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29 MAGGIO 1985

"God save Juventus": lo ha già fatto in passato e speriamo che quell'angoscia, "il bianconero e il granata" miscelati sotto un'unica bandiera, non si palesi mai più

Post in rilievo

Eh sì, cari fratelli bianconeri, altro che " God save the Queen " .

 

Anche perchè, sebbene in misura assai contenuta, nella Gloriosa Storia della nostra Juve Storia ci siano stati periodi, momenti ed eventi che,

 (come nel caso specifico che ora andremo ad esaminare ) in maniera più o meno manifesta e/o consapevole, hanno rischiato di

assurgere al ruolo di veri e propri machiavellici, deflagranti ed autolesionistici intenti ( che qualora fossero stati realizzati, avrebbero potuto  

generare effetti collaterali devastanti ) di tutto ciò che fin dal lontano 1897 aveva contribuito ad esaltare le Ineguagliate, Innate e Nobili Doti 

di quello che all'inizio di quella splendida avventura fu lo " Sport Club Juventus " .. e che in seguito diverrà .. " Foot-Ball Club Juventus ", 

al giorno d'oggi, nella migliore delle ipotesi,  di quella Juventus non vi sarebbe più traccia alcuna, tranne, forse, un vago retaggio mentale

sedimentato nel cuore, nell'anima, nella mente di chi, della " Vecchia Signora ", non può fare a meno, così come non può fare a meno

dell'ossigeno per vivere.

 

E nel momento del bisogno il " Buon God ", quello che vede e che ( a volte ) a tutto provvede, quello che, con ogni probabilità, se un giorno

dovesse tornare tra noi comuni mortali, non avrebbe remora alcuna a pubblicamente manifestare la sua " Fede ... Bianconera ", in un paio

di occasioni intervenne a " Gamba tesa " per riportare, chi di dovere, a più saggi propositi onde evitare che, un vero e proprio scempio, si 

perpetrasse a danno di un' Incolpevole Nobildonna, ai più nota con il signorile appellativo di " VECCHIA SIGNORA ". E sebbene essa non sia

mai assurta al ruolo di " Regina d'Inghilterra ", in compenso .. da sempre, così come ancora al giorno d'oggi recita il sito Ufficiale della

F.I.F.A., così viene magnificata e celebrata ...  .ehm

 «In the history of football, Juventus is a club without compare.»     .juve      «Nella storia del calcio la Juventus è un club senza paragoni.» 

 

Dopo questa questa doverosa premessa eccoci ora a quello che fu il surreale ( che per " Grazia Ricevuta " non andò mai a buon fine ) " Motivo del Contendere " ... .ehm

 

INCREDIBILE MA VERO  .. ANDANDO CONTRO TUTTE LE " LEGGI DELLA NATURA  E DEL BUON SENSO " .. CI FU CHI ARRIVO' A PERORARE UN QUALCOSA

DI ANCOR PIU' MENTALMENTE E FISICAMENTE " URTICANTE " RISPETTO AD UN " INCESTO " .. E CIOE' : UNA " FUSIONE " CON IL TORINO !

 

Siamo a metà anni 50, la Juve è reduce da 5 Campionati più che onorevoli .... .ehm

 

- 1949/50 - 1° Posto 

- 1950/51 - 3° Posto

- 1951/52 - 1° Posto

- 1952/53 - 2° Posto

- 1953/54 - 2° Posto 

 

 

ai quali seguono 3 Campionati di tutt'altro rango sportivo che così possono essere estremamente riassunti  .... .ehm

 

- 1954/55 - 7° Posto - Campionato anonimo e/o da appagato comprimario - Il 18 Settembre del 1954 Gianni Agnelli dà le dimissioni da 

Presidente della Juventus ( si parla di questioni da collocare in ambito " lavorativo " ma non solo ) e la gestione del Club Bianconero

viene affidata al trio : Craveri-Cravetto-Giustiniani ! 

 

E' un giorno triste peri colori bianconeri anche perchè la discordia serpeggia tra gli stessi dirigenti. Il figlio di Edoardo ne è così

consapevole da ravvivare egli stesso la speranza, contemporaneamente però calando un colpo di frusta.

Quando CRAVERI gli si rivolge accorato chiedendogli : " Senza Agnelli non può essere mai la .. JUVENTUS .. e adesso che ne sarà ? "

La sua risposta è da scolpire : " La famiglia Agnelli sarà sempre rappresentata in Consiglio da mio fratello UMBERTO che, purtroppo,

non può ancora assumere la presidenza perchè quest'anno dovrà assolvere al servizio militare. Credo però che queste sia anche le

condizioni ottimali per consentirvi di far valere il vostro senso di responsabilità. Va bene la famiglia AGNELLI, ma nulla si ottiene

senza una cooperazione armoniosa. "

 

Lo sgradevole presentimento che detta queste parole all'Avvocato, viene purtroppo seguito da una stagione di decadenza impensabile

perchè ferisce il Club Juventino sotto l'aspetto non solo sportivo ( viene perfino conosciuto l'assillo della lotta per non retrocedere, ma

anche quello morale in quanto, nel corso della stagione calcistica, per ben due volte i giocatori minacciano l'ammutinamento ).

Ma sarà proprio questo sbandamento ad affrettare il ritorno della " Dinastia " che riprenderà il comando addirittura in " divisa ", con una

uniforme insolita, suggestiva: quella di un ventenne sottotenente di cavalleria .. e cioè .. UMBERTO AGNELLI . ( Mario Pennacchia )

 

 

 

 

In quella stagione calcistica avvenne un episodio che la dice assai lunga sull'atmosfera non proprio da " Juventus " che si respirava 

nell'ambiente in generale e nella squadra in maniera particolare

alla vigilia del match INTER - JUVENTUS del 12 Dicembre 1954, tutta la squadra, eccezion fatta per Montico e Bronèe, per una questione legata

a " premi " stabiliti in precedenza e non ancora ricevuti, si rifiutò di raggiungere Milano . Insomma, una sorta di sciopero. Situazione che definire

assurda ed imbarazzante è un vero e proprio eufemismo . Alla Domenica mattina, solo grazie alla tenace e convincente mediazione del grande

Giampiero Combi, la squadra decise di partire ... anche se, così narra Giampiero Boniperti, nella notte molti giocatori si dedicarono ad abbondanti

libagioni .. ma .. nonostante questo burrascoso ed insolito antefatto, la Juve vinse per 1-2 . Ovviamente, i premi, vennero in seguito elargiti.

 

Tuttavia i tifosi, insoddisfatti in generale per la gestione della Società e per gli scarsi risultati ottenuti, a chiare lettere fecero capire che volevano,

fortissimamente volevano, il ritorno di un Agnelli ai vertici del Club . Ciò avvenne nel Novembre del 1955 con la " Reggenza Societaria " del Club ( era

impegnato con la Leva Militare ) da parte di Umberto Agnelli, il quale, in seguito salirà ai vertici della Juve nella veste di Presidente . 

 

- 1955/56 -  12° Posto - Allenatore Sandro Puppo - Molti erano i giovani in quella squadra, tant'è che venne soprannominata la " Juventus dei puppanti " -

Stagione assai complessa che vide una partenza non all'altezza del blasone bianconero, un successivo buon recupero, ed un girone di ritorno assai

tribolato che portò la squadra a " respirare i fetori " della zona retrocessione . Un dato oggettivo che la dice lunga su quel torneo : per ben 13 partite di

fila la Juve non uscì vittoriosa dal terreno di gioco - il tabellino finale fu di : 8 Vittorie - 17 Pareggi - 9 Sconfitte / Campionato a 18 squadre 

 

- 1956/57 - 9° Posto - Allenatori : Sandro Puppo - e - dal 15 Aprile 1957 - Teobaldo Depetrini - Annata da dimenticare - solo alla penultima giornata

di Campionato la Juventus raggiunse la certezza matematica della salvezza sconfiggendo la, ahimè, rivale, Triestina ( che retrocederà con 29 punti )

per 4-3 . Sintomatica di quella, per usare un eufemismo, non proprio esaltante stagione, fu la vittoria ottenuta al Comunale di Torino contro il Palermo

( che retrocederà con 22 punti ) con il risultato di 6-4 ... risultato che lascia intendere in quale tortuoso e labirintico meandro si era infilata la nostra 

squadra. 

