?" Nessuno di noi poteva solo immaginare in che condizioni era lo stadio e a cosa poteva spingersi l'umana bestialità ed entrammo da quella porticina , grande come la porta del bagno di casa mia.

Non so descrivere il terrore che provai quando vidi quell'inferno caldo e maleodorante ,nella parte degli Hooligans migliaia di persone stipate come sardine quasi non avevano spazio per respirare e continuavano a bere ed a desiderare i posti vuoti dalla nostra parte ,bloccati solo da una rete metallica di carta velina, nel nostro settore ancora prima delle cariche , tutti quelli che entravano si posizionavano naturalmente verso quel maledetto muro per stare il più lontano possibile dai tifosi inglesi, lupi rossi che puntavano agnelli bianconeri questa era la situazione.

Chiesi più volte a mio padre di stare sotto muro , di mettere gente tra noi e loro , ma non volle sentire ragione "ti ho potato dentro "disse " adesso fai come dico io, se succede qualcosa devo potere avere spazio per difenderti "

Difendermi da cosa mi chiedevo ,possibile che possano venire di qua senza che la polizia faccia niente?

Ci posizioniamo al centro , c'è il vuoto , siamo soli in faccia agli inglesi , penso tra me che mio padre è impazzito , facciamo delle foto mentre iniziano a volare sparuti , ogni tanto bottiglie e pezzi di gradoni di uno stadio vergognoso, tanto che il mio Cibali era il Bernabeu a confronto.

Escono i calciatori , saggiano il terreno , sotto l'altra curva tutta italiana c'è la Juve ,un boato e le bandiere al vento mi calmano un po ma vedo Rush e Grobbelar incitare la folla sotto la nostra curva , e la curva giallorossa eccitarsi e cantare come se stesse per scendere in battaglia....ed ho di nuovo terrore, "papa usciamo ti prego " sono le ultime parole che ricordo prima della prima carica , ricordo solo di aver sentito una stretta potente al braccio , una forza che mi trascinava verso la recinzione ed un silenzio assordante nella mia testa , il rumore , le urla , i pianti e quel maledetto odore acre erano così potenti che dentro di me avevano fatto il vuoto assoluto , silenzio e prato verde per 10 lunghissimi minuti in cui ho perso mio padre , fino a che non l'ho visto comparire .

Nell'unico istante in cui ho odiato la mia squadra del cuore , giunti dall'altra parte dello stadio ho strappato per la rabbia la mia sciarpa in due per tutta la sua lunghezza . Da quel momento in poi non ricordo più niente , ho rimosso la ricerca disperata di un telefono, la ricerca disperata dei dispersi , il ritorno a casa....ricordo solo che al nostro arrivo a Firenze alla stazione dei pullman per terra trovammo scritto "39 GOBBI IN MENO" , ho cancellato quella città non ci sono più tornato sebbene ami moltissimo la Toscana dove ho passato 10 anni della mia vita.

E ricordo il funerale di Giuseppina ,con tutta la scuola . Lei c'è sempre con me ,ogni sera prima di dormire ed ogni giorno quando mi sveglio penso che mi dispiace , che avrei voluto vivesse la sua vita perchè non sono meritevole di esserle sopravvissuto quel giorno.

Oggi sarà un giorno molto duro per me , trascorrerò una parte di questo giorno con l'uomo che ha salvato la mia vita dopo avermela data , loro saranno tutti con noi , come lo sono sempre da 30 anni e spero che un giorno possano avere dagli altri tutto il rispetto che meritano , come io rispetto e ricordo con cordoglio i morti di Superga, così come quelli di Sheffield altrimenti saranno davvero morti invano....

 

Per sempre con noi +39

 

Seppur virtualmente, ti abbraccio forte.

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Terribile tragedia causata dalla violenza cieca e dall'idiozia.

Nessuno dovrà mai dimenticare queste vittime innocenti.

Un abbraccio ai fratelli che hanno vissuto quelle ore terribili e che qui hanno raccontato con estrema efficacia.

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Ho voluto vedere ieri il documentario della Repubblica sul 29 Maggio 1985.

Ci sono poche date della mia vita che ricordo nitidamente una è questa l'altra è il 6 Dicembre 2010 , giorno in cui è nata mia figlia. Una trasuda morte l'altra vita ed insieme mi accompagnano nei miei giorni .