 

- Alla luce di quanto riassunto in precedenza ( fatto salvo un necessario e doveroso " pro-memoria ", specie per i più giovani tra gli utenti di VS :

 nel CAMPIONATO del 1957/58 ...  la JUVE di UMBERTO AGNELLI ... quella dei SIVORI-CHARLES-BONIPERTI ... TORNO' A VINCERE IL CAMPIONATO )

affidandoci alle cronache di quei tempi ed alle più o meno romanzate ricostruzioni dei vari addetti ai lavori e/o di validi scrittori/giornalisti proviamo

ad addentrarci nel merito di quella " pruriginosa vicenda " ... .ehm

 

 

- " FUSIONE - N° 1 " - tra " alti e bassi " temporalmente collocabile tra il 1955/1956 e l' Estate del 1958 - 

 

Tratto da " La Storia della Juventus " di Perucca - Romeo - Colombero

 

" Una trovata di Agnelli ? Fusione TORO - JUVE : CHE BELLA PENSATA ! " a firma di Piero Molino - 

 

Correva la stagione 55/56. Non correva la Juventus. Tempi di magra per una società che aveva un passato glorioso da difendere.

Pressato da molteplici impegni derivanti dalla sua attività industriale che sempre più lo avvinceva, il presidente GIANNI AGNELLI,

disamorato per la situazione in cui navigava la squadra, meditava di abbandonare la sua diletta creatura.

 

L'amore deve essere un sentimento reciproco, sennò che amore è ? Annunciò le sue intenzioni. I risultati, mediocri per un uomo nato

vincente, lo rendevano di pessimo umore. Il grosso pubblico disertava lo stadio, gli incassi lasciavano a desiderare.

La classifica, insomma, tendeva al ribasso, e non è come quel caffè che più lo mandi giù e più ti tira su. 

 

Frullò allora un testa all'Avvocato un pensiero diabolico. Disse, ed i giornali lo pubblicarono vistosamente, che la città non meritava due

squadre di calcio e che una sarebbe stata più che sufficiente a soddisfare le voglie calcistiche dei torinesi ( mi sia concesso un inciso,

 Piero Molino, tra l'altro ex Direttore di " Hurrà Juventus ", che dal 1997 non è più tra noi, spero mi perdonerà : se le cose stanno veramente

in questi termini, naturale mi sorge un dubbio .. FORSE .. E SOTTOLINEO  FORSE  ..  L' AVVOCATO  NON AVEVA ANCORA COLTO APPIENO

QUAL' ERA, GIA' ALLORA, IL REALE ED EPIDERMICO " APPEAL " CHE LA VECCHIA SIGNORA  SUSCITAVA IN MILIONI DI TIFOSI SPARSI IN

TUTT'ITALIA OLTRE CHE IN TUTTO IL MONDO ! LA JUVENTUS E' NATA A TORINO MA, DA SEMPRE, E' SEGUITA ED AMATA A TUTTE LE

LATITUDINI, NESSUNA ESCLUSA ! ) , 

 

Uno spettacolo quindicinale era abbastanza, lasciando così una Domenica libera agli sciatori per il desiderio di un week-end sulla neve.

Le montagne sono vicine e forse il suo pensiero correva al Sestrière che è pure un feudo degli Agnelli.

Un progetto serio e meditato, una boutade, o piuttosto un S.O.S. per misurare la pressione dei tifosi ? Chi vuole intendere, intenda.

Fu un diluvio di proteste a cominciare dallo staff dirigenziale della Juventus, appoggiato dai tifosi, ai quali si univa la stampa sportiva e non .

 

Lo stesso accadeva sul fronte granata. la rispondenza fu negativa ad oltranza ed era il preambolo a quando doveva accadere il giorno dopo.

Pressato dai giornali, l'Avvocato Agnelli invitò i rappresentanti delle rubriche  di calcio nel suo ufficio personale presso la direzione della

" Vetrocoke " in C.so Vittorio Emanuele.

 

Arrivarono i grossi calibri : VITTORIO POZZO  per " La Stampa " - CARLIN ( per i più giovani : pseudonimo di Carlo Bergoglio ) per il " TUTTOSPORT " -

ed il piccolo calibro : il sottoscritto, PIERO MOLINO , per la " Gazzetta del Popolo ". 

 

L' Avvocato non ebbe neppure il tempo di ribadire  i concetti che l'avevano spinto a fare quelle dichiarazioni.

Carlin non gli lasciò aprire bocca e subito lo investì con parole  che mi stupirono, e forse, un tantino irriguardose.

Cominciò : " Con quale veste lei si arroga il diritto la vita gloriosa di due società ? Se lei non vuole fare il presidente si accomodi e tenga presente

che LA JUVENTUS PUO' VIVERE SENZA GLI AGNELLI " . 

 

Dico il " succo " per tacer del resto. Più calmo, Pozzo, sostenne che le due società dovevano continuare la loro strada  e che unirle voleva dire

sopprimere il calcio a Torino. Il più giovane, e cioè io, stette a sentire. Avevano già parlato, anche troppo, gli altri.

Chi non ebbe occasione di frequentare Carlin non può immaginare la sua irruenza. Grande giornalista e caricaturista di vaglia, era piuttosto nervosetto.

Ricordo : un giorno gli dedicai un quadretto gentile su " Gazzetta Sera ", intitolato, " J'ai  deux amours : la Juventus e Bartali " , se ne ebbe a male e mi

scrisse una letteraccia da togliermi il respiro. Tradotta in parole povere, voleva dire " togliti dai piedi. Collaboravo anche al " Tuttosport ". 

Poi si ravvide .. e mi immortalò in un quadro.

 

Per tornare alla polemica sulla fusione, il fatto singolare e quasi sconcertante che mi colpì fu che l'Avvocato non interruppe mai il violento contestatore.

Lo lasciò dire rivolto verso di me per non farsi scorgere da Carlin, e sul suo viso intravidi un sorrisetto sornione, quasi di compiacimento nei confronti di

CHI DIFENDEVA CON TANTO ARDORE LA SUA AMATA JUVENTUS. Carlin se ne andò infuriato senza salutare, e tanto meno rivolse una parola a Pozzo,

nè cercò il suo consenso. I due, sempre in polemica tra di loro sui giornali, se non si odiavano, poco ci mancava. Col passar del tempo il polverone sulla

fusione si dissolse anche se, il ventilato progetto servì a smuovere l'ambiente in quanto tanta era stata la paura dei tifosi su entrambi i fronti calcistici .

 

 

- Tratto da " La Stampa " di Torino - data precisa non disponibile ma, tutte le fonti da me esaminate la collocano nell'Estate del 1958 : evidentemente,

sotto la cenere, la brace ardeva ancora. Trattasi di un accorato e profondo appello affinchè l'insano progetto non veda mai la " Luce " e venga una volta 

per tutte abortito sotto ogni aspetto. L'estensore di queste toccanti righe permeate e sorrette da buon senso e profonda passione sono del grande

image.jpeg.a95f7d40d9c9e0d88653fe579b3e10d9.jpeg  VITTORIO POZZO  

 

 

Una fusione mancherebbe di rispetto al passato del Torino e della Juventus. Si è tornato a parlare di fusione tra il Torino e la Juventus.

Si è tornato a parlare e non se ne vede il perchè. Non se ne vede il perchè dopo che una delle due parti ha dichiarato pubblicamente ed

ufficialmente che se tempo fa si era interessata al problema con intenzioni serie, ora considera la questione come chiusa ed esclude di

poter ritornare su di essa nel prossimo avvenire . ( inciso : se siamo nell'Estate del 1958, probabilmente si riferisce alla Juve che ha 

appena vinto lo Scudetto .... ma, evidentemente, qualcuno continuava a " soffiare sul fuoco " della fusione )  

 

Fu merito dell'opinione pubblica torinese quello di ribellarsi all'iniziativa al momento in cui essa parve prendere forma concreta.

I giornali locali insorsero e fra la popolazione si ebbe un vero e proprio scoppio d'indignazione.

Che il pubblico sportivo a Torino sia scarso e difficile è verissimo. Il piemontese è risparmiatore, ama lo spettacolo bello, non spende per

quello scadente. Alle grandi, alle belle partite, corre in massa, ma solo a quelle.

Bisogna dargli una grande squadra ed offrirgli un grande spettacolo perchè si faccia avanti.

 

Se dice che vuol fare una cosa, quella cosa decisamente la fa. E' costruito moralmente a quel modo e nessuno lo cambia.

Nè sarebbe, sotto un certo punto di vista morale, troppo indicato il cercare di cambiarne mentalità.

Ma nessuno di queste ragioni che, ripetiamo, autenticamente sussistono, autorizza a sopprimere freddamente i due protagonisti del fatto.

Le due società torinesi sono tra le più anziane e rinomate del Paese nostro. Hanno contribuito al sorgere ed alla organizzazione del

Gioco del Calcio in Italia. Hanno vinto, messi assieme, più Campionati di ogni altra città italiana.

 

Hanno fornito alla nostra squadra nazionale una quantità impressionante di giocatori di grande ed autentico valore.

Sono delle vere " benemerite " della causa. Non è un gesto da compiersi, così, impulsivamente, in quattro e quattr'otto, quello di cancellarle

senz'altro dall'elenco dei viventi. LA FUSIONE EQUIVALE AD UCCIDERE SIA L'UNO COME L'ALTRO SOGGETTO 

DI VIVERE INSIEME NON NE VOGLIONO SENTIR PARLARE. DI FONDERSI SONO INCAPACI.

 

Si ha un bel versare nello stesso recipiente il contenuto dell'uno con quello dell'altro e puoi scuotere per mesi ed anni :

ad acque calme risulterà che i due liquidi si sono rifiutati di fondersi e di confondersi, e da una parte rimarrà il granata

e dall'altra il bianconero .

 

A distanza di tempo le due società tornerebbero sotto il loro .. o .. sotto l'altro nome a salire lentamente e faticosamente

la scala dei campionati e si affaccerebbero nuovamente alla ribalta, più dure, più cocciute e più divise che mai.

Chi parla di riunire in un blocco unico le energie della JUVENTUS e del TORINO per farne un tutto unito, concorde ed omogeneo,

nè conosce i piemontesi ( inciso : ripeto e ribadisco ... la ... JUVENTUS ... NON E' MAI STATA - NON E' - E MAI SARA' - solo ed

esclusivamente la Città di TORINO ed il PIEMONTE - IL SUO E' UN " DNA " UNIVERSALE - )

 

Un solco profondo profondo divide l'una dall'altra ( inciso : e meno male , dico io ) 

Il giorno stesso in cui una volontà superiore riuscisse, con qualche sortilegio, a portare le due società sotto lo stesso tetto,

nascerebbe un litigio, uno screzio e l'unità verrebbe rotta e definitivamente compromessa dal sorgere di due partiti contrastanti.

 

E il pubblico, concorde e compatto, abbandonerebbe e diserterebbe il campo e lascerebbe andare in rovina  la nuova ed artificiosa

creazione. Sono persone, quelle che appartengono al Torino ed alla Juventus, che non hanno, nè vogliono avere, dimestichezza le

une con le altre. Vivono divise le une dalle altre, in tutta l'espressione del termine : sia materialmente che moralmente.

 

Non c'è città d'Italia in cui il fenomeno della divisione in due clan presenti caratteri così marcati e profondi.

L' una non ha debiti, ha un mecenate, e vive del suo, accettando il guanto di sfida di tutte le consorelle, e più ancora di esse si è

messa quest'anno a spendere ( inciso : probabilmente si riferisce agli ingaggi di Charles e Sivori )

 

L' altra è indebitata fino al collo, di mecenati non ne ha più, e un'amministrazione sciagurata l'ha ridotta nella miseria. 

Tuttavia continuano a camminare ognuna per conto proprio, indipendentemente e fieramente.

L'unirle sarebbe un delitto di leso sport. L'Idea di fonderle, al punto in cui siamo giunti, dopo tutti i dinieghi e le disapprovazioni

raccolte, non può più ormai trovare rifugio che nel cervello di chi, non potendo più vivere nel modo e nel ritmo di prima,

preferisce ora abbattere il tempio con tutti i filistei. O , perlomeno, si serve della fusione come una minaccia per poter ritornare

alle condizioni di prima. Il passato ha il diritto del rispetto . Le tradizioni hanno il loro " valore sacro ". Una nuova, buona, sana

amministrazione può salvare il Torino. 

 

I GRANATA ED I BIANCONERI HANNO, CON LA LORO BANDIERA E COL LORO TEMPERAMENTO, 

IL SACROSANTO DIRITTO DI CONTINUARE A VIVERE INDIPENDENTEMENTE ! 

 

 

-  Tratto da .. " IL ROMANZO DELLA GRANDE JUVENTUS " di Renato Tavella ..  .ehm

 

- Quando attorno alla metà degli anni 50, JUVENTUS e TORINO, vivono in contemporanea stagioni poco felici, sui giornali

si parla  con intensità di una possibile e " QUASI FATTA FUSIONE TRA LE DUE SOCIETA' " .

La cosa, però, non a tutti piace. Ferma, come risulta chiaro dal tono della lettera a firma  dell'Ingegner UMBERTO MALVANO,

la reazione di coloro di " Fede Bianconera " che la JUVENTUS L'AVEVANO VOLUTA ( E VISCERALMENTE AMATA, aggiungo io )

 

- Contenuto di quella accorata lettera ...  .ehm

 

Per UMBERTO AGNELLI - Presidente " F.C. JUVENTUS " - Torino 

 

A nome di tutti i Juventini di Milano e, ne sono certo, di tutti gli innumeri Juventini di tutta Italia, Le invio anzitutto l'espressione 

della nostra gioia e della nostra gratitudine.

Non c'è dubbio che con la Sua azione fattiva Ella ha saputo infondere in tutti noi la serenità necessaria a superare la crisi ed a

rinforzare la fiducia assoluta nel futuro della nostra vecchia ed amatissima Juventus .

E noi, vecchi soci, plaudiamo a Lei, giovane Presidente, con tutto l'entusiasmo, con tutto il cuore.

Abbiamo letto sulla " Stampa " di ieri la CHIARA SMENTITA che Ella  ha dato alle voci nuovamente circolanti di una FUSIONE

col Torino. Dio sia lodato ! SPERIAMO CHE NON SE NE PARLI MAI PIU' !

Per noi che da tanti, tanti anni, CI SENTIAMO ORGOGLIOSI DEI NOSTRI COLORI, sarebbe stato come se la JUVENTUS,

NOSTRA AMOROSA MADRE SPORTIVA, ABBANDONASSE " NOI " .. " SUOI FIGLI DI SEMPRE " .. PER SPOSARE UNO SCONOSCIUTO

( o troppo conosciuto )- ( inciso : scritto tra parentesi con una riga sul " troppo conosciuto " ma leggibilissimo .. anzi, direi,

uno stratagemma per rendere ancor più evidente l'intento di quelle parole ... come a dire ... ben sappiamo di che " pasta sono fatti " )

CHE NON POTREMO MAI, ASSOLUTAMENTE MAI, AMARE NEANCHE IN MINIMISSIMA PARTE

La preghiamo tanto : ci preservi da così grande jattura e voglia scusare questo sfogo dettato dall'amore . Umberto Malvano

   

 

tratto da " Il Pallone racconta " .... .ehm

 

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Nato a Moncalieri il 17 luglio 1884 – ricorda Renato Tavella – figlio di Alessandro, assessore della città di Torino, spicca trai ginnasiali del D’Azeglio come uno dei promotori più accalorati all’idea Juventus. Nel gioco si distingue come abile avanti e milita da titolare fino al 1904. Partito per il servizio militare, non partecipa alla vittoria del primo campionato. Invitato in quel periodo a giocare nel Milan, con i rossoneri vince il titolo 1906. Tornato a casa, ritorna a vestire la maglia bianconera fino allo scoppio della Grande Guerra. Negli anni Venti viene nominato tra i vicepresidenti della Federazione Gioco Calcio.

NB - inciso -  Giocò un anno nel Milan in quanto destinato a Pavia per il " Servizio Militare " - Nonostante la SUA FEDE BIANCONERA FOSSE INDEFESSA ... in molti, a Torino, non la presero molto bene!

Tuttavia, in seguito, chiarite e giustificate le vicende personali che lo portarono a quella scelta ( 1 anno con i rossoneri ) i rapporti interpersonali tornarono ad essere intensi come prima, se non più di prima.

Nel Campionato del 1912/13, primo campionato che prevedeva la retrocessione, la Juve arrivò all'ultimo posto del Girone Piemontese e, secondo il regolamento, sarebbe dovuta retrocedere. 

Egli, con il supporto di altri dirigenti bianconeri, intervenne in prima persona, e dopo lunghe trattative, la retrocessione fu evitata, anche se, invece di essere iscritta nel " Girone Piemontese ", 

venne inserita nel girone della Lombardia ( insomma ... venne cambiata una norma del Regolamento ed anche squadre di altri gironi evitarono di retrocedere )

Così riporta  " La Storia della Juventus ": Purtroppo la Juve è ultima e, da quest'anno, sono previste le retrocessioni i seconda categoria. Si parla di sciogliere la Società, piuttosto che andare a giocare su campi di periferia. Ma gli abili dirigenti bianconeri in estate compiono un capolavoro diplomatico : riescono ad iscrivere la Juventus per il campionato successivo, al girone lombardo, al quale manca una unità per poter

fare numero pari. E nel momento più nero comincia la rinascita ! 

 


 

 

- " FUSIONE  N° 2 " - 

 

Tutto parte dalla stagione calcistica 1961/62 . 

 

La JUVENTUS ha vinto 3 dei 4 campionati precedenti, tra questi quello della Stagione 1960/61. 