Il mio 29 Maggio 1985 in realtà era iniziato il 28 partendo da Arezzo città che ha pianto Roberto Lorentini e la cara Giuseppina Conti mia compagna di liceo . Il 28 dunque da Arezzo passando per Firenze punto di raccolta del nostro pullman ci incamminavamo verso la prima tappa Strasburgo per il pernottamento, sul bus i soliti discorsi , chi aveva sognato la partita convinto che avremmo vinto per 2 a 1 con gol di Boniek e Rossi, chi come me rigorosamente era partito con tutti e tre i giornali sportivi sottobraccio, rito compiutosi anche l'anno prima andando verso Basilea per la finale di coppa delle coppe, e i soliti svitati dell'ultima fila che avevano fatto a botte con i tifosi viola all'ultimo fiorentina - Juventus.

Non sapevo in che settore avessimo posto , avevo 14 anni , non m'interessava dove avrei visto Michel alzare la Coppa , volevo solo essere li ovunque ci fosse un posto per vederla, mio padre si e continuava a chiedersi come fosse possibile che ci avessero venduto dei posti cosi a contatto con gli inglesi .

Una delle cose che ricordo di più è il pranzo in Belgio il 29 , una festa con canti , cori e allegria , il miglior pre partita di tutte le finali che ho visto e la strada dal paese di periferia in cui era l'albergo , con una vegetazione di un verde da riempirti gli occhi e la mente di pace.....impossibile pensare all'inferno che ci aspettava.

Alle 14,00 del 29 Maggio 1985 sul cammino che ci portava dalla zona bus alla curva Z ho iniziato ad avere paura , la paura che hanno i ragazzini , quella che ti fa dire " papa portami a casa non ci voglio stare qui, non importa se gioca Platini,portami via" ; eravamo in mezzo a loro, ubriachi e fatti di droga ovunque senza nemmeno un gendarme tra noi e loro,ci urlavano dietro barcollando e continuavano a passare ai tifosi dentro lo stadio casse di birra, non ne avevano abbastanza anche se puzzavano di birra e sudore , un odore acre che ancora oggi non riesco ad estirpare dalle narici e dal mio cervello....pervade ogni mio ricordo. Le tre ore che passarono tra le 14 e le 17 ora in cui decidemmo di entrare furono di discussione, mio padre non voleva portarmi dentro ed io atterrito ma deciso a non fare la figura del fifone mi ero convinto che se stavamo tutti insieme dentro non poteva succedere niente, gli altri che erano con noi continuavano a dire  " siamo arrivati fino a qui e rinunciamo ? la diamo vinta a questa manica di drogati e ubriaconi?" Nessuno di noi poteva solo immaginare in che condizioni era lo stadio e a cosa poteva spingersi l'umana bestialità ed entrammo da quella porticina , grande come la porta del bagno di casa mia.

Non so descrivere il terrore che provai quando vidi quell'inferno caldo e maleodorante ,nella parte degli Hooligans migliaia di persone stipate come sardine quasi non avevano spazio per respirare e continuavano a bere ed a desiderare i posti vuoti dalla nostra parte ,bloccati solo da una rete metallica di carta velina, nel nostro settore ancora prima delle cariche , tutti quelli che entravano si posizionavano naturalmente verso quel maledetto muro per stare il più lontano possibile dai tifosi inglesi, lupi rossi che puntavano agnelli bianconeri questa era la situazione.

Chiesi più volte a mio padre di stare sotto muro , di mettere gente tra noi e loro , ma non volle sentire ragione "ti ho potato dentro "disse " adesso fai come dico io, se succede qualcosa devo potere avere spazio per difenderti "

Difendermi da cosa mi chiedevo ,possibile che possano venire di qua senza che la polizia faccia niente?

Ci posizioniamo al centro , c'è il vuoto , siamo soli in faccia agli inglesi , penso tra me che mio padre è impazzito , facciamo delle foto mentre iniziano a volare sparuti , ogni tanto bottiglie e pezzi di gradoni di uno stadio vergognoso, tanto che il mio Cibali era il Bernabeu a confronto.

Escono i calciatori , saggiano il terreno , sotto l'altra curva tutta italiana c'è la Juve ,un boato e le bandiere al vento mi calmano un po ma vedo Rush e Grobbelar incitare la folla sotto la nostra curva , e la curva giallorossa eccitarsi e cantare come se stesse per scendere in battaglia....ed ho di nuovo terrore, "papa usciamo ti prego " sono le ultime parole che ricordo prima della prima carica , ricordo solo di aver sentito una stretta potente al braccio , una forza che mi trascinava verso la recinzione ed un silenzio assordante nella mia testa , il rumore , le urla , i pianti e quel maledetto odore acre erano così potenti che dentro di me avevano fatto il vuoto assoluto , silenzio e prato verde per 10 lunghissimi minuti in cui ho perso mio padre , fino a che non l'ho visto comparire .