Era la grande Juve di Sivori - Charles Boniperti   

 

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Al termine di quel Campionato Boniperti si ritirò dal calcio giocato ... un ginocchio di Charles iniziò a palesare insistenti segnali di usura ...

Sivori, forse anche per la mancata e costante " vigilanza " di Boniperti su di lui, alternava discrete prestazioni ad altre molto al di sotto delle

sue enormi potenzialità ( per non parlare di quello che sarà il " conflittuale " rapporto con il futuro allenatore Heriberto Herrera ) ... fatto sta 

che il Campionato 1961/62 fu uno dei peggiori in assoluto della storia bianconera : nelle ultime 10 partite la Juve mise insieme ben 9 sconfitte

ed 1 pareggio ( 2-2 a San Siro con l'Inter ) ... FU UN VERO E PROPRIO INCUBO ! 

 

Nel campionato successivo, 1962/63, invece, nonostante Charles non facesse più parte dell'organico bianconero,  si portò a casa un più che 

onorevole 2° posto ( 45 punti contro 49 dell'Inter )

 

Campionati : 1963/64 - 1964/65 - 1965/66 - mediocri con distanze abissali dalle prime in classifica ( nel 1966/67 , finalmente, si tornò

a vincere lo SCUDETTO ... uno di quegli SCUDETTI che più ho nel cuore ... anche e soprattutto per come esso fu conquistato ) 

 

Ed ancora una volta, a metà circa degli anni 60, tornò la " malsana voce " che, sic stantibus rebus, l'ipotesi di un'eventuale fusione con

il Toro era stata presa in considerazione dai vertici dei due Club torinesi . 

 

- 15/02/1966 - così veniva riportato su " LA STAMPA " di Torino

 

Fusione tra Juventus e Torino : problema che ritorna d'attualità II calcio torinese ha bisogno di un rilancio di spettacolo e di pubblico Fusione tra Juventus e Torino : problema che ritorna d'attualità Il dott. Giovanni Agnelli propone un'unica grande squadra che porti il calcio cittadino ad alti livelli agonistici - Il campionato europeo è una realtà cui si va incontro - Occorre prepararsi con mezzi adeguati Per Juventus-Varese di domenica, scorsa hanno pagato il biglietto soltanto 2600 persone. Napoli-Bologna si è svolto davanti a ottantamila spettatori, Inter-Roma di fronte a trentamila. Questi due ultimi sono stati incontri di grande importanza, ma Spal-Vicenza, che non ha certo avuto luogo in una metropoli, ha richiamato ugualmente sugli spalti più tifosi che Torino: 3504. La situazione si ripete spesso, sia pure in proporzioni meno gravi, e pone in nuova evidenza il particolare momento del calcio torinese. Un « football > dalle magnifiche tradizioni che si stemperano però nell'indifferenza dei tifosi. Per quanto riguarda la Juventus, all'amara realtà delle cifre, hanno fatto seguito le dichiarazioni degli ex presidenti dottor Giovanni e dottor Umberto Agnelli. Quest'ultimo ha ribadito: < Impegni di lavoro non mi permettono di tornare alla presidenza della società, che mio fratello ed io seguiamo tuttavia con spirito .. ( ? ) ». Il dott. Giovanni Agnelli, anch'egli trattenuto lontano dalla presidenza, ha dichiarato: «.Da, tempo sostengo la tesi della, necessità, di una. concentrazione dei due sodalizi torinesi. Sarò sempre disposto ad aiutare la costituzione di uno squadrone unico che veramente riporti la nostra città, alle alte posizioni agonistiche occupate in precedenza ». Sull'argomento l'ex presidente della Juventus è ritornato ieri in un'intervista in cui ha affermato: «Vorrei mettere in chiaro innanzitutto che si intende parlare di concentramento, non di assorbimento di una società da porte di un'altra. «Ho accennato alla fusione, dieci anni fa nel 19S5. L'idea venne allora, duramente avversata. E' passato del tempo. Ora, la proposta resta, sempre impopolare, ma il blocco dei " no " è incrinato da fatti indiscutibili. « Le squadre di Milano, sorrette da un potenziale economico più vasto, hanno un'area, di possibili spettatori che. si allarga ai centri di Varese, Como e cosi via. Essa raggiunge e supera i 2 milioni di unità. Torino e Juventus rimangono staccate. Napoli, con i suoi 800 milioni incassati per abbonamenti nell'attuale stagione, è un brillante fenomeno, destinato forse a ridimensionarsi. Comunque ha un solo club calcistico. Genova divisa, in due frazioni vivacchia, sportivamente parlando, mezza in serie A e mezza in B. Roma, capitale d'Italia, ha due squadre, non uno squadrone. «I tifosi torinesi sono mossi da una carica di sentimento logico ed apprezzabile, e difendono i loro colori, .. (? ) .. pure, una particolare sensibilità sul valore delle partite. Sono abituati a una lunga serie di successi non lontani per quanto riguarda il campionato. Sentono il richiamo dei grossi incontri, si disinteressano di quelli medi. Ne è chiaro esempio l'affluenza, purtroppo scarsa allo stadio Comunale. Ora se all'orgoglio pei granata, o bianconeri si potesse sostituire l'orgoglio sportivo per la città "tout court", sì avrebbero le basi per creare sicuramente in qualche stagione la grandissima squadra, ». L'opinione del dott. Giovanni Agnelli è basata sul fatto che il calcio sta evolvendosi su basi europee e forse mondiali, facilitato dalla sempre crescente rapidità dei viaggi e dei contatti umani. Ignorare tale aspetto o attendere che altre città italiane precedano Torino sarebbe rinunciare al ruolo di pioniere che proprio Torino ha orgogliosamente sostenuto in molti campi, compreso quello sportivo. I concentramenti, del resto, vengono attuati oggi in ogni sfera dell'attività; dall'industria all'agricoltura, dai poteri nazionali, agli organismi scientifici. Restando al terreno calcistico è forse superfluo sgomberare subito il campo da una idea semplicistica. Che cioè unire Juventus e Torino significhi soltanto mettere insieme i migliori elementi dei due clubs per farne una specie di rappresentativa. Non si tratta di scegliere il miglior centravanti tra Orlando, Moroni. Traspedini o Bercellino II, ma di preparare un organismo tecnicamente saldissimo. Grossi nomi, fuoriclasse di valore, questo è ovvio. E' noto che salvo rare ed invidiabili eccezioni le società calcistiche rimediano con gli incassi alle spese di bilancio stagionale. La formazione ed il potenziamento della squadra sono voci che fino a poco tempo fa pesavano sui mecenati, ora sul reparto debiti. In altre parole i clubs possono essere paragonati ad industrie che pareggiano il costo di gestione con la vendita dei loro prodotti (spettacolo calcistico) ma non affrontano, o lo fanno con molta difficoltà, le spese di rinnovamento dei macchinari (assi di valore). Dato lo scopo non di lucro che sta alla base dell'iniziativa il fenomeno è comprensibile ma va affrontato con mezzi adatti. E' chiaro che se a Torino esistesse una sola squadra, anziché due, sarebbe sufficiente un unico impianto (complesso di assi). Per attuarlo, la concentrazione economica degli sforzi risulterebbe semplice, logica e senz'altro doverosa, come avviene per ospedali, attività artistiche e cosi via. Oggi e certamente ancor più domani, realtà di vita sociale, economica, tributaria ed anche morale non permettono, né permetteranno che i singoli impieghino nello sport sommo della portata di miliardi. Lo sforzo quindi ha da essere suddiviso tra enti ed individui finanziariamente più forti e doverosamente interessati alla collettività. Ecco perché l'argomento dell'unione Torino-Juventus torna alla ribalta, sia pure attraverso la solita appassionata, commovente polemica dei <: prò e dei contro ». Una volta tornati alla serie A di sedici «quadre (anziché 18), riammessi i calciatori stranieri alla vigilia del campionato europeo, la nuova » formazione unica torinese rafforzata da fuoriclasse autentici vi avrebbe una sua vitale importanza e farebbe concorrenza reale alle altre società italiane. Questo in sintesi l'aspetto di un problema sportivamente appassionante e moralmente, quasi « angoscioso », messo in evidenza dal dottor Giovanni Agnelli: assistere al decadere di nomi gloriosi o puntare all'avvenire? I giovani risolvono la questione in un senso. i meno giovani, legati ai ricordi del Torino di Baloncieri o di Valentino Mazzola e della Juventus di Orsi o di Hansen sono fermamente e pateticamente d'idea, contraria. Ma il problema resta. E grave. Paolo Bertoldi ( NB ho messo un " ? " ove il testo non è leggibile

 

- stessa data - a firma - VITTORIO POZZO

 

Per Vittorio Pozzo meglio le due squadre ! Ritorna sul tavolo la questione della fusione delle due squadre calcistiche torinesi. Un problema che è diventato annoso, oramai. Una disputa, che ha i suoi lati positivi ed i suoi lati negativi a seconda del punto di vista da cui si attarda. La nostra opinione, al riguardo, già l'abbiamo espressa in più di un'occasione su questo stesso giornale, ogni volta che siamo stati interpellati. E. basandoci sulle considerazioni allora fatte, riteniamo di non poter fare a meno di ribadire l'idea già espressa in proposito. I principii che militano a favore della fusione sono tutti e vorremmo dire esclusivamente, di carattere materiale. Uno più uno fa due. Unendo lo sforzo finanziario della Juventus e quello economico del Torino si vorrebbe creare un' entità dalle possibilità tali da permettere di competere con quanto viene fatto in altre città. Sulle possibilità materiali di successo di un'iniziativa del genere, noi esprimiamo sinceramente e marcatamente i nostri dubbi. Quando un'impresa, un'idea, un'iniziativa è arrivata ad assicurarsi una clientela larga e solida, la sua cura prima deve essere quella di conservarsela, questa clientela. Quando a Torino non si abbia più che una partita ogni quindici giorni, come sarà possibile sperare che, con la concorrenza imperante di altri- sport e di altri passatempi, una metà- del pubblico non rivolga, altrove, la sua attenzione e il suo interesse? Come si può sperare dì battere i concorrenti di altre città cedendo loro, come primo atto costitutivo, metà del terreno di cui si dispone? Ciò senza parlare dell'aspetto sentimentale del problema, in contrapposto a quello puramente materialistico. Noi abbiamo visto sorgere sia la Juventus sia il Torino. Li abbiamo visti crescere e ingigantire, superando momenti e periodi di difficoltà addirittura, giganteschi. Vivendo e lottando, ognuno per proprio conto, i due sodalizi si sono creati assieme ad un corpo un'anima. Ognuno dei due la penna ( la modella ) a modo suo, ognuno dei due ama intensamente i propri colori. Come in ogni altra parte del Paese nostro, e di diversi e svariati Paesi esteri, la parte preponderante dei sostenitori delle due società sente maggiormente, in misura sempre più profonda vorremmo dire, il richiamo del proprio nome e dei propri colori che non quello ideale dello sport della palla rotonda in sè. Attorno ad un fenomeno puramente sportivo si sono venuti creando dei modi di vedere e di sentire più forti ancora degli interessi in ballo, dei modi di vedere e di sentire che sono i veri centri regolatori della vita e del comportamento che in essa, si tiene. Non si vive di sola materialità. Perché si dovrebbe soffocare quello che ha un valore sentimentale e spirituale, pur di spendere meno o meglio? Perché si deve tendere a dare a Torino l'importanza ridotta? E' l'impostazione errata dell'organizzazione dello sport nostro che induce a studiare nuove vie d'uscita da certe difficoltà. Guardiamo al modo in cui curare i mali essenziali dell'organismo, invece di preoccuparci di cambiare vestito ad un corpo che continua ad essere ammalato. A Torino stanno bene due società. Vittorio Pozzo

 

 

 

 

 

- 04/06/1967 - tratto da  " LA STAMPA " di Torino

 

II problema della fusione TRA JUVENTUS E TORINO - II problema della fusione Catella (commissario bianconero): «Pur con incassi inferiori Torino può superare Milano » - Pianelli (commissario granata): « Non vogliamo fonderci, vogliamo superare i rivali » - L'ex presidente juventino Gianni Agnelli afferma: « Considerazioni più approfondite potranno essere fatte quando si saprà come è il mercato calcistico » Dopo la conquista dello scudetto da parte della Juventus, per una notizia rimbalzata da Milano, si è parlato ieri nuovamente della fusione tra bianconeri e granata. E' questo un argomento che ricorre a periodi frequenti e naturalmente è tema di estrema impopolarità. Com'è noto in Italia soltanto quattro città hanno due squadre di calcio importanti, Milano (Milan e Inter), Torino (Torino e Juventus), Roma (Roma e Lazio) e Genova (Genoa e Sampdoria). Proprio in quest'ultimo centro la difficile stagione calcistica dei liguri aveva suggerito nell'aprile scorso l'organizzazione di un dibattito sull'argomento che scotta». Samp e Genoa erano entrambe in B, la prima non si sentiva ancora del tutto sicura della promozione ed il « vecchio Genoa dei nove scudetti », allora come oggi, lottava per evitare un nuovo e forse fatale passo indietro addirittura verso la C. Situazione difficile: eppure, saIve poche eccezioni, prima fra queste quella del sindaco ing. Pedullà. i quattromila sportivi recatisi al dibattito furono per un « no » irremovibile. Il fatto è che il calcio italiano vive di passione, di tradizioni e di entusiasmo non calcolatore. Oltre a questo inestimabile patrimonio ideologico, il football moderno deve tuttavia tener presente anche il patrimonio autentico, i milioni che ne fanno ruotare la gigantesca macchina. Le cifre pagate per gli acquisti sono pazzesche, mezzo miliardo e anche più per un giocatore. La corsa al rialzo è peggiorata dal blocco degli stranieri che fa salire a vertici inconcepibili le trattative. Già si parla di ragazzi di 16-17 anni acquistati su cifre oscillanti da dieci a venti milioni. Per i grossi nomi le centinaia di milioni sono una base comune. Le società della Lega professionale (18 di serie A nel campionato testé concluso e 20 di B) sono gravate da un deficit complessivo di 13 ( ? )  Per risanare  questo enorme debito la Figc effettuerà prestititi attraverso il Totocalcio. Sarà un rimedio definitivo solo se ad esso si accompagnerà in avvenire una gestione più seria da parte di molti clubs. Proprio a Torino, dove si sono evitate spese esorbitanti è sintomatico che il problema della fusione sia stato posto per primi nel 1955 e riaffiori ogni tanto. Dal punto di vista economico è un problema serio. I granata, secondo voci non confermate, avrebbero un deficit compreso tra gli 800 milioni e il miliardo e 200 milioni; la Juventus, fino a poco tempo fa. era gravata di un passivo di 800 milioni. Per fare un paragone si può ricordare che l'Inter ed il Milan, nonostante gli incassi doppi, a quanto si dice, hanno pure un deficit dell'ordine di un miliardo, che il Genoa non sia lontano dalla stessa cifra, che la Samp sia gravata di 400 milioni e che la Roma e la Lazio siano fortemente passive. Le società calcistiche riescono in genere a pareggiare il bilancio di gestione con le entrate derivanti dagli incassi delle partite; gli acquisti incidono su colonne a parte. La tabella pubblicata a fianco è relativa all'ultima annata in cui si hanno le cifre ufficiali, quelle del campionato precedente all'attuale sono sufficientemente indicative per le possibilità di gestione normale delle squadre torinesi. E' evidente che in una situazione del genere la fusione appare un rimedio per ridurre le spese « grosse », quelle necessarie all'assunzione di assi ben quotati sul mercato internazionale. Di fronte alle considerazioni di indole finanziaria stanno però gli entusiasmi dei tifosi e anche questi non sono da trascurare. Senza la rivalità cittadina, si dice, mancherebbe vivacità nel campionato. Juventus e'Torino sono clubs famosi nel mondo, un patrimonio ideologico dello sport. Ecco perché la parola fusione suscita nei sostenitori bianconeri e granata quasi un fremito di orrore sportivo. Il commissario della Juventus, on. Catella, ha detto: «Il fatto che la Juventus abbia vinto lo scudetto davanti all'Inter e che il Torino preceda in classifica il Milan dimostra come la nostra città possa tenere testa sul piano agonistico ai milanesi anche se i due clubs lombardi hanno incassi doppi dei nostri. Il nostro recente scudetto é una nuova prova che il denaro conta si, ma non è tutto. In campionato. In tre stagiono, attraverso la campagna  acquisti-cessioni, la Juventus è riuscita a rinforzarsi pur rimanendo in pareggio, anzi migliorando leggermente la sua situazione. Infine l'esplosione fattore di entusiasmo in tutta Italia per il nostro titolo è un non trascurabile indice di popolarità ». Il vice-commissario Giordanetti ha detto sinteticamente: «Per me fusione significa una squadra forte, una squadra in maglia bianconera che si chiami Juventus». Anche l'altro vice-commissario Cerniti si è dichiarato, in sostanza, contrario alla fusione. Uguali le obiezioni da parte granata. Il commissario Pianelli da Salsomaggiore dove si è recato a seguire la squadra «Primavera» che tenta oggi di conquistare il titolo italiano di categoria nella finale con la Roma, ha affermato per telefono: «Da veri sportivi ci congratuliamo con i ri vali juventini, ma ci prepariamo a gareggiare in futuro per strappare loro il primato. Non siamo quindi per la fusione, ma per una lotta aperta, leale, portata a fondo. Il Torino, che è riuscito a diminuire di 100 e più milioni il deficit negli anni della mia presidenza, non farà spese pazze, ma darà a Fabbri una "rosa" di titolari con cui disputare un buon campionato, specie con il ritorno dei giovani Baisi, Cornie Depetrini . La questione è dunque di mantenere salde Juventus e Torino e possibilmente irrobustirle. Ed ecco riaffacciarsi a fare contrasto agli entusiasmi il lato economico. La Juventus, che difenderà il prestigio del calcio italiano nella prossima Coppa dei Campioni, vuole rinforzarsi. E' questo il desiderio di milioni di suoi sostenitori. Ma quali saranno le cifre del mercato calcistico se per Riva si parte da un'offerta di 400 milioni respinti dal Cagliari L'ex presidente bianconero dottor Giovanni Agnelli che già nel lontano 1955 aveva affrontato con freddezza il delicato tema della fusione, di cui, da fautore, ha dichiarato: «Sul problema della concentrazione è evidente che considerazioni più approfondite potranno essere fatte quando si potrà avere un'idea esatta dell'andamento del mercato calcistico e delle possibilità di finanziamento da parte delle singole società». In definitiva i tifosi divisi dalla passione restano separati nei due campi e si oppongono alla fusione. I dirigenti si dichiarano pure contrari, anche se alcuni di essi si preoccupano delle difficoltà di potenziare le loro squadre mentre l'interesse del foot-ball si allarga dal campo nazionale a quello internazionale. Paolo Bertoldi  