Nell'unico istante in cui ho odiato la mia squadra del cuore , giunti dall'altra parte dello stadio ho strappato per la rabbia la mia sciarpa in due per tutta la sua lunghezza . Da quel momento in poi non ricordo più niente , ho rimosso la ricerca disperata di un telefono, la ricerca disperata dei dispersi , il ritorno a casa....ricordo solo che al nostro arrivo a Firenze alla stazione dei pullman per terra trovammo scritto "39 GOBBI IN MENO" , ho cancellato quella città non ci sono più tornato sebbene ami moltissimo la Toscana dove ho passato 10 anni della mia vita.

E ricordo il funerale di Giuseppina ,con tutta la scuola . Lei c'è sempre con me ,ogni sera prima di dormire ed ogni giorno quando mi sveglio penso che mi dispiace , che avrei voluto vivesse la sua vita perchè non sono meritevole di esserle sopravvissuto quel giorno.

Oggi sarà un giorno molto duro per me , trascorrerò una parte di questo giorno con l'uomo che ha salvato la mia vita dopo avermela data , loro saranno tutti con noi , come lo sono sempre da 30 anni e spero che un giorno possano avere dagli altri tutto il rispetto che meritano , come io rispetto e ricordo con cordoglio i morti di Superga, così come quelli di Sheffield altrimenti saranno davvero morti invano....

 

Per sempre con noi +39

 

posso solo abbracciarti virtualmente, ho gli occhi lucidi....

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Ho voluto vedere ieri il documentario della Repubblica sul 29 Maggio 1985.

Ci sono poche date della mia vita che ricordo nitidamente una è questa l'altra è il 6 Dicembre 2010 , giorno in cui è nata mia figlia. Una trasuda morte l'altra vita ed insieme mi accompagnano nei miei giorni .

Il mio 29 Maggio 1985 in realtà era iniziato il 28 partendo da Arezzo città che ha pianto Roberto Lorentini e la cara Giuseppina Conti mia compagna di liceo . Il 28 dunque da Arezzo passando per Firenze punto di raccolta del nostro pullman ci incamminavamo verso la prima tappa Strasburgo per il pernottamento, sul bus i soliti discorsi , chi aveva sognato la partita convinto che avremmo vinto per 2 a 1 con gol di Boniek e Rossi, chi come me rigorosamente era partito con tutti e tre i giornali sportivi sottobraccio, rito compiutosi anche l'anno prima andando verso Basilea per la finale di coppa delle coppe, e i soliti svitati dell'ultima fila che avevano fatto a botte con i tifosi viola all'ultimo fiorentina - Juventus.

Non sapevo in che settore avessimo posto , avevo 14 anni , non m'interessava dove avrei visto Michel alzare la Coppa , volevo solo essere li ovunque ci fosse un posto per vederla, mio padre si e continuava a chiedersi come fosse possibile che ci avessero venduto dei posti cosi a contatto con gli inglesi .

Una delle cose che ricordo di più è il pranzo in Belgio il 29 , una festa con canti , cori e allegria , il miglior pre partita di tutte le finali che ho visto e la strada dal paese di periferia in cui era l'albergo , con una vegetazione di un verde da riempirti gli occhi e la mente di pace.....impossibile pensare all'inferno che ci aspettava.

Alle 14,00 del 29 Maggio 1985 sul cammino che ci portava dalla zona bus alla curva Z ho iniziato ad avere paura , la paura che hanno i ragazzini , quella che ti fa dire " papa portami a casa non ci voglio stare qui, non importa se gioca Platini,portami via" ; eravamo in mezzo a loro, ubriachi e fatti di droga ovunque senza nemmeno un gendarme tra noi e loro,ci urlavano dietro barcollando e continuavano a passare ai tifosi dentro lo stadio casse di birra, non ne avevano abbastanza anche se puzzavano di birra e sudore , un odore acre che ancora oggi non riesco ad estirpare dalle narici e dal mio cervello....pervade ogni mio ricordo. Le tre ore che passarono tra le 14 e le 17 ora in cui decidemmo di entrare furono di discussione, mio padre non voleva portarmi dentro ed io atterrito ma deciso a non fare la figura del fifone mi ero convinto che se stavamo tutti insieme dentro non poteva succedere niente, gli altri che erano con noi continuavano a dire " siamo arrivati fino a qui e rinunciamo ? la diamo vinta a questa manica di drogati e ubriaconi?" Nessuno di noi poteva solo immaginare in che condizioni era lo stadio e a cosa poteva spingersi l'umana bestialità ed entrammo da quella porticina , grande come la porta del bagno di casa mia.

Non so descrivere il terrore che provai quando vidi quell'inferno caldo e maleodorante ,nella parte degli Hooligans migliaia di persone stipate come sardine quasi non avevano spazio per respirare e continuavano a bere ed a desiderare i posti vuoti dalla nostra parte ,bloccati solo da una rete metallica di carta velina, nel nostro settore ancora prima delle cariche , tutti quelli che entravano si posizionavano naturalmente verso quel maledetto muro per stare il più lontano possibile dai tifosi inglesi, lupi rossi che puntavano agnelli bianconeri questa era la situazione.