 

 

 

- E seppur in maniera velata, senza peraltro assumere toni e connotati delle due precedenti  " riflessioni " degli addetti ai lavori in ambito " fusioni & dintorni ",

per la serie .. " SI  - NO - FORSE - " .. anche alla fine degli anni 80, seppur con tempi assai più brevi, modalità decisamente meno invasive, sospirando più che

parlando, tra virgolette, molte virgolette, una sorta di edulcorato accenno ad una eventuale " FUSIONE - 3a - puntata " si manifestò ... .ehm

 

- Tratto da " La STAMPA " del 18/02/89 

 

 

 

Umberto Agnelli: «lo, il calcio e Torino» Il difficile momento dello sport torinese: intervista al vicepresidente della Fiat Umberto Agnelli: «lo, il calcio e Torino» Sulla Juventus: «Il bilancio complessivo di Boniperti è positivo, è assodato però che ha commesso un certo numero di errori nelle ultime stagioni» - Sul Toro: «Non può essere messo in vendita al miglior offerente, è un'umiliazione pensare che possa arrivare un tipo come Farina» Umberto Agnelli teme che due grandi squadre di calcio non possano sopravvivere a Torino dove lo sport di vertice, da qualche tempo, non è felicità ma sofferenza: la Juve vince poco e sbatte il muso contro la porta dell'alta classifica, il Toro è in coma e rischia la retrocessione-. Ma Umberto Agnelli è davvero favorevole alla fusione fra Juventus e Torino? •Nel modo più assoluto no, non è questo il pensiero che ho in mente quando parlo del calcio a Torino. Vorrei che entrambe le squadre fossero ai massimi livelli e rispondessero ai sogni dei tifosi. Credo dì interpretare cosi anche il pensiero di tutti gli spettatori. — Ma non si contraddice?  Per nulla. Ripeto: mi piacerebbe che la mia città avesse due grandi squadre di calcio. Ma non vedo obbiettivamente  come Torino possa sostenere due club di respiro europeo. Il calcio è spettacolo e il calcio-spettacolo ha costi sempre più elevati'. — Allora quali sono le prospettive di Juventus e Torino? 'Molto differenti. La Juve ha un grosso supporto in città e fuori città, e può affrontare i periodi meno felici, come questo, con la sicurezza di avere alle spalle una solida situazione economica e finanziaria. La crisi è congiunturale, mi auguro che la società ne esca presto e che presto tomi ad essere un punto di riferimento e d'invidia. Per il Torino, invece, il futuro non è roseo. La società è gestita con molta generosità da gente che però la vuole lasciare per motivi economici e per un'atmosfera eccessivamente tesa». — Si riferisce all'atteggiamento dei tifosi ? - Non possono continuare a criticare tutti coloro che reggono il Torino. La contestazione non ha risparmiato nessuno, coinvolgendo anche chi aveva profuso mezzi consistenti. Il Torino non può essere messo in vendita al miglior offerente. Per chi ama il calcio, e non parliamo poi dei tifosi granata, è una umiliazione il pensiero che possa arrivare a Torino un tipo come Farina. Il Torino è fede, soprattutto. Pensare a un qualcuno che macchi ì valori storici della società granala e sfrutti l'eccellente settore giovanile, sarebbe triste. E il rischio esiste. Umberto Agnelli indugia ancora su questo tema. E sottolinea: •Alla gente di Torino, da sempre abituata al grande calcio, interessa battersi alla pari con Milan e Napoli in Italia, con Real Madrid e Ajax in Europa. E' un desiderio comune, io credo». E ancora: -Con una squadra sola tutta la città potrebbe confluire su un obbiettivo e basta, senza pensare di scontentare questi o quelli. Come accade a Firenze e Napoli». Della Juve dice: -Il bilancio di Boniperti, in tanti anni di attività, è assolutamente positivo. E' assodato, però, che ha commesso un certo numero di errori nelle ultime stagioni, diciamo di transizione. D'altra parte solo chi agisce sbaglia. Tuttavia non si può continuare a sbagliare. La Juve deve ritornare al ruolo che le compete. E i tifosi possono sperare di ritrovare la Juve in alto fin dalla prossima annata». La Federazione? Vive a metà fra l'attività professionistica e quella dilettantistica. Il suo compito fondamentale resta quello di far giocare al pallone il maggior numero possibile di persone. Ormai spetta alla Lega la gestione dell'attività di vertice». Per Umberto Agnelli la popolarità del calcio resisterà nel tempo: «Se anche la Nazionale fallisse l'obiettivo dei Mondiali — ma noi ci auguriamo dì applaudirne il successo — il regresso sarà solo temporaneo, al massimo di un anno». Casomai le inquietudini sono sulla violenza: 'Il fenomeno non è solo del calcio, e anzi rappresenta uno dei rischi abituali della vita di tutti i giorni. Lo Stato deve fornire nuovi e più efficaci mezzi legislativi alle forze dell'ordine che permettano, ad esempio, di vietare ai facinorosi di professione l'ingresso allo stadio. Le società, a loro volta, non debbono dare corda ai tifosi troppo caldi». L'ultimo pensiero va ancora a Juve e Toro: 'Mi auguro che la situazione attuale costituisca motivo di riflessione. L'egoismo di quattro, cinquemila tifosi scalmanati non può danneggiare i settanta, ottantamila veri appassionati: Filippo Grassia

 

- alcuni " passaggi " riguardo " Juve/Toro " paiono contraddirsi  .... tant'è ... l'importante è che le " Due Case ", quella Bianconera e quella Granata, 

restino separate in " saecula saeculorum " 

 

- personalmente, trovo un po' ingenerose le espressioni alle quali, Umberto Agnelli, è ricorso nel valutare la gestione del Club Bianconero da parte

di GIAMPIERO BONIPERTI nel corso dell'ultimo periodo del suo INFINITO LEGAME CON LA VECCHIA SIGNORA SIA NELLA VESTE DI CALCIATORE

CHE DI DIRIGENTE -( se le poteva risparmiare - e pensare che ho sempre avuto il massimo rispetto per Umberto Agnelli che, per certi versi, per ciò

che concerne il " MONDO JUVENTUS ", seppur con minor risonanza mediatica, è forse stato ancor più concreto e determinante del fratello Gianni.)

 

E tornando al " motivo del contendere, evidentemente, lo spettro del perfido ed insano tarlo " FUSIONE " tra Juve e Toro, ciclicamente si rigenera e

si ripalesa : uum arriverà mai il giorno in cui questo malevolo e subdolo tarlo possa essere definitivamente estirpato ? Sperèm ! 

 

Che poi, a pensarci bene, già una volta, nel 1943, la Famiglia Agnelli. dimostrando eleganza e generosità, offrì " ospitalità " ai granata , se vi va,

leggete un po' qua ... .ehm 

 

 

Juventus Cisitalia 1942-1943
                                     

ⓘ Juventus Cisitalia 1942-1943

Nell'ultima fase della seconda guerra mondiale, tra il 1943 e 1945 la società bianconera prese il nome di Juventus Cisitalia, talvolta semplicemente appellata come Cisitalia dagli organi di informazione, in abbinamento con l'omonima casa automobilistica il cui titolare, Piero Dusio, era l'allora presidente del club: un cambiamento dettato dagli eventi bellici del tempo, con i giocatori juventini che per non essere deportati nella Germania nazista vennero così fatti passare per operai necessari al fabbisogno nazionale. Curiosamente la FIAT, storicamente legata alla Juventus e all' epoca concorrente della Cisitalia, nello stesso periodo si abbinò similarmente ai concittadini del Torino, squadra che assunse pertanto la denominazione di Torino FIAT; Gianni Agnelli ricorderà quegli anni, in cui la sua famiglia si distaccò momentaneamente dal club bianconero, con il fatto che "io stavo nell'esercito, in guerra, davvero avevo altri pensieri e problemi, altro da fare, da patire, da superare". 

La rosa vide le maggiori novità negli innesti di un nuovo portiere, il promettente Sentimenti IV, e in ottobre di un crepuscolare Giuseppe Meazza all'unica stagione in maglia bianconera e in cerca di riscatto dopo alcune stagioni non all'altezza della sua fama. Più vivace fu la situazione relativa alla panchina: in estate la Juventus iniziò la preparazione agli ordini di Virginio Rosetta e Luis Monti, rispettivamente direttore tecnico e allenatore, tuttavia tra agosto e settembre Felice Borel, di ritorno in bianconero dopo un'annata trascorsa con i concittadini granata, pur da calciatore cominciò a insegnare alla squadra il modulo del sistema, collaborando con i due tecnici e proponendosi di fatto nel doppio ruolo di giocatore-allenatore; per precedenti accordi con il Torino, infatti, Farfallino non poteva essere impiegato in campo sino al 1943. Frattanto, in novembre Monti andò al Varese, mentre i granata liberarono anticipatamente Borel permettendogli di rivestire immediatamente la maglia juventina. 

In pratica, con questa operazione, salvarono sia i giocatori della JUVENTUS che quelli del TORO, dalle insidie della guerra ! Fu giusto così, però una volta basta ed avanza :un ulteriore ed eventuale futuro gesto di solidarietà ( tranne che in casi estremi ) ... per la serie ... " REPETITA NON IUVANT " ... non è più previsto ... .nono 

 

 

image.jpeg.c431518a5a97ad408bba8c6f32931ce8.jpeg      

 

QUALUNQUE COSA DOVESSE ACCADERE L'OPZIONE " FUSIONE " TRA JUVENTUS & TORINO NON DOVRA' MAI E POI MAI CONCRETIZZARSI !

GUAI SE COSI' FOSSE : I DIAMANTI PURISSIMI NON POTREBBERO MAI LEGARE  CON DOZZINALI FONDI DI BOTTIGLIA !

DEL TUTTO SUPERFLUO SPECIFICARE QUALI DOVREBBERO ESSERE I NATURALI ED OVVI ACCOSTAMENTI ! 

.salveStefano !

 

P.S. 

- Per chi va di fretta, per chi ha poco tempo libero a disposizione, per chi è un po' allergico alla .. .giornale .. lettura in quanto, come sono soliti

proferire in Toscana, e cioè, " dura fatica assai ", a pag. 3 ho inserito un breve sunto di ciò che accadde negli anni 50 riguardo la presunta

o reale ( non lo sapremo mai ) " infausta intenzione " di fondersi in un " Unico Club " - breve resoconto tratto da " calciomercato.com

 

- Per chi, invece, ha ancora " fame " di  apprendere ulteriori " tasselli " da inserire in quella sorta di intricato " mosaico " assemblato e puntellato da

una sovrabbondanza di .. SI/NO/NI .. per ciò che concerne eventuale " FUSIONE ANNI 50 ", sempre e comunque a pag.3, troverà un ulteriore intervento

di Vittorio Pozzo riguardo la vicenda in questione 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Tuttavia in amichevole ci fondemmo diverse volte.

L'ultima volta contro il Porto, all'inaugurazione del Delle Alpi il 31 Maggio del 1990.

Allego la maglia, davvero simile a quella della Juve away.

 

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26 minuti fa, Juventus Memories ha scritto:

Tuttavia in amichevole ci fondemmo diverse volte.

L'ultima volta contro il Porto, all'inaugurazione del Delle Alpi il 31 Maggio del 1990.

Allego la maglia, davvero simile a quella della Juve away.

 

 

Sì, io me la ricordo

 

 

Tra l'altro, sempre ad inizio anni '90 ci fu un evento di beneficienza al Palazzetto di Parco Ruffini: parteciparono rappresentanti di Juve, Auxilium e forse anche del Toro, e giocarono un tempo a calcetto ed un tempo a basket.

Mi ricordo di un Baggio che schiaccia a canestro.......stando però sulle spalle di un cestista.

 

Un'altra fusione, ma solo "commerciale",  ci fu quando rappresentanti delle due squadre inaugurarono insieme il primo McDonald's in Piazza Castello.

Trapattoni arrivò con un Seicento nera, Enrico Annoni su una Harley.

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Pericoli scampati !!!

 

Ipotesi che non conoscevo fossero state paventate ... 

 

ricordo vagamente qualche “venticello” anni 80/90 ma più in termi di sparizione del torino/incorporazione...

 

una roba contro natura... comunque.

 

Come al solito, grazie Stefano ...

e buona giornata !

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9 ore fa, scazzo infinito ha scritto:

un enorme grazie per tutti i tuoi interventi.

io credo che l'avvocato sapesse essere molto furbo ,quando necessario.

Grazie a te per aver apprezzato !

Sì certo, non vi è dubbio alcuno : l'Avvocato ( che, in realtà, tale non è mai stato - aveva conseguito la 

Laurea in Giurisprudenza ma non aveva mai sostenuto l'esame abilitativo per diventare tale ) tutto è

stato tranne che uno sprovveduto . Uno dei suoi pregi migliori fu quello di avere avuto un'innata 

predisposizione nel saper scegliere ed avvalersi del supporto di validissimi manager riguardo tutto

ciò che concerneva l' Emisfero FIAT & dintorni : uno su tutti VITTORE VALLETTA - per un ventennio

Presidente della FIAT - altro pregio, ca va sans dire, la profonda passione per la " Vecchia Signora "" .

 

Buona giornata, .salveStefano !

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2 ore fa, bianconero75 ha scritto:

Pericoli scampati !!!

 

Ipotesi che non conoscevo fossero state paventate ... 

 

ricordo vagamente qualche “venticello” anni 80/90 ma più in termi di sparizione del torino/incorporazione...

 

una roba contro natura... comunque.

 

Come al solito, grazie Stefano ...

e buona giornata !

Come al solito, grazie a te per aver apprezzato e partecipato !

 

Buona giornata anche a te, .salveStefano !

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Ammetto che ci ho messo un po’ a leggerlo tutto, avevo iniziato ieri notte sul tardi prima di addormentarmi, l’ho ripreso e terminato stamattina, non avevo mai sentito parlare di queste idee di fusione, poi non so quanto fossero vere o messe in giro appositamente dall’avvocato per risvegliare un ambiente ormai forse troppo assopito, opto per la seconda ipotesi…ce li vedreste al giorno d’oggi Agnelli e Cairo gestire insieme una società ? .ghgh

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14 minuti fa, badboy ha scritto:

Gran bel post. E' sempre un piacere leggere argomentazioni serene, documentate e ben scritte.

Troppo, veramente troppo gentile !

Non merito tanta pregiata considerazione : ciò che da sempre mi accompagna e di cui mi nutro

in queste mie saltuari peregrinazioni a ritroso nel tempo in quella che è la " Leggenda Bianconera "

altro non è che la profonda, direi quasi, viscerale passione che nutro nei confronti della " Vecchia Signora ".

E da come ti esprimi sono altresì convinto che anche la tua di passione sia perlomeno pari se non superiore alla mia !

Buona giornata, .salveStefano !

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10 ore fa, Juventus Memories ha scritto:

Tuttavia in amichevole ci fondemmo diverse volte.

L'ultima volta contro il Porto, all'inaugurazione del Delle Alpi il 31 Maggio del 1990.

Allego la maglia, davvero simile a quella della Juve away.

 

ok.jpeg.78ddf22f44841f6cccf9517558071335.jpeg

Andai allo stadio con un mio amico,che ricordi.....

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Comunque io,da torinese, rimpiango quel periodo a fine degli anni 70 in cui Toro e Juve si giocavano lo scudetto, adesso il Toro è una squadretta,a parole sembrano leoni poi quando arriva il derby se riescono a spuntare un pareggio festeggiano per 6 mesi....😁

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42 minuti fa, Styno91 ha scritto:

Ammetto che ci ho messo un po’ a leggerlo tutto, avevo iniziato ieri notte sul tardi prima di addormentarmi, l’ho ripreso è terminato stamattina, non avevo mai sentito parlare di queste idee di fusione, poi non so quanto fossero vere o messe in giro appositamente dall’avvocato per risvegliare un ambiente ormai forse troppo assopito, opto per la seconda ipotesi…ce li vedreste al giorno d’oggi Agnelli e Cairo gestire insieme una società ? .ghgh

Caro Amico, buongiorno !