Chiesi più volte a mio padre di stare sotto muro , di mettere gente tra noi e loro , ma non volle sentire ragione "ti ho potato dentro "disse " adesso fai come dico io, se succede qualcosa devo potere avere spazio per difenderti "

Difendermi da cosa mi chiedevo ,possibile che possano venire di qua senza che la polizia faccia niente?

Ci posizioniamo al centro , c'è il vuoto , siamo soli in faccia agli inglesi , penso tra me che mio padre è impazzito , facciamo delle foto mentre iniziano a volare sparuti , ogni tanto bottiglie e pezzi di gradoni di uno stadio vergognoso, tanto che il mio Cibali era il Bernabeu a confronto.

Escono i calciatori , saggiano il terreno , sotto l'altra curva tutta italiana c'è la Juve ,un boato e le bandiere al vento mi calmano un po ma vedo Rush e Grobbelar incitare la folla sotto la nostra curva , e la curva giallorossa eccitarsi e cantare come se stesse per scendere in battaglia....ed ho di nuovo terrore, "papa usciamo ti prego " sono le ultime parole che ricordo prima della prima carica , ricordo solo di aver sentito una stretta potente al braccio , una forza che mi trascinava verso la recinzione ed un silenzio assordante nella mia testa , il rumore , le urla , i pianti e quel maledetto odore acre erano così potenti che dentro di me avevano fatto il vuoto assoluto , silenzio e prato verde per 10 lunghissimi minuti in cui ho perso mio padre , fino a che non l'ho visto comparire .

Nell'unico istante in cui ho odiato la mia squadra del cuore , giunti dall'altra parte dello stadio ho strappato per la rabbia la mia sciarpa in due per tutta la sua lunghezza . Da quel momento in poi non ricordo più niente , ho rimosso la ricerca disperata di un telefono, la ricerca disperata dei dispersi , il ritorno a casa....ricordo solo che al nostro arrivo a Firenze alla stazione dei pullman per terra trovammo scritto "39 GOBBI IN MENO" , ho cancellato quella città non ci sono più tornato sebbene ami moltissimo la Toscana dove ho passato 10 anni della mia vita.

E ricordo il funerale di Giuseppina ,con tutta la scuola . Lei c'è sempre con me ,ogni sera prima di dormire ed ogni giorno quando mi sveglio penso che mi dispiace , che avrei voluto vivesse la sua vita perchè non sono meritevole di esserle sopravvissuto quel giorno.

Oggi sarà un giorno molto duro per me , trascorrerò una parte di questo giorno con l'uomo che ha salvato la mia vita dopo avermela data , loro saranno tutti con noi , come lo sono sempre da 30 anni e spero che un giorno possano avere dagli altri tutto il rispetto che meritano , come io rispetto e ricordo con cordoglio i morti di Superga, così come quelli di Sheffield altrimenti saranno davvero morti invano....

 

Per sempre con noi +39

 

Io sono giovane e nell'85 probabilmente non ero neanche nei progetti dei miei genitori, sono juventino da sempre eppure, fino ad oggi ho sentito l'heysel come qualcosa di lontano, di un altro tempo, un altro mondo. Non ero mai riuscito a capire veramente cosa sia stato quell'inferno e quella sofferenza.

Quest'anno grazie anche alla mia voglia di informarmi ho visto il documentario di Repubblica, ho letto articoli e testimonianze e ho realizzato veramente a pieno il significato e l'enormità di questa tragedia.

 

Volevo ringraziarti per aver trovato la forza di scrivere queste righe, per avermi(ci) reso partecipe di un dolore che tutti noi juventini dovremmo comprendere e condividere perché siamo legati da questa passione incancellabile, perché ogni persona che quel giorno era allo stadio rappresenta noi, con la nostra voglia di seguire sempre la nostra amata Juventus e la passione per il calcio.

 

Un abbraccio sincero,

Lorenzo

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Ciao ragazzi , ieri sera ho seguito su sky un monologo triste , commovente di un noto giornalista che per me tanto noto non è, per questo volevo sapere se qualcuno lo ha visto e sarebbe così gentile da dirmi come si chiama ho solo tanta voglia di ringraziarlo.

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Oggi sono 30 anni, ma sembra tutto sia accaduto non più tardi di ieri. Tanto è ancora impresso nella mia memoria quel giorno infausto. Giorno che non ho dimenticato e mai dimenticherò.

Sarete sempre nel mio cuore.

 

R.I.P.

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