Con riferimento a ciò che del tuo gradito messaggio ho evidenziato in rosso ammetto che l'arduo scoglio  

" riuscirà qualcuno degli utenti di VS ha trovare il tempo e la voglia di leggere tutto questo papiro ?

l'avevo messo in preventivo ( io stesso, forse, se fossi dall'altra parte della barricata, e cioè, quella del

lettore, probabilmente avrei avuto qualche remora sul da farsi ) 

 

Mettiamola così : se non altro, da ciò che hai scritto, mi par di intuire che tale " corposo " topic un inaspettato

pregio lo ha ... e cioè ... prima di coricarsi dolcemente accompagna il lettore di turno tra le braccia di Morfeo .. .lazy..

e tra l'altro, a differenza dei " Sonniferi & Company ", non vi è pericolo alcuno di andare incontro ad imprevisti " effetti collaterali " .. .ghgh ..

 

Ca va san dire che .. sefz .. scherzo . Anzi, colgo l'occasione per Ringraziarti : se davvero hai letto tutto meriteresti 

" IL PALLONE D'ORO " ... " SEI UN EROE " ... altro che Messi e  Ronaldo .. :uhmm: 

 

E' stato un piacere.  Buon proseguimento di giornata, .salveStefano !

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Per fortuna non è mai successo, ci mancava anche una fusione con quelli li !!!

Invidio chi ha vissuto gli anni dei duelli in campionato, lo scudetto del 1977 (51 a 50) arrivato insieme alla coppa Uefa deve essere stato un'emozione pazzesca !!!

Ricordo cmq che nei primi anni 90 la rivalità era molto accesa, anche perché i granata avevano un ottima squadra che sfiorò il titolo europeo nel 1992.

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Grande Stefano mi hai coinvolto nella lettura di questo splendido e minuzioso lavoro di ricerca. Che dire? Juve e Toro sono due poli opposti, due esatti contrari. Non si può andare contro natura, contro la storia. Periodicamente fa capolino questa soluzione bizzarra che decreterebbe la morte del calcio. E non solo di Torino. Ma non ci sono e non ci saranno mai le condizioni perchè una fusione fredda possa davvero realizzarsi. Io la prendo come una battuta. riuscita male. Malissimo. La Juve, la nostra Juve è una cosa seria. E sulle cose serie è perfino difficile scherzare!

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Quando vedo un nuovo post aperto da @29 MAGGIO 1985 mi si rilassa il viso e sono pronto a fatti che, molto spesso, non conosco. Questo è uno di quei racconti.

Complimenti Stefano (ho letto che ti chiami così)

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28 minuti fa, bilbao77 ha scritto:

Comunque io,da torinese, rimpiango quel periodo a fine degli anni 70 in cui Toro e Juve si giocavano lo scudetto, adesso il Toro è una squadretta,a parole sembrano leoni poi quando arriva il derby se riescono a spuntare un pareggio festeggiano per 6 mesi....😁

.... quei derby ... quegli degli Agroppi ( proprio non lo sopportavo ... neanche Ferrini, che contro di noi " picchiava come un fabbro ", rivolgersi alla

buon'anima di Omar Sivori .... aveva in dote un'anti -juventinità che oggi sarebbe trattata in " T.S.O. " ) ... dei Graziani  ... Pulici  .. Zaccarelli .. del

colbacco di Giagnoni ... e chi più ne ha più ne metta .. più che " DERBY " erano vere e proprie " BATTAGLIE " .. le davano e le prendevano .. ed anche 

i tifosi, quand'erano nei pressi del Comunale, dovevano stare attenti a non sbagliare via per non incorrere negli agguati dei supporters avversari. 

 

Sebbene io non sia di Torino quei bollentissimi match li ho vissuti tutti, ma proprio tutti, in prima persona :

tante gioie ma anche qualche cocentissima delusione ( quei 3 gol dei  granata in meno di 5 minuti non li ho ancora digeriti adesso ... .uffa ... 

per non parlare dello Scudetto LETTERALMENTE REGALATO AI GRANATA della stagione 1975/76 .. .martellate ) 

 

Grazie per aver partecipato, .salveStefano !

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26 minuti fa, ronny80 ha scritto:

Per fortuna non è mai successo, ci mancava anche una fusione con quelli li !!!

Invidio chi ha vissuto gli anni dei duelli in campionato, lo scudetto del 1977 (51 a 50) arrivato insieme alla coppa Uefa deve essere stato un'emozione pazzesca !!!

Ricordo cmq che nei primi anni 90 la rivalità era molto accesa, anche perché i granata avevano un ottima squadra che sfiorò il titolo europeo nel 1992.

Carissimo, come al solito la tua presenza è sempre a me assai gradita : Grazie ! 

 

Riguardo ai derby degli anni 70, appena sopra  questo messaggio, se vuoi, in risposta ad una altro utente, troverai un mio appunto in merito !

 

Buona giornata, .salveStefano !

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14 minuti fa, iaio80 ha scritto:

Quando vedo un nuovo post aperto da @29 MAGGIO 1985 mi si rilassa il viso e sono pronto a fatti che, molto spesso, non conosco. Questo è uno di quei racconti.

Complimenti Stefano (ho letto che ti chiami così)

Grazie, sei veramente troppo gentile !

Lo " scibile " inerente la JUVENTUS F.C. 1897 è talmente ampio e poliedrico ( anche perchè la " JUVENTUS " è una squadra di calcio,

ma non è solo una squadra di calcio : essa è di più, molto di più, anche e soprattutto sotto l'aspetto Umano/Sociale ) che nessuno,

io per primo, può essere a conoscenza di tutte le infinite vicissitudini che, in maniera più o meno diretta, rimandano al Club Bianconero.  

Mi fa molto piacere che tu abbia apprezzato ! 

Buona giornata, .salveStefano !

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7 minuti fa, Pep BlackWhite ha scritto:

Ti seguo e leggo con piacere :)

Grazie per la nuova chicca

Grazie a te per aver manifestato il tuo apprezzamento, sei molto gentile !

Buona giornata, .salveStefano !

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1 ora fa, Juve 76 77 ha scritto:

Grande Stefano mi hai coinvolto nella lettura di questo splendido e minuzioso lavoro di ricerca. Che dire? Juve e Toro sono due poli opposti, due esatti contrari. Non si può andare contro natura, contro la storia. Periodicamente fa capolino questa soluzione bizzarra che decreterebbe la morte del calcio. E non solo di Torino. Ma non ci sono e non ci saranno mai le condizioni perchè una fusione fredda possa davvero realizzarsi. Io la prendo come una battura. riuscita male. Malissimo. La Juve, la nostra Juve è una cosa seria. E sulle cose serie è perfino difficile scherzare!

Carissimo, che dire se non che, la tua sapiente ed esaustiva sintesi, in antitesi alla mia acclarata e certificata prolissità, ancor più e meglio in un attimo riesce a mettere al centro il " focus " dell'argomento trattato : è uno dei tanti pregi che hai in dote e che, lo confesso, per certi aspetti invidio assai !

 

Grazie ed ancora Grazie per la tua consueta e graditissima presenza ! 

 

Buona giornata a te e famiglia, .salveStefano !

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Per fortuna tale fusione non è mai avvenuta! Sono 2 squadre storiche, 2 anime diverse nella stessa città. Unirle avrebbe significato distruggere una parte importante della storia di Torino...

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Interessante, ma come altri anch'io presumo che sia stata una boutade dell'Avvocato per cercare di "stuzzicare" i tifosi che non davano adeguato sostegno alla squadra e fargli capire che la Juve non era "garantita" ma poteva crescere solo se anche i tifosi avessero continuato a andare allo stadio.

Ricordo comunque una boutade simile, ma in tutt'altro contesto, di Giraudo, che in un'intervista buttò lì che due squadre erano troppe per Torino. Ovviamente i tifosi granata reagirono inferociti, ma in quel caso era davvero solo una battuta (o almeno credo ;-) )

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Eccoci per l'ennesima volta a partecipare ad una nuova lezione di Storia della Juventus tenuta dal Professor Stefano.

 

Notizie totalmente sconosciute ai più.

 

Chissà quando si terranno gli esami.

 

Grazie!

 

P.S.: ora, a parte gli scherzi, hai mai pensato di scrivere un libro su tutto quello che sai sulla Vecchia Signora, in particolare su queste notizie totalmente inedite?

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